Processo Open Arms: Umanità, diritto e potere “La persona in mare va salvata, chiunque essa sia, non è accettabile proteggere i confini in questo modo…”

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di     ERMINIA  LANZA

Palermo

Processo Salvini, Open Arms. La sentenza sarà emessa il prossimo 20 dicembre, ha reso noto il Presidente della seconda sezione penale di Palermo Roberto Murgia alla fine dell’udienza.

In piazza esponenti e ministri della Lega esprimono solidarietà a Salvini. “Qui aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo.

Ricorderemo che a bordo della Open Arms, per i Giudici che indagano, non c’era alcun pericolo di terrorismo e dunque non c’era alcuna necessità di proteggere la sovranità dello Stato. Le condizioni dei migranti si aggravarono di giorno in giorno per la scelta di Salvini di tenerli in mare. «Il pos doveva essere rilasciato senza indugio e subito, il diniego è stato in spregio delle regole e non per proseguire in un disegno governativo», quel «diniego consapevole e volontario ha leso la libertà di ognuna delle 147 persone e non c’era ragione», ha affermato la PM  dottssa Marzia Sabella. A chi nella Lega e nel centrodestra ha attribuito una matrice politica al processo, il sostituto procuratore Geri Ferrara, assieme alla collega Giorgia Righi, ha risposto che non si tratta di «un processo politico» perché «è pacifico che qui di atto politico non c’è nulla»: sono stati valutati «atti amministrativi come il ritardo o la negazione» del porto per sbarcare.

«L’ELEMENTO CHIAVE – per l’accusa – è stato quando Salvini ha assunto il ruolo di ministro» e «ha spostato le decisioni sulla gestione degli sbarchi e del rilascio dei pos dal dipartimento Libertà civili e immigrazione al suo ufficio di gabinetto». È stato lui, insomma, ad assumere tutte le decisioni, era lui che veniva informato in modo «costante e quotidiano» sui movimenti di Open Arms. Per i pm «non è accettabile» l’idea di anteporre la protezione dei confini nazionali ai diritti umani, «c’è un principio chiave non discutibile: nel nostro ordinamento, per fortuna democratico, i diritti umani prevalgono sulla protezione della sovranità dello Stato». E ancora: «La persona in mare va salvata, è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio o passeggero» perché «per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante o un terrorista va salvato, poi la giustizia fa il suo corso».

 

Salvini: «Verrò a Piacenza per confermare l'impegno a favore della sicurezza»

 

La difesa del Ministro Salvini

Da un lato l’accusa a Salvini di non aver avuto umanità  con il potere  che aveva  di  far sbarcare migranti e sofferenti .  Dall’altro lato  l’avvocato difensore (della Lega) ,Bongiorno,  che  così  afferma in udienza: “Si contesta al ministro Salvini il reato di sequestro di persone per avere tenuto dei migranti a bordo, dal 14 al 19 agosto 2019, al contempo si considera legittimo che Open Arms abbia tenuto a bordo gli stessi migranti dal primo al 14 agosto. Quando era evidente a tutti, persino a Malta, che Open Arms aveva il dovere di andare in Spagna”, le parole con cui l’avvocata Bongiorno ha iniziato l’arringa. “Open Arms ha avuto innumerevoli possibilità di fare sbarcare i migranti ma ha opposto innumerevoli, innumerevoli, innumerevoli rifiuti. Ha scelto di bighellonare anziché andare nel suo Stato di bandiera“.

Dobbiamo uscire dalla logica che è tutto un diritto – ha scandito Bongiorno – Una cosa è un diritto, un’altra è la pretesa. Esiste un diritto allo sbarco, non esiste il diritto di scegliere dove e come farli sbarcare e chi fare sbarcare. Mi sono chiesta perché se c’erano tutte queste opzioni hanno scelto di non andare in Spagna”.

E anche in conclusione del suo intervento : “Nell’agosto del 2019 il ministro Matteo Salvini sì stava combattendo una battaglia, ma certamente non contro i migranti. Gli atti di questo processo documentano che i migranti sono stati aiutati, assistiti, tutelati. La Guardia costiera si mise in ginocchio. Salvini stava combattendo una battaglia contro chi confonde le pretese e i diritti. Ma usare a sproposito il termine diritto è molto pericoloso, innanzitutto per i diritti. Non esiste il diritto di bighellonare per due settimane con i migranti a bordo pur di non ottemperare un divieto. Non esiste il diritto di rifiutare le indicazioni degli Stati delle zone di ricerche e soccorso. Non esiste il diritto di scegliere dove, quando e come fare sbarcare i migranti e quanti migranti. Non esiste il diritto di ignorare le offerte di aiuto, né quello di rifiutare ogni soluzione“.

