Covid, boom di contagi e di decessi (446 di cui 34 in Sicilia)

Medici ospedalieri: 'La situazione è gravissima' - Sanità - ANSA.it

QUESTO VIRUS SEMBRA USCITO DALL’INFERNO: OLTRE 37 MILA NUOVI CONTAGI

Sono 37.809 i nuovi casi di Covid secondo i dati  del Ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 446 morti, che portano il totale a 40.638 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia.

Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 234.245 tamponi. In terapia intensiva ci sono 2.515 ricoverati, con un incremento di 124 unità. Cresce il numero dei guariti che ora sale a 322.925 (+10.586), mentre gli attualmente positivi sono 499.118 (+26.770).
Per quanto riguarda le singole regioni, si registrano altri 9.934 nuovi casi in Lombardia, 4.878 in Piemonte, 4.508 in Campania. Nel Lazio sono 2.699, in Calabria 264.

In Sicilia sono 1423 i nuovi casi di coronavirus  nelle ultime 24 ore con il record di 34 morti in un solo giorno. . Salgono di due le persone ricoverate in terapia intensiva (sono 159, ieri erano 157), mentre complessivamente le persone ricoverate in ospedale per covid sono ora 1316 (ieri erano 1304). In isolamento domiciliare ci sono 18.197 persone. Il totale dei positivi è ora di 19513, mentre il numero di morti dall’inizio della pandemia in Sicilia sale a 628. I guariti sono stati nelle ultime 24 ore ben 402. Il numero dei tamponi è stato di 9525. La percentuale di tamponi positivi in rapporto ai test processati è stato del 14,93%.

In Sicilia i casi sono così suddivisi: 321 a Palermo, 292 a Catania, 292 a Ragusa, 157 a Messina, 121 a Trapani, 91 a Siracusa, 62 ad Agrigento, 47 a Caltanissetta, 40 a Enna.

 

 

Elezioni Ordine Giornalisti: rinviate a data da destinarsi

 

Carlo Verna: «Noi giornalisti vittime di odio e querele, ora ci penserà la  Consulta» - Il Dubbio

Carlo Verna  (Ordine Nazionale Giornalisti)

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Sono state rinviate a data da destinarsi le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale e del Consiglio nazionale dei giornalisti previste per domenica 8 novembre (prima convocazione), 15 novembre ( seconda convocazione) e 22 novembre (ballottaggi).

La decisione del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, convocato in seduta straordinaria, è stata presa dopo che, a causa dell’aggravarsi dell’emergenza Coronavirus, il presidente del Consiglio nazionale dei giornalisti, con sua determina del 3 novembre, ha annullato le date del voto fissate a novembre, riservandosi di stabilire le nuove date per lo svolgimento delle elezioni, nel rispetto di quanto fissato dal decreto legge “Ristori” del 28 ottobre scorso. Il provvedimento del governo, lo ricordiamo, nato per cercare di contenere l’emergenza Covid ed evitare ogni assembramento e spostamento derivante dalla necessità di recarsi a votare di persona, ha introdotto la possibilità di utilizzare il voto elettronico anche per la composizione degli organi territoriali degli ordini professionali, tra cui quello dei giornalisti. Il voto in modalità telematica da remoto dovrà essere disciplinato da un regolamento adottato dal Consiglio nazionale dell’Ordine entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, previa approvazione del ministero della giustizia. Al Consiglio nazionale è stata data facoltà di predisporre il differimento della data prevista per lo svolgimento delle elezioni non superiore a novanta giorni.
Per l’elaborazione del suddetto regolamento, l’Ordine nazionale fa sapere che è stata coinvolta la Commissione giuridica per dare supporto al Comitato esecutivo.

Le linee generali del regolamento saranno sottoposte all’esame e alla discussione del Consiglio nazionale convocato per il 18 e 19 novembre prossimi.

