Roma, al semaforo uno straniero vagabondo si introduce nell’auto di una donna, l’afferra per il collo e la minaccia. Intervento di un Carabiniere libero dal servizio , arresto e custodia in carcere

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 Roma –
I Carabinieri della Stazione di Roma Eur hanno arrestato uno straniero di 49 anni, senza fissa dimora, gravemente indiziato del reato di tentata rapina.
Nello specifico, in via Rhodesia, una donna alla guida della propria autovettura e con a bordo un uomo che la stava minacciando, si è diretta verso un gruppo di persone, chiedendo loro aiuto. Ragion per cui, un Carabiniere libero dal servizio e in borghese, facente parte del gruppetto di persone, appurata sin da subito la gravità della situazione, dovuta dalla forte agitazione della donna, ha immediatamente bloccato l’uomo, per poi chiedere i rinforzi ai colleghi dell’Eur.
I Carabinieri sono così riusciti ad accertare, anche dalla denuncia presentata dalla vittima che, il 49enne, poco prima si era allontanato dal pronto soccorso dell’Ospedale Sant’Eugenio” e una volta giunto all’esterno della struttura ospedaliera si era introdotto all’interno dell’auto della donna che era ferma al semaforo, per poi afferrarla per il collo, intimandole di proseguire la marcia, impossessandosi successivamente della borsa.   
Per questo motivo, l’indagato è stato arrestato e condotto presso le aule di piazzale Clodio, dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto per lui la misura della custodia cautelare in carcere.

Truffe ad anziani: 17 arresti nella Capitale,episodi frequenti anche in altre regioni, come la Sicilia, la Campania, scoperto anche un manuale d’istruzione

Foto gratuita vista frontale di un senzatetto con la canna da zucchero

 

Roma,

Dalle prime luci dell’alba, su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nella provincia di Napoli, supportati dai comandi dell’Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 17 persone (7 in carcere e 10 agli arresti domiciliari), di cui 13 gravemente indiziate di appartenere a un sodalizio criminale (art. 416 c.p.) dedito a “truffe” e “estorsioni” in danno di anziani e gli altri 4 di avere avuto un ruolo nell’esecuzione dei colpi.

Come riscontro, nel corso dell’attività di indagine, i Carabinieri hanno inoltre eseguito 10 arresti, in flagranza di reato, per truffe consumate a Roma in danno di anziani, con contestuale recupero e restituzione della refurtiva.

Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trionfale, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza di un’associazione per delinquere avente sede a Napoli e capeggiata dai membri di una specifica famiglia, dedita alla commissione di una serie indeterminata di reati (per lo più truffe e talvolta estorsioni) in danno di persone anziane dimoranti in Roma e nel Lazio, ma anche in altre regioni italiane, raccogliendo gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati in ordine a 80 episodi consumati nelle province di Roma, Napoli, Latina e Viterbo, nell’arco temporale tra il 13.09.2022 e 20.03.2023.

Fingendosi impiegato delle poste, assicuratore, avvocato o carabiniere, il “telefonista” diceva che un familiare doveva saldare il debito per ritirare un pacco o che aveva provocato un incidente stradale, che l’assicurazione era scaduta e che, per “sistemare” le cose, era necessario consegnare denaro o gioielli. In seguito un complice passava a prelevarli a casa delle vittime, che solo ore dopo, parlando con il figlio o il nipote in questione, scoprivano il raggiro.

Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trionfale hanno consentito di raccogliere elementi indiziari in ordine al ruolo di tutti gli indagati che in varie batterie composte da due persone, partivano tutti i giorni da Napoli con auto prese a noleggio. Le vittime venivano scelte casualmente tramite ricerche fatte in internet o sulle pagine bianche, contattate da “telefonisti” e poi raggiunte da “corrieri”.

Nel corso delle perquisizioni, tuttora in corso, i Carabinieri hanno rinvenuto anche un manuale di istruzione con una dettagliata descrizione delle cose che il telefonista doveva dire alle vittime per compiere le truffe oltre a denaro contante, centinaia di schede telefoniche, decine di telefoni cellulari e un grosso quantitativo di gioielli.

