Il mondo si capovolge, adesso la protesta pro-Palestina si allarga in tutte le Università del pianeta

Proteste pro-Gaza nelle università - (Afp)

 

 

Il mondo si è capovolto. Tutti dalla parte di Israele dopo l’attacco a sorpresa di Hamas con i missili lo scorso 7 ottobre, oggi la gran parte reclama         uno “Stato” per la Palestina.

La protesta contro la guerra a Gaza sta incendiando le università americane, con proteste e occupazioni in oltre 60 campus dove da metà di aprile sono state arrestate oltre 2mila persone. E le immagini della polizia in tenuta antisommossa che sgombra la Columbia e Ucla sono la dimostrazione che la faccenda diventa preoccupante, dove si sta allargando la protesta, con università occupate in Europa, Asia, Oceania e Medio Oriente.

AUSTRALIA

Nelle ultime settimane, si sono registrate proteste pro Palestina in almeno sette università in Australia. In particolare all’università del Queensland a Brisbane si è creata una situazione di tensione tra due accampamenti, a circa 100 metri di distanza, uno degli studenti solidali con i palestinesi ed un altro, più piccolo, con le bandiere di Israele, animato da gruppi di studenti ebrei che accusano gli studenti pro Palestina di creare tensioni nel campus.

Si apprende che il  gruppo Students for Palestine UQ chiede ai vertici dell’Università di rendere pubblici tutti i rapporti con società israeliane e di tagliare quelli con l’industria bellica israeliana. Dal 23 aprile, da Brisbane la protesta si è diffusa in altri campus, tra i quali l’università di Sydney, dove sono state montate una cinquantina di tende con un centinaio di studenti che vi trascorrono la notte. Oggi un gruppo di studenti ebrei ha portato avanti una contro manifestazione contro quelle che definiscono “preoccupanti attività antisemite e anti Israele”. Oltre 200 persone, con bandiere australiane e israeliane, si sono radunate nel campus di Sidney, ma non vi sono stati scontri con i gruppi pro Palestina.

REGNO UNITO

Manifestazioni in solidarietà con i palestinesi si sono svolte sin dall’inizio della guerra a Gaza, ma negli ultimi giorni anche in alcuni campus britannici sono iniziate occupazioni ed accampamenti. Alla Newcastle University, un piccolo accampamento con bandiere palestinesi è stato montato nel centro del campus da un gruppo che si definisce “una coalizione guidata da studenti per mettere fine alla partnership dell’università di Newcastle con le società di difesa israeliane”.

Tende sono state montate anche da studenti che protestano nelle università di Leeds, Bristol e Warwick. Le proteste nei campus britannici sono state criticate dall’Union of Jewish Student che affermano che questi accampamenti “creano un’atmosfera ostile e tossica per gli studenti ebrei”.

FRANCIA

A Parigi a fine aprile sono scoppiate le proteste a Sciences Po e alla Sorbonne. La polizia è intervenuta in entrambi gli atenei per sgombrare gli accampamenti. Ed oggi è intervenuta di nuovo a Science Po dove una cinquantina di studenti erano tornati ad occupare. “Siamo ispirati da Columbia, Harvard, Yale, Vanderbilt”, ha detto una studentessa di Sciences Po, uno dei più prestigiosi atenei francesi, alma mater di diversi presidenti, tra i quali l’attuale, Emmanuel Macron. I

“Tutte queste università si sono mobilitate, ma la nostra solidarietà rimane prima di tutto e principalmente con il popolo palestinese”, ha aggiunto Louise, parlando con la Cnn. Samuel Lejoyeaux, presidente dell’unione degli studenti ebrei di Francia, ha chiesto un maggiore dialogo con i dimostranti che devono –  “denunciare chiaramente l’antisemitismo”. 

INDIA

Proteste pro Palestina, e in solidarietà con gli studenti della Columbia, sono scoppiate anche nella prestigiosa Jawaharlal Nehru University (JNU) di Nuova Delhi, proprio nel giorno in cui era atteso nell’ateneo l’ambasciatore Usa, Eric Garcetti. La visita è stata poi rimandata. “Il nostro ateneo non deve fornire una piattaforma ad amministratori e personale che rappresentano nazioni complici del terrorismo e del genocidio commesso da Israele”, si legge in una dichiarazione dell’unione degli studenti della Jnu, diffusa il 29 aprile, con un chiaro riferimento agli Usa. L’ateneo, uno dei migliori del Paese, è stato sempre all’avanguardia nei movimenti di protesta, tra i quali quello del 2019 contro la legge considerata discriminatoria contro i musulmani.

Solidarietà ai palestinesi è stata espressa anche dalla Federazione degli studenti dell’India, affiliata al partito comunista, che “denuncia la posizione assunta dal governo guidato da Bjp in sostegno di Israele, che devia da una posizione storica dell’India”.

