Rilancio terme siciliane,il governatore siciliano Schifani: «Sopralluoghi a Sciacca e Acireale. Bandi a dicembre Per la loro valorizzazione abbiamo destinato 90 milioni di euro»

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Effettuati i sopralluoghi nei complessi termali di Acireale e Sciacca, si completa una nuova tappa del percorso tecnico e amministrativo che punta alla riqualificazione e al rilancio degli impianti. Dopo la verifica dei luoghi effettuata a Sciacca nelle scorse settimane, oggi i componenti del tavolo tecnico, istituito dal presidente della Regione Renato Schifani e coordinato da Simona Vicari, hanno visitato i siti termali di Acireale.

Oltre a Vicari, presenti anche il dirigente generale del dipartimento regionale delle Attività produttive Carmelo Frittita, un funzionario del dipartimento Tecnico delegato dal dirigente generale Duilio Alongi e Luciano Abbonato in rappresentanza della Cassa depositi e prestiti, che fornisce l’assistenza tecnica alla Regione.

«In entrambi i siti termali – spiega il presidente Schifani – sono state completate le analisi sulle acque e procediamo speditamente col cronoprogramma che conduce all’obiettivo che ci siamo dati: riportare questi asset a nuova vita, offrendo servizi per la salute e per il turismo da troppo tempo assenti dalla nostra Isola. Per la riqualificazione e la valorizzazione dei due complessi abbiamo destinato 90 milioni di euro del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027. Dopo la recente delibera del Cipess, che ha ratificato l’Accordo per la coesione siglato con la Presidenza del Consiglio, entro fine dicembre pubblicheremo l’avviso esplorativo per la ricerca dell’operatore economico a cui affidare la progettazione, la costruzione e la gestione dei complessi termali». In questo processo di riqualificazione e di rilancio delle stazioni termali, è importante che il territorio sia pronto ad accogliere e valorizzare la prevedibile crescita di flussi turistici che deriverà dalla riapertura di questi poli attrattivi e che modificherà l’economia di queste aree della Sicilia. «Il nostro progetto – aggiunge Schifani – prevede il pieno coinvolgimento dei territori. Ci auguriamo che le due località possano sfruttare questo tempo per programmare la realizzazione di infrastrutture necessarie e creare le migliori condizioni di contesto dal punto di vista imprenditoriale, aspetti indispensabili per cogliere al meglio l’occasione di sviluppo offerta dal rilancio delle terme».

Sciacca, individuata dai Carabinieri una banda dedita a furti in aree rurali

 

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Sciacca,

I Carabinieri della Compagnia di Sciacca, con il supporto dei colleghi della Compagnia di Castelvetrano, hanno arrestato un 53enne di origine rumena ritenuto responsabile di furto, ricettazione e resistenza a P.U.

Al fine di contrastare i furti di rame che nell’ultimo periodo si sono verificati nel Belicino, a cavallo tra le province di Agrigento e Trapani, la Compagnia Carabinieri di Sciacca ha disposto mirati servizi, anche con personale in abiti civili, lungo le principali strade provinciali dell’area. Nel corso di uno di questi, sulla SP 44, nel Comune di S. Margherita di Belice, veniva notato transitare, a velocità sostenuta, un furgone con bordo delle persone. I militari tentavano di seguire gli spostamenti del furgone ma purtroppo ne perdevano le tracce. A quel punto, insieme ai colleghi della confinante Compagnia di Castelvetrano, venivano disposti dei servizi di controllo nei punti nevralgici del territorio.

Dopo qualche ora, i militari delle due Compagnie riuscivano a individuare di nuovo il furgone mentre, preceduto da un SUV, usciva da una strada di campagna. Intimato l’alt agli occupanti dei mezzi, di tutta risposta entrambi tentavano la fuga, cercando di speronare una delle auto di servizio. La fuga terminava a poche centinaia di metri quando l’autista del furgone perdeva il controllo del mezzo e andava a finire in un fosso, venendo subito bloccato dai militari, mentre i due occupanti del SUV, dopo aver urtato il guardrail, abbandonavano il mezzo e fuggivano per le campagne circostanti facendo perdere le loro tracce.

Dalle successive verifiche emergeva che il gruppo aveva rubato, da una cantina vinicola di Salaparuta (TP), il SUV abbandonato, oltre 1500 litri di gasolio, cassette di vino, ed attrezzatura varia. Il furgone utilizzato dal malvivente arrestato risultava invece essere stato rubato a Roccamena (PA). La refurtiva, per un valore complessivo di circa 35.000 euro, veniva restituita ai legittimi proprietari. Pertanto, il 53enne veniva tratto in arresto e, su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca, sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, durante la quale il giudice convalidava l’arresto e disponeva nei confronti dell’uomo la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.

