Rinvio della Brexit, ma ” il Regno Unito uscirà dall’UE il 31 Ottobre”

Ulteriore ritardo sulla Brexit. Con 322 voti favorevoli e 306 contrari, la Camera dei Comuni ha approvato l’emendamento Letwin L’emendamento, presentato stamattina, rinvia l’approvazione dell’accordo sulla Brexit negoziato dal premier Boris Johnson, fino a quando non sarà approvata tutta la relativa legislazione per l’uscita dalla Ue.

Insieme con il  Benn Act (la legge anti no deal approvata nelle scorse settimane), costringe il premier Johnson a chiedere un rinvio della Brexit oltre il 31 ottobre.

Il premier,  ha ancora una volta ribadito che  il Regno Unito uscirà  dall’Unione europea il 31 ottobre: “Non negozierò un rinvio con la Ue”.

Per il primo ministro “la cosa migliore per il Regno Unito e la Ue” è l’uscita in base ai termini dell’accordo negoziato tra Londra e Bruxelles. “La prossima settimana”, ha annunciato Johnson, il governo presenterà ai Comuni la legislazione per l’uscita dalla Ue il 31 ottobre.

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Secondo il leader laburista Jeremy Corbyn, Johnson “deve ora adeguarsi alla legge” e a chiedere un rinvio della Brexit.  Richiesto anche un referendum sulla brexit per sapere cosa ne pensano i cittadini ..  Vedremo.

 

Mattarella: coesione e crescita per un nuovo progetto europeo

 

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Forum Ambrosetti a Cernobbio  sulla necessità di una “Coesione e crescita quali  obiettivi ai quali guardare e il necessario riesame delle regole del Patto di Stabilità  per contribuire a una nuova fase, rilanciando gli investimenti in infrastrutture, reti, innovazione, educazione e ricerca”.

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All’Unione europea ha auspicato Mattarella rivolgendosi alla Stampa  “serve, in particolare, una stretta cooperazione tra istituzioni e paesi per rilanciare l’integrazione, completare il mercato unico e rafforzare il pilastro sociale”, ha detto ancora il capo dello Stato aggiungendo: nella riaffermazione di un “multilateralismo” europeo fondato su regole condivise, l’Italia “è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano, partecipando con convinzione è responsabilità a un progetto europeo lungimirante, sostenibile ed equilibrato, dal punto di vista ambientale, sociale e territoriale”. E ha auspicato che “il sistema economico-finanziario colga l’occasione di fornire il suo contributo a questa fase di rinnovamento del progetto europeo”.

Unitamente al rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche, utili ad accompagnare le trasformazioni produttive e del lavoro, vanno fatti passi avanti- ha detto in conclusione il Capo dello Stato-  per una fiscalità europea che elimini forme di distorsione concorrenziale e affronti, invece, il tema della tassazione delle grandi imprese multinazionali, per un sistema equo e corretto“.

Placet al messaggio europeo di Mattarella proviene dal ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire,  presente al forum Ambrosetti. e attrarre più investimenti”.

 

“Il giorno della marmotta” per May che ha però pronto il “Piano B” sulla Brexit in linea con l’uscita

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Foto Archivio Sud Libertà

Uscita dall’Europa. May ha lanciato un appello al leader dell’opposizione Jeremy Corbyn per avviare un dialogo che porti alla definizione di una strategia condivisa per arrivare alla Brexit evitando il ‘no deal’. May auspica la redazione di un piano che ” dovrebbe essere il linea con l’attuale accordo per l’uscita” che “è già stato negoziato con gli altri 27 membri dell’Unione Europea”.

L’ipotesi di un accordo bilaterale tra Regno Unito e Irlanda sulla frontiera con l’Irlanda del Nord è stata esclusa anche dal capo negoziatore dell’Ue sulla Brexit, Michel Barnier. Bruxelles del resto continua a a dire ..”che la risposta dovete cercarla voi e non Bruxelles” “Questo è il momento che Londra parli, non noi”, ha chiarito il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas. Il ministro degli Esteri polacco, Jacek Czaputowicz, a Bruxelles per il consiglio Affari esteri, è in rottura con  l’ Ue e ha proposto un limite di 5 anni al backstop.