CANADA

Alla McGill University, nel centro di Montreal, studenti pro Palestina hanno montato un accampamento nel centro del campus, chiedendo – come stanno facendo praticamente tutte le università in rivolta – che l’ateneo dismetta i legami con società israeliane. La polizia ha tentato di disperdere i dimostranti, affermando di aver ricevuto la richiesta di intervento dai vertici dell’università dopo che è fallito il dialogo con i rappresentati degli studenti.

Ma ieri un giudice di una corte superiore del Quebec ha rigettato la richiesta di ingiunzione che avrebbe costretto i dimostranti pro Palestina a lasciare l’accampamento. Proteste  sono in corsi anche all’università di Toronto e alla University of British Columbia a Vancouver.

LIBANO

Centinaia di studenti alla fine di aprile hanno iniziato a protestare all’American University di Beirut chiedendo che l’università boicotti le società che fanno affari con Israele. “Vogliamo mostrare al mondo intero che non abbiamo dimenticano la causa palestinese”, ha dichiarato uno degli studenti che partecipano alla protesta ispirata a quella dei campus Usa.

Napoli, violenza sessuale e/o attività sessuale “non consensuale” su 6 studentesse all’Università: custodia cautelare per un dipendente

Archivi -Sud Libertà

 

Violenza sessuale:un  tecnico di laboratorio in servizio presso l’Università Federico II di Napoli, Dipartimento di Biologia, è stato arrestato. I carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo, accusato del reato di violenza sessuale continuata, aggravata per essere stata commessa all’interno di un luogo di istruzione frequentato dalla vittima, ai danni di 6 studentesse.

Le indagini sono partite dalla denuncia-querela sporta ai carabinieri da una studentessa, che ha raccontato di essere stata costretta a subire atti sessuali da parte del tecnico di laboratorio nel mese di novembre 2021, consistiti in carezze e palpeggiamenti nelle parti intime, all’interno di locali dell’Università.   Un’attività sessuale, come affermano le studentesse, non consensuale.

Come riferiscono i carabinieri del comando provinciale di Napoli, dalle ulteriori attività investigative, che si sono giovate della collaborazione istituzionale degli organismi universitari (che, tra l’altro, avevano tempestivamente e cautelativamente disposto la sospensione del dipendente per 30 giorni e il successivo trasferimento ad altra sede, non a contatto con studenti), sono emerse altre “condotte perpetrate negli anni da parte del tecnico in danno di altre 5 giovani studentesse, secondo le stesse modalità”.  Adesso la difesa agli avvocati del dipendente arrestato

Università, Ordine e Fondazione degli Ingegneri di Catania insieme per una migliore sinergia nel futuro

Incontro al Palazzo centrale sui percorsi formativi e sull’attivazione di nuovi tirocini curriculari

Catania

Università, Ordine e Fondazione degli Ingegneri di Catania insieme per rafforzare la sinergia al fine di migliorare i percorsi formativi universitari e professionali post laurea.

È quanto emerso dall’incontro che si è tenuto al Palazzo centrale dell’ateneo catanese, tra il rettore e il direttore generale dell’Università di Catania, Francesco Priolo e Giovanni La Via, e i presidenti dell’Ordine e della Fondazione degli Ingegneri di Catania, rispettivamente Mauro Scaccianoce e Filippo Di Mauro.

Una collaborazione avviata da diversi anni tra i gli enti e finalizzata, grazie alle azioni dei rispettivi rappresentanti, alla formazione e alla ricerca con i dipartimenti dell’Università di Catania (Ingegneria e Architettura e Ingegneria elettrica elettronica e informatica), oltre che allo sviluppo del territorio catanese.

«Riteniamo necessario e molto importante “fare rete” tra Università, Ordine e Fondazione degli Ingegneri, per garantire un futuro migliore alla nostra società in continua evoluzione in diversi campi – ha spiegato Scaccianoce, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania – la collaborazione con l’ateneo catanese, e in particolar modo con il Dicar e il Dieei, ha sempre prodotto risultati positivi, ma adesso occorre rilanciare ulteriormente e creare nuove sinergie su molteplici fronti. In particolar modo riteniamo utile l’attivazione di nuovi tirocini curriculari per gli studenti dei diversi corsi di laurea dell’ateneo negli studi professionali d’eccellenza del nostro territorio, al fine di rafforzare la loro formazione e al tempo stesso facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro. L’Ordine farà da cerniera tra mondo accademico e mercato professionale, intercettando opportunità per i giovani studenti e per i laureati».

Scaccianoce ha posto l’attenzione anche sui percorsi formativi dei corsi di laurea in ingegneria e, in particolar modo, «sul riconoscimento da parte dell’ateneo dei crediti formativi erogati dall’Ordine, con l’obiettivo di agevolare i futuri ingegneri prima del conseguimento del titolo di laurea. In prospettiva delle lauree abilitanti, inoltre, occorre potenziare ulteriormente la formazione “sul campo”, con l’obiettivo di accelerare i processi e consentire ai giovani di trovarsi preparati per accedere direttamente al mondo del lavoro».

