Catania, San Cristoforo, incontro tra Istituzioni e Terzo Settore per “Decreto Caivano”

 

San Cristoforo

Catania,

Domani, mercoledì 22 gennaio 2025, a partire dalle ore 15,00, nell’auditorium dell’oratorio Salesiano di via Santa Maria delle Salette 116, il Sindaco Enrico Trantino con gli assessori della Giunta, i capigruppo consiliari e i vertici burocratici del Comune, incontreranno i dirigenti scolastici e i rappresentanti del Terzo Settore che operano a San Cristoforo, per elaborare una piattaforma condivisa  di idee e progetti per gli interventi da proporre al Commissario Straordinario di Governo da realizzare nel popoloso quartiere di Catania, sulla scorta del Decreto Legge del 23 dicembre scorso del Governo Nazionale, che stanzia risorse per alcune città, tra cui Catania.

All’incontro sono stati invitati a partecipare anche il prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, l’arcivescovo di Catania Luigi Renna, il presidente del Tribunale dei Minorenni Roberto Di Bella e il Questore di Catania Giuseppe Bellassai.

Siamo consapevoli -ha detto il sindaco Trantino– dell’importanza di questa nuova opportunità di sviluppo per risanare uno dei quartieri storici cittadini perché siamo convinti che solo con un raccordo con le esigenze del territorio che la Scuola e il Terzo Settore impegnato nel sociale conoscono meglio di tutti, si potranno adottare le più idonee misure, senza rincorrere inutili cattedrali nel deserto. Insieme con le forze sociali -ha aggiunto Trantino- dobbiamo, infatti, ideare proposte da sottoporre al Governo utili per  il contrasto alla dispersione scolastica e offrire nuove opportunità di lavoro per allontanare i più giovani dal rischio dell’arruolamento nella delinquenza organizzata, che proprio in queste ore abbiamo visto essere più che mai tangibile”.

Nel corso dell’incontro, inoltre, il sindaco Trantino riferirà sull’esito dell’incontro istituzionale avuto a Roma con il Commissario Ciciliano, lo scorso giovedì, sulle modalità operative per realizzare gli interventi che si andranno a progettare.

CATANIA COME NAPOLI, VENTI ARRESTI PER SPACCIO DI DROGA,ESTORSIONI, AGGRAVATO DAL METODO MAFIOSO

Detenzione e successiva cessione di droga: sono due distinti reati

CATANIA

 I Carabinieri di Catania hanno infatti arrestato venti persone indagate a vario titolo dei reati di tentata estorsione, estorsione in concorso, associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, reati tutti aggravati dal ‘metodo mafioso’ per essere stati commessi avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche di un’associazione mafiosa.

L’indagine, denominata ‘Quadrilatero’ quello formato dalle vie Avola, San Damiano, Testai e la piazza Cosma e Damiano, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Catania Fontanarossa dal dicembre 2018 al dicembre 2019, ha consentito di disarticolare i gruppi criminali che gestivano 3 fiorenti ‘piazze di spaccio’ di sostanze stupefacenti (cocaina, crack e marijuana) radicate nel popolare quartiere di ‘San Cristoforo’ zona ‘San Cocimo’ roccaforte degli affiliati all’omonimo gruppo capeggiato da Maurizio Zuccaro, organico alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano.

I carabinieri, nell’ambito dell’odierna operazione sono stati supportati dai reparti specializzati dell’Arma (Compagnia di Intervento Operativo del XII° Reggimento ‘Sicilia’Nucleo Elicotteri e Nucleo Cinofili).

Si è scoperto che Catania utilizza per lo spaccio anche i bambini.

L’attività di spaccio avveniva infatti anche in presenza e addirittura con il coinvolgimento di bambini di circa dieci anni che in talune occasioni ritiravano il denaro indicando agli acquirenti il luogo ove poter ritirare lo stupefacente.

I carabinieri, nel corso delle indagini, hanno trovato e sequestrato un libro contabile (‘carta delle piazze di spaccio’) dove venivano annotati i proventi dell’attività illecita e il quantitativo di stupefacente venduto quotidianamente.

Infine  sono stati riscontrati tre episodi di natura estorsiva, in particolare due tentati ai danni di una farmacia e di una concessionaria di autovetture, un altro invece realizzato con il cosiddetto ‘cavallo di ritorno’ (dietro compenso di denaro uno degli soggetti arrestati aveva fatto da intermediario per consentire da parte dei ricettatori la restituzione alla legittima proprietaria dell’auto precedentemente asportata).

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