Corsi di formazione della Regione Sicilia, finanziati con oltre 16 milioni di euro, per giovani che intendono conseguire un diploma tecnico

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La Regione siciliana punta alla formazione accreditata, per la realizzazione di percorsi formativi di istruzione e formazione professionale (Iefp) di quarta annualità.
I corsi, così come tutta l’offerta formativa Iefp, , partiranno – comunica la Regione -con l’avvio del nuovo anno scolastico 2023/2024. 
I percorsi volti a rafforzare le competenze acquisite nel sistema regionale degli Iefp, ampliando l’offerta, si rivolgono ai giovani che, completato il triennio e in possesso della qualifica di operatore, intendono proseguire gli studi nel sistema Iefp per conseguire un diploma professionale di tecnico.
Si apprende che l’assessorato regionale dell’Istruzione e della formazione professionale mette in campo un finanziamento di 16,7 milioni di euro, a valere su risorse nazionali del ministero del Lavoro e delle politiche sociali finalizzate ai percorsi Iefp e su risorse del bilancio regionale. Si prevedono ,5 milioni destinati a 135 percorsi, attivati da enti di formazione accreditati per il conseguimento di un diploma tecnico coerente con la figura Iefp della qualifica triennale già conseguita dagli allievi; altri 4,2 milioni sono riservati a 45 corsi, realizzati dagli enti di formazione accreditati in progettazione integrata con gli istituti professionali statali. La strategia è finalizzata a permettere successivamente il rientro degli allievi al quinto anno dei relativi percorsi di istruzione secondaria di secondo grado.
Ai corsi potranno iscriversi  allievi fino a 23 anni non compiuti entro il primo settembre 2023, tranne nel caso di percorsi avviati all’interno degli istituti penitenziari dove non c’è limite di età. Ogni corso potrà avere fra i 15 e i 27 allievi (al massimo due con disabilità per classe) e avrà una durata complessiva di 1.056 ore. 
L’ente di formazione dovrà riconoscere agli allievi un premio finale di 300 euro da erogare dopo il conseguimento del diploma professionale, come incentivo al raggiungimento del successo formativo. 
I soggetti proponenti potranno presentare la propria proposta progettuale attraverso una procedura informatica su una piattaforma specifica, che sarà attiva per 20 giorni;..

Un protocollo tra Regione siciliana e Coni per promuovere l’attività motoria

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Il dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell’assessorato alla Salute, diretto da Salvatore Requirez, e il comitato Sicilia del Coni, guidato da Sergio D’Antoni, hanno siglato oggi un protocollo d’intesa per la promozione dell’attività motoria.

«Tutelare il diritto dei cittadini alla salute – dichiara l’assessore Giovanna Volo – significa anche educare la popolazione ad abitudini quotidiane sane e a mantenere stili di vita attivi che permettano di prevenire molte delle principali patologie croniche, quali malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie, tumori».

Il protocollo, che si inserisce nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2020-2025 e ha durata quinquennale, prevede la collaborazione tra istituzioni per la realizzazione di percorsi multidisciplinari e intersettoriali a livello regionale che favoriscano il movimento. Tra gli obiettivi della collaborazione tra Regione e Coni c’è anche quello di effettuare una mappatura dell’offerta di opportunità per l’attività motoria e sportiva presente nel territorio regionale e di fornire una conseguente e adeguata informazione ai cittadini sulle relative modalità di accesso e di fruizione.

«Secondo il Rapporto Passi 2017-2020 “Sedentarietà” – spiega Requirez – il 50,7 per cento della popolazione siciliana è completamente sedentario, un valore che supera di gran lunga quello di riferimento nazionale che si attesta al 36,6 per cento. Il nostro obiettivo è far sì che l’attività fisica quotidiana inizi a essere vissuta quale momento di benessere psicofisico che coinvolga bambini, giovani, adulti, anziani e persone disabili».