Covid-19, registrati oggi 352 decessi , 19 in Sicilia

Ospedale Cannizzaro Catania, unità sotto organico e struttura carente -

Immagine d’Archivio Sud Libertà

Si sale sempre più, sono 30.550 i nuovi casi da coronavirus in Italia oggi. Da ieri sono stati eseguiti circa 212mila tamponi. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 352 morti, con un  totale a 39.764 dall’inizio della pandemia  “Nelle ultime 3 settimane – spiega il Settore Prevenzione del Ministero della Salute che fornisce i dati – abbiamo avuto un trend in aumento. Negli ultimi, a occhio, vediamo una certa stabilizzazione a livelli relativamente elevati. Il numero di positivi sul totale di tamponi effettuati supera il 10%. La proporzione è piuttosto elevata e questo non è un segnale positivo”, 

“Negli ultimi giorni è aumentato tendenzialmente il numero dei ricoveri in terapia intensiva, anche se non si registra nelle varie del paese una criticità. Oggi abbiamo altri 67 ricoveri in terapia intensiva e oltre 1000 nell’area medica, il trend sembra mostrare una certa stabilizzazione”,. “Tra le regioni, in numeri assoluti, tra le più colpite la Lombardia, che ha comunque circa 11 milioni di abitanti: siamo sui 7800 casi. Il Piemonte è a 3577 e la Campania a oltre 4000, siamo a livelli di incidenza simile a quello della Lombardia. Oltre 2400 casi in Veneto, nel Lazio vediamo un leggero incremento che sembra essere graduale”

In Sicilia sono 1155 i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore . I ricoverati complessivamente salgono a 1253 (+31 rispetto a ieri), ma calano di due i pazienti in terapia intensiva (da 150 a 148). In isolamento domiciliare ci sono ora 16365 persone e il totale dei positivi al virus è complessivamente di 17618 persone. Sono invece 250 le persone dichiarate guarite. Nelle ultime 24 ore sono decedute altre 19 persone per cause riconducibili al virus e il totale delle vittime siciliane è salito a 569. Record di tamponi: 9376 e la percentuale di positivi in rapporto al numero di test processati è così del 12,3%.Nelle province  a Palermo ci sono registrati nelle ultime 24 ore 352 nuovi casi, a Catania 324, a Messina 103, a Ragusa 98, a Trapani 54, a Siracusa 41, ad Agrigento 134, a Caltanissetta 27 e a Enna 22…

Secondo il nuovo Dpcm, già firmato da Conte,  le regioni c on zone rosse sono le più critiche ed in valutazione continua ‘L’indice rt è uno dei parametri, ci sono 21 indicatori compresi quelli di resilienza, che fanno riferimento alla capacità del sistema di reagire.

 

Covid, il virus dilaga ancora: oltre 22 mila nuovi contagi

 

General Wards, Medical Facilities - Amrutha Hospitals, Kurnool | ID:  6899637062

 

Sono 22.253 i nuovi contagi di coronavirus comunicati oggi dal Ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 233 morti, con un complessivo di  39.059 dall’inizio della pandemia. I pazienti in terapia intensiva sono 2.022, in aumento di 83 rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 135.731 tamponi (ieri erano 183.457). La Lombardia è la regione con l’incremento più alto di nuovi positivi (5.278 in più da ieri), seguita dalla Campania con 2.861.

In Sicilia nell’ultima giornata  sono stati 1.024 a fronte di altri 8.034 tamponi eseguiti.  Le ulteriori vittime sono 18 per un totale di 536 dall’inizio della pandemia.E’ un continuo crescendo. Con i nuovi casi salgono così a 16.064 gli attuali positivi. Di questi 1.167 sono i ricoverati: 1025 in regime ordinario e 142 in terapia intensiva con un incremento di dieci ricoveri. I guariti sono 266. I nuovi positivi sono così distribuiti : Palermo 209, Catania 258, Messina 92, Ragusa 249, Trapani 15. Siracusa 174, Agrigento 8, Caltanissetta 19. 

