Lancio di nuove rotte aeree per una grande stagione turistica siciliana

Workshop all ‘aeroporto di Trapani Birgi tra compagnie aeree e operatori del

turismo. Albastar annuncia Sharm El Sheikh e Dubai

 

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«Pronti per la stagione turistica più lunga del secolo». Presentata la convenzione tra
Tayaranjet e Liberty Lines. In cantiere voli in elicottero da Birgi. Ombra inaugura il

Muro delle rotte

Primo workshop in presenza all ‘aeroporto di Trapani Birgi in occasione dell’anteprima di Travelexpo, borsa internazionale del turismo che ha riunito agenti di viaggio, tour operator e rappresentanti delle compagnie aeree, operanti sullo scalo trapanese per un confronto sulle destinazioni della Summer 2021 e non solo. Durante l incontro è stato anche annunciato, da parte della compagnia Albastar, il lancio di due nuove rotte Sharm El Sheikh, operativo già da agosto e Dubai, in occasione dell ‘Expo, da fine settembre 2021. 
I presenti al workshop “Time to travel”

Presenti per Airgest, il presidente Salvatore Ombra, il direttore generale Michele Bufo e l’organizzatore di Travelnostop, Toti Piscopo amministratore di Logos Srl comunicazione e immagine. Per la compagnia aerea Albastar, Giancarlo Celani,direttore commerciale e deputy CEO e Silvia Ruscitto, responsabile della comunicazione; per Tayaranjet, Gianfranco Cincotta, country manager, Gabriele Giannone, responsabile relazioni esterne; per Lumiwings, Chiara Rebughini,
direttore commerciale; per DAT, il general manager Italia, Luigi Vallero; per Blueair, il country manager Mauro Bolla. Tra i rappresentanti del turismo Giuseppe Ciminnisi, presidente di Fiavet, Federazione italiana associazione imprese viaggi eturismo.


Le novità annunciate durante il workshop “Time to travel”
E’ stata una giornata di confronto ma anche di annunci, oltre a quello a sorpresa di Albastar, di Sharm El Sheikh, in Egitto, dal 07 agosto al 18 settembre, il sabato, e di due collegamenti settimanali verso Dubai per l’EXPO 2022, dal 01 ottobre 2021 al 31 marzo 22. Blueair ha parlato di ulteriori ribassi nei prezzi per la tratta Torino a 19,90 e a 7,90, con il programma fedeltà, e la conferma della rotta per la stagioneinvernale, già in vendita; Lumiwings, ha lanciato Sicilia Last Minute, uno sconto del 15% per chi prenota fino al 15 giugno 2021 con il promo code MYSICILY e vola dal 28 maggio al 30 giugno.
Accordo Liberty Lines e Tayaranjet e voli in elicottero

 

Il workshop "Time to travel" ha ospitato anche la firma simbolica dell’accordo tra
Liberty Lines e Tayaranjet che offrirà uno sconto di 10 euro sul biglietto ai possessori di un titolo di viaggio Liberty Lines che a sua volta offrirà il 15% di sconto sul biglietto per il possessore di un titolo di viaggio Tayaranjet. Laura Protat, managing partner di Helicopter Pilot ha annunciato un progetto per voli turistici e trasferimenti per clientela premium in elicottero, in collaborazione con le compagnie aeree che operano su Trapani.
Il commento del presidente Salvatore Ombra e di Toti Piscopo
Salvatore Ombra, presidente di Airgest ha commentato: «Credere nell’;aeroporto e nel territorio è la base per ogni passo avanti e quello di oggi in un momento così delicato ha un significato particolare, non per niente l’abbiamo scelto per inaugurare il “Muro delle rotte”, una lunga parete del nostro scalo che prima era tutta bianca con ben 35 destinazioni simbolicamente ritratte, un risultato possibile grazie soprattutto al sostegno della Regione siciliana e del presidente Nello Musumeci».

L’organizzatore di Travelexpo, Toti Piscopo ha dichiarato: «Siamo pronti per la stagione turistica più lunga del secolo. Diamo appuntamento a tutti a Travelexpo, il prossimo 25.26 settembre,,,

Zone Franche Montane: l’Ars approva la copertura finanziaria

Il comitato ZFM: «A questo punto, dicano sì o no. Le Terre alte sono allo stremo non possono più aspettare». Un video al giorno per sensibilizzare la politica romana con l’iniziativa #dirittodiresidenza

 

 

Nuova missiva, e nuovo appello alla politica romana, dell’Associazione per  l’istituzione delle Zone Franche Montane Sicilia ai vertici istituzionali e alle autorità nazionali che hanno ricevuto e ascoltato la delegazione dei sindaci e comitato
intervenuti a Roma nella grande adunanza del 6 maggio, dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea regionale siciliana dell’ordine del giorno n. 544 sulle Zone Franche Montane, che identifica la copertura finanziaria necessaria, nelle risorse
provenienti dal gettito dell’Iva all’importazione, approvato nella seduta n° 264 dell’11 maggio e firmato da tutti i capigruppo del Parlamento siciliano.

 


L’appello delle ZFM alla politica nazionale a fare presto «Il Governo regionale ha espresso “parere favorevole” all’ordine del giorno che impegna il presidente della Regione siciliana a porre in essere tutte le interlocuzioni istituzionali opportune – si legge nella lettera inviata, tra gli altri, alle ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini -, affinché la Commissione paritetica (composta da quattro membri in rappresentanza dello Stato e della Regione) adotti provvedimenti
idonei a trovare adeguata copertura finanziaria a sostegno delle disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane anche destinando, in via prioritaria, a quest’ultime le risorse provenienti dal gettito dell’Iva all’importazione».
«Adesso la copertura finanziaria è stata individuata – commenta il presidente dell’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, Vincenzo Lapunzina -. A questo punto, l’unica cosa che resta da fare è dire sì o no.

