AST REGIONE SICILIA: ACCUSE INFAMANTI, SIAMO NELLE MANI DEI LADRI CHE USANO LA POLITICA PER RUBARE E FARE QUEL CHE VOGLIONO

 

 

Comunicato M5S. Lo pubblichiamo integralmente:

“Il ciclone giudiziario che si è abbattuto sull’Ast era ampiamente prevedibile. A più riprese i  deputati regionali del gruppo M5S avevano denunciato, con tanto di atti parlamentari, note all’assessorato e audizioni  le anomalie che hanno contrassegnato la vita di questa partecipata con bilanci sempre in rosso, nonostante i grossi contributi di ‘mamma’ Regione. Preoccupano, e non poco, le voci di  un presunto coinvolgimento della politica in questa incresciosa vicenda. In questo senso auspichiamo che venga fatta chiarezza al più presto dagli organi inquirenti”.
 Lo afferma  il capogruppo del M5S all’Ars Nuccio Di Paola.

AST pubblica il bilancio 2020. Tafuri: “In attivo per il secondo anno  consecutivo” - Live Sicilia
L’avv.Gaetano Tafuri. A capo dell’AST dal 2018, sosteneva di lottare “contro il sistema” Accuse di bilanci taroccati, corruzione, fiumi di denaro di contributi concessi all’AST La magistratura lo ha interdetto dai pubblici uffici al fine di conservare le prove od elementi raccolti contro di lui

 

Quello di Ast – sottolinea Il deputato Luigi Sunseri, che sulle partecipate ha condotto uno studio accurato – è un sistema marcio che abbiamo sempre denunciato, dimostrando la mancanza di trasparenza negli appalti banditi dalla società. Proprio con l’ultima nota, del 4 Febbraio, chiedevo risposte sulla legittimità della nomina a direttore generale del dottor Ugo Fiduccia, oggi arrestato. L’Ast, in questi anni si è comportata come una società pubblica quando pretendeva i contributi e come una ditta privata quando doveva assumere figure professionali. Ho sempre segnalato il ricorso abusivo alla somministrazione di lavoro, comune anche ad altre società regionali, in quanto le assunzioni sono state influenzate più da logiche di natura politica che dalle effettive necessità dell’azienda stessa. Ricordo che a fine 2018, AST su un totale di 40 autisti assunti, 10 di loro provenivano dal Comune di Marineo, lo stesso del direttore generale”.

“Nel luglio del 2019 – afferma la deputata Stefania Campo – avevamo già denunciato con un atto parlamentare il ricorso indiscriminato da parte di AST  ad agenzie interinali per la ricerca delle figure mancanti nel proprio organico. Il dubbio, che si sta rivelando essere più che fondato, era proprio che tali agenzie avessero ricevuto segnalazioni da parte di dirigenti della stessa AST, e  che le assunzioni siano state fatte esclusivamente sulla base delle segnalazioni dei vertici dell’Azienda. Ci dispiace adesso constatare che probabilmente ci avevamo visto giusto, ma il problema a monte è sempre il medesimo: fin tanto che la politica nominerà gli amministratori allo scopo di controllare ed occupare le postazioni di potere, il merito, le competenze, la dignità e la parità dei diritti dei lavoratori resteranno sempre e soltanto belle parole mai concretamente attuate”.

“Anche nella relazione sul caso Montante, preparata dalla commissione Antimafia, cui appartengo – dichiara la deputata Roberta Schillaci – c’è un capitolo dedicato all’Ast.  Nel 2010, sotto il governo Lombardo, si voleva fondere l’azienda regionale, in una difficile posizione debitoria, con la Jonica Trasporti di Montante, ma il vero obiettivo era acquisire il patrimonio immobiliare di Ast, del valore di oltre 50 milioni di euro. L’operazione fallì ma questo dimostra come la partecipata abbia sempre fatto gola ai privati, mentre dovrebbe essere una casa di vetro, trasparente e impermeabile alla distribuzione clientelare di incarichi e appalti”.

Arrestate cinque persone per corruzione,accesso abusivo sistema informatico, truffa, dai Carabinieri di Bagheria

Carabinieri: chi sono e che cosa fanno - CM Junior
Indagini dei Carabinieri di Bagheria

 

Bagheria

Associazione per delinquere finalizzata alle truffe e sostituzione di persona, fabbricazione di documenti falsi, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio ed accesso abusivo ad un sistema informatico, queste le accuse nei confronti   persone arrestate dai Carabinieri di Bagheria.

Il provvedimento è stato emesso nel corso delle indagini preliminari condotte dal gip di Palermo, su richiesta della Procura. Documentate 18 truffe, commesse nell’arco di quasi un anno per un valore complessivo stimato in circa mezzo milione di euro. Indagate anche altre sette persone che avrebbero ‘prestato’ la propria fotografia per la materiale fabbricazione di documenti falsi, poi utilizzati nelle varie fasi delle truffe.

