“La salvezza dell’uomo non sta nelle cose di questo mondo che producono siccità ma in Gesù che offre acqua viva”

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E’ la  Biblioteca del Palazzo Apostolico il luogo dove Papa Francesco dirà l’Angelus in diretta streaming a causa dell’emergenza Coronavirus, una modalità di trasmissione già sperimentata per l’udienza generale così come avverrà per la Pasqua, la Settimana Santa.    Papa Francesco rivolge il pensiero alla Chiesa della Lombardia, regione maggiormente colpita dalla pandemia . Ricorda un’immagine, quella dell’arcivescovo Delpini sul tetto del Duomo a pregare la Beata Vergine Maria perchè interceda.

Gesù spezza ogni barriera, si rivolge alla Samaritana per chiedergli l’acqua

L’acqua come elemento che sostiene la vita e come mistero.    Il passo evangelico di oggi, terza domenica di Quaresima riporta infatti l’incontro di Gesù al pozzo con la Samaritana. Cristo, stanco e assetato, chiede da bere ad una donna che appartiene ad una comunità disprezzata dai Giudei “rompendo – afferma il Pontefice – ogni barriera”:

Arriva una donna a prendere acqua e lui le chiede: «Dammi da bere» (v. 7). Così, rompendo ogni barriera, comincia un dialogo in cui svela a quella donna il ‘mistero dell’acqua viva’, cioè dello Spirito Santo, dono di Dio. Infatti, alla reazione di sorpresa della donna, Gesù risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva» (v. 10).

“Se la nostra ricerca e la nostra sete trovano in Cristo pieno appagamento, manifesteremo che la salvezza non sta nelle “cose” di questo mondo, ma in Colui che ci ha amati e sempre ci ama: Gesù nostro Salvatore (Papa Francesco)”

Mosè fa sgorgare l’acqua da una roccia per la sete di Israele

Nella tradizione biblica, spiega il Papa, Dio è la fonte dell’acqua viva e allontanarsi da Lui comporta la peggiore siccità. È quanto accade al popolo di Israele guidato nel deserto da Mosè:

Nel lungo cammino verso la libertà, esso, arso dalla sete, protesta contro Mosè e contro Dio perché non c’è acqua. Allora, per volere di Dio, Mosè fa scaturire l’acqua da una roccia, come segno della provvidenza di Dio che accompagna il suo popolo e gli dà vita.

La roccia è il Tempio da cui sgorga lo Spirito Santo

In quella roccia da cui zampilla l’acqua, San Paolo vede Cristo, “sorgente da cui scaturisce lo Spirito Santo”:

L’apostolo Paolo interpreta quella roccia come simbolo di Cristo, anzi, come misteriosa figura della sua presenza in mezzo al popolo di Dio in cammino  . Cristo infatti è il Tempio dal quale, secondo la visione dei profeti, sgorga lo Spirito Santo, che purifica e dà vita. Chi ha sete di salvezza può attingere gratuitamente da Gesù, e lo Spirito diventerà in lui o in lei una sorgente di vita piena ed eterna. La promessa dell’acqua viva che Gesù ha fatto alla Samaritana è divenuta realtà nella sua Pasqua: dal suo costato trafitto sono usciti «sangue ed acqua» (Gv 19,34). Cristo, Agnello immolato e risorto, è la sorgente da cui scaturisce lo Spirito Santo, che rimette i peccati e rigenera a vita nuova. 

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Chiunque incontra Gesù, lo racconti agli altri per testimoniare la vita e la speranza

Francesco parla del bisogno di raccontarlo agli altri proprio come accadde alla Samaritana:

Impossibile tacere dopo l’incontro con Cristo perchè, prosegue ancora Papa Francesco, come la Samaritana, chiunque incontra personalmente Gesù vivo sente il bisogno di raccontarlo agli altri, così che tutti arrivino a confessare che Gesù «è veramente il salvatore del mondo» (Gv 4,42), come dissero poi i compaesani di quella donna. Anche noi, generati a vita nuova mediante il Battesimo, siamo chiamati a testimoniare la vita e la speranza che sono in noi.

Se la nostra ricerca e la nostra sete trovano in Cristo pieno appagamento, manifesteremo che la salvezza non sta nelle “cose” di questo mondo, che alla fine producono siccità ma in Colui che ci ha amati e sempre ci ama: Gesù nostro Salvatore, nell’acqua viva che Lui ci offre.