Nuovo Dpcm in arrivo: confronto ancora domani tra le Regioni e poi le scelte più forti difficili da accettare

Coronavirus, Napoli deserta vista dal drone: neanche un'anima tra il  lungomare di e piazza del Plebiscito - Corriere TV

 

PALERMO

«Siamo allo sprint finale per ulteriori restrizioni. C’è infatti una condivisione di fondo tra tutti i livelli amministrativi dello Stato nella riunione a distanza delle Regioni con il Governo: la drammatica situazione che il virus dilaga con disinvoltura nel pianeta e toglie la vita a migliaia di persone. La nostra posizione è uniforme a quella di tutte le Regioni italiane. Due le priorità che poniamo: la riduzione della mobilità e l’adozione di piani terapeutici/farmacologici per l’assistenza al domicilio, limitando così la pressione sugli ospedali». Lo dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che ha partecipato all’incontro insieme con l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. 

Proseguirà domani il confronto tra le Regioni, gli Enti locali e il governo sul testo del nuovo Dpcm «che, speriamo, stavolta sia davvero condiviso. Vedo un crescente allarme sociale e di questo dobbiamo essere tutti consapevoli. Scelte forti ma non chiare diventano per i cittadini difficili da accettare. Non ci possiamo permettere errori», ha detto  il governatore che ha partecipato all’incontro di stamane con i ministri, le Regioni, i Comuni e le Province, insieme all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.

Nel corso dell’incontro si è chiesta pure una differenziazione delle limitazioni a fasce di età, considerate più a rischio, come gli over 70. Una ipotesi che per alcuni potrebbe essere preferibile al lockdown generalizzato.

Condivisa l’idea di puntare in ogni caso a misure che siano il più possibile indirizzate a tutto il Paese, evitando interventi troppo differenziati, come chiesto dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana. Sul tavolo anche attività commerciali e scuola. Per i centri commerciali possibili nuove strette, per gli istituti si pensa a didattica a distanza in tutte le aree del Paese per le superiori, in forse per medie.

 

Coronavirus, balzo dei decessi 127 nella Penisola, 11 in Sicilia

 

Ospedale Garibaldi, medici e infermieri realizzano reparto di terapia  intensiva [FOTO] – LiveUnict

Diventa critica anche in Sicilia la situazione generale della pandemia.Sono 562 i casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, con undici morti (389 in totale dall’inizio dell’epidemia), uno dei dati più alti di sempre. Effettuati 7412 tamponi. I ricoverati sono 565 in regime ordinario (+23 da ieri) e 83 in terapia intensiva (+6), 7202 in isolamento domiciliare. Ben 198 i guariti, anche questo dato molto significativo (5551 in tutti), e 7850 casi attualmente positivi e 13790 quelli dall’inizio della pandemia.

Sul fronte della distribuzione territoriale sono 192 i nuovi casi a Palermo; 170 a Catania; 66 a Trapani; 53 a Messina; 34 a Ragusa; 20 a Siracusa; 19 a Caltanissetta; 5 a Enna e 3 a Agrigento. Sette le vittime a Palermo, due a Catania, una a Messina e una a Marsala.

Nel resto del Paese  sono stati 15.199 casi oggi (ieri 10.874), con il record di tamponi (177.848, 33mila più di ieri, con una incidenza rispetto ai nuovi casi pari all’8,5%). Balzo anche dei decessi, 127 oggi contro gli 89 di ieri, per un totale che sale a 36.832.

Crescita leggermente meno ripida invece per le terapie intensive, +56 oggi contro il +73 di ieri, 926 in tutto, e per i ricoveri ordinari, +603 (ieri +778), per un totale di 9.057.