 

Le “Terre alte” sono allo stremo, hanno bisogno di risposte immediate. “Le ZFM possono essere una leva per una
complessiva ripresa della Regione siciliana e – aggiunge Lapunzina – dovrebbero essere motivo di unione e non di divisione, chi non lo comprende è nemico della Sicilia e, soprattutto, delle comunità che amministra».
L’iniziativa #dirittodiresidenza per sensibilizzare la politica romana L’Associazione Zone Franche Montane Sicilia ha lanciato l’iniziativa #dirittodiresidenza, un video al giorno, pubblicato sulla pagina Facebook zonefranchemontane, che racconti, attraverso la testimonianza dei sindaci, le unicità di ciascuno dei 133 comuni che la costituiscono, i disagi ma anche la voglia di continuare a vivere in quei luoghi, per sensibilizzare la politica romana.

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100 fasce tricolore siciliane per chiedere la fiscalità di sviluppo al Ministro per il SUD Carfagna e alla Gelmini

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Delegazione delle Zone Franche Montane Sicilia in piazza di Montecitorio

 

Ben 110 amministratori dei 133 comuni che rappresentano le Terre alte di Sicilia, coordinati dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia hanno preso parte, questa mattina, alla grande adunanza che si è svolta in piazza di Montecitorio a Roma. Amministratori locali e deputati e politici nazionali sono intervenuti ai microfoni della postazione Diritto di residenza e in diretta sulla pagina Facebook a sostegno dell ‘iniziativa volta ad ottenere la fiscalità di sviluppo, già approvata con ddl n.641/A, dall’Assemblea regionale siciliana nella seduta n° 162 del 17 dicembre 2019. Trattandosi di Legge voto, ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto, è stata sottoposta al Parlamento della Repubblica.

 

La delegazione di sindaci e comitato dell’Associazione Zone Franche Montane di Sicilia ha espresso apprezzamento per la disponibilità dimostrata dai ministri per il Sud e per la Coesione territoriale, Mara Carfagna e dalla ministra e gli affari regionali e le autonomie del governo Draghi, Maria Stella Gelmini. «Il ministro Carfagna ci ha ascoltato – ha commentato il coordinatore regionale delle Zone Franche Montane Sicilia, Vincenzo Lapunzina – e ha detto che nei prossimi giorni studierà il dossier per agevolare la definizione dell’iter legislativo».

 

Nella delegazione ricevuta dal ministro Mara Carfagna erano presenti Antonio Rini, sindaco di Ventimiglia di Sicilia, in rappresentanza dell’Anci Sicilia, Concetto Orlando,sindaco di Roccafiorita, in provincia di Messina, il comune più piccolo dell’Isola.
La ministra Gelmini che ha incontrato una delegazione composta da Franco Ribaudo, sindaco di Marineo, Salvatore Noto, sindaco di Marianopoli e Rosalba Mollica, assessore del comune di Floresta, il più alto di tutta la Sicilia ha dichiarato: «Ho incontrato i sindaci delle aree montane della Sicilia e il comitato promotore, che mi hanno informato in merito alla possibile istituzione di zone franche per il rilancio di loro territori. Ho ascoltato con attenzione le esigenze di queste comunità. Darò mandato alla Commissione paritetica della Regione Siciliana di approfondire il tema e di assumere le eventuali iniziative necessarie».

 

«Siamo soddisfatti degli incontri di oggi e della massiccia presenza dei sindaci in rappresentanza di tutte le Terre alte della Sicilia – ha commentato Vincenzo Lapunzina, coordinatore dell’Associazione Zone Franche Montane Sicilia. – Urge definire l’accordo quadro tra lo Stato italiano e la Regione siciliana. Alle istituzioni regionali il compito di convincere il governo a dare la priorità a quello della Sicilia.

 

Siamo convinti che il vice presidente della Regione, Gaetano Armao, farà di tutto per accelerare l’iter. In ogni caso – ha concluso – in attesa della definizione di tutto l’accordo si potrebbe dare priorità al finanziamento delle zone Franche Montane, in questi termini c’è già la piena disponibilità da parte della Ragioneria generale dello Stato e da parte di tutto l’arco istituzionale in maniera trasversale».

Il 6 maggio una delegazione composta da più di 100 sindaci sarà ricevuta dal Ministro per il SUD Carfagna, per chiedere la fiscalità di sviluppo

 

Il ministro per il Sud, Mara Carfagna, riceverà i sindaci delle Zone Franche Montane Sicilia, a Roma il 6 maggio, per la fiscalità di sviluppo Una delegazione composta da più di 100 sindaci sarà ricevuta da varie rappresentanze istituzionali e politiche, per chiedere la fiscalità di sviluppo

Anche il ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, riceverà giovedì 6 maggio i sindaci delle “Terre alte” di Sicilia, coordinate dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, che si raduneranno in piazza di Montecitorio a Roma, dalle ore 9,00 alle 13,00 per sensibilizzare la deputazione di Camera e Senato ad esitare la Legge obiettivo approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana il 17 dicembre 2019, per il riconoscimento delle Zone Franche Montane che è in attesa da più di 2200 giorni.

Il Ministro per il Sud  Mara Carfagna
L’Associazione Zone Franche Montane Sicilia e i sindaci saranno ricevuti da varie rappresentanze istituzionali e politiche tra cui: i capigruppo di Senato e Camera, del Movimento Cinque Stelle, Forza Italia, Lega, Pd, Fratelli d’Italia e Italia Viva; alle 12.30, dallo staff tecnico del presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico; quindi da Claudio Maria Galoppi, consulente giuridico della presidente del Senato,Elisabetta Casellati; dal presidente della commissione Finanza e Tesoro, Luciano Alfonso.

