Catania 12/13 luglio, P.zza Goliarda Sapienza (ex Vicolo delle Belle), h 21, ingresso libero
SAN BERILLO DISTRICT, CELESTE IN CONCERTO: DUE GIORNI DI FESTA E MUSICA LIVE
La cantante siciliana torna nella sua terra per incontrare il pubblico sulle note del nuovo EP “Antropofagico I”
CATANIA –
Se l’arte può riqualificare un quartiere, la musica di certo può sprigionare l’energia inespressa di un luogo e di chi lo abita. È con questo slancio che la cantante siciliana Celeste, nel pieno di un tour internazionale tra le principali capitali europee – Parigi, Amsterdam e Londra, dove ha aperto lo show di Milton Nascimento nel prestigioso palco del Barbican Hall – torna nella sua terra per una due giorni di musica, incontro e condivisione con il pubblico, in programma venerdì 12 e sabato 13 luglio a Catania, dalle 21.00 a San Berillo District (Piazza Goliarda Sapienza, ex Vicolo delle Belle).
Non un solito palcoscenico, ma un luogo simbolo di rinascita culturale per Catania, nato “dal basso” per rilanciare uno dei quartieri storici della città che sta traendo forza dalla creatività e dal talento di tanti giovani artisti, come nel caso di Celeste. Sposando questa idea, con la visione di una location che non è mero contenitore ma spazio d’incontro e di scambio, la cantante 21enne ha scelto proprio la piazza di San Berillo per quello che sarà un vero e proprio evento sociale e culturale. Una due giorni di festa – con ingresso libero – in collaborazione con “First”, che aprirà la stagione musicale estiva di San Berillo District sulle note dei brani del nuovo EP di Celeste, Antropofagico I.
Accompagnata dalla sua band, la voce di Celeste farà vibrare la piazza con un sound brasiliano in un mix di generi, suoni e influenze musicali.
L’Extended Play di quattro brani, uscito il 14 giugno sotto l’etichetta discografica “Offline Artistic Production”, in distribuzione digitale con “TuneCore”, è il nuovo progetto discografico di Celeste che si completerà con altri 2 EP in arrivo tra l’autunno 2019 e gli inizi del 2020. All’interno del trio, qui spicca l’impronta brasiliana, cifra importante nella formazione artistica della cantante, come raccontano anche le numerose collaborazioni con musicisti brasiliani di calibro internazionale, come Mauro Refosco (percussionista dei Red Hot Chili di Peppers, di David Byrne, dei Talking Heads).
L’idea dei direttori artistici Tony Brundo e Tony Canto è stata quella di destrutturare il linguaggio bossa e renderlo fruibile con l’uso minimale di elettronica e ritmiche a essa non proprio familiari, lambendo il pop, il funk, ma restando ben ancorati alla coerenza linguistica del jazz-bossa.
Il brano “La Marinera”, nuovo singolo in rotazione radiofonica accompagnato dal videoclip già online, è un esempio di vera e propria canzone con influenze del mondo sia sudamericano che elettropop. Il testo parla di una figura femminile forte, fuggita in mare dalla madre di tutte le terre, l’Africa, e costretta alla vita di strada nel suo viaggio verso il sogno di un futuro migliore che altro non era se non una chimera. Donna dal “cuore di tamburo”, la marinera mantiene nella sofferenza la sua dignità, in un contrasto tra malinconia e allegria che racchiude tutta l’energia della libertà e l’amore incondizionato per la vita. La canzone è composta da Tony Canto, cantautore, compositore, musicista, arrangiatore e produttore attuale di Mannarino.
A completare la tracklist dell’EP i brani: “Lembra” (un samba tradizionale scritto da Chico Adnet, rivisitato in una chiave nuova, con un andamento ritmico dai suoni elettronici e moderni), “Algum Dia” (un samba arricchito dai fiati, scritto da Haroldo Mauro Jr, che in passato ha collaborato con due icone del genere come Edison Machado e Milton Banana) e “The Disease Of Dreaming” (una bossa di Giuliano Castagna e Celeste che mixa diverse influenze musicali con un testo in inglese).
È proprio questa contaminazione tra origini diverse e stili fatti propri la cifra distintiva del disco: «La mia idea per questo nuovo progetto è maturata nel tempo – spiega la cantante – sentivo la necessità di inserire in questo le sonorità che più mi appartenevano e di poterle presentare in un determinato modo, come un mio percorso interno, come fasi, come un albero ricco di rami, in cui ogni ramo rappresenta una sonorità specifica di una cultura, di un’influenza, di un determinato territorio o momento storico, ma ogni ramo è parte fondamentale di quell’albero. Allora – prosegue Celeste – è nata l’idea di fare un trittico di EP con tre idee sonore diverse: il primo con un’impronta decisivamente brasiliana; il secondo EP avrà un sound più internazionale, funk, jazz, blues and soul, e il terzo avrà un suono che riunirà tutte queste influenze ma con un sound più personale, distintivo e caratteristico».
Un concetto che si ritrova anche nel titolo scelto per il primo EP. “Antropofagia – spiega Celeste – perché questa parola descrive esattamente la mia attitudine verso la musica. Io voglio prendere e deglutire tutte le influenze e gli stili che mi interessano, per poi rimescolarli e buttarli fuori ma a modo mio, più personale, mescolate con la mia personalità e il mio gusto. Non voglio legarmi a un genere, voglio spaziare, voglio usare tutto quello che mi cattura, che mi affascina, tutto quello che s’identifica molto con me e con quello che sento, voglio essere influenzata, contaminata, voglio immergermi in quello che io sento vicino a me».