La Corte d’Appello di Catania rinvia al 7 gennaio l’udienza finale -e sentenza- su Raffaele Lombardo per Mafia e Corruzione

Raffaele Lombardo al processo per mafia: «Ai boss ho fatto solo danni» | La  Sicilia

AGGIORNAMENTO

Rinvio com’era presumibile. Rinviata al prossimo 7 gennaio l’ultima udienza del processo di secondo grado all’ex presidente della Regione Siciliana  Raffaele Lombardo, per concorso esterno all’associazione di tipo mafioso e corruzione elettorale aggravata.

 La Procura, con i Pm Sabrina Gambino e Agata Santonocito, ha chiesto la condanna dell’ex governatore a sette anni e quattro mesi di reclusione. Al centro del processo, che si celebra col rito abbreviato, i presunti contatti di Raffaele Lombardo con esponenti dei clan etnei che l’ex leader del Mpa ha sempre negato sostenendo di avere «nuociuto alla mafia come mai nessuno prima di me.  Sotto i riflettori anche il coinvolgimento di esponenenti del mondo della politica e degli affari. 

Gli avvocati Maria Licata e il professore Vincenzo Maiello, – informano -hanno chiesto l’assoluzione    di Raffaele Lombardo  con la formula«perché il fatto non sussiste».

Elezioni Ordine Giornalisti: rinviate a data da destinarsi

 

Carlo Verna: «Noi giornalisti vittime di odio e querele, ora ci penserà la  Consulta» - Il Dubbio

Carlo Verna  (Ordine Nazionale Giornalisti)

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Sono state rinviate a data da destinarsi le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale e del Consiglio nazionale dei giornalisti previste per domenica 8 novembre (prima convocazione), 15 novembre ( seconda convocazione) e 22 novembre (ballottaggi).

La decisione del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, convocato in seduta straordinaria, è stata presa dopo che, a causa dell’aggravarsi dell’emergenza Coronavirus, il presidente del Consiglio nazionale dei giornalisti, con sua determina del 3 novembre, ha annullato le date del voto fissate a novembre, riservandosi di stabilire le nuove date per lo svolgimento delle elezioni, nel rispetto di quanto fissato dal decreto legge “Ristori” del 28 ottobre scorso. Il provvedimento del governo, lo ricordiamo, nato per cercare di contenere l’emergenza Covid ed evitare ogni assembramento e spostamento derivante dalla necessità di recarsi a votare di persona, ha introdotto la possibilità di utilizzare il voto elettronico anche per la composizione degli organi territoriali degli ordini professionali, tra cui quello dei giornalisti. Il voto in modalità telematica da remoto dovrà essere disciplinato da un regolamento adottato dal Consiglio nazionale dell’Ordine entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, previa approvazione del ministero della giustizia. Al Consiglio nazionale è stata data facoltà di predisporre il differimento della data prevista per lo svolgimento delle elezioni non superiore a novanta giorni.
Per l’elaborazione del suddetto regolamento, l’Ordine nazionale fa sapere che è stata coinvolta la Commissione giuridica per dare supporto al Comitato esecutivo.

Le linee generali del regolamento saranno sottoposte all’esame e alla discussione del Consiglio nazionale convocato per il 18 e 19 novembre prossimi.

EMERGENZA COVID, ANNULLATE PER CAUTELA LE GIORNATE FAI D’AUTUNNO

CONSEGUENZE DELLA PANDEMIA CHE FLAGELLA IL PIANETA

 

Dal 1975 il FAI difende la bellezza d'Italia. Per sempre per tutti.

MARIA LICATA: «MANIFESTAZIONE SOSPESA, CON LA PROMESSA DI REPLICARE LA TAPPA DELLE ANTICHE VIE DEI CASTELLI E LE APERTURE SU CALTAGIRONE E ACIREALE»

CATANIA –

Annullate le Giornate FAI d’Autunno 2020 – in programma oggi (sabato 24) e domenica 25 con le “Antiche Vie dei Castelli” e le aperture su Caltagirone e Acireale – alla luce dell’attuale situazione delle aree interessate, che ha indotto le Amministrazioni Comunali a limitare le occasioni di contagio.