Nel pomeriggio, i sindaci sono stati invitati da una rappresentanza del Senato del Movimento Cinque Stelle, nella sala Nassiria di Palazzo Madama.

Nella foto (Press) Vincenzo Lapunzina, Coordinatore del Comitato regionale

In cosa consiste la Legge sulle Zone Franche Montane «La legge del Parlamento regionale siciliano sulle Zone Franche Montane –commenta Vincenzo Lapunzina, coordinatore del comitato regionale -, in atto all’esame del Parlamento nazionale per la definitiva emanazione, intende costituire un incentivo alle attività imprenditoriali già sul territorio e a quelle che vi si vorranno insediare, con agevolazioni fiscali e previdenziali temporanee, per compensare l’oggettivo e complessivo degrado economico subito dai territori montani siciliani».

«Il supporto finanziario, – prosegue Lapunzina – nella fase di avvio della iniziativa, avverrà con risorse che lo Stato metterà nella disponibilità della Regione Siciliana, a regime, con le risorse proprie della Regione, rinvenienti dalla corretta emanazione delle norme di attuazione dello Statuto in materia finanziaria. La legge, inoltre, è compatibile con le disposizioni europee sul regime degli aiuti di stato ed è attivabile,ai sensi dell’art. 349 del TFUE, senza previa notifica alla Commissione Europea.

È scritta nel solco delle Next Generation EU, privilegiando l’iniziativa privata quale volano per una effettiva ripresa economica».
L’associazione Zone Franche Montane Sicilia ; – Essa riunisce 133 Comuni delle nove province siciliane, che insistono al di sopra dei 500 metri sul livello del mare e con una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Costituita formalmente nel 2021, è impegnata già dal 2015 nella promozione dello sviluppo dell ‘economia e per la cultura ;impresa delle Terre alte di Sicilia. Si batte per l ‘attuazione della Fiscalità di sviluppo, una norma di politica economica a difesa del diritto di residenza nelle aree di montagna per scongiurare il declino umano e sociale che interessa le “terre alte” dell’Isola.“Non siamo nati per errore sulle montagne siciliane. La fiscalità di sviluppo è essenziale per frenare la desertificazione imprenditoriale e umana”

Zone Franche Montane Sicilia: il 6 maggio, oltre 100 sindaci in piazza a Montecitorio, per fiscalità di sviluppo

Non siamo nati per errore sulle montagne siciliane. La fiscalità di sviluppo è essenziale per frenare la desertificazione imprenditoriale e umana”

La Legge obiettivo approvata dalla Regione Siciliana il 17 dicembre 2019, per il riconoscimento delle Zone Franche Montane è in attesa da più di 2200 giorni di essere applicata. Più di 100 sindaci delle “Terre Alte” di Sicilia e il comitato regionale promotore, giovedì 6 maggio, saranno a Roma, in piazza di Montecitorio per sensibilizzare la deputazione di Camera e Senato a riconoscerla. Il provvedimento mira a garantire una fiscalità di sviluppo per frenare il fenomeno di desertificazione umana ed imprenditoriale di quei territori.
 
Il programma della manifestazione del 6 maggio a Roma
 
I sindaci delle “Terre alte” di Sicilia, coordinate dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, si raduneranno giovedì 6 maggio a piazza di Montecitorio a Roma, dalle ore 9,00 alle 13,00 e saranno ricevuti da varie rappresentanze istituzionali e politiche: dai capigruppo di Senato e Camera, del Movimento Cinque Stelle, Forza Italia, Pd, Fratelli di Italia e Italia Viva; alle 12.30, dallo staff tecnico del presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico; quindi dal consulente giuridico della presidente del Senato, Elisabetta Casellati; dal presidente della commissione Finanza e Tesoro, Luciano D’Alfonso. Nel pomeriggio, i sindaci sono stati invitati da una rappresentanza del Senato del Movimento Cinque Stelle, nella sala Nassiria di Palazzo Madama.
 
L’associazione Zone Franche Montane Sicilia
 
L’Associazione Zone Franche Montane Sicilia riunisce 133 comuni delle nove province siciliane, che insistono al di sopra dei 500 metri sul livello del mare e con una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Costituita formalmente nel 2021, è impegnata già dal 2015 nella promozione dello sviluppo dell’economia e per la cultura d’impresa delle Terre alte di Sicilia. Si batte per l’attuazione della Fiscalità di sviluppo, una norma di politica economica a difesa del diritto di residenza nelle aree di montagna per scongiurare il declino umano e sociale che interessa le “terre alte” dell’Isola. “Non siamo nati per errore sulle montagne siciliane. La fiscalità di sviluppo è essenziale per frenare la desertificazione imprenditoriale e umana”
 

IL POTERE-E LA CASTA – DEI BENI CULTURALI DELLA REGIONE SICILIA CONGELO’ “QUEL CONCORSO DEL 2000”

Risultato immagini per immagine di ritardi uffici e p.a.

 

Il prossimo 31 marzo  gli ultimi 34 vincitori del concorso dei Beni culturali indetto nel 2000, a ridosso della legge che modificava l’ordinamento delle qualifiche – da dirigente il laureato ingegnere, architetto, eccetera entrava alla Regione come Funzionario direttivo nella posizione di D1  (livello)  defineranno gli atti dell’assunzione e la loro assegnazione all’Ufficio competente dell’assessorato. Il concorso è quello di assistente tecnico restauratore. Si tratta in realtà di 19 selezioni con in palio 97 posti.

