In occasione della mostra “Impressionisti Segreti”, martedì 4 febbraio a Palazzo Bonaparte si terrà la presentazione del libro di Francesco Murano, edito da Maggioli
Palazzo Bonaparte – Vittorio Sgarbi e Francesco Murano comunicano la presentazione del libro “L’illuminazione delle opere nelle mostre d’arte”
Tra gli errori più ricorrenti, in fatto di illuminazione, troviamo macchie sulle pareti, buchi di luce, riflessi sui dipinti e abbagliamenti molesti negli ambienti. “Brevettato, assieme al Politecnico di Milano, un sistema intelligente in grado di individuare, analizzare e illuminare puntualmente i dipinti e le sculture“, spiega l’autore
ROMA-
Nel corso della mostra “Impressionisti Segreti”, martedì 4 febbraio 2020 alle ore 18 presso Palazzo Bonaparte – Spazio Generali Valore Cultura a Roma, Vittorio Sgarbi presenterà il libro L’illuminazione delle opere nelle mostre d’arte di Francesco Murano edito da Maggioli.
Nella foto Palazzo Bonaparte a Roma
– Francesco Murano è un architetto, oggi tra i progettisti italiani d’illuminazione al servizio dell’arte ed è l’autore delle luci di esposizioni in Italia come quelle ora in corso a Milano, a Trieste, a Bologna, a Napoli, a Melfi e a Roma dove in particolare sono visibili Canova. Eterna bellezza a Palazzo Braschi e Impressionisti segreti a Palazzo Bonaparte. Per l’occasione l’autore presenterà una prima ristampa del volume in oggetto.
“Sono particolarmente contento di questa presentazione romana – dichiara Francesco Murano – Innanzitutto perché la copertina del mio libro riproduce un quadro di Renoir, una delle opere più importanti dell’Impressionismo, corrente artistica ben approfondita nella mostra in corso a Palazzo Bonaparte, le cui tele esposte sono state anche mio oggetto di analisi e lavoro. In aggiunta Roma è la città dove mi sono laureato in Architettura e dove ho iniziato la mia attività di Lighting Designer, con l’illuminazione di Edward Hopper”.
– Ogni anno in Italia -comunica l’ufficio stampa dell’autore- si svolgono moltissime mostre nelle quali vengono esposte migliaia di opere d’arte, dipinti, disegni e sculture illuminate da luce artificiale o naturale. La luce utilizzata serve principalmente ad illuminare le opere esposte, ma svolge anche altre funzioni. Come quella di permettere la lettura delle didascalie e delle grafiche introduttive, di rendere più o meno luminosi gli ambienti, di delineare i percorsi, le vie d’uscita e quelle di sicurezza, di illuminare i bookshop e le biglietterie, fino a mettere in evidenza i banner d’ingresso delle esposizioni. di luce sulle pareti.
Illuminare una mostra d’arte, quindi, presuppone conoscenze tecniche articolate e specifiche che si maturano in anni di esperienza e che non possono essere apprese solo dalla lettura dei comuni testi di illuminotecnica. L’autore, nel suo libro, argomenta magistralmente quali accorgimenti seguire, quali sono gli errori più comuni e come evitarli.
Secondo Murano, in sintesi, sono cinque le regole d’oro per non sbagliare la luce: 1) conoscere le opere e l’artista; 2) studiare il luogo e l’allestimento; 3) calibrare gli apparecchi e la tecnica; 4) stare sempre al servizio dell’artista che è più importante di noi; 5) lasciarsi appagare dall’opera e dalla sua luminosa bellezza.
“Ho recentemente brevettato, assieme al Politecnico di Milano, un sistema intelligente applicato all’illuminazione delle opere d’arte – dichiara Murano – Questo sarà in grado di individuare, analizzare e illuminare puntualmente i dipinti e le sculture. Bisognerà quindi stabilire i parametri che guideranno le loro prestazioni: questo compito spetterà a tutti coloro che lavorano per la conservazione e per la valorizzazione delle opere d’arte”.
“L’errore principale nel quale spesso si incorre – spiega Francesco Murano – è quello di considerare l’illuminazione delle opere d’arte un’attività secondaria rispetto alla cura che in generale si pone negli allestimenti. Di conseguenza i costi riservati alla progettazione, spesso non prevista, e alla realizzazione dei sistemi di illuminazione sono molto ridotti e vengono perciò impiegati personale e apparecchi non adeguati con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.
Tra gli errori più ricorrenti troviamo macchie di luce sulle pareti, buchi di luce, riflessi sui dipinti e abbagliamenti molesti negli ambienti. Episodi che ricorrono anche in molte mostre importanti, a causa della pessima abitudine di indire per gli allestimenti gare al massimo ribasso, arrivando a penalizzare proprio tale aspetto. “Per quanto riguarda le mostre ben illuminate – aggiunge l’autore – potrei far riferimento a quella di Leonardo o a quella di Caravaggio, entrambe a Palazzo Reale, con luci realizzate da Barbara Balestrieri, grande professionista dalla grande sensibilità la quale, purtroppo, ci ha lasciato e alla quale voglio dedicare un mio ricordo”.
– L’illuminazione delle opere nelle mostre d’arte intende riordinare e sistematizzare le conoscenze tecniche e progettuali necessarie a un progettista d’interni per illuminare un dipinto di Raffaello, un disegno di Leonardo, un’opera di Warhol o il teschio di Damien Hirst. Questo breve trattato, anche in formato ebook, illustra gli elementi preliminari da prendere in considerazione (abbagliamenti, riflessi, ombre, vicinanza delle opere), le diverse tecniche da adottare in base al taglio critico adottato dal curatore e al progetto di allestimento (colore delle pareti, sistema di illuminazione già esistente, acquisizione dei dati di progetto, sorgenti da utilizzare, temperatura di colore), e le scelte progettuali di puntamento delle luci per quadri, sculture, ma anche dell’ambiente espositivo e delle grafiche introduttive.
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