Beni culturali Sicilia, è un C-46 della II guerra mondiale l’aereo ritrovato in mare nel 2023

 

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Sciacca,

Dopo una serie di indagini è stato identificato il relitto di un aereo ritrovato in mare nel 2023 al largo di Sciacca. Gli accertamenti, portati avanti con la supervisione scientifica della Soprintendenza del Mare dell’assessorato regionale dei Beni culturali, hanno permesso di stabilire con certezza che si tratta di un Curtiss C-46 Commando, affondato durante la Seconda Guerra Mondiale.
«Il ritrovamento e l’identificazione del relitto del mare di Sciacca – dichiara l’assessore ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato – è la dimostrazione del prezioso lavoro di ricerca che la Soprintendenza del Mare svolge con tutti i soggetti coinvolti nel campo dell’archeologia subacquea. La Regione Siciliana è costantemente impegnata per scoprire e mettere insieme le tante tracce della storia recente e di quella antica che la nostra Isola ancora custodisce».
Il relitto dell’aereo era stato scoperto nel marzo del 2023 da un team di ricerca del dipartimento Scienza della Terra e del Mare dell’Università di Palermo, in collaborazione con Ispra, e la presenza era stata confermata da una successiva immersione esplorativa. Nell’immediato non era stato possibile accertare il modello dell’aereo a causa della scarsa visibilità dovuta alla vicinanza delle foci dei fiumi Verdura e Platani e all’intensa attività di pesca a strascico nella zona. Proprio questo tipo di attività ha causato danni al relitto: elementi dell’aereo come l’elica del motore sinistro, il piano verticale di coda e la parte superiore della fusoliera risultano, infatti, rimossi o danneggiati a causa delle reti.
Le indagini per identificare l’aereo, dunque, si sono basate sull’individuazione di alcuni particolari costruttivi dei motori, sulla presenza dell’elica quadripala e sull’ispezione degli interni della fusoliera. Questi elementi si sono aggiunti a una testimonianza di un pescatore, raccolta in precedenza, che tra il 1943 e il 1944 aveva soccorso quattro aviatori statunitensi dopo che il loro aereo era precipitato in mare.
Un racconto che coincideva anche con la circostanza che il pilota fosse sopravvissuto. Tutti gli elementi raccolti hanno permesso di ricondurre il relitto a un modello C-46 che era stato consegnato nel maggio del 1944 alle forze aeree degli Stati Uniti e il 21 luglio successivo fu costretto a un ammaraggio a sud di Sciacca a causa dell’esaurimento del carburante. Questo relitto è l’unico perso nel Mediterraneo Centrale: i C-46 erano infatti ordinariamente impegnati nei teatri di guerra asiatici e, con minore frequenza, in nord Africa ed Europa. Il team che ha partecipato alle operazioni di individuazione del relitto è composto da Fabio Portella, Linda Pasolli, Stefano Vinciguerra, Santo Tirnetta, Riccardo Cingillo, Marco Gargari e Antonio Di Grazia. Foto e video sono stati realizzati da Fabio Portella, Linda Pasolli e Santo Tirnetta mentre le ricerche storiche sono a cura di Fabio Portella e Marco Gargari.

CRISI D’IMPRESA, «IL NUOVO CODICE CAMBIA L’APPROCCIO CULTURALE»

Catania: commercialisti, notai, avvocati, magistrati e accademici a confronto

ALLERTA E PREVENZIONE PER SALVARE AZIENDE E LAVORATORI

CATANIA

«Occorre un cambiamento dell’approccio culturale, perché è il contesto generale, anche internazionale, a richiederlo: trovare strumenti di prevenzione alla crisi e all’insolvenza delle imprese, piuttosto che attenderne la degenerazione o l’irreversibilità, rappresenta ormai una priorità. Intercettare precocemente i sintomi della crisi offre maggiori possibilità di salvare e conservare il tessuto imprenditoriale sano e meritevole, con evidenti benefici anche sul piano occupazionale». Sono le parole di Renato Rordorf – presidente della Commissione ministeriale che ha firmato la riforma nel nuovo Codice della crisi d’impresa – intervenuto a Catania, nel corso di un convegno sul tema che si è svolto ieri e continua oggi (25 gennaio) al Monastero dei Benedettini.

 

 

La riforma porta, non a caso, il suo nome, anche se lui ammette di «avere delle riserve» in merito al fatto di essere definito “padre” di una legge considerata una rivoluzione copernicana. Il provvedimento – come afferma lo stesso Rordorf – poggia su due colonne portanti: «l’istituto dell’allerta e della composizione assistita, che ha la finalità di consentire l’emersione tempestiva dei sintomi della crisi, e dunque un’opportuna reazione»; e «l’assetto degli uffici che l’imprenditore deve organizzare affinché questi strumenti funzionino realmente». In particolar modo Rordorf si riferisce alle piccole imprese, stimolandole a «non formulare pensieri come “io speriamo che me la cavo”, ma ad organizzarsi fin da subito per percepire in tempo le difficoltà che possono sfociare in crisi aziendale».

