Droga: maxi operazione nella Capitale, esecuzione ad un’Ordinanza di misure cautelari, 26 arresti, colpita rete – e fiancheggiatori- del narcotraffico

Svezia - Uomo in procinto di iniettarsi una dose di droga, Nocera, Enzo –  Fotografie – Lombardia Beni Culturali

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 – Roma,
Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, il Comando Provinciale di Roma, unitamente ai Comandi Arma territorialmente competenti, nella mattinata di oggi, ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma nei confronti di 26 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (art. 74 d.p.r. 309/90), detenzione e cessione ai fini di spaccio (art. 73 d.p.r. 309/90), detenzione e porto illegale di armi (artt. 10 e 12 legge 497/1974, 23 commi 3 e 4 legge n. 110/1975) e rapina (art. 628 c.p.).
Più in particolare, nel corso della attività di indagine, condotta mediante attività tecniche e dinamiche dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma nel periodo tra marzo 2018 e febbraio 2024 con il coordinamento della DDA della Procura di Roma, sono stati raccolti elementi gravemente indiziari in ordine alla esistenza di un’importantissima rete del narcotraffico attraverso cm vengono approvvigionate le più floride piazze di spaccio della città (Tor Bella Monaca, Quarticciolo, Quadraro, Cinecittà, Tuscolano, Giardinetti, Primavalle e Casalotti) per un volume d’affari enorme: decine di milioni di euro al mese, con singole piazze di spaccio che arrivano a produrre un “fatturato” di circa 30 mila euro al giorno.
Emergerebbe per la prima volta in modo sistematico la rete di sodali e fiancheggiatori di Giuseppe MOLISSO e Leandro BENNATO, le due figure gravemente indiziate di essere al vertice del gruppo, entrambe già in carcere per altri efferati delitti: MOLISS0 per l’omicidio dell’albanese Selavdi SHEHAJ e il tentato omicidio dei fratelli COSTANTINO, BENNAT0 per aver sottoposto a sequestro e seviziato Gualtiero GIOMBINI e Christian ISOPO al fine di recuperare circa un quintale di cocaina che gli era stata sottratta.
L’attività investigativa e le fondamentali dichiarazioni dei collaboratori di giustizia hanno consentito di ricostruire in termini di gravità indiziaria il sistema sul quale si reggeva una sorta di monopolio della droga: MOLISSO e BENNATO non si sarebbero limitati a dare vita a uno stabile e agguerrito clan finalizzato al narcotraffico ma avrebbero raggiunto l’ambizioso scopo di riunire le più importanti piazze di spaccio della capitale, imponendo ai capi piazza la fornitura di cocaina, peraltro a prezzi più elevati, importata prevalentemente da due fornitori albanesi di straordinarie capacità, Altin SINOMATI e Renato MUSKA.
MOLISSO e BENNATO, storicamente contigui al noto Michele SENESE potevano contare sulla fedeltà assoluta di:
Emanuele SELVA, che si occuperebbe della detenzione, taglio, trasporto e commercializzazione delle sostanze stupefacenti, intervenendo, su ordine di MOLISSO, con azioni violente a difesa delle piazze di spaccio rifornite dall’organizzazione;
Marco DESIDERI, che oltre a detenere, trasportare e commercializzare le sostanze stupefacenti, gestirebbe in prima persona almeno una piazza di spaccio per la quale si rifornisce stabilmente attraverso i canali dell’organizzazione;
Guido CIANFROCCA, cognato di MOLISSO, che si occuperebbe dell’approvvigionamento, del trasporto, della vendita di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti e della riscossione dei relativi proventi, nonché del trasporto delle armi dell’organizzazione;
Raul Esteban CALDERON (condannato in primo grado poiché ritenuto l’esecutore dell’omicidio dell’albanese Selavdi SHEHAJ e del tentato omicidio dei fratelli COSTANTINO, nonché imputato nel processo per l’omicidio di Fabrizio PISCITELLI poiché ritenuto il killer), compartecipe in importanti scelte strategiche del sodalizio criminale, non si sarebbe limitato alla detenzione e alla cessione di diversi chili di cocaina, bensì si sarebbe attivato per il rinvenimento di ulteriori canali di approvvigionamento all’ingrosso della droga, procurando e consegnando armi a MOLISSO, assicurando la consegna di denaro ai familiari dei sodali detenuti per il pagamento delle spese legali.
