Disco rosso della Regione Sicilia al Click-day che apre alle imprese sul Bonus-Sicilia (a fondo perduto)

bonus sicilia, Sicilia, Politica

Palermo

Disco rosso della Regione Siciliana  sul click day, che  apre a tutte le imprese che ne faranno richiesta, di accedere al Bonus Sicilia. Il comunicato è dell’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, nel corso di una conferenza stampa, dopo il flop della piattaforma digitale sulla quale aveva puntato il governo siciliano.

“La platea degli imprenditori è confermata”, ma “cambieranno le modalità del bando e prenderemo in considerazione tutte le domande, verificando soluzioni per rispondere a categorie non comprese nel bando stesso”.

Io ero pronto a dare i fondi lunedì mattina – ha ammesso -, sono cambiate le regole sul campo per fatti non imputabili a me. L’arbitro quella mattina non è venuto sto rimodellando il sistema per permettere a tutti di prendere qualcosa. Vogliamo pagare il prima possibile”.

 

La Regione Sicilia continua a pagare i debiti di una società che non esiste  più

Vediamo come si presenta la situazione in Sicilia e quali sono le criticità rilevate   La “Concessione contributi a fondo perduto a favore delle microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi” presenta problematiche applicative relative alla maggior parte delle imprese colpite dalla crisi determinate dallemergenza sanitaria tuttora in corso. Si tratta di problematiche  rilevate dalle  associazioni di categoria, ordini professionali e dai tecnici, in genere, che hanno avuto modo di entrare nel dettaglio dellavviso pubblico di recente pubblicazione.

Tra i vari requisiti che devono possedere le aziende operanti in Sicilia  cè quella che devono avere sede legale e/o perativa nellisola e risultare attive alla data del 31 dicembre 2019. Ed è proprio questultima condizione che ci lascia perplessi come a dire che le aziende che hanno iniziato lattività il 31 gennaio 2020 non hanno subito le conseguenze nefaste della chiusura a causa del Covid 19. Appare, piuttosto, un modo penalizzante per i giovani imprenditori che hanno investito sul proprio futuro. Si rende indispensabile, altresì, rivedere la tabella dei Codici Ateco ammissibili al finanziamento. Alcune attività, seppur non ricomprese tra i codici del Dpcm di marzo, erano di fatto chiuse. Per rendersene conto, basta consultare i dati della Cig.Occorre dunque fare – per le associazioni di categoria, ela Confcommercio -in modo che resti in primo piano, rispetto alla valutazione delle istanze presentate, la riduzione del fatturato in maniera evidente rispetto allo stesso periodo dellanno precedente.

Altra condizione di ammissibilità prevista   riguarda lessere in possesso di Durc rilasciato da Inps-Inail. Parlando di piccole e medie imprese, già in sofferenza economica prima della pandemia, il non versare i contributi per un imprenditore rappresenta, non un atto di evasione con un intento fraudolento, ma una necessità per far fronte a esigenze vitali primarie ed aspettare tempi migliori per costruirsi la propria pensione. E una condizione in cui, allo stato attuale, si trovano migliaia di imprese siciliane. Poi, altra richiesta che sembra eccessiva, la certificazione del revisore contabile che comporterebbe un costo aggiuntivo per limpresa e che, piuttosto, si potrebbe risolvere con unautocertificazione da parte dellimpresa stessa. Vi sono  criticità relative allaccessibilità al servizio di prenotazione, compilazione e invio della stessa istanza. La presenza dello Spid, così come abbiamo già avuto modo di precisare nei giorni scorsi, sta facendo riscontrare delle criticità non da poco nei tempi di attivazione dello stesso da parte delle varie Camere di commercio dove, da un giorno allaltro, si sono riversate migliaia di domande da evadere. La burocrazia è rimasta tale, non sono state eliminate le anomalie e fornire un sostegno realmente efficace alle varie attività produttive ricadenti sul nostro territorio.

MERCOLEDI’ 30 ENTRA IN VIGOREIN SICILIA LA NUOVA ORDINANZA ANTICOVID-19 DEL PRESIDENTE MUSUMECI

 

 Ordinanza del Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci per combattere la pandemia del Covid-19  Entrerà in vigore mercoledì e avrà efficacia fino al 30 ottobre.

