Combattimenti concentrati nei dintorni di Bakhmut, gli ucraini resistono in attesa degli aiuti della Nato

 

 

Ucraina, Mosca rinuncia a prendere Kiev e punta alla “liberazione" del  Donbass - Vatican News

Archivi -SUD LIBERTA’

 

La Russia anche se ha accerchiato Bakhmut non ha preso il controllo della città  e non c’è alcun ritiro massiccio delle forze ucraine. Lo ha confermato un portavoce militare ucraino . “I combattimenti sono concentrati nei dintorni, con la città controllata dalle forze ucraine”, ha affermato Serhiy Cherevatyi. Gli scontri sono in corso a Vasiukivka e Dubovo-Vasylivka, a nord, e a Ivanivske e Bohdanivka a ovest.

Le forze di Mosca e di Kiev stanno combattendo per le strade di Bakhmut, ma la Russia non controlla la città orientale ucraina, aveva detto in precedenza il vicesindaco Oleksandr Marchenko alla Bbc, aggiungendo che restano in città 4.000 civili, che vivono in rifugi senza gas, elettricità e acqua. “Ci sono scontri per strada e anche vicino alla città”, ha dichiarato. Marchenko ha affermato che “non un solo edificio” è rimasto intatto e che la città è “quasi distrutta”. Migliaia di soldati russi sono morti nel tentativo di prendere Bakhmut, che prima della guerra contava circa 75.000 abitanti.
Si apprende anche che la premier Meloni ha stretto un accordo con l’India  per favorire l’avvio di un processo di pace a un anno dall’invasione russa dell’Ucraina. A New Delhi incontra il premier Modi e interviene a un convegno di geopolitica. ”L’India può facilitare facilitare la strada per una pace giusta in Ucraina. Modi condivide l’auspicio e sa che l’Italia dà pieno sostegno a Kiev”, ha detto.
Altri punti. Primo contatto tra il Segretario di Stato Usa Blinken e il ministro degli Esteri russo Lavrov: “Mosca revochi lo stop al Trattato Start, consideri il piano di Zelensky e cessi una guerra ingiusta”, dice Washington. Gli Stati Uniti stanno sondando gli alleati più stretti sulla possibilità di imporre nuove sanzioni alla Cina nel caso in cui Pechino fornisca sostegno militare alla Russia per la sua guerra in Ucraina

Dopo i bombardamenti della Russia, “dieci milioni di Ucraini senza energia elettrica”

El Nuncio de Ucrania: "La situación en Kiev es grave pero la solidaridad es  total" - Vatican News

F. Vatican

 

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha affermato che 10 milioni di ucraini sono senza energia elettrica dopo una nuova ondata di attacchi missilistici da parte della Russia che ha causato la morte di almeno sette persone.

  “La difesa aerea ucraina è riuscita ad abbattere sei missili da crociera e cinque droni”,

Ieri la Russia ha colpito l’Ucraina colpendo più installazioni energetiche e altri edifici civili meno di due giorni dopo uno dei suoi bombardamenti più pesanti. Sette persone sono morte quando un missile ha colpito il loro condominio a Vilnyansk, vicino alla città meridionale di Zaporizhzhia.
Un impianto di produzione di gas e una fabbrica di missili a Dnipro sono stati tra gli ultimi obiettivi

Coloro che soffrono di interruzioni di corrente sono principalmente nella capitale, Kiev, la città occidentale di Vinnytsia, la città portuale di Odessa, nel sud-ovest, e Sumy, nel nord-est.

 

I missili sulla Polonia uno “sfortunato incidente”-La Nato fornirà più sistemi di difesa aerea all’Ucraina

Il Segretario Generale NATO Stoltenberg a Che Tempo Che Fa ...

Archivi -SUD LIBERTA’

 

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha  affermato, oggi in conferenza stampa a Bruxelles  : 

“Gli alleati della Nato non partecipano al conflitto in Ucraina. La Nato e gli alleati forniscono supporto all’Ucraina. Aiutiamo l’Ucraina a difendere i diritti dell’autodifesa. Questo è un diritto sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. E, naturalmente, l’Ucraina ha il diritto di difendersi dalla guerra illegale di aggressione della Russia contro l’Ucraina”. 

