Misure di prevenzione antimafia Palermo – Sequestri per 1,4 milioni di euro nei confronti di altri due favoreggiatori della latitanza di M. Messina Denaro

 

 

 

Palermo

I  finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a due decreti di sequestro per un valore complessivo di 1,4 milioni di euro, emessi dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di una donna e un uomo risultati tra i principali fiancheggiatori di M. M. Denaro.

I sequestri giungono all’esito di due procedimenti di prevenzione avviati in seguito alla cattura del latitante su delega della Procura della Repubblica – D.D.A.

Gli accertamenti, nello specifico, sono stati finalizzati a ricostruire il profilo patrimoniale delle persone sopra richiamate (condannate, all’esito del primo grado di giudizio celebrato con rito abbreviato, rispettivamente, alla pena di 11 anni e 9 mesi e di 14 anni di reclusione) e dei loro nuclei familiari, nonché a tracciare possibili flussi di denaro diretti a finanziare la latitanza del “boss” di Cosa nostra.

In tale contesto si è delineata la concreta attività di sostegno assicurata al latitante da entrambi i soggetti, mettendo in luce il ruolo fondamentale dagli stessi esercitato per garantire al “boss” quella rete di protezione indispensabile per poter continuare ad agire in condizioni di clandestinità.

Pertanto, il Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le ricostruzioni dei finanzieri e le prospettazioni della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nel ravvisare una situazione di evidente sperequazione tra fonti di reddito e impieghi, ha disposto il sequestro di:

  • n. 8 immobili (appartamenti e terreni), localizzati a Campobello di Mazara (TP), Castelvetrano (TP) e Palermo; n. 13 rapporti bancari; n. 1 veicolo, per un valore complessivo stimato in circa 1,4 milioni di euro.

I sequestri fanno seguito all’analoga misura eseguita nelle scorse settimane nei confronti di un altro favoreggiatore della latitanza di M. D., che aveva riguardato un patrimonio di oltre 3 milioni di euro.

Il servizio testimonia ancora una volta l’azione che la Guardia di finanza svolge, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, nel settore del contrasto patrimoniale alla criminalità organizzata, con il fine di aggredirne le ricchezze illecitamente accumulate.

I provvedimenti sono stati disposti in attesa del contraddittorio che avrà luogo nell’ambito dell’udienza fissata dinanzi al citato Tribunale

Napoli, Contrasto alla criminalità economica e finanziaria, tutela economica e sicurezza prodotti – Eseguite 9 misure cautelari personali

 

 

 

 

Napoli,

La Guardia di finanza, con l’impiego di 200 militari appartenenti a 30 Reparti del Corpo, ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di 9 misure cautelari personali e a un decreto di sequestro preventivo per un importo pari complessivamente a 7.947.540,28 euro, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su conforme richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti soggetti indagati per il reato di associazione per delinquere (art. 416 c.p.), finalizzata alla commissione dei reati di adulterazione di fitofarmaci e di ricettazione di tali prodotti, nonché per i reati di adulterazione o contraffazione di fitofarmaci (art. 441 c.p.), di riciclaggio (art. 648 bis c.p.) e di autoriciclaggio (art. 648 ter. l c.p.).

I fitofarmaci sono prodotti fitosanitari (“antiparassitari”, “pesticidi”) utilizzati in agricoltura per l’eliminazione di organismi nocivi (insetti, acari, batteri, roditori) e di erbe infestanti, la cui immissione in commercio è soggetta ai dettami di specifiche direttive europee, che prevedono una doppia valutazione del rischio (sanitaria ed ambientale), posta in essere dagli Stati Membri mediante un “elenco positivo” di sostanze attive utilizzabili nei preparati.

L’attività investigativa trae origine dal sequestro di oltre 46mila litri di fitofarmaci adulterati e illegali – che, qualora immessi sul mercato, avrebbero fruttato 5 milioni di euro – effettuato dalla Guardia di Finanza nel 2023 in fase di accesso presso il domicilio del rappresentante legale della “Agro Val Service” s.r.l. con sede a Boscoreale (NA), esercente l’attività di “commercio al dettaglio di prodotti per l’agricoltura ed il giardinaggio”.

