Riapre ,in un contesto “di altissimo livello di minaccia terroristica”, la Cattedrale Notre-Dame a Parigi cinque anni dopo l’incendio del 2019

La Cattedrale di NotreDame è la chiesa madre dell'arcidiocesi di Parigi. Si trova nella parte ovest dell'Île de la Cit e...

 

Si svolgerà oggi sabato ( alle ore 19 )  7 dicembre in Francia l’attesa cerimonia di riapertura di Notre-Dame a Parigi. La cattedrale riapre le porte cinque anni dopo l’incendio del 15 aprile 2019  che aveva  provocato il crollo della guglia centrale e del tetto della Cattedrale nonchè il ferimento di due poliziotti e un vigile del fuoco.: dopo le prime immagini diffuse nei giorni scorsi dall’interno della cattedrale restaurata, oggi sarà la volta della cerimonia ufficiale di riapertura alla presenza di numerosi capi di Stato e di governo.

Tra loro, ospiti di Emmanuel Macron, il presidente eletto Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Alla cerimonia anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier Giorgia Meloni.

Cerimonia all’interno

Le celebrazioni inizieranno stasera alle 19. L’Eliseo e la Diocesi di Parigi hanno annunciato che l’intera cerimonia di riapertura di Notre-Dame si svolgerà “all’interno della cattedrale” a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli.  Un comunicato stampa spiega che  “Le condizioni meteorologiche molto sfavorevoli previste da Météo France (raffiche di vento tra i 65 e gli 80 km/h) per sabato 7 dicembre nella regione dell’Ile-de-France ci hanno costretto a riorganizzare il nostro dispositivo”

Un totale di 6mila agenti di polizia e gendarmi saranno mobilitati per garantire la sicurezza dell’evento, in un contesto di “altissimo livello di minaccia terroristica”, secondo la Prefettura di polizia.     Notre -Dame  è già pronta ad accogliere i turisti nelle sue nuove vesti e offrendo loro un percorso di visita opposto e più lungo rispetto al passato: si passerà infatti da un tour di 20 minuti a uno di circa 40 minuti.

Zelenski ritira le forze ucraine ma per la Russia si prepara la trappola della stagione delle piogge

 

 

Combattimenti nel Donbass - Afp

Afp

 

Il conflitto russo-ucraino prosegue senza soste ognuno con la propria strategia e difesa.   La Russia avanza nel Donbass e si prepara all’assedio di Pokrovsk, nodo cruciale per l’Ucraina. Le forze di Mosca continuano a progredire, la spinta iniziata la scorsa estate prosegue. I soldati russi, però, presto dovranno fare i conti con un nuovo avversario. E’ in arrivo la Rasputitsa, la stagione delle piogge fra metà ottobre e i primi di novembre che a breve trasformerà le trincee in paludi e impedirà lo spostamento dei mezzi pesanti bloccando le operazioni al fronte.

Gli ucraini hanno quasi terminato l’evacuazione dei civili da Pokrovsk, la città della regione di Donetsk considerata come un hub strategico della logistica militare di Kiev, snodo stradale e ferroviario, che è stata distrutta nei recenti raid delle forze russe. I reparti di Mosca sono a pochi chilometri dopo la conquista di Vuhledar, presa all’inizio della settimana in seguito a settimane di pesanti scontri.

“Il ritiro delle forze ucraine è stato un passo “assolutamente necessario” per risparmiare altre vittime fra i civili, ha dichiarato il Presidente Volodymir Zelensky. I militari di Kiev, che quest’anno possono contare su unità più preparate per l’inverno e su più munizioni rispetto ai mesi scorsi, stanno combattendo a Selydove, a sud, a venti chilometri da Pokrovsk.

“Se riusciamo a mantenere il controllo su Selydove fino alla stagione delle piogge, possiamo tenere Pokrovsk per tutto l’inverno”, spiegano fonti militari al fronte, . Kiev qualche settimana fa ha spostato la 68esima brigata e la 15esima su questo fronte e la situazione sembra stabilizzata, ma nessuno può dire per quanto. La disponibilità di munizioni è il frutto dell’iniziativa del Presidente ceco, Petr Pavel che è riuscito a far arrivare quasi un milione di proiettili dagli alleati in tutto il mondo.

