È stata condotta un’operazione congiunta tra la Capitaneria di Porto di Messina e la Compagnia Carabinieri di Taormina, finalizzata per i profili di competenza alla tutela del demanio marittimo dell’ambiente ed alla salvaguardia della vita umana in mare, attivando nel contempo un’azione mirata alla prevenzione ed al contrasto di reati comuni.
Il personale dei Carabinieri e della Guardia Costiera, ha operato all’interno della Riserva Naturale Orientata, meta di numerosi turisti e bagnanti che frequentano le spiagge, le acque prospicienti e le bellezze naturali e paesaggistiche che la circondano.
Nella zona sono presenti molteplici attività commerciali, che offrono svariati servizi mirati alla balneazione con lidi e spiagge attrezzate, ad attività escursionistiche con barche e moto d’acqua a noleggio e attività di immersioni subacquee, oltre alla tradizionale ristorazione siciliana.
I militari intervenuti hanno provveduto ad eseguire accertamenti mirati all’utilizzo abusivo di aree demaniali marittime, occupate senza alcun titolo concessorio con la collocazione di ombrelloni e cartelloni indicanti servizi escursionistici oltre a controlli al servizio di assistenza ai bagnanti ed alle dotazioni di sicurezza deglistabilimenti.
In concomitanza con le verifiche eseguite in spiaggia, le motovedette della Guardia Costiera hanno controllato certificazioni e dotazioni di bordo finalizzate ad aspetti di sicurezza della navigazione.
All’esito dell’attività sono state denunciate n.2 persone a piede libero, per occupazione abusiva di demanio dello Stato e per ricettazione di reperti archeologici e fossili marini, inoltre sono state elevati n.3 verbali amministrativi, per mancanza di dotazioni di sicurezza ad un lido e per aver superato il numero massimo di passeggeri a bordo di unità dedite ad attività di noleggio.
In totale sono state elevate sanzioni per circa 2000 euro, oltre a n.2 sequestri penali, dei materiali costituenti corpi di reato, sia per l’occupazione abusiva che per il traffico di reperti archeologici.
In particolare, i Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno operato con il supporto della Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa, accertando ed eseguendo attività di censimento, messa in sicurezza e recupero dei reperti rinvenuti, ubicati in una teca in vetro all’interno di un’azienda operante, nelle immediate vicinanze dell’isola.
I controlli saranno implementati in sinergia tra i due Comandi, anche in vista del periodo più intenso di balneazione, laddove il numero di turisti crescerà esponenzialmente, con l’obiettivo di garantire e tutelare i cittadini.
L’Isola Bella di Taormina riaprirà al pubblico domani, venerdì 12 aprile, dopo gli ultimi lavori iniziati nel novembre scorso e conclusi in questi giorni. Si tratta di uno dei siti gestiti dal Parco archeologico Naxos Taormina che dal 2021 ha finanziato una complessa serie di interventi di manutenzione straordinaria per oltre un milione di euro.
«Attività e cantieri di lavoro sono stati appositamente pianificati nella bassa stagione – sottolinea l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – anche in considerazione della natura del sito, da sempre amatissimo e affollatissimo di bagnanti tutto l’anno, con un picco di presenze in estate. Proprio nell’agosto 2023 Isola Bella ha registrato il suo storico record di visitatori con oltre 20 mila ingressi in un solo mese».
L’ultimo intervento ha riguardato il rinnovo e la messa a norma di tutto l’impianto elettrico nei vari corpi abitativi di Villa Bosurgi, la dimora a padiglioni che caratterizza l’isolotto dal momento che è mimetizzata fra le rocce e la rigogliosa vegetazione. Il rifacimento dell’intero impianto, danneggiato durante una mareggiata, è costato oltre 500 mila euro.
Tra il 2021 e il 2023, inoltre, sono stati realizzati altri interventi di manutenzione straordinaria e di risanamento conservativo di alcuni vani dell’edificio e dei viottoli esterni che collegano fra loro i vari padiglioni. Un’azione complessa e articolata, anche questa interamente a carico del Parco di Naxos e Taormina, per l’importo di circa 340 mila euro.
