Bufera sul Governo. Cinque articoli della legge elettorale sono stati blindati con la fiducia dal governo Gentiloni. Passa così il Rosatellum. Gli articoli sono l’uno, il due, il tre, il quattro e il sei. Sono cadute nel vuoto le proteste delle opposizioni e gli appelli a procedere su un percorso diverso da quello seguito alla Camera.
Cartelli e urla “vergogna, vergogna” da parte del M5S hanno accompagnato la richiesta. “È una facoltà del Governo“, ha replicato il presidente Pietro Grasso.
Particolarmente calda anche la situazione tra gli scranni di Sinistra italiana, dove sono stati alzati cartelli con la scritta ‘zero fiducia’, al grido ‘vergogna, vergogna’, mentre la capogruppo, Loredana De Petris, ha protestato urlando a squarciagola. Quindi, dopo la sospensione della seduta per la convocazione della conferenza dei capigruppo, ha occupato la zona compresa tra i banchi della presidenza e quelli del governo, lamentando che le è stata negata la parola.
Meno forte ma ugualmente incisiva la protesta dei senatori del Movimento 5 stelle, che si sono calati delle bende sul volto. Si è visto anche che i commessi parlamentari hanno cercato di sciogliere le bende ai deputati. Insomma, bagarre e caos in Aula.
Le 5 fiducie chieste sul Rosatellum bis si inizieranno a votare oggi alle 14, come ha stabilito il capigruppo parlamentare. Il voto finale è previsto per domani alle 12.
Fiumi di contestazioni e proteste. Anche Vittorio Sgarbi, il famoso critico d’arte ed opinionista d’eccellenza ha ritenuto ” l’operato governativo una manovra che non dà libertà di opinioni pur prevista dal Regolamento come afferma il senatore Grasso “.