«Siamo davvero rammaricati – sottolinea il capo delegazione etneo del Fondo Ambiente Italiano Maria Licata – anche in considerazione del grande successo riscosso dalla prima fase di queste Giornate, che lo scorso fine settimana – con le visite guidate al Cimitero di Catania – hanno dimostrato quanto è forte in tutti noi cittadini il desiderio di riconquistare una vita quanto più normale possibile, dove la cultura può e deve occupare uno spazio fondamentale e centrale. Siamo consapevoli dell’importanza di preservare e valorizzare le ricchezze e i tesori del nostro territorio, ma tenuto conto della peculiare situazione della provincia etnea, dobbiamo prendere atto di quanto comunicato dalle Amministrazioni Pubbliche interessate. In questo momento così delicato la priorità a beneficio delle comunità in cui si è verificato un numero maggiore di contagi è sicuramente quella di adottare ogni cautela per arginare la pandemia ed evitare ogni possibile occasione di diffusione del virus. Condividiamo, per tanto, le ragioni di cautela espresse dai sindaci dei Comuni, con i quali abbiamo mantenuto un costante rapporto di collaborazione e che oggi sono chiamati ad affrontare un ruolo di grande responsabilità, adottando decisioni non facili e impopolari. Confidiamo che, tutti coloro i quali hanno sempre sostenuto il FAI nelle Giornate di Primavera e Autunno, continuino a farlo a prescindere dalle occasioni d’incontro, perché mai più di ora il loro supporto può fare la differenza».

«Vogliamo vivere questo momento – conclude Licata – con la consapevolezza che si tratta solo di un rinvio, che presto ci vedrà tutti insieme riassaporare le bellezze della nostra terra, con lo spirito che da sempre anima il FAI e i suoi sostenitori. Un messaggio positivo, con la promessa di riproporre l’itinerario studiato per visitare e scoprire i Beni Culturali e Architettonici che si snodano lungo la provincia del capoluogo etneo».

PAPA FRANCESCO: IMITIAMO LO STILE DI DIO CHE SI APRE A NUOVI ORIZZONTI DI VITA

 

Video Vaticano

L’Angelus di oggi –  afferma in esordio Papa Francesco – si sofferma sulla pagina evangelica (cfr Mt 20,1-16) della parabola dei lavoratori chiamati a giornata dal padrone della vigna. Attraverso questo racconto, Gesù ci mostra il sorprendente modo di agire di Dio, rappresentato da due atteggiamenti del padrone: la chiamata e la ricompensa.

Prima di tutto la chiamata. Per cinque volte il padrone di una vigna esce in piazza e chiama a lavorare per lui: alle sei, alle nove, alle dodici, alle tre e alle cinque del pomeriggio. È toccante l’immagine di questo padrone che esce a più riprese sulla piazza a cercare lavoratori per la sua vigna. Quel padrone rappresenta Dio che chiama tutti e chiama sempre, a qualsiasi ora. Dio agisce così anche oggi: continua a chiamare chiunque, a qualsiasi ora, per invitare a lavorare nel suo Regno. Questo è lo stile di Dio, che a nostra volta siamo chiamati a recepire e imitare. Egli non sta rinchiuso nel suo mondo, ma “esce”: Dio sempre è in uscita, cercando noi; non è rinchiuso: Dio esce. Esce continuamente alla ricerca delle persone, perché vuole che nessuno sia escluso dal suo disegno d’amore.

Anche le nostre comunità sono chiamate ad uscire dai vari tipi di “confini” che ci possono essere, per offrire a tutti la parola di salvezza che Gesù è venuto a portare. Si tratta di aprirsi ad orizzonti di vita che offrano speranza a quanti stazionano nelle periferie esistenziali e non hanno ancora sperimentato, o hanno smarrito, la forza e la luce dell’incontro con Cristo. La Chiesa deve essere come Dio: sempre in uscita; e quando la Chiesa non è in uscita, si ammala di tanti mali che abbiamo nella Chiesa. E perché queste malattie nella Chiesa? Perché non è in uscita. E’ vero che quando uno esce c’è il pericolo di un incidente. Ma è meglio una Chiesa incidentata, per uscire, per annunziare il Vangelo, che una Chiesa ammalata da chiusura. Dio esce sempre, perché è Padre, perché ama. La Chiesa deve fare lo stesso: sempre in uscita.