Ricorderemo che le domande arrivate a Palazzo d’Orleans furono 600 mila e già i dirigenti in servizio diedero prova della loro incompetenza  e del loro allineamento alla casta che non gradiva l’ingresso dei nuovi laureati e specializzati – 390 posti figuravano come dirigente tecnico -nelle file del Dipartimento ai beni culturali.   L’organizzatore del concorso ,prescelto per il funzionamento del concorso-caos  riporta il nome di G.Angileri.  Un dirigente -capo servizio personale- nominato e consolidato successivamente nel suo ruolo ad hoc dal dirigente generale Gesualdo Campo.  Chi non obbediva a Campo, comandante generale del Dipartimento, veniva oscurato, riceveva incarichi marginali, privato di ogni autorevolezza,anche mobbizzato per incarichi sgraditi fuori residenza  che il direttore aveva il potere di decretare.   Non sfugge alle sirene suonatrici del successo carriera nei beni culturali  il dirigente Angileri.   Dal 2000 al 2011 il passo è breve- perchè intervenne il blocco assunzioni.   Poi altro mistero ,o follia dei beni culturali . Il  concorso che mise in palio 365 posti di figure quali bibliotecario, aiutoblibliotecario, e figure tecniche, fu congelato. Annullato poi  per sei selezioni nel 2015. 

Si apprende anche di una  richiesta di risarcimento da 560mila euro avanzata alla Regione dalla Corte dei Conti della Sicilia. Adesso è stata sollecitata dagli interessati l’adozione di una deliberazione di giunta regionale per “cancellare” quella stortura -topica della Regione che nessuno-tantomeno i sindacati fantasma rappresentativi della Regione incapaci e non “avvezzi” a denunciare le disfunzioni derivante da tali problematiche che tanto fastidio davano anche al personale laureato di ruolo in servizio

La Presidenza-Funzione pubblica rivela anche i settori in cui verranno assunti, salvo parere contrario dei dirigenti generali: 14 al dipartimento dei beni culturali, 5 all’Ufficio speciale per la progettazione, 5 per il dipartimento delle finanze e del credito, 8 al dipartimento dell’ambiente e 2 al dipartimento Istruzione università e diritto allo studio.

 

Regione Siciliana e Polo Museale troppo distanti dalle proposte dell’Ordine Architetti

I segreti di Palazzo d'Orleans: la stanza nascosta che smista le  comunicazioni

Nella foto l’interno di una stanza di Palazzo D’Orleans

“QUALITA’: DUE PASSI AVANTI E QUATTRO INDIETRO»

L’Ordine degli Architetti catanesi: «Dopo la brevissima stagione dei concorsi di progettazione, si torna al passato con affidamenti interni e bandi restrittivi»

«Due passi avanti e quattro indietro: avevamo intrapreso con la Regione Siciliana un percorso virtuoso, volto a valorizzare le professionalità in tema di architettura e paesaggismo, ma purtroppo dobbiamo ricrederci alla luce delle ultime scelte fatte in tema di opere pubbliche». Il presidente degli Architetti di Catania Alessandro Amaro fa riferimento a due questioni in particolare: il progetto di restyling dell’area a verde davanti Palazzo d’Orleans, al centro di numerose polemiche; e il nuovo polo museale che nascerà all’interno dell’ex ospedale Vittorio Emanuele di Catania, oggetto di un bando pubblicato proprio in questi giorni per “il restauro, la rifunzionalizzazione e l’allestimento” del padiglione che ospiterà il Museo dell’Etna.

«Nell’ultimo anno siamo riusciti a portare avanti la battaglia legata ai Concorsi di progettazione in due fasi – continua Amaro – che mette finalmente al centro il “progetto”, ampliando la platea dei partecipanti, riducendo i tempi burocratici e garantendo trasparenza nei processi d’affidamento. Basti pensare al Centro Direzionale della Regione Siciliana, che accoglierà tutti gli edifici dell’Amministrazione; e alla Cittadella Giudiziaria del capoluogo etneo, un’opera riuscita, nata da un iter condiviso, che rilancerà l’architettura contemporanea di qualità».

«Adesso invece torniamo indietro nel tempo, con l’affidamento dei progetti agli uffici interni dell’Ente e con bandi restrittivi che aprono le porte solo ai grandi studi, escludendo giovani e professionisti d’eccellenza. Nel primo caso – quello del “Giardino” voluto da Musumeci – con progetti superati che ci catapultano a 40 fa (palle in marmo, catene nere e fontane); nell’altro caso, invece, con un bando che solleva non poche perplessità per le sue “legittime” ma fin troppo specifiche e dettagliate richieste».

Per progettare il nuovo Museo dell’Etna, infatti, si richiede un architetto con Diploma di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio, che in un solo mese (questo il tempo a disposizione) dovrà produrre 20 schede in formato A3 e 5 tavole in formato A1, un portfolio con curricula (di max 40 pagine!) e una descrizione tecnica illustrativa dettagliata (”azioni e soluzioni da rispettare, ridefinizione degli spazi, percorsi fluidi e avvincenti”), che dovrà praticamente contenere il progetto preliminare: «Requisiti che la stessa Regione non richiede per un analogo bando su Messina: la progettazione della “Cittadella della Cultura” (ex Complesso ospedaliero Regina Margherita)».