Si precisa che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

Operazione “Déjà-Vu” del ROS, sgominata un’associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone e all’immigrazione clandestina

 

rifugiati in attesa di attraversare il confine serbo-croato - immigrati clandestini foto e immagini stock

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 Roma,

Oggi, nella mattinata, i Carabinieri del ROS, in collaborazione con la Brigata di Lotta alla Criminalità Organizzata di Brasov (Romania), nelle provincie di Udine, Brescia e Vicenza, hanno dato esecuzione a perquisizioni nei confronti di 6 indagati per Associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone e all’immigrazione clandestina emessi dalle Autorità giudiziarie italiana e rumena.

Contestualmente il citato ufficio di polizia, su mandato dell’AG romena e per il medesimo delitto ha dato esecuzione a un provvedimento cautelare coercitivo a carico di 10 soggetti residenti in Romania e a 2 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati residenti in Austria.

L’operazione “Déjà-Vu” del ROS è stata avviata su delega della Procura della Repubblica di Udine – a seguito del rintraccio di 45 migranti sul confine italo-sloveno in prossimità del territorio del comune di Cividale del Friuli (UD) – al fine di accertare l’eventuale esistenza di una più ampia e ramificata organizzazione.

Deferiti a piede libero due cittadini egiziani A.W. e G.M. ed un cittadino pakistano M.R., regolarmente residenti in Italia, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Gli approfondimenti svolti nella prima fase dell’indagine – oltre ad acclarare che lo spostamento dei migranti avveniva dietro corresponsione di consistenti somme di denaro sfruttando circuiti internazionali di money transfer – hanno evidenziato i collegamenti di uno dei soggetti denunciati con una più vasta organizzazione specializzata nel trasporto migranti con base in Romania.

L’indagine si è quindi sviluppata in cooperazione di polizia e giudiziaria con le Agenzie Europol e Eurojust, per via delle convergenze investigative rilevate nell’ambito delle indagini “Dèjà-Vu” e “Prince”, condotte rispettivamente dal ROS e dalla Polizia romena.

La collaborazione tra i due uffici di polizia ha quindi consentito di ricostruire gli assetti di una associazione criminale transnazionale dedita alla tratta di persone e all’immigrazione clandestina, di identificare i vertici in 3 pakistani residenti in Romania e altri 15 tra pakistani e romeni incaricati della gestione e del trasporto dei migranti in territorio romeno, italiano e austriaco.

In particolare, i clandestini dapprima venivano fatti entrare in Romania, utilizzando visti di lavoro per assunzioni fittizie presso aziende riconducibili all’organizzazione, per poi essere trasferiti, nascosti a bordo di mezzi pesanti, in Italia ed Austria con la collaborazione di altri sodali pakistani e rumeni legalmente residenti nei citati paesi.

Incontro dei capi delegazione del G7 Italia 2024 Roma – Prima riunione del Gruppo G7 Roma/Lyon sotto Presidenza italiana

 

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Roma,

Si è tenuta a Roma, in questi giorni, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la prima riunione del Gruppo G7 Roma/Lyon sotto Presidenza italiana. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha l’alta responsabilità di presiedere tale foro, congiuntamente con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il Gruppo, che ha il mandato di coordinare e rafforzare la risposta congiunta dei Paesi G7 in materia di lotta alla criminalità organizzata transnazionale ed al terrorismo, riunisce i servizi diplomatici e di polizia dei Paesi membri a cui, in questa occasione, si sono aggiunti qualificati referenti di importanti Organizzazioni internazionali quali INTERPOLUNODC (United Nations Office on Drugs and Crime), GCERF (Global Fund for Preventing Violent Extremism), UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute).

I lavori sono stati aperti dagli interventi introduttivi del Vice Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Carlo Lo Cascio, dal Direttore Centrale Sicurezza, Alessandro Azzoni e, per il Ministero dell’Interno, dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza preposto all’attività di coordinamento e panificazione delle Forze di polizia, Prefetto Stefano Gambacurta e dal Direttore dell’Ufficio di coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia, Prefetto Annunziato Vardé.

 

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L’agenda dei lavori si è concentrata sulle specifiche priorità del programma di Presidenza italiana in materia di sicurezza.
Tra queste, emerge il contrasto al traffico di esseri umani e alla tratta di migranti, che è stato affrontato anche con riferimento al fenomeno individuabile nel “digital smuggling”, ovvero l’utilizzo della rete da parte delle organizzazioni criminali per potenziare le loro capacità di gestione e sfruttamento del fenomeno.