Il consolidamento dell’autorità criminale del sodalizio, di primissimo piano in termini di pericolosità, dotato di armi da guerra e persino di bombe a mano, sarebbe stato ottenuto attraverso l’imposizione della violenza a chi non stava alle regole dettate dai capi, Giuseppe MOLISSO e Leandro BENNATO. Come documentato, infatti, in termini di gravità indiziaria, dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, il loro ascendente criminale è riconosciuto trasversalmente ” sti ragazzetti crescono tutti con il nome di Peppe Molisso e Bennato e ‘sta cosa si rafforza. Molisso è diventato il Michele Senese di dieci anni fa. Molisso a Cinecittà è diventato il Michele Senese di dieci anni fa e Bennato uguale”. 
D’altro canto, a chi si poneva sotto la loro ala veniva assicurata protezione in vario modo, risolvendo i contrasti ai vertici delle piazze di spaccio stabilendo la sostituzione o il mantenimento del titolare, intervenendo in difesa dei singoli capi piazza rispetto a nuovi soggetti intenzionati a intromettersi nel traffico degli stupefacenti, controversie che venivano risolte anche con il compimento di eclatanti atti di violenza.
Emblematici sono: l’intervento di MOLISSO a sostegno di uno dei capi piazza di Tor Bella Monaca che a maggio 2020 era entrato in forte contrasto con un noto pregiudicato della zona.
L’uomo al vertice del sodalizio si dimostrava disponibile a risolvere la questione anche con l’uso delle armi e con il supporto di SELVA Emanuele al quale impartiva l’ordine di proteggere il loro sodale ricevendo rassicurazioni dal suo interlocutore “Io sto qua in giro fra se lo vedemo lo spaccano tutto semo 7-8 [ … ] Lo mandamo a ospedale”. MOLISSO dava la disponibilità per un suo intervento diretto ipotizzando addirittura la possibilità di un agguato armato al quale avrebbe partecipato direttamente “Fra fateme trova moto fago la porta glie sparo io”; 
la ritorsione nei riguardi di alcuni cittadini magrebini che volevano ritagliarsi un proprio spazio ove affrancarsi e gestire in autonomia un’attività di spaccio in via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca. Le mire degli extracomunitari venivano infrante nella notte tra il 21 e il 22.10.2022, quando SELVA interveniva presso un esercizio commerciale, armato di pistola, a sostegno dei MOCCIA, gestori di una delle piazze di spaccio più importanti di Tor Bella Monaca. Nell’occasione veniva esploso un colpo d’arma da fuoco, che attingeva la vetrata del palazzo antistante, e i nordafricani, impauriti, venivano violentemente percossi;  la rapina, commessa con l’uso di kalashnikov, posta in essere dall’organizzazione per appropriarsi di 10 Kg. di cocaina estorti al narcotrafficante CAPOGNA Fabrizio, poi divenuto collaboratore di Giustizia, e sottratti al solo fine di appropriarsi dei suoi canali di approvvigionamento. Unitamente alle misure cautelari personali, venivano disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari misure cautelari reali, consistenti nel sequestro preventivo di beni e assets finanziari.
Gli accertamenti patrimoniali hanno infatti evidenziato la presenza di beni immobili e mobili sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, derivanti dal reimpiego di fondi di natura illecita e provenienti dalle attività criminali del sodalizio investigato. In particolare, sono stati individuati beni, nella disponibilità diretta dei principali indagati, tra cui 1 villa, 1 appartamento e 1 appezzamento di terreno adibito a vigneto ubicati nella provincia di Roma, nonché i rapporti finanziari/bancari di 32 soggetti contigui agli indagati, sottoposti a sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca ex art. 240 bis C.P., per un valore di circa 5 milioni di euro.
Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza.

