Catania, domenica 22 maggio, l’intitolazione del lungomare a Franco Battiato

Foto fornita dall’Ufficio Stampa Comune di Ct

Catania,

Nel primo anniversario dalla scomparsa, la città di Catania ricorda Franco Battiato con l’intitolazione del Lungomare, da piazza Europa a piazza Mancini Battaglia.

Domenica mattina, 22 maggio,( festa di S.Rita   n.d.r.)a partire dalle ore 11,00, in piazza Consiglio d’Europa (già piazza Nettuno), una breve cerimonia con la svelata della targa che intitola al Maestro dei cantautori il lungomare roccioso e un concerto con un repertorio di canti e musiche di Battiato, a cura del Coro Lirico Siciliano, segneranno il grande affetto di Catania e della Sicilia verso Franco Battiato.

L’evento sarà il clou del nuovo appuntamento cittadino con Lungomare Fest, ovvero la pedonalizzazione del lungomare con iniziative promozionali di sport, spettacolo, solidarietà e tutela dell’ambiente che raduna migliaia di catanesi che godono della brezza marina, muovendosi a piedi, in bicicletta o con il monopattino.

L’idea di intitolare il Lungomare a Franco Battiato, senza tuttavia modificare la toponomastica dei viali, venne lanciata dal sindaco Salvo Pogliese, il 18 maggio dello scorso anno, proprio nelle ore successive alla scomparsa del genio dell’arte musicale, originario di Riposto.

All’evento di domenica prossima, oltre a tutta la giunta comunale guidata dal sindaco facente funzioni  Roberto Bonaccorsi che promuove l’evento, parteciperà anche Michele Battiato, fratello di Franco.  

 

Istituto Musicale Bellini di Catania , la statizzazione è realtà

 

mUNICIPIO
Il Municipio di Catania

CATANIA

Con l’attribuzione del massimo punteggio, la preposta Commissione del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, ha autorizzato la “Statizzazione” dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini, storico conservatorio dove si formano i talenti musicali di gran parte della Sicilia, un risultato atteso da anni che garantisce il rilancio su scala nazionale della nobile tradizione artistica catanese.

“Un fatto di straordinaria rilevanza per Catania –ha commentato il sindaco Salvo Pogliese che proietta – il mondo artistico-musicale della nostra città nel rilevante mondo dei conservatori statali, a tutela della giusta valorizzazione della professionalità dei docenti e l’impegno degli allievi. Un obiettivo a lungo inseguito anche dalle amministrazioni precedenti e raggiunto con il contributo dei tanti che si sono spesi per questo salto di qualità.

Una conclusione positiva di un processo che giunge a compimento dopo costanti interlocuzioni che ho avuto a Roma negli anni scorsi, anzitutto per salvaguardare il Conservatorio dopo gli incresciosi episodi di mala gestione, al fine ottenere il finanziamento necessario a proseguire l’attività, presupposto indispensabile per la tanta auspicata statizzazione. Insieme al Consiglio d’amministrazione e al consiglio Accademico, abbiamo sostenuto in ogni modo questo nuovo indirizzo fondato sulla razionalizzazione delle risorse e il buon governo, esaltando il valore della produzione e della ricerca artistica e musicale, valorizzando finalmente al meglio questa fucina di cultura e arte nel contesto siciliano e nazionale. Un segno molto positivo per Catania che accogliamo come auspicio per la ripresa della nostra comunità metropolitana per cui lavoriamo ogni giorno nonostante le pesanti eredità economico finanziarie”.