«A questo – afferma la direttrice del parco archeologico, Gabriella Tigano – si sono aggiunti dei lavori realizzati in somma urgenza per circa 200 mila euro, come il ripristino della condotta idrica interrata e spostata dall’urto di ondate e marosi nello scorso inverno, il consolidamento della volta della darsena, la messa in sicurezza di un costone di roccia e di un pino marittimo lungo il sentiero percorso dai visitatori, oggi ancorato con funi d’acciaio».
Circondata dal mare e collegata alla terraferma da un sottile istmo di terra soggetto ai cicli fisiologici di bassa e alta marea, Isola Bella è un sito delicatissimo che ogni anno necessita di complessi lavori di manutenzione programmati durante la bassa stagione dal Parco di Naxos e Taormina. Gli interventi degli ultimi tre anni hanno restituito ai visitatori una serie di ambienti della storica Villa Bosurgi, esempio di bioarchitettura ante-litteram per via della conformazione a padiglioni mimetizzata fra le rientranze naturali delle rocce e il lussureggiante parco botanico. Ristrutturati i due piani del corpo principale e le spettacolari terrazze protese sul mare, le porte segrete nascoste nella roccia, la piscina coperta e quella all’aperto (in cui è stata installata una rete di protezione) e ancora i sentieri che si incuneano nel verde e approdano a una serie di incantevoli terrazzini sul mare nella parte più selvaggia.
Al primo piano della villa, nell’area allestita a museo, una serie di pannelli documentali racconta la storia dell’isolotto, dal Grand Tour all’inglese Lady Florence Trevelyan, dai set cinematografici del Novecento fino alla famiglia degli ultimi proprietari, i Bosurgi. A fianco c’è la piccola raccolta di reperti archeologici recuperati nei fondali dell’isolotto. Fra questi il bellissimo volto femminile (pròtome) trovato nel 1967 impigliato fra le reti da un pescatore e la spada, che rimanda a esemplari islamici e bizantini, scoperta da volontari nel 1991, recuperata dai Carabinieri e restaurata a Firenze.
Isola Bella è visitabile tutti i giorni, dalle 9 alle 18.30 (orario primaverile). Il costo del biglietto è di 5 euro (intero) o 2,50 euro (ridotto).
PERQUISIZIONE DOMICILIARE CON I CANI ANTIDROGA DEL NUCLEO CINOFILI CARABINIERI DI NICOLOSI
TAORMINA-
Nel primo pomeriggio di venerdì, i Carabinieri della Compagnia di Taormina (ME)-informano – hanno arrestato, in flagranza di reato, D.B.S. 45enne, domiciliato in Giardini Naxos (ME), già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso dei servizi di controllo del territorio i militari della Stazione di Giardini Naxos avevano notato dei movimenti sospetti nei pressi dell’abitazione di D.B. S., pertanto sono stati avviati specifici servizi di osservazione del luogo da parte dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Taormina che hanno notato un manufatto anomalo, una sorta di ripostiglio, realizzato sul balcone dell’abitazione dell’uomo. Il servizio di osservazione effettuato ha fatto ritenere che all’interno dell’appartamento potesse essere detenuta della sostanza stupefacente, i Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno effettuato pertanto una perquisizione domiciliare con l’ausilio dei cani antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi (CT).
L’ipotesi investigativa dei Carabinieri si è dimostrata fondata e nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti proprio all’interno del ripostiglio ubicato sul balcone dell’abitazione circa 150 grammi di marijuana ancora verde, constatando che il manufatto sospetto era un essiccatoio per la marijuana, in cui erano state installate sei lampade termiche per riscaldare l’ambiente, dei ventilatori per diffondere uniformemente il calore ed un termometro elettrico per misurare la temperatura e mantenerla costante. Inoltre, nel corso della perquisizione, estesa anche alle pertinenze dell’abitazione i Carabinieri hanno rinvenuto, nel garage in uso all’uomo, ulteriori 300 grammi di marijuana già essiccata, un bilancino elettronico di precisione ed il materiale per il confezionamento dello stupefacente in dosi ed una pistola a salve, riproduzione di un revolver. Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato, la sostanza stupefacente è stata sottoposta ad accertamenti di laboratorio e D.B.S. è stato arrestato in flagranza per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Messina, è stato sottoposto agli arresti domiciliari e, nella mattinata di ieri, all’esito dell’udienza davanti al Giudice del Tribunale di Messina l’arresto operato dai Carabinieri è stato convalidato ed a D.B.S. è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Venerdì 21 febbraio a Catania e Taormina, sabato 22 febbraio ad Aci Castello
NEL WEEKEND IN SICILIA LA “DUE GIORNI” INAUGURALE
Un progetto della Fondazione OELLE | Mediterraneo Antico
CATANIA –
«È una scelta voluta quella di inaugurare la mostra in bassa stagione, perché “GE/19 Boiling Projects – Da Guarene all’Etna” è un progetto apripista, con l’obiettivo di intercettare nuovi flussi turistici a cui riservare un’esperienza culturale esclusiva». La presidente Ornella Laneri annuncia così il nuovo evento espositivo della Fondazione OELLE | Mediterraneo Antico, che sarà inaugurato con la “due giorni” di venerdì 21 e sabato 22 febbraio dedicata alla fotografia d’arte contemporanea, alla presenza di importanti esponenti della cultura italiana.