Passo avanti della Regione Siciliana su “Area cargo” dell’aeroporto di Comiso

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«Con questo incontro facciamo un ulteriore passo concreto per l’avvio delle procedure che portino alla progettazione esecutiva dell’area cargo dell’aeroporto di Comiso. Ho mantenuto l’impegno che avevo preso con il Comune e con la Sac in occasione della mia visita nel Ragusano, pochi giorni fa, perché resto convinto dell’opportunità di fare sistema per raggiungere un obiettivo strategico per la crescita dell’economia agroalimentare del territorio ibleo. E sono lieto di aver trovato piena condivisione negli amministratori comunali e nei vertici della società che gestisce lo scalo: questa è la premessa per fare presto e bene nell’interesse del territorio. Sulla questione della continuità territoriale, che è un altro elemento essenziale per lo sviluppo, avvieremo una discussione con il Ministero delle Infrastrutture».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, al termine del vertice che si è svolto ieri pomeriggio a Palazzo d’Orleans con il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, l’amministratore delegato di Sac, Nico Torrisi, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, e il dirigente generale del dipartimento, Salvo Lizzio.
A fine febbraio, Schifani era stato a Comiso per un primo confronto con le autorità cittadine e il management della società di gestione dell’aeroporto, a cui si era deciso di dare seguito a Palermo con l’incontro che si è tenuto oggi, affrontando anche la questione della continuità territoriale.
«Valuteremo – ha aggiunto l’assessore Aricò – quali infrastrutture legare all’aeroporto ibleo in funzione della futura area cargo, nell’ottica di incrementare la mobilità delle merci. Siamo al lavoro senza sosta sulle arterie autostradali del Sud-Est della Sicilia, dalla Siracusa-Gela alla Catania-Ragusa, che potranno essere collegate allo scalo aeroportuale. Un’altra grande opportunità è poi costituita dal fondo da 200 milioni che abbiamo stanziato con l’ultima finanziaria regionale per sostenere i Comuni nella fase di progettazione e che potrà essere sfruttato anche a questo scopo».

Dipendenze, potenziato tavolo tecnico regionale contro il gioco d’azzardo

Volo Giovanna

 

Potenziato il Tavolo tecnico regionale permanente per la prevenzione delle dipendenze da sostanze e comportamenti. Lo ha deciso l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo che oggi ha firmato il decreto con cui si dà nuovo impulso a questa realtà, istituita nel 2019, che svolgerà un ruolo fondamentale soprattutto nel contrasto al gioco d’azzardo patologico.

Un intervento che risponde alle indicazioni previste dai Piani nazionale e regionale della prevenzione 2020-2025. «Numerose evidenze scientifiche – commenta l’assessore Volo – hanno dimostrato che le nuove tecnologie possono comportare, se non usate nella maniera corretta, dipendenze e disturbi della personalità in fasce vulnerabili della popolazione. Per questo, lavoreremo in maniera organica per educare e sensibilizzare i soggetti più fragili e, in particolare, i più giovani. Tra le attività previste, infatti, c’è anche il rafforzamento della collaborazione tra le aziende sanitarie e l’Ufficio scolastico regionale per organizzare una serie di incontri con esperti del settore per gli studenti di tutte le province della Sicilia». Il coordinamento dei lavori del Tavolo è affidato al dirigente generale del Dasoe, Salvatore Requirez. Oltre ai dirigenti responsabili del Dasoe, ne faranno parte anche: Roberto Cafiso, responsabile Dipendenze patologiche dell’Asp di Siracusa; Daniele La Barbera, ordinario presso la Clinica psichiatrica dell’Università di Palermo; Giuseppe Mustile, direttore dell’unità operativa complessa Dipendenze patologiche dell’Asp di Ragusa; Francesca Picone, dirigente Asp di Palermo; e Giovanni Utano, psicoterapeuta dell’Asp di Messina. A seconda delle tematiche trattate, inoltre, il Tavolo potrà essere integrato di volta in volta da altre specifiche professionalità.

Corfilac, Consorzio, Cinzia Caggia nuovo presidente, su proposta dell’assessore Sammartino.

 

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Palermo,

La Giunta regionale ha nominato, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, il nuovo presidente del Corfilac, il Consorzio per la ricerca nel settore della filiera lattiero-casearia e dell’agroalimentare.

Si tratta di Cinzia Caggia, docente ordinario di Microbiologia agraria all’Università degli studi di Catania e componente di diversi centri di ricerca. Il suo nome è stato selezionato da una rosa proposta dall’ateneo catanese. «La professoressa Caggia – dice l’assessore Sammartino – ha un profilo di altissimo livello scientifico con numerosi incarichi istituzionali e ministeriali alle spalle e ruoli di primo piano in diversi progetti ed enti di ricerca, sia in ambito nazionale sia internazionale. Sono certo che sarà la persona giusta per rilanciare il Corfilac come centro di riferimento nel settore lattiero-caseario che in Sicilia ha un valore fondamentale sia per l’economia agricola che per quella legata al turismo gastronomico».

La Regione Sicilia comunica. Ispettori del lavoro, Albano: «Nessuna rinuncia. Sciolte le riserve, sì alla convenzione»

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«Il governo regionale -informa un comunicato -non ha assolutamente rinunciato all’utilizzo in Sicilia degli ispettori del lavoro vincitori del concorso Inl. Nelle prossime settimane, sciolte le riserve, potrà essere firmata la convenzione, che regolerà i rapporti tra Stato e Regione sul loro impiego nell’Isola». Lo chiarisce l’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano, commentando la notizia sulla presunta volontà della Regione di non utilizzare gli ispettori del lavoro dell’Inl (Ispettorato nazionale del lavoro).

