Due vittime stradali in provincia di Trapani: scontro tra moto ed auto

 

 

Palermo, 

Due persone  vittime stradali  in provincia di Trapani. L’incidente ha coinvolto un’auto e una moto di grossa cilindrata che si sono scontrate sull’autostrada A-29 direzione «Diramazione per Birgi», all’altezza dello svincolo di Dattilo. Chiuso il tratto della carreggiata in direzione dell’aeroporto di Birgi. Si apprende che il  traffico è stato deviato sulla A-29  in direzione di Trapani.

Le due vittime sono :  Giovanni Finocchiaro, di 60 anni, e Serafina Cantarella, di 57 anni, entrambi residenti nella provincia di Catania che viaggiavano in sella alla moto. Alla guida dell’auto, coinvolta nell’incidente, c’era un uomo di 39 anni originario della provincia di Palermo. Sono in corso  indagini  per capire come sia avvenuto lo scontro fatale .

La striscia di Gaza è di nuovo un inferno: 404 vittime oggi insieme a 562 feriti per i raid aerei

 

Macerie a Gaza - (Afp)

 

La Striscia di Gaza, è di nuovo un inferno dove i raid aerei sono ripresi nella notte su ordine del primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha disposto “la ripresa della guerra” contro Hamas con l’operazione ‘Strenght and Sword’ (Forza e Spada).     Vittime: sarebbero almeno 404 i morti e 562 i feriti secondo quanto comunicato  dal  ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas.

Altro particolare agghiacciante: il direttore del ministero della Sanità della Striscia, Mohammed Zaqout, afferma che la maggior parte delle vittime sono donne e bambini palestinesi, mentre i feriti sono centinaia.

Dall’ospedale Nasser Mohammad Qishta, medico di Medici Senza Frontiere, ha detto che “il pronto soccorso è in condizioni disastrose”. “Abbiamo corpi e parti di corpi, per lo più bambini e donne. C’è molta confusione nella popolazione – ha aggiunto – Alcuni sono corsi in ospedale solo per proteggersi. Noi medici abbiamo pianto per l’intensità e la difficoltà della situazione. Ci sono alcuni casi gravi: ustioni, amputazioni, ferite alla testa, ferite al petto“.

L’Idf afferma che l’esercito israeliano e lo Shin Bet continuano a colpire obiettivi terroristici di Hamas e della Jihad islamica palestinese…

Gravissimo incidente stradale nel Siracusano: scontro, tre morti e cinque feriti, di Adrano

 

   Un gravissimo incidente stradale  è avvenuto poche ore orsono , oggi, 17 marzo, lungo la statale 194 ‘Ragusana‘ in provincia di Siracusa.  Bilancio vittime pauroso: tre morti e cinquwe feriti Non sappiamo la modalità dell’incidente   , cause ancora da accertare, al chilometro 19, in territorio di Carlentini (Siracusa) un autocarro e un minivan si sono scontrati frontalmente.

Incidente stradale (repertorio)

Sul posto oltre le forze dell’ordine anche i vigili del fuoco che hanno estratto le vittime dalle lamiere. La circolazione è stata indirizzata sulla viabilità locale.

Le tre vittime erano di Adrano

Le tre le vittime erano tutte originarie di Adrano, in provincia di Catania. “È un giorno di grande dolore. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti alle famiglie delle vittime in questo momento di immenso dolore”, ha detto il sindaco, Fabio Mancuso. “In segno di rispetto e solidarietà, abbiamo deciso di proclamare fin d’adesso il lutto cittadino e fino alle esequie – dice il sindaco -, vietando lo svolgimento di qualsiasi spettacolo teatrale, sportivo, manifestazione in tutti i luoghi pubblici“.

Il primo cittadino è “in stretto contatto con le autorità sanitarie” degli ospedali Cannizzaro e San Marco di Catania e degli ospedali di Lentini e Caltagirone, dove sono stati trasportati i feriti. “Il lutto cittadino – prosegue Mancuso – vuole esprimere un abbraccio collettivo di solidarietà verso le famiglie colpite da questa immane tragedia. L’Amministrazione comunale supporterà i familiari delle vittime in questo momento difficile. Tutta la città è invitata a stringersi attorno alle famiglie delle vittime, esprimendo il proprio affetto e il proprio sostegno in un momento di profonda tristezza”.

