La Procura Distrettuale Antimafia di Catania e la Procura per i Minorenni di Catania, nelle prime ore del mattino, oltre 150 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione, nelle province di Catania,Caltanissetta e Ragusa,ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 37 persone, 3 delle quali minorenni, ritenute responsabili di vari reati nonchè di associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’Operazione è stata definita “Stella cadente” – VIDEO
Combattere il fenomeno criminale degli extracomunitari che non sanno vivere in Italia
Video Y.T.
Le indagini sull’omicidio della ragazza Desirèe Mariottini, 16enne trovata morta nella notte tra giovedì e venerdì scorsi in uno stabile abbandonato a via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo a Roma, si avviano alla conclusione.Nessuno dei familiari riesce ancora a spiegarsi perché fosse andata a Roma, cosa ci facesse in quell’edificio abbandonato nel quartiere San Lorenzo dove all’alba di venerdì è stata ritrovata ormai morta. La terribile fine della ragazza, che abitava a Cisterna con la madre e una sorella più piccola, è ancora circondata da tanti interrogativi. Desirèe non aveva fatto rientro a casa venerdì sera, una circostanza inusuale che aveva indotto i familiari a presentare una denuncia al commissariato.
La Polizia è riuscita ad identificare i due criminali autori delle orrende azioni commesse ed su disposizione dell’Autorità Giudiziaria ha eseguito nella notte due fermi per stupro e omicidio. Altre due persone sono ricercate Il loro nome per motivi di indagine non è stato rivelato finora. Il decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Procura della Repubblica, è stato eseguito dal personale della squadra mobile di Roma e del commissariato San Lorenzo nei confronti di M.G., senegalese di 27 anni irregolare sul territorio italiano e B.M., senegalese di 43 anni e anche lui irregolare sul territorio italiano.
I due sono ritenuti responsabili, in concorso con altre persone in via di identificazione, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario.
I fermati, secondo quanto hanno accertato i militari, avrebbero infatti “somministrato sostanze stupefacenti alla minore in modo da ridurla in stato di incoscienza” e ne “hanno abusato sessualmente, così cagionandone la morte avvenuta nella notte del 19 ottobre”.
Il ministro Salvini ha promesso una vigilanza massiccia – “la ruspa” – nei quartieri romani per combattere il fenomeno criminale extracomunitario con i loro metodi di adescamento vittime
Comunicato– Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha in corso di esecuzione un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 21 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione, produzione, trasporto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione delle medesime, reati in materia di armi, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e favoreggiamento personale.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Catania hanno permesso di disarticolare un gruppo criminale operante nella zona del Calatino dedito alla coltivazione di marijuana i cui ingenti quantitativi raccolti venivano commercializzati a Catania ed in diverse parti della Sicilia.
I servizi di intercettazione hanno consentito di ricostruire l’intera filiera della produzione di cannabis, ponendo in luce la competenza degli indagati nelle tecniche della coltivazione su larga scala della marijuana ed il sistema di controllo delle piantagioni.
Ci sono anche due poliziotti e un carabiniere tra i destinatari dell’ordinanza del Gip di Catania. Uno degli agenti è ritenuto tra gli organizzatori e ilcarabiniere un complice. Per loro due il Gip ha previsto la detenzione cautelare in carcere. Il secondo poliziotto, indagato per favoreggiamento, è stato posto agli arresti domiciliari. I due agenti erano in servizio a Catania, il carabiniere in una stazione della provincia.
Tra i destinatari del provvedimento del Gip c’è l’assistente capo della polizia Matteo Oliva, di 46 anni, ritenuto uno dei dirigenti e tra gli organizzatori della banda, e il carabiniere Stefano Cianfarani, di 49 anni, indicato come organico al gruppo.
I due, indagati anche per corruzione per un atto contrario ai propri doveri, sono stati condotti in carcere. L’assistente capo di polizia Giuseppe Bennardo, di 50 anni, estraneo alla coltivazione di marijuana, è stato posto ai domiciliari per favoreggiamento personale: avrebbe cercato di eludere le investigazioni sui due colleghi.
Le indagini della squadra mobile di Catania sono state avviate dopo le dichiarazioni di un ‘pentito’ del clan Nardo, di Lentini, a cui si sono poi aggiunte quelle di un altro collaboratore di giustizia della cosca Cappello-Bonaccorsi. L’organizzazione, ha ricostruito la polizia, impiantava coltivazioni di marijuana nelle campagne di Scordia, nelle cui zona era in servizio Cianfarani, per vendere poi la droga, potendo contare sulla ‘protezione’ del carabiniere su eventuali controlli investigativi.
Durante le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, il 23 settembre del 2017, la squadra mobile ha sequestrato una piantagione con 2.500 piante di marijuana ‘skunk’ e accertato che gli indagati avevano già predisposto un terreno che sarebbe stato destinato alla coltivazione di arbusti per la produzione di droga.
In intercettazioni agli atti dell’inchiesta, le piante venivano definite ‘ibridi belli’ per evidenziarne la particolare qualità, particolare che ha dato il nome all’operazione denominata ‘Beautiful hybrid’.
Complessivamente quindici persone sono state portate in carcere in esecuzione dell’ordinanza del Gip e altre cinque poste agli arresti domiciliari. Un 21esimo indagato è al momento irreperibile. Altri sviluppi nelle prossime ore….
Cannizzaro A.
Cosentino A.
Beninato U.
Bonifacio D.
Calco G.
D’Antona F.
Ferrante N.
Guzzone S.
Maggiore R.
Maggiore S.
Musarra S.
Privitera C.
Ragusa R.
Rossitto G.
Straniero A.
Straniero C.
Straniero G.
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