Primo passo del Cancelliere tedesco Scholz con una telefonata a Putin:” Porre fine al conflitto con l’Ucraina

 

Doveva essere Trump invece  è avvenuto il primo  contatto telefonico- secondo fonti del governo tedesco  tra Olaf Scholz e Vlamidir Putin in due anni.

Putin e Scholz hanno avuto un colloquio telefonico, l'iniziativa è venuta dalla parte tedesca

Le richieste di Scholz: “porre fine al conflitto e agli attacchi aerei russi contro le infrastrutture civili in Ucraina”

Durante il colloquio- conversazione della durata di circa un’ora , Scholz –  “ha condannato la guerra di aggressione russa all’Ucraina” e ha esortato il presidente russo “a mettere fine” al conflitto e “a ritirare le truppe”.  Scholz ha chiesto a Putin di “negoziare con l’Ucraina con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura, sottolineando la determinazione incrollabile della Germania a sostenere l’Ucraina nella sua battaglia difensiva contro l’aggressione russa finché necessario“.

Il cancelliere ha poi definito “una grave escalation” e “un’espansione del conflitto” l’impiego in combattimento in Ucraina dei soldati nordcoreani inviati in Russia. Scholz, che secondo ‘Der Spiegel’ ha iniziato la telefonata, ha anche condannato gli attacchi aerei russi contro le infrastrutture civili in Ucraina.

 Putin: analisi sulle cause del conflitto e nuove realtà

Vladimir Putin dal canto suo, nel colloquio che il Cremlino definisce “franco”, ha detto a Scholz che qualsiasi accordo sull’Ucraina deve riflettere le “nuove realtà territoriali”. “Possibili accordi devono tenere conto degli interessi di sicurezza della Federazione russa, partire dalle nuove realtà territoriali e, la cosa più importante, affrontare le cause del conflitto alla radice”.

Non ancora garantita la dignità di Ilaria Salis , trascinata in Tribunale in catene come una schiava d’antica storia

 

Ilaria Salis, si muove la premier Meloni. La telefonata a Orbán

 

 

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene telefonicamente col  primo ministro ungherese Victor Orban sul caso di Ilaria Salis. La 39enne cittadina italiana, sotto processo a Budapest, nella giornata di lunedì – come si sa- è stata trascinata nell’aula di tribunale con manette a mani e piedi. Come una vera schiava d’antica storia.

 Il presidente del Consiglio,  si apprende, ha altresì, nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese, ha posto in luce al  primo ministro Orban il caso di Salis, dopo la diplomazia già avviata  dal 22 gennaio del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani con il suo omologo ungherese Peter Szijjarto.   

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani  ha affermato :”La presidente Meloni ha raggiunto al telefono Orban per chiedere rassicurazioni sulle condizioni della nostra connazionale. Ma voglio ricordare che prima ancora aveva agito il ministro degli Esteri Tajani, avevamo convocato l’ambasciatore ungherese sempre per chiedere rassicurazioni sulle condizioni di detenzione della Salis. Abbiamo invocato il rispetto delle leggi internazionali ed europee in questa materia. Continuiamo a seguire gli sviluppi della situazione”…

“. Quello che è certo, è che, per quanto possano essere gravi le contestazioni di natura penale mosse dell’Ungheria alla nostra concittadina, la dignità delle persone deve essere sempre garantita, soprattutto se si appartiene a un Paese europeo”

 

Quella telefonata -un pò galeotta- a Papa Francesco ( a sua insaputa )del cardinale Becciu indagato nel processo Vaticano

Papa Francesco si recherà in Sud Sudan all'inizio del prossimo anno

 