Il tema della Sicurezza Economica è stato declinato con riferimento alle investigazioni finanziarie e alla necessità di predisporre una specifica regolamentazione delle criptovalute per contrastare il loro utilizzo per fini illeciti, in linea con la logica investigativa promossa dall’Italia del “follow the money”.
In tema di sicurezza nella dimensione cyber e di lotta al cybercrime, sono stati esaminati nel dettaglio gli strumenti a protezione dello spazio virtuale e le misure di contrasto all’utilizzo illegale degli strumenti digitali.
Altro tema centrale nella discussione è stato quello del ruolo dell’intelligenza artificiale (IA) nel settore della sicurezza, dove è stata condivisa la necessità di introdurre prassi condivise per prevenire i possibili rischi di un uso illecito da parte delle reti criminali e per sfruttare al meglio le potenzialità che tale tecnologia offre per fini di polizia.

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Un focus specifico è stato dedicato alle droghe sintetiche soprattutto con riguardo alla crescente ed allarmante diffusione del Fentanyl.
È stata altresì affrontata l’emergente minaccia relativa allo sfruttamento e all’abuso sessuale dei minori con uno sguardo rivolto alle best practices adottate dai Paesi G7, soprattutto nella dimensione online.

Un’approfondita e proficua discussione è stata sviluppata in merito alla prevenzione e al contrasto del terrorismo e dell’estremismo violento, da cui è emersa l’importanza di garantire un efficace scambio di informazioni tra i Paesi partner, al fine di poter disporre di una visione globale e condivisa del fenomeno e di intervenire immediatamente per l’individuazione di potenziali terroristi nei loro movimenti transfrontalieri.
Sono state discusse le ripercussioni sulla sicurezza globale che stanno emergendo a seguito degli attacchi di Hamas e del più recente attentato a Mosca, soffermandosi sulla minaccia legata al riemergere del Gruppo ISIS-K.
Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta al problema della radicalizzazione in carcere ed al nesso tra i network terroristici e il crimine organizzato in Africa occidentale.
Due sessioni hanno visto come protagoniste le priorità riguardanti, rispettivamente la frode transnazionale, in particolare sul webe le ripercussioni che il conflitto in Ucraina può avere sulla sicurezza dei Paesi del G7.

Il foro ha condotto i Paesi partner ad importanti conclusioni: in primo luogo è stato deciso di creare un network specifico attivo 24/7 per lo sviluppo e il rafforzamento della cooperazione strategica e tecnica in materia di uso illecito di criptovalute.
È stato infine unanimemente deciso di affidare all’Italia la Presidenza del sottogruppo di lavoro LEPSG (Law Enforcement Projects Sub-Group) che gestisce i numerosi progetti attuativi delle misure di cooperazione adottate dal Gruppo Roma/Lyon.

Sullo sfondo della discussione è stata più volte ricordata l’importanza – e l’attualità – della Convenzione ONU di Palermo sulla lotta alla criminalità organizzata transnazionale e dei suoi Protocolli addizionali, quale quadro di riferimento per lo sviluppo di una cooperazione rafforzata tra i diversi Paesi del G7 e non solo.

Da parte dei partecipanti è stato particolarmente apprezzato l’approccio italiano nei confronti dei temi posti in agenda, incentrato sulla prevenzione delle cause originatrici dei fenomeni criminali e sull’anticipazione della risposta securitaria.

Gli esiti dei lavori del Gruppo andranno ad alimentare la riflessione politica dei Ministri dell’Interno dei Paesi G7 che si riuniranno a Mirabella Eclano il 2 – 4 Ottobre prossimi.

Ordinanza di misure cautelari del Gip del Tribunale di Roma per sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese accusate di spaccio di “shaboo”

shaboo

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Roma,

I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.

L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.

Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.

Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.

La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.

È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.

Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.

Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

 

Arrestato -questa mattina a Roma – un membro dell’Isis con nazionalità diverse

La Polizia ha arrestato questa mattina I. S., 32 anni, cittadino del Tagikistan colpito da mandato di arresto internazionale a fini estradizionali “per essersi arruolato nelle fila dello stato islamico ed essere andato in Siria a combattere nel 2014”.