Dalle indagini, proseguite anche mediante intercettazioni telefoniche, oltre che con l’ausilio delle analisi tecniche dell’ICQRF sui campioni sequestrati, è emerso che l’amministratore della predetta società avrebbe importato dalla Cina e dalla Thailandia, per poi commercializzarli in concorso con alcuni intermediari/procacciatori di clienti, fitofarmaci vietati dalla normativa di settore, europea e nazionale, in assenza delle previste autorizzazioni amministrative sanitarie ed ambientali, in quanto adulterati e pericolosi per la salute pubblica.

Nello specifico i fitofarmaci, dopo essere stati introdotti nel territorio nazionale mediante false indicazioni nelle bollette doganali inerenti alla tipologia di prodotto in modo da eludere i controlli, venivano manipolati con altre molecole, creando miscele nocive per la salute umana ed estremamente vantaggiose per i clienti finali, in quanto diluibili con una percentuale di acqua doppia rispetto a quella necessaria per l’impiego di un fitofarmaco legale, permettendo quindi agli attuali indagati un illecito risparmio di spesa e,conseguentemente, un maggiore illecito profitto.

Nel corso delle indagini si è proceduto ad una pluralità di sequestri dei fitofarmaci adulterati, i quali, all’esito della consulenza tecnica disposta da questo Ufficio, sono risultati contenere sostanze altamente cancerogene, pericolose per la salute umana.

I proventi dell’attività illecita sono risultati reinvestiti dai principali indagati nell’acquisto di 3 immobili – un appartamento a Scafati (SA), una residenza estiva a Capaccio Paestum (SA) ed un b&b a Porto Cesareo (LE) – del valore complessivo di euro 381.050,48, anch’essi oggetto di sequestro preventivo, integrandosi a carico dei responsabili anche il reato di auto-riciclaggio.

All’esito delle indagini espletate il GIP del Tribunale di Torre Annunziata ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un indagato, la misura coercitiva degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di altri sette indagati e la misura coercitiva del divieto di dimora nella regione Campania per un indagato nonché ha disposto il sequestro preventivo della somma di 7.947.540,28 euro, comprensiva di denaro contante, disponibilità finanziarie, quote societarie, beni mobili ed immobili riconducibili agli indagati.

In esecuzione di un decreto di perquisizione emesso da questa Procura della Repubblica, sono in corso, altresì, con l’ausilio di tre unità cash dog, specializzate nella ricerca di denaro contante, 55 perquisizioni – nelle regioni Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia – anche nei confronti delle ditte degli acquirenti nonché degli intermediari/procacciatori di clienti dei fitofarmaci provenienti dalle due società riconducibili al dominus dell’associazione per delinquere (Agro Val Service s.r.l. e Romanus Agro s.r.l.), al fine di impedirne l’utilizzo nelle coltivazioni agricole con ulteriori danni per l’ambiente e per il consumatore finale.

Sicurezza alimentare, NAS: una tonnellata di alimenti sotto sequestro- perchè non rintracciabili – a Reggio Calabria

 

Alimenti scaduti: possono comunque essere venduti?

Archivi, SUD LIBERTA

Reggio Calabria,
Nell’ambito di mirati servizi finalizzati al rispetto della normativa in materia di sicurezza alimentare, i Carabinieri del NAS di Reggio Calabria hanno eseguito 17 ispezioni nella provincia, nei settori di produzione, commercio e somministrazione di prodotti alimentari, di cui 11 risultate non conformi. In particolare, le attività ispettive hanno portato al sequestro amministrativo di una tonnellata di alimenti e preparazioni gastronomiche varie, non sottoposti a piano di rintracciabilità alimentare, ed alla chiusura di due attività di ristorazione attivate in carenza dei titoli autorizzativi.
Per le violazioni correlate alle irregolarità rilevate, i titolari delle attività sono stati segnalati alle competenti Autorità Sanitarie ed Amministrative e sono state contestate sanzioni pari a 20.500 Euro. Il valore complessivo dei prodotti e degli alimenti sottoposti a sequestro è stimato in circa 130.000 Euro, mentre quello delle attività sottoposte a vincolo ad Euro 800.000.

