PAPA FRANCESCO: DIO AIUTI L’UOMO A NON FARLO MAI DIALOGARE CON IL DEMONE

Video Vaticano Papa Francesco

Di fronte alle tentazioni, c’è una via maestra da seguire. Papa Francesco, legando le sue parole all’Angelus con quelle del Vangelo odierno incastonato nel tempo di Quaresima, ricorda che tale via è quella percorsa da Gesù nel deserto, dove affronta le tentazioni del maligno.

Il diavolo prima suggerisce a Gesù, che ha fame, di trasformare le pietre in pane. Ma la risposta è netta: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Poi il diavolo chiede a Gesù di sperimentare la fiducia in Dio, di gettarsi dal punto più alto del tempio perché sarebbe stato soccorso dagli angeli. “Chi crede – sottolinea Francesco – sa che Dio non lo si mette alla prova, ma ci si affida alla sua bontà”.

Per questo, Gesù risponde al diavolo con queste parole: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”.

Nella terza tentazione, il maligno offre “una prospettiva di messianismo politico”. Ma Gesù, ricorda il Pontefice, “respinge l’idolatria del potere e della gloria umana” e, alla fine, scaccia il tentatore dicendogli: “Vattene, Satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”.

“MAI DIALOGARE CON IL DIAVOLO: LE SUE PROPOSTE SONO ALLETTANTI….”

Gesù, ricorda il Pontefice, non dialoga con il diavolo, ma risponde al maligno con la parola di Dio. Non si deve mai dialogare con il diavolo. In questo, sottolinea, bisogna essere molto attenti. L’esperienza di Gesù, spiega il Papa, deve aiutarci ad essere vigili, a non sottometterci ad alcun idolo:

Mai dialogare con la tentazione, mai dialogare con il diavolo. Anche oggi Satana irrompe nella vita delle persone per tentarle con le sue proposte allettanti; mescola la sua alle tante voci che cercano di addomesticare la coscienza. Da più parti arrivano messaggi che invitano a “lasciarsi tentare” per sperimentare l’ebbrezza della trasgressione.

 

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L’esperienza di Gesù ci insegna che la tentazione è il tentativo di percorrere vie alternative a quelle di Dio: “Ma, fai questo, non c’è problema, poi Dio perdona! Ma un giorno di gioia prenditelo…” – “Ma è peccato!” – “No, non è niente”. Vie alternative, vie che ci danno la sensazione dell’autosufficienza, del godimento della vita fine a sé stesso. Ma tutto ciò è illusorio: ben presto ci si rende conto che più ci allontaniamo da Dio, più ci sentiamo indifesi e inermi di fronte ai grandi problemi dell’esistenza. La Vergine Maria, la Madre di Colui che ha schiacciato il capo al serpente, ci aiuti in questo tempo di Quaresima ad essere vigilanti di fronte alle tentazioni, a non sottometterci ad alcun idolo di questo mondo, a seguire Gesù nella lotta contro il male; e riusciremo anche noi vincitori come Gesù.

 

Papa Francesco   : “Con il Diavolo non si dialoga, gli si risponde con la parola di Dio”

 

Papa Francesco: l'Angelus di domenica 10 marzo 2019 in Piazza San Pietro!

Roma
Papa Francesco, durante l’udienza di ieri con i partecipanti al congresso annuale dell’Unione ciclistica europea ha indicato lo sport “di grande aiuto per la crescita umana di ogni persona perché stimola a dare il meglio di sé, in vista del raggiungimento di una determinata meta; perché educa alla costanza, al sacrificio e alla rinuncia”.

Il pontefice ha ribadito che “la pratica di uno sport insegna a non scoraggiarsi e a ricominciare con determinazione, dopo una sconfitta o dopo un infortunio”. Soffermandosi sul ciclismo, Francesco lo ha definito come “uno degli sport, che mette maggiormente in risalto alcune virtù come la sopportazione della fatica nelle lunghe e difficili salite, il coraggio nel tentare una fuga o nell’affrontare una volata, l’integrità nel rispettare le regole, l’altruismo e il senso di squadra”.

Anche nella vita è necessario coltivare uno spirito di altruismo, di generosità e di comunità per aiutare chi è rimasto indietro e ha bisogno di aiuto per raggiungere un determinato obiettivo”…..

        Angelus : le tentazioni del diavolo

AVIDITA’ DI POSSESSO    -GLORIA UMANA   – NON STRUMENTALIZZARE DIO A PROPRIO VANTAGGIO –

Papa Francesco dopo si è soffermato sull’’esperienza delle tentazioni di Gesù nel deserto. Dopo aver digiunato per 40 giorni Gesù è tentato tre volte dal Diavolo. Costui prima lo invita  prima a trasformare una pietra in pane, poi gli mostra dall’alto il Regno della terra e gli prospetta di diventare un messia potente e glorioso, infine lo conduce sul punto più alto del tempio di Gerusalemme e lo invita a buttarsi giù per manifestare in maniera spettacolare la sua potenza divina.

