Tragedia al porto di Palermo. Un giovane tunisino , nascosto sotto un autoarticolato, muore schiacciato durante le operazioni di manovra

 

Un tunisino, che pensava di nascondersi sotto un tir rimanendo illeso, per arrivare e sbarcare a Palermo, è finito schiacciato dal pesante automezzo. Tragedia avvenuta ieri sera al porto di Palermo sulla nave Splendid della Gnv partita dal porto di Tunisi de La Guolette. Secondo una ricostruzione sommaria il giovane, che aveva eluso i controlli, è rimasto schiacciato dall’autoarticolato durante le operazioni di manovra.

Si vuol capire adesso come il giovane tunisino sia finito sotto l’autoarticolato ..e come sia sfuggito ai controlli di rito. Le indagini sono condotte dalla Capitaneria di porto.

Contrasto alla droga ad Agrigento (Ribera). Arrestato un tunisino in possesso di droga e contanti

Guardia di Finanza: smantellata una rete di traffico di droga, 36 arresti -  TRIESTE.news

 

Contrasto e lotta alla droga. I  Carabinieri della Tenenza di Ribera, nell’ambito dei consueti servizi finalizzati al contrasto dello spaccio di stupefacenti, predisposti con il supporto del personale della Compagnia d’Intervento Operativo di Palermo, hanno arrestato un cittadino di origine tunisine, di 28 anni, senza fissa dimora, disoccupato, con precedenti di polizia, trovato in possesso di vari quantitativi di droga di diversa specie e denaro contante.

In particolare, pregressa attività info-investigativa svolta sul territorio dai militari, consentiva di individuare l’alloggio del cittadino tunisino ubicato negli immobili ormai abbandonati di Via Tevere a Ribera. La perquisizione locale permetteva di rinvenire e sequestrare 8 gr. di cocaina, 3 gr. di marijuana, 5 gr. di hashish, la somma in contanti di 860 euro, costituita per lo più da banconote di piccolo taglio, nonché materiale idoneo per il taglio ed il confezionamento della sostanza. 

Ultimate le formalità di rito, su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca, l’arrestato veniva posto in libertà in attesa del relativo processo all’esito degli accertamenti tecnici sulla sostanza in sequestro.

Catania :tunisino rapina e palpeggia una ragazza, subito arrestato

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Guai giudiziari per Malek Kacem, tunisino di 23 anni,arrestato dalla Polizia a Catania per violenza sessuale e tentata rapina. Domenica mattina alle 6.40, infatti, il ragazzo ha fermato  una passante mentre percorreva a piedi Via Marchese di Casalotto nei pressi della stazione centrale di Catania. Con la scusa di chiedere una informazione stradale ,il tunisino ha fermato per un braccio la ragazza  palpeggiandola ripetutamente nelle parti intime e tentato di rapinarle la borsa che portava a tracolla. Alcuni passanti l’hanno inseguito e bloccato. Arrestato, e’ stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La Polizia di Stato ha espresso in un comunicato “un vivo plauso ai cittadini, che con sprezzo del pericolo e senza esitare si sono posti all’inseguimento dell’aggressore consegnandolo all’autorità preposta per il decorso della legge”.

Palermo (Partinico) Custodia cautelare in carcere per il tunisino(cittadino italiano) stupratore

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Un  cittadino italiano di origini tunisine,K.L. 30 anni,accusato di aver violentato una trentenne palermitana nei pressi di una discoteca è stato condotto in carcere-dai carabinieri della Compagnia di Partinico (Palermo) .

Secondo la  ricostruzione della Procura di Palermo, che ha diretto le indagini, l’uomo  ha violentato la donna in preda all’alcool e alla droga con atti sessuali. La violenza è avvenuta la notte del 19 novembre dello scorso anno nel parcheggio di una discoteca a Villagrazia di Carini tra le 4 e le 8.30. La donna ha riportato diverse ferite nel tentativo di fuggire

I carabinieri spiegano che la vittima sarebbe riuscita a raggiungere  il comune di Balestrate, dove era in corso un after party”. In stato confusionale e coi vestiti strappati, la ragazza è stata soccorsa e trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Partinico

La prova più importante per risalire al turpe individuo – si apprende dagli investigatori- è stato  il profilo genetico presente sia sugli indumenti intimi che sul corpo della donna  compatibile con  la persona arrestata.