Spesso ritornano: ecco la Regione dei riciclati | Rep

Mascherina all’aperto – Tra le novità, “l’obbligo per ogni cittadino, al di sopra dei 6 anni, di tenere sempre la mascherina nella propria disponibilità, quando si è fuori casa. Nei luoghi aperti al pubblico la mascherina deve essere indossata se si è nel contesto di presenze di più soggetti. Si è dispensati solo quando ci si trova tra congiunti o conviventi.Le autorità competenti al mantenimento dell’ordine pubblico provvedono a garantire il rispetto delle superiori prescrizioni, anche mediante azioni di controllo,con la erogazione delle sanzioni previste dalla legge. Sono esclusi dall’obbligo di utilizzo della mascherina in modo continuativo coloro che svolgono attività motoria intensa, a condizione che il distanziamento interpersonale possa essere mantenuto, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività medesima”.

Tamponi per chi viene dall’estero – Inoltre, “chiunque entri nel territorio della Regione provenendo da Stati UE e/o extra UE ha l’obbligo di registrarsi sul sito www.siciliacoronavirus.it ovvero di comunicare la propria presenza al servizio sanitario della Regione. I cittadini residenti in Sicilia adempieranno a tale obbligo sia mediante la registrazione sul sito, sia dandone pronta comunicazione al proprio medico di medicina generale o pediatra. Alle norme dovranno uniformarsi anche coloro che hanno fatto rientro in Sicilia nei sette giorni antecedenti la pubblicazione dell’ordinanza. Le Aziende sanitarie provinciali competenti territorialmente provvedono alla sottoscrizione di un Protocollo con le Società di gestione degli aeroporti, le Autorità portuali, i gestori del trasporto, di concerto con l’assessorato regionale delle Infrastrutture e della mobilità, per sottoporre al cosiddetto tampone rapido o ad altri mezzi di indagine diagnostica i soggetti provenienti dai Paesi esteri”.

Controlli sul personale sanitario e sui pazienti fragili – Le Aziende del sistema sanitario regionale provvedono a svolgere controlli periodici sul personale, mediante tampone rapido, ovvero con altro mezzo di indagine diagnostica. Il dipartimento delle Attività sanitarie e l’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute monitorano il rispetto dell’ordinanza, anche mediante la distribuzione dei test necessari, se non reperiti dalle singole Aziende. Al medesimo controllo periodico sono sottoposti gli ospiti delle strutture socio-sanitarie e i soggetti fragili.

Divieti di assembramento – È fatto divieto di assembramento mediante il prolungato stazionamento nei luoghi pubblici o aperti al pubblico (strade, piazze e parchi). Sono escluse le sole occasioni di iniziative pubbliche previste dalla legge e/o comunicate all’Autorità di pubblica sicurezza, per le quali l’organizzatore è comunque responsabile dell’assoluto rispetto delle norme comportamentali per la prevenzione dal rischio di contagio. Nel caso di cluster territorializzati, i Dipartimenti di Prevenzione propongono con immediatezza al Presidente della Regione Siciliana, previa intesa con le Amministrazioni comunali competenti, l’adozione di Protocolli contenitivi,limitatamente ad aree infracomunali, comunali o sovracomunali.

 

La Regione siciliana “fronteggia le immediate esigenze alimentari delle famiglie impoverite”

Parlamento siciliano, né quantità, né qualità: 6,5 sedute al mese ...

 

Misure straordinarie ed urgenti della Regione  per fronteggiare la povertà e la fame di questo triste periodo. «Si tratta di una prima necessaria risposta -comunica il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci che vogliamo dare per consentire a migliaia di famiglie siciliane, ormai esasperate, di far fronte almeno alle immediate esigenze alimentari. Speriamo che arrivino prestissimo anche gli interventi dello Stato,  più volte sollecitati a Roma”

In queste settimane di paralisi –  – sono cresciuti a dismisura nella nostra isola i nuclei familiari più fragili e maggiormente disagiati, quelli cioè che stanno soffrendo più di tutti la perdurante crisi dovuta all’emergenza Coronavirus. Famiglie che in parte si aggiungono alle altre 450 mila dichiarate povere in Sicilia, secondo i dati dell’Istat. Le risorse verranno assegnate, in più tranche, a tutti i comuni, che nella distribuzione – si legge nella delibera – dovranno prestare particolare riguardo alle nuove povertà determinate dalle famiglie che non percepiscono più alcun reddito, compreso quello di cittadinanza, e alcuna altra assistenza economica o sanitaria».

A questa prima misura abbiamo potuto procedere – aggiunge il governatore siciliano – in via amministrativa ed è il frutto della condivisione di tutti i gruppi parlamentari all’Ars e delle organizzazioni sociali. Adesso bisogna lavorare a un Bilancio 2020 emergenziale, come abbiamo già concordato nel giro di incontri di mercoledì e giovedì scorsi. È questo lo spirito unitario, richiamato anche ieri, nel suo messaggio alla Nazione, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il quale dobbiamo lavorare”.