«Perché opere di grande valenza estetica e culturale devono finire nel tritacarne? Chiederemo ufficialmente di modificare le procedure – conclude Amaro – per rimettere al centro il progetto e non i progettisti sulla base di requisiti e fatturati. Credevamo fosse una questione ormai superata – già discussa e condivisa in diversi incontri – ma evidentemente non è così. “

REGIONE SICILIA: ALLA RICERCA DEI VERI SPRECHI E DEI “FURBETTI”

 

NECESSARIO UN INTERVENTO DEL PROCURATORE DELLA CORTE DEI CONTI DELLA SICILIA

  QUATTRO MESI DI STIPENDIO AI DUE GIORNALISTI UFFICIO STAMPA ERSU DI PALERMO E CATANIA,  D.MATRANGA (CAPO DEL COBAS-CODIR SICILIA) E GIAMPIERO PANVINI (COMMISSARIO DELL’IST.CIECHI -ARDIZZONE-DI CT) PRONTI IN “LIQUIDAZIONE”  LA STRATOSFERICA SOMMA DI ”  Euro 70.915.70

DI   RAFFAELE   LANZA

Pubblichiamo il decreto di impegno spesa aI due giornalisti dell’Ersu di Palermo e Catania.  Poi, alla fine della lettura, i nostri spunti e proposte

”                                                                                                                          

Visto lo Statuto della Regione siciliana,

Vista la legge  23.3 1971 N.7  “Ordinamento degli Uffici e dell’Amministrazione regionale;

Visto il D.P.R. 28.2.1979 n.70 “Approvazione Testo Unico delle leggi sul Governo italiano e della Regione Siciliana;

Vista la legge n. 15.5.2008 n.10 “Norme sulla dirigenza e sui rapporti di lavoro nella Regione siciliana;

Vista la legge n. 16.12.2008 n.19  ” Norme per la riorganizzazione dei Dipartimenti regionali e del Governo e dell’Amministrazione regionale;

Visto il Dlgs      23.6.2011  n. 118 ” Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, degli schemi di bilancio della Regione,degli Enti locali e dei loro organismi a norma degli art. 1 e 2        della legge 5 Maggio 2009 n.42 e successive modificazioni ed integrazioni , in particolare l’art. 43 e l’allegato 4/2 al punto 5/2 nella parte in cui prevede che per la spesa corrente , l’imputazione  dell’impegno per la legge  regionale  16.12.2008  n.19 Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali ai sensi  dell’art. 13, comma 3 della legge regionale 17. 3.2016  Modifica del decreto del Presidente della Regione 18.1.2013 n.6 e succ. modificazioni ed integrazioni; 

Visto il DDG 3845 DEL 3.9.2020 con il quale il Dirigente generale del Dipartimento della Funzione pubblica (Madonia n.d.r.) ha conferito al dott. Giovanni Stimolo l’incarico ad interim del Servizio 8 Trattamento economico del personale a tempo determinato a decorrere dal 31.8.2020;

Visto il vigente CCRL;

Vista la L.R. n.9 del 12 maggio 2020 Legge di Stabilità regionale n. 2020-2022;

Vista la Legge .n.10 del 12 maggio 2010 sul Bilancio di previsione della Regione siciliana   triennio 2020-2022;

Vista la Delibera di Giunta n.172 del 14.5.2020   -Approvazione del Documento Tecnico di accompagnamento e del Bilancio gestionale triennio 2o2o-2o22;

Visto il paragrafo 8/3 punto 2 dell’Allegato 4/2 del Dlgs 118/2011 e s.m.int.;

Visto il DP DEL 27:6.2019 N.12   Regolamento di attuazione del Titolo  II della Legge regionale; 

Visto il Capitolo 190001 “Stipendi ed altri assegni fissi da erogare al personale a tempo  determinato con qualifica diversa da quella dirigenziale in servizio negli uffici   dell’Amministrazione regionale (Spese obbligatorie) -l’art 14 Gestione stipendiale accentrata presenta una disponibilità pari a 8.00.00.25;

Considerato che l’impegno per il pagamento degli emolumenti stipendiali  dei giornalisti dell’Ersu di Catania e Palermo deve essere assunto   nei limiti degli stanziamenti di spesa previsti per l’esercizio 2019 nel Bilancio di previsione 2019    – 2012 approvato con legge regionale 22 febbraio 2019 n.2 “Bilancio di previsione della Regione siciliana nel trienno 2019-2021”;

Ritenuto di dover impegnare per il pagamento degli emolumenti stipendiali    per il periodo da settembre a dicembre e Tredicesima mensilità 2020 in favore dei giornalisti dell’Ersu di Catania e Palermo sul capitolo 190001- art 14   la somma di   Euro 70.915.70;   sul capitolo 10901 la somma di Euro 602800 per Irap; sul capitolo 108006 la somma di 402900

per il pagamento degli oneri per l’Amministrazione e sul capitolo 108171 la somma di Euro 19. 217.00 per il pagamento degli oneri a carico dell’Amministrazione (Casagit e Inpgi)riportati dettagliatamente negli allegati prospetti che fanno parte integrante del presente provvedimento.

                                                                                                                                  DECRETA

ai sensi del Dls 118/2011 e s.mod.e int.

ART.1- E’ impegnata sul bilancio della Regione siciliana-esercizio finanziario  2020 la somma complessiva di Euro 70.915.70 necessaria per il pagamento degli emolumenti stipendiali per il periodo da settembre a dicembre e Tredicesima mensilità 2020 in favore dei giornalisti  dell’ERSU di Palermo e Catania: sig. Dario Matranga e Giampiero Panvini, gravante sul Capitolo 19001- Art 14 –  Codice gestionale U.O.I. OI.OI.OI.OO2; 

ART2- E’ impegnata per il periodo da settembre a dicembre e Tredicesima mensilità 2020 sul Bilancio della Regione siciliana  2020: sul Capitolo 108006 la somma di euro 6.02800            per il pagamento degli oneri per l’Amministrazione,Codice gestionale U.O.I. OI.OI.OI.OO2; SUL CAPITOLO 108171 -Codice gestionale U.O.I. OI.OI.OI.OO2 LA SOMMA DI EURO 19.217.00 per il pagamento degli oneri a carico dell’amministrazione ( Casagit e Inpgi)

ART 3- E’ impegnata sul bilancio della Regione siciliana la somma di euro 6.02.800 necessaria per il pagamento dell’IRAP ai giornalisti dell’Ersu di Palermo e Catania per il periodo da settembre e dicembre e Tredicesima mensilità 2020 sul capitolo 109001 (Imposta regionale sulle attività produttive..)

