Messina
Una esplosione è avvenuta in un deposito di fuochi d’artificio e polveri piriche a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese. Le vittime accertate sono tre.
Messina
Una esplosione è avvenuta in un deposito di fuochi d’artificio e polveri piriche a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese. Le vittime accertate sono tre.
Tremendo e drammatico ‘incidente è avvenuto all’alba di stamane,verso le 5, sulla statale 121 Catania-Paternò all’altezza dello svincolo per la zona industriale di Belpasso (Svincolo di PianoTavola).L’auto, una Seat Leon, distrutta nello schianto (vedasi foto Carabinieri) su cui viaggiavano 5 giovani che rientravano da una serata in discoteca, si è schiantata contro il guarddrail – spartitraffico centrale e nell’impatto si è spezzata in due.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Paternò che indagano, il conducente dell’auto – un 40enne- ha perso il controllo del mezzo a causa dell’alta velocità: nell’impatto gli occupanti , che non avevano allacciato le cinture di sicurezza, sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo. Sul colpo sono morti la convivente del conducente di 28 anni, due ragazzi di 17 e 20 anni e una ragazza di 15. Tutti e cinque avevano trascorso la notte in discoteca.
Le vittime sono Lucrezia Diolosà Farinato, 28 anni, Salvatore Moschitta di 20, un ragazzo di 17 anni, Manuel Petronio, e una ragazzina di 15, Erika Germana Bozza. Sembra dalle informazioni sommarie in possesso degli investigatori, che i giovani fossero residenti ad Adrano
La Procura di Catania, dopo avere ricevuto il verbale con la relazione dei carabinieri di Paternò, aprirà un’inchiesta sull’incidente ipotizzando il reato di omicidio stradale. Il guidatore, che ha 40 anni è ricoverato nel reparto di ortopedia dell’ospedale Cannizzaro per la frattura di una caviglia. Nell’incidente ha riportato contusioni ed escoriazioni varie
I carabinieri, con il capitano Angelo Accardo, hanno effettuato i rilievi sul posto insieme ai Vigili del Fuoco e attendono ora gli esiti degli esami per verificare se il 40enne avesse preso sostanze stupefacenti o bevuto alcoolici.
Secondo la Croce Rossa internazionale tredicimila abitazioni sono state danneggiate o distrutte. «Le Bahamas sono in guerra, sotto attacco dell’uragano Dorian — ma non abbiamo armi per difenderci».
Atterrato sull’arcipelago come un categoria 5, e classificato come il secondo più potente di sempre, l’uragano è stato declassato a categoria 4 ma ad amplificarne i danni è la lentezza atroce con cui si muove: è rimasto tutto il giorno fermo sull’arcipelago, spostandosi da Abaco a Grand Bahama Island.
Pare che l’origine di questo cataclisma sia dovuto al clima del pianeta che sta cambiando lentamente. Il riscaldamento globale dell’atmosfera e l’innalzamento delle temperature del mare rendono questi fenomeni disastrosi più imprevedibili e devastanti.
Un duplice omicidio per un litigio su un parcheggio La tragedia si è consumata a Ucria, piccolo paese del messinese dove la comunità è rimasta sconvolta e dopo l’episodio si è barricata in casa per paura.
Le vittime sono Antonino Contiguglia, 60 anni, e Fabrizio Contiguglia, 30 anni, rispettivamente zio e nipote. Il presunto assassino ,originario di Paternò(Catania) è stato arrestato dai carabinieri presso la sua abitazione . Dopo il duplice omicidio è scoppiata anche una lite fra due gruppi di persone vicine alle vittime e all’assassino.
Un altro parente delle vittime, è stato trasportato in ospedale a Patti, in condizioni gravissime, da parenti ed amici.
A coordinare le indagini il tenente Rocco Romeo e il capitano Marcello Pezzi, della compagnia dei carabinieri di Patti, che hanno fatto confluire in paese diverse pattuglie delle stazioni vicine dei Nebrodi e della costa tirrenica, per catturare l’uomo che avrebbe sparato senza alcuna <esitazione numerosi colpi d’arma da fuoco. La Procura della Repubblica sta cercando adesso di ricostruire le drammatiche fasi della sparatoria.
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Sri Lanka nel terrore. Almeno sei esplosioni sono avvenute in chiese e hotel. Il bilancio delle vittime continua a salire di minuto in minuto: sarebbero almeno 100 morti e oltre 250 feriti.
