Oggi anche a Messina ricorrenza internazionale del “Giorno della memoria” per non dimenticare l’orrore dei campi nazisti e l’inferno vissuto dal popolo ebraico….”

 

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Foto sopra dell’Ufficio stampa del Comune di Messina

Messina,

La ricorrenza internazionale è celebrata il 27 gennaio- oggi dunque  sabato – di ogni anno ed è stata istituita dalla legge 211 del 20 luglio 2000.

In occasione del Giorno della Memoria,  la Fidapa Messina Capo Peloro e la Fidapa Messina hanno consegnato ieri  a Palazzo Zanca al sindaco Federico Basile una targa per commemorare le vittime dell’Olocausto.   Oggi, 27 gennaio, le bandiere di palazzo Zanca sventoleranno a mezz’asta.

E’ un dovere morale delle Istituzioni e della collettività – ha affermato il sindaco Basile – non dimenticare mai quanto accaduto nei campi nazisti al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani. Il ricordo deve essere sempre vivo nelle nostre menti, affinchè una simile violenza non colpisca più l’umanità, ed oggi, più che mai, deve indurre ad un’attenta riflessione“.

All’incontro con il primo cittadino Basile e l’assessore alle Politiche Culturali Enzo Caruso hanno partecipato le due presidenti Annamaria Argento ed Emanuela De Pasquale e la seconda classe del liceo scientifico paritario Empedocle di Messina, accompagnati dalla prof.ssa Manuela Trimarchi. La targa riporta la seguente frase: “L’Olocausto è una pagina del libro dell’umanità da cui non dovremmo mai togliere il segna libro della memoria”.

Mattarella: Il 25 Aprile rappresenta la data della democrazia La conquista della libertà significa anche che non bisogna mai arrendersi di fronte alla prepotenza

 

 

Oggi alle 18 Conferenza di G.Conte sulla riapertura dei confini e risposta alle “critiche”delle opposizioni

 

“Non c’è tempesta che possa piegare questa bandiera, simbolo della nostra comune appartenenza, dei nostri valori fondativi. Uniamo e concentriamo tutte le nostre energie nello sforzo condiviso di rialzarci e ripartire con la massima determinazione. Scacciamo via la tentazione delle inutili rincorse a dividerci e dello spreco di energie nel rimarcare i contrasti in questo momento di grande difficoltà.

Il 2 giugno del 1946 è nata la nostra Repubblica, che per la Costituzione è una e indivisibile. È stato il giorno di un nuovo inizio. Una intera generazione di donne e uomini, pur severamente provata dalla guerra, prese la ferma decisione di volgersi alle spalle sofferenze e distruzioni e, coraggiosamente, intraprese l’opera di ricostruzione del Paese, puntando con forza nella rinascita della intera comunità nazionale.

Tale  ricorrenza i ci restituisce alla memoria una grande testimonianza storica, una prova collettiva di grande coraggio e fiducia, come ci ha ricordato il Presidente Mattarella, che assume ancor più rilievo nel momento attuale, in cui avvertiamo forte la sofferenza per le persone care che abbiamo perso, ed è quantomai viva l’angoscia per i sacrifici personali, sociali ed economici che siamo chiamati ad affrontare. Non dimentichiamo quel senso di condivisione che ci ha guidato quando sembrava impossibile contenere la pandemia e intravvedere una uscita dalla fase più acuta dell’emergenza. Dobbiamo tutti raccogliere l’invito del Capo dello Stato a collaborare, pur nella distinzione dei ruoli e delle posizioni politiche. Servirà ancor di più adesso, mentre sosteniamo i nostri territori che vogliono ripartire, mentre siamo chiamati a ridisegnare il Paese dei nostri figli con scelte decise, difficili e coraggiose. È necessario che ognuno faccia la propria parte, come è sempre stato nei momenti più difficili della nostra storia.
L’Italia, la nostra comunità, è la nostra forza”     . 

 Avv. Prof. Giuseppe Conte -Presidente del Consiglio- (Italia)
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