Addio a Maria Mattarella, «Esempio d’amore, di professionalità, garbo e gentilezza, per le istituzioni e i siciliani»

 

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«A nome personale e dell’intera Regione Siciliana esprimo il più profondo cordoglio per la scomparsa del segretario generale della Presidenza della Regione Maria Mattarella. In questo momento di dolore, desidero rivolgere un pensiero affettuoso ai suoi figli, Giovanni e Piersanti e a tutti i suoi familiari, a cui va il nostro sincero abbraccio». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

Maria Mattarella con il fratello Bernardo e lo zio Sergio Mattarella in una foto del 6 gennaio 2010 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Maria Mattarella, 62 anni, avvocato, ebbe l’incarico di  segretaria generale della Regione siciliana, figlia dell’ex Presidente della Regione, Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980 .

Lascia due figli, Giovanni e Piersanti. Aveva una malattia incurabile.

Sposata con Alessandro Argiroffi, docente universitario di Filosofia del Diritto, morto prematuramente nel 2015. Ex capo legislativo della Regione, era stata battezzata dallo zio, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato è da ieri a Palermo.

Era in auto quando uccisero il padre. Quando fu assassinato dalla mafia il 6 gennaio del 1980 Piersanti Mattarella era alla guida della propria Fiat 132 e stava per recarsi a messa insieme alla moglie Irma Chiazzese, al suo fianco, alla suocera e alla figlia Maria, allora 18enne, sedute sul sedile posteriore. Un killer  uccise il presidente della Regione siciliana con colpi di rivoltella calibro 38 attraverso il finestrino dell’automobile, che venne frantumato. Tra i primi a soccorrerlo ci fu il fratello Sergio, che lo prese tra le sue braccia.

Ad aprile del 2017 il governo regionale presieduto da Rosario Crocetta aveva nominato Maria Mattarella avvocato generale della Presidenza della Regione siciliana.   Successivamente venne nominata  segretario generale della Regione . Laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti nel 1986, avvocato dal 1995, era stata assunta alla Regione dal 1993 dove aveva sempre fatto parte dell’ufficio legislativo e legale che ha guidato fino al nuovo incarico.

 

«L’avvocato Mattarella – afferma  il presidente della Regione Sicilia – è stata un esempio straordinario di professionalità, garbo e dedizione al lavoro. Il suo ruolo di segretario generale della Regione è stato caratterizzato da una profonda competenza e da un impegno ineguagliabile. La sua dolcezza d’animo e la serenità, che riusciva a trasmettere nonostante le difficoltà della vita, resteranno impresse nei nostri cuori. Maria Mattarella ha servito fino all’ultimo con dignità e dedizione la nostra terra, lasciando una testimonianza esemplare di amore per le istituzioni e per la comunità siciliana. Ci stringiamo attorno alla famiglia in questo momento di grande dolore, ricordandola con affetto e ammirazione». Il presidente della Regione ha disposto l’esposizione a mezz’asta delle bandiere a Palazzo d’Orléans e ha annullato tutti gli impegni pubblici.

 

CORDOGLIO   DI  SUD  LIBERTA’

 

SUD LIBERTA’ E IL DIRETTORE RAFFAELE LANZA  RIVOLGONO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ON SERGIO MATTARELLA LE PIU’ SENTITE CONDOGLIANZE PER LA SCOMPARSA DELLA NIPOTE MARIA Ai familiari desideriamo  esprimere  il cordoglio della Ns testata giornalistica che ha sempre seguito l’attività del Presidente della Repubblica.

L’ORDINE DI CATANIA SOSPENDE 4 MEDICI NO-VAX MA SUD LIBERTA’ E’ IN ATTESA DELLE MOTIVAZIONI DEI SOSPESI

No Vax? I nuovi gilet gialli. Amano i media e minacciano l'ordine esistente”

Il presidente dell’Ordine etneo Igo La Mantia: «Atto dovuto, il vaccino è un requisito essenziale per poter svolgere l’attività sanitaria»

Catania

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Catania ha sospeso 4 Medici no-vax. La procedura si è resa necessaria dopo un’attenta verifica adottata dai dirigenti dell’OMCeO sull’ultima lista di nominativi di camici bianchi non vaccinati trasmessa nei giorni scorsi dall’Asp.

 

Vaccini Covid: per il presidente dell'Ordine dei Medici di Catania, La  Mantia, "terza dose indispensabile" - La Gazzetta del Calatino

 

L’Ordine etneo ha emesso il provvedimento in rispetto all’art. 4 del Decreto legislativo 44/2021 che riporta le “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 mediante previsione di obblighi vaccinali per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario” e che stabilisce l’obbligatorietà del vaccino per tutti coloro che esercitano una professione sanitaria o di interesse sanitario, in strutture sanitarie, sociosanitarie, socioassistenziali, nelle farmacie e nelle parafarmacie e negli studi professionali.

