Nella Cattedrale di Palermo l’ultimo saluto- oggi alle 11,30- al campione delle “Notti magiche” Totò Schillaci

 

I funerali di Totò Schillaci, oggi alle 11,30 in Cattedrale, rispecchieranno l’uomo umile che il campione che ha indossato le maglie di Messina, Juventus ed Inter è sempre stato nel corso della sua carriera e della sua vita.

 

Una persona buona in grado di far sognare  milioni di italiani durante Italia ’90 pur rimanendo con i piedi ben saldi per terra. Il feretro di Totò, stroncato da un tumore al colon, arriverà in Cattedrale pochi minuti prima dell’orario fissato e sfilerà tra le migliaia di persone attese, dando modo alla folla che riempirà i giardini antistanti la chiesa di rendere un primo omaggio. Ad officiare il rito funebre.

Sarà monsignore Luigi Sarullo, parroco della Cattedrale. Solo mille persone potranno accedere per motivi disicurezza.

Papa Francesco: “In questo mondo, segnato dall’egoismo e dall’avidità, la luce di Dio è offuscata dalle preoccupazioni del quotidiano.

 

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Sono le 12, l’ora della recita della preghiera mariana, per la prima volta nella storia vaticana i il Papa parla e benedice da un maxchermo di una telecamera che, in diretta streaming, lo inquadra in piedi nella Biblioteca del Palazzo Apostolico.     Una misura resa necessaria  per contrastare il  Covid 19 che anche le autorità italiane e quindi il Vaticano, hanno aderito al fine di evitare folle o raggruppamenti che favoriscono la diffusione del coronavirus.

Papa  Francesco prima di iniziare la sua riflessione, chiama in causa proprio la piazza che non è quella rituale e  rivolgendosi in particolare ad un gruppo di fedeli che saluterà anche al termine della preghiera e che sono impegnati per la tutela della popolazione siriana :

È un po’ strana questa preghiera dell’Angelus di oggi, con il Papa “ingabbiato” nella biblioteca, ma io vi vedo, vi sono vicino. E anche vorrei incominciare ringraziando quel gruppo che manifesta e lotta “Per i dimenticati di Idlib”: grazie! Grazie per quello che fate. Ma questo modo di oggi di pregare l’Angelus lo facciamo per compiere le disposizioni preventive, così da evitare piccoli affollamenti di gente, che possono favorire la trasmissione del virus.

Subito dopo quindi il Papa  presenta il racconto della Trasfigurazione di Gesù e riporta ciascuno nei panni dei tre discepoli che Egli sceglie per mostrarsi nella sua dimensione ultraterrena e per chiamarli a stargli accanto come testimoni, nonostante i loro limiti e le loro incapacità.

Morte e Resurrezione: Gesù si “trasfigura” per far capire il mistero divino

Pietro, Giacomo e Giovanni, a cui Gesù aveva iniziato a parlare delle sofferenze, della morte e della resurrezione che lo attendevano, “non potevano accettare” questa prospettiva, per questo – spiega il Papa – Gesù li apre ad una “comprensione più piena del mistero della sua persona” e si trasfigura davanti ai loro occhi:

Attraverso l’evento meraviglioso della Trasfigurazione, i tre discepoli sono chiamati a riconoscere in Gesù il Figlio di Dio splendente di gloria. Essi avanzano così nella conoscenza del loro Maestro, rendendosi conto che l’aspetto umano non esprime tutta la sua realtà; ai loro occhi è rivelata la dimensione ultraterrena e divina di Gesù.

Essere testimoni di Gesù è un dono: lui sceglie secondo il suo disegno di amore

“Il suo volto brillò”, le “sue vesti divennero candide” e una “nube li coprì con la sua ombra”, narra il Vangelo, e la voce che risuonò dall’alto confermò ai discepoli “l’investitura” del Padre sul Figlio e il Suo invito ad ascoltarlo e seguirlo. Ma perchè “riservare” questo “privilegio” proprio a Pietro, Giacomo e Giovanni? Nel momento della prova il primo avrebbe rinnegato Gesù e gli altri due – avrebbero chiesto di avere i primi posti nel suo regno (cfr Mt 20,20-23):

Gesù però non sceglie secondo i nostri criteri, ma secondo il suo disegno di amorel’amore di Gesù non ha misura: è amore e Lui sceglie con quel disegno di amore. Si tratta di una scelta gratuita, incondizionata, un’iniziativa libera, un’amicizia divina che non chiede nulla in cambio. E come chiamò quei tre discepoli, così anche oggi chiama alcuni a stargli vicino, per poter testimoniare. Essere testimoni di Gesù è un dono che non abbiamo meritato: ci sentiamo inadeguati, ma non possiamo tirarci indietro con la scusa della nostra incapacità.

Non si ha il tempo di pregare, di pensare agli altri……

Noi tutti dunque come i tre discepoli prescelti, ma non perchè anche noi “siamo stati sul monte Tabor e abbiamo visto con i nostri occhi il volto di Gesù brillare”, bensì perchè – spiega Francesco –  “a noi pure è stata consegnata la Parola di salvezza, è stata donata la fede e abbiamo sperimentato, la gioia dell’incontro con Gesù.” E nel momento del timore anche a noi Gesù dice “Alzatevi e non temete”:

In questo mondo, segnato dall’egoismo e dall’avidità, la luce di Dio è offuscata dalle preoccupazioni del quotidiano. Diciamo spesso: non ho tempo per pregare, non sono capace di svolgere un servizio in parrocchia, di rispondere alle richieste degli altri… Ma non dobbiamo dimenticare che il Battesimo che abbiamo ricevuto ci ha fatto testimoni, non per nostra capacità, ma per il dono dello Spirito.