 

Ballottaggi, oggi alle 14 si chiudono le operazioni di voto

elezioni comunali reggio calabria 2020

 

Urne aperte anche oggi  dalle 7 in Sicilia fino alle 14  per i ballottaggi. Si prosegue con il voto in quattro comuni: Agrigento, unico capoluogo di provincia; Carini, nel Palermitano; Augusta e Floridia nel Siracusano.Le operazioni di scrutinio avranno inizio oggi dopo il completamento delle operazioni di voto.
Ricorderemo che nella città dei Templi – dove si concentrano le attenzioni degli osservatori politici -a contendersi la poltrona di primo cittadino sono il sindaco uscente Lillo Firetto, sostenuto da liste di centro, che al primo turno ha ottenuto il 27,8% dei consensi, e Franco Miccichè, appoggiato da Vox e liste civiche, che ha ottenuto il 36,6% dei voti.

 

Elezioni amministrative Agrigento, Firetto non si apparenta, Miccichè  invece sì | SICILIATV.ORG

Franco Miccichè                                                                    Lillo Firetto

A Carini la sfida è tra l’uscente Giovì Monteleone del centrosinistra, che ha ricevuto il 37,5% delle preferenze, e Totò Sgroi del centrodestra, che ha ottenuto il 33,5% dei consensi.
Ad Augusta la contesa è tra l’ex sindaco Pippo Gulino che ha conquistato il 31,4% delle preferenze e Giuseppe Di Mare che si è fermato al 27,1%.
A Floridia il duello sarà tra Marco Carianni che ha ottenuto il 26,1% dei voti, sostenuto da liste civiche, e Salvo Burgio, che ha conquistato il 17,2% dei consensi, sostenuto da FdI e lista civica.

Covid, ancora tanta preoccupazione e nuove vittime Oltre 35.157.350 casi di contagio accertati nel mondo

Chiude uno dei reparti Covid dell'ospedale di Saronno - SaronnoNews

 

Sono 2257 i nuovi casi di coronavirus in Italia.  Rispetto a ieri -secondo i dati forniti dal Ministero della Salute -sono stati registrati altri 16 morti, che portano il totale a 36.002 dall’inizio dell’emergenza. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 323, con un incremento di 20 unità. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 60.241 tamponi. 

La Sicilia si mantiene sempre sopra i 100 casi positivi al Covid. i positivi rilevati nelle ultime 24 ore, sono esattamente 128 a fronte di 2.656 tamponi. Salgono così a 3.358 gli attuali positivi e passano a 361 i ricoverati in ospedale. Di questi 28 si trovano in terapia intensiva, 2.969 sono i pazienti in regime di isolamento domiciliare.

Nuove vittime, in questo caso sono due, che portano il totale a 321. Le vittime sono una donna di 65 anni e un uomo di 71 anni entrambi morti a Palermo. I guariti nelle ultime ore sono 15. Sul fronte della distribuzione territoriale Palermo  registra 63 nuovi positivi, mentre Catania annota 31 casi, 15 sono i nuovi positivi a Ragusa, 10 a Messina, 5 casi a Caltanissetta, 3 a Trapani e 1 a Siracusa.

La situazione nel mondo.  Preoccupante davvero Sono oltre 35 milioni i casi accertati di coronavirus nel pianeta.   Secondo  l’osservatorio della Johns Hopkins University,  stamani fissa a 35.157.350 i casi di contagio accertati a livello globale, con 1.037.075 decessi. Il Paese più colpito sono sempre gli Stati Uniti, con 7.417.845 di casi e 209.721 morti, seguiti dall’India, con 6.623.815 e 102.685 decessi e dal Brasile, con 4.915.289 contagi e 146.352 decessi.

REFERENDUM: FORSE SI RIDURRA’ LA DEMOCRAZIA MA NON SE NE PUO’ PIU’ DI QUESTI POLITICI CORROTTI ALLA CAMERA

Si vota tra circa una settimana :  come si schierano i partiti

Archivi -Sud Libertà
DI  RAFFAELE  LANZA

E’ il momento delle elezioni tanto attese. Taglio parlamentari. Visto che la politica è divenuta sinonimo di corruzione e ruberie diremmo:Taglio corrotti e ladri.  Con serenità di quelli onesti  e credenti della socialità     Sappiamo che il  20 e 21 settembre 2020 si voterà per un referendum costituzionale sulla riduzione di un terzo del numero dei parlamentari di Camera e Senato. È  il caso di sapere  cosa dicono i partiti e quali sono gli argomenti a favore del Sì e del No.