Pubblichiamo l’audio integrale della conversazione con Papa Francesco registrata (all’insaputa del Pontefice) dal cardinale Angelo Becciu il 24 luglio 2021, solo pochi giorni dopo le dimissioni di Bergoglio dall’ospedale dove aveva subito una complessa operazione  L’audio è  registrato dalla Guardia di Finanza e ora diffuso ai media e agenzie stampa nazionali.  Non vi nulla di scandoloso-premettiamo subito- nei confronti di Papa Francesco – che non conosce ovviamente le procedure giuridiche ma si nota il tentativo. quasi disperato, per la ripetizione della sua richiesta al Papa e di cambiare “consigliere” , del cardinale Becciu che si vede -così pare – alle corde e chiede aiuto aiuto a Papa Francesco

Ecco le parole del Papa sofferente.  l’audio integrale della conversazione con Papa Francesco registrata (all’insaputa del pontefice) dal cardinale Angelo Becciu il 24 luglio 2021, solo pochi giorni dopo le dimissioni di Bergoglio dall’ospedale dove aveva subito una complessa operazione. Una telefonata rintracciata dalla Guardia di Finanza di Oristano su due telefoni e un tablet appartenenti a Maria Luisa Zambrano, amica di famiglia di Becciu, indagata nell’inchiesta della Procura di Sassari sulla Caritas di Ozieri. Una conversazione delicata, che, secondo gli investigatori, è stata fatta registrare a una terza persona (la Zambrano, appunto), pur avendo il cardinale ripetutamente invocato il Segreto di Stato durante le fasi di indagine e del processo.

    DOVE SONO FINITI I SOLDI- 575 MILA EURO- VERSATI DAL VATICANO PER LA LIBERAZIONE DELLA SUORA RAPITA?

Sono  cinque minuti e trentasette secondi di conversazione in cui si sente la voce affaticata del Papa rispondere alle sollecitazioni dell’ex Sostituto della Segreteria di Stato Vaticano, che gli chiede, tra l’altro, se ricorda di averlo autorizzato ad “avviare le operazioni per liberare la suora”. Il riferimento è al denaro versato a Cecilia Marogna (mai menzionata nella telefonata con Francesco), imputata nel processo vaticano in concorso con Becciu in relazione ai 575mila euro versati dalla segreteria di Stato alla società di lei per attività di intelligence tra cui, appunto, la liberazione della suora rapita in Mali dai jihadisti. Soldi che invece, secondo l’accusa, sarebbero stati spesi dall’ex collaboratrice del cardinale in beni di lusso.

Nella registrazione – un file generato alle 14.25.555 del 24/07/2021 da un dispositivo geolocalizzato in piazza del Sant’Uffizio – si sente, a parere della Gdf, anche la Zambrano, che, secondo i finanzieri, avrebbe svolto “un ruolo attivo nella realizzazione delle operazioni di registrazione”: sarebbe la sua la voce che si può ascoltare all’inizio della traccia subito prima della conversazione tra il Papa e Becciu, avvenuta verosimilmente, secondo gli investigatori, tra due telefoni di rete fissa. Nella registrazione a un certo punto si sente anche una voce maschile in sottofondo, che sembra affermare “Mi faccia sentire”. Non è chiaro a quale dei due interlocutori sia vicino il quarto partecipante.

Ecco la trascrizione integrale della registrazione.

Cardinale Becciu: Oh, sei pronta?

Zambrano: Pronta

(minuto 00.05) si sente un rumore verosimilmente corrispondente all’attivazione dell’apparato telefonico del chiamante.

Papa: Pronto?

Cardinale Becciu: Si pronto, Santo Padre.

Papa: Come sta?

Cardinale Becciu: Ehh cosi cosi, Lei come sta? Si sta riprendendo?

Papa: Ehh riprendendomi da poco eh.

Cardinale Becciu: Eh lo immagino, il cammino sarà lungo, un pochino, della ripresa eh.

Papa: Si si.

(minuto 00:26) si sente una voce maschile in sottofondo, che sembra affermare “Mi faccia sentire”. Non è chiaro a quale dei due interlocutori sia vicino il quarto partecipante.