Le indagini, condotte dalla Compagnia di Bagheria tra dicembre 2019 e agosto 2020, hanno svelato l’esistenza di un’associazione criminale dedita a truffe seriali a danno di numerosi istituti di credito. Gli indagati avrebbero proceduto al furto d’identità di ignare vittime, generalmente facoltosi professionisti in pensione, attraverso cui, mediante la contraffazione dei loro documenti d’identità e la creazione di documentazione falsa, sarebbero state avviate pratiche di finanziamento (di importo compreso tra i 12.000 e gli 80.000 euro) per l’acquisto di autovetture che poi sarebbero state subito rivendute a terzi, acquisendo ulteriori profitti illeciti.

   Coinvolti anche il Comune di Palermo e la Regione siciliana, il primo con l’Ufficio Anagrafe del Comune di Palermo , il secondo per  un funzionario del Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale della Regione Siciliana tra le cinque persone arrestate questa mattina dai carabinieri di Bagheria

Si apprende che l’’impiegato del Comune avrebbe avuto l’incarico di fornire le generalità delle vittime necessarie per mettere in atto la sostituzione di persona (dati anagrafici, stato civile, numero dei documenti di riconoscimento).

Il sistema per l’operatore comunale era semplice, accedeva abusivamente ai sistemi informatici che usava per ragioni di servizio e in cambio riceveva somme di denaro. Il funzionario della Regione invece, già interdetto dai pubblici uffici perché condannato per truffa, avrebbe più volte fornito il numero di telefono fisso del proprio ufficio, da indicare nella stipula del contratto a garanzia del finanziamento, per far fronte ad eventuali chiamate di controllo degli istituti di credito, così da poter assicurare telefonicamente che i richiedenti fossero dipendenti regionali. Altre sette persone sono indagate in stato di libertà. Le indagini hanno permesso di accertare 18 truffe, commesse nell’arco di quasi un anno, per un valore complessivo stimato in circa mezzo milione di euro.

Provenzano (SIMDO): «Malattia in aumento, soprattutto nel Sud Italia. Sicilia maglia nera per mortalità»

Giornata mondiale del diabete

 

Nel 2021 ricorre il centenario dalla scoperta dell’insulina che ha cambiato la vita dei malati di diabete. Sensibilizzare per intervenire in tempo

Domenica 14 novembre, ricorre la Giornata mondiale del diabete, data scelta per omaggiare la nascita del fisiologo canadese Frederick Grant Banting, che insieme a Charles Herbert Best, scoprì l’insulina, nel 1921. Si celebra quindi, quest’anno, il centenario del farmaco che ha segnato il punto di svolta nella cura della malattia che colpisce milioni di persone nel mondo con dati in forte aumento in Italia e in particolar modo al Sud, in Sicilia, Campania, Puglia per via della diffusa obesità. Con l’aggravante che già alla diagnosi un 33% dei pazienti ha sviluppato patologie cardiovascolari.

 Dopo un secolo, non tutti ancora riescono a curarsi. “Accesso alle cure. Se non ora quando” è, proprio, lo slogan scelto da Diabete Italia onlus per questa edizione che porta all’attenzione pubblica la necessità di accesso ai farmaci e terapie innovative, ai dispositivi tecnologici, al supporto psicologico, all’educazione terapeutica, ai corsi di formazione per gli insegnanti dei bambini con diabete, l’accesso agli stili di vita salutari, l’attività fisica e la sana alimentazione.

 In Sicilia la mortalità per diabete è doppia rispetto al resto di Italia Anche SIMDO, Società Italiana Metabolismo, Diabete, Obesità ha aderito alla Giornata mondiale del diabete. «È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica – afferma il presidente di SIMDOVincenzo Provenzano – perché l’aumento esponenziale della malattia nella popolazione la rende un’emergenza a cui far fronte con tutte le forze disponibili. Non aumentano solo i casi di diabete mellito, quello di tipo 2 legato all’obesità, ma sono in aumento anche quelli nei bambini soprattutto nelle zone in cui le condizioni socio economico culturali sono meno elevate». «In questo – ha sottolineato Vincenzo Provenzano  anche  primario di Diabetologia all’ospedale Civico di Partinico – la Sicilia è maglia nera con una mortalità doppia rispetto al resto di Italia, tripla rispetto al Trentino e al Friuli, e nelle conseguenze gravi come l’amputazione del piede. È encomiabile l’impegno dell’assessorato alla Salute della Regione siciliana e dell’ASP di Palermo a favore delle persone con diabete ed in particolare dei bambini e delle donne in gravidanza. Perché non esiste un unico malato di diabete ma ogni età e ogni genere ha delle peculiarità che non possono essere ignorate per garantire a ciascun malato una vita migliore. Bisogna puntare sugli obiettivi della cura – conclude Provenzano – e prevenire le complicanze invalidanti e ottenere buona qualità della vita». 