 

Sicilia: Ordinanza del governatore Musumeci “Niente più sport all’aperto, neppure da solo”

Risultato immagini per foto di nello musumeci

 

Palermo 

Stretta in Sicilia per gli sportivi. Entra in vigore oggi  la nuova ordinanza firmata ieri sera dal Presidente della Regione Nello Musumeci per contenere il contagio del coronavirus nell’isola.

E’ un  provvedimento per prevenire e gestire l’emergenza epidemiologica del Covid-19 nell’Isola. Niente sport all’aperto,neppure da solo, chiusura domenicale dei negozi e uscita solo una volta al giorno “ma solo per le emergenze”.

Le Disposizioni riguardano la “pulizia” di strade e uffici pubblici, gli esercizi commerciali, le rivendite di tabacchi, il trasporto urbano, le attività sportive, le uscite da casa per gli acquisti. Ecco alcune delle novità. Viene sancito l’obbligo, da parte dei Comuni, di provvedere, qualora non lo abbiano già fatto, alla sanificazione delle strade del centro abitato, degli uffici pubblici e degli edifici scolastici. Attività che verranno cofinanziate dalla Regione. Aree a verde pubblico e parchi-gioco verranno chiusi.    

Nel commercio “non sarà ammesso l’ingresso nel territorio comunale dei venditori ambulanti al dettaglio provenienti da altri Comuni. Tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati, a eccezione di farmacie di turno ed edicole, dovranno restare chiusi la domenica.
I sindaci potranno disporre la riduzione dell’orario di apertura al pubblico dei negozi, tranne di quelli che vendono prodotti alimentari e farmacie. Nelle rivendite dei tabacchi è vietato l’uso di apparecchi da intrattenimento e per il gioco”. .

 

Aggiornamento Covid -19: Catania, 131 casi positivi

 

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Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 12 di oggi (mercoledì 18 marzo), così come segnalati dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

In totale sono 282 i casi positivi registrati dall’inizio, di cui 129 ricoverati (29 in terapia intensiva), 138 in isolamento domiciliare, dodici guariti e tre deceduti. Questa la divisione nelle varie province: Agrigento, 24; Caltanissetta 6; Catania, 131; Enna, 8; Messina 16; Palermo, 47; Ragusa 6; Siracusa, 28; Trapani, 16.

Aggiornamento COVID 19 in Sicilia- Ricoverati 53 pazienti a Catania

 

Coronavirus in Sicilia, i contagiati sono 237Solo 24 più di ieri, 114 ricoverati, 8 guariti

 

Il quadro sopra è aggiornato alle ore 12 di oggi, 17 marzo.     La Regione tramite il dipartimento competente informa che i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 2.916, e sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 237 campioni (24 più di ieri)

Risultano ricoverati 114 pazienti (21 a Palermo, 53 a Catania, 10 a Messina, 2 ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 6 a Enna, 2 a Ragusa, 10 a Siracusa e 7 a Trapani) di cui 28 in terapia intensiva, mentre 112 sono in isolamento domiciliare, otto sono guariti (tre a Palermo, due ad Agrigento, uno a Enna, Messina e Ragusa) e tre deceduti.

Salgono a 52 le persone colpite dal coronavirus, altri casi in Sicilia

 

PALERMO –

Crescono i casi di coronavirus a Catania.  Sono stati segnalati altre casi oggi a Catania (due) e a Palermo, i tamponi risultati positivi sono stati trasferiti  dal dipartimento competente della  Regione siciliana all’Istituto superiore di sanità per l’eventuale autenticità.. I tre nuovi casi si aggiungono ai 7 comunicati un’ora fa dal dipartimento di Protezione civile nazionale. 

Il  commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Borrelli afferma che sono 52 le persone decedute finora in Italia: “Con le 18 persone morte oggi, 15 in Lombardia e 3 in Emilia Romagna, il numero delle vittime  continua a salire2″,ma se vediamo il rapporto abbiamo 66 persone guarite. Così il totale dei guariti da coronavirus sale a 149”.