Qualunque sia la sentenza della giustizia umana, il caso Salvini  penetra nella coscienza umana. Occorre rispetto per le persone , di qualsiasi  Paese siano, rispetto e tutela della loro vita, nel Credo evangelico che tutti gli uomini si debbono aiutare tra loro come fratelli.  E rispetto per i magistrati ,pubblici ministeri, costretti a camminare  e a svolgere il loro ruolo, adesso più che mai,  con la scorta armata a causa del gigantesco condizionamento subito.

Il mondo si capovolge, adesso la protesta pro-Palestina si allarga in tutte le Università del pianeta

Proteste pro-Gaza nelle università - (Afp)

 

 

Il mondo si è capovolto. Tutti dalla parte di Israele dopo l’attacco a sorpresa di Hamas con i missili lo scorso 7 ottobre, oggi la gran parte reclama         uno “Stato” per la Palestina.

La protesta contro la guerra a Gaza sta incendiando le università americane, con proteste e occupazioni in oltre 60 campus dove da metà di aprile sono state arrestate oltre 2mila persone. E le immagini della polizia in tenuta antisommossa che sgombra la Columbia e Ucla sono la dimostrazione che la faccenda diventa preoccupante, dove si sta allargando la protesta, con università occupate in Europa, Asia, Oceania e Medio Oriente.

AUSTRALIA

Nelle ultime settimane, si sono registrate proteste pro Palestina in almeno sette università in Australia. In particolare all’università del Queensland a Brisbane si è creata una situazione di tensione tra due accampamenti, a circa 100 metri di distanza, uno degli studenti solidali con i palestinesi ed un altro, più piccolo, con le bandiere di Israele, animato da gruppi di studenti ebrei che accusano gli studenti pro Palestina di creare tensioni nel campus.

Si apprende che il  gruppo Students for Palestine UQ chiede ai vertici dell’Università di rendere pubblici tutti i rapporti con società israeliane e di tagliare quelli con l’industria bellica israeliana. Dal 23 aprile, da Brisbane la protesta si è diffusa in altri campus, tra i quali l’università di Sydney, dove sono state montate una cinquantina di tende con un centinaio di studenti che vi trascorrono la notte. Oggi un gruppo di studenti ebrei ha portato avanti una contro manifestazione contro quelle che definiscono “preoccupanti attività antisemite e anti Israele”. Oltre 200 persone, con bandiere australiane e israeliane, si sono radunate nel campus di Sidney, ma non vi sono stati scontri con i gruppi pro Palestina.

REGNO UNITO

Manifestazioni in solidarietà con i palestinesi si sono svolte sin dall’inizio della guerra a Gaza, ma negli ultimi giorni anche in alcuni campus britannici sono iniziate occupazioni ed accampamenti. Alla Newcastle University, un piccolo accampamento con bandiere palestinesi è stato montato nel centro del campus da un gruppo che si definisce “una coalizione guidata da studenti per mettere fine alla partnership dell’università di Newcastle con le società di difesa israeliane”.

Tende sono state montate anche da studenti che protestano nelle università di Leeds, Bristol e Warwick. Le proteste nei campus britannici sono state criticate dall’Union of Jewish Student che affermano che questi accampamenti “creano un’atmosfera ostile e tossica per gli studenti ebrei”.

FRANCIA

A Parigi a fine aprile sono scoppiate le proteste a Sciences Po e alla Sorbonne. La polizia è intervenuta in entrambi gli atenei per sgombrare gli accampamenti. Ed oggi è intervenuta di nuovo a Science Po dove una cinquantina di studenti erano tornati ad occupare. “Siamo ispirati da Columbia, Harvard, Yale, Vanderbilt”, ha detto una studentessa di Sciences Po, uno dei più prestigiosi atenei francesi, alma mater di diversi presidenti, tra i quali l’attuale, Emmanuel Macron. I

“Tutte queste università si sono mobilitate, ma la nostra solidarietà rimane prima di tutto e principalmente con il popolo palestinese”, ha aggiunto Louise, parlando con la Cnn. Samuel Lejoyeaux, presidente dell’unione degli studenti ebrei di Francia, ha chiesto un maggiore dialogo con i dimostranti che devono –  “denunciare chiaramente l’antisemitismo”. 