Un passo indietro.
La riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari era stata approvata all’inizio di ottobre 2019 con il voto favorevole praticamente di tutti i partiti. La legge doveva entrare in vigore a gennaio, ma una richiesta dei senatori, di fatto, l’aveva sospesa rendendo necessario il referendum. Nonostante l’iniziale apparente unanimità nel sostenere la riforma, 71 senatori di vari partiti avevano infatti firmato per indire un referendum costituzionale.

Spieghiamo il meccanismo vigente al Senato  I senatori avevano potuto avanzare la loro richiesta perché le riforme costituzionali hanno un iter parlamentare speciale: se una riforma non ottiene una maggioranza di due terzi da ciascuna delle due camere nel voto finale si hanno tre mesi di tempo per chiedere che sia sottoposta a referendum; servono le firme di un quinto dei membri di una delle due camere – per i senatori la soglia è di 64 – 500.000 elettori o 5 consigli regionali. La proposta sul taglio dei parlamentari era stata firmata da 71 senatori, 7 in più del numero minimo richiesto.

Il referendum avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 29 marzo, ma era stato rimandato a causa della pandemia Covid-19. A metà luglio il Consiglio dei ministri aveva stabilito le date del 20 e 21 settembre, accorpando il voto per il referendum confermativo alle regionali e alle elezioni supplettive nei collegi uninominali 3 della Regione Sardegna e 9 della Regione Veneto del Senato e con il voto amministrativo in alcuni comuni.

Il referendum sul taglio dei parlamentari sarà il quarto referendum costituzionale nella storia della Repubblica Italiana (gli altri tre sono stati il referendum sul Titolo V del 2001, quello sulla riforma costituzionale del centrodestra nel 2006 e quello sulla riforma costituzionale voluta dal PD nel 2016).

L’immagine di deputati sonnolenti alla Camera è rimasta scolpita nella mente di tanti italiani.  E se in Sicilia un governatore punta il dito contro la popolazione dei dipendenti regionali in servizio nei dipartimenti della Regione Sicilia, “si grattano la pancia” questi fannulloni,- ha affermato il Presidente della Regione Musumeci,  alla Camera la situazione non è poi tanto diversa       

Forse vedere     meno “ladri e truffatori” alla Camera  o  “persone      di carta” , prive di qualsiasi competenza ed autorevolezza,     farà bene un pò a tutti

La riforma prevede di ridurre i seggi alla Camera da 630 a 400 e quelli al Senato da 315 a 200: una riduzione di circa un terzo. In atto ci sono  un deputato ogni 96 mila abitanti e un senatore ogni 188 mila abitanti. Con il taglio ci sarebbe un deputato ogni 151 mila abitanti e un senatore ogni 302 mila. Dopo la riforma diminuirebbe dunque sensibilmente il numero di rappresentanti per abitante, ma l’Italia resterebbe comunque nella media degli altri paesi dell’Europa occidentale. Questo perché attualmente l’Italia è il paese con più rappresentanti eletti in numero assoluto (945 tra deputati e senatori) di tutta l’Europa occidentale.

Con l’approvazione della riforma saranno ridotti anche i parlamentari eletti dagli italiani all’estero: passeranno da 12 a 8 e i senatori da 6 a 4. Verrà inoltre stabilito un tetto massimo al numero dei senatori a vita nominati dai presidenti della Repubblica: mai più di 5.

Il referendum sarà confermativo, servirà cioè a confermare l’approvazione di una riforma costituzionale che non ha ottenuto almeno due terzi dei voti in ciascuna camera. Il quesito dice:

“Approvate il testo della Legge Costituzionale concernente “Modifiche degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?”.