 

Ad ascoltare la sua relazione centinaia di professionisti etnei che hanno gremito l’Auditorium De Carlo, chiamati a raccolta dal Consiglio Notarile e dagli Ordini professionali dei Commercialisti e degli Avvocati, insieme al distretto catanese della Scuola Superiore di Magistratura (SSM), all’Università con la sua Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali, e alla Sezione Imprese e procedure concorsuali del Tribunale di Catania. Un momento di formazione necessario per prepararsi all’entrata in vigore del provvedimento – prevista per il 15 agosto 2020 – ma soprattutto un confronto sui nuovi assetti organizzativi degli uffici alla luce della riforma. «Il nuovo scenario responsabilizza maggiormente i professionisti perché chiamati a ricoprire il ruolo centrale di controllori dei meccanismi d’allerta», ha affermato il presidente dei Commercialisti etnei Giorgio Sangiorgio. Il presidente del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone, Andrea Grasso, ha espresso la posizione del Notariato, «secondo cui le modifiche apportate dalla normativa non stravolgono l’asset amministrativo delle aziende», come ribadito anche nella relazione di Marco Maltoni, componente della Commissione Studi d’Impresa del Consiglio Nazionale della categoria.

 

 

«L’Università di Catania – ha aggiunto il prorettore Vania Patanè – auspica che attraverso un continuo dibattito e confronto sia possibile raggiungere quella crescita culturale che forse rappresenta la chiave di volta di un miglioramento dello standard qualitativo della nostra società». Sul valore della sinergia istituzionale tra le professioni sono intervenuti il presidente della Corte d’Appello di Catania Giuseppe Meliadò, il segretario dell’Ordine Avvocati Maria Concetta La Delfa e il formatore decentrato SSM Claudia Cottini; mentre il direttore della Scuola delle Professioni legali, Aurelio Mirone, ha sottolineato il ruolo degli organismi della composizione d’impresa.

Significativa l’analisi del territorio catanese tratteggiata dal presidente della sezione fallimentare del Tribunale etneo Mariano Sciacca: «L’ultimo anno ci ha consegnato una realtà imprenditoriale ed economica catanese drammatica, mi riferisco in particolar modo alla crisi di aziende nell’ambito della grande distribuzione organizzata. Motivo per cui c’è innanzitutto una necessità sociale che spinge a prepararsi con competenza al cambiamento normativo». Ben sei le tavole rotonde in cui si sono susseguiti gli interventi di relatori di alto livello, locale e nazionale, al fine di analizzare i diversi aspetti del quadro normativo. Le conclusioni sono programmate nelle giornata di oggi (25 gennaio), attraverso altre due sessioni di lavori.

Si discute a Catania: “Il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”

Venerdì 24 e sabato 25 gennaio 2020, Monastero dei Benedettini

  LA RIFORMA CAMBIA L’ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI

 A Catania una “due giorni” in cui interverrà, tra gli altri, Renato Rordorf,

presidente della Commissione ministeriale che ha firmato il nuovo Codice

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CATANIA

Quali saranno gli assetti organizzativi degli uffici alla luce del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza? Un interrogativo necessario a cui daranno risposta, con un’iniziativa congiunta, istituzioni e professionisti catanesi nel corso della “due giorni” che si svolgerà il 24 e il 25 gennaio 2020 nell’Auditorium De Carlo dell’Ex Monastero dei Benedettini di Catania (Piazza Dante 32).

Venerdì 24 apriranno i lavori, alle 9.00, il presidente della Corte d’Appello di Catania Giuseppe Meliadò, il rettore dell’Università Francesco Priolo, i presidenti degli Ordini etnei Rosario Pizzino (Avvocati) e Giorgio Sangiorgio (Commercialisti), il presidente del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone Andrea Grasso, il formatore della Scuola Superiore della Magistratura Claudia Cottini, il direttore della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali -Unict Aurelio Mirone, il presidente della Sezione Imprese e procedure concorsuali presso Tribunale di Catania Mariano Sciacca. La relazione introduttiva sarà affidata a colui che ha dato il nome alla riforma, Renato Rordorf, presidente della Commissione ministeriale chiamata a rinnovare il diritto fallimentare e la disciplina delle procedure concorsuali.

Seguiranno – nel corso della mattina, del pomeriggio e successivamente nella giornata di sabato 25 – cinque sessioni tematiche per approfondire i diversi aspetti che riguardano il cambiamento epocale introdotto dal nuovo Codice nella gestione amministrativa delle imprese. Alle tavole rotonde si confronteranno e interverranno numerosi accademici, magistrati, giuristi e professionisti esperti provenienti da diverse città italiane.