INDIA

Proteste pro Palestina, e in solidarietà con gli studenti della Columbia, sono scoppiate anche nella prestigiosa Jawaharlal Nehru University (JNU) di Nuova Delhi, proprio nel giorno in cui era atteso nell’ateneo l’ambasciatore Usa, Eric Garcetti. La visita è stata poi rimandata. “Il nostro ateneo non deve fornire una piattaforma ad amministratori e personale che rappresentano nazioni complici del terrorismo e del genocidio commesso da Israele”, si legge in una dichiarazione dell’unione degli studenti della Jnu, diffusa il 29 aprile, con un chiaro riferimento agli Usa. L’ateneo, uno dei migliori del Paese, è stato sempre all’avanguardia nei movimenti di protesta, tra i quali quello del 2019 contro la legge considerata discriminatoria contro i musulmani.

Solidarietà ai palestinesi è stata espressa anche dalla Federazione degli studenti dell’India, affiliata al partito comunista, che “denuncia la posizione assunta dal governo guidato da Bjp in sostegno di Israele, che devia da una posizione storica dell’India”.

CANADA

Alla McGill University, nel centro di Montreal, studenti pro Palestina hanno montato un accampamento nel centro del campus, chiedendo – come stanno facendo praticamente tutte le università in rivolta – che l’ateneo dismetta i legami con società israeliane. La polizia ha tentato di disperdere i dimostranti, affermando di aver ricevuto la richiesta di intervento dai vertici dell’università dopo che è fallito il dialogo con i rappresentati degli studenti.

Ma ieri un giudice di una corte superiore del Quebec ha rigettato la richiesta di ingiunzione che avrebbe costretto i dimostranti pro Palestina a lasciare l’accampamento. Proteste  sono in corsi anche all’università di Toronto e alla University of British Columbia a Vancouver.

LIBANO

Centinaia di studenti alla fine di aprile hanno iniziato a protestare all’American University di Beirut chiedendo che l’università boicotti le società che fanno affari con Israele. “Vogliamo mostrare al mondo intero che non abbiamo dimenticano la causa palestinese”, ha dichiarato uno degli studenti che partecipano alla protesta ispirata a quella dei campus Usa.

La solidarietà del sindaco della Città metropolitana di Messina al Primo cittadino del comune di Novara di Sicilia .Basile invita con una nota il sindaco Bertolami a sospendere lo sciopero della fame.

 

La solidarietà del sindaco della Città metropolitana di Messina al Primo cittadino del comune di Novara di Sicilia

Foto allegata dal Comune di Messina (Uf.Stampa)

Messina,

Il sindaco Federico Basile è intervenuto stamani nella vicenda che vede, dallo scorso giovedì 11 aprile, il sindaco del comune di Novara di Sicilia Girolamo Bertolami, protagonista di una protesta pacifica,  lo sciopero della fame, contro l’inerzia da parte dell’Anas in merito ai lavori della SS 185, nel territorio di Francavilla di Sicilia.

Il sindaco Basile, riferisce in una nota, di avere sentito Bertolami telefonicamente invitandolo a sospendere lo sciopero della fame a tutela della propria salute, e nel contempo tiene a precisare nella qualità di Sindaco metropolitano che “in merito all’evidente ritardo nei lavori di ripristino dei danni alla SS 185, causati da un evento alluvionale, nulla è fattibile da parte dell’amministrazione metropolitana”.

“In questa vicenda tengo comunque a sottolineare la necessità di dare voce e fare squadra tra noi amministratori di Comuni per avere risposte e interventi immediati in tutte quelle circostanze in cui l’inerzia è ascrivibile ad altri enti. Pur comprendendo le oggettive difficoltà che presentano opere di questo tipo e so bene come non sia semplice rispettare i tempi, credo che sia opportuno da parte dell’Anas verso i Sindaci, una informativa chiara con specifiche tempistiche d’inizio e conclusione dei lavori, visto che parliamo spesso di segmenti stradali di vitale importanza per l’economia e lo sviluppo dei nostri territori, oltre alla necessità di garantire la normale vivibilità e mobilità a comunità che rischiano di rimanere isolate e ingiustamente penalizzate”, conclude la nota.

 

Solidarietà dell’Italia allo Stato di Israele

 

discorso scrivania

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, il seguente messaggio:

«Ho appreso con profonda costernazione la notizia dell’attacco che dall’alba di questa mattina ha coinvolto diverse regioni dello Stato di Israele.