 

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Angelo Borrelli

“Il totale delle persone ancora malate di coronavirus è di 1.835, un incremento di 258 rispetto a ieri sera“, ha spiegato ancora il commissario straordinario per l’emergenza .. “Quello che è confortante è che il 50% dei 258 è di persone asintomatiche o in isolamento domiciliare, il 40% è ricoverato con sintomi e il 10% è in terapia intensiva”. “I tamponi effettuati finora – ha aggiunto Borrelli – sono oltre 23mila” e in particolare 23.345. I casi confermati dall’Istituto superiore di sanità “sono 668”, mentre le regioni che vedono il maggior numero di contagiati sono “la Lombardia con 1077 persone positive e in cura, in Emilia Romagna 324 e Veneto 271”. Al momento, ha spiegato il commissario, “non ci sono criticità nelle terapie intensive”.

 

 

La Regione siciliana impugna la legge di Bilancio 2020 per “..violazione Statuto..”

Musumeci e Armao impugnano Legge di Bilancio 2020

BUSI (SIBEG COCA-COLA): «LA REGIONE SICILIANA VICINA ALLE IMPRESE”
»Risultato immagini per immagine del bilancio dello stato

Nel mirino anche Sugar e Plastic Tax che mettono seriamente a rischio il tessuto imprenditoriale e produttivo del nostro territorio

«Grazie all’azione legale intrapresa dalla Regione Siciliana non ci sentiamo più soli ad affrontare questa battaglia per la sopravvivenza: un grazie al presidente, all’assessore Armao e a tutto il governo Musumeci per aver deciso di sostenere l’economia sana dell’Isola, seriamente compromessa da Sugar e Plastic tax».

Commenta così Luca Busi – amministratore delegato Sibeg (azienda che imbottiglia Coca-Cola in Sicilia) – la notizia di qualche ora fa relativa alla delibera dell’esecutivo regionale, che impugna la legge di Bilancio 2020 dello Stato davanti alla Consulta, dopo aver contestato –  quattro norme che “violano alcuni articoli della Costituzione e dello Statuto della Regione Siciliana” e che sono fortemente penalizzanti per il nostro territorio.

«Da oltre due mesi il nostro allarme è rimbalzato dai media ai tavoli istituzionali, passando trasversalmente per tutto il mondo della politica – continua Busi – ma ad ogni rassicurazione non è mai seguita alcuna azione concreta. Oggi invece la Regione, con lo slancio mostrato e con il ricorso contro una legge iniqua e minacciosa, ha manifestato vicinanza alle sue imprese e al mondo produttivo, marcando una linea dritta, precisa, che si muove in una sola direzione: supportare e salvaguardare la forza lavoro di una regione che grida da tempo “aiuto”, richiedendo attenzioni per la condizione in cui si trova. E che invece di essere sostenuta, viene continuamente affossata da uno Stato che dall’alto impone balzelli in maniera discriminatoria, minando equilibri già fragili».

«Saremo al fianco della Regione in ogni modo, mettendo sul tavolo analisi, numeri e dati sviluppati in queste settimane complicatissime, che ci hanno spinto inevitabilmente ad annunciare alcune scelte “forzate”, come la delocalizzazione e il depotenziamento del sito industriale catanese, con produzione e lavoratori a rischio. Per noi questa è una giornata storica, perché tocchiamo con mano la vicinanza delle istituzioni regionali; perché in questo scenario di preoccupazioni arrivano quelle certezze che ci spingono a ritrovare le forze. Adesso il futuro ci fa meno paura. Adesso attendiamo gli esiti di una vicenda che potrebbe davvero cambiare le sorti dell’economia siciliana».

 

Musumeci: “Nel sistema rifiuti dobbiamo impedire il monopolio..”

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Il problema rifiuti in Sicilia presto avrà una soluzione decorosa.”Il tempo è un nemico, tanto quanto la mafia”. Così il governatore Nello Musumeci sugli iter burocratici per la realizzazione di nuovi impianti pubblici per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti in Sicilia. “Stiamo agendo con procedure ordinarie – aggiunge  e non ci vorranno sei anni come già avvenuto, pensiamo di realizzarli in tre anni. Ma le procedure sono estenuanti nelle attese”. Musumeci aggiunge che nel sistema dei rifiuti in Sicilia “dobbiamo impedire il monopolio, l’oligopolio”, sottolineando di “avere rispetto per l’imprenditoria privata, quando resiste alle pressioni esterne ed è impermeabile”. E annuncia che l’obiettivo della Regione nel settore è di “arrivare al 60% al pubblico e al 40% ai privati, che adesso trattano il 70%””.

Con gli interventi attuati, ricorda, la “differenziata è passata dal 16% a oltre il 40%, nonostante a Catania e Palermo sia intorno al 16-17%, non abbiamo mandato rifiuti all’estero e ridotto quelli che arrivano ai privati”.