Secondo le ricerche della Polizia il 32enne risulta essere membro attivo dell’organizzazione terroristica Isis. Il latitante, caratterizzato da numerosi alias con nazionalità e date di nascita diverse, in particolare degli stati Uzbekistan, Kirghizistan e Ucraina, è atterrato all’aeroporto di Fiumicino con volo proveniente da Eindhoven (Paesi Bassi) alle ore 11.4

L’operazione, svolta dalla Digos capitolina con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e il contributo della Polizia di Frontiera di Fiumicino, si inquadra in un più ampio scenario di attività preventive a largo raggio condotte dalla Polizia e dalla Digos di Roma, in considerazione della estrema delicatezza dell’attuale scenario internazionale.

L’arresto di un cittadino del Tagikistan avvenuto oggi grazie all’attività della Polizia di Stato rappresenta un risultato molto importante, il frutto dell’efficace attività di prevenzione svolta dai nostri apparati sul territorio nazionale per contrastare la minaccia terroristica”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha aggiunto: “Questo arresto conferma la proficua cooperazione con le Forze di polizia di altri Paesi. Con i nostri partner internazionali, infatti, esiste una costante condivisione sia del patrimonio informativo sia delle strategie operative per fronteggiare efficacemente i profili di rischio”.

 

Crack capitale; arrestate 11 persone e sequestrate numerose dosi di potente droga

 

giovane uomo cocaina dipendenza - droga foto e immagini stock

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 – Roma,
I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nella costante lotta al traffico delle sostanze stupefacenti, hanno eseguito una serie di controlli nei quartieri centrali e periferici della Città che hanno portato all’arresto, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, di 11 persone gravemente indiziate di essere dedite al traffico di crack, uno stupefacente altamente pericoloso, ricavato tramite processi chimici dalla cocaina, in grado di indurre elevata dipendenza e rapida assuefazione psicologica e fisica, inoltre è in grado di aumentare gli istinti violenti e alterare il sistema nervoso centrale, portando all’alienazione sociale e a forme di psicosi. 
Nel quartiere Quarticciolo, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Tre Teste, unitamente ai colleghi della Compagnia Roma Casilina, sono riusciti a scoprire una serie di cessioni di droga, bloccando, in flagranza di reato, 4 uomini tutti senza fissa dimora e con precedenti, e sequestrando 54 dosi tra crack e cocaina e 1.415 euro, ritenuti provento dell’attività illecita. 
Altri due cittadini stranieri, invece, ad esito di un servizio di osservazione in una nota piazza di spaccio, sempre in zona Quarticciolo, sono stati sorpresi mentre prelevavano le dosi da un nascondiglio ricavato all’interno di un’aiuola, ai margini della carreggiata stradale. I Carabinieri hanno recuperato e sequestrato 16 dosi di crack e 320 euro. In manette è finito anche un 25enne egiziano, senza fissa dimora, fermato per un controllo e trovato in possesso di 19 dosi tra crack e cocaina.
I Carabinieri della Stazione di Roma Città Giardino, in via Goffredo Bellonci, hanno intercettato un’utilitaria con a bordo un 32enne di Roma, trovato in possesso di sconcertanti quantità di stupefacente: 18 involucri di crack e 29 di cocaina, mentre i Carabinieri della Stazione di Roma Quirinale hanno arrestato un uomo di 40 anni, che, alla vista dei militari ha tentato di disfarsi di una bustina contenente 15 involucri termosaldati di crack. Nel quartiere Quarticciolo, i Carabinieri di Roma Tor Tre Teste hanno arrestato in flagranza uno straniero colto sul fatto mentre cedeva stupefacenti ad acquirenti che si sono allontananti. Dalla successiva perquisizione sono stati rinvenuti oltre 7,6 grammi di crack, 5,8 grammi di cocaina e 260 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.
In un altro episodio, i Carabinieri della stazione Roma Centocelle hanno arrestato una 19enne notata mentre gettava degli involucri di stupefacenti alla vista di una pattuglia dei Carabinieri. In seguito a una perquisizione sono stati trovati ulteriori 6 dosi di cocaina e crack. Tutti gli arresti sono stati convalidati.
Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

Mattarella riceve al Quirinale Bill Gates, argomento principe l’Africa e tecnologia di sviluppo

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale Bill Gates, co-presidente e fondatore della Fondazione Bill & Melinda Gates, accompagnato da Beatrice Nere, vice direttrice Europa Fondazione Bill & Melinda Gates e da Julia Renaud, rappresentante della Fondazione Breakthrough Energy.
Tra i temi trattati, si apprende, soprattutto Africa, sviluppo, sanità e l’impatto della tecnologia sullo sviluppo. “Non bisogna diminuire l’impegno finanziario malgrado le crisi internazionali”, ha detto il capo dello Stato con riferimento al Continente africano. Marginalmente si è parlato anche di potenzialità e rischi dell’intelligenza artificiale.