 Nelle prossime settimane, conclusa la trafila burocratica, il sindaco, con il presidente del Cda, firmeranno la convenzione con cui verrà sancita la statizzazione

“SI APRA IL CONVENTO” PER SCOPRIRE UN CAPOLAVORO DEL SETTECENTO SEPPELLITO NEI DEPOSITI DELL’ARCHIVIO DI STATO E…DIMENTICATO DAI BENI CULTURALI DAL 2008

Inaugurazione sabato 18 dicembre alle ore 11.00 |via Vittorio Emanuele II n. 156 | Catania

Presentazione alla città dell’affresco rinvenuto nel 2008 nella sede dell’Archivio di Stato, ex convento di S. Caterina da Siena al Rosario

…………………CON UN RITARDO DEI BENI CULTURALI DI OLTRE 12 ANNI

CATANIA

Si apra il convento”, per fare un salto nell’antichità attraverso secoli di storia, arte, culto e cultura catanese. È questo il nome dell’evento che sabato 18 dicembre, alle ore 11.00, presso l’Archivio di Stato di Catania (via Vittorio Emanuele II /156) svelerà alla cittadinanza il capolavoro rinvenuto nei depositi dell’Ente, luoghi che nel Settecento ospitavano il sito di culto dell’ex convento domenicano di S. Caterina da Siena al Rosario.

Un’incredibile scoperta – avvenuta nel 2008 – che ha messo in luce affreschi attribuibili al secolo XVIII e raffiguranti personaggi della tradizione domenicana. L’opera d’arte, unica nel suo genere, è stata restaurata grazie ai fondi dell’8 per mille dell’Irpef, a diretta gestione statale della presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ad aprire la cerimonia d’inaugurazione sarà il direttore dell’Archivio di Stato Maria Nunzia Villarosa, a cui seguiranno i saluti istituzionali di Ester G.R. Rossino (Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo); Donatella Irene Aprile (Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Catania); Salvo Pogliese (sindaco di Catania); Barbara Mirabella (assessore alla Cultura del Comune di Catania).

Interverranno: Maria Nunzia Villarosa (direttore Archivio di Stato); M. Carmen Genovese (Soprintendenza Archivistica della Sicilia /Archivio di Stato di Palermo e RUP, direttore dei lavori); Roberta Carchiolo (Soprintendenza Catania).

Sarà presente l’Arcivescovo di Catania Monsignor Salvatore Gristina.

Nel corso dell’evento il coro Ensemble Cantemus Domino, diretto dal Maestro Pietro Valguarnera, eseguirà brani della produzione vocale sacra.

STRUTTURA D’ECCELLENZA , DI QUALITÀ CLINICA, RICERCA E FORMAZIONE: A CATANIA UN POLO DI RIFERIMENTO PER LA SANITÀ

Elevati standard di sicurezza, innovazione tecnologica, 400 professionisti, un investimento da 100 milioni di euro

Humanitas Istituto Clinico Catanese | Istituto Clinico Catanese

Foto Archivio Sud Libertà

Misterbianco 

Un polo sanitario per il Sud Italia e per il Mediterraneo, centro di riferimento non solo per le cure oncologiche, ma anche per la Neurochirurgia, l’Ortopedia e la RiabilitazioneHumanitas Istituto Clinico Catanese si è presentato ufficialmente oggi al territorio dopo il trasferimento avvenuto ad aprile dello scorso anno, in piena emergenza pandemica, di fronte al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, all’assessore alla Salute Ruggero Razza, al sindaco della Città Metropolitana di Catania Salvo Pogliese, al sindaco del Comune di Misterbianco Marco Corsaro.

L’ospedale con sede a Misterbianco, che trae origine dal Centro Catanese di Oncologia, si prende cura dei pazienti con la massima qualità clinica, percorsi personalizzati ed un’organizzazione innovativa e sostenibile. Lo fa grazie ad un team di 400 persone tra medici, infermieri, tecnici e staff, potenziato di oltre il 40% rispetto alla sede precedente: una crescita che ha consentito a molti professionisti siciliani di rientrare nella propria terra, mettendo a disposizione le proprie competenze in una struttura dotata di tecnologie biomediche avanzate che la rendono un centro all’avanguardia per la cura e l’assistenza.