Boris Johnson, che da tempo insidia la leadership di Theresa May, ha apprezzato la linea scelta invitandola a chiedere “modifiche legalmente vincolanti”. Cautamente positivo anche il capogruppo degli unionisti nordirlandesi del Dup, Nigel Dodds. Negativo invece il giudizio sull’ostinazione di May da parte di tutti i partiti di opposizione (Labour, LibDem, indipendentisti scozzesi),: Corbyn ha parlato ironicamente di Giorno della Marmotta e l’ha invitata ad “accettare la realtà” e “accantonare le linee rosse” di un accordo “inaccettabile”.

L’accordo per Bruxelles non può essere rinegoziato. “Ciò su cui dobbiamo concentrarci è la nostra futura relazione con l’Ue – ha osservato la premier britannica -. L’esito ideale di questo processo sarebbe quello di concordare un approccio su una relazione futura che si basi sul risultato del referendum”.

In subordine punteremo”su una serie di opzioni -afferma May- per la futura relazione che potremmo sottoporre alla Camera in una serie di voti per determinare quale strada seguire”. Il governo porterebbe avanti la legge per il ritiro dall’Ue. Lo scopo è dettare l’agenda per incardinare questo disegno di legge prima del 22 maggio, “in modo che il Regno Unito non abbia bisogno di prendere parte alle elezioni del Parlamento europeo”.

Le idee di May sono state condivise da Corbyn  “Non voglio porre alcun limite,-spiega il leader del Labour-  in un modo o nell’altro, prima di questi meeting. Riconosciamo che” la premier “abbia fatto una mossa”  Mentre da Bruxelles, il presidente del consiglio europeo, Donald Tusk, ha incoraggiato May comunicando che l’Europa mostrerà a riguardo tanta pazienza.

Giuseppe Conte,lo 007 italiano, annulla all’UE la rigidità delle posizioni e salva la manovra mantenendo sia Quota 100 che Reddito di cittadinanza

 

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Successo pieno di Giuseppe Conte all’Europa. Il collegio dei commissari europei, riunito stamani a Bruxelles, ha deciso di non avviare oggi la procedura per debito (Edp in gergo) nei confronti dell’Italia   Conte ha mantenuto le sue posizioni e pacatamente ha spiegato ogni cosa ai commissari.  Il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici hanno messo sotto i riflettori la manovra italiana, punto per punto così come gli stessi avevano promesso.     Alla fine il risultato come uno studente all’esame di laurea: Idoneo.

 

Il premier Giuseppe Conte è in questo preciso istante che scriviamo in diretta fb e nel corso del suo intervento non nasconde la soddisfazione del successo conseguito mantenendo la schiena dritta  “Abbiamo lavorato con la massima determinazione per evitare la procedura di infrazione”. “Abbiamo salvato l’impostazione della manovra – ha aggiunto -, non abbiamo ceduto sui contenuti certi degli effetti virtuosi che una manovra espansiva potrà determinare”.

 

 

Dall’Europa, nel corso della trattativa per evitare l’infrazione, c’è stata “rigidità di posizioni ma – ha spiegato – anche apertura al dialogo. Abbiamo lavorato affinché fosse quantificata la stima economica e finanziaria delle misure” contenute in manovra, “soprattutto di quelle a carattere sociale e previdenziale. Queste valutazioni hanno rilevato che le risorse necessarie per realizzarle erano inferiori a quelle inizialmente previste, il che ci ha portato a ridurre il disavanzo dall’iniziale 2,4% al 2,04% circa, senza modificare i contenuti”, sia “riguardo la platea che riguardo ai tempi di attuazione. Ci tengo a ribadirlo: sia quota 100 che reddito di cittadinanza partiranno nei tempi previsti“, ha concluso Conte.