Diabete: le rivoluzioni tecnologiche e farmacologiche. Da oggi, fino al 16 Ottobre il XX congresso nazionale di Simdo a Palermo

PALERMO

«Il diabete non fa più paura» afferma Vincenzo Provenzano, presidente di Simdo. Il congresso, fino a sabato 16 ottobre, al Saracen Hotel di Isola delle Femmine

Il Saracen Sands Hotel & Congress Centre di Isola delle Femmine, alle porte di Palermo, ospita da oggi ,giovedì 14 a sabato 16 ottobre, 20esimo congresso nazionale della Simdo, Società Italiana Metabolismo Diabete Obesità. Tra i temi che saranno affrontati durante la tre giorni aperta a diabetologi, endocrinologi, dietologi, obesiologi, cardiologi, nefrologi e medici di medicina generale, ci saranno le recenti innovazioni tecnologiche e farmaceutiche che, grazie a un moderno approccio multidisciplinare, rendono più efficienti le cure dei pazienti con diabete.

La cerimonia inaugurale oggi  alle 15 alla presenza dell’assessore all’Istruzione della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, del commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, del presidente dell’Ordine dei Medici, Toti Amato, dell’assessore al Verde del Comune di Palermo, Sergio Marino. A presiedere il congresso Vincenzo Provenzano, responsabile dell’Unità operativa di diabetologia e malattie del metabolismo dell’Ospedale Civico di Partinico e presidente nazionale della Simdo.

I temi del 20° Congresso nazionale della Simdo

Saranno presenti oltre cento esperti provenienti da ogni parte d’Italia, intervenendo sia in presenza che da remoto, nell’arco di sei sessioni di lavoro, tra letture, lectio magistralis e tavole rotonde. Grande spazio sarà dedicato alle nuove molecole e tecnologie che stanno dando risultati eccezionali nella riduzione di eventi cardiovascolari, come infarto, ictus e scompenso cardiaco, ma anche per le malattie renali.

Tra i temi di discussione, il piede diabetico, l’approccio farmacologico all’obesità, i cento anni dell’insulina e le complicazioni cardiologiche e nefrologiche. Una tavola rotonda sarà dedicata all’umanizzazione delle cure al tempo del Covid e un simposio si concentrerà sui legami tra diabete, Alzheimer e Covid dal punto di vista dei clinici.

«Il diabete ormai non fa più paura – afferma Vincenzo Provenzano, presidente di Simdo, È un momento storico, che non esitiamo a definire rivoluzionario, grazie agli straordinari progressi nelle conoscenze fisiopatologiche e alle formidabili innovazioni diagnostico-terapeutiche. Oggi più̀ che mai, è per questo necessario, un enorme sforzo nel campo dell’aggiornamento professionale».

Il congresso gode del patrocinio, oltre che di diverse società scientifiche, dell’Assemblea Regionale Siciliana; degli assessorati regionali della Salute, dell’Istruzione e Formazione professionale e dei Beni Culturali; del Comune di Palermo e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odondotiatri della Provincia di Palermo. Provider e segreteria organizzativa sono a cura di Biba Group……

 

ALLA MANIERA DEI GULAG SOVIETICI: CHI DA’ FASTIDIO DEVE ESSERE CONSIDERATO “PAZZO”

 

REAZIONI AL NOSTRO SERVIZIO SULL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO: “QUESTO GIORNALISTA, LANZA , DA’ FASTIDIO,  DIFFONDIAMO  CHE  E’  PAZZO..”

 

Giornalisti uccisi dalla mafia

 

Vicenda dei dipendenti dell’Istituto Incremento Ippico e reazioni al nostro Servizio “La topica della Regione sicilia,.L’Istituto Incremento ippico,gli “interni di famiglia” fra dirigenti e sindacati”,   ha un’appendice  .

I sindacalisti citati sembra non abbiano intenzione di rispondere ai legittimi interrogativi sollevati -in primis sull’omessa stesura del verbale sindacale nella riunione sindacale del 13 luglio scorso all’assessorato all’Agricoltura dove erano presenti pure l’assessore al ramo , direttore generale e dirigenti dipartimentali.

Abbiamo avuto notizia -ma appare  evidente l’impossibilità-al momento in cui scriviamo,di addurre le prove su questo assunto la lettura dell’articolo abbia sollevato un generale consenso tra i dipendenti interessati  mentre nell’ambito sindacale son venute fuori asserzioni gratuite,  un linguaggio cioè gravemente offensivo e minaccioso nei nostri confronti e di SUD LIBERTA’.