Ma l’avanzata dei russi è innegabile e ben visibile sulla strada che da Pokrovsk raggiunge Kramatorsk, passando da Dobropillia, dove escavatori costruiscono trincee e decine di denti di drago ammassati su camion sono in attesa di essere dispiegati.

Mosca nelle ultime ore ha bombardato la regione di Donetsk, le località di Stara Mykolayivka e Kreminnaya Balka, dove due persone sono rimaste uccise e altre due ferite, ha denunciato il governatore, Vadym Filashkin. Un altro raid russo contro 14 insediamenti della regione di Kherson ha provocato la morte di una persona e il ferimento di altre 4.

Mosca ha inviato 19 droni contro le regioni di Kiev, Cherkasy, Kirovohrad e Kherson, nove dei quali sono stati abbattuti. Un drone ucraino ha colpito un grande deposito di carburante nella regione russa di Voronezh dove si è sviluppato un vasto incendio.

Ucraina, Meloni al forum di Cernobbio incontra Zelensky

 

 

 

 

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata a Villa d’Este a Cernobbio per la seconda giornata di lavori del Forum TEHA. 

Si apprende  che la Meloni abbia  incontrato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, intervenuto ieri sera in particolare sul tema dell’utilizzo delle armi a lungo raggio fornite dall’Occidente per colpire in territorio russo. Richiesta alla quale l’Italia finora si è sempre opposta, ribadendo l’utilizzo dei suoi armamenti solo a scopo difensivo ed entro i confini dell’Ucraina. L’incontro con il presidente dell’Ucraina Voldymyr Zelensky è andato “bene”.
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a Villa d’Este a Cernobbio dove è arrivata per intervenire nella seconda giornata di lavori del Forum TEHA nel panel “The G7 presidency and new challenges: Italy’s role in the global scenario”. I due leader di governo hanno avuto un incontro durato circa mezz’ora.

DA DOMANI PARTE IL G7, DEI LEADER DEL PIANETA. E’ LA PRIMA VOLTA CHE UN PAPA PARTECIPA AI LAVORI

epa11176790 A handout photo made available by the Italian Government Press Office shows Italian Prime Minister Giorgia Meloni arriving by train in Kyiv, Ukraine, 24 February 2024, the second anniversary since the start of Russia's invasion of Ukraine. Ukraine on 24 February marks the second year since Russian troops entered its territory, starting a conflict that has provoked destruction and a humanitarian crisis. EPA/FILIPPO ATTILI/ITALIAN GOVERNMENT PRESS OFFICE HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

 

 

Dal domani al 15 giugno al via il G7 a Borgo Egnazia, la piccola cittadina nei pressi di Fasano che la premier Giorgia Meloni ha scelto come location del summit. Tre giorni di sessioni durante i quali i leader – da Joe Biden a Emmanuel Macron, passando a Rishi Sunak, Olaf Scholz, Fumio Kishida, Justin Trudeau e i vertici dell’Ue Charles Michel e Ursula Von Der Leyen – affronteranno le principali sfide globali.

Papa Francesco
Negli incroci con il presidente Macron e con il premier tedesco Olaf Scholz, oltre che con la stessa Ursula von der Leyen, saranno inevitabili i riferimenti ai nuovi assetti di Bruxelles.      Si presume intanto che  nulla dovrebbe succedere  prima del 30 giugno, quando si terranno le elezioni politiche in Francia indette dopo il successo dei lepenisti alle Europee. Giorgia Meloni, il cui ruolo più centrale ora fra i leader ora è più consolidato, vuole vedere prima se Marine Le Pen arriverà al governo, con gli equilibri che potrebbero cambiare ulteriormente, 

Prenderanno parte ai lavori  del G7, dei Sette grandianche i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati dalla presidenza di turno. Oltre al ‘battesimo’ di un pontefice al G7 – Papa Bergoglio sarà tra i protagonisti del summit – ci saranno infatti Abdelmadjid Tebboune (Algeria), Javier Milei (Argentina), Luis Ignacio Lula da Silva (Brasile), Mohammed bin Zayed (Emirati Arabi Uniti), il Re della Giordania Abdallah II, Narendra Modi (India), William Ruto (Kenya), Mohamed Ould Ghazouani (Mauritania-Presidenza dell’Unione Africana), Kaïs Saïed (Tunisia), Recep Tayyip Erdoğan (Turchia), Akinwumi Adesina (Banca Africana di Sviluppo), Ajay Banga (Banca Mondiale), Kristalina Georgieva (Fondo Monetario Internazionale), Mathias Cormann (Ocse), Antònio Guterres (Onu). Atteso inoltre il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj.