Firmato dal dirigente regionale –direttore dr Giovanni Stimolo _con firma digitale- e dall’istruttore direttivo S.Ocello il 15 Settembre 2020

Acireale/ Il neo-commissario Panvini incontra il personale dell'Oasi Cristo Re: “La situazione è grave, ma restiamo uniti!” - La Voce dell'Jonio

Il “Commissario” dell’Istituto Ciechi G.Panvini -Da circa due decenni percepisce  una elevata somma-
per “l’attività di Ufficio  Stampa all’Ersu” di “Caporedattore”- anche in assenza di redattori giornalisti

SUD LIBERTA‘ – L’abbiamo pubblicata così come ci è stata consegnata ed appare oggi- per la norma sulla Trasparenza- sul sito Internet della Regione siciliana    (Aggiornamento: la pagina dei due decreti ai giornalisti Pamvini e Dario Matranga ”  successivamente è scomparsa. “Non è stata più trovata)

CHE INDECENZA ALLA REGIONE, SIGRA MADONIA, DIRIGENTE GENERALE, ANCHE LA PAGINA SUL SITO DELLA REGIONE SICILIANA , HA FATTO TOGLIERE O NON HA PIU’ GARANTITA.   VERGOGNA, VERGOGNA. E ,FORSE MUSUMECI NON SA NULLA, AVREBBE  CORRETTO LA QUESTIONE.

I due giornalisti interessati sono per l’Ersu di Palermo Sig. Dario Matranga – Segretario generale del Cobas-Codir comparto regionale siciliano. Per l’Ersu di Catania Giampiero Pamvini, commissario  dell’Ist.Ciechi “Ardizzone Gioeni”di Catania. Ambedue per soli quattro mesi – vedi il decreto sopra -fruiranno di una somma complessiva di oltre settantamila euro -comprensiva dei relativi oneri.               Ambedue da circa vent’anni  sono riusciti a formalizzare una “delibera” al proprio Consiglio di amministrazione dell’Ersu di Palermo e Catania , enti  autonomi di sottogoverno tenebroso-“controllati” (si fa per dire) dal Dipartimento alla Formazione, dove la Procura di Palermo ha notificato-ricorderemo- provvedimenti di arresto ed altro ad impiegati corrotti ed arraffoni,  presieduti da un governante -presidente con il quale hanno dichiarato di avere la qualifica di “Caporedattore” per la presenza di personale agli Uffici Stampa.

La differenza sul piano economico è sostanziale: una cosa è dichiarare  “di essere coordinatore o capoufficio stampa(personale amm/vo o precario nell’ufficio), una cosa è dichiarare di essere caporedattore che dà diritto (ma qui è-inequivocabilmente -calpestato ed inosservato) ad un’altra ed elevata indennità stipendiale riconducibile all’apice del contratto giornalistico. Una apparente mistificazione lessicale insomma.       Caro Matranga, caro Panvini , non siamo stupidi e nemmeno i siciliani-appena aperti gli occhi- lo saranno.

In realtà gli atti di organizzazione degli uffici stampa di Catania e Palermo -Ersu- non sono per nulla conformi alle disposizioni vigenti in materia stampa e di pubblica amministrazione perchè il personale che coadiuva il  “capo redattore Dario Matranga” dell’Ersu di Palermo nonchè quello di Catania – visibile sui siti delle due strutture-è del tutto privo del requisito dell’iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti e nell’esercizio delle funzioni istituzionali non può – salvo che ambedue gli uffici, in assenza temporanea dei due giornalisti, abbiano operato così abusivamente per vent’anni o meno- e  “afferma la legge: ” non possono i dipendenti intrattenere rapporti diretti con la stampa, e in generale con i media”.  Il personale di questi due uffici stampa devono avere dall’Ersu cioè altre mansioni che non rientrano nelle previsioni delle norme sulla stampa.   Sappiamo ad esempio che la Procura della Corte di conti ha recentemente obiettato sulla qualifica dei 24 giornalisti “caporedattori”dell’Ufficio stampa centrale-documantazione  della Presidenza regionale poi “mandati a casa”- è notorio – dal governatore di turno   

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E’ anche logico -che l’Ufficio stampa, sostanziandosi essenzialmente nella funzione di comunicazione all’esterno dell’attività istituzionale dell’ente pubblico, risponde ad esigenze di carattere continuativo.     “Che ci azzecca” allora un giornalista “caporedattore ” all’Ersu di Catania o all’Ersu di Palermo per l’invenzione di una delibera interna sottomano con la penna in prestito al Presidente dell’Ersu protempore, se nessuno dei componenti l’ufficio stampa è tale da definirsi “redattore”?

I redattori sono solo quelli che entrano nelle previsioni legislative di operare solo come giornalisti iscritti all’Albo  . Affermare il contrario realizza un falso e l’ipotesi investigativa da parte dell’Autorità giudiziaria di Palermo e Catania ed in particolare l’attento Procuratore della Corte dei conti  sarà o dovrebbe essere-   di accertare la peculiarità del lavoro giornalistico del personale degli Uffici Stampa di Catania e Palermo

Motivi di giustizia – e di disparità- con l’ufficio Stampa centrale ricostituito in parte sorprendentemente con il risorto Contratto dei dipendenti regionali anzichè quello giornalistico-  ci hanno indotto a richiedere chiarimenti sul decreto confezionato dalla Regione siciliana per dare i superstipendi/emolumenti al Matranga,capo sindacale dei dipendenti regionali della Sicilia, e al Panvini in perenne veste di Commissario Ist. Ciechi di Catania, e quindi “assente” dal proprio Ufficio Stampa.