Per l’ateneo sono intervenuti i direttori dei dipartimenti Dicar e Dieei, Enrico Foti e Giovanni Muscato, che hanno sottolineato «l’importanza di percorsi formativi post laurea – come i master professionalizzanti – e la necessità di “fare rete” in questo preciso contesto storico in cui, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, esiste la possibilità di accedere a notevoli finanziamenti per la realizzazione di progetti da parte delle diverse istituzioni». «Appare, quindi, in questo momento, indispensabile la figura e l’importanza del ruolo dell’ingegnere e un rafforzamento della sinergia tra le varie parti nel campo industriale e informatico».

Alla riunione hanno preso parte: per l’Ordine degli Ingegneri il segretario Alfio Torrisi e i consiglieri Gianmaria Mondelli e Stefano Cascone; per la Fondazione il segretario Davide Salvà e il tesoriere Fabio Filippino.

ELETTO IL NUOVO PRESIDENTE DELL’ORDINE INGEGNERI DI CATANIA MAURO SCACCIANOCE

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania, quadriennio 2021-2025

 


SCACCIANOCE: «OBIETTIVO FUTURO: INVERTIRE LA MIGRAZIONE PROFESSIONALE CREANDO NUOVI “LINK” TRA GIOVANI E AZIENDE»

CATANIA –

A guidare la categoria degli ingegneri – che in provincia di Catania sono quasi 6mila – per il prossimo quadriennio sarà Mauro Scaccianoce. Ieri sera (mercoledì 8 settembre) l’insediamento del nuovo Consiglio, l’elezione del presidente e del direttivo che guiderà una squadra compatta, unita dalla passione per una professione oggi al centro dello sviluppo territoriale. La proclamazione è avvenuta dopo i saluti del presidente uscente, Giuseppe Platania, che ha voluto sottolineare l’ottimo stato di salute dell’Ordine etneo, “interlocutore istituzionale di tutta la filiera e attore principale nei processi innovativi che trainano l’economia”.

«Proseguiremo con impegno il lavoro svolto in questi ultimi anni – ha sottolineato il neopresidente Scaccianoce – cercando di potenziare il ruolo degli ingegneri, in un momento di grande fermento legislativo, finalizzato a definire e semplificare misure incentivanti per accompagnare il rilancio del sistema “Paese”. In questi mesi abbiamo incontrato e ascoltato i colleghi di tutta la provincia, raccogliendo istanze e idee, promuovendo il nostro progetto di avviamento alla professione, rivolto soprattutto alle nuove generazioni, ma anche agli ingegneri che escono dal mercato del lavoro. Vogliamo partire da qui, cercando di costruire un nuovo “modello” di recruitment delle risorse umane del nostro territorio. E lo faremo attraverso una piattaforma che darà alle imprese la possibilità di profilare laureandi, neolaureati e laureati, con la speranza di aprire nuovi percorsi professionali anche per quei giovani che oggi hanno lasciato la nostra città per lavorare altrove. Vogliamo ulteriormente rafforzare la sinergia con l’Università e con il tessuto imprenditoriale, facendo diventare l’Ordine un vero e proprio “ponte” tra mondo accademico e occupazionale; un “link” per trovare sbocchi nel mondo del lavoro, con l’obiettivo di interrompere il doloroso trend di depauperamento del nostro territorio per invertire la rotta della migrazione di cervelli. Senza dimenticare chi è uscito dal mercato a causa della crisi e oggi ha bisogno di un sostegno per farvi nuovamente ingresso».

Una sfida ambiziosa che vedrà a lavoro, oltre al presidente Mauro Scaccianoce, il segretario Alfio Torrisi, il tesoriere Salvo Rapisarda, i vicepresidenti Sonia Grasso e Salvatore Maugeri e i consiglieri: Carlo BoeroAntonio BrunettoStefano CasconeIrene Chiara D’AntoneFabio FedericiGiorgia FerlazzoAlfredo FotiRosario GrassoCarmelo IndelicatoGianmaria Mondelli.

«La nostra categoria ha sempre necessità di rinnovarsi – conclude Scaccianoce – in linea con i “bisogni” emergenti, che viaggiano nella direzione di un futuro più “green”, con un forte impatto sulla prevenzione e la sicurezza, senza dimenticare l’importanza delle tecnologie e dei processi di digitalizzazione. Un ringraziamento a chi ci ha preceduto e un in bocca al lupo a tutta la nuova squadra, che ha già mostrato passione e grande entusiasmo. Nel prossimo Consiglio verranno nominati i membri della nuova Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Catania che, al nostro fianco, svilupperanno i nuovi programmi formativi, apportando idee e consolidando il ruolo della categoria nel capoluogo etneo».