Il secondo atteggiamento del padrone, che rappresenta quello di Dio, è il suo modo di ricompensare i lavoratori. Come paga, Dio? Il padrone si accorda per «un denaro» (v. 2) con i primi operai assunti al mattino. A coloro che si aggiungono in seguito invece dice: «Quello che è giusto ve lo darò» (v. 4). Al termine della giornata, il padrone della vigna ordina di dare a tutti la stessa paga, cioè un denaro. Quelli che hanno lavorato fin dal mattino sono sdegnati e si lamentano contro il padrone, ma lui insiste: vuole dare il massimo della ricompensa a tutti, anche a quelli che sono arrivati per ultimi (vv. 8-15). Sempre Dio paga il massimo: non rimane a metà pagamento. Paga tutto. E qui si capisce che Gesù non sta parlando del lavoro e del giusto salario, che è un altro problema, ma del Regno di Dio e della bontà del Padre celeste che esce continuamente a invitare e paga il massimo a tutti.

Infatti, Dio si comporta così: non guarda al tempo e ai risultati, ma alla disponibilità, guarda alla generosità con cui ci mettiamo al suo servizio. Il suo agire è più che giusto, nel senso che va oltre la giustizia e si manifesta nella Grazia. Tutto è Grazia. La nostra salvezza è Grazia. La nostra santità è Grazia. Donandoci la Grazia, Egli ci elargisce più di quanto noi meritiamo. E allora, chi ragiona con la logica umana, cioè quella dei meriti acquistati con la propria bravura, da primo si trova ultimo. “Ma, io ho lavorato tanto, ho fatto tanto nella Chiesa, ho aiutato tanto, e mi pagano lo stesso di questo che è arrivato per ultimo”. Ricordiamo chi è stato il primo santo canonizzato nella Chiesa: il Buon Ladrone. Ha “rubato” il Cielo all’ultimo momento della sua vita: questo è Grazia, così è Dio. Anche con tutti noi. Invece, chi cerca di pensare ai propri meriti, fallisce; chi si affida con umiltà alla misericordia del Padre, da ultimo – come il Buon Ladrone – si trova primo (cfr v. 16).

Maria Santissima ci aiuti a sentire ogni giorno la gioia e lo stupore di essere chiamati da Dio a lavorare per Lui, nel suo campo che è il mondo, nella sua vigna che è la Chiesa. E di avere come unica ricompensa il suo amore, l’amicizia con Gesù.

 CONGRESSO EUCARISTICO A BUDAPEST RINVIATO ALL’ANNO PROSSIMO

Dopo l’Angelus

Cari fratelli e sorelle,

secondo i programmi fatti prima della pandemia, nei giorni scorsi avrebbe dovuto svolgersi il Congresso Eucaristico Internazionale a Budapest. Per questo desidero rivolgere il mio saluto ai Pastori e ai fedeli dell’Ungheria e a tutti coloro che aspettavano con fede e con gioia questo evento ecclesiale. Il Congresso è stato rinviato all’anno prossimo, dal 5 al 12 settembre, sempre a Budapest. Proseguiamo, spiritualmente uniti, il cammino di preparazione, trovando nell’Eucaristia la fonte della vita e della missione della Chiesa.

Oggi in Italia ricorre la Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Incoraggio a sostenere questa importante istituzione culturale, chiamata a dare continuità e nuovo vigore ad un progetto che ha saputo aprire la porta del futuro a molte generazioni di giovani. E’ quanto mai importante che le nuove generazioni siano formate alla cura della dignità umana e della casa comune.

Saluto tutti voi, romani e pellegrini di vari Paesi: famiglie, gruppi parrocchiali, associazioni e singoli fedeli.

A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci.

AGENZIA DELLE ENTRATE: “PRONTI MILIONI DI CARTELLE ESATTORIALI”- IL GOVERNO RINVIERA’ CON DECRETO A DICEMBRE

Riscossione e decreto rilancio, le faq dell'Agenzia delle Entrate ...

L’Agenzia delle entrate non fa dormire gli italiani con i suoi annunci roboanti “Pronti milioni di cartelle esattoriali”, annunci dilatati dai governanti.  Un vero boomerang per il governo sotto pressione con il  fronte fisco, nell’ambito del prossimo decreto che opererà con le risorse stanziate grazie all’ultimo scostamento di bilancio (25 miliardi).

Si apprende che una  delle prossime misure  sarà l’estensione dello stop alla riscossione coattiva dei tributi fino alla fine dell’anno. Proprio oggi l’opposizione era tornata a insistere sul tema delle cartelle esattoriali.