Il primo appuntamento, venerdì 21 alle 11.00,avrà luogo al “Coro di Notte” del Monastero dei Benedettini – sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania – che ospiterà l’incontro introduttivo “Professioni dell’Arte e strategie delle Fondazioni culturali”. Accanto a Ornella Laneri, interverrà Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, inserita da ArtReview nella classifica dei cento personaggi più influenti dell’arte contemporanea globale.
Nella stessa giornata si proseguirà a Taormina dove alle 17.00 sarà inaugurata la mostra “GE/19 Boiling Projects – Da Guarene all’Etna” in ben due sedi, all’ex Chiesa del Carmine e al Palazzo Duchi di Santo Stefano. Curata da Filippo Maggia e in calendario fino al 26 aprile, l’esposizione vedrà protagonisti gli scatti di 25 fotografi eredi dello sguardo di maestri che hanno fatto la storia della fotografia in Italia, come Ghirri, Basilico, Cresci.
Con il convegno «Dal Piemonte alla Sicilia – Boiling Projects: un viaggio nella fotografia contemporanea italiana. Tra ricerca e sperimentazione» – sabato 22 febbraio alle 10.00 nella Sala Pegaso del Four Points by Sheraton Catania(Aci Castello) – sarà avviato in Sicilia un tavolo di lavoro sullo stato dell’arte della ricerca fotografica nel nostro Paese. Parteciperanno i maestri e i talenti emergenti che espongono nella mostra, nonché sindaci dei Comuni etnei, vulcanologi, geologi, e i rappresentanti del Parco dell’Etna, perché il vulcano sarà «il faro illuminante di tutti gli eventi in calendario, e di quelli che si aggiungeranno» ha anticipato il direttore della Fondazione OELLE Carmelo Nicosia.
Cinque giorni di astensione dalle udienze per esprimere la vibrata protesta contro imminente entrata in vigore della riforma che blocca la prescrizione subito dopo la sentenza di primo grado. Sia di condanna che di assoluzione. Un congresso straordinario che si è tenuto per tre giorni a Taormina (Messina) che ha visto un pubblico interessato e la presenza di tante toghe
Gian Domenico Caiazza, Presidente dell’Unione camere penali, legale di Marco Pannella ma anche del noto conduttore televisivo vittima di un eclatante errore giudiziario da parte della Procura di Napoli, Enzo Tortora , afferma. “E’ una giungla che ci soffoca – dice nel suo intervento conclusivo al Palazzo dei congressi applaudito dagli oltre 800 delegati al congresso provenienti da tutta Italia – Sappiamo capire quando chi ci è avverso sostiene temi seri ma non possiamo tollerare che si affrontino questi temi senza sapere ci ciò che si parla”. “I rapporti di forza sono impari ma noi abbiamo idee forti e camminiamo sulle nostre idee che sono forti“,
“Pensiamo che centinaia di avvocati si debbano succedere su un palco acceso tutto il giorno, e perché no anche la notte – dice – sarebbe impossibile non chiedersi di cosa stiamo parlando. A noi basterà fare conoscere quei numeri. Dire che in questo paese c’è la priorità che si fermi la prescrizione in primo grado, quando si cono reati che si prescrivono in 40 anni, è assurdo. Il minimo che ci possiamo chiedere è di cosa stanno parlando, dopo possiamo misurarci a sui contenuti“.