Ordinanza di misura cautelare per un noto artista palermitano, sconosciuto al Fisco . Ha percepito 850 mila euro in sei anni di attività

Video – G DI  FINANZA

Palermo,

I militari del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare reale emessa dal Tribunale di Palermo con la quale è stato disposto il sequestro di beni fino alla concorrenza di oltre 220 mila euro nei confronti di un artista, noto cantante neomelodico palermitano, risultato sconosciuto al Fisco e facente parte di un nucleo familiare percettore di reddito di cittadinanza.

L’attività di polizia giudiziaria è l’esito di una complessa verifica fiscale eseguita dai finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo di Palermo con la quale sono stati ricostruiti i redditi conseguiti dall’artista tra il 2016 e il 2022.

Il cantante, che nel corso degli anni era stato destinatario di misure di prevenzione personali di cui all’art. 3 del D.Lgs 159/2001 (divieti del Questore: divieto di accompagnarsi a soggetti socialmente pericolosi), e al quale in diverse occasioni era stato proibito di esibirsi dal vivo, pubblicizzava attraverso i propri profili social centinaia di concerti e feste private con le sue performance, palesando una professionalità e abitudinarietà nelle prestazioni senza tuttavia aver mai aperto una partita iva.

Era inoltre molto attivo su siti ed App di settore ove nel tempo aveva caricato diversi album e video musicali.

Proprio i profili social sono stati utili alle fiamme gialle per la ricostruzione dei compensi percepiti quantificati in quasi 850 mila euro in 6 anni di attività. Inoltre per le annualità 2018, 2019 e 2021, stante l’entità del giro di affari realizzato, l’artista si sarebbe reso responsabile del reato di omessa dichiarazione dei redditi e per questo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Palermo che ha proposto al Tribunale l’applicazione della misura ablativa del sequestro per equivalente in relazione alle imposte mai versate.

Infine, collateralmente alle attività fiscali, i finanzieri hanno approfondito la posizione del nucleo familiare del professionista, constatando che il padre aveva percepito il reddito di cittadinanza dal 2019 al 2022 beneficiando di sussidi per quasi 40 mila euro. Infatti il predetto aveva inserito in sede di domanda di accesso al beneficio anche il figlio indicandolo quale “disoccupato”. Per questa circostanza anch’egli è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria palermitana, la quale ha disposto anche nei suoi confronti il sequestro per equivalente dei sussidi illecitamente percepiti.

Nel corso delle perquisizioni locali e personali, eseguite tra le province di Palermo e Napoli, sono stati sequestrati Rolex, preziosi e denaro contante.

L’operazione svolta rientra tra i compiti istituzionali propri della Guardia di Finanza quale polizia economico – finanziaria costantemente impegnata nella lotta all’evasione fiscale, nella tutela della spesa pubblica nazionale e volta all’individuazione ed al contrasto delle condotte illecite contraddistinte da un forte disvalore sociale.

Il provvedimento in parola – avverte il Comando della Guardia di Finanza – è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare. Pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

Indagini della Procura della Repubblica e provvedimenti restrittivi a carico di persone accusate di sequestro

 

Noir movie character

 

 