Cosa cambia con la Manovra in esame stasera in Parlamento -Vediamo i punti di maggior rilievo

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La manovra modifica alcuni punti cardine dell’attuale disciplina sul lavoro. Anzitutto la manovra prevede che le mamme possano restare al lavoro fino al nono mese di gravidanza.  E’ questo uno degli emendamenti approvati in commissione Bilancio alla Camera

 L Aula esaminerà l’intero testo stasera mentre il governo ha già espresso l’intento di porre la fiducia  giovedì.

Il nuovo schema, ribattezzato maternità ‘agile’, è “in alternativa” allo schema tradizionale e impone la sospensione dall’attività lavorativa nei due mesi prima del parto e nei 3 successivi o 1 mese prima e nei 4 successivi (maternità flessibile).

Altri punti salienti.

Basta scudo banche – I risparmiatori truffati, anche se avranno ottenuto il ristoro, potranno fare causa alle banche per la parte di danno eccedente il risarcimento corrisposto.

15mila euro tetto cash turisti – Passa da 10mila a 15mila il limite all’uso del contante per gli acquisti dei turisti stranieri in Italia.

Carta identità elettronica – Luce verde al coinvolgimento di Poste per accelerare il rilascio delle carte di identità elettroniche.

85 mln per sisma centro Italia – Un emendamento approvato destina per il terzo anno consecutivo i risparmi dell’esercizio di quest’anno della Camera, nella fattispecie 85 milioni di euro, alle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto 2016.

Meno vincoli per acquisti P.a. – Per gli acquisti entro i 5mila euro le pubbliche amministrazioni non sono obbligate a ricorrere al mercato elettronico della Pa. In precedenza la soglia limite era di mille euro.

Bonus asili nido – Sale da 1.000 a 1.500 euro annui e viene esteso fino al 2021 il bonus per l’iscrizione agli asili nido pubblici o privati. A partire dal 2022 il bonus sarà determinato, nel rispetto del limite di spesa programmato e comunque per un importo non inferiore a 1.000 euro su base annua con Dpcm da adottare entro il 30 settembre 2021 alla luce del monitoraggio previsto per la misura.

5 giorni congedo papà – Nel 2019 i papà avranno diritto a 5 giorni di congedo per la nascita dei figli. La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento al ddl bilancio che proroga al prossimo anno la misura e aggiunge un giorno, rispetto al 2018.

Pacchetto imprese, industria 4.0 – Tassazione agevolata degli utili reinvestiti per l’acquisto di beni materiali strumentali e per l’incremento delle assunzioni con il taglio dell’Ires al 15%. In arrivo anche la proroga e rimodulazione della disciplina di maggiorazione dell’ammortamento-iperammortamento, aumentando, ai fini dell’iperammortamento, dal 150 al 180% la misura della maggiorazione del costo di acquisizione degli investimenti fino a 2,5 milioni di euro. Prorogato per il 2019 il credito d’imposta 4.0 per la formazione in azienda che, fermo restando il limite massimo annuale di 300mila euro, è attribuito nella misura del 50% delle spese ammissibili sostenute nei confronti delle piccole imprese e del 40% verso le medie imprese; alle grandi viene attribuito un limite massimo annuale di 200mila euro e nella misura del 30%. Via libera dalla commissione anche alle modifiche per gli interventi per favorire l’internalizzazione e l’innovazione delle aziende con le modifiche alla Nuova Sabatini, le misure per il Made in Italy, contratti di sviluppo, microelettronica, aree di crisi, venture capital, intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, voucher manager. Su quest’ultima voce la modifica approvata, ad esempio, definisce – in senso più favorevole alle micro e piccole imprese – i criteri di riparto del contributo a fondo perduto (voucher manager) riconosciuto alle pmi per l’acquisizione di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale.

Assunzioni regioni – Le regioni potranno assumere 50 persone, a tempo determinato per il periodo 2019-2021, per accelerare gli investimenti definiti nel Def. Le assunzioni dovranno avvenire “mediante procedure selettive pubbliche” e dovranno riguardare “personale di profilo tecnico di qualifica non dirigenziale”.

Camionisti – Gli auototrasportatori under 35 assunti con contratto stabile potranno beneficiare di un rimborso del 50% delle spese per conseguire la patente per la guida dei mezzi pesanti per il trasporto di merci per conto terzi.