Papa Francesco ha concelebrato la Messa dal “Gemelli” di Roma

 

Roma,

La salute  di Papa Francesco, è stabile, migliora ricoverato al Gemelli dallo scorso 14 febbraio. Adesso  il Vaticano ha diffuso la prima foto del Pontefice: nell’immagine si vede il Papa, sulla sedia a rotelle e ripreso di lato, che concelebra la Messa nella cappellina dell’ospedale.

Le parole del Pontefice nell’Angelus diffuso dalla sala stampa vaticana: “Sto affrontando un periodo di prova e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza. Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura. Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili. Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore”

“Vi ringrazio tutti per le vostre preghiere, e ringrazio coloro che mi assistono con tanta dedizione. So che pregano per me tanti bambini; alcuni di loro oggi sono venuti qui al Gemelli in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini. Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi”, ha aggiunto.

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

 

 

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

 

Inaugurato oggi pomeriggio a Roma, all’interno della Rinascente di piazza Fiume, un corner temporaneo con la collezione di abbigliamento primavera/estate a marchio Polizia sportswear

La linea di vestiario, presentata lo scorso giugno a Firenze in occasione della settimana dedicata alla moda “Pitti immagine”, è stata realizzata su licenza di Difesa servizi Spa.

I capi di abbigliamento a marchio Polizia di Stato hanno anche lo scopo di lanciare un messaggio di legalità e solidarietà per dire “No” alla violenza di genere e ad ogni forma di discriminazione.

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

 

Infatti, sull’etichetta di ogni elemento della collezione è presente un QR code che rinvia alla pagina del sito web “www.poliziadistato.it” dedicata alla campagna di comunicazione istituzionale “Questo non è amore” promossa dalla Polizia di Stato per prevenire e contrastare la violenza di genere.

In occasione della “Giornata internazionale della donna”, che si celebra l’8 marzo, Polizia sportswear intende rafforzare questo messaggio realizzando un’esclusiva t-shirt dedicata, che è stata presentata per la vendita online.

La t-shirt “#L’amore ti rende felice”, nel rafforzare il legame tra Polizia di Stato e cittadini, intende rinnovare il messaggio di amore, solidarietà, forza e protezione.

Disponibile in edizione limitata, i proventi delle vendite saranno in parte devoluti all’associazione “Differenza donna”, che opera attivamente per supportare le donne vittime di violenza.

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

All’evento erano presenti il questore di Roma Roberto Massucci, la responsabile dell’associazione “Differenza donna” Maria Spiotta, il cantante Alex Britti, la conduttrice televisiva Daniela Ferolla, l’attrice Emanuela Tittocchia e i campioni del Gruppo sportivo Fiamme oro Elisa Di Francisca, Domenico Acerenza, Margherita Panziera e Giorgia Villa.

8 Marzo: oggi Giornata della donna, della protesta “contro la violenza patriarcale”

 

Tema sulle donne: riflessioni sull'8 marzo e la festa della donna | ScuolaZoo

 

 

Oggi è la giornata della donna: della bellezza, della sensibilità, della gentilezza, dell’amore

Per la Giornata internazionale della donna sono migliaia le persone che partecipano oggi 8 marzo al corteo di ‘Non Una di Meno’ che sfila per le vie delle città e, in specie  centro di Roma sotto lo slogan: ‘Lotto, boicotto, sciopero’. Sono partiti da piazza Vittorio Emanuele e passeranno per via Merulana, via Labicana, piazza del Colosseo fino ad arrivare al Circo Massimo. Sul camion del movimento anche interpreti Lis che traducono in lingua dei segni gli interventi. Seguirà successivamente un presidio a Largo Argentina alle 17.

Oggi è un grido collettivo femminile contro “la violenza patriarcale, la guerra e la povertà”. “Vogliamo riversare nelle piazze delle città la nostra rabbia, con tutto l’amore e la cura per il nostro debordante corpo collettivo”…..

In piazza Vittorio Emanuele anche gli studenti del movimento Osa che hanno urlato slogan contro il sindaco di Roma Gualtieri, tra le bandiere palestinesi e una gigantografia di Valditara vestito da sceriffo: ‘Israele che tu sia maledetta’ e ‘Valditara vogliamo la tua testa’.

