Palazzolo,Sicilia, il pozzo dove è morto annegato il bimbo di 10 anni Indagini della Procura “sul pozzo se fosse adeguatamente segnalato”

 

Tragedia a Palazzolo Acreide dove un bambino di 10 anni Vincenzo L. è morto dopo essere precipitato in un pozzo profondo almeno 15 metri e per metà pieno d’acqua. Si apprende che il bimbo sia morto annegato. , Un’educatrice di 54 anni  si era calata nel pozzo per cercare, invano, di salvarlo ma è stata issata dai vigili del fuoco.

La tragedia si è consumata nella tarda mattina in contrada Falabia  dove era stata  organizzata una gita scolastica dal grest della cooperativa dell’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale. Il bimbo sarebbe fratello di uno degli ospiti della struttura. Pare che il pozzo fosse coperto con una lamiera provvisoria e che il bimbo appena salito sopra, non rendendosi conto del pericolo, sia caduto. Si trattava di una escursione organizzata dall’associazione che effettua anche altre attività per i bambini disabili come la coltivazione degli orti e i laboratori di cucina.

 

Vedendo il piccolo precipitare, l’educatrice di 54 anni avrebbe tentato di soccorrerlo  nel pozzo ma perdendo l’equilibrio e cadendo  nell’acqua. La donna è stata salvata dai vigili del fuoco. Per il bimbo che probabilmente non sapeva nuotare, non c’è stato niente da fare. La profondità dell’acqua è di almeno cinque metri. Sono intervenuti i vigili del fuoco speleo alpino fluviali.

La   Procura

L’autorità giudiziaria adesso vuol sapere ” se quel pozzo fosse adeguatamente segnalato” e dispone l’ approfondimento delle indagini e dell’area che è stata circoscritta e sequestrata.

Incendi, Regione Sicilia rinnova e finanzia l’accordo con i Vigili del fuoco.

 

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Palermo,

Rinnovata la collaborazione tra Regione Siciliana e Vigili del fuoco contro i roghi boschivi nell’Isola attraverso un finanziamento regionale per potenziare le squadre aggiuntive antincendio. È stata firmata la convenzione che resterà operativa fino a venerdì 13 settembre per azioni sia di prevenzione che di contrasto agli incendi. L’impegno finanziario per l’amministrazione è di 2,5 milioni di euro.

«Anche quest’anno – dice il presidente Renato Schifani – abbiamo rinnovato l’accordo con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco per un’azione più forte e sinergica contro gli incendi boschivi. Sono state impegnate maggiori risorse che ci consentiranno di potenziare la presenza di personale e mezzi rendendola più capillare sul territorio, soprattutto nei luoghi più distanti dai distaccamenti. In questo contesto abbiamo esteso la durata della campagna antincendio dal 15 maggio al 31 ottobre e possiamo contare, come regione, su 120 nuovi mezzi e 190 postazioni del Corpo forestale e su oltre 300 squadre di volontari della Protezione civile con una dotazione aggiuntiva di ulteriori 70 veicoli. Nel frattempo, prosegue il progetto della control room regionale unica per le emergenze che dal prossimo anno unirà le forze di Protezione civile e Corpo forestale, anche con l’utilizzo di sistemi all’avanguardia per il monitoraggio del territorio in un’ottica sinergica di prevenzione».

Nel 2023 le squadre aggiuntive impegnate erano 14, quest’anno diventano 19 con una forza lavoro di 116 persone. In particolare, le nuove postazioni attivate saranno a Ragalna (Catania), Piazza Armerina (Enna), Santo Stefano di Camastra (Messina), Custonaci e Pantelleria (Trapani) che si aggiungono a quelle di Agrigento e Cammarata, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina e Vulcano, Palermo, Montemaggiore Belsito e Ustica, Ragusa, Siracusa, Trapani e Favignana. Tutte le unità, composte da cinque elementi ciascuna, saranno operative dalle 8 alle 20, mentre a Ustica, Vulcano e Pantelleria 24 ore su 24 (dal primo al 31 agosto).

A firmare la convenzione, per la Regione, l’assessore al Territorio e ambiente, Elena Pagana, il capo della Protezione civile, Salvo Cocina, il comandante del Corpo forestale, Giuseppe Battaglia; per il ministero dell’Interno, il vice prefetto vicario di Palermo, Anna Aurora Colosimo; per il corpo nazionale dei Vigili del fuoco, il direttore regionale Gaetano Vallefuoco. Tra gli obiettivi dell’accordo quello di limitare l’insorgenza di danni al patrimonio naturalistico e ai beni, di contribuire alla sicurezza della collettività e di potenziare le strutture di coordinamento coinvolte, in particolare la Sala operativa unificata permanente della Regione. Le operazioni di spegnimento saranno coordinate dal Corpo forestale e dai Vigili del fuoco con il supporto delle squadre di volontariato antincendio formate, attrezzate e sovvenzionate, anche per le spese di consumo, dal dipartimento regionale della Protezione civile. Tali squadre potranno intervenire direttamente nei casi di piccoli focolai.