L’avv. GianDomenico Caiazza, Presidente dell’Unione Camere Penali (legale del compianto Enzo Tortora)
: “Un bilancio straordinario, – afferma in conclusione l’organizzatore- di partecipazione formidabile, attenzione, voglia di farsi capire, forza delle idee. Meglio di così…”. “Non dimentichiamo mai in che situazione ci troviamo, è come se fossimo in una giungla ma dobbiamo riuscire ad attraversarla. Siamo a mani nude, sotto una pioggia battente, di comunicazione falsa di populismo incontenibile. Dobbiamo riuscire a fare scattare una scintilla, perché si accenda un fuoco che ci riscaldi e ci permetta di arrivare a uscire d quella giungla”. Da domani e per una settimana, gli avvocati penalisti si asterranno dalle udienze in segno di protesta contro la riforma sulla prescrizione. “Noi dobbiamo capire, dobbiamo lavorare pancia a terra – dice Caiazza -Bisogna attraversare la giunga buttandoci anche nel fango, cercando di ripararci sotto delle foglie, devi anche ingoiare acqua putrida se necessario”.
“La settimana di astensione ha senso se questa settimana la riempiamo di iniziative politiche soprattutto territoriali – sono confortato dalle iniziative che ci saranno in tutta Italia. Perché questo non potrà che dare frutti, abbiamo dalla nostra parte la verità dei dati”. “Dobbiamo fare scattare la scintilla – parole ancora di Caiazza- se scatta questa scintilla possiamo arrivare fuori dalla giungla e superarla, anche per il primo gennaio. Se non ci saremo riusciti, l’unica cosa che non ci dobbiamo rimproverare è avere provato a fare tutto quello che potevamo”. “I sostenitori sono indifferenti al pensiero univoco della dottrina giuridica di questo paese”.
Il giudice Massimiliano Micali, Presidente della Terza sezione penale del Tribunale di Messina, intervenendo al congresso straordinario ha espresso il suo dissenso “Io non sono per nulla d’accordo sulla interruzione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. La ritengo una ipotesi pericolosa perché c’è il rischio che si rimanga appesi per lungo tempo a un processo”. E avverte: “Però cerchiamo di impegnarci per far sì che il dibattimento sia veramente reale”. “Perché nella mia esperienza il 50/60 per cento dei dibattimenti è stato inutile – aggiunge – E leggere qui che l’abbreviato perde peso specifico e ancora più il patteggiamento mi fa pensare. Il dibattimento a volte è stata una esperienza mortificante, altre volte esaltante. Lo stesso vale per l’escussione dei testi. Si potrebbe fare molto sulle liste testimoniali”. “Nella mia esperienza di giudice tutte queste prescrizioni che sono maturate durante la fase delle indagini non le ho viste – – il problema è soprattutto nella fase dell’appello, ma non perché i colleghi siano meno produttivi”. “Noi – spiega – arriviamo a pronunciare sentenza quando già gran parte del termine prescrizionale è stato consumato, e diamo al giudice di appello un processo che è già morto”.
Ma di più il magistrato aggiunge .”L’udienza preliminare per come è costruita oggi è totalmente inutile. E’ una fase che ha perso ogni significato. E’ solo un fardello inutile”. “Se l’udienza preliminare è un fardello inutile, poniamoci il problema di eliminarla, la mia è una provocazione – aggiunge ancora il giudice Micali – Ma è solo una perdita di tempo che incide sulla prescrizione”. E spiega: “L’imputato che riceve un decreto di citazione a giudizio, valuta le carte e se ritiene che siano insufficienti può sempre fare l’abbreviato, ma daremmo nuova linfa al processo. La fase dell’udienza preliminare, così come è costruita, è semplicemente una perdita di tempo”.
CONVEGNO A TAORMINA: RIPERCORSO DELLA SOPRINTENDENZA DEL MARE PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO MARINO SOMMERSO
Oltre un centinaio di studiosi, ricercatori, archeologi e tecnici subacquei da tutta Italia e da Malta; cinque sezioni di studio; circa 70 relazioni sulle ultime scoperte e sugli scavi in corso; 30 contributi da Università e centri di ricerca per la sezione poster; il focus sulla “Carta di Udine” con il decano degli archeologi subacquei, Luigi Fozzati; tre mostre destinate al grande pubblico con reperti unici e l’esperienza immersiva con visori hi-tech per sperimentare dal vivo una vera esplorazione subacquea.