 

La manifestazione a Roma - (Adnkronos)

 

“Oggi sciopero dal lavoro di cura e dai generi”     Occorrono educazione al sesso, alle emozioni e al consenso

Oggi “sarà sciopero dal lavoro produttivo, riproduttivo e di cura, sciopero dai consumi e dai generi”, specifica ‘Non una di meno’ che intende rispondere a “chi sostiene la cultura patriarcale” che la sicurezza non è “ordine, controllo, repressione e punizione” ma “educazione alla sessualità, alle emozioni e al consenso”. E ancora: servizi sociali per tutti, “centri antiviolenza con finanziamenti strutturali, il diritto alla salute e all’autodeterminazione, l’aborto libero”. La sicurezza “è il salario minimo, stipendi dignitosi e contratti adeguati, il reddito di autodeterminazione. La sicurezza è un piano casa. Riconoscere la cittadinanza alle seconde generazioni, aprire le frontiere e chiudere i Cpr in Italia e in Albania. La sicurezza è demilitarizzazione”.

Città dove si svolgono le manifestazioni    della giornata:

Ancona, Alessandria, Alba, L’Aquila, Ascoli Piceno, Asti, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Brindisi, Cagliari, Catania, Como, Cosenza, Cuneo, Desenzano del Garda, Empoli, Fano, Firenze, Foligno, Genova, Imperia, Lamezia Terme, La Spezia, Livorno, Lucca, Mantova, Massa Carrara, Matera, Messina, Milano, Modena, Napoli, Novara, Olbia, Padova, Palermo, Pavia, Parma, Piacenza, Perugia, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Savona, Siena, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Verona e Vasto.

Roma e Napoli,smascherati finti fabbri e finti Carabinieri. Tre arresti.

 

Truffe telefoniche agli anziani: il sindaco Bevilacqua e l'assessore  Masiero avvertono la cittadinanza – In Arzignano

 

Roma,
I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma continuano senza sosta la lotta contro l’odioso fenomeno delle truffe agli anziani, un crimine vile che colpisce persone particolarmente fragili ed emotivamente vulnerabili che fa leva sulla loro fragilità e sul senso di protezione verso i familiari.
Grazie a una capillare vigilanza svolta sul territorio e a rapidi interventi, nelle ultime ore i militari hanno arrestato in flagranza di reato, in due distinti episodi, tre persone, ritenute gravemente indiziate di truffa aggravata ai danni di due anziane vittime.
Nel primo caso, una 82enne della provincia di Perugia ha denunciato di essere stata contattata telefonicamente da un uomo, il quale le aveva prospettato che sua figlia stava male e aveva urgente bisogno di denaro per delle presunte cure mediche. Ma i soldi erano in cassaforte che lei non era in grado di aprire. Da qui, pochi minuti dopo, alla sua porta hanno bussato un uomo e una donna che, fingendosi fabbri, hanno iniziato a forzare la cassaforte della sua abitazione in via Fontanarosa, nel tentativo di aprirla alla ricerca del denaro. La donna, insospettita dall’anomalia della situazione, ha avuto la lucidità di contattare subito il 112, consentendo un rapido intervento di una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma. I militari sono arrivati in pochi istanti riuscendo a bloccare in flagranza i due. Durante la perquisizione dell’auto da loro utilizzata, i Carabinieri hanno trovato arnesi da scasso, telefoni probabilmente utilizzati per raggirare le vittime e numerosi oggetti in argento, presunto provento di altri furti. L’uomo 54enne e la donna di 50anni, entrambi romani, sono stati arrestati in flagranza e, su disposizione della Procura della Repubblica, accompagnati presso le aule di Piazzale Clodio, dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto per entrambi gli arresti domiciliari.
Nel secondo caso, i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Bologna e del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur hanno arrestato un 27enne della provincia di Napoli, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di truffa ai danni di un’anziana. L’uomo è stato intercettato dai Carabinieri in via Laurentina, mentre usciva di corsa da un’abitazione con un atteggiamento sospetto. Fermato per un controllo, è stato trovato in possesso di 800 euro in contanti e numerosi oggetti in oro per un valore stimato di circa 20.000 euro. Attraverso una serie di accertamenti, i Carabinieri sono riusciti in breve tempo a ricostruire l’esatta dinamica e ad individuare l’abitazione della vittima, una 90enne della provincia dell’Aquila, alla quale hanno immediatamente restituito la refurtiva.
Le indagini hanno consentito di accertare che l’uomo, pochi istanti prima, aveva telefonato all’anziana spacciandosi per un carabiniere, raccontandole che la figlia era stata arrestata dopo aver causato un grave incidente stradale. Per evitarle il carcere, le aveva chiesto di consegnare denaro e gioielli ad un suo “incaricato”.
Anche in questo caso, i Carabinieri, d’intesa con la Procura della R