Il dott Giovanni Stimolo, Direttore del Servizio regionale economico,da noi interpellato, ha risposto alla nostre domande pacatamente. “Sono vent’anni – spiega il dirigente che cerchiamo di scoprire e capire questa matassa , vorremmo capire meglio la posizione giuridica di questi due giornalisti. Io tuttavia- tengo a precisare dr. Lanza – mi sono occupato della parte economica. Loro cioè hanno consegnato i contratti-registrati- e io ho solo preso atto della loro regolarità. Eventuali modifiche giuridiche sulla loro posizione di “redattore” anzichè di caporedattore” , -come Lei sostiene- in coerenza con la Corte dei conti,    devono essere suggerite dal dirigente generale della Funzione pubblica del Personale della Regione siciliana.Tale qualifica di “caporedattore”comunque io non l’ho trascritta nel decreto di impegno spesa. E’ lì che deve richiedere specifiche domande, al la dott.ssa  Carmen Madonia.”    Invìi una denuncia e/o segnalazione alla drssa.Madonia”

In data 30 Novembre SUD LIBERTA’ ha inviato un’e-mail al direttore generale della Funzione Pubblica. Eccola: Richiesta informazioni -e risposte- per intervista sul Quotidiano “Sud Liberta”    Pubblichiamo il testo integrale

Carmen Madonia, dirigente generale Funzione Pubblica Pers.
“Buongiorno Dott.ssa Carmen Madonia
…. desidero rivolgerLe alcune domande sull’Ufficio stampa dell’Ersu di Catania ed impegno spesa con  Vs decreto n.4161(a firma del dirigente
Giovanni Stimolo ed istr.dir.Ocello) comprensivo stipendi D.Matranga (per l’Ersu di Palermo) e Pamvini (per l’Ersu di Catania)
da settembre a dicembre 2020 più tredicesima mens.   Euro  70.915.60    art14  Cap190001  eccetera
Domanda:  Si apprende dal Vs dirigente Settore Economia con il quale lo scrivente ha avuto breve colloquio che ambedue i giornalisti precitati “rivestono la qualifica di “CAPOREDATTORE” in coerenza con un Contratto registrato regolarmente e presentato alla Regione.  Alzando il velo sull’Ufficio stampa dell’Ersu di Catania, Lei dottssa Madonia, dirigente generale della funzione pubblica della Regione Sicilia, è a conoscenza che da tanti anni – il drStimolo precisa- “saranno almeno vent’anni che cerchiamo di capire questa cosa, faccia una segnalazione-denuncia al dirigente generale”-  il giornalista Pamvini, ex funzionario dell’Ersu, afferma di essere “Caporedattore” senza che vi siano giornalisti all’interno della struttura etnea?        Il personale collocato nell’Ufficio stampa dell’Ersu -così anche all’Ersu di Palermo-  è quasi tutto amministrativo non risulta cioè iscritto all’Albo Giornalisti ed è pertanto arbitrario -oltre che illecito – dichiarare di rivestire la qualifica di “CAPOREDATTORE” in assenza di tale requisito  perchè le persone che collaborano con i giornalisti dell’Ersu di Catania e Palermo non possono definirsi “Redattori”, qualifica che spetta solo agli iscritti all’Albo prof. Elenco Prof/Pubblic.
Si desidera sapere quindi se in questi venti anni è stata solo una svista della Regione oppure intenzionalmente si vuole proseguire – come prova il Vs decreto -su un percorso che già la Corte dei conti ha censurato con gli ex 24 giornalisti degli ex Presidenti della Regione sicilia.
2)  Perchè il decreto in oggetto non cita la qualifica dei giornalisti (uno dei quali fra l’altro perennemente nelle vesti di Commissario dell’Ist.Ciechi Catania)?  Un’altra svista?
3)  Ricordo  alla dirigente generale che queste circostanze delineate fanno molta ombra alla Regione impegnata nella ricostituzione dell’Ufficio stampa centrale con altre modalità e, comunque ,più economiche, ricondotte alla qualifica contrattuale di “funz.direttivo”.        Vi è una vergognosa disparità che mette in cattiva luce anche il Presidente della Regione siciliana On Dr.Nello Musumeci che, con la Sua onestà  dovrebbe comunque intervenire soprattutto sotto il profilo economico dei due giornalisti da segnalare alla Corte dei conti
La Sua opinione a riguardo Dottssa Madonia e quali correttivi- se intenderà attuarli- porrà in essere?
Si richiede gentilmente una risposta – possibilmente in tempi brevi – alle domande sopra formulate.
           Cordiali    Saluti
30 Nov. 2020                                      Dr. Raffaele   Lanza                                       Direttore di Sud  Libertà

Un sollecito telefonico ed una risposta che dal 30 Novembre non è mai arrivata al Quotidiano “SUD LIBERTA”   nè al suo direttore  .  I lettori potranno farsi una idea di come funzionano le cose in Sicilia, come viene praticata alla Regione ed enti “padronali” che ruotano nell’ambito regionale quali l’Ersu, la norma -burletta sulla Trasparenza  e come viene “distribuito il denaro pubblico”     

 

 

 


Bisogna sempre avere il coraggio delle proprie idee e non temere le conseguenze perché l’uomo è libero solo quando può esprimere il proprio pensiero senza piegarsi ai condizionamenti “ (Charlie Chaplin).