LA PALUDE DELL'”ANTICRISTO”

Prescrizione, Italia Viva vota ancora col centrodestra. Pd: “Difficile andare avanti così, Renzi dica se vuole favorire ritorno Salvini”

di  Raffaele  Lanza

La politica italiana è una palude dove tutti gli opportunisti  affondano nella melma.  Nella palude è affondato ora  Matteo Renzi che minaccia, paralizza, sconfessa il governo dove ha suoi ministri.  . Lui, il premier più giovane della storia italiana che voleva abbattere i totem consacrati del comunismo radicale, avversario ,a parole, dei fatti e misfatti della  Prima Repubblica, il rottamatore , è lui l’uomo che con un piccolo plotone di esecuzione -il 3 per cento – vuol  risalire a Palazzo Chigi per riprendersi il ruolo di protagonista assoluto.        E’ lui che recita il ruolo  del dittatore   -Sì, una specie di AntiCristo in terra politica. “Se vogliono i nostri voti – ha sottolineato ieri – si prendano anche le nostre idee”.

 

Non basta. Con Forza Italia Renzi scrive anche l’Italicum. Roberto Speranza è contrario  e la  Corte Costituzionale gli da ragione cancellando la riforma.

Roberto Speranza parla di “identità a rischio”,poi  il referendum , quello che vede  Renzi sconfitto  convinto poi di avere ancora il 40 per cento con sé,      Ancora oggi risuonano i cori unanimi e vibrati del popolo comunista: “Fuori fuori”.

Non prova più vergogna neppure con la  sconfitta al referendum costituzionale     Avrebbe dovuto lasciare la carica di segretario, come aveva promesso, prima della campagna referendaria, e poi lasciare la poltrona di premier.  Ma questa cose le fanno solo i veri signori della politica. Non certo un uomo che mescola le carte per far uscire l’asso vincente sotto il tavolino dove gioca con alleati ed avversari. Oggi Renzi lancia proclami, ha i suoi sostenitori presso la Rai, riesce a prenotare una intervista con Bruno Vespa nella rubrica politica di “Porta a porta”.  E’ questo adesso il suo palcoscenico perchè è diventato il re delle minoranze.  Anche le reti Mediaset sostengono il suo progetto. Quale?   Di far togliere Conte dalla poltrona di premier … Poi  il centro destra , con Salvini e Berlusconi, forti della comunicazione pubblica e delle reti del Cavaliere, proporranno la loro candidatura quella più accreditata numericamente rispetto ad Italia viva dove stanno per nascere dissidenti.

L’ultimo proclama di Renzi: “Conte verifichi se il suo governo va avanti, noi pronti a sfiduciare Bonafede, via reddito di cittadinanza ed elezione diretta del premier”.      Dal canto suo  Conte vuol confrontarsi con Renzi a livello istituzionale  fuori dai salotti tv e anche delle trattative al chiuso di Palazzo Chigi: «Farò delle comunicazioni al Parlamento, preannuncerò le misure che riteniamo servano al Paese», spiega il premier che assicura di non essere in cerca di nuove maggioranze. Con ogni probabilità non chiederà, spiegano fonti di maggioranza, un voto di fiducia al governo. Ma un voto su una risoluzione che recepisca il programma 2020-2023.

Altro spunto. Perchè Renzi vuol togliere il Reddito di cittadinanza, così anche Berlusconi e Salvini…?    Il reddito di cittadinanza è il progetto politico più moderno e giusto per sostenere i giovani in cerca di occupazione.   Non si deve boicottare nelle regioni, e nei comuni.  Renzi e bande affini sanno bene che il reddito è un caposaldo di consensi del partito della maggioranza . Abolendo questo i c onsensi calerebbero a vista d’occhio e si tornerebbe ai fatti e misfatti della Prima Repubblica con i personaggi che girano oggi attorno a Conte e pentastellati.   Un comune italiano ne ha favorito l’attuazione, è il Comune di Cattolica, amministrato dal sindaco Mariano Gennari , è il primo in provincia di Rimini e tra i primi in tutta Italia ad aver individuato i PUC (i Progetti utili alla Collettività) per rendere “attivo” chi percepisce il Reddito di Cittadinanza.