 

Messina, Inclusione sociale e pari opportunità: presentato il progetto “Villa Dante In Sport”

 

Oggi, martedì 8, a villa Dante, alla presenza del Sindaco Cateno De Luca, e degli Assessori Alessandra Calafiore, Francesco Caminiti, Massimiliano Minutoli, Enzo Caruso e Francesco Gallo, nel corso di una conferenza stampa, l’Azienda Speciale Messina Social City Valeria Asquini ha illustrato il progetto “Villa Dante In Sport”, realizzato in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico e l’Università degli Studi Messina. All’incontro hanno preso parte il Prorettore vicario dell’Ateneo messinese prof Giovanni Moschella; Francesco Giorgio Delegato Provinciale del CIP; Enzo Falzone e Cristina Correnti VicePresidenti CONI Sicilia; e Alessandro Arcigli Direttore tecnico della Nazionale Italiana Paralimpica di Tennistavolo.

Presenti inoltre, i componenti dei CdA di Messina Social City, di  AMAM e della Messinaservizi Bene Comune. In particolare, AMAM ha provveduto ad installare all’interno degli spazi la cosiddetta “Casa dell’Acqua”, al fine di valorizzare e promuovere la risorsa idrica attraverso l’incentivazione dell’utilizzo e della somministrazione dell’acqua di rubinetto; mentre la Messinaservizi Bene Comune si è occupata della dislocazione all’interno del parco urbano dei cestini per la raccolta differenziata e delle fornitura di bicchieri in materiale compostabile, oltre alla pulizia e scerbatura dell’intera villa. All’incontro hanno preso parte anche rappresentanti della Protezione Civile comunale, delle Federazioni e delle Associazioni Sportive Dilettantistiche che sono stati coinvolti alla realizzazione del progetto.
In apertura dei lavori il Presidente Asquini ha illustrato il progetto evidenziato che “ Villa Dante in Sport è uno rientra nell’ambito delle attività proprie della Messina Social City orientate all’inclusione sociale e al supporto alle povertà educative. Nella fattispecie, ‘Villa Dante In Sport’, realizzato in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico e l’Università degli Studi Messina, mira a favorire la pratica sportiva quale strumento di inclusione, di legalità, di sana competizione, di solidarietà, di miglioramento di sé, con positive ricadute sulla persona e sui contesti. Pertanto, l’iniziativa dalla forte valenza inclusiva ed educativa si apre al territorio cittadino, affinché vengano garantiti a tutti i ragazzi le pari opportunità nella pratica sportiva, con particolare attenzione alle periferie ed alle realtà in cui è più rilevante il gap socio-culturale.

Luogo privilegiato per lo svolgimento del progetto – ha concluso la Asquini – è stato individuato in Villa Dante che, ancora una volta, sarà deputata ad accogliere, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza Covid, un potenziale di oltre 400 ragazzi che potranno praticare ben diciassette discipline sportive dall’atletica leggera, al calcio a 5, pallavolo, pallacanestro, sitting volley, tiro con l’arco, pallamano e ancora tennis, tennistavolo, nuoto, cinofilia, vela, windsurf, pugilato, kick boxing, muai thai, judo e tiro a volo, seguiti da tecnici specializzati messi a disposizione dal CIP, dalle Federazioni paralimpiche e dalle Associazioni sportive del territorio e dai tirocinanti della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Messina”.
Il Sindaco De Luca nel suo intervento ha puntualizzato che sono in corso le procedure di gara per la riqualificazione definitiva “abbiamo effettuato piccoli interventi edilizi destinando un milione di euro per villa Dante, il progetto è già stato definito e tra qualche settimana partiranno le procedure di gara e pensiamo di iniziare i lavori ad ottobre che si profilano impegnativi. Con una battuta ho detto di ‘volere rivedere le paperelle in quella bellissima vasca come le foche che ho visto negli anni ’70, anni in cui questa villa era nel suo massimo splendore, quindi perché non ritornare alle origini, come diceva Gaudì, ripartendo dai punti di forza. Villa Dante è un punto di forza non soltanto per la sua posizione ma rappresenta un apripista per l’inizio di un’operazione a raggiera relativamente ad un progetto che interesserà tutti gli spazi a verde dei villaggi e dei quartieri.