La Regione siciliana senza progetti esecutivi o cantierabili. Il Movimento 5stelle comunica all’Ars

 

Recovery plan,Comunicato M5S all’Ars: “ Nessun documento è passato all’Ars”

La solita, inutile, sterile e rancorosa propaganda politica contro il governo Conte. I programmi che Musumeci sventola oggi sotto gli occhi dei siciliani non erano altro che aria fritta che l’Europa, senza progetti esecutivi o meglio ancora cantierabili, avrebbe rispedito al mittente. Altro che, ponte,  porto di Marsala o Metro di Palermo, saremmo rimasti con un pugno di mosche in mano”.

Lo affermano di deputati del M5S all’Ars, in risposta alle critiche di Musumeci alla programmazione del governo Conte per le risorse del recovery Fund.

“Il cliché del governo Musumeci  – comunicano i parlamentari regionali 5 stelle della Sicilia  – è  sempre lo stesso: sparare ad alzo zero contro il governo nazionale per distrarre l’attenzione dallo sfacelo  che sta causando in casa in casa nostra. Poi  -aggiungono – vorremo sapere con chi il governo Musumeci ha concertato queste proposte da inviare a Roma, non certo con l’Ars, visto che nessun documento su questa materia è passato dalle parti di Palazzo dei Normanni. Ma come, le opposizioni  a Roma sbraitano  perché , a suo dire, poco coinvolte, e Musumeci qui fa molto peggio, ignorando totalmente il Parlamento, sperando probabilmente di accontentare, con questa manovra carbonara, i deputati e i partiti che più gli servono per sorreggere il suo  governo?”. 

 “Altro che schiaffo all’isola  – concludono i deputati M5S –,  a Musumeci ricordiamo che  alla Sicilia sono destinati il  10 per cento delle risorse, mica bruscolini. I veri schiaffi ai siciliani  li dà, senza soluzione di continuità, la sua maggioranza parlamentare: uno degli ultimi, con la complicità di parte dell’opposizione,  quello relativo all’aumento delle pensioni e delle liquidazioni regalato a se stessi, in piena pandemia,  dalla quasi totalità dei deputati, tranne il M5S, forse anche dal presidente stesso, che però sulla vicenda non ha mai proferito parola”.

«INFRASTRUTTURE SICILIA, SINERGIA PUBBLICO/PRIVATO PER COLMARE IL GAP DEGLI ULTIMI 50 ANNI»

 

 

Ance Catania, assessore regionale Marco Falcone (nella foto “Press” sopra) presente a insediamento nuovo Consiglio Generale

CATANIA

«In questi anni grazie all’Ance non sono mai mancati suggerimenti, consigli, supporti, confronti costruttivi: abbiamo fatto tanto, e tanto altro potremo fare. Grazie al nuovo presidente Rosario Fresta per avermi invitato; grazie al presidente uscente Giuseppe Piana, con cui abbiamo condiviso anni proficui; grazie per avermi dato la possibilità di portare i saluti del presidente Musumeci e di essere vicino all’Associazione in un momento critico come quello che stiamo vivendo».

Così l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone ha accolto l’invito dei Costruttori etnei, partecipando questa mattina all’insediamento del nuovo Consiglio generale composto dai vicepresidenti Giuseppe Costantino e Salvatore Messina, dal tesoriere Gaetano Vecchio e dai consiglieri Marco Colombrita, Giuseppe Coppola, Marcello La Rosa, Antonio Pinzone, Nunziato Vecchio.

«Le mascherine che indossiamo oggi – ha continuato Falcone – sono il simbolo di quella limitazione che crea non pochi problemi, mettendo in difficoltà il sistema economico, il settore privato così come la tenuta dei Lavori Pubblici. Non a caso Ance nei giorni scorsi, in ragione anche della pandemia, ha chiesto e ottenuto da parte di RFI lo spostamento dei due lotti del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo: la scadenza della gara è stata spostata a gennaio, per consentire a quante più imprese di poter partecipare a un progetto strategico di tale portata. In Sicilia, nonostante le difficoltà, stiamo cercando di andare avanti per consentire all’Isola di muoversi nei binari dello sviluppo. C’è stato il Covid, ci sono stati alcuni freni, malgrado questo nel 2020 attraverso gli Urega abbiamo mandato in gara ben 245 milioni di euro di appalti, più di 90, il miglior risultato degli ultimi dieci anni. Mancano ancora 30 giorni alla fine dell’anno e noi avvieremo gli appalti più importanti di quest’anno – a Catania e Siracusa – confidando di arrivare a 290 mln con 105 gare. L’Onsai (Osservatorio nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria) ha certificato che in Sicilia nel 2019 e nel 2020 c’è stato un aumento dell’88% degli affidamenti ai liberi professionisti come architetti e ingegneri, grazie ai concorsi di progettazione e ai bandi tecnici. Siamo passati da 292 a 555 affidamenti e siamo ancora al 30 novembre. Tutto ciò grazie alle linee guida per i “bando tipo” varati nel 2018. Siamo riusciti a snellire e migliorare gli iter, trasformando la spesa pubblica in cantieri e lavoro per imprese e liberi professionisti».

Prossimo step, da parte della Regione Siciliana, sarà entro gennaio la realizzazione della piattaforma informatica che consentirà alle aziende di avere un cassetto digitale e di raggiungere quella “semplificazione” burocratica tanto attesa dalla categoria. «Siamo certi che la sinergia pubblico/privato, nel solco già tracciato – ha commentato Fresta – consentirà di migliorare ulteriormente il sistema, mettendo in campo azioni e strumenti tesi a valorizzare il nostro territorio. Grazie all’assessore per questa importante testimonianza che dà spiragli di luce e speranza in un momento davvero buio per tutto il comparto. Noi saremo collaborativi e propositivi, cercando di contribuire per recuperare il terreno perso negli ultimi 50 anni, colmando il gap infrastrutturale della nostra Isola».

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