Durante la recente seduta, -apprendiamo -la Giunta Comunale di Cattolica ha approvato un atto di indirizzo per individuare i primi 12 progetti nei quali sarà possibile prestare la propria opera per la comunità. Si tratta della nuova fase attraverso la quale chi riceve il sussidio è chiamato a prestare la propria opera per la comunità in accordo con Palazzo Mancini.

Un contributo fattivo, in ausilio degli uffici comunali, mettendo in atto azioni positive per Cattolica che incideranno sulla qualità del vivere quotidiano. La realizzazione di questi progetti – ha commentato il Sindaco Mariano Gennari – può produrre, già da subito, benefici e vantaggi per la collettività. D’altra parte mi pare la migliore maniera per dare la possibilità di sentirsi integrati ed utili, protagonisti, all’interno dei processi della nostra comunità. ….”

Tali azioni avranno una diversa durata temporale, prenderanno avvio durante il corso del 2020 e potranno essere implementati in futuro. A breve i progetti saranno inseriti nel catalogo della piattaforma GEPI, l’applicazione per la gestione dei Patti per l’Inclusione sociale. Se anche altri enti comunali e regionali seguissero questo esempio la disoccupazione non sarebbe più la cancrena dell’ultimo quarto di secolo e tantissimi giovani non sarebbero spinti dallo stimolo di studiare e ricercare un posto all’estero.

MATTARELLA: ” RISOLVERE IL PROBLEMA DEL LAVORO E DELLE DISUGUAGLIANZE”

 

Mattarella, il messaggio di fine anno: “Lavoro e squilibrio tra 

Nord e Sud “

Mattarella, il messaggio di fine anno: «Pensiamo insieme al domani. Coesione, ridurre il divario Nord-Sud»

 Sergio Mattarella si presenta  nella maniera meno formale possibile al popolo italiano .    Seduto come era solito fare il grandissimo Presidente partigiano Sandro Pertini con la scrivania alle spalle . Ecco il messaggio di fine anno, durato complessivamente 16 minuti: «Pensiamo insieme al domani. Coesione, ridurre il divario Nord-Sud». «È importante sviluppare una cultura della responsabilità che riguarda tutti: dalle formazioni politiche, ai singoli cittadini, alle imprese, alle formazioni intermedie. La cultura della responsabilità costituisce il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi, su cui si fonda la Repubblica. Questo comune sentire della società – quando si esprime – si riflette sulle istituzioni per infondervi costantemente un autentico spirito repubblicano».

 

L’ECONOMIA
«Il lavoro che manca per tanti, anzitutto. Forti diseguaglianze. Alcune gravi crisi aziendali. L’esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo. Ma abbiamo ampie possibilità per affrontare e risolvere questi problemi. E per svolgere inoltre un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunità internazionale».

I GIOVANI HANNO CAPITO CHE LA QUESTIONE CLIMA E’ COSA SERISSIMA

Le nuove generazioni hanno «chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte. Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria». NUOVE FAMIGLIE
«Favoriamo il formarsi di nuove famiglie. Dobbiamo riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti più duri, superandoli. Spesso con sacrificio».

«Fornire sostegno alle famiglie vuol dire fare in modo che possano realizzare i loro progetti di vita. E che i loro valori – il dialogo, il dono di sé, l’aiuto reciproco – si diffondano nell’intera società rafforzandone il senso civico», aggiunge il Capo dello Stato.

ITALIA VERA È QUELLA ALTRUISMO, NON DI CHI TRUFFA
«Due mesi fa vicino Alessandria, tre Vigili del Fuoco sono rimasti vittime dell’esplosione di una cascina, provocata per truffare l’assicurazione. Nel ricordare che il dolore dei familiari, dei colleghi, di tutto il Paese non può estinguersi, vorrei sottolineare che quell’evento sembra offrire degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire».  «Ma l’Italia vera è una sola: è quella dell’altruismo e del dovere. L’altra non appartiene alla nostra storia e al sentimento profondo della nostra gente», conclude.

IL SINDACO DI ROCCA DI PAPA,  CRESTINI L’EROE, ITALIA AUTENTICA
«Quella autentica è l’Italia del sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini. Nell’incendio del suo municipio ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo. Sacrificando così la propria vita».

SOCIAL SIANO CIVICI, SCAMBIO DI OPINIONI NON MEZZO PER DENIGRAZIONE
«Senso civico e senso della misura devono appartenere anche a chi frequenta i social, occasione per ampliare conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri. Alle volte si trasforma in strumento per denigrare, anche deformando i fatti. Sovente ricorrendo a profili fittizi di soggetti inesistenti per alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi, per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false».