Una delle chiese colpite dall’esplosione è Sant’Antonio a Colombo. Le altre due sono San Sebastiano a Negombo, a circa 30 chilometri dalla capitale e una chiesa a Batticaloa, a 250 chilometri a est della capitale. Pare che in quella città sarebbero morti almeno 25 persone..
A Colombo sono stati sicuramente colpiti lo Shangri-La Hotel e il Kingsbury Hotel. Un’altra chiesa e’ stata colpita a Katana, una cinquantina di chilometri a nord della capitale. –
Il portavoce della polizia Ruwan Gunasekera ha detto che i feriti sono stati evacuati mentre le forze di sicurezza hanno isolato le aree e sono in corso delle operazioni.
Tra i feriti ci sarebbero anche dei cittadini stranieri che soggiornavano nei tre hotel a cinque stelle colpiti: Cinnamon Grand, Kingsbury e Shangri-La, situati nel cuore di Colombo.
Un comunicato dopo l’altro per la sciagura aerea….Una coppia di Arezzo, un uomo di Bergamo e un assessore siciliano tra le otto vittime italiane a del volo Rt 302 dell’Ethiopian Airlinea precipitato 6 minuti dopo essere decollato da Addis Abeba. Le vittime volontari della Africa Tremila Onlus di Bergamo: il presidente Carlo Spini, la moglie Gabriella, e il tesoriere Matteo Ravasio. I primi due abitano ad Arezzo, il terzo, un commercialista, sarebbe residente a Bergamo. Spini e la moglie sono due cittadini di San Sepolcro, in provincia di Arezzo. Lui medico in pensione dall’ospedale di San Sepolcro, lei infermiera. “.
L’aereo precipitato era un 737 MAX 8 costruito nel 2018. Il pilota dell’aereo caduto in Etiopia aveva avuto l’autorizzazione a rientrare dopo avere segnalato dei problemi subito dopo il decollo. «I controlli e la manutenzione di routine non hanno mai rivelato alcun problema – ha sottolineato il ceo della Ethiopian Airlines Tewolde Gebremariam in conferenza stampa ad Addis Abeba.-. Era un aereo nuovo di zecca consegnato a novembre 2018».
Non vi è nessun sopravvissuto tra le 157 persone, 149 passeggeri ed otto membri dell’equipaggio, a bordo dell’aereo.
L’amministratore delegato (Ceo) dell’Ethiopian Airlines, Tewolde Gebremariam, ha sostenuto che «é troppo presto per fare illazioni sulla causa dell’incidente e saranno condotte ulteriori indagini» in «collaborazione con tutte le controparti, inclusi il produttore Boeing, l’Autorità dell’aviazione civile etiopica e altri enti internazionali».
Il comandante dell’aereo, Yared Getachew, aveva accumulato «più di 8.000 ore di volo» con una «lodevole prestazione» ed il suo vice, Ahmed Nur Mahammod, ne aveva 200, segnala il bollettino. Numeri che farebbero escludere l’errore umano e farebbero propendenre per il guasto tecnico.
Le vittime- L’elenco dei nomi di tutte le vittime italiane del disastro aereo di questa mattina in Etiopia: Paolo Dieci, Sebastiano Tusa, Gabriella Viciani, Matteo Ravasio, Maria Pilar Buzzetti, Virginia Chimenti, Rosemary Mumbi, Carlo Spini
IL CORDOGLIO – “Ho appena ricevuto la conferma ufficiale dell’Unità di crisi del ministero degli Esteri: l’assessore Sebastiano Tusa era sull’aereo precipitato in Etiopia. Sono distrutto. E’ una tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito. Perdo un amico, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacità ed equilibrio, che stava andando in Kenya per lavoro. Un uomo onesto e perbene, che amava la Sicilia come pochi. Un indimenticabile protagonista delle migliori politiche culturali dell’Isola”. Questo il messaggio di cordoglio del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per l’improvvisa scomparsa dell’assessore Tusa.
Il Cisp annuncia “con immenso dolore la perdita di Paolo Dieci, uno dei suoi fondatori, uno dei suoi più appassionati soci e più competenti cooperanti, il suo Presidente. Il nostro meraviglioso amico. Il mondo della cooperazione internazionale – – perde uno dei suoi più brillanti esponenti e la società civile italiana tutta perde un prezioso punto di riferimento”.