La Giunta municipale ha già iniziato un’attività di censimento dei luoghi da collegare a questo progetto. Ci siamo candidati, per quanto riguarda il Recovery Plan, per portare avanti una strategia di forestazione urbana, una strategia green che parte dalla cura del verde già esistente in sinergia con Messina Social City e Messinaservizi attive su più fronti. La strategia prevede un gestore unico, la Messina Social City che si occuperà di promuovere le convenzioni per la gestione degli impianti sportivi e risponderà per la pulizia tramite un accordo con la Messinaservizi, e relativamente ai servizi idrici, con il Comune di Messina. Ringrazio – ha proseguito il Sindaco – per la loro collaborazione tutti gli Assessori presenti stamani, stiamo scommettendo su questo progetto anche perché il milione di euro stanziato fa parte delle risorse del bilancio destinate alla riqualificazione di questo polmone verde che deve diventare un simbolo di vivibilità urbana e soprattutto di come certe barriere devono cadere per volontà della Pubblica Amministrazione. Ed è proprio da qui che partono la strategia e la scelta di affidare a Messina Social City la chiave per entrare a villa Dante. La città di Messina deve avviare un percorso di abbattimento delle barriere mentali, politiche e fisiche e si deve iniziare con gli atti amministrativi dal momento che ‘verba volant’ ma le scelte amministrative e la loro consequenzialità rimangono. Abbattendo ogni conflitto di competenza, l’affidamento alla Messina Social City ci consente questo progetto sperimentale, un modello di gestione pubblico – privato deve funzionare, è una grande scommessa che se avrà buoni esiti consentirà la salvaguardia di un bene pubblico. Una volta aggiudicati i lavori, deve partire subito la strategia per la gestione, senza aspettare i sei mesi previsti per l’ultimazione dei lavori ed il collaudo, in modo da essere pronti – ha concluso De Luca – a realizzare questo standard in altre zone del territorio cittadino.
“Il ruolo dell’Università degli Studi di Messina – ha proseguito il Prorettore vicario – nella realizzazione del progetto rappresenta un valore aggiunto destinato al processo di inclusione sociale per quei soggetti con problemi di disabilità che in collaborazione con il CONI e le organizzazione paralimpiche rappresentano un passaggio importante soprattutto in un momento post pandemico. Con grande trasporto l’Università ha deciso di sposare questo progetto mettendo anche a disposizione le proprie strutture nell’ottica sempre di una proficua sinergia tra gli enti e le associazioni coinvolte”.
Francesco Giorgio Delegato Provinciale del CIP, si è invece soffermato sugli aspetti tecnici del progetto spiegando le varie discipline sportive che saranno praticate, auspicando un’ottima ricaduta dell’iniziativa in termini sociali con l’augurio che sia il primo tassello di una continuità di ulteriori percorsi sportivi, accompagnati da personale formato e a tal fine è stata attivata una collaborazione con i tirocinanti della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Messina.
Cristina Correnti Vice Presidente del CONI Sicilia, ha evidenziato con soddisfazione la vicinanza della comunità locale al mondo sportivo grazie al lavoro di supporto da parte delle istituzioni presenti per promuovere ed educare i giovani allo sport e al tempo stesso sensibilizzarli al rispetto del bene comune.
Sulla stessa linea ha proseguito Arcigli, il quale ha ringraziato l’Amministrazione comunale per la scelta di avere valorizzato villa Dante quale centro di aggregazione di giovani con problemi di disabilità e non, in quanto rappresentano una grande risorsa che può esprimersi attraverso lo sport, praticato proprio in questo spazio cittadino che merita di essere vissuto e rispettato come bene di tutti.

A conclusione l’Assessore alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore ha puntualizzato il lavoro caparbio della Messina Social City in tutte le sue componenti nella realizzazione di questo progetto pilota. E’ importante sottolineare che “ciascuno di noi collabora in sinergia infatti l’iniziativa riguarda tutti i colleghi Assessori, nessuno escluso, attraverso un lavoro di squadraal fine di dimostrare che lavorando tutti assieme Messina può cambiare al fine di dare una svolta positiva”.
La manifestazione sportiva sarà articolata su quattro giornate e prenderà il via venerdì 11, dalle 15 alle 19. Il programma dell’evento proseguirà sabato 12, dalle 9 alle 13; lunedì 14, dalle 15 alle 19; e si concluderà martedì 15, dalle 15 alle 19. Le attività sportive promosse dalla Messina Social City non saranno circoscritte soltanto a queste quattro giornate, in quanto da fine giugno sarà allestito un programma sportivo strutturato con moduli settimanali che coinvolgerà oltre ai partecipanti al progetto “Villa Dante In Sport”, anche tutti coloro che intendono partecipare successivamente.

Università bandita: si allarga il numero della classe dirigenziale corrotta- Anche Bianco e Licandro tra “i corrotti”

 

Con l’accusa di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta e altro, il rettore dell’Università di Catania e 9 professori, ma sono finora 66 i docenti ad essere indagati. Professori di varie università: di Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona.Università Catania corrotta

Università Catania corrotta

“Università bandita”  nome c dato all’operazione della Digos, che ha accertato 27 concorsi truccati: 17 per professore ordinario, 4 per professore associato, 6 per ricercatore.

 – Adesso un altro nome di spicco – l’ex sindaco Enzo Bianco insieme all’ex assessore alla Cultura Orazio  Licandro , professore ordinario del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università,si aggiunge alla lista nera dei  66 indagati  Notificati dalla Procura della Repubblica, ulteriori quattordici avvisi di conclusione indagine. La professoressa Marina Paino, direttore del Dipartimento medesimo, è destinataria di un avviso giudiziario..       Non è escluso -osserviamo noi di SUD LIBERTA’ –  che l’inchiesta giudiziaria possa allargarsi  ad altri enti culturali quali la Soprintendenza di Catania -ultimo ventennio – e una classe dirigenziale regionale molto legata all’Università di Catania per la scelta dei docenti universitari nei progetti europei e gare d’appalto in cui vincono docenti universitari “dal doppio lavoro”

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Enzo Bianco, l’ex sindaco di Catania “responsabile del tracollo finanziario dell’ente”

Altre notifiche : a Valerio Pirronello, direttore in pensione del Dipartimento di Fisica e astronomia; Luigi Caranti, ordinario di Filosofia politica nel Dipartimento di Scienze politiche e sociali; Caterina Cirelli, ordinario di Geografia economico politica nel Dipartimento di Economia e impresa; Rosa Alba Miraglia, ordinario di Economia aziendale nel Dipartimento di Economia e impresa.