Il messaggio di auguri del Presidente La Mantia – Catania Medica

«Il vaccino è un requisito essenziale per poter svolgere l’attività sanitaria – ha dichiarato il presidente dell’Ordine etneo Igo La Mantia -(nella foto sopra) eppure esiste ancora una percentuale di Medici no vax “duri e puri”, che a Catania fortunatamente è minima. L’ultimo elenco di 6 medici non vaccinati pervenuto dall’Azienda Sanitaria di Catania al nostro Ordine nei giorni scorsi si è ridotto a 4, in quanto due colleghi risultavano in effetti vaccinati in altre sedi. Abbiamo proceduto dunque a sospendere i 4 colleghi non vaccinati sino al 31 dicembre 2021. Purtroppo la quarta ondata della pandemia inizia a preoccupare e, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, a partire dalla seconda metà di agosto il trend delle infezioni continua a crescere proprio tra medici, infermieri e Oss. È lo stesso ISS ad aver dichiarato che per gli under 40 non vaccinati il rischio di contagio è sei volte superiore. È pertanto assolutamente necessario accelerare sulle vaccinazioni e risulta oggi più che mai necessaria la somministrazione della terza dose per proteggere medici, infermieri e personale sanitario, anche alla luce di un possibile aumento della pressione sugli ospedali nei mesi invernali. Naturalmente speriamo che l’allarme rientri al più presto, ma sarebbe grave non farsi trovare pronti».

Fin qui il Comunicato Stampa pubblicato.  Naturalmente SUD LIBERTA’ è disponibile ad accogliere e pubblicare le (eventuali) motivazioni della controparte, dei medici sospesi…

Muore a 18 anni dopo il vaccino AstraZeneca: ecco cosa sappiamo - Il  Piccolo Trieste

Drammatica la storia di Camilla Canepa, la ragazza di Sestri Levante deceduta “per effetto del vaccino, come stabilito dagli accertamenti della Procura locale”,  ricoverata dapprima  all’ospedale San Martino di Genova con una gravissima trombosi al seno cavernoso e conseguente emorragia cerebrale. Due settimane prima, il 25 maggio, aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca, dopo aver partecipato al primissimo “Open day”

CONDANNATA FACEBOOK: IL TRIBUNALE ORDINA DI RIATTIVARE SUBITO LA PAGINA E FISSA UNA PENALE DI 800 EURO PER OGNI GIORNI DI RITARDO

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Sentenza storica contro Facebook. Stavolta il colosso americano è messo in ginocchio dai giudici romani ai quali non piace l’arbitrio e l’incompetenza mista a vibrata prepotenza di Facebook.Il Tribunale Civile di Roma ha accolto infatti il ricorso dell’associazione in seguito alla disattivazione della pagina ufficiale avvenuta il 9 settembre scorso e ha ordinato a Facebook “l’immediata riattivazione della pagina dell’Associazione di Promozione Sociale CasaPound”.    La sentenza a firma del giudice Stefania Garrisi è davvero eclatante  perchè apre la strada a tantissimi  ricorsi presentati da utenti “censurati” ingiustamente da Facebook per segnalazioni infondate o “direttamente interessate”.
Il Tribunale di Roma ha inoltre fissato la penale di 800 euro per ogni giorno di violazione dell’ordine impartito, successivo alla conoscenza legale dello stesso, condannando Facebook alla rifusione delle spese di giudizio, liquidate in 15.000 euro.

“Afferma  Gianluca Iannone  gestore dell’associazione :  “Il tribunale civile ha riconosciuto le nostre ragioni e ora tutte le nostre pagine andranno riattivate altrimenti ci sarà una multa di 800 euro per ogni giorno di mancata riattivazione. E’ una vittoria importante – ribadisce Iannone – perché si era trattato di una chiusura pretestuosa nei confronti di un Movimento che ha rappresentanti eletti nei consigli comunali con il simbolo della tartaruga frecciata. Questa è una vittoria di Casapound e di tutto un mondo politico non allineato“.

Tutti convengono che il rapporto tra un utente di Facebook e il gigante social ‘non è assimilabile al rapporto tra due soggetti privati qualsiasi in quanto una delle parti, appunto Facebook, ricopre una speciale posizione’. “E deve dunque Facebook  rispettare i principi costituzionali”.

Ecco il passaggio della sentenza. “E’ infatti evidente il rilievo preminente assunto dal servizio di Facebook (o di altri social network ad esso collegati) con riferimento all’attuazione di principi cardine essenziali dell’ordinamento come quello del pluralismo dei partiti politici (49 Cost.), al punto che il soggetto che non è presente su Facebook è di fatto escluso (o fortemente limitato) dal dibattito politico italiano, come testimoniato dal fatto che la quasi totalità degli esponenti politici italiani quotidianamente affida alla propria pagina Facebook i messaggi politici e la diffusione delle idee del proprio movimento. Ne deriva che il rapporto tra FACEBOOK e l’utente che intenda registrarsi al servizio (o con l’utente già abilitato al servizio come nel caso in esame) non è assimilabile al rapporto tra due soggetti privati qualsiasi in quanto una delle parti, appunto FACEBOOK, ricopre una speciale posizione: tale speciale posizione comporta che FACEBOOK, nella contrattazione con gli utenti, debba strettamente attenersi al rispetto dei principi costituzionali e ordinamentali finchè non si dimostri (con accertamento da compiere attraverso una fase a cognizione piena) la loro violazione da parte dell’utente. Il rispetto dei principi costituzionali e ordinamentali costituisce per il soggetto FACEBOOK ad un tempo condizione e limite nel rapporto con gli utenti che chiedano l’accesso al proprio servizio”.