In queste drammatiche circostanze giungano a Lei, Signor Presidente, e a tutti i cittadini israeliani le espressioni della solidarietà dell’Italia.

Siamo sinceramente vicini al lutto delle famiglie delle vittime e auguriamo ai numerosi feriti un pronto e completo ristabilimento. Desidero altresì ribadire la più ferma e convinta condanna di questo proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la  prospettiva di una pace duratura – da tutti auspicata e avvertita come necessaria – tra israeliani e palestinesi». 

 

Napoli, cittadinanza onoraria alle donne iraniane ingiustamente detenute in carcere

Torino

 

Su proposta del Sindaco Gaetano Manfredi, –  afferma un Comunicato stampa – pervenuto in Redazione -la Giunta ha approvato la decisione di conferire la Cittadinanza Onoraria di Napoli alle donne indebitamente incarcerate in Iran ‘quale atto simbolico di impegno civile, e in segno di pubblico attestato dei sentimenti di vicinanza e solidarietà, per la loro strenua difesa dei diritti umani e per l’affermazione dei diritti fondamentali di libertà, democrazia e giustizia”.

La delibera fa seguito ad un Ordine del Giorno, approvato il 31 gennaio scorso dal Consiglio Comunale, nel quale si sottolinea come, da tempo, “le manifestazioni di donne e ragazze di nazionalità iraniana si diffondono a macchia d’olio; in Iran, in particolare, giovani e donne scendono in piazza, bruciano i veli, si tagliano i capelli e suscitano espressioni di pubblica solidarietà in tutto il mondo”.

Nell’Odg si esprime la massima solidarietà alle donne, alle studentesse, agli studenti ed al popolo iraniano e si impegna il Sindaco, con un atto simbolico, ma di forte connotazione politica e sociale, a conferire la Cittadinanza Onoraria alle cittadine iraniane private della libertà ed ingiustamente detenute in carcere. La Cittadinanza Onoraria costituisce un sostegno ed un segnale di vicinanza alle donne iraniane vittime di soprusi giudiziari e dell’arbitrio politico.

La Polizia di Stato che cambia ed entra nella magica atmosfera del Natale

 

solidarietà

Foto Polizia di Stato 

Clima natalizio e in molti lo vivono come un momento per dimostrare maggiore solidarietà a chi è meno fortunato. Per la Polizia di Stato, che   garantissce la sicurezza,-informa il Comando – questi giorni di festa sono l’occasione ulteriore per dare sostegno e aiuto a chi ha più bisogno.

I poliziotti di molte questure, infatti, hanno trascorso alcuni momenti in compagnia di chi vive in difficoltà e sofferenza. Come è successo a Treviso dove Max, Tarol e Jodie, tre specialissimi agenti a quattro zampe hanno regalato sorrisi ai piccoli pazienti del reparto Pediatria dell’Ospedale Ca’ Foncello.

solidarietà

Foto Polizia di Stato

A Firenze, invece, la Polizia di Stato ha rinnovato il proprio impegno accanto all’Ospedale Pediatrico Meyer. Insieme ai poliziotti a quattro zampe Rocky e Cecio, a quelli della Polizia stradale, delle Nibbio e dell’ottavo Reparto volo, i piccoli degenti hanno vissuto dei momenti di gioia e ricevuto regali di Natale da parte di uno speciale Babbo Natale.

Lo stesso Babbo Natale che a Novara, a Savona, a Pescara, a Reggio Calabria, a Trieste, a Ravenna, ad Ancona e a Siena, accompagnato dai poliziotti delle rispettive questure, ha fatto visita ai reparti di pediatria degli ospedali cittadini per fare gli auguri e portare piccoli doni ai bimbi ricoverati.

solidarietà

Foto Polizia di Stato- Comunicato

Per gli oltre 250 bambini di Venezia, Babbo Natale è arrivato addirittura in elicottero. Atterrato al decimo Reparto volo con una cesta piena di doni ha regalato momenti di divertimento ai nostri piccoli amici, con cui è stato bellissimo condividere un pizzico della magica atmosfera del Natale.

Per molte famiglie, poi, i pranzi di Natale con parenti e amici sono una cosa difficile da realizzare. Per questo la questura di Milano, tenendo fede all’esserci sempre che contraddistingue la Polizia di Stato, ha offerto un pranzo solidale ad alcuni nuclei familiari della città. Una giornata trascorsa insieme tra sorrisi e abbracci. All’organizzazione dell’evento benefico hanno partecipato la Caritas Ambrosiana, Famiglia Cristiana e fondazione Geronimo Stilton.