 

Ricorderemo che i timori di una forza sociale sensibile, il Codacons di una corruzione molto estesa a Catania si sono rivelati fondati motivo per cui aveva richiesto al Ministero competente la costituzione di una Commissione di Inchiesta sull’ultimo ventennio dell’Ateneo catanese

Il Presidente Regionale Codacons, Giovanni Petrone spiegava le illusioni provate dalla Sicilia e scriveva così: “Nel 2017, l’elezione a Rettore del Prof. Basile, che aveva condiviso il Protocollo Propositivo di Unicodacons, ci illuse che le nostre speranze di rinascita, che erano quelle dei tanti componenti dell’Ateneo che assolvono al proprio compito di docenti o tecnici con impegno e dedizione, potessero finalmente concretizzarsi. In quell’occasione il Codacons accolse con grande compiacimento l’elezione del Prof. Basile al quale offrì gratuitamente la propria collaborazione per il miglioramento dei servizi accademici”.

Peccato che subito dopo la bella favola promessa da Basile iniziava a crollare e nulla di quello che aveva detto di realizzare si è realmente realizzato: “Purtroppo, già a distanza di quasi un anno e mezzo dalla sua elezione, avevamo dovuto constatare con amarezza e delusione che ben poco il Rettore Basile aveva realizzato di quanto da lui stesso condiviso con Unicodacons nel corso della propria campagna elettorale. Anzi, aveva fatto talmente poco che si aveva la sensazione che Pignataro fosse rimasto a fare il Rettore”, continua il Presidente.Università Catania corrotta

“Adesso, l’Operazione “Università Bandita” ha finalmente sollevato il velo sul marciume che per tanto tempo ha causato tanti danni al nostro Ateneo e ha posto fine alle nostre illusioni di rinascita”.

“Le indagini hanno scoperto di tutto e di più. Una gigantesca cricca di cui fanno parte rettori, tanti direttori di dipartimenti e pare anche noti politici ha cinicamente truccato tutto, dai concorsi per avanzamento di carriera a quelli per assunzioni, dai dottorati di ricerca, alla assegnazione di borse di studio (…) Adesso ci sono pochi dubbi che tutto sia stato organizzato per favorire parenti, amici ed amici degli amici. Alla faccia della meritocrazia, dell’impegno, dei sacrifici e delle aspettative delle persone oneste”.Università Catania corrotta

“E c’è il timore fondato che quanto sinora portato alla luce dalle indagini della Polizia di Stato di Catania sia solo la punta dell’iceberg”,

 

Favoritismi ai concorsi dell’Università etnea? Basile presenta le dimissioni da Rettore. Assemblee interne

 

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Si susseguono assemblee interne dei docenti universitari dopo le dimissioni di Francesco Basile  dalla carica di  rettore dell’Università di Catania. La decisione viene assunta a causa dell’inchiesta sui concorsi truccati indetti dall’Ateneo.   Basile- scrive in un comunicato – ha inviato  una lettera inviata questa mattina al ministro Marco Bussetti, Basile ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Rettore dell’Università di Catania, che ricopriva dal febbraio 2017.

A seguito della nota vicenda giudiziaria avviata dalla procura della Repubblica di Catania che vede coinvolti, in qualità di indagati, numerosi docenti dell’Università di Catania ed anche me, in qualità di Rettore – ha scritto Basile – ho avuto modo di riflettere profondamente sulle decisioni più opportune da prendere per il bene dell’Ateneo. Con lo stesso spirito di servizio che ha contraddistinto il mio mandato e per il rispetto e la considerazione che ho sempre manifestato per il ruolo che ricopro e nei confronti della Magistratura, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Rettore dell’Università di Catania”.

Basile respinge le ombre su eventuali favoritismi ai concorsi.

Una decisione  – che Basile definisce “sofferta” ma che viene assunta “per la tutela dell’istituzione, dei docenti, dei dirigenti e del personale universitario che sento a me particolarmente vicini in questo momento e per garantire agli studenti serenità nel loro percorso di studio”. “Infine – precisa – ritengo che, spogliandomi del ruolo istituzionale, potrò con maggiore libertà ed incisività e senza condizionamenti esterni, dimostrare la mia assoluta estraneità ai fatti che mi vengono contestati”.

