Un’originale mostra sui triangoli della legalità definita Nat’Arte, è stata inaugurata ieri alla stazione di Montesanto, dove resterà aperta fino al 26 maggio, giorno in cui ricorre il decennale dell’omicidio di Petru Birladeanu, il musicista rumeno vittima di camorra al quale la stessa stazione è intitolata.
Un progetto di Aldo Capasso e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli (disegni coordinati da Ivana Gaeta e Daniela Pergreffi, opere degli artisti Giuseppe Desiato, Giuseppe Pirozzi, Anna Trapani), è sostenuta dalla Fondazione Polis della Regione Campania, da Eav e dalla Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Vomero-Arenella intitolata a Maurizio Estate, come Petru vittima innocente della criminalità.
All’incontro inaugurale sono intervenuti, tra gli altri, insieme ad Aldo Capasso, il segretario della Fai Vittorio Ciccarelli con il presidente della sede del Vomero Davide Estate, il presidente dell’Eav Umberto De Gregorio, il presidente e il vicepresidente della Fondazione Polis, rispettivamente don Tonino Palmese e Rosaria Manzo, e il parlamentare Paolo Siani.
Nel corso dell’incontro, Don Palmese si è soffermato sul sacrificio di Petru, la cui fisarmonica sarà oggetto di un’installazione artistica che si inserirà nella mostra Nat’Arte: «A Petru tutti noi dobbiamo le nostre scuse e la nostra riconoscenza. Lui stava nel posto giusto quando è rimasto vittima della subcultura dei suoi killer, la stessa che oggi nutre il razzismo e il disprezzo verso chi viene considerato diverso. Il ricordo di Petru e di tutte le vittime deve essere un imperativo categorico per la Fondazione Polis e per tutti noi»..
La mostra Nat’Arte, dopo Montesanto, proseguirà- si apprende – nella stazione di San Giorgio a Cremano, dove si è verificato, recentemente, lo stupro ai danni di una ragazza, per accrescere la cultura della legalità.