Consorzi di bonifica, Sammartino: «Con riforma la Sicilia potrà recuperare 30 anni di ritardi ed intoppi mancati investimenti»

 

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«Con la riforma dei consorzi di bonifica che il governo Schifani ha approvato la settimana scorsa, la Sicilia potrà recuperare trent’anni di ritardi, intoppi, mancati investimenti o investimenti improduttivi. Adotteremo finalmente un modello di gestione delle risorse irrigue basato sulla coerenza dei bacini idrografici e in tal modo potrà essere garantito un servizio che sia sinonimo di legalità e che sia in grado di accompagnare i nostri agricoltori nella sfida di portare le eccellenze siciliane in tutti i mercati internazionali».

Lo ha detto Luca Sammartino, vicepresidente della Regione Siciliana e assessore regionale all’Agricoltura, intervenendo, a Roma, all’assemblea annuale dell’Anbi (Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) che raggruppa 142 enti consortili tra consorzi di bonifica e di irrigazione, consorzi irrigui e consorzi di miglioramento fondiario. 

«In una regione come la nostra esposta maggiormente agli effetti dei cambiamenti climatici, la razionalizzazione della risorsa idrica è la vera sfida. Gli ultimi investimenti nella gestione dell’acqua in Sicilia – ha aggiunto Sammartino – risalgono alla Cassa del Mezzogiorno, quasi mezzo secolo fa. Oggi, avendo messo mano al riordino del quadro normativo e organizzativo, grazie alla programmazione che la giunta Schifani sta portando avanti, ci presentiamo a questa assemblea con le carte in regola per affermare che deve ripartire un grande piano di investimenti pubblici nel Meridione d’Italia per garantire la certezza della disponibilità dell’acqua ai nostri agricoltori e ai nostri produttori. Mi fa ben sperare il fatto che, in questi mesi, l’interlocuzione politica con i ministri Salvini, Lollobrigida e Fratin, è stata costante, in un proficuo rapporto di dialogo e di confronto».