Riceviamo e pubblichiamo:
“Gli abitanti della Via Ragalidda a Nicolosi hanno recentemente rappresentato al Comune -Ufficio competente dei Vigili urbani- la sostituzione di un lampione spento perchè guasto o fulminato – quasi di di fronte al n.15, e la collocazione di una lampada presso il numero civico , n.15 per l’esistenza di un Palo Enel
La legge- impone infatti che ci siano condizioni di sicurezza nelle vie e nelle strade
La sicurezza, a 360 gradi, di una zona extraurbana non passa soltanto dalla presenza più o meno costante delle forze dell’ordine -Carabinieri e Polizia locale -municipale ma anche della corretta illuminazione nelle ore serali e notturne. Appare abbastanza ovvio che un luogo buio si presta maggiormente a hi è dedito alla malavita e alle rapine o anche a qualche incidente rispetto a quello in cui non manca la luce. E questa zona della Via Ragalidda non è affatto sicura, che si aspetta?
FARO SPENTO E LAMPADA DA COLLOCARE SUL PALO PRESSO NUMERO CIV. 15
Quello che dovrebbe essere altrettanto ovvio è che quando un lampione non funziona dovrebbe essere lo stesso Ente immediatamente a ripararlo E’ questa la dottrina dei doveri. In questo modo, appunto, si evitano la delinquenza e l’incidente sopra citati. Non solo ma si incoraggiano anche i turisti a visitare una delle we vie più ridenti del Comune di Nicolosi
(Nella foto d’Archivio) Il Sindaco di Nicolosi Angelo Pulvirenti
Vale la pena segnalare che nel 2016 sono state introdotte nuove normative sull’illuminazione pubblica, in particolare sulla classificazione delle strade e sull’intensità ed il tipo di luce che ciascuna zona deve avere nelle ore serali e notturne per garantire la sicurezza di chi vi transita. Lasciare a lungo dei lampioni spenti -come in via Ragalidda, oltre due mesi circa- e non mantenere la quantità di luce necessaria e stabilita dalla legge, dunque, può rappresentare un serio problema in primis per ch abita nella zona che si collega dal campo sportivo PulvIrenti alla via Guardia Ragala ma anche per chi vi transita occasionalmente, per gli stessi Vigili urbani e Carabinieri che combattono contro la delinquenza e chi si deve occupare della gestione degli impianti.
Il corretto funzionamento dell’illuminazione pubblica, e quindi fare il possibile per evitare che ci siano dei lampioni spenti, e integrare i pali dove risultano mancanti le lampade ,come sopra rappresentato, è a carico del Comune ed esattamente dei gestori-Vigili urbani – delle strade. Sono loro che devono garantire che nelle vie urbane o extraurbane, a seconda della propria competenza, vi siano le condizioni di sicurezza per pedoni e automobilisti.
–SPECCHIO PARABOLICO FRONTE AL N.15 DELLA VIA RAGALIDDA-
Fra l’altro, segnaliamo al Comune di Nicolosi -Ufficio Vigili urbani – che appare indispensabile e persino urgente uno specchio parabolico di fronte al cancello del numero 15 della via Ragalidda per avere visibilità delle auto e camion che transitano veloci trascurando che alla loro destra può uscire da una proprietà privata una automobile.
Il Codice della strada, infatti, – è noto ma pensiamo sia utile sottolinearlo – stabilisce che -i Comuni «devono provvedere alla gestione delle strade, dell’arredo segnaletico ,nonché delle attrezzature, » . Tra gli elementi di arredo funzionale si trovano anche i lampioni dell’illuminazione pubblica
Di chi è, dunque, la responsabilità se, a causa di un lampione spento, un automobilista fa un incidente o un pedone viene investito? Secondo il Codice civile, «ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito»
Oltre al Codice della strada e al Codice civile, anche lo Stato – rileviamo – con la legge UNI 11248, focalizzata proprio sull’illuminazione stradale impone che ogni strada abbia una quantità di luce atta a garantire la sicurezza, a seconda della della viabilità media registrata. E vorremmo ricordare all’Ill.mo Sindaco Primario Chirurgo dott.Pulvirenti che la via Ragalidda ,tra tutte le vie di CONTRADA RAGALA, è quella che, secondo i rilevamenti comunali degli anni precedenti, registra in assoluto il maggior numero di residenti. Una via che meriterebbe la percentuale di edificabilità concessa da quella politica miope e deteriore di decennio trascorso alle vie consorelle- ma molto più distanti dal centro urbano e periferico