«La Sicilia oggi nel settore delle Life Sciences può ambire ad un ruolo fondamentale nel Mediterraneo, favorendo la crescita di centri di eccellenza per la cura, la ricerca e la formazione che si proiettano nel mondo – spiega Gianfelice Rocca, Presidente di Humanitas – I fondi del PNRR rappresentano un’importante occasione per attrarre talenti e competenze che permettano a questi centri di cura e ricerca di distinguersi. In questa sfida Humanitas vuole essere un acceleratore di crescita: con il suo modello che coniuga sostenibilità e responsabilità sociale integrando assistenza clinica, ricerca e formazione universitaria, risponde ai bisogni di salute dei cittadini non solo del territorio. Offre loro cure di qualità vicino alle loro famiglie, ma anche – sempre più – di altre regioni e nazioni. Così da rendere la Sicilia, dal punto di vista della Sanità, un riferimento per tutto il Mediterraneo».

«Fare di tutto per combattere la migrazione sanitaria – quelli che vengono chiamati “viaggi della speranza” ma che sono dolorosi, amari e costosissimi percorsi verso il Nord Italia o altri Paesi – è stata, sin dall’inizio, una delle priorità del nostro governo – sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – Oggi, l’alta chirurgia, le tecnologie biomediche avanzate, la specializzazione in metodiche d’avanguardia – prima appannaggio esclusivamente di centri distanti diverse centinaia di chilometri oltre lo Stretto – sono a disposizione di tutti i siciliani i quali sanno che nell’Isola possono fruire di tutti i percorsi diagnostici, chirurgici e terapeutici delle diverse specializzazioni. Lavoriamo senza sosta per una sanità d’eccellenza, con abilità professionali di alta e comprovata esperienza, a tutti i livelli. Intanto, formiamo le nuove leve con l’obiettivo che mai più nessuno debba essere, a sua volta, costretto a lasciare la Sicilia per una affermazione professionale fino a ieri negata. La nostra Isola si candida ad essere centro d’eccellenza sanitaria aperto all’area del Mediterraneo, con una sana programmazione e vantando numerosi centri d’eccellenza come quello che oggi qui viene inaugurato ma che ha al suo attivo molti anni di operatività, efficienza, esperienza per la cura, la ricerca e la formazione in campo sanitario. Un’altra prestigiosa bandierina nella mappa di una Sicilia che cambia. Anche nella sanità».

Humanitas Istituto Clinico Catanese, frutto di un investimento privato di oltre 100 milioni di euro – il più elevato negli ultimi anni a beneficio della sanità siciliana – sta già consentendo di ridurre la mobilità dei pazienti verso gli ospedali del Nord o di Paesi europei (che solo nel 2018 è costata alla Regione Siciliana 210 milioni di euro), creando fiducia, grazie a professionalità e competenza in campo non solo oncologico ma anche ortopedico e neurochirurgico. Solo nel primo anno di attività sono oltre 40mila i pazienti che hanno effettuato visite ed esami ambulatoriali, 11.000 terapie in Day Hospital Oncologico e più di 4.000 interventi chirurgici.

Il polo sanitario è stato progettato secondo le più moderne tecnologie, in campo strutturale e medico, con l’obiettivo di mettere il paziente al centro: la qualità delle cure offerte è certificata da Joint Commission International (ente internazionale che certifica la qualità degli ospedali in tutto il mondo) ed emerge dalle classifiche Agenas (Agenzia nazionale di valutazione e monitoraggio dei servizi sanitari).

L’ospedale è inoltre impegnato in attività di ricerca, in collaborazione con centri nazionali e internazionali, e in corsi di formazione specialistica medica post Laurea. «In particolare – spiega il professor Alessandro Repici, Direttore Scientifico – stiamo sviluppando progetti che prevedono innovazione tecnologica e il rientro in Sicilia di ricercatori di talento. Sono già stati attivati i primi studi, di Molecular Pathology e Precision Medicine, sul tumore della mammella, malattia ad elevata diffusione in Sicilia. Sul fronte della formazione, Humanitas è impegnata in attività sia in ambito specialistico oncologico sia con i medici del territorio, con un programma di aggiornamento per una maggiore sensibilizzazione e diffusione di prevenzione e screening, che porterà in Sicilia alcuni tra i più importanti esperti al mondo».