Meeting Soprintendenza del Mare
Per tre giorni, dal 10 al 12 ottobre, Taormina ospita a Palazzo Ciampoli il VI Convegno nazionale di Archeologia Subacquea insieme alla XV rassegna internazionale di Giardini Naxos. La storica manifestazione della cittadina jonica torna a distanza di ben diciotto anni dall’ultima edizione del 2001.
La dirigente Valeria Li Vigni e a destra il compianto archeologo prof Sebastiano Tusa
Il meeting è organizzato dalla Soprintendenza del Mare, diretta da Valeria Li Vigni, e dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano. Giunge in Sicilia, dopo la tappa di tre anni fa a Udine, per volere di Sebastiano Tusa, l’insigne archeologo scomparso prematuramente nel marzo scorso.
Foto Soprintendenza del Mare Archivio
Obiettivo dello studioso era infatti quello di riorganizzare nella Baia di Naxos, prima colonia greca in Sicilia – e una delle aree che, insieme alle Eolie, è stata la più battuta dai pionieri dell’archeologia subacquea degli anni Sessanta – lo storico appuntamento internazionale con docenti e ricercatori universitari, tecnici subacquei, esperti delle Soprintendenze regionali, del Mibac (Ministero dei Beni Culturali), dell’INGV di Roma (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia), dirigenti di poli museali e centri di restauro e conservazione.
Cinque sezioni
I lavori di ricerca verranno esposti nell’ambito delle cinque sezioni del convegno: Ricerca, Studi, Tutela, Valorizzazione e Storia; mentre per la Rassegna internazionale di Giardini Naxos saranno esposti una trentina di poster inviati da team di ricercatori di numerose regioni italiane.
Il Comitato scientifico è costituito da Marco Anzidei, Lorenz E. Baumer, Massimo Capulli, Luigi Fozzati, Adriana Fresina, Tim Gambin, Roberto La Rocca, Valeria Li Vigni, Domenico Marino, N. Martinelli, Giovanni Mastronuzzi, Franco Marzatico, Pier Giorgio Spanu, Gabriella Tigano, Edoardo Tortorici, Annalisa Zarattini
L’evento ha messo in luce il progetto pilota del comitato scientifico nato proprio per progettare l’intervento di conservazione della nave di Marausa. L’idea è nata su proposta del compianto ex assessore Regionale ai Beni culturali della Sicilia Sebastiano Tusa e del coordinatore del GruppoArte16, Giovanni Taormina, ed è stato effettuato dal restauratore Franco Fazzio e da Sabrina Zuccalà amministratore di 4ward360, azienda che ha studiato e sviluppato il formulato nanotecnologico “4wd-wood”, applicato sul relitto.
“La nave romana di Marausa – si apprende – è il relitto di una nave oneraria del IV sec. d.C. recuperata dopo oltre 1700 anni a 150 mt dall’estuario del fiume Birgi. La nave rappresenta uno dei reperti navali più interessanti, in quanto il recupero ha interessato oltre 600 elementi ad opera della Sovrintendenza del Mare della Regione siciliana, che ha affidato la bonifica degli elementi ed il loro restauro alla Società “Legni e segni della memoria” di Salerno.
Oltre al restauro c’è stato il trattamento conservativo con le nanotecnologie ,l’uso cioè di un prodotto specifico per la conservazione, protezione della superficie del relitto dai danni causati dal tempo, dai raggi UV, dagli insetti xylofagi e dalle condizioni ambientali sfavorevoli alle quali può essere sottoposto durante l’esposizione museale”.
Le nanotecnologie applicate al legno,-informano gli studiosi- assolvono un compito indispensabile perché creano una nanostruttura di particelle schermanti, di fatto creando una separazione tra il materiale e l’ambiente
Questa moderna tecnica ha potuto dare questi ottimi risultati per merito della collaborazione scientifica con il Gruppo Arte 16 e con la Soprintendenza della Regione Sicilia. Gli esperti affermano anche che il trattamento con i nanomateriali ha provocato nel materiale ligneo un cambiamento della tensione superficiale: ciò ha permesso al legno di non subire un eccessivo apporto di umidità (tale da compromettere la struttura) durante lo scambio di aria con l’esterno, in una situazione analoga a quella che potrebbe verificarsi in occasione di una esposizione museale.
