Primo passo del Cancelliere tedesco Scholz con una telefonata a Putin:” Porre fine al conflitto con l’Ucraina

 

Doveva essere Trump invece  è avvenuto il primo  contatto telefonico- secondo fonti del governo tedesco  tra Olaf Scholz e Vlamidir Putin in due anni.

Putin e Scholz hanno avuto un colloquio telefonico, l'iniziativa è venuta dalla parte tedesca

Le richieste di Scholz: “porre fine al conflitto e agli attacchi aerei russi contro le infrastrutture civili in Ucraina”

Durante il colloquio- conversazione della durata di circa un’ora , Scholz –  “ha condannato la guerra di aggressione russa all’Ucraina” e ha esortato il presidente russo “a mettere fine” al conflitto e “a ritirare le truppe”.  Scholz ha chiesto a Putin di “negoziare con l’Ucraina con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura, sottolineando la determinazione incrollabile della Germania a sostenere l’Ucraina nella sua battaglia difensiva contro l’aggressione russa finché necessario“.

Il cancelliere ha poi definito “una grave escalation” e “un’espansione del conflitto” l’impiego in combattimento in Ucraina dei soldati nordcoreani inviati in Russia. Scholz, che secondo ‘Der Spiegel’ ha iniziato la telefonata, ha anche condannato gli attacchi aerei russi contro le infrastrutture civili in Ucraina.

 Putin: analisi sulle cause del conflitto e nuove realtà

Vladimir Putin dal canto suo, nel colloquio che il Cremlino definisce “franco”, ha detto a Scholz che qualsiasi accordo sull’Ucraina deve riflettere le “nuove realtà territoriali”. “Possibili accordi devono tenere conto degli interessi di sicurezza della Federazione russa, partire dalle nuove realtà territoriali e, la cosa più importante, affrontare le cause del conflitto alla radice”.

Attesa per le cariche apicali dell’Unione europea

 

Ursula von der Leyen  - AFP

 

Nulla di fatto ancora per le  cariche apicali Ue per la legislatura 2024-29 .

Ma “nessuno ha obiettato” al nome di Ursula von der Leyen come prossima presidente della Commissione Europea. Lo riferisce, al termine della riunione a Bruxelles, il premier croato Andrej Plenkovic.

Il Ppe -continua – ha ottenuto una vittoria convincente, con i Socialisti a 135-136 seggi, con un vantaggio consistente rispetto a Liberali e Conservatori. Rispetto al 2019″, valutando le cariche apicali “dobbiamo essere consapevoli della forza del Ppe e guardare alle altre cariche, perché oltre ai vertici Ue abbiamo nominato la presidente della Bei, nomineremo la settimana prossima il segretario generale del Consiglio d’Europa e del segretario generale della Nato. Tutti questi incarichi devono essere considerati”. Comunque, “rispetto al 2019, oggi eravamo al ‘latte e miele'”, conclude.

Michel: “Nostro dovere decidere presto…abbiamo ascoltato Ursula von der Leyen””

Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha annunciato che “abbiamo ascoltato la presidente del Parlamento Europeo e anche Ursula von der Leyen, che ha condiviso con noi alcune idee sul futuro dell’Ue. Poi abbiamo avuto la cena: è stata una buona occasione per scambiarsi opinioni e preparare il Consiglio Europeo della prossima settimana a Bruxelles. La conversazione va nella giusta direzione, credo, ma non c’è alcun accordo stanotte, in questa fase. Secondo Michel, devono essere prese “due decisioni”, una sulle cariche apicali e l’altra sull’agenda strategica dell’Ue.

Penso che sia un nostro dovere collettivo – aggiunge – prendere una decisione entro giugno. I 27 leader devono lavorare duramente per assicurare un accordo” sui vertici e sull’agenda strategica. Per Michel “era chiaro sin dall’inizio  la cena di oggi serviva affinché ognuno potesse “ascoltare tutti gli altri”, assicurando “trasparenza” al processo decisionale. Se ci sarà una maggioranza a favore del trio Ursula von der Leyen-Antonio Costa- Kaja Kallas “si chiarirà la prossima settimana. La conversazione di oggi è stata un passaggio utile per preparare il prossimo Consiglio Europeo, ma la decisione” verrà presa in quella sede, conclude.