Bagarini – Dal prossimo aprile i biglietti per concerti che si tengono in impianti con capienza superiore a 5.000 persone dovranno riportare la chiara indicazione del nome e del cognome di chi li ha acquistati.

Avvocatura Stato e Corte Conti -Incremento dotazioni organiche Avvocatura Stato e Corte Conti.

Tesoro – Per il triennio 2019-2021 si autorizzano l’incremento della dotazione organica del Mef di 20 posti di funzione dirigenziale di livello non generale (2,7 mln di euro per ciascun anno), al fine di sostenere le attività in materia di programmazione degli investimenti pubblici e di valutazione della fattibilità e della rilevanza economico-finanziaria dei provvedimenti normativi. Relativamente agli investimenti locali Investitalia si avvale della collaborazione tecnica della Fondazione patrimonio comune dell’Anci.

Seggiolini anti-abbandono – Vengono assegnati incentivi per 1 milione di euro per l’acquisto dei dispositivi di allarme volti a prevenire l’abbandono dei bambini nei veicoli, resi obbligatori dalla legge n.117 del 2018.

Assunzioni ispettorato lavoro e stretta sanzioni – Luce verde all’assunzione di 300 ispettori in più nel 2019, 300 nel 2020 e 330 nel 2021 all’Ispettorato nazionale del lavoro. In arrivo anche 4 assunzioni per dirigenti generali e 94 per posizioni dirigenziali di livello non generale. Giro di vite sulle violazioni, si inaspriscono le sanzioni.

Comuni virtuosi – Vincoli di spesa più morbidi per i Comuni virtuosi che approvano il bilancio entro il 31 dicembre dell’esercizio precedente. Un emendamento approvato in commissione Bilancio alla Camera riduce i ‘paletti’ di bilancio per i Comuni più disciplinati in materia di uso dotazioni strumentali, informatiche incluse, missioni, acquisto e locazione di immobili, tra gli altri.

Non vedenti – Via libera della commissione Bilancio al contributo in favore della Biblioteca italiana per ciechi ‘Regina Margherita’ di Monza, che stampa in braille. La modifica approvata incrementa di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021 il contributo in favore della Biblioteca e stanzia a favore della Biblioteca italiana per ipovedenti ‘B.I.I. Onlus’ un contributo di 100.000 euro per ciascun anno del triennio 2019- 2021.

Manovra UE: prove di dialogo di Conte e Tria con i vertici europei

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Manovra, cena tra Conte, Tria, Juncker e Moscovici. Il premier italiano: “non si è discusso di saldi finali. Non ho posto alcuna rinuncia alle riforme qualificanti”. Siamo in un pacato e sereno dialogo. Stiamo davvero rivoluzionando l’Italia..

. Il premier italiano e il ministro dell’Economia hanno incontrato il presidente della Commissione Juncker, il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario Moscovici.  Al termine dell’incontro gli esponenti dell’Unione europea hanno confermato l’intenzione di dialogare con il governo italiano alla ricerca di una soluzione. Prima della cena Conte, parlando con i giornalisti, ha ribadito come il rapporto sia disteso. “Non litighiamo, we are friends“. Le parole del capo del governo sono state accolte con un sorriso dai cronisti che hanno atteso con ansia la fine del vertice. : il lavoro proseguirà nei prossimi giorni  per avvicinare i rispettivi punti di vista e cercare una soluzione di prospettiva“, ha dichiarato il portavoce della Commissione europea.

Dopo si potrà sapere anche  la posizione degli altri Stati membri dell’Unione europea.Saranno prove di dialogo.Conte e Tria dovranno convincere l’Ue della bontà delle riforme proposte dal governo italiano per superare la fase di stallo e rilanciare l’economia del paese rilanciando i mercati attraverso gli investimenti della popolazione, agevolata da provvedimenti come la flat tax e il reddito di cittadinanza. / nel corso dell’incontro non sono state prese decisione risolutive. “Il rischio Grecia? “L’Italia ha dei fondamentali così solidi che mi sembra fuori luogo“, ha concluso Conte. 