Convalida non data dalla Corte di appello di Roma per i trattenimenti dei migranti in Albania. La Guardia costiera dunque riparte con i 43 migranti

 

Migranti, quattro morti al giorno da inizio anno nel ...

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La nave De Grazia della Guardia Costiera è partita da Shengjin in Albania con a bordo i 43 migranti.  Convalida non data dunque, dalla Corte di appello di Roma per i trattenimenti. ,rimettendo gli atti alla Corte di Giustizia di Giustizia dell’Unione Europa. L’arrivo a Bari,  si apprende, è previsto a Bari entro le 19.  Dopo l’arrivo nel capoluogo pugliese verranno trasferiti nel centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari Palese.

Si tratta di un sistema- dicono al Ministero competente – già previsto dal nuovo Patto europeo immigrazione e asilo che entrerà al più tardi in vigore nel 2026”. Inoltre, proprio dal recente consiglio dell’Ue degli Affari Interni, tenutosi a Varsavia questa settimana, “la posizione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è stata largamente condivisa dai colleghi presenti”.

Afferma il Viminale: “I partner europei in piena sintonia con la Commissione stanno pensando di rafforzare le norme dell’Ue che sostengono le procedure in frontiera applicate anche in Albania non solo con una anticipazione dell’entrata in vigore di alcune norme del Patto ma anche con soluzioni innovative –  -. Gli stessi documenti, discussi a Varsavia, contengono un esplicito riferimento proprio al Protocollo Italia-Albania come valido esempio di cooperazione innovativa con un Paese terzo. È il modello da cui partire per la realizzazione di veri e propri hub regionali sui quali c’è stata piena convergenza da parte dei Ministri europei. ….”.

Roma, 13 arresti dei Carabinieri per furti ed attività di borseggio a danno di turisti e cittadini

 

 

personaggio del film noir - mafia foto e immagini stock

 

 

 

Roma,

Proseguono senza sosta i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma volti a garantire la sicurezza dei turisti e dei cittadini romani che affollano la Capitale in questi primi giorni del nuovo anno.

Le incessanti attività antiborseggio svolte dai Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno portato negli ultimi giorni all’arresto di ben 13 persone, gravemente indiziate del reato di furto. Le modalità con cui le vittime vengono agganciate e poi derubate sono pressoché immutate, ma l’attenzione da parte dei Carabinieri è e rimane alta.

L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è avvenuto in largo Gaetana Agnesi, alla fine di via degli Annibaldi, dove solitamente i turisti si scattano foto e selfie immortalando la bellezza e la maestosità del Colosseo. Ed è proprio in un attimo di distrazione che un turista è stato vittima del furto con destrezza del proprio zaino, che aveva appoggiato sul muretto per scattarsi una foto ricordo. I Carabinieri sono intervenuti immediatamente bloccando un cittadino  di 24 anni, con precedenti, che era stato intercettato poco prima dai militari mentre si aggirava con fare sospetto tra i vari turisti, recuperando lo zaino sottratto. Qualche giorno prima, in via Nicola Salvi, poco distante dal precedente furto, la stessa sorte è toccata ad un altro turista straniero che a sua volta è stato vittima del furto dello zaino, che aveva appoggiato sul muretto per scattare una foto. Anche in quel caso i Carabinieri sono intervenuti prontamente arrestando due cittadini di 23 e 28 anni, entrambi senza fissa dimora e con precedenti analoghi, recuperando l’intera refurtiva. Nei pressi del Campidoglio, precisamente sulla scalinata Cordonata Capitolina che conduce alla Piazza del Campidoglio, una turista cilena, intenta a scattare delle fotografie è stata vittima del furto del portafogli che custodiva nello zaino. I Carabinieri sono intervenuti immediatamente bloccando una 21enne in flagranza e recuperando anche il portafoglio sottratto. Qualche giorno fa invece, in via della Maddalena, una turista romena è stata vittima del furto dello zaino, che aveva appoggiato sulla sedia, dietro le spalle.

