Catania violenta, spara ai familiari dell’ex compagno ma sfregia al volto un ragazzo che passava lì per caso in scooter Disposti gli arresti domiciliari

 

 

 

 

Catania,

Una donna di 31 anni è stata arrestata a Catania per tentato omicidio a colpi d’arma da fuoco ai danni di un uomo, che la fataltà volle lè in quel brutto momento, causa tensioni e disaccordi  tra l’indagata e la famiglia dell’ex compagno. La misura, disposta da Gip su richiesta della Procura, è stata notificata  dalla polizia nei confronti della donna, madre di un bimbo di tre anni, e già sottoposta alla misura cautelare dell’affidamento in prova ai servizi sociali per un altro procedimento penale.

Risponde di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e di offesa di persona diversa da quella alla quale l’offesa era diretta, per un ferimento, con prognosi di 30 giorni, risalente al pomeriggio del 3 febbraio scorso, di un giovane catanese, presentatosi, al pronto soccorso dell’ospedale «San Marco», poichè raggiunto da un colpo di arma da fuoco al volto.

I successivi approfondimenti delegati alla III Sezione Investigativa specializzata nella materia di «Reati contro la Persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali, hano  accertato come il ferito avesse riportato uno sfregio permanente al volto, oltre alla fatalità  favorevole che lo sparo del  proiettile era stato deviato dal paravento del motorino su cui si trovava.

Catania, per motivi di eredità litigio fra parenti: accoltellato con quattro fendenti all’addome ,ora in pericolo di vita, due arresti a Catania e braccialetto elettronico

 

 

squadra mobile catania

 

Catania, 

Uno lo teneva bloccato da dietro mentre l’altro lo accoltellava con almeno quattro fendenti al termine di un litigio iniziato verbalmente per futili motivi, legati a screzi tra parenti per questioni ereditarie.

Per questo due uomini sono stati arrestati dai poliziotti della Squadra mobile di Catania al termine dell’indagine delegata dalla Procura distrettuale della Repubblica subito dopo la segnalazione dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro.

Era il 12 ottobre 2021 e la segnalazione era stata effettuata perché un uomo, che si era presentato con ferite di arma da taglio all’addome e a una gamba, era ricoverato in pericolo di vita.

Nonostante la reticenza dei presenti ai fatti, avvenuti all’interno dell’abitazione della vittima, nel rione Picanello, gli investigatori sono riusciti a ricostruire la dinamica dei fatti, anche con l’aiuto degli specialisti del Gabinetto regionale di Polizia scientifica Sicilia orientale, e le effettive cause.

In considerazione degli elementi raccolti con l’indagine, il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico ministero, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere e quella degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti dei due indagati.

PEDARA (CATANIA): UN PENSIONATO DI 87 ANNI CERCA DI UCCIDERE LA MOGLIE MA L’ARMA SI INCEPPA -LITE DOVUTA A QUESTIONI ECONOMICHE

Carabinieri, immagine di repertorio (Fotogramma)

 

Liberarsi della moglie dopo tanti anni, succede. Almeno a tentativo  Un pensionato di Pedara, di 87 anni,  cerca di ammazzare la ex moglie con la pistola, ma l’arma si inceppa.   Per l’uomo è scattato l’arresto  per tentato omicidio e ricettazione d’arma da fuoco dai carabinieri di Pedara . I due anziani vivevano ancora nella stessa villetta, ma in locali separati.

L’ex dipendente delle ferrovie, originario di Caserta, ha cercato di colpire la 78enne con il calcio della pistola alla testa, ma lei è riuscita a disarmarlo. Ha preso, poi, un bastone, che usava per camminare, e, infine, ha anche cercato di strangolarla.

Ma nell’occasione i vicini di casa richiamati  dalle grida e dal caos creatisi  sono intervenuti  riuscendo a portare via la donna fino all’arrivo dei carabinieri che hanno fermato l’uomo. Nella villetta abitano anche le figlie della coppia, che però al momento del tentato omicidio  non erano in casa.

Forse una questione economica pendente tra gli ex coniugi. L’87enne è stato fermato  dopo essere stato interrogato in Caserma è condotto in una struttura protetta in regime di arresti domiciliari in attesa della convalida del Gip.

La vittima è stata condotta  in ospedale ad Acireale per diverse ferite: ha fornito ogni dettaglio ai carabinieri che stanno ricostruendo la dinamica dell’aggressione.