“Femminicidio”: progetto educativo tra i giovani

CATANIA –

 Duecentomila persone raggiunte sui social con il video ufficiale “Basta un gesto”; un treno speciale che ha percorso la Sicilia conducendo le coscienze dei giovani verso un futuro più consapevole; un albero della memoria in ricordo delle vittime piantumato alla stazione di Palermo; quattro convegni che hanno declinato il tema della violenza di genere; un annullo postale depositato al Museo Storico della Comunicazione di Roma per entrare a far parte della collezione di Poste Italiane; oltre 100mila cartoline che verranno distribuite nelle scuole, negli esercizi commerciali, nelle sedi dell’associazionismo regionale; dieci chilometri di filo srotolato tra le vie dell’Isola per simboleggiare la rete compatta a sostegno della causa; centinaia di foto di chi ha partecipato al challenge digitale nato per sensibilizzare la community: sono questi i numeri del progetto #tunonseisola, che in una settimana ha mobilitato istituzioni e società civile per dire “STOP” al femminicidio.

Si è conclusa  la Settimana di informazione e sensibilizzazione ideata e promossa dall’assessorato della Famiglia e delle Politiche Sociali della Regione Siciliana e dall’Ufficio regionale della Consigliera di Parità, che fa parte di un più ampio piano regionale d’intervento sulla violenza di genere voluto dalla giunta regionale presieduta da Nello Musumeci.

 

«Sono mariti, compagni, fidanzati che uccidono le donne generalmente in ambiente domestico. In media, una ogni due giorni – ha detto l’assessore regionale Antonio Scavone in apertura – un fenomeno che rappresenta un vero e proprio allarme sociale; una piaga di questa contemporaneità che contrasteremo non solo il 25 novembre, data in cui si celebra la Giornata internazionale, ma tutto l’anno, portando questo progetto coinvolgente e altamente comunicativo tra i banchi delle scuole e delle università. Abbiamo creato strumenti concreti per diffondere il messaggio e prevenire il fenomeno – dallo spot che proietteremo negli istituti siciliani alle cartoline con il QRcode che geolocalizza i CAV (Centri antiviolenza) – il prossimo passo sarà quello di cercare di mantenere alta l’attenzione sul tema».

 

Durante il convegno docenti universitari, magistrati e imprenditori hanno affrontato il tema della violenza di genere con approfondimenti storici, sociologici, giuridici, psicologici e letterari: «Ringrazio tutti coloro che hanno risposto prontamente alla chiamata contro il femminicidio – ha detto la Consigliera regionale di Parità Margherita Ferro – il simbolico fil rouge che ci accompagnato durante questo percorso, ha davvero legato i cuori e le menti di chi ha partecipato con grande trasporto al progetto #tunonseisola. La consapevolezza passa dalla cultura: istituiremo un comitato tecnico multidisciplinare per portare avanti molteplici iniziative durante tutto il corso dell’anno. Con le Donne del Vino, con Terziario Donna Confcommercio Catania e con le associazioni che si occupano di violenza di genere, siamo riusciti a creare nuove sinergie e comunione d’intenti per una causa in cui crediamo fortemente tutti: da qui parte, con grande entusiasmo, un nuovo percorso di valorizzazione dell’universo femminile».

«Stipuleremo nei prossimi giorni con l’assessorato regionale alla Famiglia e con l’ufficio della Consigliera di parità una convenzione per istituire presso il nostro dipartimento un punto di riferimento stabile per sviluppare ulteriori forme di collaborazione – ha spiegato il direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Catania Giuseppe Vecchio – dai tirocini formativi allo studio sui fenomeni legati all’imprenditoria, passando per le attività formative e la convegnistica, l’apertura dell’università sarà totale con l’obiettivo di coinvolgere le nuove generazioni».

Erano presenti all’incontro: la delegata dal Rettore alle Pari Opportunità Adriana Di Stefano, l’assessore del Comune di Catania Alessandro Porto,: il procuratore aggiunto presso il Tribunale di Palermo Annamaria Picozzi; il sostituto procuratore del Tribunale di Catania Anna Trinchillo; la prof. Giovanna Fiume (Università di Palermo); la prof. Paolina Mulè (Università di Catania); la prof. Daniela Novarese (Università di Messina); il prof. Stefano Salmeri (Università degli Studi Kore di Enna); la scrittrice Marinella Fiume; la direttrice artistica del Festival Naxoslegge Fulvia Toscano.