 Ragusa – Modica ,
Su richiesta delle competenti Procure della Repubblica presso il tribunale ordinario (Direzione Distrettuale Antimafia) e presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, che hanno coordinato le indagini, nelle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica – supportati dai Reparti Investigativi dei Comandi Provinciali di Ragusa e Siracusa, che hanno contribuito allo svolgimento delle indagini – hanno dato esecuzione a due distinti provvedimenti restrittivi emessi dai GIP di Catania (sia presso il Tribunale ordinario che presso il il Tribunale per i minorenni) nei confronti di soggetti originari e gravitanti nell’area siracusana che fatta salva la presunzione di innocenza – venivano ritenuti gravemente indiziati , con i ruoli di mandanti, esecutori e carcerieri, dei sequestri di persona di 3 giovani avvenuti, in fasi diverse, a Scicli il 20 giugno dello scorso anno e che hanno suscitato profondo allarme nella città.
Per la liberazione di uno degli ostaggi, non appena localizzato il giorno successivo, è stato necessario l’impiego del Gruppo d’Intervento Speciale (GIS) dell’Arma dei Carabinieri, così da evitare possibili reazioni e ulteriori conseguenze in danno del giovane sequestrato. L’operazione si concludeva con l’arresto in flagranza di uno dei custodi e il sequestro di una pistola, della quale il carceriere era in possesso.
Sotto la direzione della AG Catanese l’Aliquota Operativa della Compagnia di Modica proseguiva le investigazioni in ordine al grave delitto commesso con il fattivo contributo dei Carabinieri di Siracusa.
Le indagini avrebbero quindi consentito di ricostruire il movente del sequestro del giovane, che si è ritenuto sia consistito in una ritorsione per la sottrazione di 4 chili di hashish, del valore di circa 15 mila euro, avvenuta a Modica il 19 giugno 2024 in danno di alcuni delle persone arrestatie già fornitricii di altre partite di droga in favore di giovani spacciatori locali. Il sequestro di persona avrebbe dunque avuto lo scopo di recuperare la somma di denaro a pagamento della droga, condizione per la liberazione del sequestrato.
Il commando, secondo la ricostruzione accusatoria da verificare nel prosieguo del procedimento — un gruppo composto da otto siracusani armati di pistole, giungeva a Scicli per rintracciare coloro che si erano impossessati della droga, bloccando per alcune ore e picchiando selvaggiamente, con la minaccia delle armi, due giovani sciclitani, di cui un minorenne, per poi rilasciarli; subito dopo, ne1 quartiere Jungi di Scicli, il commando avrebbe sequestrato il giovane da loro ricercato che, sempre sotto minaccia armata, sarebbe stato caricato con violenza a bordo di una delle loro autovetture e trasportato a Siracusa. Nel tentativo di difendere il giovane dai suoi aggressori, un cugino del sequestrato veniva attinto ad una gamba da un colpo di arma da fuoco. Anche l’ostaggio durante il tragitto veniva ferito alla spalla con un colpo di pistola, mentre tentava di lanciarsi da1l’autovettura in corsa.
\ Siracusa sarebbe stato poi rinchiuso in un appartamento di via Privitera, nel popolare rione di Santa Lucia, utilizzato quale covo per lo spaccio della droga.
Le indagini, i cui esiti sono stati sin qui convalidati dai giudici, avrebbero permesso anche di delineare le dinamiche del gruppo che risultava dedito allo spaccio di stupefacenti.
Ai risultati investigativi sin qui ottenuti – suscettibili di ulteriori convalide in sede giurisdizionale – si è giunti attraverso l’acquisizione delle informazioni assunte dai testimoni, l’analisi dei dati acquisiti sulla base del vaglio delle immagini di videosorveglianza presenti sui luoghi.
Gli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Ragusa e presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Catania-Bicocca.

Fabbricazione, detenzione, vendita e trasporto di materiale esplodente Napoli – Denunciate 2 persone, di cui una tratta in arresto e sequestrate oltre 2 tonnellate di artifizi pirotecnici

 

Sequestrati 3 chili di fuochi d'artificio illegali - Prima la ...

 

Napoli,

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, anche alla luce delle indicazioni ricevute dal Prefetto – Dr. Michele di Bari in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, hanno intensificato le attività di controllo economico del territorio al fine di contrastare la vendita di giochi pirotecnici illegali e pericolosi.

All’esito di due distinti recenti interventi, sono state sequestrate oltre 2 tonnellate di artifizi pirotecnici illegalmente prodotti, tre telefoni cellulari e un furgone. Sono state denunciate 2 persone, di cui una tratta in arresto, per fabbricazione, detenzione, vendita e trasporto di materiale esplodente, nonché per violazioni delle norme antincendio e di pubblica sicurezza.