Ricordiamo ai sindacati della Regione-se le cose stanno così- che hanno sbagliato ancora bersaglio. Chi scrive è solo un testimone di fatti, giornalista d’inchiesta e critico incisivo  Non c’è nulla da parte mia e del giornale che ho l’onore di dirigere contro l’attività sindacale e il vostro operato . Ma le offese, di gravità colossale, e tutto il resto che mi viene riferito nei messaggi, ci ricorda – e lo diciamo con un pò di amarezza- i gulag sovietici dove i giornalisti e intellettuali dissidenti marcivano col marchio di dementi .     Insomma anche in Sicilia o nel Sud Italia si può brutalmente giocare con le parole ed “ipoteticamente”affermare:  “LANZA, QUESTO GIORNALISTA D’INCHIESTA DA’ FASTIDIO: CONSIDERIAMOLO PAZZO…DIFFONDIAMO..”

 

Trenta cavalli, trenta stallieri. A Catania come dai maragià!- Gian Antonio  Stella- Sette

Un esemplare equino,colore nero, di rara bellezza e vivacità

Se fosse davvero così , significherebbe allora scaricare il peso della cattiva coscienza -il non aver risposto alle domande poste dal nostro Giornale, che poi sarebbero le domande dei dipendenti prostrati dell’Istituto ippico- di quegli elementi che hanno impedito finora la risoluzione della delicata vicenda, che con un pò di buona volontà, senza minacce ed  etichettature di follia,si potrebbero anche individuare

Raffaele     Lanza

IL LATO OSCURO DELLA REGIONE SICILIANA: DOVE PADRINI POLITICI E DIRIGENTI HANNO MESSO LE MANI E DIVORATO IL DENARO PUBBLICO. CHE VERGOGNA………………………………..

Dirigenti pubblici: serve controllo preventivo degli atti, non dichiarazioni dei “redditi da corruzione” - AgoraVox Italia

Presentato oggi in conferenza stampa lo studio del deputato Sunseri  (M5S) all’Ars, che ha passato ai raggi x la galassia dei soggetti finanziati dal bilancio regionale. “Tra enti e partecipate – ha detto – ci sono 7000 dipendenti, con bilanci quasi sempre disastrosi, soggetti che non conoscono nemmeno gli immobili che posseggono, altri in attesa di liquidazione da più di 20 anni: è il disastro”.

Ci sono soggetti in attesa di liquidazione da oltre 20 anni, altri con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti, la maggioranza con i bilanci in negativo, altri che non conoscono nemmeno il numero degli immobili che posseggono. E tutti assommano un esercito di circa 7000 dipendenti.
Viaggio nel mondo oscuro e parecchio disastrato di enti, partecipate e organismi regionali che costano troppo e rendono pochissimo.

 

foto M5S-Deputato Luigi Sunseri

È del M5S all’Ars il primo studio organico su partecipate e dintorni che scava a fondo su conti, fatti e misfatti della galassia parallela a mamma Regione. A realizzarlo, con la collaborazione del suo staff, il deputato, componente della commissione Bilancio Luigi Sunseri, che, grazie ad attività ispettive e di controllo, per anni ha passato ai raggi x i soggetti appesi a vario titolo alle mammelle della Regione: sono 163 tra enti strumentali (71), organismi strumentali (24), società a partecipazione diretta (13) e organismi in liquidazione (55) che lasciano tracce (a volta pesantissime) sui bilanci regionali, spesso senza portare grande giovamento alla collettività, con un esercito di dipendenti (6997) che rappresenta il 50 per cento dei dipendenti regionali. E con il corollario di consigli di amministrazione, commissari liquidatori che non liquidano, assunzioni poco chiare e uno stuolo di immobili abbandonati.
Il lavoro è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa on line tenuta da Sunseri e dalla vicecapogruppo M5S, Gianina Ciancio.
“Quello che salta agli occhi – ha affermato Gianina Ciancio – è la mancanza di trasparenza in questo ambito. Ci troviamo di fronte a documenti che dovrebbero essere pubblici ma che di fatto non lo sono e che è difficilissimo reperire perché si sbatte sempre contro muri di gomma. Il lavoro fatto da Luigi Sunseri è preziosissimo perché permette di accedere ad informazioni altrimenti difficilmente rintracciabili e che è importante portare alla conoscenza di tutti”.
“Questo studio – ha detto Sunseri – è il risultato di un duro lavoro fatto di ispezioni, atti parlamentari, esposti in procura, ricerche e analisi dei dati a disposizione, purtroppo spesso troppo difficili da reperire. E’ riduttivo limitarsi a dire che il mondo delle partecipate e degli enti regionali è fatto, tra le tante cose, di razionalizzazione mai iniziate, liquidazioni iniziate da decenni e mai concluse ma che continuiamo a pagare, compensi alle stelle, incarichi e consulenze fuori controllo o, ancora, indennità accessorie erogate senza nessuna verifica dei risultati raggiunti. Il mondo delle partecipate è qualcosa di più. E’ un mondo parallelo a quello regionale, ma soprattutto sommerso che pochi cittadini riescono a comprendere e a conoscere. Esistono società (come Interporti siciliani, ad esempio) che, sebbene costituite decenni fa per uno scopo ben preciso, non hanno mai realizzato l’obiettivo per cui sono nate. Altre, come l’Ast, che hanno debiti con tutti, banche, fornitori, col Fisco, verso Inps e personale e che, nonostante questo, continuiamo a ricapitalizzare, a rifinanziare e a tenere in vita. Quasi nessuno sa che ad occuparsi di ricerca ci sono ben 7 consorzi, con 7 consigli di amministrazioni ed altrettanti collegi sindacali. Uno di questi, il Corissia, ha 6 amministratori a fronte di soli due dipendenti. E tutto ciò con soldi che arrivano dalle tasche dei cittadini. Bisogna informare tutti di quello che accade alla Regione, ed è quello che poi mi ha spinto ad iniziare questo studio. Di certo c’è che se questi organismi fossero privati, con i loro bilanci fortemente e perennemente in rosso, la gran parte avrebbe chiuso i battenti da tempo. E invece sono lì, alcune società sono in attesa di liquidazione da più di 20 anni (Espi ed Ems dal 1999), a fare da palla al piede a una Regione sempre più con l’acqua alla gola”.

