“Botti di Capodanno”: gli artificieri consigliano come utilizzarli in modo responsabile

 

L’arrivo del nuovo anno è un momento di festa e di gioia per tutti, e spesso si festeggia con i fuochi d’artificio. Tuttavia, è importante ricordare – informa il settore specializzato della Polizia- che i “botti di Capodanno” sono oggetti potenzialmente pericolosi, e per questo è necessario utilizzarli in modo responsabile e consapevole.

I fuochi d’artificio devono essere acquistati solo dai rivenditori autorizzati, e devono esporre il marchio CE, che ne garantisce la conformità ai requisiti di sicurezza delle norme attuali inoltre, è importante verificare se nel proprio comune sia in atto un’ordinanza che ne vieta totalmente l’utilizzo.

Anche quest’anno tornano i consueti consigli degli   artificieri che indicano come fare per non mettere in pericolo se stessi e gli altri.
Ricordarsi che i fuochi d’artificio vanno utilizzati all’aperto, lontano da oggetti potenzialmente infiammabili e possibilmente a distanza dai bambini. Anche una piccola scintilla può causare incendi e danni ingenti alle abitazioni.

Nel dettaglio ecco alcuni consigli specifici per utilizzare prodotti pirotecnici in sicurezza:

  • Leggete attentamente le istruzioni riportate sulla confezione degli oggetti che acquistate;
  • Accendete i fuochi d’artificio solo in condizioni di buona visibilità;
  • Non accendeteli mai in presenza di vento;
  • Non lasciateli incustoditi;
  • In caso di malfunzionamento, non provate a riaccenderli neppure a distanza di ore ma segnalate la presenza al numero di emergenza 112.

È assolutamente vietato comprare i cosiddetti “botti illegali” o presunti tali. I fuochi artigianali e senza i previsti certificati sono pericolosi per voi e per chi vi sta vicino. Non è infatti possibile prevederne la carica o i tempi di reazione dell’innesco. La loro esplosione può arrecare anche gravissime lesioni.

Un occhio di riguardo, infine, anche ai nostri amici animali, soprattutto quelli a quattro zampe che sono sensibili alle luci e ai rumori causati dall’esplosione degli artifici pirotecnici. Evitate di lasciarli in giardino o in luoghi esposti, non fateli restare mai soli, se hanno paura distraeteli e giocate con loro. In vostra assenza chiudete bene le finestre, cercando di tenere il posto il più sicuro possibile, nascondendo eventuali oggetti con cui potrebbero farsi del male ed assicuratevi che non ci siano possibilità di fuga.

Seguendo questi semplici consigli, si può  festeggiare l’arrivo del nuovo anno in modo sicuro e divertente, senza mettere a rischio la propria incolumità e quella degli altri.

 

Finanza: tutela del made in Italy- Sequestro a Napoli di 116 mlioni di articoli

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Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito dei servizi finalizzati alla tutela del “Made in Italy” e al contrasto della contraffazione, hanno individuato a San Giuseppe Vesuviano un opificio abusivo attrezzato per la produzione di capi di abbigliamento recanti la falsa dicitura “Made in Italy” e sottoposto a sequestro circa 116 milioni di articoli tra capi di abbigliamento, semilavorati e accessori, unitamente ad etichette, pronte per essere apposte sui capi.

In particolare, finanzieri della Compagnia di Ottaviano hanno scoperto, in una zona periferica del Comune di San Giuseppe Vesuviano, un opificio gestito da due imprenditori di origine cinese che, sfruttando sette lavoratori in nero, di cui tre bengalesi in stato di clandestinità, producevano migliaia di capi di abbigliamento falsamente certificati come prodotti “Made in Italy”. Nel corso del controllo, le Fiamme gialle hanno accertato che la ditta non aveva effettuato le previste comunicazioni autorizzative per l’avvio delle attività, operando in assenza delle prescrizioni previste in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e relative al corretto smaltimento dei rifiuti. Nello specifico, oltre al fabbricato di oltre 1.000 mq, i militari hanno sottoposto a sequestro 115.900.100 accessori per la produzione di capi d’abbigliamento, 1.120 Km. di stoffa in rotoli, 142.800 cartellini con indicazione “MADE IN ITALY” e 116.000 metri di elastici per capi di abbigliamento.