“Quando non si prendono decisioni nell’Ue, le cose possono sempre andare in direzioni diverse. Ma non penso che avremo un remake del 2019, quando ci fu una grande tombola, con tutto sospeso per tre giorni. Non sembra essere così ora, è tutto molto più chiaro”, dichiara il premier olandese Mark Rutte, al termine della cena tra i leader Ue. “Non siamo ancora al punto – continua – di prendere decisioni sulle cariche apicali. Ne abbiamo discusso, continueremo le consultazioni. Bisogna procedere passo per passo adesso”. Su Ursula von der Leyen, tra i Liberali “abbiamo una visione chiara su questo, ma non la condivido ora”.

Orban: “Accordo Ppe-Pse-Renew per spartirsi vertici”

Oggi a Bruxelles la volontà del popolo europeo è stata ignorata. Il risultato delle elezioni europee è chiaro: i partiti di destra si sono rafforzati, la sinistra e i liberali hanno perso terreno. Il Ppe, invece, invece di ascoltare gli elettori, alla fine si è alleato con i socialisti e i liberali: oggi hanno stretto un accordo e si sono spartiti i vertici dell’Ue”, afferma via social il premier ungherese Viktor Orban, al termine della cena informale a Bruxelles.

“A loro – continua – non interessa la realtà, non si preoccupano dei risultati delle elezioni europee e non si preoccupano della volontà del popolo europeo. Non dovremmo essere ingenui: continueranno a sostenere l’immigrazione e a inviare ancora più denaro e armi alla guerra Russia-Ucraina”. “Non cederemo a questo – conclude – uniremo le forze della destra europea e lotteremo contro i burocrati favorevoli all’immigrazione e alla guerra”.

Scholz: “No sostegno destra per presidente Commissione”

leader Ue troveranno una “soluzione rapida” sulle cariche apicali dell’Ue per la prossima legislatura e il presidente della Commissione Europea non dovrà basarsi sul “sostegno” decisivo di forze “di destra” o “populiste”, dato che la maggioranza della scorsa legislatura (Ppe, S&D e Renew) nel complesso regge, aveva detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, prima di entrare al Consiglio per la cena dei leader. “Ci riuniamo qui – ha affermato – dopo le elezioni europee che, nonostante tutto, hanno portato una cosa: una maggioranza stabile delle piattaforme politiche, che finora hanno lavorato fianco a fianco al Parlamento Europeo: Partito Popolare, Socialdemocratici e Liberali. Ce ne sono anche altri che si inseriscono politicamente, ma essenzialmente questa è la base per sostenere la presidenza della Commissione”.

Un vertice oggi a Kiev tra Draghi, Macron e Scholz e poi l’incontro con Zelenski che elogia i suoi uomini combattenti per la libertà

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Foto Palazzo Chigi

 

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron  questa mattina  a Kiev per ribadire il sostegno dell’UE e la solidarietà all’Ucraina e al presidente Zelensky contro l’invasione della Russia.

Un messaggio all’insegna dell’unità e della piena coesione dei Paesi europei nel condannare l’invasione dell’Ucraina, nel sanzionare la Russia e nell’aiutare Kiev.

Il presidente ucraino Zelenski  è recato nella regione di Kharkiv, una delle città ucraine più danneggiate dalla guerra. È la prima vota dell’inizio del conflitto che il presidente ucraino lascia la regione di Kiev.
Il presidente ha visitato appostamenti militari vicini al fronte con la Russia e conferito premi di guerra ai soldati che difendono l‘oblast. Zelensky ha anche incontrato  il capo dell’amministrazione militare di Kharkiv Oleg Synegubov e il sindaco della città Igor Terekhov.
Ai soldati ucraini il Zelensky ha dedicato un post sul social : «Provo un orgoglio sconfinato per i nostri difensori. Ogni giorno, rischiando la vita, combattono per la libertà per l’Ucraina. Grazie a ciascuno di voi per il vostro servizio”

Con reparti speciali e uomini dell’intelligence schierati lungo i corridoi delle carrozze delle delegazioni europee, si è tenuto un vertice notturno tra il premier Draghi ed i due leader di Francia e Germania. Un vertice informale della durata di due ore circa che si è tenuto mentre i tre leader europei hanno fatto il punto della situazione in vista dell’incontro con il presidente ucraino. Draghi è rientrato nella sua cabina quando in Ucraina erano circa le due di notte.

Dopo la tappa di  Kiev si dirigerà a Irpin, uno dei luoghi simbolo delle stragi russe.