 

Donbass: morire fino all’ultimo soldato ucraino

 

Zelensky defiantly reveals he is at his Kyiv office, 'not hiding' | The  Times of Israel

Archivi -SUD LIBERTA’

 

E’ critica la situazione in “aree chiave” del Donbass orientale e “molto difficile” dopo mesi di combattimenti. Si apprende che le truppe russe hanno “distrutto” la città di Bakhmut, nell’oblast di Donetsk. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si esprime così nel consueto video con cui fa il punto sulla guerra contro la Russia.

La situazione in prima linea rimane molto difficile nelle aree chiave del Donbass – Bakhmut, Soledar, Maryinka, Kreminna… Già da molto tempo non c’è più attività sul terreno di queste aree colpite dai raid. Gli occupanti hanno effettivamente distrutto Bakhmut, un’altra città del Donbass che l’esercito russo ha trasformato in macerie bruciate“, ha aggiunto.

Ringrazio tutti i nostri eroi, tutti i soldati e i comandanti che mantengono la linea del fronte in queste direzioni, respingendo gli attacchi e infliggendo perdite significative al nemico, reagendo all’inferno che è entrato in Ucraina sotto la bandiera russa”, ha detto ancora.

Gli ucraini dovranno aspettarsi interruzioni di corrente per tutto l’inverno, secondo il primo ministro Denys Shmyhal. Intervenendo durante una riunione di gabinetto il premier ha fatto notare che molte centrali elettriche hanno subito danni a causa degli attacchi russi. “Tutte le centrali termiche e idroelettriche del Paese sono state danneggiate”, ha aggiunto.

Primi passi per una difesa migliore dell’Ucraina contro l’aggressione di Putin e per vivere tutti in libertà

Cammino dell’UE verso la pace

 

 Esordio del premier Mario Draghi a Kiev nel corso di una conferenza stampa congiunta con i leader di Ucraina, Francia, Germania e Romania all’interno del complesso della presidenza: “L’Italia vuole l’Ucraina in Ue”.

Draghi si è recato a Kiev per una visita insieme al presidente francese, Emmanuel Macron, al cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e al presidente della Romania, Klaus Iohannis. I leader, che questa mattina hanno visitato le rovine della città di Irpin, hanno avuto un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Afferma il premier italiano: “Oggi è una giornata storica per l’Europa. Italia, Francia e Germania, tre Paesi fondatori dell’Unione europea, e il presidente della Romania sono venuti in Ucraina per offrire il loro sostegno incondizionato al presidente Zelensky e al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggressione della Russia, per vivere in libertà” 

“L’Unione europea ha dimostrato e dimostra oggi una straordinaria unità nel sostenere l’Ucraina in ogni modo, così come è stato chiesto dal presidente Zelensky” . “Voglio ricordare la grande solidarietà dimostrata dagli italiani e dagli europei che hanno accolto nelle loro case gli ucraini che scappavano dalla guerra”, ha aggiunto il premier, per il quale la visita “conferma inequivocabilmente il nostro sostegno, quello dell’Europa e dei nostri alleati“.

– “Il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue, vuole per l’Ucraina lo status di candidata e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo” ha sottolineato il premier. Il presidente Zelensky “naturalmente comprende che la strada da candidato a membro è una strada che dovrà vedere le riforme profonde della società ucraina e comprende che la via verso l’adesione all’Ue è un percorso, non un punto”

La nostra presenza è una manifestazione di unità e come tale è una manifestazione di quella forza che l’unità mostra – ha aggiunto Oggi tutti noi abbiamo detto che siamo pronti a sostenere la causa dell’Ucraina come candidata all’Ue nel prossimo Consiglio europeo. Siamo consapevoli che questo è uno sviluppo storico che richiederà una riflessione profonda sulle regole e sul funzionamento dell’Ue e richiederà una riflessione su tutti i Paesi, in particolare dei Balcani, che sono stati su una lista d’attesa per moltissimi anni prima di arrivare ad essere candidati all’Ue”.