Durante l’intervento di restauro della nave di Marausa è stata anche eseguita una scansione Tmc (scansione tomografica) a 128 strati per verificare le condizioni del legno.
E’ la prima volta in Italia – apprendiamo pure -che viene effettuata una investigazione scientifica così approfondita su reperti lignei di navi rimasti sommersi per secoli nei fondali marini, per poi giungere ad una ipotesi di intervento conservativo attraverso l’applicazione delle nanotecnologie, sviluppate in funzione di questo contesto dalla 4ward360. Gli esami eseguiti con la TCMS, basati sull’erogazione di un fascio di radiazioni ionizzanti (raggi “X”), hanno consentito di ottenere immagini particolarmente dettagliate di aree specifiche della sezione del legno. Lo studio e l’applicazione poi delle nanotecnologie ha richiesto un’indagine scientifica accurata e scrupolosa al fine di ottenere tutte le informazioni necessarie sullo stato del reperto ligneo, onde evitare che, una volta applicate, elementi biologici, sottoforma di spore, potessero attivarsi. La prima fase esplorativa ha consentito ai tecnici del GruppoArte16 e di 4ward360 di avere una conoscenza sugli elementi esaminati e di potere eseguire ed applicare un test protettivo nano tecnologico”.
Fra tante presenze,e prove di tanti successi lavorativi, emerge un’unica immensa e manifesta assenza: quella di Sebastiano Tusa. L’ideatore della Soprintendenza del Mare un anno fa aveva progettato questo grande appuntamento in Sicilia. L’obiettivo, naturalmente, è quello di un confronto corale con la comunità scientifica sul tema dei tesori sommersi e della loro valorizzazione. Tusa sarà tuttavia idealmente presente a Taormina con il libro postumo sulla “Battaglia delle Egadi” (editore L’Erma di Bretschneider) presentato agli ospiti e alla città mercoledì 9 ottobre, alle ore 19, a Palazzo Ciampoli; 300 pagine in inglese in cui lo studioso, nei mesi che precedettero la sua scomparsa a causa dell’incidente aereo in Etiopia, ripercorre insieme al collega Jeffrey Royal le tappe del ritrovamento del monumentale rostro al largo dell’isola di Levanzo, a 80 metri di profondità. L’indomani, alle 9.30, l’apertura del convegno.
Esplorazioni subacquee
Il VI Convegno nazionale di Archeologia Subacquea non si limita al serrato cronoprogramma con le sessioni di studio e dibattiti fra gli addetti ai lavori. Infatti, è l’occasione per raccontare il mondo delle esplorazioni subacquee anche al pubblico dei “profani”, grandi e piccoli curiosi del mestiere dell’archeologo “sottomarino”.
Le mostre
Le mostre sono: “I pionieri dell’archeologia subacquea”, con foto d’epoca e documenti d’archivio sulle prime esplorazioni sottomarine degli anni Sessanta in Sicilia; “Storia della Soprintendenza del Mare” per ripercorrere la best-practice siciliana di un ente che in quindici anni di attività ha contribuito in maniera significativa a definire procedure e criteri per il recupero e la valorizzazione del patrimonio sommerso del Mediterraneo, culla della civiltà europea;
Infine “Archeologia subacquea tra passato e futuro: dai pionieri alla realtà virtuale”. Con visori hi-tech si potrà sperimentare una vera immersione subacquea che rende accessibile a chiunque quello che è privilegio di pochi audaci esploratori subacquei. Un’app, infine, consentirà ai visitatori di tutte le età di seguire sul proprio smartphone un breve docuvideo. Questo, con l’ausilio di animazioni digitali che rinnovano approccio e narrazione, si racconta la storia dei tre reperti in mostra. Il micidiale rostro della Battaglia delle Egadi, potente arma da guerra che consentì alle flotte dei Romani di battere i Cartaginesi e rivoluzionare la storia del Mediterraneo nei secoli a seguire; un magnifico elmo del tipo Montefortino e un ceppo d’ancora in piombo.
Con Civita Sicilia, gestore dei servizi aggiuntivi del Parco Naxos Taormina, sono possibili visite guidate alle tre mostre con il supporto di giovani archeologi ogni sabato pomeriggio, dal 19 ottobre (ore 17) e tutte le domeniche (ore 10.30, domenica 13 ottobre eccezionalmente alle ore 17).