«Così come a conoscenza delle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, appositamente informate lo scorso 12 gennaio, i ritardi nel completamento dell’iter amministrativo – continua l’assessore Albano – sono stati dovuti a problemi contingenti. Le interlocuzioni sono proseguite con il nuovo dirigente dell’Inl, nominato dopo l’insediamento del governo nazionale, e si ritiene che nel giro di qualche settimana potrà essere sottoscritta la convenzione».
 

«In un articolo di stampa – continua l’assessore – viene riportata una mia presunta dichiarazione attraverso la quale rilevo qualche criticità. Tengo a precisare, senza voler fare polemica, che approfondire qualche criticità non vuol dire rinunciare, ma voler operare nel rispetto delle norme, per evitare successivamente fatti ostativi. Ne è prova che l’attuale protocollo siglato tra Regione e Inl sostituisce ben due precedenti, uno del 2016 e uno del 2018. I miei uffici hanno incontrato i sindacati, rassicurandoli sulla volontà di proseguire nell’iter amministrativo, per stipulare così la convenzione. In quella occasione fu anche detto loro che c’era la necessità di approfondire sul piano giuridico alcuni punti, in particolare la destinazione delle sanzioni irrogate dall’Inl sul territorio siciliano e la natura del rapporto di lavoro degli ispettori che opereranno in Sicilia. Quest’ultimo punto fu chiarito con gli uffici dell’Ispettorato nazionale del lavoro ed è in corso di definizione il tema dell’incameramento delle ammende».

Pertanto, aggiunge l’assessore al Lavoro, «stupisce la dichiarazione della Cgil, in cui si afferma che il governo regionale rinuncerebbe ai rinforzi ed è singolare che sia soltanto quel sindacato a denunciare questi presunti ritardi, quando invece le altre due sigle sindacali confederali, proprio perché a conoscenza di fatti e interlocuzioni, non hanno sollevato le stesse critiche».

Impianti di produzione idrogeno, la Sicilia vuol diventare hub del Mediterraneo

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Immagine Uff.Stampa

PALERMO,

Primo passo per creare la filiera dell’idrogeno “verde”. La Regione Siciliana, attraverso il dipartimento dell’Energia, ha pubblicato l’Avviso pubblico finalizzato alla selezione di proposte progettuali per la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse. Il bando è finanziato con le risorse del Pnrr per la “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, per complessivi 40 milioni di euro.

Saranno finanziate proposte progettuali di investimento fino a un massimo di 20 milioni ciascuna. Dovranno prevedere la riconversione di aree industriali non più utilizzate per creare centri di produzione e distribuzione di idrogeno verde, ossia prodotto attraverso la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, in particolare grazie al solare. I progetti dovranno essere presentati a partire dal 1 febbraio e sino al 17 febbraio. La graduatoria delle proposte pervenute dovrà essere pubblicata entro il 31 marzo.  

«Siamo stati i primi a consegnare l’Avviso pubblico al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica – sottolinea il presidente della Regione Renato Schifani – raggiungendo un primo traguardo a cui l’Amministrazione regionale lavorava già da qualche anno. Questo, però, è solo il punto di partenza che ci permette di guardare al futuro con ottimismo: la Sicilia vuole diventare un punto di riferimento nazionale ed europeo per la produzione di energia pulita».

«Con questa misura – spiega l’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro – si dà avvio concreto alla Strategia regionale dell’Idrogeno. Ci attendiamo grande partecipazione dalle imprese di settore e dovremo lavorare intensamente e con celerità per rispettare la tempista imposta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il nostro intento è fare diventare la Sicilia un vero e proprio Hub del Mediterraneo nella produzione di idrogeno “verde”, una tecnologia che può permettere alla nostra Isola di essere la vera avanguardia nella decarbonizzazione. Ringrazio il direttore uscente del dipartimento dell’Energia, Antonio Martini, che si è speso con passione per raggiungere questo obiettivo».

Si tratta di un percorso avviato da un paio di anni. La Strategia regionale dell’idrogeno, infatti, è stata approvata dalla giunta regionale il 29 gennaio 2021 con la delibera n. 47 che ha portato anche alla costituzione dell’Osservatorio regionale dell’Idrogeno, in cui sono rappresentate le istanze del mondo scientifico e industriale, non soltanto siciliano, mettendo a disposizione del tessuto industriale e scientifico dell’Isola le prime consistenti risorse finanziare afferenti un più ampio masterplan elaborato dall’Amministrazione regionale, documentazione disponibile nella pagina dedicata del sito del dipartimento dell’Energia.