Celebrazione del “Giorno del Ricordo” -Mattarella: la memoria delle vittime deve essere onorata e preservata

 

C o m u n i c a t o

Si è svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la celebrazione del “Giorno del Ricordo”.

La cerimonia, condotta dalla dott.ssa Valeria Ferrante, è stata aperta dalla lettura, da parte dell’attrice Gaja Masciale, di due brani tratti dal libro “Le foibe spiegate ai ragazzi” di Greta Sclaunich.

Sono intervenuti il professor Davide Rossi, Vice Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, lo storico Egidio Ivetic, ordinario di Storia moderna all’Università degli Studi di Padova e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.

Nel corso dell’evento sono stati proiettati degli estratti dal film “La bambina con la valigia” e dal documentario “Rotta 230 – Ritorno alla terra dei Padri” cui hanno fatto seguito i contributi della Sig.ra Egea Haffner e del Sig. Giulio Marongiu, esuli di Pola.

L’orchestra di archi del Conservatorio G. Tartini di Trieste diretta dal Maestro Sandro Tortolano ha eseguito “Adagio” in Sol minore di Tomaso Albinoni e il brano musicale “Concerto” in Sol maggiore “Alla Rustica” di Antonio Vivaldi.

La cerimonia si è conclusa con il discorso del Presidente della Repubblica.

La memoria storica è un atto di fondamentale importanza per la vita di ogni Stato, di ogni comunità. Ogni perdita, ogni sacrificio, ogni ingiustizia devono essere ricordati. Troppo a lungo ‘foiba’ e ‘infoibare’ furono sinonimi di occultamento della storia. La memoria delle vittime deve essere preservata e onorata. Naturalmente –dopo tanti decenni e in condizioni storiche e politiche profondamente mutate– perderebbe il suo valore autentico se fosse asservita alla ripresa di divisioni o di rancori“.

“Abbiamo appena ascoltato alcuni testimoni diretti di quella tragedia: Egea Haffner e Giulio Marongiu. Dobbiamo loro affetto e riconoscenza. Nelle esemplari parole che ci hanno offerto, si coglie -ha sottolineato il Capo dello Stato– un forte ammonimento per la pacificazione e la riconciliazione”.

Mattarella ricorda che “nelle zone del confine orientale, dopo l’oppressione fascista, responsabile di una politica duramente segregazionista nei confronti delle popolazioni slave, e la barbara occupazione nazista, si instaurò la dittatura comunista di Tito, inaugurando una spietata stagione di violenza contro gli italiani residenti in quelle zone. Di quella stagione, contrassegnata da una lunga teoria di uccisioni, arresti, torture, saccheggi, sparizioni, le Foibe restano il simbolo più tetro. E nessuna squallida provocazione può ridurne ricordo e dura condanna“.

I nostri concittadini di Istria, Dalmazia, Fiume- afferma il Capo dello Stato – furono messi di fronte al drammatico dilemma: assimilarsi, disconoscendo le proprie radici, la lingua, i costumi, la religione, la cultura. Oppure andare via, perdendo beni, casa, lavoro, le terre in cui erano nati. In grande maggioranza scelsero di non rinunciare alla loro italianità nonché, di fatto, alle libertà, di pensiero, di culto, di parola.

In trecentomila –uomini, donne, anziani, bambini– radunate poche cose, presero la triste via dell’esodo. Spesso l’accoglienza in Italia non fu quella che sarebbe stato doveroso assicurare”. “Stenti, sistemazioni precarie, povertà, ma soprattutto -ha proseguito il capo dello Stato- diffusa indifferenza, diffidenza. Financo ostilità da parte di forze e partiti che si richiamavano, in Italia, alla stessa ideologia comunista di Tito. Non mancarono, nelle vicende tristi degli esuli, atti di forte solidarietà, di amicizia, di accoglienza da parte di molti italiani. Ma, in generale, la loro tragedia, di cui portavano intimamente le cicatrici, fu sottovalutata e, talvolta, persino, disconosciuta. Il mancato riconoscimento fu, per molti, una pena inattesa e dolorosa”.