MATERA HA ONORATO ITALIA, AUGURI A PARMA PER 2020
«La cultura è un grande propulsore di qualità della vita e rende il tessuto sociale di un Paese più solido. Ringraziamo Matera che ha fatto onore all’Italia e al suo Mezzogiorno, in questo anno in cui è stata Capitale della cultura europea. Con questo spirito rivolgo gli auguri a Parma che, con il suo straordinario patrimonio umano e artistico, da domani sarà Capitale italiana della cultura per il 2020.»

SALUTI AL PAPA, DA LUI SAGGEZZA E CORAGGIO
«Un saluto particolarmente grato e sentito rivolgo a Papa Francesco, Vescovo di Roma, che esercita il suo alto magistero con saggezza e coraggio e che mostra ogni giorno di amare il nostro Paese, a partire da coloro che versano in condizioni di bisogno e da chi, praticando solidarietà, reca beneficio all’intera comunità civile.»

CITA PARMITANO, SPERANZA È AVERE TRAGUARDO AVANTI
«Saluto Luca Parmitano – il primo astronauta italiano al comando della stazione spaziale internazionale – impegnato nella frontiera avanzata della ricerca nello spazio, in cui l’Italia è tra i principali protagonisti. Da lassù, da quella navicella – come mi ha detto quando ci siamo collegati – avverte quanto appaiano incomprensibili e dissennate le inimicizie, le contrapposizioni e le violenze in un pianeta sempre più piccolo e raccolto». «E mi ha trasmesso un messaggio che faccio mio: la speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere. È questo l’augurio che rivolgo a tutti voi», conclude.

 

PAPA FRANCESCO: “NON GUARDATE LE PICCOLEZZE DELLA VITA MA LA GRANDEZZA DEL CIELO DOVE E’ LA VOSTRA VERA CASA”

Papa Francesco

 

Papa Francesco ovvero l’immagine di Gesù nel mondo: oggi un altro  impegno concreto finale per la pace dei cristiani in Siria nell’Angelus appena andato in scena con Papa Francesco da Piazza San Pietro: «La festa dell’Assunzione di Maria è un richiamo per tutti, specialmente per quanti sono afflitti da dubbi e tristezze, e vivono con lo sguardo rivolto in basso». Papa Francesco invita il mondo cristiano a guardare in alto, alle grandezze del cielo e non alle «piccolezze della vita»: per Bergoglio, la Festa dell’Assunta insegna a «lasciarci attirare dalla bellezza vera, non facciamoci risucchiare dalle piccolezze della vita, ma scegliamo la grandezza del cielo»

Ecco l’Angelus:

“Nell’odierna solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il santo popolo fedele di Dio esprime con gioia la sua venerazione per la Vergine Madre. Lo fa nella comune liturgia e anche con mille differenti forme di pietà; e così si avvera la profezia di Maria stessa: «Tutte le generazioni mi chiameranno beata» (Lc 1,48). Perché il Signore ha innalzato l’umile sua serva. L’assunzione in cielo, in anima e corpo, è un privilegio divino accordato alla Santa Madre di Dio per la sua particolare unione con Gesù. Si tratta di una unione corporale e spirituale, iniziata dall’Annunciazione e maturata in tutta la vita di Maria attraverso la sua partecipazione singolare al mistero del Figlio. Maria sempre andava con il Figlio: andava dietro a Gesù e per questo noi diciamo che è stata la prima discepola.

 

VIDEO VATICANO – ANGELUS DI FERRAGOSTO 

 

L’esistenza della Madonna si è svolta come quella di una comune donna del suo tempo: pregava, gestiva la famiglia e la casa, frequentava la sinagoga… Ma ogni azione quotidiana era sempre compiuta da lei in unione totale con Gesù. E sul Calvario questa unione ha raggiunto l’apice, nell’amore, nella compassione e nella sofferenza del cuore. Per questo Dio le ha donato una partecipazione piena anche alla risurrezione di Gesù. Il corpo della Santa Madre è stato preservato dalla corruzione, come quello del Figlio.