Chi vota “sì” sostiene il taglio, chiede che la riforma sia confermata e che entri in vigore. Chi vota “no” ne chiede invece l’abrogazione. Nei referendum costituzionali non si tiene conto del quorum, come nei normali referendum abrogativi. 

Sembra che i  sondaggi siano orientati verso  il Sì in maggioranza. 

I partiti e il PD

Il Referendum attuale è il cavallo di battaglia del M5S  che ha  sostenuto la riforma come parte della  campagna cosiddetta “anti-casta”, ma in realtà quasi tutti i grandi partiti hanno mostrato interesse o simpatia per la riduzione dei parlamentarii (le ultime due riforme costituzionali proposte, e bocciate dagli elettori, prevedevano tra le altre cose anche il taglio del numero dei parlamentari).

Sono contrari alla riforma  partiti, come i Radicali e Sinistra Italiana, e numerosi singoli parlamentari sparsi tra vari gruppi. Sono favorevoli, oltre al Movimento 5 Stelle, anche la Lega, Forza Italia- qui il leader Silvio Berlusconi, ricoverato per Covid, ha lasciato ai suoi libertà di voto – e Fratelli d’Italia: l’opposizione sosterrà dunque una riforma del governo. 

Complessa la situazione interna al  PD  che ha cambiato idea lo scorso ottobre, dopo essere andato al governo con il Movimento 5 Stelle e aver sottoscritto un’alleanza che prevedeva l’appoggio alla riforma a certe condizioni. Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, aveva condizionato il Sì ad alcune misure di «riequilibrio» e a una modifica condivisa della legge elettorale in senso proporzionale, con sbarramento al 5 per cento.

Oggi il segretario Pd si esprime per il Sì incondizionato. A fine luglio Italia Viva aveva però votato con il centrodestra impedendo alla bozza di riforma della legge elettorale di arrivare in aula a luglio ed essere discussa in commissione (lo sbarramento al 5 per cento, allo stato attuale dei sondaggi, penalizzerebbe il movimento di Renzi).

 Altre posizioni all’interno del Pd sono diverse .Matteo Orfini, ex presidente del partito, ha detto: «Ci fu garantito che il taglio sarebbe stato preceduto da una nuova legge elettorale proporzionale e accompagnato da modifiche costituzionali che garantissero che quel taglio non sfasciasse l’impianto costituzionale». 

Gianni Cuperlo  si esprime per  il  No . La democrazia, sostiene Cuperlo, non ha prezzo: la riforma non è stata accompagnata dalle misure concordate per garantire un equilibrio a tutela della rappresentanza. Il rischio, dice, è che la rappresentanza venga «soppiantata dalla rappresentazione»: un parlamento ridotto nelle dimensioni finirebbe insomma «con l’essere “nominato” da un gruppo di capi corrente e partito».

Gli argomenti a favore del Sì hanno a che fare innanzitutto con la riduzione dei costi della politica e dunque con un risparmio economico per il bilancio dello stato che sarebbe pari a 100 milioni di euro all’anno ..

Nella presentazione della riforma si dice anche che l’obiettivo è «favorire un miglioramento del processo decisionale delle Camere per renderle più capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini». Secondo i favorevoli, il taglio renderebbe dunque il parlamento più efficiente, migliorerebbe«il rapporto tra cittadini e istituzioni» ed  eliminerebbe «la frammentazione tra svariati gruppi parlamentari, che a volte non rappresentano le principali forze politiche presenti nel paese ma gruppetti che servono solo a organizzare la sopravvivenza sulla poltrona».

Non ci sarebbe dunque alcun rischio per la democrazia, il cui principale problema non sarebbe quello della scarsa rappresentatività, ma quello di una generale inefficacia da un punto di vista di gestione. La tappa della riduzione del numero dei parlamentari sarebbe poi solo un punto di partenza, non di arrivo: ma il primo e il più significativo per procedere successivamente con altre riforme necessarie a eliminare il malfunzionamento delle istituzioni.