Humanitas Istituto Clinico Catanese, che ospita 178 posti letto, si estende su una superficie di 24mila mq ed è costituito da una piastra e due torri, realizzate secondo le più recenti normative in ambito energetico e antisismico. Tutti i reparti sono stati potenziati dal punto di vista della tecnologia biomedica con nuove dotazioni per garantire ai pazienti risposte sempre più precise in ogni fase della malattia: una nuova Risonanza Magnetica; due Tac di ultimissima generazione in grado di fornire indagini particolareggiate delle patologie oncologiche; una nuova Pet/Ct per diagnosi e stadiazione di tumori e un Mammografo 3D per l’esecuzione di biopsie e di tomosintesi 3D, in grado di rilevare il cancro al seno anche in fase precoce.

Un’eccellenza di Humanitas Istituto Clinico Catanese riconosciuta a livello nazionale è rappresentata dai percorsi terapeutici integrati e personalizzati per la diagnosi e cura del tumore al seno. «Se la sopravvivenza al tumore alla mammella è significativamente aumentata – spiega il dottor Francesco Caruso, responsabile del Dipartimento di Oncologia – lo si deve anche e soprattutto all’approccio multidisciplinare che accompagna il percorso di cura: un approccio adottato nella nostra Breast Unit, Certificata Eusoma insieme ad altre 24 strutture italiane, che mette al centro la donna con tutte le sue esigenze, cliniche e psicologiche».

Nel 2020, inoltre, è arrivato anche il riconoscimento della Regione Siciliana come polo di riferimento regionale per la Senologia.

«Sostenibilità, multidisciplinarietà e personalizzazione delle cure – spiega il dottor Francesco Caruso, responsabile del Dipartimento di Oncologia – sono i tre concetti attorno ai quali si sviluppa la moderna oncologia.  La sinergica collaborazione con i centri oncologici siciliani e con quelli del panorama internazionale consente un arricchimento professionale e un innalzamento dell’obiettivo principale: prolungare la sopravvivenza e ampliare la percentuale di guarigioni in patologie oncologiche altrimenti poco trattabili.                 E oggi l’impiego di cure più sofisticate, quali l’immunoterapia, rappresenta la nuova sfida nei confronti del tumore».

 

Commissione Sanità Comune di Catania: venerdì e sabato sensibilizzazione sulla diagnosi precoce della endometriosi

 

panchina gialla

 

CATANIA

L’importanza della diagnosi precoce della endometriosi è il tema al centro del progetto “Endopank” che la Commissione consiliare Sanità, presieduta da Sara Pettinato, promuoverà con due iniziative nelle giornate di venerdì 10 e sabato 11 dicembre.
Venerdì, alle ore 10, nel liceo artistico “Emilio Greco” di Catania si terrà la lectio magistralis  del professore Giuseppe Ettore, Capo Dipartimento Materno Infantile Arnas Garibaldi, e del  dottore Marco D’Asta, dirigente medico presso la UOC di Ginecologia Arnas Garibaldi.
I due esperti, ospiti del preside Antonino Massimino, spiegheranno agli studenti cosa è e come si manifesta l’endometriosi, patologia subdola e invalidante che può essere definita come un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, causata dalla presenza anomala, in questi organi, di cellule endometriali che in condizioni normali si trovano solo all’interno dell’utero. La malattia, che si manifesta in genere con forti dolori e sofferenze intestinali, colpisce soprattutto le donne tra i 25 e i 35 anni e se  non diagnosticata in tempo può anche portare alla perdita della fertilità.
Dopo la lezione, alle ore 11, i ragazzi del liceo si recheranno in piazza Dante per colorare di giallo una panchina, che sabato  alle ore 11, alla presenza del sindaco Salvo Pogliese, sarà consegnata alla cittadinanza insieme ad una targa offerta dall’ Associazione “La Voce di una è  la voce di tutte”, promotrice del progetto “Sediamoci sul giallo: Endopank™”,  che propone una panchina gialla in ogni città, paese, borgo italiano, preferibilmente in prossimità delle scuole per sensibilizzare sul tema in particolare le giovani donne.
Alla manifestazione parteciperanno  la presidente della Commissione Sanità Sara Pettinato, il professore Giuseppe  Ettore,  il dottore  Marco D’Asta, il preside del Liceo  Artistico Emilio Greco,  Antonino Massimino, e la professoressa  Liliana Nigro con gli studenti dell’Accademia  di  Belle Arti, cattedra di Storia del Costume, che si esibiranno in una sfilata di abiti da loro realizzati.