Agli interventi da terra si aggiungono quelli per via aerea con l’utilizzo di dieci elicotteri leggeri noleggiati dalla Regione e uno in convenzione con l’Arma dei Carabinieri che sono dislocati in aree strategiche e potranno approvvigionarsi nelle 50 nuove vasche di rifornimento. Avranno, inoltre, il supporto, all’occorrenza, della flotta aerea nazionale: canadair ed elicotteri pesanti. Importante azione di prevenzione è quella di presidio e pattugliamento delle aree a rischio svolta da ulteriori squadre di volontari di Protezione civile su percorsi indicati dal Corpo forestale o dai sindaci. Diverse prefetture e questure hanno organizzato attività di presidio e di vigilanza delle aree a rischio nelle giornate da “bollino rosso”.

Casteldaccia: tragico incidente sul lavoro, cinque operai perdono la vita mentre eseguono manutenzione dentro una vasca di depurazione

 

Tragico incidente sul lavoro a Casteldaccia. Vittime coinvolte  sette operai c incaricati della  manutenzione nell’impianto di sollevamento di acqua reflue dell’Amap sulla statale 113: in cinque hanno perso la vita. Sarebbero rimasti  nella vasca di depurazione uccisi dalle esalazioni senza poter trovare poù, in quelle condizioni, la via d’uscita. L’intervento era stato affidato all’Amap e a una ditta specializzata esterna (Quadrifoglio).

Nel corso dei lavori alcuni di loro hanno cominciato ad accusare malori, verosimilmente a causa di una intossicazione da idrogeno solforato che provoca irritazioni alle vie respiratorie e soffocamento. Uno di loro è riuscito ad uscire e a lanciare l’allarme. Sul posto sono arrivate diverse ambulanze del 118 e le squadre dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Brancaccio e Termini Imerese, con il supporto della squadra speleo alpino fluviale, dei sommozzatori e del nucleo Nbcr.

Un sesto operaio, in condizioni disperate, è stato trasportato in ospedale con l’elisoccorso, un altro è invece rimasto illeso. Sul posto, oltre alla polizia e al medico legale che ha accertato il decesso dei cinque operai, anche i tecnici dello Spresal ,il dipartimento che controlla la tipologia ed adeguatezza del lavoro dei dipendenti.

L’incendio all’Ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera: era stato lasciato in funzione il macchinario per l’ossigenoterapia La vittima aveva acceso la sigaretta

Presidio Ospedaliero Fratelli Parlapiano – RIBERA ...

 

Occorre approfondire le cause dell’incendio. Ed è in arrivo, da Palermo all’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera,(nella foto sopra) il Niat, nucleo investigativo speciale dei vigili del fuoco che effettuerà verifiche e accertamenti tecnici per chiarire definitivamente, le modalità con le quali ieri sera, è scoppiato l’incendio che ha ucciso il 53enne romeno Brustureanu Costica e reso inagibile un’ala della struttura sanitaria.
I vigili del fuoco di Sciacca e Agrigento, durante i sopralluoghi effettuati, hanno accertato che non c’è stata alcuna esplosione di bombola di ossigeno, perché era canalizzato al muro.
Scoperta comunque la causa: il macchinario per l’ossigenoterapia non era spento ma era stato lasciato in funzione nel momento in cui, nella stanza di degenza, il 53enne si sarebbe acceso la sigaretta.
Il terzo piano dello stabile, dove c’è il reparto di Medicina, è stato posto sotto sequestro preventivo.       Per disposizione del  sostituto Procuratore di turno di Sciacca che è rimasto fino a notte inoltrata sul posto.

Il magistrato, assieme ai carabinieri, ha indagato    e ascoltato  il medico, due infermieri e l’operatore socio-sanitario che erano in servizio, nel momento in cui è scoppiato il tremendo incendio. Nelle prossime ore, l’Asp di Agrigento dopo lo spegnimento ,dovrà prendere contezza dei danni effettivi e quantificare la spesa occorrente per rifare l’ala della struttura resasi inagibile…

Trovato un uomo di 68 anni privo di vita nella sua casa di Monreale. Non vi sono segni di violenza

 

 

 

Foto di due bambini e utilizzanp un idrante

Archivi-Sud Libertà

I  vigili del fuoco di Monreale hanno trovato un cadavere in fondo Cangemi  (Palermo). I vicini non avevano sue notizie da giorni e hanno chiamato il numero di soccorso.