 

Appuntamento in teatro stasera a Catania ma anche un faro di luce sulla Sanità

 

Oggi, Sabato 11 maggio, ore 20.30, Teatro San Luigi (viale M. Rapisardi 230) – Catania

«FACEMU GRANNI FESTA» PER OFFRIRE ASSISTENZA SANITARIA AI PIÙ BISOGNOSI

Arte e beneficenza per la raccolta fondi a sostegno del poliambulatorio “Salute e Solidarietà”  

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CATANIA – 

Non solo un appuntamento in teatro ma anche un faro di luce solidale che illumina il diritto alla salute dei cittadini, soprattutto i più bisognosi della comunità catanese. Sabato 11 maggio 2019, alle 20.30, al Teatro San Luigi di Catania (viale Mario Rapisardi 230) si terrà il musical «Facemu granni festa», il cui ricavato sarà interamente devoluto al Poliambulatorio medico di “Salute e Solidarietà Onlus”, per sostenere l’attività di assistenza sanitaria a titolo volontario a favore delle persone indigenti. «Facemu granni festa» è liberamente tratto dall’opera “Pipino il Breve” di Tony Cucchiara, con la regia di Filippo Leone e la messa in scena a cura della compagnia amatoriale “I Caminanti di San Domingo”, formata da un gruppo di amici ex scout. Una brillante opera, ambientata nella Francia del Medioevo, che racconta peripezie e disavventure del Re Pipino e della sua promessa sposa Berta, dal cui matrimonio nascerà il celebre Carlo Magno. Ad arricchire lo spettacolo, con una sorpresa riservata per il pubblico, sarà inoltre la partecipazione straordinaria dei Pupi dei Fratelli Napoli. 

Un evento benefico – a cui è possibile partecipare con un contributo di 10 euro – organizzato a sostegno del primo progetto dell’associazione “Salute e Solidarietà”: l’ambulatorio polispecialistico che dal 2017, in via Santa Maddalena 15/A, assiste gratuitamente a livello sociosanitario qualsiasi cittadino che ne faccia richiesta attraverso strutture solidali, civili e religiose presenti nel territorio. Durante il 2018 sono state svolte complessivamente 152 prestazioni ambulatoriali tra visite, colloqui, consulti, che hanno riguardato utenti italiani (49,3%) e stranieri (50,7% tra comunitari ed extracomunitari). Per i medici e gli operatori – tutti volontari che con le loro sole forze garantiscono l’apertura della struttura tutti i giorni – «l’assistenza sanitaria gratuita e di qualità diventa diritto inalienabile di ogni individuo». 

L’attività – organizzata su tre ambulatori dedicati a Medicina Interna e Cardiologia, Chirurgia e Pediatria, e Odontoiatria – è svolta sotto regolare autorizzazione sanitaria dell’ASP competente e integra i servizi del Sistema sanitario nazionale, intervenendo in particolare sui bisogni disattesi. Inoltre è attivo uno sportello di ascolto psicologico, nonché protocolli di collaborazione e d’intesa con il Policlinico Casa di Cura Morgagni e il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania. 

“Salute e Solidarietà Onlus” è un organismo riconosciuto dal Distretto 2110 Sicilia e Malta del Rotary International, e costantemente sostenuto dai Club della città di Catania e della provincia.

CENTRO ILhM A CATANIA: CAMBIAMENTO SOCIALE PER UNA CORRETTA GESTIONE DELLE RISORSE SANITARIE

 

Healthcare e nuovi modelli di governance: a Catania convegno regionale

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(foto archivio SUD LIBERTA’)

SANITÀ: CON IL POLO “ILHM” PASSA DALL’UNIVERSITÀ LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA MANAGERIALE PER LA SFIDA DIGITALE

CATANIA – «

Le nuove tecnologiche e i cambiamenti che ne derivano sono sempre più dirompenti in tutti gli ambiti della nostra vita sociale, ma è soprattutto nel settore della medicina che l’innovazione hi tech è in grado di aprire orizzonti straordinari, sotto i profili della prevenzione, della mappatura, della cura, della programmazione. Nuove visioni capaci di rivoluzionare lo sviluppo economico, e non solo, di un territorio. Il numero enorme di start up, di venture capital, di investimenti imprenditoriali in campo sanitario è il segnale che questo processo di evoluzione è in corso e che abbiamo il dovere di organizzarci per guidarlo con responsabilità». L’economista e docente universitaria Elita Schillaci spiega così lo slancio culturale da cui è nato il Centro Studi Avanzato di Innovazione, Leadership e Health Management dell’Università di Catania, definito anche con l’acronimo “ILhM”. Un’iniziativa che vede impegnati diversi Dipartimenti dell’Ateneo, sia di matrice scientifica che giuridica, a testimonianza che il tema della salute coinvolge in modo trasversale i diversi saperi.