Cardinale Becciu: Si, senta Santo Padre io Le sto telefonando come ehh con grande sofferenza …ehhh, cioè, io per me quasi non dovrei andare più a processo, perché, mi spiace, ma la lettera che mi ha inviato è una condanna… è una condanna… ehh perché …io Le volevo solo chiedere se alcuni dati…. Cioè, la cosa è questa, che io non posso chiamarLa in Tribunale come testimone, non mi permetterei mai, però ci deve essere una Sua dichiarazione. Eeh i due punti sono questi: cioè, mi ha dato o no l’autorizzazione ad avviare le operazioni per liberare la suora? Eh, io mi pare glielo chiesi guardi dovrei andare a Londra eeeh eeeh emmmh …contattare questa agenzia che si darebbe da fare, poi le dissi…ehhh che le spese che ci volevano erano 350 mila euro per le spese di questa agenzia, questi che si dovevano muovere, e poi per il riscatto avevamo fissato 500 mila, dicevamo non di più perché mi sembrava immorale dare più soldi alla… aaa… che andavano nelle tasche dei terroristi ….ecco io mi pare che l’avevo informato su tutto questo… si ricorda?

Papa: Quello si mi ricordo ehh vagamente ma ricordo si ce l’avevo si.

Cardinale Becciu: Eh…

Papa: Ma per essere preciso ….eh ho voluto…. eh… chiedere bene bene come erano le cose… eh ho scritto quello no?

Cardinale Becciu: Si, però mi ha scritto le accuse cioè … è la teoria degli accusatori dei magistrati, cioè loro mi accusano che ho imbrogliato Lei, che non era vero che io ero stato da Lei autorizzato a fare queste opere, e quindi Lei condivide le accuse di ques… dei magistrati ed io come posso difendermi lì se Lei già mi accusa così …eh …mi hanno scritto cioè la lettera è proprio giuridica in cui sono le stesse frasi, stesse idee che mi trovo nell’atto di giudizio che mi porta in processo e quindi Lei condivide quelle.. quelle accuse eh… Lei mi ha sempre detto che è al di sopra non vuole interferire…

Papa: lo sono al di sopra, facciamo una cosa…

Cardinale Becciu: Si…

Papa: Su questo perché non mi invia uno scritto perché io devo consultare prima di scrivere, no? Mi invia uno scritto, si narra tutto questo e facendo un’altra relazione, eh?

Cardinale Becciu: Si perché io gliele avevo mandate quella dichiarazioni, forse non sono piaciute, non lo so; perché a me basterebbe che mi annullasse questa lettera, poi, se mi vuol dare delle dichiarazioni, bene… cioè dire “ecco, io ho autorizzato monsignore Becciu quando era Sostituto a fare queste operazioni” a me basterebbe quello…

Papa: Mi scriva tutto questo mi fa il favore perché.

Cardinale Becciu: Eh…

Papa: lo non conosco tutte queste procedure.

Cardinale Becciu: Infatti infatti li hanno preso la mano perché si vede che non è scritto da Lei tutto giuridico.

Papa: No no questo è vero.

Cardinale Becciu: E vero è tutto è tutto diritto, ci conosciamo Santo Padre eh…

Papa: Sì sì.

Cardinale Becciu: Mancava il padre che mi scrive, li è tutto è tutto diritto, come anche sul segreto di Stato… basta che Lei dica “lo osserviamo? No, non lo osserviamo”, va bene, siamo liberi di parlare… “Lo osserviamo? Si” ma questa è una decisione Sua Santo Padre, io non La obbligo se non lo osserviamo il segreto di Stato…eeeeeh siamo liberi di dire tutto quello che dobbiamo dire, ecco poi…

Papa: Ho capito.

Cardinale Becciu: Ehh quindi..

Papa: Si, mi invii un po’ queste spiegazioni bene e cosa Lei vorrebbe che io scrivessi.

Cardinale Becciu: Va bene allora io gliele mando, eh?

Papa: E io vedo domani lo vedrò, eh?