La Chiesa oggi ci invita a contemplare questo mistero: esso ci mostra che Dio vuole salvare l’uomo intero, cioè salvare anima e corpo. Gesù è risorto con il corpo che aveva assunto da Maria; ed è asceso al Padre con la sua umanità trasfigurata. Con il corpo, un corpo come il nostro, ma trasfigurato. L’assunzione di Maria, creatura umana, ci dà la conferma di quale sarà il nostro destino glorioso. Già i filosofi greci avevano capito che l’anima dell’uomo è destinata alla felicità dopo la morte. Tuttavia, essi disprezzavano il corpo – considerato prigione dell’anima – e non concepivano che Dio avesse disposto che anche il corpo dell’uomo fosse unito all’anima nella beatitudine celeste. Il nostro corpo, trasfigurato, sarà lì. Questo – la «risurrezione della carne» – è un elemento proprio della rivelazione cristiana, un cardine della nostra fede.

La realtà stupenda dell’Assunzione di Maria manifesta e conferma l’unità della persona umana e ci ricorda che siamo chiamati a servire e glorificare Dio con tutto il nostro essere, anima e corpo. Servire Dio soltanto con il corpo sarebbe un’azione da schiavi; servirlo soltanto con l’anima sarebbe in contrasto con la nostra natura umana. Un grande padre della Chiesa, verso gli anni 220, Sant’Ireneo, afferma che «la gloria di Dio è l’uomo vivente, e la vita dell’uomo consiste nella visione di Dio» (Contro le eresie, IV, 20, 7). Se avremo vissuto così, nel gioioso servizio a Dio, che si esprime anche in un generoso servizio ai fratelli, il nostro destino, nel giorno della risurrezione, sarà simile a quello della nostra Madre celeste. Ci sarà dato, allora, di realizzare pienamente l’esortazione dell’apostolo Paolo: «Glorificate Dio nel vostro corpo!» (1Cor 6,20), e lo glorificheremo per sempre in cielo.

Preghiamo Maria perché, con la sua materna intercessione, ci aiuti a vivere il nostro cammino quotidiano nella speranza operosa di poterla raggiungere un giorno, con tutti i Santi e i nostri cari, tutti in paradiso.


Dopo l’Angelus

Cari fratelli e sorelle,

a Maria Consolatrice degli afflitti, che contempliamo oggi nella gloria del Paradiso, vorrei affidare le angosce e i tormenti di coloro che, in tante parti del mondo, soffrono nel corpo e nello spirito. Ottenga la nostra Madre celeste per tutti conforto, coraggio e serenità.

Penso in particolare a quanti sono provati dalla tragedia avvenuta ieri a Genova, che ha provocato vittime e smarrimento nella popolazione. Mentre affido alla misericordia di Dio le persone che hanno perso la vita, esprimo la mia spirituale vicinanza ai loro familiari, ai feriti, agli sfollati e a tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento. Vi invito ad unirvi a me nella preghiera, per le vittime e per i loro cari; recitiamo insieme l’Ave Maria.

Saluto tutti voi, romani e pellegrini provenienti da diversi Paesi! Vi ringrazio per la vostra presenza e vi auguro una buona festa della Madonna Assunta. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

 

Papa: no alla voracità di pochi, ma guadagnare solo per condividere

 

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PAPA FRANCESCO: “ATTENZIONE A CHI GRIDA PIU’ FORTE, TRASMETTE ARROGANZA, NON LASCIATEVI CONTAGIARE DA TALI ATTEGGIAMENTI..”

Video   Vaticano -Angelus

Rinnovare lo “stupore” e la “gioia” per il “dono stupendo del Signore”, che è l’Eucaristia. Papa Francesco  richiama così l’invito della festa del Corpus Domini, la solennità del Corpo e Sangue di Cristo che in Italia e in altri Paesi si celebra oggi

Accogliamolo con gratitudine, non in modo passivo, abitudinario; non dobbiamo abituarci all’Eucaristia e andare a comunicarci come per abitudine: no! Ogni volta che noi ci accostiamo all’altare per ricevere l’Eucaristia, dobbiamo rinnovare davvero il nostro “amen” al Corpo di Cristo. Quando il sacerdote ci dice “il Corpo di Cristo”, noi diciamo “amen”: ma che sia un “amen” che viene dal cuore, convinto. E’ Gesù, è Gesù che mi ha salvato, è Gesù che viene a darmi la forza per vivere. E’ Gesù, Gesù vivo. Ma non abituarci: ogni volta come se fosse la Prima Comunione.