E’ stato riaffermato nel caso il principio della libera espressione. Riteniamo noi di SUD LIBERTA’- che abbiamo notificato ad Ottobre scorso- ricorderemo -specifica denuncia sull’oscurità di tre anni di pagine del Quotidiano antimafia SUD LIBERTA’per la paradossale motivazione”segnalazione di uno o più utenti nascosti nell’anonimato”, che vi siano pure gli estremi del reato penale perchè Facebook è incorso in questa fattispecie, in evidente abuso di potere dominante. Ma qui occorre aprire e depositare alla Cancelleria penale di Catania altro ricorso con la valutazione del caso.  Adesso auspichiamo che la lezione serva a Zuckemberg e compagni e sblocchi tutte le altre “censure” operate ingiustamente ed arbitrariamente prima ancora della corretta decisione/sentenza di un Tribunale italiano.

 

SUD LIBERTA’-QUOTIDIANO ANTIMAFIA DENUNCIA FACEBOOK PER IL BLOCCO DEGLI ARTICOLI

 

RACC.TA    A.R.       –Prot.n……..

 

Alla c.a. Facebook Inc. Willow Road, 1602,   Menlo Park California, 94025, Stati Uniti d’America  

                                                      

Facebook Ireland Ltd Grand Canal Harbour, Grand Canal Square, 4 Dublino, 2, 216410, Irlanda

 

Facebook     Italy S.r.l.                   Via Giuseppe Missori, 2                       Milano, 20122

                                                                                                                                              ,

Italia  Facebook  @legalmail.it

E p.c.      Garante per la protezione dei dati personali Piazza di Monte Citorio, 121 Roma, 00186,                                                                    Italia protocollo@pec.gdp.it Milano

                                                             p.c.     Alla  ECC.MA  PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CATANIA

 

 

Oggetto:  DIFFIDA DIREZIONE FACEBOOK –   ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA

                      REPUBBLICA SULLA  CONDOTTA  DI FACEBOOK  CHE DISATTIVA

                     DAL 2016 TUTTI I POST DEL QUOTIDIANO ON LINE SUD LIBERTA

                     

           Facebook Inc. è una società statunitense fondata nel 2004 che detiene il controllo e la gestione del celebre servizio di rete sociale e media (c.d. social network e social media) denominato Facebook, e che, in qualità di capogruppo, opera a livello europeo con l’impresa Facebook Ireland Ltd e in Italia con la società controllata Facebook Italy s.r.l. – Facebook, lanciato da Facebook Inc. nel febbraio 2004 e disponibile attualmente in 100 lingue (in italiano dal 2008), si basa su una piattaforma che, adoperando una serie di linguaggi di programmazione in continua evoluzione, consente su scala globale la socializzazione e l’interazione multilivello, dal piano privato a quello commerciale, mediante accesso ad essa da dispositivi mobili (smartphone e tablet) o fissi. – Il sito web di Facebook, che a oggi annovera circa 2 miliardi di utenti attivi, è il terzo più visitato al mondo dopo Google e YouTube, e il primo social network per numero di utenti registrati.       

 

Il sottoscritto  Dr.Raffaele Lanza residente in Catania, nella qualità di Direttore Responsabile della Testata giornalistica “SUD LIBERTA’ –QUOTIDIANO ANTIMAFIA”  , REGOLARMENTE REGISTRATA AL TRIBUNALE DI CATANIA N.8/2018,   nonché sociocomproprietario del giornale preriferito, in relazione ad “blocco visione di tutti i post/articoli/servizi pubblicati su SUD LIBERTA’  e condivisi  sull’omonima Pagina del Social  Sud Libertà di Facebook –account di Raffaele Lanza -per una presunta “Violazione ai nostri standard della comunità”  – e sottoespressione ad ogni Post:”  I post vengono rimossi per contenuto offensivo segnalato da alcuni utenti..”

Precisiamo che non è più possibile condividere qualsiasi tipo di articolo su Facebook perché esce la seguente finestra: “Non è possibile inviare e condividere il messaggio ( ARTICOLO )per il contenuto offensivo del Post segnalato da alcuni utenti

Risultano censurate numerose pagine di SUD LIBERTA’, alcune di esse non abbiamo più la disponibilità pur essendo gli autori  intellettuali, Facebook  preferisce il silenzio alle nostre richieste di segnalare  quale sia eventualmente  il post o i post che, a loro dire “violino gli stardard della comunità..”.

Poiché  a riguardo  Voi, Facebooh,  non avete finora risposto alla Segnalazione dello scrivente né il team di assistenza ,né i revisori, ma avete attuato il black.out  del giornale SUD LIBERTA’ DAL 2016 addirittura senza spiegare  le ragioni né avete  attivato un logico contradditorio, chi scrive , il Giornale e la Redazione

                                                                       CONTESTANO 

 

Tale condotta perché costituisce un grave pregiudizio che impedisce senza alcuna ragione o giustificazione l’esercizio dei diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione italiana

Questo comportamento arbitrario di Facebook, omissivo pure nel dare risposte, persino a rispondere telefonicamente ,integra una violazione della privacy e della proprietà intellettuale visto che diversi contenuti dei post – e dati personali -non sono più nella disponibilità degli autori del Quotidiano antimafia SUD LIBERTA’.  Post che, fra l’altro sono anche condivisi da lettori ed utenti di Facebook che adesso non potranno più visualizzare ciò che hanno condiviso o è loro “piaciuto” sin dal 2016, anno –paradossalmente – in cui sono stati disattivati indistintamente tutti i post di SUD LIBERTA’

                                                           

                                                                    RICHIEDE

alla direzione Facebook  di voler rimuovere la “cancellazione delle pagine” del Quotidiano preriferito sul profilo dello scrivente e sulla Pagina gestita sul medesimo Social nella consapevolezza di non aver violato le normative vigenti in materia di Stampa né di aver usato un linguaggio offensivo nei confronti di chicchessia. 