I soli dipendenti delle società partecipate pesano sul bilancio regionale per 235 milioni all’anno. Nel quinquennio 2013-2018 l’esborso per questo personale per le casse regionali è stato di 1.265 milioni di euro e questo al netto dei costi per le consulenze e rapporti di lavoro atipico (ad esempio contratti a tempo determinato e lavoro somministrato) e senza considerare quelli delle società in liquidazione. Sulle partecipate la Corte dei Conti è andata giù durissima: “le partecipate regionali si sono dimostrate geneticamente prive di sostenibilità economica”.

Per mettere un argine alla perdite delle partecipate, la Regione periodicamente ha messo in piedi piani di razionalizzazione che prevedevano contenimento dei costi, accorpamenti e messe in liquidazione che però sono puntualmente rimasti sulla carta. Così è successo per quelli approntanti nel 2018 e nel 2019 per Ast, Sicilia Digitale, Airgest, Maas, Psts, Sas e Interporti. E probabilmente succederà per quello approntato nel 2020.

“Ho cercato – ha affermato Sunseri- di trovare una ragione, un filo logico che potesse giustificare il mantenimento di un sistema così pesante e costoso. L’unica logica che guida l’intero sistema delle società e degli enti regionali è quella del potere. Una logica fatta di poltrone, incarichi e – bisogna avere il coraggio di dirlo – di voti. Perché, poi, è quello che giustifica l’inerzia politica. Mi ricordo ancora quando Musumeci, in campagna elettorale, annunciò di liquidare l’Ente di Sviluppo Agricolo definendolo ‘l’ultimo carrozzone della Repubblica’. Mi spiace, però, ricordare che quel carrozzone è ancora lì e continua a non funzionare” .

“Complicare – ha concluso Sunseri – è facile, perché è nelle pieghe della confusione e del disordine che è più facile nascondere le macchie, ciò che è difficile è invece semplificare. Per semplificare bisogna togliere e per togliere bisogna sapere cosa togliere, un’operazione che presuppone la conoscenza dei difetti, ma anche dei pregi, di un sistema così complesso. Bisogna cambiare prospettiva, assumersi la responsabilità di decisioni anche difficili togliendo ciò che non serve, è inutile o troppo costoso. Solo così potremo smontare un sistema marcio e che va assolutamente cambiato”.

Valentina Zafarana: ” Ecco come la Regione siciliana spende milioni di euro (6) in interventi inutili mentre la Sicilia muore”