Alla ricerca di un compromesso con l’Europa

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 ROMA – L’Italia non avrà possibilità di ’accesso ai finanziamenti europei, almeno secondo il documento elaborato da Francia e Germania. I due leader sono al lavoro per completare il testo della proposta che sarà presentata nella giornata di lunedì 19 novembre all’Ue

Si apprende che si vuole regolamentare l’accesso ai soldi europei, senza far sconti a nessuno tantomeno all’Italia anche se risulta tra i Paesi fondatori dell’Ue.. 

Unione Europea, Francia e Germania escludono l’Italia dai fondi L’intenzione  è quella di un fondo che “stimola la crescita attraverso investimenti, ricerca e sviluppo, innovazioni e capitale umano“. Secondo Macron questa proposta potrebbe portare maggiore margini di spesa per i Paesi in difficoltà. Da Berlino e Parigi sono fiduciosi che l’idea venga accettata dagli Stati.

Una norma che, tuttavia, potrebbe mettere in seria difficoltà l’Italia. Per poter accedere a queste risorse economiche bisogna rispettare gli obblighi imposti da Bruxelles. L’Europa sembra non approndire le riflessioni sollevate dal premier Conte per la rinascita dell’Italia, interessa l’immediato e, quindi incapace di accogliere gli spunti offerti dal governo per una migliore qualità di vita nei prossimi anni. In questo caso l’italia non potrebbe contare su questi fondi. Rimane comunque una proposta e soprattutto le trattative tra Unione Europea e il premier Conte con il ministro Tria  continuano per cercare di riuscire a trovare un compromesso, che potrebbe salvare la situazione economica italiana ma anche continentale. 

Disco verde sulla Brexit del governo britannico: fuori dall’Ue nel 2019

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Disco verde sulla Brexit  a Bruxelles del governo britannico   ..

Secondo la premier May  “questo è un passo decisivo che ci permette di andare avanti e di finalizzare l’accordo nei prossimi giorni” La .decisione collettiva è che il governo deve sostenere il progetto di accordo di uscita” dall’Unione Europea

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(Foto Archivio -Regno Unito)
” Questo accordo afferma ancora May -esprime il voto del referendum, ci riporta al controllo dei nostri soldi, delle leggi e dei confini, pone fine alla libera circolazione, protegge i posti di lavoro, la sicurezza e la nostra unione”. May difenderà questa bozza di accordo  in Parlamento. “Sono pronta a fare questo per il bene del nostro Paese. L’alternativa era ripartire da zero, con più divisioni, più incertezza e l’incapacità di esprimere il referendum”, ha spiegato, mentre aumentano le voci nella maggioranza pronte a votare contro questo testo.

Il capo negoziatore dell’Ue per la Brexit, Michel Barnier, in conferenza stampa a Bruxelles ha spiegato che il Regno Unito “lascerà l’Ue il 29 marzo 2019, ma fino al 31 dicembre 2020 ci siamo messi d’accordo per mantenere la situazione attuale, per quanto riguarda l’unione doganale, il mercato unico e le politiche europee, con i loro diritti e i loro doveri. Questo permetterà ai cittadini, alle amministrazioni pubbliche e alle imprese di prepararsi e di adattarsi al cambiamento una volta sola, prima della messa in opera della relazione futura. Ci sarà la possibilità di estendere questo periodo di transizione una volta, per un periodo limitato, attraverso un accordo congiunto”.

“Stasera, come negoziatore capo, considero che abbiamo fatto progressi decisivi” ha sottolineato Barnier, riferendo inoltre che è stata trovata “una soluzione per evitare un hard border, un confine fisico, sull’isola d’Irlanda”.  “Le squadre dei negoziatori si sono prese le loro responsabilità. Il governo britannico si è assunto le proprie. Ora tutti, da entrambe le parti, devono assumersi le proprie responsabilità”.

 

Ue: il momento della verità o dello scontro finale

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“L’INDEBITAMENTO SARA’ SOTTOPOSTO A COSTANTE MONITORAGGIO”

Ripartono le letterine. E non sono certo d’amore. Il governo italiano ha mandato la lettere di risposta alla Commissione europea dopo la bocciatura incassata dalla proposta di manovra economica redatta da Lega e Movimento Cinque Stelle. 