Vi segnaliamo  che, a mente di recenti Ordinanze del Tribunale “nessun post di giornali  può essere rimosso o cancellato dal Social sia perché i giornali on line hanno eguale garanzia costituzionale sia perché la decisione spetta unicamente ad un Tribunale, non a Facebook”      coerentemente ad alcune Sentenze già emesse da Tribunali italiani (Roma ad es.)…

Ricordo  pure che l’autore della presente , in possesso di Laurea  Specialistica in Cultura e linguaggi della comunicazione nonché di Specializzazione In Giornalismo  e 38 anni di Iscrizione all’Albo prof.Giornalisti di Sicilia, è Specializzato pure in Materia di “Diffamazione a mezzo Stampa, segreto istruttorio e Libertà di Stampa” già Docente(T.) all’Ist.Superiore di Giornalismo-Università di Palermo- Sez Acireale

E’ un fatto normale poi che i destinatari dei nostri servizi giornalistici ,con immagini rese dalle Agenzie e pubbliche, tipicamente critici  -e non offensivi- provino fastidio   dalle nostre denunce nate esclusivamente per migliorare la società e  l’Italia.   

 

                               INTERVENTO DEL SIG.PROCURATORE DELLA REPUBBLICA

 

AL SIG.PROCURATORE DELLA REPUBBLICA , IN INDIRIZZO, SI RICHIEDE LA VERIFICA DI EVENTUALI REATI DA PARTE DELL’AZIENDA AMERICANA FACEBOOK CHE NON HA RISCONTRATO LA NOSTRA RICHIESTA DI CHIARIMENTI NELLA CONSAPEVOLEZZA  DI AVER UTILIZZATO QUESTO SOCIAL  NELL’ASSOLUTO RISPETTO DELLE CONDIZIONI D’USO E DELLE LEGGI VIGENTI IN MATERIA SENZA PORRE IN ESSERE ALCUNA AZIONE LESIVA DEI PRINCIPI CHE TALI PREVISIONI INTENDONO TUTELARE.      L’UNICA CERTEZZA  E’ AL MOMENTO- NELL’OSSERVANZA DELLE NORMATIVE E GIURISPRUDENZA CONSOLIDATA DEL SETTORE – IL REATO DI OMISSIONE DI RISCONTRO INFORMATIVO DELLA DIREZIONE DI FACEBOOK CON SEDE IN ITALIA  FACEBOOK , QUESTO SOGGETTO STATUNITENSE POICHE’ E’ SEGUITO DA UN PUBBLICO IMMENSO, ANCHE ISTITUZIONI PUBBLICHE, NON PUO’ FARE QUELLO CHE VUOLE OD INTIMIDIRE I GIORNALI ANTIMAFIA A RICHIESTA ,PROBABILMENTE, POLITICA O DI AFFINE CLASSE DIRIGENZIALE.

SI RICHIEDE AL SIG PROCURATORE UN INTERVENTO TRAMITE L’AZIONE PENALE DEL PUBBLICO MINISTERO. Una certezza:  Facebook non può operare- a nostro avviso – neppure una censura in via preventiva come fa con SUD LIBERTA’ quando un nostro redattore clicca su Facebook per la condivisione di un articolo. Ma la mancanza di una comunicazione chiara sul metodo solleva dubbi sulla democraticità delle decisioni del social in chi conosce bene i meccanismi della comunicazione digitale. “E’ importante a nostro avviso non sottovalutare il fenomeno anche sotto l’aspetto penale perché la cancellazione dei post di SUD LIBERTA’ non può avvenire indistintamente per tutti gli articoli, sia religiosi che sportivi o d’attualità .Le regole devono essere chiare perché vi sono riflessi e conseguenze sociali sulla società italiana e sui lettori che seguono e visualizzano il Quotidiano in esame

-. Ci fidiamo delle segnalazioni di una piattaforma di attivisti e delle decisioni di una società da 40 miliardi di dollari di fatturato? Questa è una questione di democrazia e di intervento della Magistratura su una Azienda che adesso sta esagerando con i suoi metodi inusitati nel nostro Paese“. Che dovrebbe essere entrare nelle aule parlamentari e non essere competenza di Facebook. Il problema da valutare ai fini della comprensione della violazione degli articoli della Costituzione …..nonchè se in tale condotta il Pubblico Ministero possa ravvisare reati è del metodo usato.Non c’è una nota metodologica, che spieghi come e perché è stata condotta questa assurda censura nei confronti di un giornale on line che ha la peculiarità di indagare incisivamente sulle vicende politiche e dirigenziali della società italiana.

Il giornale SUD LIBERTA’ non ha ancora risorse economiche, non viviamo di contributi,ma di autofinanziamento , ci spinge l’amore verso il giusto ;pare oramai chiaro, che si tratta in realtà  di una vera e propria minaccia in puro stile mafioso. Di quella mafia che solo i democratici ne fanno ottimo utilizzo. Perché non è solo un fatto di una gravità inaudita ma qualcosa di più; una premessa per future azioni ancora più pesanti e censorie.