Guadagnare non per accumulare -a che serve?- ma per condividere

Francesco si sofferma sull’odierno Vangelo di Luca e sul miracolo tanto “importante” che – spiega – viene raccontato “da tutti gli evangelisti”: quello dei pani e dei pesci che si svolge sulla riva del Lago di Galilea. Gesù nutre la folla che non ha cibo, dinanzi allo “stupore dei discepoli”, invitando loro stessi a dare da mangiare.

Gesù invita i suoi discepoli a compiere una vera conversione dalla logica del “ciascuno per sé” a quella della condivisione, incominciando da quel poco che la Provvidenza ci mette a disposizione.

Papa Francesco spiega così: “guadagnare non per accumulare ma per condividere. “Nel mondo sempre si cerca di aumentare i guadagni, di far lievitare i fatturati… Sì, ma qual è il fine? È il dare o l’avere? Il condividere o l’accumulare? – si chiede il Pontefice – L’economia del Vangelo moltiplica condividendo, nutre distribuendo, non soddisfa la voracità di pochi, ma dà vita al mondo. Non avere ma dare, è il verbo di Gesù”, sottolinea. Infatti, “ciò che abbiamo porta frutto se lo diamo e non importa che sia poco o tanto. E l’amore fa grandi cose con le piccole cose. L’Eucaristia ce lo insegna: lì c’è Dio racchiuso in un pezzetto di pane. Semplice ed essenziale, Pane spezzato e condiviso, l’Eucaristia che riceviamo ci trasmette la mentalità di Dio. E ci porta a dare noi stessi agli altri. E’ antidoto contro il ‘mi spiace, ma non mi riguarda’, contro il ‘non ho tempo, non posso, non è affare mio’, contro il guardare dall’altra parte“.

Il    miracolo dei due pesci di Gesù

Gesù spezza i cinque pani, divide i due pesci, facendoli poi distribuire ai discepoli e – sottolinea – “quel cibo non finisce, finché tutti ne hanno ricevuto a sazietà”. Un miracolo che, ricorda il Papa, “manifesta la potenza del Messia e, nello stesso tempo, la sua compassione” per la gente.

Quel gesto prodigioso non solo rimane come uno dei grandi segni della vita pubblica di Gesù, ma anticipa quello che sarà poi, alla fine, il memoriale del suo sacrificio, cioè l’Eucaristia, sacramento del suo Corpo e del suo Sangue donati per salvezza del mondo. L’Eucaristia è la sintesi di tutta l’esistenza di Gesù, che è stata un unico atto di amore al Padre e ai fratelli.

Alla vigilia della sua Passione Gesù prese ancora il pane, elevò al Padre la preghiera di benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli, lasciando in quel gesto “il Testamento della nuova Alleanza, memoriale perpetuo della sua Pasqua di morte e risurrezione”. Ed espressione della fede eucaristica, aggiunge, sono le processioni con il Santissimo Sacramento, che in questa solennità si svolgono “dappertutto” nella Chiesa cattolica.

 

La speranza del Papa è affinché la Madonna ci aiuti a “seguire con fede e amore” Gesù che adoriamo nell’Eucaristia. Subito dopo la recita della preghiera mariana, il Pontefice ricorda che ieri a Madrid sono state proclamate Beate Maria Carmen Lacaba Andía e 13 consorelle dell’Ordine francescano dell’Immacolata Concezione, uccise in odio alla fede durante la persecuzione religiosa avvenuta tra il 1936 e il 1939.

Queste monache di clausura, come le Vergini prudenti, attesero con fede eroica l’arrivo dello Sposo divino. Il loro martirio è un invito per tutti noi ad essere forti e perseveranti specialmente nell’ora della prova.

 

Papa Francesco: “Che il Signore dia a tutti la grazia di imparare a “congedarsi” dalle persone più care”

 

Papa Francesco: la vita ci insegna a congedarci, il distacco dai cari vuol dire testimonianza di chi è abituato a non essere attaccato ai beni di questo mondo

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Un messaggio Papa Francesco ha voluto darci nei giorni scorsi durante la Messa esequiale dell’arcivescovo Léon Kalenga Badikebele, nunzio apostolico in Argentina  Il messaggio riguarda la vita e la morte di un uomo.  Non bisogna lasciarsi andare dalla disperazione quando una persona cara lascia il mondo terreno.