IPALERMO–  poliziotti dell’XI reparto mobile di Palermo, infine, hanno portato il caldo abbraccio natalizio ai giovani pazienti dell’ISMETT, donando loro un momento speciale di distrazione e felicità.

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Mattarella: ” Dobbiamo rafforzare il valore della solidarietà nell’ordinamento internazionale”

 

 

Roma  –Comunicato-

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con S.E. il Signor Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica Francese, entrano nell’Auditorium della Nuvolain occasione dell’incontro internazionale per la Pace dal titolo “Il grido della Pace – Religioni e Culture in dialogo”
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

 

Minacce dei terroristi dell’Isis, pubblicate su “Al Naba” contro Luigi Di Maio

 

Proclameremo il califfo con pallottole e munizioni”. Conte: “Vicino a Di Maio, chi tocca Luigi tocca ognuno di noi”

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Ritornano le minacce inquietanti rivolte al Ministro Luigi Di Maio. si apprende che la rivista dell’Isis Al Naba prende nuovamente di mira Roma e lo stesso titolare della Farnesina. Sul periodico sono infatti apparse  frasi intimidatorie, accostate al riferimento alla conquista di Roma. In questa occasione, però, c’è un elemento inedito e ancora più inquietante: per la prima volta viene diffusa anche la fotografia di Di Maio, ritratto nella plenaria del vertice della coalizione anti-Daesh del giugno scorso nella Capitale, accanto al segretario di Stato Usa Antony Blinken.

In ambienti della sicurezza la diffusione della foto viene considerata un chiaro segnale “minatorio” nei confronti di Di Maio. La circostanza viene definita “molto preoccupante”.

L’articolo, dal titolo ‘Perché il Califfato li spaventa!’, è pieno di passaggi inquietanti: “Proclameremo il califfo con pallottole e munizioni”, “irromperemo nelle vostre sale conferenze”, “Terrorizzare gli infedeli è un ordine divino”.

“Sono vicino a Luigi Di Maio per le nuove, gravissime minacce ricevute dai terroristi Isis. Non ci fanno paura: il suo impegno, al servizio del Paese e della stabilità internazionale, non sarà scalfito da atti intimidatori.  Giuseppe Conte, leader del Movimento pentastellato, ha espresso solidarietà a Di Maio “Uno di noi”.

Anche il Pd si associa a Luigi Di Maio ed esprime solidarietà “A nome mio personale e di tutta la comunità del Partito democratico esprimo solidarietà e preoccupazione per questo ennesimo, grave ed esplicito atto intimidatorio verso Luigi Di Maio – afferma  il segretario nazionale del Partito democratico, Enrico Letta – Le minacce dell’Isis certo non fermeranno l’impegno del Ministro, della Farnesina e di tutto il governo italiano nel contrasto al fondamentalismo e al terrorismo internazionale

Scomparso Gino Strada, fondatore di Emergency

 

Addio a Gino Strada, fondatore di Emergency,  aveva solo  73 anni. “Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più – ha scritto Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency, in un post su Facebook – Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere…beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo”.

Addio a Gino Strada, è morto a 73 anni il fondatore di Emergency: "Perdita  enorme per il mondo intero, la sua presenza bastava a farci sentire più  forti". Il cordoglio della politica,

Il nostro amato Gino è morto questa mattina. È stato fondatore, chirurgo, direttore esecutivo, l’anima di Emergency. ‘I pazienti vengono sempre prima di tutto’, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose. Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano. Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri” il ricordo dello staff di Emergency. “È morto felice. Ti vogliamo bene Gino”.

Gino Strada era nato a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, nel 1948. “Un cittadino sestese che è diventato uno straordinario cittadino del mondo”, è il commiato del Comune, che “si stringe attorno alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutte le persone che gli hanno voluto bene”. E ancora: “A nome di tutta Sesto, vogliamo dirti grazie per essere sempre stato in prima linea, per aver portato aiuto a milioni di persone vittime di guerre e di povertà e per aver lottato instancabilmente a favore della pace“.