A Maria, in questo tempo di Quaresima, infine, l’affidamento del Papa perchè “ci ottenga quella docilità allo Spirito, che è indispensabile per incamminarci risolutamente sulla via della conversione”.

Al termine della recita dell’Angelus, il Papa rivolge il suo saluto in particolare al gruppo di associazioni, tra cui Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio e Ucoii, che con uno striscione manifestano il loro ringraziamento per aver pensato al dramma della Siria e in particolare dei civili di Idlib.

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Il Generale Di Cataldo:” I Carabinieri assicurano in Sicilia un’efficace azione di contrasto alla Mafia anche con sequestri e confische”

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Il     Generale di Brigata Giovanni Cataldo

E’ il momento delle visite per il  Generale di Brigata Giovanni Cataldo, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia,dopo l’insediamento avvenuto lo scorso 4 settembre .     Il Generale ha visitato la Caserma “Giordano Calcedonio M.O.V.M.”, sede del Gruppo Carabinieri di Monreale (Palermo), accompagnato dal Colonnello Antonio Di Stasio, Comandante Provinciale di Palermo, dove è stato ricevuto dal Comandante di caserma TenColonnello Luigi De Simone .  E’ stata l’occasione per rinnovare a nome di tutti i Carabinieri il massimo impegno    sul territorio per l’assolvimento dei compiti istituzionali”

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Inoltre il Generale Cataldo,  ha parlato dell “l’importanza del dispositivo territoriale dell’Arma e, soprattutto, delle Stazioni Carabinieri che, con la loro funzione presidiaria, costituiscono un imprescindibile baluardo della legalità e un preciso punto di riferimento per la sicurezza di tutti i cittadini”.

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Perciò       ha spiegato ancora il Comandante si avverte l’esigenza di “continuare ad assicurare un’efficace e incisiva azione di contrasto alla criminalità organizzata, anche attraverso l’aggressione, con sequestri e confische, dei patrimoni delle consorterie mafiose”. Poi  il Generale Cataldo ha voluto rendere omaggio al Capitano Emanuele Basile, recandosi sul luogo dell’attentato (dove è affissa una lapide in sua memoria), e al Capitano Mario D’Aleo, all’Appuntato Giuseppe Bommarito e al Carabiniere Pietro Morici, visitando la targa commemorativa esposta all’esterno della vecchia caserma dell’Arma di Monreale, oggi sede del Comando di Polizia Municipale, “con l’emozione di onorare coloro che, con profonda dignità, altissimo senso del dovere e incondizionato spirito di servizio, hanno testimoniato, con il sacrificio della vita, il loro impegno per i valori della legalità e della democrazia“.

Messina: domani rientra a Roma il Colonnello Mannucci

 

Carabinieri: col. Mannucci lascia Messina a torna al Comando generale

Il col. Mannucci

 Messina. Mobilità in Sicilia  per gli alti vertici dei Carabinieri .   Domani il Colonnello Iacopo Mannucci Benincasa rientra , dopo tre anni, a Roma,per  assumere l’ incarico di Capo Ufficio Personale Marescialli del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.    L’alto ufficiale ha voluto salutare Messina e gli uomini e le donne del Comando Provinciale Carabinieri, ringraziandoli “per gli straordinari risultati ottenuti nell’affermare la legalità e la tutela della sicurezza della popolazione ma, soprattutto, per il loro oscuro eroismo e la loro rettitudine, per la vicinanza e la solidarietà verso il prossimo che li porta ad essere in tutti i quei luoghi ove spesso sono i primi testimoni della vicinanza dello Stato ai cittadini”.

Commiato del Generale Galletta : ” I Carabinieri siciliani hanno un cuore che pulsa di sentimenti….”

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Commiato del generale di Brigata Riccardo Galletta, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia,  presso la Caserma G. Carini, sede del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo.. Il Generale Galletta che assumerà il comando della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma ha salutato il Colonnello Antonio Di Stasio il quale, “a nome di tutti i Carabinieri in servizio e in congedo del Provinciale di Palermo”, ha espresso all’ Ufficiale “parole di profonda gratitudine per essere stato un Comandante costantemente presente con l’affetto, la virtù, l’esperienza e l’impegno di un Padre, nonché per la passione, la competenza e le doti di un incomparabile e prezioso Maestro di vita”.

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Dal canto suo il generale Galletta ha riassunto i tre anni di comando affermando “ogni esperienza ha un inizio e una fine, ma concludere questo percorso di vita straordinario mi ha portato a riflettere sui tanti successi conseguiti e sulle innumerevoli attestazioni di stima e di affetto che la Sicilia ha voluto rivolgere all’Arma, sicuramente frutto dell’impegno e dello spirito di servizio profuso da tutti i Carabinieri. Siete stati la mia speranza suprema e il mio primo pensiero. Siete stati collaboratori straordinari che hanno saputo fare parte di una vera squadra, perché quello che conta è far parte di un’identità che professi gli stessi valori e persegua obiettivi comuni”. E ancora: “La Legione Carabinieri Sicilia rimarrà per sempre la mia Legione e di essa il Comando Provinciale di Palermo continuerà a costituire una delle gemme più preziose. Continuerò a seguire le vostre fortune che saranno sempre per me motivo di gioia immensa, perché voi rimarrete indelebilmente impressi nel mio cuore e nella mia vita, non solo militare. Vi farete certamente onore in futuro, perché siete professionisti seri e molto preparati, ma soprattutto perché, oltre alla vostra professionalità, avete un cuore che pulsa di sentimenti, cifra distintiva di questa meravigliosa terra di Sicilia”.