L’Etna flagella i paesi con copiosa sabbia vulcanica, divieti per i mezzi a due ruote e limite di 30 Km/h per le auto

Emergenza sabbia vulcanica / I sindaci di Milo, Sant'Alfio, Santa Venerina  e Zafferana scrivono al governatore Crocetta: "Si attivi una somma urgenza"  - La Voce dell'Jonio

 

Aci Sant’Antonio ,Caruso: “Caduta mole elevatissima, troppi i pericoli”

Superati i cinquanta parossismi, l’Etna continua a flagellare i paesi pedemontani con copiose ricadute di sabbia vulcanica.
L’ultimo, annunciatosi all’alba di oggi, martedì 20 luglio 2021, ha riversato una gran quantità di materiale piroclastico, molto sottile, anche su Aci Sant’Antonio, spingendo il Sindaco, Santo Caruso, a emettere apposita Ordinanza, la numero 80, per cercare di ridurre i rischi per chi si mette su strada: su tutte le strade del territorio viene vietata la circolazione ai mezzi a due ruote e viene ridotto il limite di velocità per le automobili a 30 km/h, fino al cessare dell’emergenza dettata dalla sabbia presente sul manto stradale.
“Ci troviamo di fronte all’ennesima emergenza – ha dichiarato il primo cittadino – e sta diventando molto difficile gestire quasi quotidianamente situazioni del genere. Abbiamo attivato i centri di raccolta per la sabbia in due punti del territorio, e avevamo già previsto una nuova raccolta porta a porta, che partirà già domani.
Adesso si cerca di limitare gli effetti sul territorio: con l’ultima Ordinanza proviamo a portare al minimo i rischi per la circolazione,posto che comunque abbiamo avviato un nuovo intervento sulle strade per la rimozione della sabbia.
“Va detto, però – ha concluso – che è necessario avere sostegni costanti da parte del Governo, e quindi l’auspicio è che quanto discusso in questi giorni, e in queste ore, si concretizzi nel modo migliore per poterci affiancare in questo che è diventato un vero e proprio dramma”.

Sicilia, allarme professionisti ed agenti liberi senza sostegni e Partita Iva sulle spalle

Sicilia, allarme Confprofessioni: Partite iva a crescita zero

 

IL RILANCIO DEI LIBERI PROFESSIONISTI PASSA DA RISTORI PEREQUATIVI, PROGETTI COLLABORATIVI E RIDUZIONE DEL CARICO BUROCRATICO

 

Catania,

Daniele Virgillito: «Lanciata idea dell’acceleratore I’mPro, accolta favorevolmente dal mondo istituzionale»
Al webinar presenti: Gaetano Armao (vicepresidente Regione Siciliana) e gli assessori regionali Baglieri, Lagalla e Scavone

«Crollo verticale del lavoro, sia dipendente che indipendente. Questo l’effetto della pandemia in Sicilia, che vanta nella penisola il primato negativo con una contrazione del -9,9% relativamente al comparto degli autonomi. L’ultimo report dell’Osservatorio di Confprofessioni ha messo in risalto non solo l’enorme spaccatura tra la Sicilia e il resto del Paese, ma anche tra l’Isola e il Mezzogiorno. Nel 2020 si registra un calo da 78mila a 65mila liberi professionisti: il peggiore in Italia», ha commentato il coordinatore dell’Osservatorio Paolo Feltrin.

Come risollevare l’economia della Sicilia, quali risorse utilizzare e come investirle? Da qui il confronto di questa mattina tra la Confederazione Italiana Libere Professioni e le istituzioni. «Occorre una collaborazione proficua tra liberi professionisti e Pubblica Amministrazione, puntando su competenze e professionalità. Per far questo, dunque, bisogna entrare in sintonia e sinergia, evitando di far leva sulle grandi società di consulenza. Partendo da questo presupposto e investendo adeguatamente le risorse del Recovery Plan in ricerca e infrastrutture, potremo puntare a un vero rilancio del territorio: la Sicilia, infatti, per la sua centralità geografica, potrebbe essere il collante perfetto tra il nord Europa e l’Africa, quest’ultima sempre più in fase di crescita», ha sottolineato il vicepresidente della Regione Siciliana Gaetano Armao.

Un’apertura da parte del Governo regionale nei confronti del mondo professionale, «che deve puntare sulle aggregazioni multidisciplinari per rispondere alle richieste sempre più tecniche e specifiche, con la consapevolezza dell’importante ruolo di intermediazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione, rivestito proprio dai professionisti», ha dichiarato il presidente nazionale di Confprofessioni Gaetano Stella.

«Da qui nasce l’idea dell’acceleratore I’mPro (Imprese & Professionisti), con l’intento di adottare misure dedicate per facilitare i processi di aggregazione tra le professioni, per realizzare progetti di innovazione e sviluppo dell’imprenditoria siciliana – ha aggiunto il commissario di Confprofessioni Sicilia Daniele Virgillito – Lo scopo è quello di incentivare la condivisione di competenze tra gli autonomi, spingendo su progetti “collaborativi” trasversali, per sostenere la competitività di micro, piccole e medie imprese siciliane anche a livello internazionale. Così i team di professionisti saranno incentivati a collaborare per interventi sperimentali nel mondo della Cybersecurity, Cloud, Big Data e Green Economy nelle PMI.

Per far questo, in prima battuta occorrerà ridurre il carico amministrativo per i beneficiari in fase di rendicontazione economica, dare sostegni ad hoc a chi ha sofferto la crisi e promuovere principi di valutazione dei risultati». Una proposta accolta favorevolmente dai tre assessori regionali presenti al webinar – Roberto Lagalla (Istruzione e Formazione), Daniela Baglieri (Energia e Rifiuti) e Antonio Scavone (Politiche Sociali e Lavoro) – che hanno sottolineato le criticità “culturali” da scardinare attraverso un attento lavoro, che passa anche e soprattutto dalla cooperazione, dalla sinergia pubblico/privato e dalla capacità di attrarre i cervelli in fuga, inserendoli agevolmente nel mondo imprenditoriale e professionale.