«NUOVO PUG, CRITICITÀ ED EMERGENZE : UNA VISIONE GLOBALE PER LE ESIGENZE DELLA SOCIETÀ»

Catania, “La città dell’abitare”: confronto per progettare il Piano Urbanistico Generale

Forum di discussione organizzato da Ordine e Fondazione Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori all’interno della serie d’incontri promossi dal Comune di Catania

CATANIA 

Partire dal basso e dai problemi della città per una progettazione di qualità, che porti a un processo di rigenerazione e riqualificazione urbana. Questo lo scopo del forum “La città dell’abitare, tra sussidiarietà, qualità e bellezza”, organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Catania. Un appuntamento inserito nella serie di incontri promossi dal Comune di Catania per individuare le linee-guida per la stesura del nuovo Piano Urbanistico Generale, che andrà a sostituire quello datato 1969.

«Un confronto da cui emergono sicuramente istanze e riflessioni interessanti per riscrivere la storia della città – ha dichiarato il sindaco etneo Salvo Pogliese – il contributo di chi la conosce e di chi ha le competenze tecniche per migliorarla è fondamentale, perché con il nuovo PUG c’è in gioco il futuro di Catania». A rafforzare il concetto l’assessore all’Urbanistica Enrico Trantino, secondo il quale «la città ha bisogno di un dibattito costruttivo, mettendo da parte le polemiche e la ricerca di elementi di dissenso. Quella di oggi è un’opportunità per rispondere alla necessità di una nuova visione della città – oggi di fronte a innumerevoli sfide – e per evitare di sprecare le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Possiamo dare una nuova impronta e iniziare un percorso virtuoso».

Della stessa opinione il direttore della Direzione Urbanistica di Catania Biagio Bisignani, che ha sottolineato l’importanza «del contributo di chi studia e conosce la città – anche di chi la osserva dall’esterno – per individuare un modello da seguire e realizzare: primo grande passo nell’evoluzione della città».

«Un risultato raggiungibile trasformando le emergenze e le criticità in opportunità – ha evidenziato il presidente OAPPC CT Sebastian Carlo Greco – e puntando sulla partecipazione attiva, sulla sensibilizzazione e sulla conoscenza del territorio. Da qui la necessità di un polo attrattivo su cui far convergere progettualità, logistica e creatività, aperto a cittadini e associazioni per raccogliere le istanze di chi vive i quartieri e ragionare sugli spazi e sulla loro funzione e funzionalità: l’Urban Center. Un luogo per sviluppare quella visione d’insieme che Catania vuole avere nel medio e lungo termine: un futuro in cui la città possa essere messa a sistema attraverso una mobilità interconnessa, con la giusta attenzione al rischio sismico e a quello idrogeologico – su cui realizzare un adeguato waterplan – con il recupero di aree dismesse e ricorrendo a sistemi innovativi, quali lo sviluppo verticale».

«Un progetto della città che può essere realizzato solo guardando con “altri occhi” – ha aggiunto la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno – non ci si può fermare solo all’aspetto estetico e urbanistico – di cui si conoscono potenzialità e limiti – ma bisogna mettere sotto la lente di ingrandimento anche gli aspetti sociali. Sviluppo e futuro di Catania passano non solo dal coinvolgimento degli architetti e delle categorie professionali tecniche, ma anche da quello di sociologi, psicologi, antropologi e criminologi. “Abitare”, infatti, riguarda tutti gli elementi che fanno parte integrante della nostra quotidianità».