“La nostra priorità principale ora, o una delle priorità principali – ha continuato – è fornire più sistemi di difesa aerea per l’Ucraina. I nostri sistemi di difesa aerea sono impostati per difendersi dagli attacchi 24 ore su 24. Ma non abbiamo alcuna indicazione che questo sia stato il risultato di un attacco deliberato e questo incidente non ha le caratteristiche di un attacco”.

“Secondo risultati preliminari, probabilmente l’incidente” che ha provocato ieri due morti nel villaggio di Przewodow, nella Polonia sudorientale, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina, “è stato causato da un missile ucraino, lanciato per proteggere il territorio ucraino dagli attacchi missilistici russi”, ha detto Stoltenberg. Ma l’incidente “non è colpa di Kiev. La Russia porta la responsabilità ultima per questa guerra illegale”.

Le forze militari russe si ritirano da Kherson

 

 

La guerra tra Russia e Ucraina spiegata ai ragazzi ...

Archivi- SUD LIBERTA’

 

Un comunicato del  ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha annunciato l’inizio del ritiro delle forze militari dalla riva occidentale del Dnepr dopo aver dato il via libera alla proposta del comandante delle forze russe in Ucraina, Sergei Surovikin, di organizzare la difesa lungo la riva orientale del fiume.

“La decisione di ripiegare sulla riva orientale del Dnepr non è facile ma allo stesso tempo salveremo la vita di nostri militari”, ha spiegato Surovikin dopo aver comunicato pure  che la città di Kherson, che sarà probabilmente abbandonata dai russi, e gli insediamenti adiacenti non possono essere riforniti.

Il generale russo comunica inoltre che “Kherson non può essere rifornita completamente e che la  Russia ha fatto tutto il possibile per garantire l’evacuazione degli abitanti di Kherson”

Nella regione di Kherson l’esercito russo ha fatto saltare in aria diversi ponti per rallentare la controffensiva delle forze armate ucraine. Lo ha reso noto il vice del consiglio regionale di Kherson Serhii Khlan, confermando le informazioni precedenti sull’esplosione dei ponti Daryiv e Tyagin. Ma non è  tutto…L’esercito russo aveva inoltre respinto un attacco portato dalle truppe ucraine nell’area di Mykolaiv-Kryvyi Rih che aveva l’obiettivo di penetrare nelle retrovie russe nella regione di Kherson, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa russo in una nota.

L’interesse della guerra si sposta sul Ponte Crimea. –  “Gli sforzi russi per riparare il ponte sulla Crimea continuano, ma è improbabile che sarà pienamente operativo almeno fino a settembre 2023”  “I danni al ponte, il recente attacco alla flotta del Mar Nero a Sebastopoli e il probabile ritiro da Kherson – afferma pure  l’intelligence britannica – complicano la capacità del governo russo di parlare di successo militare”.

Putin tiene -finora-il mondo intero in pugno……..

Il monito di Putin: "Il mondo rischia una guerra nucleare ...
Putin minaccia il mondo intero: ma fino a quando?

l presidente russo Vladimir Putin ha accusato i paesi occidentali di condurre politiche che “minano le fondamenta del sistema economico globale” nel quadro caratterizzato dalle sanzioni adottate nei confronti di Mosca. Il numero 1 del Cremlino, come riferiscono i media russi, sostiene che “l’inflazione in Russia è in calo, mentre è in aumento nei paesi occidentali”.

Nella realtà la Russia avverte la sofferenza delle sanzionii europee e minaccia il mondo con lo stop della fornitura del gas russo.