Valentina Zafarana - sicilia5stelle

Valentina Zafarana del M5S

Dopo le mirabolanti fontane in stile il boss delle cerimonie, la Regione Siciliana con un vero e proprio gioco delle tre carte, utilizzerà ben 6 milioni di euro per opere di riqualificazione di Palazzo d’Orleans e per l’allestimento di un giardino verticale sulla facciata del palazzo moderno adiacente alla presidenza della Regione. Ancora una volta il presidente dimostra di avere occhi solo per i palazzi del potere e per la ‘sua’ Ambelia per la quale, non si sa come, riesce sempre a trovare i soldi, come dimostra l’ennesimo milione mezzo saltato fuori dal cilindro del presidente”.
Lo afferma la deputata M5S Valentina Zafarana (nella foto d’archivio) che bilanci alla mano, denuncia l’ennesimo spreco di risorse per l’abbellimento della presidenza della Regione Siciliana.
“Da un nostro controllo delle spese deliberate dalla Regione – racconta la deputata – è saltata fuori una delibera (risale a febbraio) sulla quale abbiamo ritenuto fare degli approfondimenti perché rappresenta l’ennesimo schiaffo alla povertà e a chi rischia di soccombere in un momento di grandissima crisi come quello attuale”.
“La vicenda – spiega Zafarana – ha inizio nel 2020, quando con una delibera di giunta, ovvero la n.163 viene apprezzato l’intervento di riqualificazione dell’albergo delle Povere di corso Calatafimi a Palermo, prevedendo una spesa di 11 milioni di euro con i fondi dell’articolo n.38 dello Statuto. Lo stesso intervento viene poi inserito nella finanziaria di settembre 2020 in un fondo di 50 milioni di euro per la manutenzione straordinaria degli immobili regionali liberando quindi gli 11 milioni di euro dell’articolo 38 precedentemente previsti. Ebbene, cosa decide di fare il presidente Musumeci? Con un vero e proprio gioco delle tre carte, anziché utilizzare questi soldi per altre spese certamente più necessarie per la cittadinanza, decide di utilizzarli per abbellire ancora Palazzo d’Orleans. Nello specifico un milione e 900 mila euro saranno utilizzati per la creazione di un giardino verticale sulla facciata del palazzo moderno adiacente alla Presidenza della Regione in piazza Indipendenza. Quattro milioni e 530 mila euro verranno impiegati per la climatizzazione della nuova ala, la riqualificazione dell’impianto idrico del parco, la sistemazione del giardino e la ristrutturazione della sala Alessi. A questi va aggiunto il milione e mezzo per la riqualificazione dell’ex palazzo Esa di Catania”.

“Queste spese – conclude Zafarana – mostrano la vera natura di Musumeci, ovvero dedicarsi più alle apparenze che alla sostanza, dato che i siciliani in questa fase pandemica hanno potuto vedere ben pochi ristori da parte della stessa Regione che, invece, spende e spande per rifarsi il trucco”

Stamane, Sabato, Sindaci, amministratori, cittadini a Buccheri (Siracusa) per reclamare la fiscalità di sviluppo

Oggi,sabato 12 giugno dalle ore 9,30 ci sarà un incontro dalle Zone Franche Montane Sicilia promosso dai comuni Iblei, in piazza Roma a Buccheri, in provincia di Siracusa, con sindaci, amministratori, consiglieri comunali, CNA, imprenditori e cittadini, per reclamare la fiscalità di sviluppo e difendere il diritto di residenza.  Una norma che non è stata ancora approvata, dopo più di 2300 giorni. Le popolazioni delle terre alte di Sicilia la chiedono per scongiurare un futuro di abbandono dei luoghi in cui sono nate.

 

La richiesta di audizione ai presidenti di Governo e Assemblea regionale siciliana
 
Nei giorni scorsi una richiesta di incontro urgente è stata inoltrata dai sindaci e dall’associazione ZFM Sicilia al presidente della Regione sicilianaNello Musumeci e a Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana per pianificare un’azione comune politica e istituzionale per la definizione del percorso, che interessa i due rami del Parlamento italiano. Dopo l’approvazione dell’ordine del giorno, nel corso della 264esima seduta dell’Ars, con parere “favorevole” del Governo, non risulta sia stato fatto nulla di dirimente per accelerare l’iter legislativo a Roma.

 

Attendere ancora è da irresponsabili, non ci sono reali impedimenti”
 
«Non ci sono reali impedimenti per applicare la fiscalità di sviluppo alle Terre alte di Sicilia. È da irresponsabili continuare a procrastinare ed essere indifferenti ad un processo che porterà reale benessere a tutti i siciliani» fanno sapere dall’associazione Zone Franche Montane Sicilia. «Non possiamo più aspettare – è il commento del coordinatore Vincenzo Lapunzina -, abbiamo aspettato per fin troppo tempo. Ogni giorno che passa assistiamo alla chiusura di attività commerciali e quelle che resistono hanno difficoltà ad andare avanti. La fiscalità di sviluppo è una misura sostanziale e anche psicologica nell’immediato che mira a dare fiducia agli operatori economici, nonché fiscale e previdenziale».

Le Zone Franche Montane ancora in piazza con i comuni degli Iblei per difendere il Diritto di Residenza,la fiscalità di sviluppo, sabato 12 giugno a Buccheri (Siracusa

 

 

Dopo tanti incontri, promesse politiche e clamore mediatico, la legge che istituisce le Zone Franche Montane in Sicilia non è stata ancora approvata, nonostante un faticoso cammino di più di 2300 giorni.