Partecipazione e multidisciplinarietà appaiono dunque elementi imprescindibili per il futuro di Catania e per un PUG che tenga conto di numerosi aspetti. Oltre all’intervento dell’architetto Maurizio Carta, infatti, ad arricchire il dibattito sono stati i contributi tecnico-scientifici e metodologici del sociologo Carlo Colloca, della criminologa Thea Giacobbe, di Giuseppe Messina (segretario e coordinatore del Dipartimento Governo del Territorio dell’OAPPC CT) e Andrea Toscano (vicepresidente della Fondazione). Durante i loro interventi, sono stati presentati i risultati del lavoro di ricerca svolto dall’OAPPC CT, che ha raccolto le segnalazioni e le proposte avanzate nelle varie circoscrizioni e dalle associazioni coinvolte – Officine Culturali, CittàInsieme, Acquedotte, Antico Corso, Trame di Quartiere, Fiab – «rappresentando un ottimo punto di partenza per i progetti futuri».

«Bisogna lavorare sulle infrastrutture, sulla qualità della vita e dei quartieri partendo dalle richieste di chi vive la città e abbia consapevolezza delle criticità e delle problematiche. Solo così si può avere una Catania che abbia cura dei propri spazi, dei propri cittadini e che si affacci prepotentemente nel globale, sia dal punto di vista artistico, sia architettonico, che economico», hanno chiosato Greco e Bonanno.

A conclusione dei lavori, è stato possibile vedere il “lato B” della città, attraverso la mostra dell’artista Vlady: “Greetings from Catania”. Un ulteriore spunto di riflessione sulla Catania di oggi.

Da Catania vibrato appello: ” Velocizzare con la politica siciliana la ricostruzione post- sisma SStefano del 2018″

Lunedì 25 ottobre, ore 10.30, via V. Giuffrida 202 Catania: incontro organizzato da Ordini professionali e Commissario Straordinario per la ricostruzione

L’appello di Ingegneri, Architetti, Geometri etnei e Ordine dei Geologi di Sicilia ai parlamentari regionali della provincia di Catania e ai deputati e senatori eletti in Sicilia

 

CATANIA –

Velocizzare e rendere efficace la ricostruzione post-sisma di Santo Stefano, terremoto che nel 2018 ha segnato il nostro territorio. Da quasi tre anni i lavori vanno a rilento: motivo che ha spinto gli Ordini professionali catanesi a trovare e proporre soluzioni per accelerare l’iter. Ordine degli Ingegneri (presidente Mauro Scaccianoce), Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (presidente Sebastian Carlo Greco), Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Catania (presidente Agatino Spoto) e Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia (presidente Mauro Corrao), insieme al Commissario Straordinario ricostruzione post-sisma Salvatore Scalia, sono i promotori di un incontro che si terrà lunedì 25 ottobre 2021 alle ore 10,30 nella sede degli Ingegneri (via V. Giuffrida 202), dal titolo “#Sisma di Santo Stefano – da terremoto di “Serie B” a emergenza prioritaria”.

Un confronto per avanzare una proposta legislativa con l’obiettivo di uniformare il Piano di Ricostruzione post-terremoto con quello del Centro Italia. A puntare i riflettori sull’argomento – dopo i saluti del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e del sindaco di Catania Salvo Pogliese – saranno i presidenti degli Ordini organizzatori e il Commissario Scalia. Un incontro volto a spezzare l’attuale stasi per cambiare rotta: la mozione sarà posta all’attenzione dei parlamentari regionali della provincia di Catania e dei deputati e senatori eletti in Sicilia (invitati tutti per l’occasione), alla presenza dei sindaci e dei rappresentanti istituzionali dei 9 Comuni coinvolti: Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi, Acireale, Milo, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana.

Il dibattito sarà moderato dal direttore del quotidiano etneo La Sicilia Antonello Piraneo

CATANIA SUMMER FEST, RITORNO ALLA VITA DELLA CULTURA DEL PALCOSCENICO

Oltre 70 le realtà del comparto coinvolte per animare la Rassegna estiva promossa dal Comune etneo

 

 

L’INDUSTRIA CULTURALE  SI RIMETTE IN MOTO PER GENERARE VALORE E OCCUPAZIONE
Centinaia di lavoratori e maestranze a lavoro grazie al Cartellone del capoluogo etneo con 235 appuntamenti fino al 10 ottobre nei luoghi più suggestivi della città