 

Il Centro svolgerà attività di ricerca, formazione, consulenza e assistenza per determinare una corretta gestione delle risorse sanitarie che sappia dare un impatto positivo alla crescita del Pil di una regione come la Sicilia. Traducendo gli obiettivi in termini operativi: adeguata assistenza in tempi e spazi sostenibili, uso delle nuove frontiere della telemedicina, riduzione degli scarti, ottimizzazione delle risorse, migliori modelli di governance, ruolo attivo dei pazienti, incremento delle buone prassi per diagnosticare, trattare, curare. «È necessario capire come migliorare la qualità dell’erogazione della prestazione sanitaria, ma anche la qualità della gestione amministrativa» ha affermato il rettore dell’Università etnea Francesco Basile, durante la presentazione di ILhM nell’Aula Magna del Palazzo delle Scienze. «A Catania stiamo vivendo un momento positivo, e migliore rispetto ad altre parti dell’Isola – ha continuato il rettore – perché tutte le aziende sanitarie locali risultano ben governate e di alto livello. Abbiamo inaugurato diverse nuove strutture, come il pronto soccorso del Policlinico, e ci apprestiamo ad aprirne altre, come l’ospedale San Marco a Librino. Fondamentale è anche il tema della formazione del management, per dare la possibilità ai medici di esprimersi al massimo delle loro potenzialità. Su questo fronte l’analisi dei dati è estremamente utile perché rappresenta uno stimolo per migliorare il sistema».

E proprio un excursus sugli scenari che emergono dagli studi sulla disciplina è stato tracciato da Elio Borgonovi, presidente del Cergas della Bocconi e relatore dell’incontro insieme ai promotori di ILhM: Elita SchillaciGiuseppe Vecchio e Salvatore Aleo, rispettivamente direttore e docente del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali presso cui avrà la sede amministrativa del Centro. Hanno preso la parola il vicesindaco di Catania Roberto Bonaccorsi e la direttrice del Dipartimento di Economia e Impresa Michela Cavallaro. In sala presenti direttori e docenti dei diversi Dipartimenti universitari, che hanno ascoltato con attenzione l’intervento dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, il quale ha definito la nascita del Centro la risposta «necessaria all’esigenza della Sicilia di avere una prossima generazione di manager e medici che sia maggiormente professionalizzata sulla nuova missione dell’healthcare. Occorre – ha detto – quel cuscinetto generazionale di professionalità in grado di raccogliere le nuove sfide e di gestire il periodo di transizione dal presente al futuro. Solo formando profili professionali adeguati, potremo creare quel sistema in grado di assorbire tutte quelle risorse spesso costrette a lasciare il territorio».

Approvato il Piano straordinario di assunzioni per circa 1500 ricercatori “che dopo tre anni passeranno di ruolo “

Lorenzo FIORAMONTI

Riceviamo e pubblichiamo il seguente Comunicato ,comprensivo di foto sopra, di Lorenzo   Fioramonti °

 

 

Questa settimana abbiamo approvato un decreto al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che consente l’assunzione di un piano straordinario di 1.511 ricercatori. È il più grande piano straordinario di assunzioni degli ultimi anni! Questi saranno ricercatori di tipo B, cioè ricercatori che dopo tre anni passeranno automaticamente al ruolo di professore associato e quindi continueranno la loro carriera all’interno del mondo dell’università.

Questo però è soltanto un primo passo per fare delle cose che abbiano un impatto sistemico, cioè: ridurre il precariato all’interno del mondo universitario, quindi accorciando i tempi che i nuovi ricercatori devono aspettare prima di entrare in ruolo, e anche attraverso dei concorsi che siano divisi tra concorsi locali, con commissioni sorteggiate, e concorsi nazionali, anche quelli con commissioni sorteggiate. Perché? Perché è fondamentale garantire a tutti, non solo la flessibilità a livello locale quando c’è bisogno di competenze specifiche, ma anche la meritocrazia e la trasparenza in un Paese dove sono ancora troppi i casi di concorsi se volete non completamente trasparenti. Quindi in questo modo, noi abbiamo recepito quelli che sono i suggerimenti importanti di gran parte delle organizzazioni di rappresentanza degli studenti, di organizzazioni di rappresentanza dei ricercatori.

Poi interverremo anche dal punto di vista del diritto allo studio e quindi mettendo più fondi per risolvere il problema increscioso del cosiddetto “idoneo senza borsa”, cioè un ragazzo che ha il profitto scolastico giusto, le condizioni economiche per ricevere una borsa, ma non la riceve soltanto perché i fondi non bastano.
E infine un intervento sulla valutazione: intendiamo, in maniera sistematica, accorciare i tempi della valutazione, renderla più semplice perché non è possibile che i nostri colleghi universitari debbano spendere mesi e mesi della loro attività nel cercare di giustificare cosa producono e come producono. Oggi a livello internazionale esistono sistemi automatici. Noi non intendiamo fare altro che introdurre gli stessi sistemi automatici in Italia e fare in modo che la valutazione garantisca trasparenza e merito, sia facile e flessibile, perché se non rilanciamo la ricerca in Italia non avremo futuro! “

(Comunicato)                                                                                                                Prof. On.      Lorenzo    Fioramonti  – ( Viceministro Università -Istruzione-Ricerca)

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