DIRIGENTI REGIONE SICILIA: UNA TARANTOLA
di Raffaele Lanza
La vicenda dei lavoratori “gladiatori” licenziati all’Istituto incremento ippico di Catania ha messo in luce, come avevamo previsto, la retromarcia della Regione. La legge del 2019 che consentiva quell’obbrobrio era nata male ed è stata ” soppressa” con le più recenti disposizioni in materia finanziaria. Le proteste, i ricorsi, gli scritti, di un caso inusitato, i pareri legali, i duelli tra avvocati esperti in materia,gli striscioni sindacali il contenzioso giudiziario, un punto di vista assai curioso di un giudice che vede la questione in un modo, un altro magistrato vede invece altre angolazioni più terrene. Chissà perché, ci chiediamo. quel che era diventato la topica per eccellenza della Regione siciliana si chiude qui. Troppi errori della classe dirigenziale. Errori che hanno pagato come immagine i governanti attuali che hanno pensato bene di non perseverare e fare intelligente retromarcia.
Se consentite anche noi di SUD LIBERTA’ che abbiamo pubblicato ogni respiro di questi coraggiosi “gladiatori” abbiamo i nostri meriti e siamo orgogliosi di ricevere gli applausi.
Lavoratori-ricorderemo- collocati a luglio dello scorso anno “in disponibilità” dall’Istituto Incremento Ippico di Catania,l’ente sottoposto alla vigilanza dell’Assessorato regionale alle Risorse agricole ed alimentari.
Fioccarono i ricorsi dei dipendenti interessati, – alcuni passi indietro in questa vicenda -con esclusione dei volontari – coloro che hanno volontariamente accettato -e firmato” il declassamento delle mansioni, da “C” in A” finalizzato alla sospensione degli effetti nefasti che hanno provocato le determinazioni del direttore dell’ Istituto, supportato da un ex commissario ad acta, dirigente in pensione, Vito Sinatra in obbedienza , manco a dirlo, del governo regionale.
Una sorta di Cassa integrazione visto che lo stipendio è stato decurtato di circa 270 euro mese e ora dovrà essere restituito, probabilmente dal mese di settembre prossimo
Erano 8 unità “in atto licenziati ingiustamente” da 21 luglio ” per un massimo di 2 anni” Ridotti oggi a sei, uno per pensionamento l’altro- putroppo – per chiamata divina.
Ricordiamo al pubblico le sedi storiche di lavoro quelle di Catania e Tenuta Ambelia in territorio Militello Qui il presidente del consiglio dell’Istituto, Caterina Maria Teresa Grimaldi di Nixima ( “Principessa” iscritta nel Libro d’Oro della nobiltà italiana) con il supporto del Presidente della Regione on Musumeci vuol realizzare un processo di sviluppo e valorizzazione dell’intera area finalizzata alla realizzazione di un importante centro equestre
Il Presidente della Regione On.Nello Musumeci esprime dubbi sulla serietà sindacale siciliana
Un altro aspetto che merita di essere ricordato è che i sindacalisti della Regione hanno dato dimostrazioni di incompetenza tecnica e sollevato interrogativi sulla loro onestà/capacità nei confronti dei dipendenti.. Nella “riunione” del 13 luglio scorso presso la sede dell’assessorato regionale dell’Agricoltura sindacalisti del Comparto e dirigenti dell’assessorato regionale all’agricoltura si discuteva proprio della (ex) legge del 2019 che ha rimodulato la pianta organica dell’Istituto per razionalizzare le migliori risorse umane… ll dirigente responsabile dell’Istituto Incremento Ippico e il dirigente generale del Dipartimento della Funzione Pubblica vennero autorizzati a stipulare apposito accordo di mobilità in virtù della legge 165 del 2001 che regola anche la copertura dei posti vacanti Ma non si decise nulla. Né si scrissero verbali di sorta
L’Ente avrebbe potuto procedere, secondo le disposizioni del Contratto collettivo vigente, anche al distacco del personale presso altri enti inferiori di A e B fino ad esaurimento degli stessi.
Non si è compreso neppure – se non per intuibili scorrette motivazioni politiche – perchè il Dipartimento Funzione pubblica abbia negato la mobilità al personale
Altri appunti emergevano mai chiariti dalla Regione:: perchè questa riunione non venne formalizzata in un documento-verbale? Era una riunione di famiglia? Il 13 luglio scorso non venne sospeso alcun provvedimento dell’Istituto. Il risultato: sempre lo stesso. I dipendenti più coraggiosi, coerenti, quelli che davano maggiormente “fastidio” sono stati messi alla porta, “in disponibilità” .
SINDACATI INCOMPETENTI, PRIVI DI PROFESSIONALITA’
Abbiamo pure osservato che il personale avrebbe dovuto e dimettersi dai sindacati ed agire in proprio autonomamente. Qualcuno invero l’ha già fatto.