CATANIA –

«Dopo un anno e mezzo durissimo, sosteniamo la ripartenza di tutta la filiera del teatro, della musica e dell’arte, fatta di imprese, lavoratori e artisti di ogni genere. Un lavoro di valenza sociale che è connesso al sistema produttivo cittadino, di cui il mondo dell’arte per noi è tratto vitale. Catania per tre mesi si trasforma in un teatro a cielo aperto, unendo le forze tra istituzioni e organizzazioni associate che promuovono talenti, competenze e capacità espressive che animano il mondo della cultura». Queste le parole del sindaco di Catania Salvo Pogliese, alla ripresa degli eventi di Catania Summer Fest, dopo la breve pausa ferragostana di tre giorni.

Grazie al Cartellone promosso dal Comune di Catania, con la collaborazione della Città Metropolitana, le location più suggestive del capoluogo etneo stanno tornando a vivere: «Sono oltre 70 le associazionii piccoli teatri e le compagnie, le agenzie di spettacoli e concerti – continua il sindaco – chiamati a raccolta per costruire un calendario di eventi per turisti e cittadini, con 235 appuntamenti in 90 serate. Realtà che a loro volta coinvolgono piccole imprese, maestranze e freelance del comparto, per mettere in moto la macchina e arrivare puntuali all’appuntamento con il palcoscenico».

 

Foto Press

I lavoratori coinvolti nell’industria culturale locale sono centinaia, che attraverso Catania Summer Fest hanno avuto una piccola boccata d’ossigeno e uno spazio per esprimersi. «Il mondo della cultura è un vero patrimonio fatto innanzitutto di persone, dove a farla da padrona sono talento e valore, ma in un contesto che va sostenuto anche e soprattutto economicamente, per consentire a estro e creatività di dispiegare la sua forza propulsiva – sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Catania Barbara Mirabella – oltre ai grandi artisti nazionali – come la Bertè e Max Pezzali – oltre ai giovani che spopolano tra i giovani – come Aka7even, Psicologi, Random, Fast Animals – oltre allo splendido programma del BellininFest, nelle nostre piazze in questi giorni e in quelli a venire, si esibiranno tantissime eccellenze del territorio, che rappresentano una vera e propria ricchezza, un patrimonio da preservare, in grado anche di creare possibilità occupazionali e nuovi modelli di imprenditorialità».

 

«Abbiamo creato un canale di accesso alla cultura in un periodo davvero critico e delicato – conclude il primo cittadino Salvo Pogliese – consapevoli che oggi più che mai serve avere un territorio attrattivo al servizio del turismo, rigenerando un settore che produce valore per tutti i cittadini colpiti dalla pandemia. Un’offerta di eventi trasversale che accompagna la proposta territoriale di Catania e del sud est della Sicilia, che anche i turisti tornati in gran numero apprezzano unitamente alle bellezze storiche e architettoniche del capoluogo etneo, fulcro di interessi della parte più vivace dell’Isola».

Atto di citazione in giudizio della Procura della Corte dei conti nei confronti del Sindaco di Catania Salvo Pogliese

 

Sindaco Pogliese

Riguardo l’atto di citazione in giudizio della Procura regionale della Corte dei Conti, l’ufficio stampa del Sindaco di Catania,  Salvo Pogliese, ha diffuso il seguente comunicato:

Nel massimo rispetto di ogni magistratura, questa iniziativa assunta dalla procura regionale della Corte dei Conti non posso che definirla surreale, poiché, come rappresentante legale della Città Metropolitana, incarico che il sindaco del capoluogo democraticamente eletto svolge gratuitamente, ho solo doverosamente sottoscritto la conclusione di una procedura di un Organismo Indipendente che altri avevano nominato, relativa al periodo  2013-2017, quando ancora non si erano neppure svolte le elezioni comunali, avvenute com’è noto nel giugno 2018, ed ero ancora deputato al Parlamento Europeo.