 

 

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Più di 180 mila sono risultati i capi di abbigliamento già assemblati e, dunque, sottoposti a sequestro: gli stessi erano pronti per essere immessi sul mercato, privi di qualsiasi documentazione originale atta ad attestare la legittima provenienza e a garantirne tracciabilità e qualità. I restanti prodotti erano, di contro, in via di confezionamento. Oltre a una performante linea di produzione, sono stati sequestrati anche gli scarti di lavorazione, pari a oltre 6.000 kg. di rifiuti speciali, che sarebbero stati illegalmente smaltiti. I due imprenditori sono stati deferiti alla Autorità Giudiziaria per i reati di produzione e vendita di prodotti industriali con segni mendaci, ricettazione, sfruttamento dell’immigrazione e del lavoro “nero” e mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro e gestione dei rifiuti.

 

VIDEO  FORNITO DALLA GUARDIA DI FINANZA

 

L’importante intervento della Guardia di Finanza di Napoli si inserisce nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione delle condotte commerciali ingannevoli riguardanti, in particolare, la vendita di beni con false indicazioni di provenienza, tra i principali obiettivi strategici di polizia economico-finanziaria perseguiti del Corpo.

Sicurezza internazionale dei vertici della Polizia: ad Israele due incontri bilaterali

 

Incontri internazionali

 

Si sono conclusi, nei giorni scorsi, a Tel Aviv (Israele) due eventi internazionali, riservati ai vertici delle Forze di polizia ed agli esperti di tecnologie applicate alla sicurezza. Agli eventi – comunica la Polizia -hanno partecipato delegazioni rappresentative dei sistemi nazionali di law enforcement e di soccorso pubblico.

Nella prima giornata, si è tenuto un incontro bilaterale tra la delegazione delle Forze di polizia italiana guidata dal vice capo della Polizia, preposto all’attività di  coordinamento e pianificazione forze di Polizia, Stefano Gambacurta e il capo della Polizia israeliano, Yacoov Shabtay.

Il prefetto Gambacurta, nel suo intervento introduttivo, ha sottolineato la valenza e l’attenzione che il dipartimento della Pubblica sicurezza rivolge alla cooperazione con la polizia israeliana, che continua a rappresentare un riferimento sia in efficienza quanto in professionalità. Ha, inoltre, evidenziato la necessità di condividere, nel solco della proficua collaborazione di polizia tra Italia e Israele, analisi e metodologie per contrastare fenomeni criminali di interesse reciproco, sottolineando, in particolare, la necessità di promuovere la cooperazione nel contrasto al terrorismo internazionale ed al cybercrime, invitando le autorità israeliane al prossimo tavolo tecnico bilaterale, da tenersi prossimamente a Roma.

La seconda giornata di lavori è stata dedicata alla presentazione dei vertici degli oltre 40 Paesi intervenuti, delle più innovative tecnologie sviluppate dalle aziende e start-up israeliane all’interno dell’Accademia di polizia israeliana a Bet Shemes.  
Concordi nel riconoscere  l’importanza di raggiungere livelli significativi di efficienza delle Forze di polizia attraverso la formazione congiunta e la condivisione di best practices, volte a valorizzare le sinergie e a rafforzare la futura collaborazione: una rotta lunga che richiede cooperazione, professionalità e creatività ed una apertura ai colleghi delle diverse Forze di polizia, capace di rompere le barriere verso la “nuova era della sicurezza”.