“La visione di una società più giusta, coesa, egualitaria, che ha guidato Paolo nel suo impegno in Italia e nel mondo continuerà a guidare il nostro lavoro. Ci stringiamo attorno alla moglie, ai figli e alla famiglia tutta di Paolo e promettiamo loro di continuare ad onorare la sua memoria mettendo in pratica tutto ciò che da lui abbiamo imparato, provando ad avere la sua stessa lucidità nell’analizzare i problemi delle società contemporanee, la sua stessa perseveranza e pazienza nel provare a risolverne almeno una parte, la sua stessa preparazione e competenza nella realizzazione di ogni singola azione, progetto, programma. Oggi -è il testo del messaggio diffuso online- ci sentiamo tutti soli. Da domani, però, ricominceremo a lavorare per affermare i diritti di ogni essere umano in qualsiasi parte del mondo si trovi, così come avrebbe fatto Paolo, con instancabile tenacia”.
– L’associazione ‘Africa Tremila’ – di cui facevano parte tre delle otto vittime – ha sede a Bergamo, dove è stata fondata nel 1995 come “organizzazione non lucrativa di utilità sociale” e iscritta all’anagrafe delle onlus presso l’Agenzia delle Entrate. “Realizziamo programmi umanitari a breve e medio termine – si spiega nel suo sito – elezione, formazione e impiego di volontari spontanei; attività di formazione in loco di cittadini dei Paesi in via di sviluppo”.
Fra i Paesi dove sono attivi progetti della onlus Africa Tremila, oltre al Kenya dove era diretto l’aereo decollato dall’Etiopia e poi precipitato, figurano Eritrea, Sud Sudan, Malawi, Zimbabwe, Congo ma anche nazioni non africane come India e Cuba.
La giornata di oggi, 8 marzo, in occasione della festa della donna si tramuta in giornata sindacale. Diverse sigle sindacali, tra cui Usi (Unione Sindacale Italiana), Cobas (Confederazione dei Comitati di Base), Usb (Unione Sindacale di Base) hanno annunciato uno sciopero generale nazionale di 24 ore di tutte le categorie pubbliche e private. Non sappiamo bene se i sindacati hanno l’effettivo interesse e rivendicazione del movimento libero delle donne se non certamente quello della sponsorizzazione ed ampliamento liste.
Anche il servizio di trasporto pubblico con metro, tram e bus sarà occasionale e a rischio. I sindacati aderiscono all’appello lanciato dal movimento ‘Non Una Di Meno’. Tra i motivi dello sciopero “la violenza maschile sulle donne e i femminicidi, ogni discriminazione di genere, le molestie nei luoghi di lavoro, la precarietà e la privatizzazione del welfare, l’obiezione di coscienza nei servizi sanitari pubblici e la difesa della L. 194, il disegno di legge Pillon su separazione e affido”.
Molte aziende resteranno chiuse, anche negozi di un certo tono rispetteranno la chiusura per l’intera giornata. Previsti sit-in in diverse città.
– Due a Roma: secondo un Comunicato Stampa, alle 9 al ministero della Salute e alle 10.30 al ministero del Lavoro. Mentre alle 17 da Piazza Vittorio partirà il corteo promosso da ‘Non una di meno’.
Ma anche settori pubblici saranno coinvolti dall’agitazione nazionale. Le Frecce di Trenitalia- avverte un comunicato stampa – circoleranno regolarmente in occasione dello sciopero del personale del Gruppo FS Italiane proclamato dalla mezzanotte alle 21 di venerdì 8.
Il programma dei treni potrebbe comunque essere oggetto di variazioni.
– A Roma incroceranno le braccia anche i dipendenti di Cotral, che aderiscono allo sciopero generale “con astensione dalle prestazione lavorative dalle ore 8:30 alle ore 17:00 e dalle ore 20:00 a fine servizio.
Anche a Milano, la manifestazione delle donne si preannuncia molto sentita, le donne chiedono il rispetto “non solo l’8 Marzo ma tutti i giorni dell’anno”. Qui l’ Atm sarà coinvolta dall’agitazione sia per i mezzi di superficie che per le metropolitane. I dipendenti incroceranno le braccia dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. La rivendicazione .: “la violenza maschile sulle donne, le discriminazioni di genere, contro la precarietà e la privatizzazione del Welfare, il diritto ai servizi pubblici gratuiti e accessibili, al reddito universale e incondizionato, alla casa, al lavoro, alla parità salariale, all’educazione scolastica, alla libertà di movimento, per le politiche di sostegno alla maternità e paternità condivisa”.