“L’istituzione del Giorno del Ricordo, votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano, ha contribuito -ha concluso Mattarella- a riconnettere alla storia italiana quel capitolo tragico e trascurato”.

Erano presenti alla cerimonia il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso, il Vice Presidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulè, esponenti del Governo, del Parlamento, autorità civili e appartenenti alle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

In precedenza nella Sala degli Specchi, dopo l’indirizzo di saluto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Presidente Sergio Mattarella, coadiuvato dal Ministro e dal Presidente della FederEsuli, Renzo Codarin, ha premiato le Scuole vincitrici del Concorso “10 febbraio – Itinerari storici in luoghi e spazi urbani delle città italiane alla ricerca della memoria delle terre della Frontiera Adriatica”.

 

Netanyahu: “Cessate il fuoco? Richieste Hamas irrealistiche” Intanto altre 20 persone uccise e 155 ferite “dai bombardamenti israeliani”

(AP Photo/Ohad Zwigenberg, File)

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Tante e tante vittime ancora sulla Striscia di Gaza Il ministero della Sanità di Gaza afferma che almeno 20 persone sono state uccise e 155 ferite dai bombardamenti israeliani mentre ieri erano in attesa degli aiuti. L’esercito israeliano ha negato il suo intervento militare  e ha detto che sta indagando sull’incidente. Il bilancio delle vittime è destinato a aumentare poiché le vittime vengono ancora trasferite in ospedale, secondo Mohammad Ghrab, un medico del pronto soccorso dell’ospedale Al Shifa.

Secondo il ministero della Sanità la strage è “il risultato del fatto che le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira un gruppo di cittadini in attesa di aiuti umanitari alla rotatoria ‘Kuwait’ a Gaza. Le squadre mediche non sono in grado di gestire il volume e il tipo di feriti che raggiungono gli ospedali nel nord di Gaza a causa delle deboli capacità mediche e di personale”, ha aggiunto il ministero.

La rotatoria del Kuwait a Gaza City è l’area in cui i camion degli aiuti distribuiscono cibo, attirando folle di persone alla disperata ricerca di aiuto per sopravvivere.   Si apprende che le  forze di difesa israeliane hanno negato di essere responsabili dell’attacco, “Le notizie secondo cui l’Idf ha attaccato decine di abitanti di Gaza in un punto di distribuzione degli aiuti sono false”.

Secondo alcuni testimoni  l’area è stata colpita da quello che secondo loro sembrava un fuoco di carri armati o di artiglieria. Il portavoce della difesa civile di Gaza, Mahmoud Basal, ieri ha accusato Israele di essere dietro l’attacco in una dichiarazione. “Le forze di occupazione israeliane stanno ancora praticando la politica di uccidere cittadini innocenti in attesa di aiuti umanitari a causa della carestia che si sta verificando nel nord della Striscia di Gaza”,

Netanyahu: “Cessate il fuoco? Richieste Hamas irrealistiche”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Hamas “continua a proporre richieste irrealistiche” per una tregua tra Israele e Hamas durante il mese sacro islamico del Ramadan.

Israele ha accettato un cessate il fuoco di sei settimane in cambio del rilascio di alcuni dei suoi prigionieri detenuti da Hamas a Gaza. Ma l’organizzazione islamista ha insistito che sarà necessario solo un accordo che preveda un “cessate il fuoco permanente” e il ritiro completo delle truppe israeliane.

Nuove sanzioni del Dipartimento americano contro  coloni in Cisgiordania

Intanto il Dipartimento di Stato americano ha annunciato nuove sanzioni contro tre coloni israeliani e due fattorie nella Cisgiordania occupata, poiché l’amministrazione prende di mira le minacce alla pace e alla sicurezza nell’area.