La spinta a dilatare il problema del pagamento delle cartelle esattoriali proviene da Salvini. Naturalmente i consensi sono molto ampi perchè la questione tasse  rappresenta un tasto delicatissimo per tutti gli italiani figuriamoci in questo momento che conviviamo con il Covid -19      Pagare ulteriormente tasse significherebbe far affondare non solo le imprese, già al limite della sopravvivenza, ma anche e soprattutto le famiglie che non arrivano neppure a metà mese.      Un condono fiscale anche con la contrarietà del governo?            La proposta parte sommessamente dalle opposizioni e nel  corso di un incontro pubblico a Prato il leader della Lega Matteo Salvini ha affermato: “Questi matti -il governo- a settembre pensano di inviare 12 milioni di cartelle esattoriali di Equitalia a casa degli italiani. Noi faremo di tutto per bloccarle, perché sarebbero un massacro per l’economia”.

Si apprende infine che sarà estesa fino al 31 dicembre 2020 anche la moratoria mutui per le famiglie. Sul fronte lavoro, sono due le misure di decontribuzione che il governo è pronto a mettere in campo: in primo luogo, è prevista una decontribuzione fino a fine anno per il datore che riprende il lavoratore messo in cassa integrazione. Il secondo strumento di decontribuzione riguarderà invece i neo-assunti.

 

Dilatate le Consultazioni: martedì si saprà il destino dell’Italia

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Stasera Sergio Mattarella ha annunciato, nel clima di incertezza politica che contraddistingue  il particolare momento storico che dilaterà il giro delle consultazioni a martedì prossimo. “Nel corso delle consultazioni appena concluse,-ha detto il Capo dello Stato-  mi è stato comunicato da parte di alcuni partiti politici che sono state avviate iniziative, per un’intesa, in Parlamento, per un nuovo governo; e mi è stata avanzata la richiesta di avere il tempo di sviluppare questo confronto 

-. Svolgerò quindi nuove consultazioni che inizieranno nella giornata di martedì per trarre le conclusioni e assumere le decisioni necessarie”. “Anche da parte di altre forze politiche è stata espressa la possibilità di ulteriori verifiche”.

“Il Presidente della Repubblica – ha spiegato in conclusione – ha il dovere ineludibile di non precludere l’espressione di volontà maggioritaria del Parlamento, così come è avvenuto, del resto, anche un anno addietro, per la nascita del governo che si è appena dimesso”

Global Compact: l’Italia si astiene in attesa di “valutarne l’impatto”

Il Global compact non vedrà la partecipazione dell’Italia.Nella votazione  al Palazzo di Vetro, l’Italia si è astenuta, insieme ad altri 11 Paesi, mentre sono stati 152 i voti a favore, e cinque quelli contrari, tra i quali quelli di Stati Uniti ed Ungheria. Oltre a Stati Uniti ed Ungheria hanno votato contro Israele ed altri due Paesi della Ue, Repubblica Ceca ed Ungheria. Tra gli astenuti oltre all’Italia, l’Austria, l’Australia, la Svizzera e la Bulgaria.

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Il rinvio  a ‘Global Compact for safe and orderly and regular migration, è stato concordato ,in seguito ad un’ampia valutazione con riferimento alla sua portata”, da  Lega e M5S, che come forze politiche di maggioranza in una mozione si sono riservate di valutare l’impatto (‘follow up’) concreto del Global Compact proponendo un ‘riesame periodico’ degli effetti dell’applicazione del documento”.

“L’importante -afferma il premier Giuseppe Conte -è affrontare nel merito le questioni, ma se mi chiede se è il Global Compact a determinare la presenza dell’Italia” tra i big del pianeta “le rispondo che no, non è questo lo strumento per dire se l’Italia e nel consesso dei grandi”.

Il presidente della Camera Roberto Fico si è invece espresso in altri termini:. “L’Onu è una sede di dialogo, in quel tavolo ci devi stare, per un approccio globale che è la posizione dell’Italia”, aveva infatti affermato stamane durante l’incontro con i giornalisti parlamentari per gli auguri di Natale.

“Innanzi tutto – spiegava – vorrei dargli un nome italiano: un patto globale per le migrazioni. Significa che siccome l’immigrazione è una problematica assolutamente globale, per forza dobbiamo sederci al tavolo insieme a tutti gli altri Paesi del mondo per affrontare la problematica dell’immigrazione. E quando ci sediamo al tavolo in un contesto così importante come quello dell’Organizzazione delle Nazioni unite, dove l’Italia ha dei rapporti fondamentali proprio con quei Paesi da dove partono soprattutto i migranti, è chiaro che in quel tavolo ci devi stare, in quel tavolo devi collaborare, in quel tavolo devi poter firmare un patto globale che regga anche culturalmente il fenomeno migratorio con un approccio globale. E’ la posizione dell’Italia”.

 

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