Due cittadine straniere, una 37enne e una 36enne, entrambe con precedenti sono state arrestate dai Carabinieri, riusciti ad intervenire prontamente e a recuperare il maltolto. Nel corso della perquisizione, i militari hanno rinvenuto nella disponibilità della 36enne un cellulare di provenienza furtiva ed è stata anche denunciata per ricettazione. All’interno di un noto fast food di piazza Annibaliano, un 26enne, con precedenti specifici e senza fissa dimora, è stato arrestato in flagranza dai Carabinieri poiché gravemente indiziato di aver asportato un portafogli a un cliente.

All’interno della linea A della metro, alla fermata Flaminio, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza una 19enne, senza fissa dimora ma già con molti precedenti alle spalle, indiziata di aver tentato di rubare la borsa ad una turista straniera. Nella stessa metro, ma alla fermata Spagna, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza due cittadine di 18 e 20 anni, senza fissa dimora e con precedenti specifici, indiziate di aver poco prima sottratto con destrezza il portafogli ad una impiegata romana.

In largo Sasso Feltrio, nei pressi della stazione FS Fidene, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza un 30enne straniero, con precedenti, indiziato di aver poco prima sottratto il portafoglio ad una studentessa.

All’interno di un negozio di via Gioberti, nei pressi della Stazione Termini, un uomo è stato bloccato da un addetto alla sicurezza interna ed arrestato dai Carabinieri intervenuti perché trovato in possesso di merce non pagata. Poco più tardi, sempre con la stessa tecnica e nello stesso store, i Carabinieri hanno arrestato un 51enne, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato prima dall’addetto alla vigilanza e poi consegnato ai militari, trovato con capi di abbigliamento del valore di circa 400 euro. La merce è stata poi riconsegnata al responsabile dell’esercizio commerciale. Tutte le vittime di furto hanno presentato regolare denuncia querela e gli arresti sono stati tutti convalidati. Si precisa che considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, gli arrestati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

La manovra passa alle ore 11 all’esame del Senato . Opposizioni: “vi è un monocameralismo di fatto..”

 

Aula del Senato - Fotogramma

 

Roma,

Riprendono oggi, 27 dicembre, i lavori della legge di bilancio che passa all’esame del Senato per la seconda lettura. La manovra da circa 30 miliardi di euro, la terza del governo Meloni, sarà licenziata dalla Commissione Bilancio di Palazzo Madama che tornerà a riunirsi fra poco, alle  11, mentre l’approdo in Aula è previsto per le ore 14.

Il numero complessivo delle proposte emendative delle forze di opposizione è orientativamente di 800. Visti i tempi contingentati, è possibile che l’ok al testo arrivi senza mandato al relatore e che il governo ponga la questione di fiducia, con il voto finale che dovrebbe arrivare intorno alle 14 di domani, 28 dicembre.

Opposizioni :  “.. vi è un monocameralismo di fatto

Le opposizioni unite hanno criticato aspramente l’iter blindato della legge di bilancio, parlando di “Parlamento umiliato” e “mortificato” da un “monocameralismo di fatto” che, secondo le minoranze, sarebbe ormai diventata una “patologia” delle Camere. La capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga attacca: “Da domani un inutile tour de force al Senato per approvare la legge di bilancio. Inutile – spiega – perché non si potrà cambiare una virgola a una legge ingiusta che scontenta tutti: chi vive tra mille difficoltà e chi vuole fare impresa“.