Turismo e Motori, oltre 70 equipaggi internazionali per il Raid dell’Etna
Dal 29 settembre al 5 ottobre il “Giro della Sicilia per autostoriche” fra turismo, cultura, passione ed eleganza
Oltre 70 vetture d’epoca e mille chilometri d’itinerario per l’evento sportivo internazionale che quest’anno riunisce nell’Isola equipaggi di tre continenti
Una tappa nuova, nel mitico lembo di mare tra “Scilla e Cariddi”, a bordo di gloriose vetture vestite d’eleganza: si preannuncia memorabile la 22esima edizione del “Raid dell’Etna”, in programma dal 29 settembre al 5 ottobre 2019. Il “Giro della Sicilia per autostoriche”, organizzato dalla Scuderia del Mediterraneo, vedrà per la prima volta oltre 70 equipaggi attraversare lo Stretto di Messina e godere di una passeggiata sul «più bel chilometro d’Italia», come D’Annunzio definì il lungomare di Reggio Calabria.
Il Raid dell’Etna si riconferma evento di riferimento per gli amanti del motorismo storico, sia europeo che d’oltreoceano, come testimonia la presenza di equipaggi provenienti da ben undici nazioni di tre continenti diversi: Giappone, Stati Uniti, Canada, Colombia, Svizzera, Belgio, Germania, Francia, Austria, Gran Bretagna e naturalmente l’Italia con partecipanti di varie regioni. Una manifestazione affascinante e imponente che lega turismo, competizione sportiva e cultura in una settimana di vacanza all’insegna della bellezza in ogni sua declinazione, a partire dai paesaggi spettacolari e dalle location suggestive che la Sicilia offre.
Oltre mille chilometri di itinerario si snoderanno tra residenze nobiliari, monumenti, siti storici ed emozionanti esperienze su quattro ruote, alla scoperta dei siti noti e meno noti dell’Isola. Un connubio a 360 gradi tra arte, lifestyle e agonismo, proponendo 60 prove cronometrate che determineranno la classifica della gara di regolarità.
Si partirà domenica 29 settembre da Palermo – dall’aristocratico Viale Libertà, come da tradizione – e proseguirà sul circuito delle Madonie, teatro della storica Targa Florio. Poi, per la prima volta in assoluto nella storia del Raid dell’Etna, le autostoriche raggiungeranno in traghetto la Calabria dove, al Museo Nazionale di Reggio, i partecipanti potranno ammirare i celebri Bronzi di Riace. Si tornerà quindi in Sicilia, raggiungendo Taormina (la “Perla dello Ionio”), l’Etna (con la classica cronoscalata), Enna e l’autodromo di Pergusa. Gran finale a Catania, con la cena di gala nello splendido Palazzo Manganelli dei Principi Borghese.
Nel cuore storico della città etnea, in Piazza Università, sabato 5 ottobre si svolgerà la speciale gara riservata esclusivamente agli equipaggi femminili: la “Coppa delle Dame Eberhard & Co.”. La premiazione avverrà poco dopo, insieme a quella del“Trofeo Raid dell’Etna” e del Porsche Tribute (riservato alle vetture, di qualunque epoca, che portano la firma della casa automobilistica tedesca). Altri premi saranno messi in palio dagli sponsor e dai partner dell’evento: il “Best Overall Paint Condition” by Detailing Art Studio, il “Gentlemen driver Perofil” e il “Lady driver Oroblù”, il “Classic Michelin”,il“Grand Prix G.N.V.”, il “Golden Eight Liqueur Pear” e il “Condorelli Fidelity”.
Addio al grande,leggendario campione di ciclismo Felice Gimondi,77 anni. Un arresto cardiaco l’ha stroncato nelle acque siciliane.A Giardini Naxos, vicino Taormina, dove era in vacanza per Ferragosto. E’ stato soccorso ma non c’era più niente da fare…..Un pezzo di storia italiana, di sport ad elevati livelli, era andato via via per sempre.
“Addio Felice, grande campione e signore nello sport e nella vita”. La Federazione Ciclistica Italiana rende omaggio a Gimondi : “l‘improvvisa scomparsa di Gimondi scuote e commuove il mondo del ciclismo”. Il presidente federale Renato Di Rocco annuncia: “Tutte le nazionali azzurre impegnate in Italia e all’estero porteranno il lutto e sarà osservato un minuto di silenzio in tutte le gare in calendario“.