Né si può obiettare che la scelta di Facebook – sia autonoma,fatta da piattaforma privata. Ma, la questione qui è diversa. Questi non sono solo strumenti che ci permettono di scambiare informazioni o alimentare un dozzinale gossip, parlare di calcio , di cinema., di cronaca nera, giudiziaria, di religione  . E se Zuckerberg e compagni sono fortemente e legittimamente attivi nel dibattito pubblico delineando una propria strategia ideale e di valori, possiamo altresì ritenere che Facebook e loro creature social non possano più essere identificate come ‘’luogo terzo’’, ma come piattaforme in cui  è segreto il meccanismo di oscuramento dei revisori dei Post , è automatico o quasi l’accoglimento delle  segnalazioni anche false di interessati ai post e comunque non si può  esondare da una cornice generale ben delineata e circoscritta che cozza con le normative        di legge e costituzionali a garanzia dei quotidiani italiani.

                                            

                              –      DIFFIDA DIREZIONE AZIENDA FACEBOOK-

 

 Chiediamo inoltre – e diffidiamo la direzione Facebook di rivelare, ai sensi della normativa vigente in Italia in materia di trasparenza, l’identità,il nome o i nomi con estremi della “segnalazione” eventualmente inviata al fine di interloquire con gli stessi e comprendere le vere motivazioni che hanno indotto gli autori  ,probabilmente ,a segnalare il falso per frenare od  oscurare le denunce di SUD LIBERTA’..        Ricordiamo anche –segnaliamo doverosamente  all’Ecc.mo Sig  Procuratore della Repubblica  di Catania-  l’obbligo per Facebook  di fornire una risposta precisa –non elusiva come nei suoi moduli (del Centro Assistenza) usati FUORVIANTI –E NON PERTINENTI agli utenti  e che l’omissione costituisce,si ribadisce, secondo una consolidata Giurisprudenza di Cassazione italiana , reato penale – come il Pubblico Ministero- potrà con propria indagine valutare e, pensiamo accertare, visto che Facebook coinvolge oltre due miliardi di utenti compresi En ti pubblici ed Istituzioni Statali compresi governanti italiani e del mondo intero

.La presente pertanto ha valore anche di diffida – entro sette giorni dal ricevimento della presente -.

Lo scrivente resta, in ogni caso, disponibile all’apertura di una mediazione /i confronto per il ripristino dei Post congelati e finora  perduti..

Si resta in attesa                          

                                                      IL     DIRETTORE  RESPONSABILE

                                                                  Dr. Raffaele Lanza

 

 

Giornalisti “scaricati” a Radio Blu-    Solidarietà di Sud Libertà

Fnsi e Ast insorgono contro due licenziamenti specchio di un precariato devastante

Il direttore di SUD LIBERTA’: Investire oggi sull’informazione di qualità incentivando quotidiani on line ed emittenti

PRATO

Due licenziamenti da Radio Blu, emittente privata hanno provocato la legittima protesta dei giornalisti e degli organi rappresentativi. “È  – –lo  specchio di un precariato sempre più devastante, denunciano Fnsi e l’Associazione Stampa Toscana

Sandro Bennucci, presidente Ast

I  due giornalisti licenziati non erano lì occasionalmente, ma lavoravano per il gruppo dal 2015 come dipendenti anche se a partita Iva e pagati da altri soggetti, comunque riconducibili al medesimo gruppo editoriale. La loro prestazione- spiegano i dirigenti degli organi di tutela professionale – era svolta all’interno del gruppo e non soltanto con Radio Blu, dalla quale, da oltre un anno, erano stati assunti. Nel loro caso, dunque, la giustificazione del cambiamento di palinsesto e la futura cessione delle frequenze di Radio Blu non può reggere: il mancato rispetto del repechage, non potrà che essere valutato relativamente all’intero gruppo editoriale all’interno del quale ben avrebbero potuto essere inseriti i due giornalisti. Ancora una volta è il metodo che va condannato e la considerazione che lavoratori dipendenti con alta qualificazione professionale possano essere presi e scaricati a piacere”.
Fnsi e Ast  richiamano anche l’attenzione delle istituzioni “perché si metta un freno al precariato che umilia e offende la professione”.

       

La solidarietà della redazione SUD LIBERTA’

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Foto    Raffaele Lanza, direttore di Sud Libertà

SUD LIBERTA’  esprime “piena solidarietà ai colleghi di Radio Blu. E’ sempre triste quando si disperde il valore di una voce anche se nazionale sportiva”, afferma il direttore del Quotidiano Raffaele Lanza   Concordo sull’assunto di investire oggi sull’informazione di qualità incentivando i quotidiani on line per procedere a regolari contratti giornalisti”nonchè l’emittenza quotidiana”

SUD LIBERTA’ : OSPEDALE DI GRAVINA( A CALTAGIRONE) E DISTRETTO DI BELPASSO:CAOS, MANCANO INFERMIERI . I DIRIGENTI ASP LI “SFRUTTANO” OLTRE IL CONSENTITO

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Sanità   catanese nella palude. A Caltagirone e a Belpasso.  Eclatante gesto di protesta  lanciato dal Sindacato ” NurSind,” sindacato delle professioni infermieristiche, per richiamare le attenzioni dei vertici della sanità regionale, sulla situazione dell’ospedale Gravina di Caltagirone

Il Gravina, si avvia va verso un “progressivo smantellamento per ragioni estranee alle logiche di un buon funzionamento della pubblica sanità”.Gli infermieri, fino a quando non interverrà l’assessore regionale alla salute e o il direttore generale, rimarranno incatenati e in sciopero della fame.. Decisi a tutto…..