Le ultime sanzioni riflettono un ordine esecutivo firmato il mese scorso dal presidente Joe Biden volto a prendere di mira i coloni israeliani violenti in Cisgiordania che, secondo lui, minano la stabilità nell’area.

Il portavoce del Dipartimento di Stato Matt Miller ha affermato che “dai terribili attacchi terroristici contro Israele del 7 ottobre, la violenza in Cisgiordania è aumentata notevolmente”.

Si contano le vittime tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania

 

Palestinesi osservano la distruzione a seguito di un attacco aereo israeliano sul campo profughi di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. (Photo by MOHAMMED ABED / AFP)

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Il ministero della Sanità dell’Autorità palestinese,  dà i dati delle vittime ,oltre 20 i morti tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania in seguito ad attacchi di Israele nell’ambito dell’offensiva lanciata dopo gli attacchi compiuti il 7 ottobre da Hamas.

Sei palestinesi sono rimasti uccisi in un raid aereo israeliano a Jenin, in Cisgiordania 

Almeno 16 palestinesi sono invece stati uccisi e altri 50 feriti dopo due attacchi dell’esercito israeliano contro la città di Khan Younis e il campo profughi di al-Maghazi. Il primo degli attacchi ha colpito una casa di Khan Younis che ospitava un gran numero di sfollati, uccidendo dodici civili e ferendone altri 50 in varia misura,

.Si apprende anche che  le forze aeree dell’esercito israeliano hanno bombardato una scuola gestita dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, UNRWA, che ospitava gli sfollati nel campo di Al Maghazi, nel centro della Striscia. L’attacco ha ucciso almeno altre quattro persone, tra cui una donna.

Altra novità. La sparatoria in cui è rimasto ucciso questa mattina in Cisgiordania un cittadino israeliano è stato un attacco terroristico. Queste le conclusioni cui sono giunte le Forze di difesa israeliane che hanno avviato una caccia all’uomo per catturare i terroristi responsabili dell’agguato compiuto vicino all’insediamento di Ofra. Ad essere ucciso è stato un cittadino israeliano di 33 anni, residente a Gerusalemme est, trovato in condizioni disperate dai soccorritori nella sua auto.

Quattro agenti della Polizia di Frontiera sono rimasti feriti in un’esplosione la notte scorsa a Jenin, in Cisgiordania, dove era in corso un’operazione antiterrorismo delle forze israeliane. Secondo quanto riferito dalle Forze di difesa israeliane e dalla polizia, ad esplodere – mentre unità militari entravano a Jenin per un’operazione antiterrorismo – è stato un ordigno collocato sul bordo della carreggiata. La deflagrazione ha investito un mezzo della Polizia: quattro gli ufficiali rimasti feriti, due dei quali in modo grave.

Ed infine si apprende pure che un cittadino israeliano di circa 30 anni è stato ucciso in una sparatoria in Cisgiordania, tra gli insediamenti di Eli e Ofra, in quello che viene considerato un possibile attacco terroristico. L’uomo- un arabo -israeliano- è stato dichiarato morto sul posto dai medici che lo hanno soccorso. . 

La zona è stata temporaneamente chiusa al traffico mentre si cerca di ricostruire i fatti senza escludere alcuna pista nelle indagini.

Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken è atterrato ad Amman, nuova tappa di un viaggio in Medio Oriente volto a ridurre le tensioni nella regione. A darne l’annuncio è stato su X il portavoce di Blinken, Matthew Miller: “La Giordania è un partner vitale nel contribuire a prevenire l’espansione del conflitto nella regione”, ha affermato Miller. “Siamo grati alla sua leadership nel facilitare gli aiuti ai civili a Gaza”.

Dopo aver fatto tappa a Creta, ieri, Blinken è volato nella capitale giordana all’inizio di un lungo tour in Medio Oriente, il quarto nella regione in quattro mesi. Oltre ad Amman, secondo il suo ufficio, visiterà il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, nonché Israele, la Cisgiordania e l’Egitto. In precedenza aveva incontrato a Istanbul il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il ministro degli Esteri Hakan Fidan.