Sicilia: Sicurezza dighe, all’Autorità di Bacino riunione con la Protezione civile

 

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Palermo,

Prevenire qualsiasi tipo di rischio per consentire una gestione sicura delle dighe della Sicilia e dei tratti delle aste fluviali a valle di queste. Questo lo scopo dell’incontro che si è tenuto a Palermo, nei locali dell’Autorità di Bacino, convocato dal segretario generale Leonardo Santoro.

Alla riunione, promossa in sinergia con il dipartimento regionale della Protezione civile,- comunica la Regione – hanno preso parte anche i gestori degli invasi e l’Ufficio tecnico per le dighe della Sicilia (Ministero delle Infrastrutture). Al vaglio degli uffici ci sono gli studi effettuati su diversi invasi dell’Isola finalizzati a consentire l’aggiornamento dei Documenti di Protezione Civile, che tengano conto dei valori delle portate cosiddette “QAmax” (in assenza di pioggia) e “Qmin” (in presenza di pioggia) di 41 dighe siciliane, vale a dire quelli della portata massima e minima che può essere versata, in sicurezza, in linea con la direttiva del presidente del Consiglio dei ministri dell’8 luglio 2014 e con quelle emanate lo scorso anno dalla stessa Autorità di Bacino.

Sarà compito dei gestori, pertanto, riformulare, eventualmente tali valori alla luce della presenza di infrastrutture o di altri elementi presenti lungo le aste fluviali quali ponti, guadi, strade o anche abitazioni, talvolta abusive, che limitano significativamente la portata minima sversabile dalle dighe in caso di forti piogge. «Si è trattato di un primo, importante, incontro a cui ne seguiranno altri – ha detto Santoro – utile ad avere rilevanti elementi necessari alla successiva predisposizione dei Piani di Emergenza Dighe, di competenza del dipartimento regionale della Protezione civile in raccordo con l’Ufficio tecnico per le dighe e le prefetture territorialmente interessate». È stata pertanto richiesta a tutti i gestori una revisione completa dei valori di portata ad oggi stimati, al fine di programmare meglio il sistema di allertamento, da un lato, ed individuare le criticità da rimuovere, dall’altro, per garantire un più sicuro ed efficiente funzionamento degli invasi siciliani.

8 agosto “Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano del Mondo”: nota del Comune di Messina

 

Oggi, 8 agosto, in occasione della giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, l’Amministrazione comunale di Messina ha ricordato con una nota-Comunicato  gli italiani caduti sul lavoro in patria e all’estero. “A tutti i nostri connazionali che hanno perso tragicamente perso la vita nell’esercizio della loro attività va il nostro ricordo. E oggi in particolare, nel giorno dell’anniversario della tragedia di Marcinelle in cui persero la vita a causa di un incendio 262 minatori.

La miniera della cittadina belga – si legge nel documento – rappresenta il simbolo e la memoria per tutti gli emigranti italiani che hanno perso la vita sul lavoro. Un lavoro duro, faticoso e pericoloso. Auspichiamo che la memoria di quei 136 connazionali alla ricerca di un futuro migliore, possa contribuire a garantire e mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza dei luoghi di lavoro”, conclude l’Amministrazione comunale.

“Emissioni nocive” sull’isola Vulcano

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Isola Vulcano

 