Il suo ultimo Giro d’Italia lo corse nel 1978, l’ultimo vinto fu quello del 1976 ma in carriera i suoi successi hanno superato il centinaio: 118 per la precisione le vittorie da professionista nonostante l’ingeneroso soprannome di ‘eterno secondo’, affibbiatogli negli anni dello strapotere del ‘cannibale’, Eddy Merckx. Gimondi, bergamasco roccioso di Sedrina, all’imbocco della Val Brembana, classe 1942, ha amato la strada e praticato la pista per chiudere come dirigente sportivo una carriera aperta nel 1959 da allievo: prima vittoria l’1 maggio 1960 alla Bergamo-Celana, passando dilettante nel 1962 e arrivando a rappresentare l’Italia ai Giochi olimpici di Tokyo, 33esimo nella prova su strada vinta dal connazionale Mario Zanin.
Professionista dal 1965 al 1979, Gimondi può vantare, con pochi altri colleghi, la vittoria di tutte le tre grandi gare ciclistiche: il Giro d’Italia, nel 1967, 1969 e 1976, il Tour de France nel 1965 e la Vuelta a España nel 1968. Incassò inoltre il campionato del mondo su strada del 1973, una Parigi-Roubaix, una Milano-Sanremo e due Giri di Lombardia.
Il confronto diretto con Merckx ha contraddistinto gran parte della carriera di Gimondi e nel loro eterno duello il bergamasco ha battuto il belga in termini di maggiore longevità sportiva: prima vittoria ai massimi livelli al Tour del 1965 e ultima al Giro del 1976.
Due le squadre che hanno consentito a Gimondi di crescere e affermarsi e che lui ha ricambiato contribuendo a farle grandi: del 1965 al 1972 corse per i colori della Salvarani e dal 1973 al 1979 per quelli della Bianchi. Dopo il ritiro prese la direzione sportiva della Gewiss-Bianchi nel 1988 e nel 2000 la presidenza della Mercatone Uno-Albacom, la squadra di Marco Pantani. Dal 1996 in suo onore si tiene, in provincia di Bergamo, la Granfondo internazionale Felice Gimondi, patrocinata dalla Bianchi.
La perdita di Gimondi significa anche per tutti quelli che appartengono alla sua generazione perdere anche un pò della propria giovinezza…
Il direttore artistico di FontanaArte ospite della Fondazione dell’Ordine di Catania
TAORMINA –
“Design Evolution”: un titolo che offre diversi spunti di riflessione culturale e professionale, per gli “addetti ai lavori” ma non solo. LaFondazione dell’Ordine Architetti PPC di Catania lo ha scelto per questa ragione, per poter distinguere e caratterizzare l’annuale seminario sul tema che da sei edizioni organizza nell’ambito di Taomoda, la rassegna in programma a Taormina dal 13 al 20 luglio.
Quest’anno il tradizionale appuntamento è già in corso pomeriggio 16 luglio alle 16.00, al Palazzo Ciampoli, ”: Francesco Librizzi, architetto di calibro internazionale, nato a Palermo, e direttore artistico di FontanaArte.
Lo scrittore, 63 anni, avrebbe deciso di togliersi la vita-pare- per problemi di salute.
Nella foto Sergio Claudio Perroni
TAORMINA (Messina)
– Si è suicidato lo scrittore, traduttore, editor e agente letterario Sergio Claudio Perroni. Aveva 63 anni e secondo le prime ricostruzioni si sarebbe tolto la vita, questa mattina, con un colpo di pistola in via Roma a Taormina dove viveva da qualche anno con la moglie. Notizia fornita – secondo il blog “Giornalisti” dal comandante dei vigili urbani di Taormina. Sembra anche che si sia tolta la vita per una malattia di cui soffriva da diverso tempo. Nato a Milano, Perroni era vissuto a Roma. Il suo libro “La bambina che somigliava alle cose scomparse” (La nave di Teseo) era stato presentato all’ultimo Salone del Libro di Torino. Traduttore di autori come Steinbeck, David Foster Wallace e Vonnegut, Sergio Claudio Perroni è autore di numerosi libri pubblicati con Bompiani e La nave di Teseo tra cui “Non muore nessuno”, “Nel ventre” e “Entro a volte nel tuo sonno”.
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