Durante il viaggio, Blinken sta cercando di discutere passi concreti su come gli attori nella regione potrebbero usare la loro influenza per evitare un’escalation della guerra a Gaza. Washington punta anche a garantire che maggiori aiuti umanitari entrino a Gaza e che i militanti di Hamas liberino i restanti ostaggi.

 

Terremoto di magnitudo 6.2 nel nordovest della Cina Vittime e feriti

 

Le foto del terremoto in Cina - Il Post

Bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 6.2 che ha colpito il nordovest della Cina in continuo crescendo Superano già 120 vittime  e 200 feriti.  Ma il dato è destinare a crescere vertiginosamente 

Il terremoto è avvenuto alle 23.59 di ieri, ora locale, con epicentro a Liugou, seguito da altre scosse. Soccorritori e superstiti fanno i conti con temperature gelide e interruzioni della fornitura di acqua ed elettricità.      Sarebbero 6.381 case danneggiate solo a Jishishan (Gansu). Stanziati 200 milioni di yuan (circa 25 milioni di euro) per le province colpite.

Cordoglio della presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen. L’isola si è offerta di fornire assistenza al gigante asiatico.”Le mie più sentite condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari nel terremoto nel nordovest della Cina – Preghiamo affinché tutte le persone colpite ricevano l’assistenza di cui hanno bisogno e speriamo in una ripresa rapida. Taiwan è pronta a offrire assistenza nella risposta al disastro”.

Tensione nel mondo. Ci mancava solo la guerra di Hamas-pioggia di missili – contro Israele. Disconnessa la Striscia di Gaza dalla rete elettrica israeliana

 

Il ministero degli Esteri d’Israele sulla pioggia di missili  su Israele : I terroristi di Hamas hanno dichiarato guerra a Israele”.    Anche Netanyahu -vicepremier – si sofferma che si tratta di una azione di guerra suggerita  dall’Iran e come ci sia “un doppio crimine di guerra”,  si spara contro dei civili e si usano “i residenti della Striscia di Gaza come scudi umani”. Sono oltre 5mila i razzi lanciati sul territorio israeliano dalla Striscia di Gaza con diverse incursioni e scontri armati.

Il bilancio delle vittime è grave. I morti sarebbero 100 per ora, ma esso è destinato a salire, mentre i feriti sarebbero al momento 740. Circa 50 israeliani sono tenuti in ostaggio dai miliziani di Hamas nel kibbutz di Beeri, vicino al confine con la Striscia di Gaza, ha riferito l’emittente israeliana N12.

Il ministro della sicurezza nazionale di Israele Ben-Gvir ha firmato l’ordinanza che dichiara lo stato di emergenza, concedendo ampi poteri alla polizia. Mentre il ministro israeliano dell’Energia Yisrael Katz ha firmato un ordine per disconnettere la Striscia di Gaza dalla rete elettrica israeliana.

Israele fornisce circa due terzi del fabbisogno elettrico della Striscia, e il restante terzo è prodotto nella centrale elettrica di Gaza. Gaza sperimenta una carenza di energia anche quando viene rifornita di elettricità da Israele, e ora si prevede che la carenza peggiorerà notevolmente.  Preoccupazioni nel mondo.

Le immagini choc della tragedia di Mestre

 

Strage del bus a Mestre, le foto che raccontano la tragedia ...

 

 

Si cerca di capire la  dinamica della tragedia del bus di Mestre: il mezzo elettrico ha sfondato il guardrail ed è precipitato dal cavalcavia prendendo fuoco dopo l’impatto.

Un volo nel vuoto con 21 vittime  , tra cui l’autista alla guida, sul cui corpo verrà effettuata l’autopsia. Quindici le persone rimaste ferite. Le telecamere presenti e le due ‘scatole nere’ sul mezzo forse forniranno elementi utili a ricostruire la tragedia.

“Aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio plurimo stradale”

Afferma Bruno Cherchi, procuratore capo di Venezia interpellato a riguado:  “Il bus. era affiancato da un altro mezzo” un pullman, “ma non risulta alcun segno su questo mezzo, tanto più che l’autista si è fermato e ha tentato di intervenire con l’estintore”.

Inoltre “non risultano segni di frenata” sull’asfalto. “Le indagini sulla ricostruzione del fatto solo in corso, sono emersi particolari certi come che l’impatto del pullman è avvenuto una cinquantina di metri prima della rottura del guardrail e della caduta. Sembrerebbe che il pullman si sia accostato al guardrail, lo abbia affiancato per una cinquantina di metri, poi ci sia stata un’ulteriore sterzata quindi l’appoggio verso destra e la caduta. Non risulta che ci sia stato un incendio nel senso tecnico del termine, c’è stata una fuoriuscita di gas dalle batterie (del bus elettrico, ndr) e su queste stiamo facendo accertamenti“…

Afferma ancora Bruno Cherchi. “Stiamo lavorando alla ricostruzione delle modalità, serve ancora tempo“….

L’autobus è stato sequestrato in attesa di consulenze che possano certificarne le condizioni, così come le batterie al litio del mezzo elettrico su cui “occorre operare in sicurezza”, e l’intera area – guardrail e parapetto esterno che dà sul baratro, “dal punto di contatto a quello di caduta”.I lavori sul cavalcavia

Luogo ella tragedia : “c’è un doppio guardrail,  da sostituire si apprende”. I lavori, da 6,5 milioni di euro, “sono in corso da un mese.

 

 

Tragedia Ischia, si cercano i dispersi nel fango ma l’evento delle frane è diventato una cancrena italiana

 

Frana a Ischia, muore una ragazza - La StampaCasamicciola d' Ischia(Na)- FRANA, Corteo commosso per i funerali della giovane Anna De Felice vittima della tragedia che ha colpito l' isola | "ALTO CASERTANO - MATESINO & d" BLOG della REGIONE

Ischia (Napoli)

Tragedia Ischia Si cercano i dispersi della frana che ha investito Casamicciola, sull’isola d’Ischia, all’alba di ieri. I soccorritori sono stati impegnati tutta la notte per trovare le 11 persone che, secondo quanto riferito dal prefetto di Napoli Carlo Palomba ieri sera nell’ultimo punto stampa della giornata,ancora mancano all’appello. 

Sono 13 i feriti di cui uno solo in gravi condizioni e che è stato trasportato all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove è ricoverato nel Trauma Center in prognosi riservata. Una la vittima accertata finora, una donna di 31 anni del vicino comune ischitano di Lacco Ameno e che viveva a Casamicciola. Il suo corpo è stato trovato nei pressi di piazza Maio.

I tecnici intanto cercano di capire come si sia verificato l’evento- Si studiano le cause, si studia il territorio forse troppo pieno di abitazioni, alcune delle quali – abusive, cioè senza autorizzazione.

Il prefetto di Napoli, Palomba, ha chiesto ai residenti della zona rossa di lasciare le abitazioni: “le operazioni di soccorso rese difficili dal maltempo”. De Luca chiede lo stato di emergenza.

Caos del governo sulle vittime della frana, inizialmente il Ministro  delle Infrastrutture Matteo Salvini aveva parlato di «8 vittime accertate» ma è stato smentito a più livelli istituzionali, dal Viminale alla Protezione Civile.  Critiche anche dai colleghi deputati e dalla stampa per l’invasione di Salvini del ruolo del Ministro dell’Interno.  Naturalmente tutti gli opinionisti nei dibattiti televisivi hanno scaricato la responsabilità del governo sulla vicenda: tutti “assolti”. Di chi la responsabilità?  Non si sa, anzi ieri giornalisti (di parte e Mediaset) ed esponenti del governo in una nota trasmissione televisiva hanno precisato pure.”di nessuno”….

In Prefettura a Napoli alle 8.30 stamane si è riunito il centro coordinamento soccorsi insediato ieri dal prefetto; al termine della riunione dovrebbero essere forniti degli aggiornamenti circa i dispersi ed eventuali nuove vittime