Almaviva, vertice su vertenza per reimpiego di 130 lavoratori.Il governatore siciliano Schifani: «Grazie al nostro progetto proroga della Cig per tutti»

 

Almaviva cresce negli Usa e rileva i software di Iteris

 

Palermo,

La proroga della cassa integrazione per tutti i dipendenti Almaviva fino al 31 luglio e il supporto al progetto per il reimpiego di 130 lavoratori in due centrali operative, Palermo e Catania, al servizio della sanità pubblica siciliana. È questo l’esito della conference call di oggi alla quale hanno partecipato rappresentanti dei ministeri del Lavoro e delle Imprese, i vertici dell’azienda e gli esponenti delle principali sigle sindacali. Per la Sicilia, oltre al presidente della Regione, Renato Schifani, e al capo di gabinetto, Salvatore Sammartano, c’erano l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, e i dirigenti generali dei dipartimenti regionali della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, e del Lavoro, Ettore Foti, e il capo di gabinetto vicario dell’assessorato al Lavoro, Vincenzo Cusumano.
«Esprimo grande soddisfazione per l’esito della riunione, – dice Schifani che ha voluto seguire la vicenda in prima persona – il governo nazionale ha accolto tutte le nostre richieste ed è proprio grazie al nostro progetto che gli ammortizzatori sociali sono stati estesi a tutti. Da parte nostra, confermiamo l’impegno a dare concreta attuazione, nel più breve tempo possibile, all’iniziativa che coinvolge 130 dipendenti Almaviva nell’attivazione di due centrali operative per lo svolgimento del servizio “116/117”. L’accordo Stato-Regione di fine novembre 2024 mette a disposizione 30 milioni di euro per un’iniziativa che sarà utile ai cittadini siciliani e che, al contempo, mette al sicuro questi lavoratori. Ci auguriamo che anche per gli altri dipendenti, oltre alla proroga della cassa integrazione che è già un primo risultato, si possano prevedere progetti a lungo termine. Noi continueremo a monitorare l’evoluzione della situazione e a collaborare con tutte le parti interessate per trovare ogni possibile soluzione».
La Regione prosegue dunque sulla strada già tracciata con l’obiettivo di attivare, nel più breve tempo possibile, due centrali operative del numero unico per le cure non urgenti 116-117 nelle quali impiegare anche personale non sanitario che si occupi di funzioni di contact center e di supporto nella gestione e sviluppo dell’applicativo web. La firma del verbale d’intesa sulla proroga degli ammortizzatori sociali per tutte le risorse è in programma per martedì prossimo.
«Il governo Schifani – aggiunge Tamajo – continua a dimostrare grande attenzione e responsabilità nei confronti dei lavoratori Almaviva, ribadendo la volontà di tutelare 130 posti di lavoro attraverso un progetto solido e strategico per la Sicilia. La nostra priorità è sempre stata quella di essere al fianco dei lavoratori, supportandoli con azioni concrete e soluzioni sostenibili. Ora più che mai, è fondamentale che ogni attore coinvolto in questa vicenda faccia la propria parte e si assuma la responsabilità delle proprie scelte. Il futuro di queste famiglie dipende dall’impegno comune e dalla capacità di trasformare le parole in fatti. Come governo regionale, continueremo a lavorare con determinazione per garantire stabilità e opportunità di crescita a tutti i lavoratori coinvolti».

REDAZIONE “LA SICILIA”: 5 GIORNI DI SCIOPERO -MALESSERE ANTICO , “LA SICILIA” SI TROVA OGGI NEL GIRONE DELL’INFERNO

 

Un Paese democratico ha bisogno di una informazione libera» – Neifatti.it

PALERMO –

L’Assostampa Siciliana, sindacato unitario dei giornalisti, esprime «profonda preoccupazione» per la situazione che stanno vivendo i giornalisti e tutti i dipendenti del quotidiano «La Sicilia» di Catania, che hanno aperto, dopo numerosi mesi di sacrifici, una vertenza con l’azienda Domenico Sanfilippo Editore, proclamando lo stato di agitazione e consegnando al comitato di redazione un pacchetto di 5 giorni di sciopero. «Il malessere di giornalisti e dipendenti che oggi emerge e che viene consegnato anche al pubblico dei lettori – scrive la segreteria regionale dell’Assostampa siciliana – è ormai lontano nel tempo e risale anche a prima che i beni fossero sequestrati e confiscati all’editore Ciancio. A fronte della presenza quotidiana del giornale in edicola, grazie al lavoro scrupoloso di tutti, va detto che l’editore non è mai stato puntuale rispetto alla corresponsione degli stipendi, violando il normale principio secondo cui a una prestazione professionale va corrisposta una retribuzione».

«I pesanti sacrifici economici – aggiunge Assostampa siciliana – hanno pesato soltanto sulle spalle di giornalisti, collaboratori e dipendenti che in questi anni con grande spirito di abnegazione si sono dovuti sobbarcare turni di lavoro insostenibili mettendo davanti a tutto la garanzia di una informazione libera verso i lettori. Da anni, e anche prima dell’arrivo degli amministratori giudiziari, giornalisti e sindacato chiedono all’editore Ciancio impegni precisi di rilancio del giornale, perché non si può immaginare di far accollare tutti i sacrifici a giornalisti e dipendenti e così fino ad oggi è stato ed è e non vorremmo che quelli che si profilano come piani di rilancio diventino piuttosto unicamente tagli indiscriminati che colpiscono soltanto e sempre i lavoratori». «La storia de “La Sicilia” lunga 75 anni non può, infatti, essere difesa calpestando la dignità di chi ogni giorno spende la propria vita per garantire il giornale in edicola. Ai colleghi giornalisti dipendenti, ma anche ai numerosi collaboratori che garantiscono almeno il 70% del giornale, mortificati anche loro nei compensi, in questa delicata e difficile fase di vertenza, diciamo che Assostampa siciliana sarà sempre al loro fianco, ma chiediamo di affrontare la situazione con spirito di solidarietà reciproca e cooperazione e di attenersi scrupolosamente agli orari di lavoro e agli eventuali accordi aziendali sugli ammortizzatori sociali su cui Assostampa Siciliana vigilerà, d’intesa con l’ordine dei giornalisti», conclude la segreteria regionale del sindacato.