Altro punto che non lascia vedere alcun bagliore. “La verifica della professionalità adeguata” svolta con ordine di servizio o altro del direttore dell’Istituto non pone in luce alcuna proposta sindacale in ordine ai criteri da stabilire per la ricollocazione nei posti d’organico vacanti . L’Istituto cioè non pone alcuna regola o meccanismo di “Par condicio” per la scelta del personale da collocare nei posti vacanti . Sceglie quelli che più piacciono alla direzione,realizzando , quindi una ingiustizia con grave danno per i non “prescelti” che non hanno avuto questa opportunità e restano a casa.
Carmen Madonia, dirigente generale del Dipartimento Funzione Pubblica
–Abbiamo scritto in diversi servizi sulle omissioni della classe dirigenziale regionale–Potremmo davvero pubblicare un volume .Riportiamo parte di tratti da nostro testo già pubblicato sul nostro giornale.
“Vorremmo anche che il dirigente generale del Dipartimento della Funzione pubblica Carmen Madonia spiegasse all’umanità una sua grave omissione istruttoria -per il posto che occupa-visto che la legge n.17 del 2019 ha rimodulato d’ufficio la dotazione organica dell’Istituto riducendo da 31 a 17 le unità di personale creando condizioni soprannumerarie inerenti a 27 soggetti di categoria C, profilo istruttore ed “atteso pure che i trenta posti esistenti nella vecchia pianta organica sono stati ridotti a tre.
Perchè dunque -è questa l’omissione signora Madonia- non ha verificato la ricollocazione totale o parziale del personale in soprannumero o di eccedenza anche presso altre amministrazioni regionali con preventivo accordo visto che il dipartimento della funzione pubblica costituisce il cuore pulsante dell’intera Regione ?. Perchè deve dire stupidaggini all’Istituto ippico che le aveva richiesto di agire in tal senso, uscendo con la puerile e vergognosa scusa che la richiesta non “rientra nel Piano triennale di fabbisogno del personale”.?
Sappiamo pure che il Dipartimento alla funzione pubblica ritiene- risposta al direttore Alessandra- di “non essere autorizzato alla stipula di alcun accordo di mobilità per unità che appartengono al profilo economico C5 e C6, secondo una delibera della giunta regionale …”
La verità, l’unica, signora Madonia, è che lei esempio di alta dirigenza obbedisce solo a quella politica che l’ha piazzata lì per autoincensarsi e sprofonda la Regione Sicilia rispetto ad altre parti d’Italia senza sapere forse che lei,per compito istituzionale, deve guidare correttamente la comunità del personale regionale come fanno i generali con gli eserciti. Meglio il silenzio dunque signora dirigente della Regione …Ormai la conosciamo anche per altre vicende ed ingiustizie (vedasi Ufficio stampa Ersu)….”
A questo punto la storia sta per concludersi: i sei “gladiatori” entrano di diritto nel recentissimo concorso-flop della Regione. L’ammissione è con riserva come prevede la legge. Come nei film-horror il colpo di scena finale: la legge del 2019 viene invalidata dalla Regione politica: il governo e Musumeci pur consentendo il rientro all’Istituto di questo personale ,erano già consapevoli che questi “gladiatori”avrebbero fatto semtire il loro fiato fino alla fine.
Adesso tutto come prima, il personale è un po’ diviso in due per i colleghi finiti in gloria e il direttore dell’Istituto Incremento ippico, Alessandra nello stile della classe dirigenziale siciliana, ci riprova diversamente.
LA VISITA DEL MEDICO COMPETENTE : QUALE CRITERIO VISTI I PRECEDENTI?
Comunica al personale di sottoporsi alla visita medica competente.Rosaria Bella si chiama il medico del lavoro. Un’eventuale idoneità alla pulizia dei cavalli metterebbe in crisi nuovamente la qualifica per la quale i sei lavoratori hanno lottato tanto finora.
Già nel passato il giudizio di idoneità alle mansioni di agente tecnico sui cavalli è stato contestato da un dipendente –Salvo Soldano – il più attivo del gruppo rientrante-ex dirigente provinciale sindacale autonomo (Siad) che si è rivolto al Collegio medico dello Spresal che ha modificato il giudizio del medico competente accertando l’idoneità alla qualifica di istruttore direttivo ma non alla mansione di “Addetto alla gestione di pulizia dei cavalli” Sarebbe un atto –riferisce l’ex esponente sindacale- che travalicherebbe i compiti del medico aziendale al quale non spetta certamente di valutare i rischi relativi a mansioni inferiori di Agente tecnico di cui alla legge n.5/1985 abrogata dalla legge 10/2000 posta a base del nuovo Statuto dell’Itituto Incremento ippico
Lo Spresal – aggiunge Soldano- ne diede immediata comunicazione anche al medico competente ,dott.Venerando Rapisarda, e l’Istituto ippico collocò l’esponente in ufficio
A questo punto si scopre che la cartella sanitaria non risulta aggiornata come dispone l’art 25 della legge n.81 del 2008, sono stati omessi nella cartella il giudizio dello Spresal nonhè altri documenti che chiariscono la inapplicabilità delle mansioni. Insomma, la cartella è falsa “ spiega senza mezzi termini l’avv. Giuseppe Cannizzo ,legale di fiducia dell’ex dirigente sindacale–”Con abuso di potere il dr Rapisarda ha esposto a rischi dipendenti quai il Soldano . quali “Polvere biologico “ riconducibile alle mansioni degli agenti tecnici ma non certamente a quelli di istruttore direttivo..”