“Ma il fatto che oggi siamo qui è già un evento straordinario. Siamo qui per aiutare l’Ucraina a costruire il suo futuro, non solo la sua candidatura all’Ue ma anche la ricostruzione”, perché dall'”orrore della visita di oggi”,  riferendosi alla visita a Irpin, emerge anche “il desiderio di futuro, la speranza”.

“Oggi ho visitato Irpin, un luogo di massacri compiuti dall’esercito russo. Sono fatti terribili, che turbano nel profondo e che condanniamo senza esitazioni – ha affermato Draghi – Diamo il nostro completo sostegno alle indagini degli organismi internazionali sui crimini di guerra”. “Ma oggi, sentendo la spiegazione di colui che ci ha accompagnato a vedere il risultato di questi bombardamenti, ho sentito orrore ma ho sentito anche speranza. Speranza per la ricostruzione, speranza per il futuro. E noi oggi siamo qui per questo, per aiutare l’Ucraina a costruire il suo futuro”…

Vogliamo che si fermino le atrocità e vogliamo la pace – ha spiegato infine  il presidente del Consiglio – Ma l’Ucraina deve difendersi se vogliamo la pace, e sarà l’Ucraina a scegliere la pace che vuole. Qualsiasi soluzione diplomatica non può prescindere dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabile per il suo popolo. Soltanto così possiamo costruire una pace che sia giusta e duratura”.

Il premier ha evidenziato che “siamo a un momento di svolta nella nostra storia. Il popolo ucraino difende ogni giorno i valori di democrazia e libertà che sono alla base del progetto europeo, del nostro progetto. Dobbiamo creare una comunità di pace, di prosperità e di diritti che unisca Kiev a Roma, a Parigi, a Berlino e a tutti gli altri Paesi che condividono questo progetto”.

Un vertice oggi a Kiev tra Draghi, Macron e Scholz e poi l’incontro con Zelenski che elogia i suoi uomini combattenti per la libertà

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Foto Palazzo Chigi

 

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron  questa mattina  a Kiev per ribadire il sostegno dell’UE e la solidarietà all’Ucraina e al presidente Zelensky contro l’invasione della Russia.

Un messaggio all’insegna dell’unità e della piena coesione dei Paesi europei nel condannare l’invasione dell’Ucraina, nel sanzionare la Russia e nell’aiutare Kiev.

Il presidente ucraino Zelenski  è recato nella regione di Kharkiv, una delle città ucraine più danneggiate dalla guerra. È la prima vota dell’inizio del conflitto che il presidente ucraino lascia la regione di Kiev.
Il presidente ha visitato appostamenti militari vicini al fronte con la Russia e conferito premi di guerra ai soldati che difendono l‘oblast. Zelensky ha anche incontrato  il capo dell’amministrazione militare di Kharkiv Oleg Synegubov e il sindaco della città Igor Terekhov.
Ai soldati ucraini il Zelensky ha dedicato un post sul social : «Provo un orgoglio sconfinato per i nostri difensori. Ogni giorno, rischiando la vita, combattono per la libertà per l’Ucraina. Grazie a ciascuno di voi per il vostro servizio”

Con reparti speciali e uomini dell’intelligence schierati lungo i corridoi delle carrozze delle delegazioni europee, si è tenuto un vertice notturno tra il premier Draghi ed i due leader di Francia e Germania. Un vertice informale della durata di due ore circa che si è tenuto mentre i tre leader europei hanno fatto il punto della situazione in vista dell’incontro con il presidente ucraino. Draghi è rientrato nella sua cabina quando in Ucraina erano circa le due di notte.

Dopo la tappa di  Kiev si dirigerà a Irpin, uno dei luoghi simbolo delle stragi russe.