Le popolazioni delle terre alte di Sicilia che attendono questa norma politica ed economica per scongiurare un futuro di
abbandono dei luoghi in cui sono nate, riunite nell’associazione Zone Franche Montane continuano a chiedere il riconoscimento del proprio diritto di residenza.
Nei giorni scorsi, i comitati operativi dei sindaci e dell’associazione hanno firmato una richiesta di audizione congiunta al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci e al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco
Miccichè e il prossimo sabato 12 giugno alle ore 9,30 ci sarà un incontro dei comuni degli Iblei in piazza Roma a Buccheri, in provincia di Siracusa con sindaci,amministratori, consiglieri comunali, CNA, imprenditori e cittadini e il sindaco di
Buccheri, Alessandro Caiazzo.

 

 

La richiesta di audizione ai presidenti di Governo e Assemblea regionale siciliana  Una richiesta di incontro urgente è stata inoltrata dai sindaci e dall’associazione ZFM Sicilia al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci e a Gianfranco
Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana per pianificare un’azione comune politica e istituzionale per la definizione del percorso, che interessa i due rami del Parlamento italiano. Dopo l’approvazione dell’ordine del giorno, nel corso della 264esima seduta dell’Ars, con parere “favorevole” del Governo, non risulta sia stato fatto nulla di dirimente per accelerare l’iter legislativo a Roma.
I primi cittadini siciliani che hanno chiesto un incontro a Musumeci e Miccichè In rappresentanza di sindaci e associazione hanno firmato la richiesta di audizione ai vertici della Regione per parlare di strategie operative sono stati i sindaci Alessandro Caiazzo – Buccheri (Sr), Bartolo Giaquinta – Giarratana (Sr), Angelo Pulvirenti – Nicolosi (Ct), Pinuccia Raiti – Linguaglossa (Ct), Gandolfo Librizzi – Polizzi Generosa (Pa), Leonardo Neglia – Petralia Sottana (Pa), Lillo Puleo – Blufi (Pa), Dino Castrovinci – San Marco D’Alunzio (Me), Pippo Nobile – Castel di Lucio (Me), Giuseppe Catania – Mussomeli (Cl), Salvatore Noto – Marianopoli (Cl),Paola Immordino – Villalba (Cl), Luigi Bonelli – Nicosia (En), Stefano Fasciana –
Regalbuto (En), Ausilia Cardaci – Agira (En), Filippo Taranto – Montalbano Elicona (Me), Concetto Orlando – Roccafiorita (Me), Valeria Imbrogio –Castell’Umberto (Me), Giovanna Bubello – Alessandria della Rocca (Ag),Francesco Di Giorgio – Chiusa Sclafani (Pa), Nina Comparetto – Prizzi (Pa) e PioSiragusa – Corleone (Pa) e Vincenzo Lapunzina, presidente dell’associazione ZFM Sicilia.

 

 

“Attendere ancora è da irresponsabili, non ci sono reali impedimenti” per applicare la fiscalità di sviluppo alle Terre alte di Sicilia. È da irresponsabili continuare a procrastinare ed essere indifferenti ad un processo che porterà reale benessere a tutti i siciliani» fanno sapere dall’associazione Zone Franche Montane Sicilia. «Non possiamo più aspettare – è il commento del coordinatore Vincenzo Lapunzina -, abbiamo aspettato per fin troppo tempo. Ogni giorno che passa assistiamo alla chiusura di attività commerciali e quelle che resistono hanno difficoltà ad andare avanti. La fiscalità di sviluppo è una misura sostanziale e anche psicologica nell’immediato che mira a dare fiducia agli operatori economici, nonché fiscale e previdenziale».

 

Zone Franche Montane: è l’ora degli  imprenditori. Il 30 maggio nuovo presidio allo svincolo Irosa

 

Nuovo appello di ZFM alla deputazione nazionale e al governo regionale: «È in gioco il futuro di tutti i paesaggi di montagna della Sicilia»

Non arretra di un passo l’azione delle Terre alte di Sicilia di Sicilia sulla fiscalità di sviluppo, vista come unica via per continuare a vivere nei territori minacciati dalla crisi economica e dallo spopolamento. A manifestare sono adesso gli operatori economici che si raduneranno domenica 30 maggio dalle 10,00 allo svincolo Irosa dell ‘autostrada A19.

 

Nelle ultime iniziative promosse dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, in prima fila erano stati i sindaci e gli amministratori dei
133 comuni rappresentati, prima a Roma, a Montecitorio, e poi a Palermo a Palazzo dei Normanni, sede del parlamento siciliano.
«Saranno simbolicamente presenti due operatori economici per i 133 Comuni coinvolti – fanno sapere dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia che si spende da anni per l’;ottenimento di una norma di politica economica che potrebbe far ripartire i comuni di tutte le province siciliane con un'altezza sul mare di almeno 500 metri e una popolazione inferiore ai 15000 abitanti -. La fiscalità di sviluppo, destinata alle Terre alte di Sicilia, – si legge – è una misura psicologica prima ancora che fiscale e previdenziale. È in gioco il futuro di tutti i paesaggi di montagna della Sicilia».