Nella sua accusa ai Paesi occidentali, Putin ha sostenuto che le sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina siano una “minaccia per il mondo intero” e, ha detto, dopo la minaccia rappresentata dalla pandemia di coronavirus ora il mondo fa i conti con nuovi rischi. “Mi riferisco – ha incalzato – all’entusiasmo per le sanzioni in Occidente e ai suoi tentativi aggressivi di costringere altri Paesi verso il suo modello di comportamento, di derubarli della loro sovranità e imporre loro la sua volontà”

Sì dell’Ue all’embargo del petrolio russo.. L’accordo sarà perfezionato dagli ambasciatori

 

 Von der Leyen: “Stop a 90% petrolio russo nel 2022, da Germania e Polonia impegno”

alternate text
Decisione storica dell’Ue per mettere alle corde la Russia e frenare la sua arroganza

 L’annuncio dell’intesa dell’embargo del petrolio ,raggiunta a Bruxelles parte dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Così afferma:  “Raggiunto l’accordo per vietare l’esportazione di petrolio russo nell’Ue. Copre immediatamente più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un’enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra. Massima pressione sulla Russia per porre fine alla guerra”  Le forniture via oleodotto sono “temporaneamente” escluse dall’embargo del petrolio russo….

Ursula von der Leyen - Wikiwand
Ursula von der Leyen
“Il pacchetto di sanzioni” approvato a Bruxelles “include altre misure incisive: esclusione dal sistema swift della più grande banca russa Sberbank, vietate altre tre emittenti statali russe e sanzionate le persone responsabili di crimini di guerra in Ucraina” annuncia Michel. La Commissione europea, scrive in un altro tweet, “continuerà ad aiutare l’Ucraina con i suoi bisogni immediati di liquidità, insieme al G7. Euco è pronta a offrire” a Kiev “9 miliardi di euro”, un “supporto forte e concreto alla ricostruzione dell’Ucraina”. Michel informa che le nuove sanzioni contro la Russia, comprendenti anche l’embargo al petrolio, saranno perfezionate mercoledì dagli ambasciatori dei Paesi membri riuniti a Bruxelles.

“Due terzi del petrolio importato in Ue è via mare e un terzo è tramite l’oleodotto, ovvero mediante il Druzhba che serve Ungheria, Germania e Polonia. Dato che abbiamo chiari impegni da Germania e Polonia sullo stop dell’acquisto del petrolio russo entro l’anno, vuol dire che lo stop riguarderà il 90% del petrolio russo” nel 2022

“Ci attende un lavoro colossale per la ricostruzione dell’Ucraina. Penso sia molto importante che siamo davvero ben organizzati su questo” afferma ancora  la presidente della Commissione Ue, che rimarca come sia stato “positivo”, nel corso del summit a Bruxelles, discutere la “proposta della Commissione di creare una piattaforma dove possiamo condividere tutte le iniziative internazionali per essere chiari sulla direzione” che la ricostruzione Ucraina dovrà prendere, e che passa da “investimenti che vanno di pari passo con le riforme, su questo dobbiamo essere chiari”.

 “Sono lieta – spiega infine Ursula von der Leeyen – che stasera i leader abbiano concordato in linea di principio sul sesto pacchetto di sanzioni. Questo è un importante passo avanti. Abbiamo anche deciso di lavorare su un meccanismo per fornire all’Ucraina un nuovo pacchetto eccezionale di assistenza macrofinanziaria fino a 9 miliardi”.

Per l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, l’embargo al petrolio russo su cui è stato trovato l’accordo tra i leader dell’Ue è “una decisione storica per paralizzare la macchina da guerra di Putin. La nostra unità è la nostra forza”.

“Condivisione del  cancelliere tedesco, Olaf Scholz – “Abbiamo concordato ulteriori drastiche sanzioni contro la Russia. Ci sarà un embargo su gran parte delle importazioni di petrolio” da Mosca.

Deroga all’accordo il  premier ungherese, Viktor Orban,  temporaneamente  esente  dall’embargo sul petrolio russo per i Paesi senza sbocco al mare. 