Zelenski: “Resistere per la libertà del mondo e per una diversa visione della Russia”

foto zelensky

 

Resistenza         senza fine . Le forze ucraine stanno “tenendo duro” a Severodonetsk, città dell’Ucraina orientale dove si combatte strada per strada e la cui eventuale conquista da parte russa, secondo gli esperti militari, potrebbe determinare il destino della regione del Donbass.      Afferma ancora Zelenski nel suo consueto messaggio quotidiano: “Questa non è una guerra tra due eserciti ma una guerra tra due visioni del mondo”

 

Putin bombarda la capitale Kiev, minaccia gli Stati Uniti e con il suo tipico linguaggio orroico cade in un delirio di onnipotenza

 

E’ la volta di Kiev Diverse esplosioni sono state avvertite nella capitale dell’Ucraina Kiev all’alba di oggi. Il comunicato è a firma del  sindaco della città, Vitali Klitschko,  nel 102esimo giorno di guerra. “Diverse esplosioni si sono udite nei distretti di Darnytsky e Dniprovsky. I roghi provocati si stanno ora estinguendo”

Ucraina, uccisi 10 civili in coda per il pane a nord di Kiev - Ultima Ora -  ANSA
Kiev sotto pressione dei Russi spietati ed assassini di civili

Oggi intanto prendono il via nel Baltico esercitazioni militari della Nato con la partecipazione di 14 Paesi alleati, oltre che di Svezia e Finlandia, 7mila militari, 75 aerei, 45 navi. Le manovre di Baltops 2022 dureranno fino al 17 del mese.

Guerra in Ucraina, la prossima settimana il terzo incontro dei colloqui di  pace - La Voce
I due leader, Zelenski e Putin ancora lontani da un negoziato di pace.

Intanto il presidente ucraino Volodomir Zelensky, informa che dall’inizio della guerra “113 chiese sono state distrutte o danneggiate dai bombardamenti da parte della Russia. Tra loro ci sono chiese sopravvissuti alla Seconda guerra mondiale, ma non hanno resistito all’occupazione russa”. Ieri è stato bombardato l’Eremo di Ognissanti della Santa Dormizione di Sviatohirsk Lavra nel Donetsk, dove si erano rifugiate 300 persone: 4 sono morte.

Dalla Russia e dall’ambasciata sovietica arrivano le accuse di fare propaganda russofoba

E mentre Putin usa il suo inaccettabile linguaggio – orroico in tutto – a gli Usa (“Armi americane all’Ucraina? Le stiamo schiacciando come noci”), Mosca accusa l’Italia di portare avanti una campagna anti-Russia.

Aumentano “i sentimenti russofobi” in Italia, sui media c’è “un’aperta campagna antirussa”, ha denunciato l’ambasciata di Mosca a Roma  pubblicando stralci del rapporto del ministero degli Esteri russo “sulle violazioni dei diritti dei cittadini russi e dei connazionali all’estero”.

 

Ucraina, proseguono i bombardamenti russi - Il Sole 24 OREAndate nei rifugi". Kiev piomba nel terrore: "I russi sono a 20 km" -  ilGiornale.it

“Il lancio da parte della Federazione Russa di un’operazione militare speciale per denazificare e smilitarizzare l’Ucraina e proteggere la popolazione civile del Donbass ha avuto un impatto piuttosto forte sulla situazione dei cittadini russi e dei connazionali che vivono in Italia – si legge -. Il rifiuto e persino l’aggressione nei confronti dei rappresentanti della Russia e della diaspora di lingua russa provengono principalmente dai membri della vasta comunità ucraina”.

Il rapporto ricostruisce tutta una serie di episodi – dal lancio di vernice rossa contro l’ingresso dell’ambasciata a Roma al trattamento riservato a una studentessa russa dell’università di Bologna da parte di un medico, che “ha cacciato la ragazza dall’ufficio, sostenendo che ‘non gli piaceva’ il presidente russo – fino alla “grande campagna lanciata in Italia contro la cultura russa e i suoi rappresentanti, che ha portato a una serie di sgradevoli incidenti”. Primo fra tutti la cacciata dal teatro alla Scala del direttore d’orchestra Valery Gergiev.

“È anche noto il rifiuto di servire cittadini russi, compresi i dipendenti delle rappresentanze diplomatiche da parte di singole banche italiane – accusa ancora il rapporto -. Ci sono stati casi in cui i clienti russi sono stati informati della loro intenzione di chiudere un conto bancario e gli è stato chiesto di ritirare il loro saldo in contanti in una delle filiali bancarie. I rifiuti vengono registrati anche nell’apertura di conti o nell’emissione di carte di debito su presentazione di documenti comprovanti la cittadinanza russa. I dipendenti della banca non confermano tali decisioni per iscritto, facendo riferimento a istruzioni interne in relazione ai cittadini di Russia e Bielorussia”.