Maltempo in Sicilia, interviene la Regione con la Protezione civile

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Palermo-  Comunicato della Regione Siciliana

 

«Sono in stretto e continuo contatto con il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina e seguo da vicino l’evolversi della situazione relativa al maltempo nella Sicilia sud-orientale. Mi riservo, una volta avuta la relazione sui danni, di dichiarare lo stato di calamità per quelle zone».

Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, in merito all’ondata di maltempo che ha colpito alcune aree dell’Isola.

«La Regione – prosegue il governatore – ha dato, inoltre, la propria disponibilità a prestare supporto, con uomini e mezzi, alla Protezione civile nazionale per la tragedia avvenuta nell’Isola di Ischia. Alla comunità campana – conclude Schifani – va la solidarietà e la vicinanza mia personale e di tutto il popolo siciliano. Alle famiglie delle vittime il cordoglio più sincero».

Emergenza bollette: intervento della Regione Sicilia

 

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Foto Reg. Sicilia  (Uff.Stampa)

 

Ventidue milioni di euro a favore degli enti locali siciliani per far fronte all’emergenza del caro bollette. ll via libera -comunica la Regione siciliana (Ufficio stampa) è arrivato dal governo Schifani, che ha varato un intervento finanziario straordinario, grazie a una ricognizione di risorse da parte dell’assessore all’Economia, Marco Falcone. La norma è inserita all’interno del disegno di legge di variazione di bilancio. Venti milioni di euro sono destinati ai Comuni e verranno ripartiti in base alla popolazione. Gli altri due milioni (divisi per il 40% in base alla popolazione e per il 60% in base al numero delle classi scolastiche) andranno alle ex Province, ai sei Liberi consorzi di Comuni e alle tre Città metropolitane.
«L’emergenza legata al caro bollette – evidenzia il presidente Schifani – sta affliggendo anche gli enti locali siciliani, il governo della Regione ha ritenuto di dover intervenire con questo stanziamento per far in modo che possano garantire la continuità dei servizi erogati ai cittadini».
 
«Abbiamo raggiunto – sottolinea l’assessore alle Autonomie locali Andrea Barbaro Messina – un traguardo importante, dando così la possibilità ai Comuni di alleviare il pesante fardello del pagamento delle bollette dell’energia elettrica. In questo momento è l’importo massimo che potevamo corrispondere. Le somme non sono state sottratte al fondo delle Autonomie locali, si tratta di risorse aggiuntive. Questo contributo straordinario permetterà di evitare ai Comuni il dissesto finanziario».

Bilancio della Regione siciliana, la Corte dei conti contesta le spese del precedente governo regionale

03/08/2020 - Corte dei Conti: responsabilità amministrativa ...

Archivi -SUD LIBERTA’

Palermo,

Sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei conti, il bilancio 2020 della Regione Siciliana. Negli uffici di Palazzo d’Orleans è giunta una relazione dei magistrati della Corte dei conti che contesta oltre un miliardo di spese effettuate sulla base del documento messo a punto dal precedente governo regionale.     Per i magistrati contabili, c’è la modalità di copertura del disavanzo della Regione con la decisione di rateizzarlo in dieci tranche anziché tre.

La strada fu scelta dal governo Musumeci in base all’accordo che sarebbe stato poi firmato con lo Stato e consentì di vincolare soltanto 461 milioni di euro a fronte di una rata complessiva di 1,3 miliardi. L’accordo con Roma arrivò, però, soltanto nel 2021 e ora la Corte dei conti contesta il bilancio in quanto, a suo avviso, avrebbe dovuto essere realizzato con le vecchie norme.

Tra le contestazioni dei magistrati contabili ci sarebbe anche il finanziamento delle autolinee pubbliche e private in forza di una legge poi dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale. A questo punto la Regione potrà fornire entro metà novembre le sue controdeduzioni, poi saranno le sezioni riunite della Corte dei conti, a dicembre, a esprimersi con il giudizio di parifica che potrebbe costringere il nuovo governo a trovare circa 1,1 miliardi con una manovra.

“Afferma Cateno De Luca :   “. Il governo Musumeci, quello dalle carte in regola, ha approvato i bilanci senza tenere conto delle norme vigenti al momento dell’approvazione. Nel 2019 è stato proposto un bilancio in violazione del diritto di base. La Corte dei conti fa riferimento ad uno squilibrio di circa un miliardo ma noi sappiamo che in realtà il buco è molto più profondo……”