Le tre tentazioni indicano le tre strade che il mondo sempre ci propone promettendo grandi successi. Tre strade per ingannarci: l’avidità di possesso, la gloria umana e la strumentalizzazione di Dio. La prima strada, quella dell’avidità di possesso parte dal naturale e legittimo bisogno di nutrirsi di vivere di realizzarsi di essere felice per spingere a credere che tutto ciò è possibile senza Dio, anzi persino contro di lui. Gesù si oppone dicendo sta scritto non di solo pane vive l’uomo, ricordando il lungo cammino del popolo eletto attraverso il deserto Gesù afferma di volersi abbandonare con piena fiducia alla provvidenza del padre, che sempre si prende cura dei suoi figli.

La seconda tentazione, la strada della gloria umana: il diavolo dice se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me tutto sarà tuo. Si può perdere ogni dignità personale e ci si lascia corrompere da idoli del denaro, del successo e del potere, pur di raggiungere la propria autoaffermazione. Gesù risponde: “Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai”.

Di fronte alla terza tentazione, ossia strumentalizzare Dio a proprio vantaggio, Gesù oppone con forza la propria decisione di rimanere umile, rimanere fiducioso di fronte al Padre. È stato detto non mettere alla prova il signore tuo Dio, così Gesù respinge la tentazione forse più sottile, quella di voler tirare Dio dalla nostra parte, chiedendogli grazie in realtà servirà a soddisfare il nostro orgoglio.

Queste le strade che se vengono messe davanti con l’illusione di poter ottenere così il successo e la felicità, ma in realtà esse sono del tutto Estranee al modo di agire di Dio, anzi di fatto ci separano da Dio, perché sono opera di Satana. Gesù affrontando in prima persona queste prove vince per tre volte la tentazione per aderire pienamente al progetto del Padre. Ci indica i rimedi, ossia la vita interiore, la fede in Dio,  la certezza del suo amore, la certezza che Dio ci ama, e con questa certezza vinceremo ogni tentazione. Gesù  non entra in dialogo ma risponde alle sfide soltanto con la parola di Dio. Questo ci insegna che con il Diavolo non si dialoga, non si deve dialogare soltanto gli si risponde con la parola di Dio”.

Traffico illecito di rifiuti: Crocetta, ex Presidente della Regione Sicilia, di fronte ai giudici per un appalto di 3,6 milioni euro

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Rinvio a giudizio, a breve sarà fissata l’udienza preliminare, e una indagine preliminare  in fase di conclusione . L’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta,  accusato del reato: “traffico illecito di rifiuti”non ci sta a fare l’imputato.

Un’accusa pesante per uno dei paladini antimafia siciliani .La vicenda riguarda l’autorizzazione firmata nel 2016 per gli impianti della Cisma Ambiente di Melilli (Siracusa),  le discariche della Oikos, nelle contrade Tiritì e Valanghe d’inverno, nel territorio di Motta S. Anastasia, ma vicinissime al centro abitato di Misterbianco (Catania).

La richiesta di rinvio a giudizio sulla Cisma di Melilli coinvolge anche , 12 persone. Al centro dell’inchiesta l’autorizzazione concessa affinché i rifiuti prodotti giornalmente in venti comuni del Siracusano e del Palermitano fossero conferiti nella discarica di Melilli, che riceveva solo rifiuti speciali. Un appalto da 3,6 milioni di euro per il periodo luglio 2016-marzo 2017.

“L’ex presidente della Regione – si apprende – ha firmato le ordinanze dopo aver ricevuto dettagliate relazioni tecniche e anche l’autorizzazione da parte dell’Asp. Crocetta si dichiara estraneo a ogni accusa”. Idem per le discariche di Motta S. Anastasia, parte di una più complessa indagine sulla gestione amministrativa e ambientale della società. Oikos che fu sequestrata al titolare Domenico Proto, arrestato nel 2014 in un’inchiesta per corruzione dei magistrati di Palermo.

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Per un’interdittiva antimafia disposta dall’ex prefetto di Catania, Maria Guia Federico su richiesta dell’Anac, l’azienda è stata per oltre due anni in amministrazione giudiziaria. Tra gli undici indagati vi sono, oltre al figlio di Proto, Orazio, consulenti e funzionari pubblici, anche i tre commissari prefettizi (Stefano Scammacca, Maurizio Cassarino e Riccardo Tenti) che gestirono l’azienda durante il periodo di sequestro, prima che venisse restituita ai proprietari, nel 2017, in seguito ad una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa. Crocetta al Tribunale non ha voluto rilasciare  altre dichiarazioni ma una cosa è certa: i magistrati non si lasciano incantare dalle relazioni tecniche di ingegneri ed architetti a conforto di un appalto milionario.  Si sa, la tentazione in un appalto milionario c’è sempre e qua si parla di oltre 3,6 milioni di euro.   Ora saranno i legali a produrre le eventuali prove per controdedurre alle argomentazioni  del Pubblico Ministero