“La trasmissione di informazioni sugli eventi che si svolgono nel mondo viene effettuata esclusivamente sulla base di fonti occidentali o ucraine. Questo approccio parziale – si denuncia – ha un’influenza chiave sull’atteggiamento degli italiani nei confronti dei cittadini russi che vivono in Italia, così come degli immigrati di lingua russa dall’ex Unione Sovietica”. Infine, secondo l’ambasciata russa a Roma, “le decisioni delle organizzazioni regionali italiane di interrompere o sospendere la cooperazione con le associazioni partner russe, così come le minacce in arrivo contro le stesse associazioni russe e i loro singoli membri, testimoniano anche la crescita dei sentimenti russofobi nella società italiana“.

 

Di Maio apre a un 'tagliando' per il Reddito di cittadinanza

Il Ministro agli Esteri Luigi  Di Maio ha risposto così:

In Italia nessuno sta portando avanti una campagna anti-Russia, i media hanno solo raccontato le crudeltà commesse dall’esercito russo”. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio risponde così, in una nota, al post dell’ambasciata russa a Roma che, pubblicando stralci di un rapporto del ministero degli Esteri sulle “violazioni dei diritti dei cittadini russi e dei connazionali all’estero”, denuncia un'”aperta campagna antirussa sui media italiani”. “Basta con questa mistificazione della realtà e con le provocazioni” avverte.

“I media italiani svolgono il proprio lavoro in maniera egregia, e dall’inizio di questa atroce e sanguinosa guerra che Putin sta portando avanti in Ucraina, hanno raccontato i fatti in modo professionale, con inviati sul campo che hanno rischiato la vita per documentare i tragici fatti – scandisce il ministro -. Tutto questo, mentre in Russia è vietato parlare di guerra, mentre vengono censurate le immagini terrificanti di civili ucraini uccisi dalle bombe russe, mentre manifestanti russi vengono arrestati perché si oppongono alla guerra”.

“Con la Russia bisogna tenere un canale aperto di dialogo, perché solo la Russia può portarci alla pace, ed è quello che stiamo facendo. Al tempo stesso, però – ammonisce – i nostri mezzi d’informazione non possono prendere lezioni di giornalismo dalla Russia, né tantomeno ricevere minacce”. “L’Italia rispetta il popolo russo, che nulla c’entra con le folli scelte di Putin, e continuerà sempre a rispettarlo. Putin si sieda al tavolo delle trattative e metta la parola fine a questa guerra”

Zelenski: “Ci aspettiamo altri aiuti – armi in particolare per fermare gli attacchi aerei…”

Zelenski: "Vivo tra la gente, non dormo e bevo caffè. L'Ue contro Mosca deve fare di più" - HuffPost Italia

il presidente ucraino Volodymyr Zelenskij in un discorso video afferma che “il Donbass sarà nuovamente ucraino”.  Poi  ha ammesso la “situazione molto difficile” nella regione orientale dell’Ucraina dove le forze armate russe hanno intensificato l’offensiva e rivendicato conquiste. ”La Russia non dovrebbe pensare che terrà sotto il loro controllo le città di Lyman o Sievierodonetsk poiché alla fine torneranno in Ucraina”.

“Ecco perché dobbiamo aumentare la nostra difesa, aumentare la nostra resistenza e il Donbass sarà di nuovo ucraino. Anche se la Russia porterà tutte le sofferenze e la rovina nel Donbass, ricostruiremo ogni città, ogni comunità”….. Raccoglie l’invito il presidente americano Biden che promette l’invio a Kiev di missili ultima generazione a lungo raggio.

La Russia sta aggirando la maggior parte delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale perchè manca una posizione globale condivisa, ha poi detto il presidente ucraino affermando che ”sfortunatamente non stiamo vedendo che le sanzioni hanno esercitato molta pressione sulla Russia”.

In un videomessaggio rivolto studenti della Stanford University in California, il presidente ucraino ha esortato i leader mondiali a imporre sanzioni a Mosca dicendo che è “l’arma giusta contro la Russia”.