I valori delle emissioni nocive negli ultimi due mesi, secondo Arpa e Ingv, risultano stabili ma sempre anomali. La situazione non è peggiorata, tuttavia non bisogna abbassare l’attenzione, soprattutto in previsione dell’avvio della stagione estiva. Per alcune zone, comunque, le prescrizioni adottate con le precedenti ordinanze potranno essere mitigate.
È questo il risultato della riunione del Comitato per il coordinamento delle misure per la tutela della salute e dell’incolumità pubblica chiamato ad attuare gli interventi di prevenzione e monitoraggio dei gas nocivi sull’isola di Vulcano, alle Eolie, che si è tenuta ieri su convocazione del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in qualità di commissario delegato.
All’incontro in video collegamento hanno partecipato anche il dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile Salvo Cocina, il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, il viceprefetto di Messina Francesco Milio, oltre ai rappresentanti dell’Asp, dei Vigili del fuoco, dell’Arpa Sicilia, dell’Ingv, del dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute, dell’Istituto superiore di sanità e della comunità di Vulcano.
«I tecnici ci dicono che la situazione è stazionaria, ma dobbiamo essere pronti a qualsiasi tipo di emergenza, nel caso in cui i valori dovessero tornare a salire, come avvenuto nel periodo di maggiore crisi. Dobbiamo neutralizzare la sensazione di “abbandono” che cittadini e operatori turistici manifestano, per questo motivo dobbiamo accelerare sulla realizzazione della Rete dei sensori  di rilevamento dei gas nocivi per potenziare ancora di più il monitoraggio del fenomeno».
Altro argomento affrontato è stato quello della vigilanza.  «Dobbiamo rendere l’isola – ha detto il presidente della Regione – fruibile dal punto di vista della sicurezza. Chiederò al ministro dell’Interno e al prefetto di Messina la possibilità di predisporre un adeguato presidio di uomini in divisa, che siano da deterrente nei confronti di coloro che si avvicinano alle zone interdette, soprattutto per l’estate». Nel frattempo, la Protezione civile regionale ha provveduto a collocare la segnaletica necessaria e quella nazionale a organizzare un’esercitazione con le prove di evacuazione dall’isola, che hanno visto il fattivo coinvolgimento della popolazione e dei volontari.
Musumeci ha annunciato pure che, subito dopo l’approvazione del Bilancio, la Regione varerà una campagna di comunicazione per promuovere le isole minori, con particolare attenzione proprio a Vulcano. Una decisione per “compensare” l’apprensione degli operatori turistici che si attendono anche per quest’anno prenotazioni di quanti amano godere la suggestione che offre l’Isoletta.
Alla luce dell’attuale situazione, nelle nuove ordinanze che il sindaco di Lipari si appresta a varare, con il parere favorevole del Comitato, continuano a restare precluse le aree limitrofe al cratere, al laghetto naturale dei fanghi termali e alla spiaggia dei Faraglioni, dove l’attività dei fumaroli è ancora intensa. Saranno, invece, alleggerite le misure nell’area delle cosiddette “Case Lombardo”.
«Quello che ci conforta – ha detto il sindaco Giorgianni – è l’assenza di qualsiasi ricorso di pazienti alla Guardia medica o ai medici di famiglia per malori legati all’emissione dei gas. Nelle poche volte che i valori sono stati fuori dalla norma, inoltre, abbiamo accertato la presenza di venti predominanti in quelle zone e comunque il Comune ha effettuato una regolare attività di informazione alla popolazione affinché fosse sempre coinvolta».

«Serve prudenza – ha concluso Musumeci – ma sono certo che sarà un’estate intensa sul piano turistico ed economico».

Aci Sant’Antonio, messa in sicurezza del territorio

Cartelli di avvertimento, segnali, recinzioni e altro materiale di barriera  a HGC | HGC

 

. Caruso: “Altri due grandi traguardi raggiunti”Erano stati già annunciati come ulteriori possibili traguardi di questo 2021, e adesso è arrivata la conferma: la Giunta comunale ha approvato iprogetti per la regimazione delle acque in via Nocilla e per la realizzazione della via di fuga in via San GiuseppeSi tratta di due importanti opere di messa in sicurezza del territorioattese da molto tempo e finalmente pronte per diventare realtà. Nel primo caso in virtù di un un finanziamento di oltre mezzo milione di euro si effettuerà  il ripristino e il recupero del sistema fognario di viaNocilla, oltre che il rifacimento dell’asfalto sull’intera strada,mentre nel secondo caso verrà attenzionato il rischio idrogeologico, datanto tempo sotto la lente di ingrandimento e che ha già visto partire la gara d’appalto.“Si tratta di due altri due grandi traguardi raggiunti in questo 2021 – ha dichiarato il Sindaco, Santo Caruso – che vanno a sommarsi a quelliche, grazie al lavoro congiunto degli uffici e della parte amministrativa, siamo riusciti ad ottenere, a partire dal rifacimento del centro storico e dalla realizzazione della palestra a Santa Maria La Stella. In questo caso, poi, viene posta attenzione alla sicurezza del territorio, con un intervento come quello di via San Giuseppe atteso da moltissimo tempo, ed è un’opera che insieme a quella di via Nocilla, che per la sue caratteristiche richiede una azione di regimentazione importante, farà la differenza ad Aci Sant’Antonio.Sono molto lieto di poterlo annunciare sul finire di questo anno così difficile, e di poterlo annunciare dopo aver messo in evidenza l’ottimo stato di salute delle nostre casse, in modo da preparare come si deve l’anno che sta per venire”.