La verità è che la gente è stufa della politica, dei politici ladri, dei politici corrotti in collusione con la Mafia, e che i grandi problemi da oltre mezzo secolo sono rimasti irrisolti, una cancrena: La disoccupazione giovanile al SUD, il distanziamento sociale tra Nord e Sud, le risorse pubbliche orientate prevalentemente al Nord,le imprese che fuggono dalla Sicilia,i negozi che chiudono in gran numero le saracinesche,  gli eterni politici regionali burattini della Sicilia  obbedienti a “Roma”.

Sì, abbiamo sentito tante parole di onestà dal cambiamento governativo ma il denaro-linfa vitale per gli imprenditori, le famiglie – non scorre ancora nel Sud.      Abbiamo bisogno di vitalità economica.di sicurezza.. Non più di belle parole. E allora, nell’inspiegabile attesa,vadano via dalla Camera i parlamentari in eccesso.  Qui in Sicilia stiamo bruciando, gli altri giocano sulla pelle dell’isola, del Sud.  Onorevoli  fantasma che mangiano come veri maiali con la loro indennità vertiginosa.

Il rapporto tra rappresentanti e rappresentati dovrebbe dunque cambiare. Secondo alcuni giuristi  «. La riforma avrà un effetto iper-selettivo, limitando sensibilmente la voce in Parlamento delle forze minori e distorcendo la rappresentanza a vantaggio dei territori più popolosi».

Oltre al problema di rappresentanza legato alla penalizzazione di alcuni territori, si porrebbe un problema di rappresentanza in generale: aumenterebbe cioè il rapporto tra il numero degli abitanti e il numero dei parlamentari (deputati e senatori). Secondo alcuni di sinistra più è alto questo rapporto, «meno i cittadini sono rappresentati, nel senso che un parlamentare deve rappresentare una fetta maggiore di “popolo”».

I gruppi parlamentari diventerebbero più piccoli e facilmente sottomessi al controllo politico. 

 

Un’ordinanza in Sicilia per chiudere le strutture di accoglienza migranti -Musumeci: ” Roma impugni pure”

      IL    MINISTRO DEGLI AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE  FRANCESCO   BOCCIA LASCERA’ CORRERE?

 

 

 

Hotspot di Bisconte. Una “fuga umana”: il Circolo Impastato in ...

Fibrillazione nelle strutture di accoglienza dei migranti nell’isola. Un’ordinanza regionale forse se non verrà impugnata per anticostituzionalità dal Ministro Francesco Boccia segnerà la svolta in Sicilia che nel Mediterranneo conserva un ruolo fondamentale.  Il Presidente della Regione , Nello Musumeci  spiega. “La Sicilia non può continuare a subire questa invasione di migranti. Tra poche ore sarà sul mio tavolo l’ordinanza con cui dispongo lo sgombero di tutti gli Hotspot e dei Centri di accoglienza esistenti. Si attivi un ponte-aereo immediatamente e si liberi la Sicilia da queste vergognose strutture, iniziando da Lampedusa”.

Messina. 170 migranti a Bisconte, sono negativi al coronavirus ...

Nella foto d’Archivio, Centro di accoglienza Bisconte-Messina
“Le regole europee e nazionali-aggiunge il governatore – sono state stracciate. L’Europa fa finta di niente e il governo nazionale ha deciso, malgrado i nostri appelli, di non attuare i decreti vigenti e di non chiudere i porti, come invece ha fatto lo scorso anno con il decreto interministeriale Interno-Difesa-Trasporti”

Migranti, Musumeci chiude gli hotspot e Lampedusa: “Strutture ...

“C’è una colpevole sottovalutazione del fenomeno senza precedenti. E non capiscono quanto stia crescendo la tensione. Vogliono far diventare razzisti i siciliani, che sono il popolo più accogliente di tutto il mondo? Adesso se vogliono a Roma impugnino pure la mia ordinanza. Basta: abbiamo avuto fin troppo rispetto istituzionale su questa emergenza, ricambiato da silenzi, indifferenza e omissioni”.

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