In particolare, i finanzieri del Gruppo di Nola hanno individuato alcune spedizioni sospette presso una piattaforma logistica di Mariglianella (NA), che svolge l’attività di corriere. L’intervento ha consentito di individuare e sequestrare, all’interno di plichi che apparivano come spedizioni anonime, complessivamente 400 kg. di fuochi d’artificio di produzione artigianale ad alto potenziale esplosivo – quali bombe carta, cipolle e petardi – di cui è vietata la fabbricazione, nonché numerose “batterie pirotecniche” da 100 e 200 colpi, per un totale di circa 5.000 “pezzi”.

Dai successivi sviluppi, è stato possibile risalire a un immobile a Sant’Anastasia (NA), ubicato, tra l’altro, in prossimità del centro cittadino, nella disponibilità di un giovane del luogo, che veniva utilizzato come centro di stoccaggio del materiale esplodente e di confezionamento dei pacchi da spedire. Dopo aver osservato operazioni sospette di carico e scarico dei pacchi su un furgone, l’accesso all’interno del locale ha permesso ai militari di sequestrate altri 400 kg. di artifizi pirotecnici, costituiti da oltre 2.000 “pezzi” analoghi.

Nell’occasione, sono intervenuti anche i Carabinieri del Nucleo Artificieri del Comando Provinciale dell’Arma di Napoli che hanno attestato la “micidialità” del materiale esplodente.

Il giovane è stato tratto in arresto in flagranza di reato e il materiale rinvenuto, unitamente al mezzo e i telefoni utilizzati per contattare possibili clienti sono stati sottoposti a sequestro.

Ulteriore attività di controllo del territorio ha permesso di scoprire nelle campagne di Scisciano (NA) un capannone agricolo, al cui interno erano detenuti più di 1.200 Kg. di artifizi pirotecnici, costituiti da oltre 400 “batterie pirotecniche” da 100 e 200 colpi. Il soggetto detentore, a cui era riconducibile il deposito, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e il materiale pirotecnico è stato sequestrato.

E’ doveroso rappresentare che i procedimenti penali sono nella fase delle indagini preliminari e che, per il principio di presunzione d’innocenza, gli indagati non possono essere considerati colpevoli fino al passaggio in giudicato della sentenza condanna.

Lotta alla contraffazione- Trapani – Sequestrati oltre 1.700 giocattoli e profumi contraffatti per un valore di mercato stimato di 30.000 euro.

Giocattoli contraffatti, sequestrati 2,5 milioni di pezzi a ...

Trapani,

Intensificata l’attività di contrasto alla contraffazione da parte della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Trapani in vista delle prossime festività natalizie.

I militari in servizio presso la Compagnia Marsala, nel fine settimana appena trascorso, hanno sequestrato oltre 1700 articoli recanti marchi di noti brand contraffatti.

In particolare, le Fiamme Gialle marsalesi hanno rivolto l’attenzione a piattaforme di e-commerce individuando due coniugi dediti alla vendita online di giocattoli (tra cui palloni di calcio di famose squadre italiane) e profumi recanti marchi di noti brand nazionali ed esteri di presumibile provenienza illecita.

La successiva attività investigativa ha fatto emergere come i due coniugi fossero anche attivi nel commercio ambulante, soprattutto presso i locali mercatini settimanali.

Pertanto, è stata effettuata la perquisizione degli immobili e dei veicoli riconducibili ai due commercianti, che ha permesso di individuare un vero e proprio deposito di merci contraffatte presso la relativa abitazione.

I prodotti sono stati posti sotto sequestro e i due coniugi deferiti all’A.G. di Marsala. Se immessi sul mercato, oltre ad essere non sicuri e potenzialmente pericolosi in quanto destinati a bambini e alla cura della persona, avrebbero fruttato circa 30.000 euro.

L’operazione delle Fiamme Gialle si inserisce nell’ambito delle diuturne attività di controllo economico del territorio e a contrasto dei traffici illeciti e mira a tutelare sia i cittadini, in particolare nel periodo dell’anno precedente le festività natalizie in cui si registra un deciso aumento dei consumi, sia gli imprenditori onesti che operano nel rispetto delle regole.

L’attività si colloca nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

Caltanissetta, Operazione delle Fiamme gialle: sequestro di oltre 12 mila articoli non sicuri

 

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Caltanissetta,

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta, nell’ambito dell’azione di contrasto ai traffici illeciti, hanno sequestrato oltre 12.000 articoli non sicuri pronti per essere immessi sul mercato in occasione della ricorrenza di “Halloween”.