APPELLO ,PER MOTIVI DI SICUREZZA,DI ABITANTI DELLA VIA RAGALIDDA AL COMUNE DI NICOLOSI PER UNA MIGLIORE QUANTITA’ DI LUCE SULLA STRADA

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

“Gli abitanti della Via Ragalidda a Nicolosi  hanno recentemente rappresentato al Comune -Ufficio competente dei Vigili urbani- la sostituzione di un lampione spento perchè guasto o fulminato – quasi di  di fronte al  n.15, e la collocazione di una lampada presso il numero civico  , n.15 per l’esistenza di un Palo Enel

La legge-  impone infatti che ci siano condizioni di sicurezza nelle vie e nelle strade

La sicurezza, a 360 gradi, di una zona  extraurbana non passa soltanto dalla presenza più o meno costante delle forze dell’ordine -Carabinieri e Polizia locale -municipale  ma anche della corretta illuminazione nelle ore serali e notturne. Appare abbastanza ovvio che un luogo buio si presta maggiormente a hi è dedito alla malavita e alle rapine   o anche a qualche incidente rispetto a quello in cui non manca la luce. E questa zona della Via Ragalidda non è affatto sicura, che si aspetta?

FARO SPENTO E LAMPADA DA COLLOCARE   SUL PALO PRESSO NUMERO CIV. 15

Quello che dovrebbe essere altrettanto ovvio è che quando un lampione non funziona dovrebbe essere lo stesso Ente  immediatamente a ripararlo                     E’ questa la dottrina dei doveri. In questo modo, appunto, si evitano la delinquenza e l’incidente sopra citati. Non solo ma si incoraggiano  anche i turisti a visitare una delle we vie più ridenti del Comune di   Nicolosi

 

Nicolosi, l'emozione della fascia tricolore per Angelo Pulvirenti - Sicilia Network

(Nella foto d’Archivio) Il Sindaco di Nicolosi   Angelo Pulvirenti

Vale la pena segnalare che nel 2016 sono state introdotte nuove normative sull’illuminazione pubblica, in particolare sulla classificazione delle strade e sull’intensità ed il tipo di luce che ciascuna zona deve avere nelle ore serali e notturne per garantire la sicurezza di chi vi transita. Lasciare a lungo dei lampioni spenti -come in via Ragalidda, oltre due mesi circa- e non mantenere la quantità di luce necessaria e stabilita dalla legge, dunque, può rappresentare un serio problema in primis per ch abita nella zona che si collega dal campo sportivo PulvIrenti alla via Guardia Ragala ma anche per chi vi transita occasionalmente, per gli stessi Vigili urbani e Carabinieri che combattono contro la delinquenza e chi si deve occupare della gestione degli impianti.

SPECCHIO PARABOLICO FRONTE AL N.15 DELLA VIA RAGALIDDA-

 

Specchio Parabolico Immagini e Fotos Stock - Alamy

Fra l’altro, segnaliamo al Comune di Nicolosi -Ufficio Vigili urbani – che appare indispensabile e persino urgente uno specchio parabolico di fronte al   cancello del numero 15 della via Ragalidda per avere visibilità delle auto e camion che transitano veloci trascurando che alla loro destra può uscire da una proprietà privata una automobile.