Dire addio al fratello significa lasciarlo andare da Dio. Significa lasciarlo tra le mani del Signore, che sono le più belle mani perché “piagate di amore”

Il pastore, ha affermato il Santo Padre, si congeda dal proprio popolo come ha fatto San Paolo a Mileto prima di recarsi a Gerusalemme. Tutti, ha ricordato il Santo Padre, piangevano prima che l’Apostolo delle genti salisse sulla nave. Il pastore “si congeda con la propria testimonianza”:

Il pastore si congeda facendo vedere che la sua vita è una vita di obbedienza a Dio: “Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado” (v. 22) da un’altra parte. È lo Spirito che mi ha portato e che mi porta.

Il congedo è anche un distacco. È la testimonianza di chi “è abituato a non essere attaccato ai beni di questo mondo, a non essere attaccato alla mondanità”.  Il pastore che si congeda, ha aggiunto Francesco, affida ad altri il compito di vegliare, di procedere lungo il cammino. È come se dicesse:

Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge» (v. 28). Vegliate, lottate; siete adulti, vi lascio soli, andate avanti. 

Il congedo del pastore è anche profetico: mostra il cammino, indica come difendersi. Il pastore, ha osservato il Papa, esorta ad essere attenti perché dopo la sua partenza “verranno lupi rapaci”. E alla fine il pastore prega ed è come se dicesse: “adesso vi affido a Dio”. Questo, ha ricordato il Santo Padre, è il congedo del pastore, che “San Paolo ha vissuto così fortemente a Mileto”.

Oltre a quello dell’Apostolo delle genti, il Papa ha indicato un altro congedo: quello di Gesù, che è stato un congedo di speranza. Gesù, ha detto il Pontefice, ci dice: “vado a prepararvi un posto”. La vita, ha affermato il Papa, “insegna a congedarsi”, a compiere dei piccoli passi prima del grande congedo finale:

Che il Signore dia a tutti noi questa grazia: imparare a congedarci, che è una grazia del Signore.

Una nuova terapia apre una speranza alle donne che lottano contro il tumore del seno

In Italia vivono più di 37.000 donne con diagnosi di tumore della mammella metastatico

Una terapia potrebbe dare una nuova speranza alle donne colpite da tumore del seno e migliorare significativamente la sopravvivenza globale, fino al 70%   L’Italia- si apprende – ha avuto un ruolo importante, perchè ha valutato la molecola ribociclib, in associazione alla terapia endocrina come trattamento iniziale in donne in pre e peri-menopausa con tumore della mammella avanzato o metastatico HR+/HER2- (positivo per i recettori ormonali e negativo per il recettore 2 del fattore umano di crescita epidermica

Dalla ricerca emerge “che tassi di sopravvivenza globale nella popolazione a 42 mesi erano pari al 70,2% con ribociclib in associazione alla terapia endocrina, rispetto al 46% per la sola terapia endocrina. Al momento del ‘cut-off’ dei dati, il 35% delle donne che assumevano ribociclib in associazione alla terapia endocrina ha proseguito il trattamento. Non è stata rilevata nessuna nuova segnalazione relativa alla sicurezza. La molecola non è indicata per l’utilizzo in associazione a tamoxifene“…..

“In Italia vivono più di 37.000 donne con diagnosi di tumore della mammella metastatico – spiega Lucia Del Mastro, responsabile della Breast Unit dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova -. Di queste, 3.700 hanno un’età compresa fra i 40 e i 49 anni. Si tratta di donne giovani, nel pieno della loro vita familiare e professionale, come madri, mogli e lavoratici. In questi casi, la malattia ha un impatto profondo sull’intera famiglia”.

“Da qui – la necessità di opzioni terapeutiche innovative che garantiscano quantità e qualità di vita.    Le nuove speranze alle giovani pazienti: ribociclib infatti è un trattamento caratterizzato, da un lato, da un’efficacia superiore rispetto alle terapie anti-ormonali standard, dall’altro da una bassa tossicità, consentendo di condurre una vita normale pur continuando le cure per la neoplasia metastatica”.