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Le contestazioni:   la disapplicazione in tutta l’Asp di fondamentali norme sulla sicurezza dei lavoratori dovuta a croniche carenze igienico sanitarie in tutti i presidi e distretti; la gravissima insufficienza del personale infermieristico e degli operatori socio sanitari nonché uno scorretto utilizzo delle risorse umane; la mancanza quasi ventennale dell’indizione di concorsi interni all’Asp Catania atti ad individuare anche  le figure dei coordinatori, la politica clientelare che ha generato invenzioni di coordinatori pupilli dei primari.     

       SITUAZIONE CAOTICA- ED ILLECITA – ANCHE A BELPASSO

Ma la carenza infermieristica si avverte anche in un altro Distretto della provincia etnea, quello di Belpasso, un Poliambulatorio dove nel passato era stata più volte richiesta la carenza in pianta organica di infermiere. Richiesta anche qui disattesa dai vertici dirigenziali dell’Asp di Catania. Le attese diventano quindi  estenuanti per una visita, specialisti alla ricerca di un infermiere che li aiuti, i quattro infermieri in servizio a Belpasso – qualificate con autentico spirito di sacrificio ed abnegazione si devono distribuire tra visite, assistenza, registrazione visite, relazioni informative con gli utenti, richieste di materiale sanitario da inviare all’Ospedale di Paternò, costrette quasi tutte- due sono prossime al pensionamento – a superare abbondantemente gli orari contrattuali , anche di un’ora o due, per poter lasciare le consegne ai colleghi dei turni successivi. 

 Se qui le infermiere in servizio- osserviamo noi di SUD LIBERTA’ – dovessero coalizzarsi e attivare un contenzioso, l’Autorità Giudiziaria certamente si esprimerebbe in termini di condanna del direttore generale e dei dirigenti dell’Ambulatorio di Belpasso che non hanno segnalato o trascurato le criticità esistenti causando l’indebito “arricchimento dell’Asp con sfruttamento provato e documentato delle lavoratrici.   Ma dulcis in fondo i dirigenti dell’Asl nella consapevolezza della cronica carenza di personale a Belpasso per il susseguirsi di congedi per pensionamenti di numerose unità di personale infermieristico hanno persino “inventato”, una disposizione di servizio, passata inosservata tra i distratti sindacati locali, che  dispone dadiverso tempo  l’invio all’Ospedale di Paternò di una o due unità infermieristiche in dispregio della normativa e della giurisprudenza consolidata che consente la mobilità solo in via temporanea.        Tale circostanza-si apprende – è stata programmata tramite un Coordinatore infermieristico dell’Ospedale di Paternò, ovviamente avallata dal direttore di servizio, da oltre un anno e mezzo.

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Ma qui la situazione è resa ancora più grave dalla disattenzione e probabili illeciti consumati della direzione generale dell’Asl che mantiene nelle mansioni di “amministrativo” un infermiere generico od  ausiliario, negli Uffici amministrativi dell’ambulatorio di Belpasso (si apprende che sia  un ex assessore comunale) anzichè alle mansioni previste dalla qualifica originaria nell’osservanza dell’ordinamento giuridico. 

Una cosa di non poco se consideriamo che una persona può rappresentare di fronte a tanta carenza, una boccata d’ossigeno per l’intero personale infermieristico e specialistico. Si impone dunque una indagine  dell’Autorità Giudiziaria per sapere chi e e perchè si sia creata in tanti anni una situazione a dir poco illecita  ed intollerabile tra la  cronica  indifferenza dei dirigenti dell ‘Asp 3 di Catania, autentici “sfruttatori” del personale.

NUOVA SOPRINTENDENTE DI SIRACUSA DONATELLA APRILIA-PROVA FONDATA CHE IL SISTEMA DI NOMINA BENI CULTURALI VERSA IN UN PROFONDO SCADIMENTO

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Perviene     alla Redazione di SUD LIBERTA’  un curioso Comunicato Stampa  (Italpress) prova fondata dei Comunicati di facciata delle Istituzioni. Vediamolo:

Formalizzato ufficialmente, con la firma del decreto di nomina, l’incarico di soprintendente dei Beni culturali di Siracusa all’architetto Irene Donatella Aprile.Dirigente di terza fascia, lascia il Polo regionale di Catania per i siti culturali per ricoprire il prestigioso ruolo nella provincia aretusea. L’architetto Aprile prendera’ il posto di Calogero Rizzuto, nominato a interim dopo lo spostamento di Rosalba Panvini a Catania. “Serve riportare – evidenzia il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – serenita’ e spirito di collaborazione nella Soprintendenza di Siracusa. Sara’ compito dell’architetto Aprile lavorare in questa direzione. Sono sicuro che sapra’ fare bene”

Dopo un periodo lavorativo all’universita’ etnea, la Aprile e’ entrata nei ruoli dell’amministrazione regionale dei Beni culturali nel 1990. Ha ricoperto incarichi dirigenziali alla Soprintendenza di Catania, al museo regionale della ceramica di Caltagirone e al Polo regionale per i siti culturali – Parchi archeologici di Catania e della Valle dell’Aci. E’ stata, inoltre, direttore dei lavori e responsabile unico del procedimento per numerosi progetti finanziati dall’Unione europea. “La nomina dell’architetto Aprile, professionista di grande competenza ed esperienza, in una delle Soprintendenze piu’ importanti della Sicilia – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’identita’ siciliana Sebastiano Tusa – contribuira’ a rilanciare la tutela, la ricerca e la valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale della provincia aretusea, in un clima di rinnovato equilibrio collaborativo tra istituzioni e territorio”.