La lettera del ministro all’Economia  Tria all’Ue “Il governo conferma l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari. In particolare, il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile”. “Per accelerare la riduzione del rapporto debito/pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all’1% del Pil per il 2019 l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza”. “L’indebitamento netto – sarà sottoposto a costante monitoraggio, verificando sia la coerenza del quadro macroeconomico sottostante le ipotesi di finanza pubblica, sia l’aumento delle entrate e delle spese“.  Salvini attacca l’UE: “Andiamo avanti per la nostra strada”

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La posizione netta dell’Unione europea e le critiche ricevute dalla Bce e dalla banca d’Italia non sembrano aver spostato gli equilibri. Lo stesso Tria ha poi sottolineato come il governo non sia intenzionato a trattare sul tasso di crescita.  I provvedimenti fondamentali della manovra non cambiano Conte, Di Maio e Salvini continuano ad essere convinti e fieri delle propria proposta sperano di riuscire a convincere la Commissione europea ad ascoltare le ragioni dell’Italia. In tutta risposta a Bruxelles hanno cominciato a preparare un documento per la procedura d’infrazione per deficit eccessivo (cos’è e come funziona). Se la rotta del governo italiano non dovesse cambiare, si andrebbe allo scontro e non è un mistero. 

Dubbi sulla riforma delle pensioni Gli ultimi dubbi sulla manovra riguardano la riforma delle pensioni con l’adozione della Quota 100. L’Ufficio Parlamentare del Bilancio, in audizione alla Camera e al Senato, ha presentato le proprie stime. Dai documenti emerge che la nuova riforma rischia di provocare un taglio fino al 30% sulle pensioni. Incassata la stima negativa, ma comunque intenzionato a superare le Legge Fornero, il governo è chiamato a trovare una soluzione in tempi brevi.  

Il governo non cambia linea e richiede un dialogo con l’esecutivo Ue

 

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Bruxelles concede all’Italia tre settimane per un nuovo documento finanziario. Una bocciatura attesa, quella della Commissione europea, ma nessuna nuova bozza del documento- si apprende – verrà inviata da Roma a Bruxelles: “Siamo sulla strada giusta e non arretriamo di un centimetro”.

E Conte lo ribadisce: “Il 2,4 al momento non si tocca, certo” ha detto il premier da Mosca. “Visto l’approccio dialogante mio e del governo, non avrò difficoltà a parlare con i singoli leader per offrire le più ampie spiegazioni sull’indirizzo specifico di politica economica che facciamo con questa manovra”. 

Il governo “resta impegnato in un dialogo costruttivo con l’esecutivo Ue” e “si prepara a rispondere entro tempi previsti”. Per questo, la tabella di marcia parlamentare della legge di Bilancio non subirà modifiche e, a giorni, approderà alle Camere per iniziare il suo iter.

 

 “Per la prima volta – ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis – siamo costretti a richiedere a un Paese dell’Eurozona di rivedere il suo documento programmatico di bilancio. Non vediamo alternative al richiedere al governo di farlo: abbiamo adottato un’opinione che dà all’Italia un massimo di tre settimane per presentare un documento programmatico di bilancio rivisto per il 2019“. 

 – “Purtroppo – ha aggiunto – i chiarimenti ricevuti non sono stati convincenti abbastanza da farci cambiare la conclusione cui eravamo arrivati in precedenza, che sussista un’inosservanza particolarmente seria della raccomandazione fatta all’Italia dal Consiglio il 13 luglio scorso”. Il governo italiano, ha tuonato così Dombrovskis, “sta andando apertamente e consapevolmente contro gli impegni che aveva preso nei confronti di se stesso e degli altri Stati membri dell’Eurozona”.

il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha espresso la sua opinione nel corso dell’assemblea dell’Anci:. “La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità e, al contempo, occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di Enti pubblici e della pubblica finanza produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”.

Intanto l’Italia intera manifesta preoccupazioni sul nuovo corso politico contestato vibratamente dall’Europa.