Di chi è, dunque, la responsabilità se, a causa di un lampione spento, un automobilista fa un incidente o un pedone viene investito? Secondo il Codice civile, «ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito»

Oltre al Codice della strada e al Codice civile, anche lo Stato – rileviamo – con la legge UNI 11248, focalizzata proprio sull’illuminazione stradale impone che ogni strada abbia una quantità di luce atta a garantire la sicurezza, a seconda della  della viabilità media registrata. E vorremmo ricordare all’Ill.mo Sindaco Primario Chirurgo dott.Pulvirenti  che la via Ragalidda  ,tra tutte le vie di CONTRADA RAGALA, è quella che, secondo i rilevamenti comunali degli anni precedenti, registra in assoluto il maggior numero di residenti.  Una via che meriterebbe la percentuale di edificabilità concessa da quella politica miope e deteriore di decennio trascorso alle vie consorelle- ma molto più distanti dal centro urbano e periferico

 

Controlli a Siracusa di 200 militari impegnati in un servizio straordinario di sicurezza

Tribunale di Siracusa

Il Tribunale di Siracusa – (Archivio -Sud Libertà)
 Siracusa – 
Oltre 200 Carabinieri all’alba di oggi hanno circondato un intero quartiere della città di Noto (SR) e stanno setacciando casa dopo casa, alla ricerca di armi detenute illegalmente. A poche ore dall’inizio della vasta operazione, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa, supportati anche da unità cinofile, hanno sequestrato ben 10 pistole, munizionamento di vario calibro, armi bianche e oltre 100.000 euro.
Le perquisizioni sono tutt’ora in corso e sono in atto verifiche con personale della società di fornitura di energia elettrica, volte ad appurare eventuali allacci abusivi.
Al vaglio le posizioni di alcune persone ritenute detentrici di alcune delle armi sequestrate.
L’odierno servizio di controllo straordinario del territorio si inserisce tra le attività intraprese a seguito del ferimento di un 17 enne di Noto ove nessuna collaborazione è pervenuta dai parenti e dai testimoni all’attività di indagine.

Isola di Vulcano:denunciati turisti -ignari del rischio di esalazioni gassose- trovati sulla sommità del cratere vulcanico dell’isola eoliana

 

Isola di Vulcano, Eolie: il sentiero per salire al cratere
 Messina – Isola di Vulcano,
 
I Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno effettuato un servizio di controllo del territorio nelle isole Eolie, con particolare attenzione alle zone della c.d. “movida”, anche per verificare il regolare rispetto delle normative governative per il contenimento della diffusione del contagio del virus Covid-19.
I militari delle Stazioni Carabinieri dell’arcipelago eoliano di Lipari, Vulcano, Santa Marina Salina, Filicudi e Stromboli, nonché del Posto Fisso di Panarea, hanno attuato diversi posti di controllo alla circolazione stradale, nel corso dei quali, a Vulcano, hanno deferito una persona in stato evidente di ubriachezza, sanzionandola anche per violazione della normativa sul distanziamento sociale.
Inoltre, sempre sull’isola di Vulcano, i Carabinieri hanno sanzionato dieci turisti, per aver violato l’ordinanza sindacale n. 115/2021 del Comune di Lipari che, in ragione della pericolosità connessa alle anomale concentrazioni delle esalazioni gassose presenti sulla sommità del vulcano, vieta la scalata del cratere della Fossa a visitatori ed escursionisti, elevando sanzioni amministrative per un totale di cinquemila euro.
Nel corso dei servizi sono state sottoposte a controllo 32 vetture e 83 persone. Infine   sono state elevate diverse sanzioni per violazione delle norme del codice della strada tra cui la mancanza di copertura assicurativa, l’uso del cellulare alla guida di veicoli ed il mancato uso del casco a bordo di motocicli