Zelenski: “Ci aspettiamo altri aiuti – armi in particolare per fermare gli attacchi aerei…”

Zelenski: "Vivo tra la gente, non dormo e bevo caffè. L'Ue contro Mosca deve fare di più" - HuffPost Italia

il presidente ucraino Volodymyr Zelenskij in un discorso video afferma che “il Donbass sarà nuovamente ucraino”.  Poi  ha ammesso la “situazione molto difficile” nella regione orientale dell’Ucraina dove le forze armate russe hanno intensificato l’offensiva e rivendicato conquiste. ”La Russia non dovrebbe pensare che terrà sotto il loro controllo le città di Lyman o Sievierodonetsk poiché alla fine torneranno in Ucraina”.

“Ecco perché dobbiamo aumentare la nostra difesa, aumentare la nostra resistenza e il Donbass sarà di nuovo ucraino. Anche se la Russia porterà tutte le sofferenze e la rovina nel Donbass, ricostruiremo ogni città, ogni comunità”….. Raccoglie l’invito il presidente americano Biden che promette l’invio a Kiev di missili ultima generazione a lungo raggio.

La Russia sta aggirando la maggior parte delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale perchè manca una posizione globale condivisa, ha poi detto il presidente ucraino affermando che ”sfortunatamente non stiamo vedendo che le sanzioni hanno esercitato molta pressione sulla Russia”.

In un videomessaggio rivolto studenti della Stanford University in California, il presidente ucraino ha esortato i leader mondiali a imporre sanzioni a Mosca dicendo che è “l’arma giusta contro la Russia”.

 

Evacuati 260 combattenti -eroi- dall’acciaieria Azovstal. Zelenski:”Gli eroi servono vivi”

Ucraina, pioggia di fuoco russo sull'acciaieria: ma Azovstal resiste ancora

 

Finalmente l’Ucraina è riuscita a salvare gli irriducibili.  I combattenti cioè che non si arrendono mai.  In questa guerra Ucraina-Russia, sono stati evacuati oltre 260 soldati dall’acciaieria Azovstal. “Si continua a lavorare per completare l’operazione” ha affermato la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar, annunciando che i militari gravemente feriti sono 53. “.

L’accortdo: “Tutti i soldati dovranno essere riportati sul territorio controllato dall’Ucraina seguendo la procedura di scambio” sottolinea, parlando del corridoio umanitario nel centro abitato Olenivka sotto il controllo russo. I militari, riferisce lo Stato Maggiore di Kiev, vengono portati nelle zone sotto controllo ucraino.

I nostri eroi ci servono vivi” afferma  il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando “i militari delle forze armate ucraine, dell’intelligence, della squadra dei negoziati, del Comitato internazionale della Croce Rossa, e dell’Onu“.
“E’ iniziata l’operazione per far tornare i nostri militari a casa. E’ un lavoro che richiede attenzione e tempi lunghi” aggiunge, spiegando che “continua la massima attività diplomatica in tutte le aree del Paese”.

– Nelle prime ore di questa mattina sono state sentite alcune esplosioni nella zona di Leopoli. Interessano l’area nord e nord-ovest e si sarebbero sentite poco dopo le 00.45, ora locale, poco dopo che  erano state attivate le sirene di guerra…

Draghi: ” Oggi non c’è più un Golia. La Russia non è imbattibile. Ma bisogna chiedersi come si costruisce una pace”

Mario Draghi | www.governo.it

 

“Ieri il presidente del Consiglio Draghi ha incontrato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.Siamo d’accordo sul sostegno all’Ucraina e sulle pressioni su Mosca, ma occorre anche chiedersi come si costruisce la pace. Inizialmente era una guerra in cui si pensava ci fossero un Golia e un Davide. Oggi non c’è più un Golia”

Ringrazio Biden e l’amministrazione Usa per l’accoglienza splendida. L’incontro è andato molto bene, Biden ha ringraziato l’Italia, un partner forte, affidabile, un interlocutore credibile. Io ho ringraziato Biden per il ruolo di partnership che sta avendo in questa crisi” e di confronto “con tutti gli alleati. Siamo d’accordo sul sostegno all’Ucraina e sulle pressioni su Mosca, ma occorre anche chiedersi come si costruisce la pace. Il percorso negoziale è difficile, il primo punto è come costruirlo”…..