Come Amministratore pubblico che si dibatte quotidianamente tra mille difficoltà, devo rispondere di una vicenda di cui non potevo né conoscere i contorni, né tantomeno incidere, eppure chiamato in causa senza fondate ragioni. Seppure non possa nascondere il dispiacere per le ingiustificate contestazioni che mi vengono mosse, rimango tuttavia fiducioso che quando un organo terzo della magistratura valuterà serenamente i fatti, decreterà la mia palese estraneità ai rilievi che mi vengono inspiegabilmente contestati”.

 

SETTE PROGETTI PER UN NUOVO SOVRAPPASSO NELLA CIRCONVALLAZIONE

L’annuncio del sindaco Pogliese alla conclusione del workshop organizzato da Ordine e Fondazione Ingegneri, Dicar Unict, Whole – Urban Regeneration e Open Source Lab

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Foto Press

Obiettivo: mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale per la Cittadella Universitaria, scenario di incidenti e della morte di Danilo nel luglio 2017

«Il progetto di questo workshop che sarà ritenuto migliore per mettere definitivamente in sicurezza l’attraversamento pedonale della Circonvallazione, quello che ogni giorno è percorso da centinaia di studenti per raggiungere la Cittadella Universitaria, sarà finanziato nei limiti delle risorse disponibili attraverso i fondi del Patto per Catania. Un impegno che assumo in qualità di sindaco nel rispetto del contributo qualificante dimostrato dai giovani professionisti che hanno elaborato le proposte, e soprattutto un dovere nei confronti di Danilo, che nell’estate di due anni fa in quel tratto di strada perse la vita travolto da un auto pirata». L’annuncio del primo cittadino di Catania, Salvo Pogliese, alla presentazione delle sette soluzioni proposte a conclusione del workshop “#CTuser – SovrAppasso d’uomo”, ha il sapore di un obiettivo raggiunto, come auspicato dall’Ordine degli Ingegneri di Catania, insieme alla sua Fondazione.

Protagonisti le decine di studenti e gli otto professionisti che per sei giorni consecutivi nelle stanze di Villa Zingali Tetto (sede universitaria del Museo della Rappresentazione), con competenza e passione, hanno elaborato i progetti guidati da Whole – Urban Regeneration, l’associazione che ha co-organizzato l’evento in sinergia con l’Ordine e la Fondazione Ingegneri, il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar Unict) e il suo laboratorio di ricerca Open Source Lab.

«In pochi giorni sono stati raggiunti risultati eccezionali, con una qualità di proposte che testimonia il proficuo lavoro di formazione del nostro sistema accademico – ha sottolineato il presidente dell’Ordine Giuseppe Platania – motivo per cui è necessario salvaguardare e valorizzare le competenze acquisite da questi giovani, creando le condizioni necessarie affinché siano spendibili nel nostro territorio e non altrove. Continueremo, attraverso lo strumento del workshop, a proporre all’Amministrazione comunale le migliori idee per disegnare la città del futuro».

«Iniziative come queste dimostrano che Catania ha bisogno di giovani intelligenze e di voglia di fare – ha aggiunto il presidente della Fondazione Mauro Scaccianoce, ringraziando i partecipanti per il loro entusiasmo ed esprimendo soddisfazione per l’impegno di rendere esecutivo uno dei progetti – Ciascuno degli interventi messi a punto dai sette gruppi coniuga diverse competenze tecniche, esprimendo attenzione verso aspetti peculiari. Ogni proposta ha un valore unico ma allo stesso tempo è aperta alla condivisione». Per questa ragione il direttore del Dicar Enrico Foti ha lanciato l’idea di presentare al Comune un progetto finale che sintetizzi il lavoro di tutti i progetti presentati, convogliando gli aspetti utili per renderli compatibili con le risorse pubbliche a disposizione.

«“SovAppasso d’uomo” rappresenta l’inizio di un percorso che abbiamo chiamato #CTuser – ha infine aggiunto Enrico Muschella, presidente di Whole – Urban Regeneration – un incubatore di strategie progettuali, date dalla sinergia tra professionisti, studiosi e cittadini. Il coinvolgimento cosciente della cittadinanza, come input datoci dal comitato “Forza Danilo”, rappresenta oggi una risorsa per la rigenerazione dei luoghi che deve essere replicata e implementata».