IL CARRETTO SICILIANO PROTAGONISTA A TERRASINI VERSO IL RICONOSCIMENTO UNESCO

 

Il Sindaco Caruso firma per il riconoscimento UNESCO del Carretto siciliano

 Caruso: “Aci S. Antonio al centro di questa grande opportunità”

Prosegue il percorso che vede il Carretto Siciliano sempre più protagonista delle vicende culturali e artistiche che animano la Sicilia e che pone Aci Sant’Antonio, in questo processo di crescita, al centro dell’interesse dell’Isola.
Sabato a Terrasini in occasione della prima edizione di ‘Carretto – Icona dell’identità siciliana’, un progetto promosso e sostenuto dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e che ha trovato casa per tre giorni presso il Museo regionale ‘Palazzo d’Aumale’, è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa tra la Regione Sicilia e i Comuni di Aci Sant’Antonio e Terrasini, cioè i due territori sui quali sorgono i Musei del Carretto Siciliano: un Protocollo
finalizzato alla presentazione della candidatura all’Unesco del Carretto Siciliano, già iscritto al Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia, come patrimonio dell’Umanità.
Nel corso dell’appuntamento centrale di questa tre giorni di Terrasini caratterizzata da dibattiti, mostre, degustazioni, laboratori artigianali, esibizioni canore e folk, opera dei pupi e proiezioni cinematografiche, con un importante intervento in questo senso dell’ingegnere Mario Patanè che ha trattato il tema del carretto siciliano nel cinema, e con la partecipazione dell’artista santantonese Salvatore Nicolosi, è stato conferito un riconoscimento alla carriera
alla nota e pluripremiata pittrice di carretti Nerina Chiarenza.
Per la firma del Protocollo erano presenti il Sindaco Santo Caruso con l’assessore al Turismo Antonio Scuderi, che hanno discusso a lungo delle opportunità offerte da questa importantissima occasione.
“Si tratta di un fondamentale passaggio per la consacrazione di queste opere e, sotto il profilo dell’attrattiva, anche dei territori che le ospitano e che ne sono in qualche modo culla – ha dichiarato l’Assessore Scuderi – Per questo l’auspicio è che si riesca ad arrivare presto al risultato sperato, in modo da porre in evidenza anche nel nostro territorio il carretto ben al di là dei confini regionali”.

 

Uno degli stand -Foto Ambra

L’assessore alla Cultura, Quintino Rocca, ha posto l’accento sull’importanza identitaria del Carretto: “Si tratta di un simbolo che ha attraversato il tempo consegnandosi ai nostri giorni come scrigno di memoria e come emblema della capacità dei siciliani di ricavare da uno strumento di lavoro un’opera d’arte. Opera d’arte che adesso si prepara
ad un salto importante per un riconoscimento straordinario”.
Il primo cittadino ,Caruso,  ha voluto sottolineare l’importanza di Aci Sant’Antonio in questo progetto: “Il nostro territorio è il Carretto Siciliano. Lo testimoniano le opere che conserva e che in parte sono esposte al Museo, e lo testimoniano tutti gli artisti, pittori, scultori, fabbri che negli anni sono emersi arrivando a ribalte internazionali, artisti protagonisti anche nella tre giorni di Terrasini e che ringrazio per la presenza e per il lustro che danno al nostro paese. Adesso l’iter è avviato, e mi sento di dire che questo è solo l’inizio”.

SI E’ SPENTO MONS. LUIGI BOMMARITO, ARCIVESCOVO DI CATANIA

 

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CATANIA

Chiesa in lutto. Si è spento oggi, all’età di 93 anni, monsignor Luigi Bommarito, arcivescovo emerito di Catania

Da tanto tempo viveva nella casa di Terrasini, suo paese natio. L’alto prelato per diversi anni ha svolto la sua opera presbiteriale nella cittadina normanna Monreale. Sono in tanti ancora, a ricordare i tempi della Fuci, la Federazione Universitaria dei Cattolici Italiani, della quale monsignor Bommarito, che allora era per tutti “don Gino”, era “anima” e guida spirituale.

L’esperienza monrealese per l’ex arcivescovo di Catania, condotta pure nella chiesa della SS.Trinità del Collegio di Maria, si concluse il 1 giugno del 1976, giorno del suo cinquantesimo compleanno, quando arrivò per lui la nomina episcopale, per volere del pontefice di allora, Paolo VI, che lo destinò alla sede di Agrigento, come vescovo ausiliario di monsignor Petralia, allora pastore della Chiesa della città dei templi.
Successivamente (era il 1980), della diocesi agrigentina ottenne la titolarità, fino al 1988, quando da Giovanni Paolo II fu nominato arcivescovo di Catania, la cui diocesi resse fino al 2002, quando lasciò per sopraggiunti limiti di età. Fra gli episodi che vanno ricordarti della sua attività episcopale, certamente quello del 9 maggio 1993 quando monsignor Bommarito fu tra i concelebranti della messa nella valle dei templi, passata alla storia per il celebre anatema lanciato dal papa Wojtyla contro i mafiosi

Papa Giovanni Paolo II avrebbe voluto andare anche sull’Etna, ma… “il vostro energico arcivescovo non me lo consiglia” diceva ai giornalisti  il grande Papa Woytjla.
Il motto del suo stemma episcopale “Ecclesiam dilexi” ha caratterizzato il suo ministero di amore e di servizio, dando incremento e vitalità alla diocesi di Catania, alle opere di sistemazione del Seminario, del Museo diocesano, dell’altare maggiore della Cattedrale, del salone dei Vescovi; alla vitalità della comunicazione e presenza nella stampa con il settimanale “Prospettive”; allo slancio dato al laicato attraverso la Consulta e le associazioni di volontariato; alle azioni di servizio tramite la Charitas; alla dimensione missionaria con l’adozione della Chiesa di Migoli in Tanzania; agli eventi eccezionali come quello dell’ultima miracolata di Lourdes, e delle apparizioni della Madonna sulla roccia a Belpasso