Intanto cosa succede nella burocrazia del controllo sanitario? Vediamo alcuni dettagli anche per far capire il funzionamento inusitato e pieno di furbizie e ” falsità” della Pubblica amministrazione siciliana. Il dr Salvatore Carfi, nuovo medico aziendale in sostituzione del dr Venerando Rapisarda , dimissionario, consegna in busta chiusa e sigillata, copia della cartella clinica Come risulta agli del fascicolo dello Spresal,la Commissione presieduta dal dr S.De Luca,quale direttore f.funzioni, ebbe ad ordinare l’acquisizione della cartella sanitaria. Il dr Rapisarda non consegnò la cartella, per l’evidenza dei fatti -spiega Soldano -deduco che la cartella sanitaria dei rischi consegnatami nel giugno del 2019 dal dr Salvatore Carfi aveva profili di falsità . Si, falsa.
L’avv Cannizzo, legale del Soldano, precisa che in detta cartella non vi erano inseriti il certificato del 22 luglio 2014 dell’ASP dipartimento Salute mentale; ancora, il certificato a firma del dr. Zaffora; il verbale del Pronto soccorso
Del 25 agosto 2014; la prescrizione medica del 6 Ottobre 2014 dell’ASP di Paternò; Relazione psicologica della dottssa Barbaro Marisa
Ecco la richiesta del Soldano: “ …..chiede e fa istanza allo Spresal di voler provvedere a sanzionare ai sensi dell’art.58 del Dpr 81/2018, immediatamente il dr. Venerando Rapisarda per la violazione sopra accennate nonché ad aprire una indagine di polizia giudiziaria riguardo la falsità indicata.Fa seguito la denuncia per l’illecita azione del nuovo medico di sorveglianza dell’Istituto dott. Salvatore Carfi di eseguire la visita di sorveglianza in assenza di alcun presupposto di legge. Infatti la sorveglianza sanitaria che il dott. Carfi intende eseguire sulla mia persona si manifesta illegittima perché si basa su diagnosi e mansioni del precedente medico competente, false ed illecite. Il dr Carfi invero non può sottoporre a visita di sorveglianza chi riveste la qualifica di istruttore direttivo valutando l’idoneità o la non idoneità non già a rischi relativi alla qualifica posseduta ma riguardo a rischi relativi alle mansioni di Agente tecnico di cui all’art 2 della legge n.5/85, una legge che non si applica agli istruttori direttivi.Aggiunge ancora la difesa legale: “ E’ di tutta evidenza che che non spetta al medico competente dr Salvatore Carfi , così come non spettava al dr Rapisarda attribuire compiti e mansioni non rientranti nella qualifica di istruttore direttivo riconosciuta dallo stesso medico competente non essendo certamente lui che può assegnarmi mansioni diverse da quelle attribuite dalla legge n.10 del 2000 e del CCRL
Oggi l’organigramma dell’Istituto Incremento ippico si comprende che l’Ente è strutturato con una direzione e due Unitò operative.Una Unità operativa di base Affari Generali ed una Unità operativa di base, tecnico gestionale,che nell’insieme presentano otto uffici. E precisamente: l’Unità operativa di base ha tre uffici: Affari generali e consegnatario ; Affari del Personale: Programmazione e conomica e gestione finanziaria
L’Unità operativa di base, tecnico gestionale, è composta da cinque uffici:
Unitò op.4: Selezione regionale, Fecondazione campagna, economo
Unità op.5: Fecondazione assistita, Ricerca, Manifestazioni, Sede di S.Fratello (gestione) Vice consegnatario
Unità op.6: Stalloneria privata- Affidamento stalloni – Vice Economo
Unitò op-7: Gestione Tenuta Ambelia
Unità op-8: Registro Anagrafico – Anagrafe Equidi
“
Conclusione lo stratagemma dell’Istituto ippico di reinserire le vecchie figure di Agenti tecnici alla gestione di cavalli, non riesce, va in fumo. Ci vogliono occhi attenti oggi nella pubblica amministrazione.E I’ex dirigente sindacale Soldano se ne accorge subito, “perché il dott. Carfi non si limita ad esprimere un giudizio di idoneità o inidoneità alla qualifica di Istruttore direttivo posseduta ma andando oltre il disposto della legge, si arroga ( o, precisiamo noi di Sud Libertà, c’è un accordo con il vertice dell’Istituto Incremento ippico? N.d.r.) il potere di demansionare a svolgere i compiti dell’agente tecnico contrariamente a quanto decretato nel provvedimento del 3 Ottobre 2018 dalla Commissione dello Spresal.
Il direttore dell’Istituto Alessandra rimanda i lavoratori a nuova visita medica. Giovedì prossimo sapremo il criterio del il Medico competente nei confronti dei lavoratori “licenziati” e riassunti” per errore aiiestato dalla Regione.