Un nuovo appello alla deputazione nazionale e al governo regionale    Le richieste del comitato, degli amministratori e degli operatori economici per questa nuova iniziativa sono rivolte alla deputazione di Camera e Senato eletta in Sicilia, affinché faccia sentire la propria voce nei due rami del parlamento e al governo nazionale affinché si decida di approvare, nell’immediato, le disposizioni concernenti
l’istituzione delle Zone Franche Montante in Sicilia, approvata dall’Assemblea regionale siciliana il 17 dicembre 2019.
L’appello al Governo della Regione siciliana, che verrà rilanciato in occasione del nuovo appuntamento allo svincolo Irosa il prossimo 30 maggio, dalle 10,00 è di accelerare il processo di perimetrazione delle Zone Franche Montane in Sicilia, così come indicato nelle Disposizioni, e di dare seguito alla volontà politica espressa chiaramente dall’Assemblea regionale siciliana con l’ordine del giorno approvato lo scorso 17 maggio, che impegna il presidente della Regione siciliana a porre in essere tutte le interlocuzioni istituzionali opportune affinché la Commissione paritetica (composta da quattro membri in rappresentanza dello Stato e della Regione) adotti provvedimenti idonei a trovare adeguata copertura finanziaria destinando le risorse provenienti dal gettito dell’Iva all’importazione.

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I  COMUNI PARTECIPANTI

Acquaviva Platani, Agira, Aidone, Alessandria della Rocca, Alia, Alimena, Assoro,
Basicò, Baucina, Bisacquino, Bivona, Blufi, Bompietro, Buccheri, Buscemi,
Caccamo, Calascibetta, Caltabellotta, Caltavuturo, Cammarata, Campofelice di
Fitalia, Campofiorito, Capizzi, Cassaro, Castel di Lucio, Castell'Umberto, Castellana
Sicula, Castelmola, Casteltermini, Castiglione di Sicilia, Castronovo di Sicilia, Cefalà
Diana, Centuripe, Cerami, Cesarò, Chiaramonte Gulfi, Chiusa Sclafani, Ciminna,
Contessa Entellina, Corleone, Erice, Ferla, Floresta, Fondachelli-Fantina, Frazzanò,
Gagliano Castelferrato, Galati Mamertino, Gangi, Geraci Siculo, Giarratana,
Giuliana, Godrano, Grammichele, Gratteri, Grotte, Isnello, Leonforte, Lercara Friddi,
Librizzi, Licodia Eubea, Limina, Linguaglossa, Longi, Lucca Sicula, Maletto,
Malvagna, Maniace, Marianopoli, Marineo, Mazzarino, Mezzojuso, Milo, Mineo,
Mirabella Imbaccari, Mistretta, Mojo, Alcantara, Montalbano Elicona,
Montemaggiore Belsito, Monterosso Almo, Motta d'Affermo, Mussomeli, Naro,
Naso, Nicolosi, Nicosia, Nissoria, Novara di Sicilia, Palazzo Adriano, Palazzolo
Acreide, Pedara, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Piana degli Albanesi, Prizzi,
Raccuja, Ragalna, Randazzo, Regalbuto, Resuttano, Roccafiorita, Roccapalumba,
Roccella Valdemone, Rometta, San Cono, San Fratello, San Giovanni Gemini, San
Marco d'Alunzio, San Mauro Castelverde, San Salvatore di Fitalia, San Teodoro,
Sant'Alfio, Santa Caterina Villarmosa, Santa Cristina Gela, Santa Domenica Vittoria,
Santo Stefano Quisquina, Sclafani Bagni, Serradifalco, Sperlinga, Sutera,
Trecastagni, Troina, Tusa, Ucria, Valguarnera Caropepe, Valledolmo, Ventimiglia di
Sicilia, Vicari, Villalba, Villarosa, Vizzini, Zafferana Etnea.

Comitato regionale promotore:

Vincenzo Lapunzina (Associazione il Caleidoscopio) Alberto Virga (Consorzio
Centro Commerciale Naturale di Gangi), Antonio Polito (CCN Petralia Sottana),
Salvatore Cassisi (CCN Polizzi Generosa), Vincenzo Spinelli (CCN di Nicosia),
Giuseppe Cità (Responsabile di zona della Confesercenti), Calogero Spitale
(Responsabile di zona della CGIL), Giuseppe Profita (Responsabile di zona di
CASARTIGIANI), Salvatore Bartolotta (Coordinatore dei Borghi più Belli d’Italia –
Sicilia), Salvatore Bivona (Presidente Cidec Sicilia), Lidia D’Angelo (Presidente
associazione Pro Piano Battaglia e Madonie)

 

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