Autobus sostitutivi diretti saranno istituiti, limitatamente ai soli collegamenti aeroportuali di ‘Milano Cadorna – Malpensa Aeroporto’ e ‘Malpensa Aeroporto – Stabio’, in caso di cancellazione delle corse”. L’azienda rende noto che “saranno vigenti le consuete fasce orarie di garanzia, dalle ore 6 alle 9 e dalle 18 alle 21, durante le quali circoleranno i treni rientranti nella lista dei ‘servizi minimi garantiti”. La protesta quest’anno è più calda perchè la strage delle donne sembra non avere più fine. Ogni anno diciamo le stesse cose ma solo nel 2018 sono state uccise oltre 100 donne, quasi sempre da compagni, ex mariti o fidanzati. Sono 7 milioni le donne picchiate, maltrattate o violentate.
Pochi giorni fa un’altra ferita nel cuore delle donne. Una ‘tempesta emotiva’ determinata dalla gelosia ha condizionato la Corte di appello di Bologna che ha quasi dimezzato la pena a Michele Castaldo, 57 anni, reo confesso dell’omicidio di Olga Matei, la donna con cui aveva una relazione da un mese e che strangolò a mani nude il 5 ottobre 2016 a Riccione.
Ma ci sono altre vittime invisibili, i figli orfani dei femminicidi: in 15 anni in Italia sono oltre 2 mila, la maggior parte ragazzini tra i 5 e 14 anni assistono – informano le cronache – impotenti ad abusi e violenze fisiche o psichiche. . Un gruppo di 25 esperte di associazioni, coordinate da D.i.Re (Donne in rete contro la violenza), si sono unite per approfondire lo stato dell’applicazione della Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.
Si apprende che il governo entro l’anno intenda approvare una nuova legge “Codice rosso”, per garantire tempi brevissimi di protezione ad una donna che denuncia una violenza . Naturalmente ci sono anche donne che sfruttano la popolarità di un personaggio per lanciare pubblicamente “invenzioni” contro persone qualificate socialmente per tramutarsi in false paladine delle donne. E qui i giudici devono stare molto attenti nella valutazione delle “accuse femminili” contro personaggi noti.
Insomma anche in altre città le donne fanno sentire la loro voce, si registrano manifestazioni in quasi tutte le città siciliane e – unico colore comune in Sicilia e nel resto del Paese- il simbolo dei cartelli manifestanti il bellissimo fiore giallo della “Mimosa”. Per gli innamorati e i galantuomi amanti delle tradizioni un fiore oggi da non dimenticare…
Libia, attacco kamikaze alla sede del Ministero degli Esteri Stando alle prime informazioni fornite dai media, in pochi minuti si sarebbero verificate una forte esplosione e poi diversi colpi di arma da fuoco. Testimoni oculari hanno affermato di aver visto una densa colonna di fumo alzarsi dalla sede del Ministero degli Esteri, dove è avvenuto l’attentato. Oltre alle tre vittime ci sarebbero anche cinque persone rimaste ferite nel corso dell’attacco. Di queste non si conoscono ancora le condizioni.
Le dinamiche dell’attacco: il kamikaze sarebbe riuscito a farsi esplodere all’interno dell’edificio La dinamica dell’attentato è ancora poco chiara né è stato reso noto con esattezza il numero di persone che hanno condotto l’attacco contro la sede del ministero. Stando ad alcune indiscrezioni emerse, sembra che si sia trattato di un vero e proprio attacco condotto da numerosi terroristi armati. Il kamikaze sarebbe riuscito comunque a farsi esplodere all’interno dell’edificio, forse al secondo piano.
Secondo altra ricostruzione, prima sarebbe esplosa un’autobomba di fronte all’edificio. Poi, all’interno del ministero è iniziata una sparatoria con “tre o quattro aggressori“. Una seconda esplosione, provocata questa volta da un kamikaze, si è verificata invece al secondo piano del palazzo. C’è chi parla di un colpo dell’Isis, ma non ci sono rivendicazioni al momento in c ui scriviamo
Nonostante l’impegno internazionale,in particolare dell’Italia che in questi giorni si è recato in Libia per rafforzare le relazioni con l’Italia, la situazione in Libia resta particolarmente critica e complessa con gli attentati che continuano a minare la stabilità del paese che da tempo vive una situazione politica sociale molto difficile
Tunami in Indonesia provoca un autentico cataclisma. Il numero delle vittime comunicato dalle autorità è in atto a 168, ma è destinato a salire nei giorni seguenti che si contano le persone mentre il numero di dispersi è salito a 30, i feriti sarebbero 745. Si apprende che l’area più colpita è stata la provincia di Banten, dove 126 persone sono state uccise nella rinomata zona balneare….