I pompieri sono entrati in casa e  hanno trovato l’uomo di 68 anni privo di vita. Secondo una prima ricostruzione pare che la morte sia avvenuta una settimana fa. Sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Monreale insieme al medico legale per effettuare l’ispezione sul corpo e stabilire le cause del decesso 

Secondo gli accertamenti preliminari non vi sarebbero segni di violenza sul corpo né sono stati individuati segni di effrazione.

Tragedia sfiorata a Napoli dove all’improvviso si apre sulla strada una enorme voragine

 

Voragine a Napoli

Tragedia sfiorata a Napoli

 

Napoli,

Miracolo e tragedia sfiorata a Napoli dove si è aperta all’improvviso una voragine in strada al Vomero.Miracolosamente si sono salvati gli automobilisti .

Due persone, rimaste bloccate nella propria autovettura per il cedimento del manto stradale, sono state tratte in salvo  dai Vigili del fuoco occorsi nel frangente. Disposta l’evacuazione delle persone residenti nella zona.   Tutta l’area interessata è stata recintata     I tecnici ora dovranno fornire una spiegazione a quel che è accaduto

Esplosione in un appartamento a Napoli causa il decesso di due coniugi anziani

 

foto (ufficio stampa) Vigili del fuoco 

 

 

Napoli,

Esplosione e successivo incendio, la notte scorsa, in un appartamento a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che, nella vicina abitazione, interessata dal crollo di una parete, hanno trovato i corpi  senza vita di due anziani coniugi. Secondo i primi accertamenti, sarebbe stata una probabile fuga di gas  che ha ucciso i due anziani   Indagini sono in corso.
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Palermo, docente universitario cerca di afferrare il figlioletto di 4 anni che si sporge dal balcone ma cade nel vuoto. Il piccolo si è salvato invece

Palermo,

Crescono le statistiche di bimbi che cadono dai balconi in Italia.  Un altro caso, grave, a Palermo. Un uomo di 38 anni, docente universitario di Ingegneria, e il proprio figlio di 4 anni sono precipitati dal sesto piano del balcone dell’appartamento di via Ausonia in cui vivevano. Il padre nel tentativo di afferrarlo è morto sul colpo, mentre il bimbo miracolosamente è rimasto illeso. La dinamica dell’accaduto è ancora in fase di valutazione.

Ma sembra che il padre abbia provato a salvare il bambino che si sarebbe sporto pericolosamente dal balcone. L’uomo tuttavia , sbilanciato, sarebbe caduto nel vuoto. Mentre il piccolo si è salvato  perché la sua caduta è stata attutita da alcuni pannelli.

L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri ,24 dicembre, in via Ausonia. L’uomo, precipitato sulla tettoia di un ristorante al piano terra del palazzo, era professore ordinario alla facoltà di Ingegneria dell’Università e da poco più di un anno aveva perso la moglie. Soccorso dopo la caduta, è deceduto in ospedale. Anche il piccolo è stato e soccorso e portato all’ospedale Vincenzo Cervello, ma per un caso fortuito, la presenza di pannelli,è fuori pericolo: la tac a cui è stato sottoposto non ha messo in evidenza gravi lesioni. Il piccolo anzi è vigile e, si fa sapere dal nosocomio, «chiede continuamente del padre».

Recupero di un peschereccio affondato nella notte al porto di Termini Imerese

Vigili del fuoco: così si soccorre una persona con autismo - Vita.it

Archivi -Sud Libertà

 

Palermo

Vigili del fuoco in azione nella notte al porto di Termini Imerese (Palermo) per il recupero di un peschereccio affondato nel molo. Sul posto sono intervenuti i sommozzatori dei vigili del fuoco, la squadra del distaccamento di Termini Imerese e l’autogrù del distaccamento di Brancaccio.

Comando provinciale dei vigili del fuoco di Palermo.”Il recupero del peschereccio si è reso necessario per limitare l’inquinamento del mare a causa dello sversamento degli idrocarburi del natante affondato”

Aeroporto di Catania in fiamme, panico fra i viaggiatori in attesa nei locali invasi dal fumo

 

Aeroporto di Catania
Disagi per chi era prenotato e aveva organizzato le vacanza  prendendo l’areo  a Catania       L’aeroporto della città etnea è andato in fiamme e i  voli  sono stati sospesi fino al prossimo mercoledì 19 luglio.   La comunicazione proviene dalla  Società di gestione dell’aeroporto: “A causa dell’incendio sviluppatosi nell’aerostazione, le operazioni di volo sono sospese fino alle 14 di mercoledì 19 luglio“. L’incendio è divampato nella tarda sera di ieri ed è stato spento.
“Non si registrano danni a persone – spiegano i vertici dell’aeroporto -. Ringraziamo vigili del fuoco,la centrale operativa, enti di Stato, primo soccorso e comunità aeroportuale per aver agito tempestivamente”.