 

di    Raffaele Lanza

Abbiamo detto Comunicato di facciata (salvi naturalmente i giornalisti che hanno solo ricevuto /appreso la notizia, ignari dei retroscena) perchè non si dice in esso che la dipendente arch.Donatella Aprile esce o meno da una graduatoria dirigenziale di soprintendenti candidati alla nomina dell’ente di Siracusa, ritualmente prima tappa dei novelli soprintendenti, prima di arrivare a Catania in Via Luigi Sturzo.

L’assessore Sebastiano Tusa parla delle qualità della dirigente e degli incarichi ricoperti dalla prescelta ma quale dirigente ai beni culturali non ha ricoperto in Sicilia incarichi e ruoli rilevanti tipici della qualifica?           L’incarico all’arch.Aprilia è l’ennesima dimostrazione vivente che sia l’assessore Tusa, sia il direttore generale  . sia i dirigenti di vertice del dipartimento ai beni culturali di Palermo in Via Delle Croci sono a perfetta conoscenza che  questi incarichi verticistici di soprintendenti hanno esclusivamente ispirazione politica e di segnalazione. 

 I curriculum vitae-pubblicati sui siti– valgono solo per gli occhi degli allocchi se è vero com’è vero che ancora oggi la Regione non ha inventato una modalità trasparente e leale nella valutazione dei dirigenti.    E il controllo dei sindacati regionali Cobas.codir, Sadirs, Siad, Cisl, Cgil, Uil, Ugl   sull’operato della Regione?   Ma non scherziamo,non hanno essi nè le capacità di opporsi nè l’intenzione  di attivare una inimicizia o rottura  con i potenti della Regione   perchè potrebbero fermare i finanziamenti regionali e  l’approvazione di articoli contrattuali  che, tra tanta disinformazione,danno tante adesioni sindacali.

Lo abbiamo visto – e denunciato anche  – nel passato con l’ex soprintendente di Catania Vera Greco,dirigente messa lì dall’ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo, lo abbiamo visto con Gesualdo Campo (ex assessore lombardiano della Provincia etnea), lo vediamo adesso con l’arch. Aprilia notoriamente donna attiva di “destra”, da anni “collega ” dello stesso Nello Musumeci sia per la pubblicità/volantini  distribuita (velatamente) al tempo alla Soprintendenza etnea sia perchè inserita candidata (non eletta) nelle prime posizioni dal gruppo regionale di “destra”.

                                   LA  GAFFE   DEL  PRESIDENTE DELLA REGIONE NELLO MUSUMECI

E d’altronde- ci sorprendiamo del Presidente della Regione Nello Musumeci- della gaffe – perchè  lui  infatti”la conosce bene ” -per  esaltare le qualità e l’esperienza ” della neosoprintendente di Siracusa.

Si omette -o l’assessore Tusa è non è di fervida memoria   -segnalato nel suo ruolo  com’è stato –  da Vittorio Sgarbi (campione politico –spiace dirlo– dell’assenteismo nella Giunta regionale) che la dipendente Irene Donatella Aprile ha ricoperto il ruolo di capo Unità di staff di uomini “storici” dei beni culturali come Gesualdo Campo ex soprintendente etneo ed ex  dirigente generale condannato definitivamente -è noto -per ingenti somme dalla Corte dei conti  e, periodicamente,  nella bufera sia per contestazioni vibrate sindacali a Catania sia per il tentativo di “assunzione diretta” della figlia in ufficio della Regione a Bruxelles, con artifici vari.     S

Si omette di dire ancora  che essa è una donna che negli uffici ” realizza politica attiva”,si omette che alla Soprintendenza di Catania l’arch Donatella Aprilia ,  arrivava in ritardo-era notorio a Catania – quasi ogni mattina ed  era l’unica a fare la timbratura all’uscita (alle due circa, anzichè passare il badge alle 7.30 come gli altri)) come risulta da specifiche denunce sindacali dell’epoca.

Qualunque sia quindi la posizione politica o ideologica di chi osserva questi eventi, una constatazione sarà innegabile: al dipartimento ai beni culturali della Sicilia – e quindi alla Soprintendenza di Catania ,impera-qui, più che altrove- il favoritismo, il patteggiamento, l’accordo “fra alti dirigenti che contano”  Non sappiamo se il Presidente Musumeci sia  ignaro di queste responsabilità….pur consapevole che la dirigente è notoriamente politicizzata ed ” amica”   Il silenzio poi – e la solidarietà del personale delle Soprintendenze a cui sta bene questo fenomeno negativo- non copre tutte le magagne     La certezza: altro che qualità della dirigente prescelta, il sistema continua a non andare proprio e versa in un profondo, prolungato scadimento

Una lettera di Autostrade- sorprendente difesa d’ufficio – che sembra uscita dal cilindro di un prestigiatore

 

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E   adesso Autostrade mostra le unghie e l’astuzia.   Non ci sta a sopportare il peso di tutta la responsabilità delle conseguenze del crollo del Ponte Morandi e con una lettera, che sembra uscita adesso dal cilindro di un prestigiatore,  a firma del direttore della Manutenzione  di Autostrade dr. Michele Donferri  Mitelli”- come è già noto – comunica di aver avvertito il Ministero competente dei rischi  in caso di omessa approvazione del progetto.  E’ una sorprendente e strategica difesa d’ufficio dei vertici di Autostrade e di Benetton .  “Si tratta di una ordinaria comunicazione con cui la competente direzione del ministero delle Infrastrutture viene sollecitata per l’approvazione del progetto di miglioramento delle caratteristiche strutturali del viadotto Polcevera, per il quale era già stato prodotto il parere favorevole da parte del Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche, tenuto conto che il tempo di approvazione da parte del ministero si stava protraendo oltre il termine dei 90 giorni. Il progetto aveva l’obiettivo di migliorare la vita utile dell’infrastruttura“…