Oggi, nella sede dell’ambasciata del Messico a Roma riconsegnati 101 reperti archeologici trafugati , segnalati dalla Soprintendenza

 

Di nuovo in Italia 60 opere d'arte trafugate, valgono 20 milioni di dollari

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Roma,
Oggi,  18 dicembre 2024, alle ore 11:00, a Roma nella sede dell’Ambasciata del Messico in Italia, si è svolta una cerimonia per la restituzione di 101 reperti archeologici all’Ambasciatore S.E. Carlos Garcìa de Alba da parte del Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Divisione Francesco Gargaro, alla presenza anche della Sottosegretaria per gli Affari Esteri del Messico, S.E. Maria Teresa Mercado, e del Sottosegretario per gli Affari Esteri della Repubblica Italia, On. Giorgio Silli.
Il recupero degli antichi manufatti è il risultato di diverse attività di indagine condotte dai Nuclei TPC di Roma, Udine, Perugia, Ancona e Cosenza, coordinate dalle rispettive Procure di Roma, Pordenone, Firenze, Ancona e Palmi (RC) che hanno convalidato il sequestro dei beni culturali. I manufatti, sottoposti a studi tecnici a cura dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH) per certificarne la loro autenticità e provenienza dai territori messicani, risalgono a un’ampia attribuzione cronologica e appartenenti a diverse aree archeologiche, dalla cultura Teotihuacana dell’Altipiano Centrale, a quella Zapoteca del periodo classico mesoamericano (150 – 650 d.C.) e preclassico medio mesoamericano (900 – 300 a.C.), e della Costa del Golfo e messicana-azteca del XIV – XVI sec.
Tra i reperti si menzionano miniature fittili, statuette antropomorfe e zoomorfe in pietra dura, piccoli vasi in ceramica nera con effigie, un vaso in miniatura in ceramica nera con effigie di Tlaloc (la divinità della pioggia) appartenente alla cultura Tolteca-Maya del periodo post-classico (900-1200 d.C.), una piccola figura maschile in ceramica con testa e arti dipinti di rosso risalenti alla cultura Olmeca, Costa del Golfo 1500 – 400 a.C., una statuetta antropomorfa in argilla con tecniche di calco raffigurante una figura con copricapo con fascia frontale e paraorecchie circolari, una “pintadera” fittile di forma triangolare con scena di sacrificio umano e impugnatura a forma di testa di serpente della cultura Azteca, e una coppa tripode emisferica in terracotta riconducibile alla cultura Mixteca-Puebla (XIII/XIV – XVI sec. d.C.).
Il valore economico complessivo dei beni è stato valutato in alcune decine di migliaia di euro, tenuto conto della elevata testimonianza storico-culturale.
I reperti sono stati giudicati “monumenti archeologici mobili di proprietà della Nazione Messicana”.
Nello specifico, il Nucleo TPC di Roma, a seguito di perquisizione domiciliare a carico di un noto trafficante di reperti archeologici, aveva sequestrato numerosi reperti di natura archeologica prevalentemente di cultura precolombiana, tra cui 33 reperti appartenenti al Patrimonio indisponibile del Messico.

Le indagini del Nucleo TPC di Perugia sono state attivate a seguito di una segnalazione da parte della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti dell’Umbria circa la presenza sul mercato on line di reperti archeologici messicani pronti per la vendita.
Il Nucleo TPC di Ancona aveva proceduto al sequestro dei manufatti archeologici messicani poiché rinvenuti all’interno dell’abitazione di un soggetto a seguito di una richiesta di intervento presso l’abitazione dove era stato segnalato un tentativo di furto.

Circa i recuperi conseguiti dal Nucleo TPC di Cosenza, il sequestro aveva tratto origine da un controllo doganale, presso l’aeroporto di Reggio Calabria, sul bagaglio di due passeggeri italiani provenienti dal Messico, procedendo al sequestro di importanti manufatti dell’antica cultura latino-americana.
I beni sequestrati dal Nucleo di Udine provenivano da un collezionista che li aveva acquistati presso vari mercatini in Veneto con intento asseritamente filantropico.