L’operazione, condotta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Caltanissetta, effettuata in due esercizi commerciali gestiti da soggetti stranieri, previa ispezione della merce esposta, ha consentito di rinvenire numerosi prodotti quali decorazioni, materiale di cancelleria e gadget ispirati ad Halloween, privi del marchio CE e, quindi, non idonei al commercio secondo i dettami del Codice del Consumo.

I prodotti sono stati sottoposti a sequestro amministrativo in quanto privi delle istruzioni e avvertenze per l’uso, delle informazioni minime per il consumatore finale relative alla sicurezza, alla qualità, alla composizione e all’origine dei prodotti, ritenuti indispensabili per un corretto utilizzo in piena sicurezza. Per le violazioni riscontrate sono state altresì elevate sanzioni fino a 25.000 euro.

Sono stati altresì rinvenuti numerosi articoli recanti il marchio “made in Italy” contraffatto, anch’essi sottoposti a sequestro, e sorpresi due lavoratori “in nero”, per le cui violazioni sarà interessato il competente ispettorato del lavoro.

L’operazione di servizio condotta dalla Guardia di Finanza conferma il costante impegno del Corpo nell’attività di prevenzione e repressione degli insidiosi fenomeni della vendita e distribuzione di prodotti non conformi e non sicuri, a tutela del mercato, delle imprese regolari e dei consumatori finali.

Blatte, escrementi di topi e …via dicendo in un Bar del centro storico di Via Etnea a Catania ispezionato dai NAS

 

 

Carabinieri comando provinciale di Catania, della Stazione Piazza Dante e del Nas, hanno denunciato il titolare di uno storico bar-pasticceria di via Etnea per gravi violazioni nel settore igienico-sanitario.

Si apprende – ma non è stato rivelato il nome del proprietario del Bar, che  Carabinieri, qualificati Nas, hanno eseguito una ispezione in un  laboratorio di produzione e stoccaggio degli alimenti trovandolo in vergognoso stato di manutenzione. I locali presentavano tracce di unto e sporco pregresso e visibili pure escrementi di topi. Tra i cibi già pronti e le 1.800 bottiglie di latte e lattine varie, i Carabinieri hanno riscontrato pure -per completare il quadro orroico del bar -la presenza di blatte.

I militari hanno dunque sequestrato la merce, più di 500 chili tra dolciumi e rosticceria già pronta, 100 chili di gelato e anche tutte le bevande. Sospesa l’attività, ed è scattata la denuncia all’Autorità giudiziaria del titolare, un 54 enne catanese. Nome nell’anonimato

PALERMO, CONTROLLI NEL SETTORE ALIMENTARE, RISTORAZIONE E VINICOLA, DEI NAS : SEQUESTRI E SANZIONI.

 

Comando Carabinieri per la Tutela della Salute

Archivi -Sud Libertà

Palermo,

Nell’ambito di controlli mirati a garantire la sicurezza della filiera alimentare e il rispetto delle normative nel settore della ristorazione e in quello vinicolo, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Palermo hanno controllato alcuni ristoranti, cantine e aziende vitivinicole nelle province di Palermo e Trapani.

Nel corso delle verifiche, i militari hanno constatato numerose violazioni amministrative riguardanti la mancanza di tracciabilità dei prodotti destinati alla somministrazione, lo svolgimento del servizio di catering in assenza di specifica autorizzazione, l’ampliamento abusivo degli spazi ricettivi degli esercizi commerciali, nonché la mancata comunicazione all’Agenzia delle Dogane dell’aggiornamento della planimetria dei vasi vinari presenti in cantina e la mancata esibizione della documentazione necessaria alla rintracciabilità del prodotto vinoso. Complessivamente, i militari hanno sequestrato circa 100 kg di generi alimentari carenti delle necessarie attestazioni a garanzia della salute del consumatore e circa 700 litri di vino sfuso contenuti all’interno dei silos.

Nel complesso, sono state contestate ai responsabili sanzioni amministrative pecuniarie per oltre 10.000 euro.