Risultati immagini per foto dei vertici di autostrade

 

La lettera di allarme del direttore di Autostrade – si apprende ancora – è la seconda di cinque scritte al ministero tra il 6 febbraio e il 13 aprile 2018. In quella del 28 febbraio, protocollata dalla società con il numero 5003, il manager è chiarissimo e solleva Autostrade da ogni responsabilità specifica. ‘Si fa riferimento a quanto in oggetto’, scrive Michele Donferri Mitelli, ‘alla nostra precedente corrispondenza e alle interlocuzioni intervenute presso il Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato alla presenza del vostro funzionario Uit Genova nella seduta del 1.2.2018’. Quella del primo febbraio è la riunione presieduta dal provveditore Ferrazza, alla presenza del rappresentante genovese della Direzione generale per la vigilanza, l’ingegner Carmine Testa, capo del Uit, l’Ufficio ispettivo territoriale”.   

A questo punto le responsabilità si restringono per il Procuratore Cozzi, ” Dobbiamo vedere ora le date e controllare i documenti del Ministero“, dice il magistrato

 

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Il Procuratore capo di Genova dr. Francesco Cozzi

Al riguardo, prosegue il direttore di Autostrade, ‘dal momento che non abbiamo più avuto evidenza se siano necessari ulteriori approfondimenti e/o elementi integrativi Vi significhiamo… di restare a Vostra disposizione qualora siano necessari chiarimenti e integrazioni in relazione agli aspetti tecnico-economici del progetto rappresentando, ancora una volta, l’urgenza che riveste la conclusione dell’iter approvativo dell’intervento'”……

“‘Vista l’importanza strategica dell’opera e la natura dell’intervento’, aggiunge Donferri Mitelli, tenuto conto che il completamento delle procedure di affidamento può essere stimato in 13-15 mesi, ‘si ritiene, in considerazione del protrarsi dei tempi di approvazione, che l’intervento non possa essere in esecuzione prima del secondo semestre 2019 o inizio 2020. Tale circostanza comporterebbe una serie di ripercussioni sia per la pianificazione economica che’,  ‘per l’incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera. Per quanto sopra, Vi preghiamo di portare avanti l’iter autorizzativo quanto prima’”.

Perchè la lettera e la restante documentazione è spuntata adesso ‘?   Chi di Autostrade ha consegnato i documenti o i file alla Stampa nazionale’?

Forse – è l’opinione di SUD LIBERTA’ . perchè già i vertici di Autostrade pensavano di essere indagati dalla Magistratura genovese’? Ma allora se la sicurezza era assente perchè non si chiudeva il Ponte ‘? E la palla adesso passa al Ministero’?

Le Fiamme gialle hanno sequestrato intanto tutti i documenti relativi al ponte. Il lavoro della Finanza è intenso perchè sono entrati negli uffici di Genova, Roma, Firenze e Milano, nelle sedi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell’Ufficio Ispettivo territoriale di Genova del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria e nella sede della società Spea Engineering spa.

 

La nave Italia affonda e i politici -leader continuano a fare teatrino….. Quanti pagliacci attrae il potere e la poltrona di premier……

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Se anche durante gli ultimi incontri parlamentari non dovessero prendere luce ipotesi tali da  sostenere un governo,il Presidente della Repubblica Mattarella- è il comunicato del Colle-  darà vita a un esecutivo di tregua, che porterà il Paese aelezioni anche a luglio se non ottenesse la fiducia in Parlamento. L’attuale governo guidato da Paolo Gentiloni, o un eventuale gabinetto guidato da un esponente di centrodestra sono fuori dall’ipotesi della continuità preelettorale.

.Nel primo caso si tratterebbe infatti di un esecutivo figlio della precedente legislatura ed espressione di una maggioranza parlamentare non più esistente, tra l’altro guidato da una personalità che con tutta probabilità potrebbe essere il candidato premier del Pd e del centrosinistra. Un vantaggio che Mattarella, , non vuole concedere a nessuna forza politica e schieramento, quindi neanche a un ipotetico esecutivo espresso dal centrodestra.

Se nei prossimi 10 giorni un eventuale governo proposto dal capo dello Stato dovesse essere bocciato in Parlamento, a quel punto potrebbe arrivare subito lo scioglimento delle Camere con elezioni anche la prima quindicina di luglio. A meno che non ci sia un accordo tra i partiti per uno scioglimento posticipato di qualche settimana, per votare a fine settembre.

E’ chiaro che l’auspicio di Mattarella è che un eventuale esecutivo di tregua riesca comunque ad andare avanti per qualche mese, per approvare la legge di Bilancio e neutralizzare le clausole di salvaguardia che prevedono per i prossimi anni un graduale aumento dell’Iva fino al 25%. Obiettivo che secondo il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, si potrebbe raggiungere anche con un decreto legge, possibilità che tuttavia richiede vari approfondimenti.     L’ipotesi di SUD LIBERTA’  è  quella della necessità di andare al voto al più presto perchè ogni trattativa, abbiamo visto, si rivela una farsa, un teatrino continuo, un susseguirsi di comunicati puerili e vergognosi  di fronte alle problematiche sociali, drammatiche che attendono una soluzione urgente

 

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