Una nota di palazzo Chigi: “Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha appreso con tristezza della morte di Gino Strada. Ha trascorso la sua vita sempre dalla parte degli ultimi, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone più difficili del mondo. L’associazione ‘Emergency’, fondata insieme alla moglie Teresa, rappresenta il suo lascito morale e professionale. Alla figlia Cecilia, a tutti i suoi cari e ai colleghi di Emergency, le più sentite condoglianze del governo“.

Una vita dedicata agli altri, e soprattutto ai più fragili e vulnerabili. Un esempio costante, concreto di autentica solidarietà e rara umanità. Una perdita inestimabile. Ciao Gino” ha comunicato su sui social  il leader del M5S Giuseppe Conte.

Ad Aci Sant’Antonio Babbo Natale verrà a regalare un dono a tutti i bambini

 

Regaliamoci il Natale’, parte l’iniziativa rivolta ai più piccoli che coinvolge le scuole. Caruso: “Vogliamo che si mantenga il senso di comunità”

Il Natale è la festa per eccellenza dei bambini, e a loro è rivolta l’iniziativa voluta  dall’Amministrazione di concerto con il Garante per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: ‘Regaliamoci il Natale’.         Quest’anno uno dei simboli delle feste, cioè Babbo Natale, si farà
aiutare dalla comunità santantonese e metterà i bambini in contatto tra loro. Una bimba o un bimbo per ogni famiglia preparerà una scatola‘gentile’ per un’altra bimba o un altro bimbo, inserendovi un dono semplice ed essenziale, qualcosa che ricordi il calore di un abbraccio o qualcosa di dolce che ricordi la dolcezza dei loro anni, una letterina che li faccia sentire vicini o qualsiasi altro oggetto che accorci le distanze in un periodo in cui il distanziamento è di fondamentale importanza. Ogni scatola confezionata dovrà essere consegnata a scuola entro venerdì 18 dicembre: dopo quella data Babbo Natale, con tanto di guanti e mascherina e aiutato dai volontari delle associazioni del
territorio, andrà a prendere i regali e li distribuirà.

Verrà consegnata una scatola ad ogni famiglia, un dono che servirà ad abbracciare
simbolicamente tutti i bambini che ne fanno parte. Per l’iniziativa è stata individuata la fascia d’età della scuola primaria, con tutte le  sue classi e una predilezione delle quarte e quinte: per aderirvi le
famiglie interessate dovranno compilare un modulo che, attraverso gli insegnanti, arriverà al Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il dott. Sebi Barbagallo, che coordinerà tutta
l’attività, dalla fase della raccolta a quella della distribuzione.
Se qualche adulto vorrà preparare una scatola per i più piccoli potrà farlo, consegnandola poi al Museo del Carretto nei giorni di giovedì 17 e venerdì 18 dicembre, dalle 10:00 alle 12:00.
  “Un Natale senza il tradizionale ‘Villaggio di Babbo Natale’, senza la tombola con i compagni o senza le tradizionali recite sarà certamente insolito – ha dichiarato l’Assessore ai Servizi Sociali, Antonio Scuderi
– e la speranza è che grazie alle parole che i bambini avranno dedicato gli uni agli altri si riusciranno a prendere idealmente per mano”.
L’Assessore alla Pubblica Istruzione, Cristina Orfila, sottolinea l’importanza dell’iniziativa: “Nessun dei bambini saprà a chi sarà destinata la scatola che avrà preparato, e potrebbe non sapere da chi
arriva quello che ricevuta, a meno che non venga specificato nella letterina che l’accompagna: Babbo Natale li unirà tutti e regalerà a ciascuno il diritto di essere uguale a chiunque altro”.
Quello che vogliamo è che si mantenga anche per queste feste il senso di comunità per i bambini – ha dichiarato il Sindaco, Santo Caruso –Sappiamo che è un Natale diverso, ma grazie all’impegno del Garante,degli Assessori e di alcuni consiglieri che hanno mostrato una spiccata
sensibilità, nonché grazie ai volontari sempre presenti in questo giorni che tradizionalmente sono più ricchi di quel senso di comunità. E questa credo sia un’ottima risposta a chi puntava il dito sulle iniziative natalizie bollandole come spese senza coscienza: stiamo cercando di tenere vivo il calore delle feste aiutando chi lavora in questo periodo, senza spendere nulla più che il necessario e quindi senza aumentare le spese degli altri anni intaccando magari altri capitoli, e puntando su iniziative come questa, che riescono ad affiancarsi assenze importanti come quella del ‘Villaggio’, appuntamento sempre attesissimo, e non incidono sulle casse”.