La guerra ha cambiato fisionomia. Inizialmente era una guerra in cui si pensava ci fossero un Golia e un Davide, sembrava una guerra di difesa disperata. Oggi il panorama si è capovolto, non c’è più un Golia. Quella che sembrava una potenza invincibile, sul campo non si è dimostrata tale almeno con le armi convenzionali”…..

Quali obiettivi ci si propone da entrambe le parti? Che tipo di pace si vuole? Prima ancora di arrivare a questo punto, c’è uno sforzo che occorre fare e che devono fare in particolare Russia e Stati Uniti: bisogna sedersi ad un tavolo, ci vuole un tavolo con tutti e l’Ucraina è l’attore principale.

Bisogna togliere il sospetto che si arrivi ad una pace imposta che fa comodo agli Usa, agli europei e ai russi ma non è accettabile dagli ucraini. Questa è una ricetta per arrivare al disastro perché a quel punto la pace non sarà credibile e verrà tradita ogni momento”……”Il percorso negoziale è molto difficile ma il primo punto è come costruire questo percorso negoziale, deve essere una pace che vuole l’Ucraina, non una pace imposta da altri né tantomeno dagli alleati. Il presidente Zelensky deve definire cos’è la vittoria, non noi“.

Sospesa la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra (93 voti a favore, 24 contrari, 58 astenuti)

La misera fine dell'Onu dove sulle guerre si vota per convenienza
E’ una svolta storica. La Russia viene privata dei suoi poteri esterni. Sospesa dall’ONU

 

L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato con 93 voti a favore la richiesta degli Usa di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra. Nella bozza di risoluzione – tra i cui co-sponsor c’è anche l’Italia – si chiede di “sospendere il diritto della Russia di far parte” del Consiglio esprimendo “grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca”.       Il premier italiano Draghi -osserviamo – mostra di non aver alcun paura delle intimidazioni sovietiche.  “E’ indecente -afferma Mosca -la posizione dell’Italia. Risponde Draghi “Sono indecenti i massacri e non le sanzioni ”

La risoluzione per sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani è stata approvata con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti.

Per il via libera serviva la maggioranza dei due terzi dei Paesi votanti (dei 193 membri delle Nazioni Unite) e le astensioni non contano.

Dall’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio, l’Assemblea Generale Onu aveva già adottato altre due risoluzioni promosse dagli occidentali: una denuncia contro Mosca per l’aggressione (ha ottenuto 141 voti a favore), l’altra è sulla situazione umanitaria (anche qui 140 i sì).

Il Cremlino è “dispiaciuto” per il voto a maggioranza qualificata dell’Assemblea generale che ha oggi sospeso la Russia dal Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu, ma ribadisce che Mosca continuerà a “difendersi” sulla scena internazionale.  “La Russia continuerà a difendersi con tutti i mezzi legali” a sua disposizione, ha affermato il portavoce  Peskov…

L”ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield. afferma: ” Il voto di oggi è stato storico. È senza precedenti che l’Assemblea Generale Onu abbia votato per sospendere un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dal Consiglio per i diritti umani, ed è stato davvero straordinario”. . “Siamo riusciti di nuovo a isolare la Russia, a condannarla e a sostenere il popolo ucraino”, ha aggiunto, sottolineando che a suo parere le immagini agghiaccianti di Bucha e il video mostrato dal leader di Kiev Zelensky ai Quindici abbiano “influenzato” il voto di oggi.

La Cina si mostra alleato di Mosca e ha votato contro la risoluzione e l’esclusione della Russia dall’Onu.

Dall’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio, l’Assemblea Generale ha adottato due risoluzioni promosse dagli occidentali: la prima (che ha ottenuto 141 voti a favore) denuncia Mosca per l’aggressione, la seconda sulla situazione umanitaria (140 i sì).

Conclusione Onu: “Qualsiasi uso da parte della Russia di un’arma nucleare o chimiche sarebbe inaccettabile e comporterebbe gravi conseguenze”