Sezione trasversale grafica del seno femminile

 

“Il beneficio di sopravvivenza globale è considerato il ‘gold standard’ negli studi clinici, ma rappresenta una sfida nel tumore mammario metastatico HR+/HER2-. Lo studio Monaleesa-7 ha raggiunto questo importante endpoint prima di quanto previsto – ha affermato Sara Hurvitz, MD, Direttore medico del Jonsson comprehensive cancer center clinical research unit e Direttore del Breast cancer clinical trials program all’università della California (Los Angeles). “Risultati importanti come questi con ribociclib sono ciò che desideriamo osservare in ogni studio clinico e ottenere un miglioramento della sopravvivenza in una malattia non guaribile come il tumore della mammella metastatico è veramente un eccezionale avanzamento per le pazienti”.

Susanne Schaffert, ceo Novartis Oncology, ha aggiunto che “Ribociclib è l’unico inibitore CDK4/6 ad ottenere una sopravvivenza globale statisticamente significativa quando somministrato in combinazione con la terapia endocrina e siamo veramente orgogliosi di condividere questi importanti dati con la comunità dei medici. Questi emozionanti risultati si aggiungono alla provata efficacia e al profilo di sicurezza di ribociclib e li consolidano come standard di cura per le donne che vivono con un tumore della mammella metastatico HR+/HER2-“.

Alla ricerca di un compromesso con l’Europa

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 ROMA – L’Italia non avrà possibilità di ’accesso ai finanziamenti europei, almeno secondo il documento elaborato da Francia e Germania. I due leader sono al lavoro per completare il testo della proposta che sarà presentata nella giornata di lunedì 19 novembre all’Ue

Si apprende che si vuole regolamentare l’accesso ai soldi europei, senza far sconti a nessuno tantomeno all’Italia anche se risulta tra i Paesi fondatori dell’Ue.. 

Unione Europea, Francia e Germania escludono l’Italia dai fondi L’intenzione  è quella di un fondo che “stimola la crescita attraverso investimenti, ricerca e sviluppo, innovazioni e capitale umano“. Secondo Macron questa proposta potrebbe portare maggiore margini di spesa per i Paesi in difficoltà. Da Berlino e Parigi sono fiduciosi che l’idea venga accettata dagli Stati.

Una norma che, tuttavia, potrebbe mettere in seria difficoltà l’Italia. Per poter accedere a queste risorse economiche bisogna rispettare gli obblighi imposti da Bruxelles. L’Europa sembra non approndire le riflessioni sollevate dal premier Conte per la rinascita dell’Italia, interessa l’immediato e, quindi incapace di accogliere gli spunti offerti dal governo per una migliore qualità di vita nei prossimi anni. In questo caso l’italia non potrebbe contare su questi fondi. Rimane comunque una proposta e soprattutto le trattative tra Unione Europea e il premier Conte con il ministro Tria  continuano per cercare di riuscire a trovare un compromesso, che potrebbe salvare la situazione economica italiana ma anche continentale. 

LA RAGAZZA DI VETRO –

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NAPOLI: INTERVENTO COMPLESSO, UNICO A LIVELLO INTERNAZIONALE, SU RAGAZZA DALLE OSSA DI VETRO

 

La ragazza dalle ossa di vetro dopo un’accidentale caduta aveva riportato una frattura bilaterale del bacino e il quadro clinico, sottoposto all’attenzione di numerosi specialisti, era stato giudicato troppo compromesso per azzardare un intervento chirurgico a causa di ossa ‘di vetro’, troppo fragili.  I sanitari pensavano che era destinata a passare il resto della vita sulla sedia a rotelle una 15enne di San Giuseppe Vesuviano (Na), affetta da una forma di osteogenesi imperfetta, malattia genetica rara che comporta una fragilità ossea e osteoporosi giovanile.

L’ospedale ‘San Giuseppe Moscati’ di Avellino ha aperto tuttavia le porte della speranza.. Il direttore dell’Uo di Ortopedia e Traumatologia della struttura campana, Antonio Medici, pur consapevole dei rischi connessi a un intervento già di per sé difficile, ha provato il complesso intervento

L’intervento – racconta il primario – si è svolto in due tempi: la prima volta, coadiuvato da un’équipe di ortopedici e anestesisti, sono intervenuto sulla frattura destra e sinistra da via posteriore. Dopo una settimana, la ragazza è tornata in sala operatoria e la frattura è stata trattata per via anteriore.

La ragazza di vetro  ha subito quattro interventi chirurgici in due sedute, per fare in modo che la fragilità ossea non rendesse inutili i tentativi di fissazione, da effettuare in un particolare modo per favorire la formazione del callo osseo. Ma tutto è andato meglio del previsto ha detto il chirurgo”.