Violenza di genere: 3 arresti a Roma, Reggio Calabria (Polistena) e Verona

 

Violenza di genere: 3 arresti a Roma, Reggio Calabria e Verona

 

Nelle ultime ore, per reati connessi alla violenza di genere sono state arrestate dagli uomini della Polizia di Stato tre persone, tre casi dello stesso odioso fenomeno sociale che per fortuna si sono conclusi con un lieto fine per le vittime.

A Polistena, in provincia di Reggio Calabria, i poliziotti del locale commissariato hanno rintracciato ed arrestato un 39enne del posto per il reato di diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, il cosiddetto revenge porn e per sequestro di persona e atti persecutori. Gli investigatori hanno accertato che l’uomo, attraverso appostamenti, pedinamenti, violenze fisiche e verbali, aveva reso la vita impossibile ad una donna sposata con cui aveva una relazione extraconiugale, arrivando a inviare al marito della vittima diverse foto che la ritraevano in pose dal contenuto sessualmente esplicito.

A Roma invece, gli agenti del commissariato Prenestino, grazie alle nuove norme in materia di codice rosso, hanno arrestato in flagranza differita un 34enne per atti persecutori e lesioni ai danni dell’ex fidanzata. L’arrestato non accettando la fine del loro rapporto aveva cominciato a minacciare la ragazza con messaggi audio e video. Non contento aveva aspettato sotto casa la sua ex e, nel tentativo di baciarla contro la sua volontà, l’aveva morsa e spinta a terra. La vittima si era quindi convinta a denunciare l’accaduto e i poliziotti, attraverso anche l’acquisizione di materiale audio e video, hanno rintracciato e portato in carcere il suo aguzzino.

A Verona invece una chiamata al 113 ha segnalato un caso di violenza in atto ai danni di una giovane cittadina straniera. I poliziotti delle Volanti si sono quindi precipitati sul posto trovando una situazione di maltrattamenti e vessazioni risalenti nel tempo. In questo caso, a fare le spese dei comportamenti violenti del capo famiglia, spesso acuiti dall’uso di alcol, era l’intero nucleo familiare. Infatti l’uomo nel corso degli anni aveva più volte aggredito ed insultato la moglie davanti ai due figli minori che avevano dovuto assistere alle vessazioni. Come spesso accade, anche in questo caso, la donna ha riferito di non aver mai avuto la forza di denunciare il marito, soprattutto per tutelare i propri figli. Gli agenti, dopo aver tranquillizzato i bambini, hanno  arrestato l’uomo.

Ricordate- comunica la Polizia -che rivolgersi alla Forze dell’ordine o contattare la rete nazionale antiviolenza tramite il numero 1522 è fondamentale per poter uscire efficacemente dalla spirale di violenza, fisica e psicologica, di cui si è vittime.

 

Il Presidente Mattarella commemora l’80° anniversario del rastrellamento degli Ebrei di Roma

Il Presidente Sergio Mattarella con Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

Il Presidente Sergio Mattarella con Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

 

 

Il Presidente Sergio Mattarella depone una corona di fiori in occasione dell’80° anniversario del rastrellamento degli Ebrei di Roma

 

Il Presidente Sergio Mattarella alla cerimonia commemorativa dell’80° anniversario del rastrellamento degli Ebrei di Roma

 

 

Il Presidente Sergio Mattarella alla cerimonia commemorativa dell’80° anniversario del rastrellamento degli Ebrei di Roma

 

 

In occasione dell’80° anniversario del rastrellamento degli Ebrei di Roma, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato al Tempio Maggiore di Roma.

Mattarella ha deposto una corona sulla Lapide commemorativa del rastrellamento e ha partecipato alla cerimonia in Largo 16 ottobre 1943 che è stata aperta dalla lettura di un messaggio della Senatrice Liliana Segre.

Sono, quindi, intervenuti il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun, il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni e Andrea Riccardi, Fondatore della Comunità di Sant’Egidio