Palermo,
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Sono state consegnate, nella Casa circondariale Pagliarelli di Palermo, le 2.500 coperte acquistate con i fondi del bilancio regionale e destinate a quindici istituti penitenziari siciliani che ne avevano fatto richiesta. L’iniziativa, promossa dall’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana guidato da Santi Consolo, mira a garantire migliori condizioni di vita ai detenuti durante i mesi invernali.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso il suo apprezzamento: «Questa è una dimostrazione concreta di attenzione verso chi vive la condizione di detenuto. Il mio governo sarà sempre in prima linea nel sostenere progetti di questo genere e nel promuovere ulteriori azioni a favore della dignità delle persone carcerate e del loro reinserimento sociale».
«Nei periodi più freddi dell’anno– ha osservato Consolo – in molti istituti penitenziari, dove il riscaldamento potrebbe risultare insufficiente, una coperta in più può fare la differenza. La distribuzione è avvenuta in base alle necessità manifestate dagli istituti di pena interpellati dal nostro ufficio, con l’intento di migliorare le condizioni di vita delle persone recluse».
Diffondere il dialogo tra culture e religioni e creare occasioni di incontro e confronto tra più realtà e comunità presenti in Sicilia. Questo l’obiettivo del progetto “Percorsi di dialogo”, realizzato dall’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro e dal dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali dell’Università di Palermo, che si svilupperà in quattro seminari laboratoriali con un evento finale. Il primo appuntamento “Credo nel dialogo: costruire ponti tra fedi”, al quale parteciperà l’assessore Nuccia Albano, si terrà lunedì 17 marzo alle 16 in via Maqueda 324 e sarà condotto dalla professoressa Roberta Ricucci dell’Università di Torino.
Il tema del seminario, organizzato nell’ambito della Settimana contro le discriminazioni razziali (17-21 marzo 2025), sarà il dialogo interreligioso come strumento di costruzione di ponti e si concentrerà sulla promozione della conoscenza e sulla diffusione dell’interazione tra culture e religioni nella società contemporanea.
«L’attuazione congiunta del progetto – dichiara l’assessore Nuccia Albano – consentirà di avviare analisi, approfondimenti e riflessioni finalizzate alla comprensione, al superamento della polarizzazione “noi-loro”, alla valorizzazione della pluralità, della coesistenza pacifica e dell’educazione alla pace. Il progetto, inoltre, sarà un’occasione per ragionare sia sul dialogo interculturale sia su quello interreligioso, attraverso l’avvio di incontri che coinvolgeranno esperti, studenti, rappresentanti delle istituzioni, associazioni ed organizzazioni presenti nel territorio».
All’evento inaugurale parteciperanno, tra gli altri, la dottoressa Maria Letizia Di Liberti, dirigente del dipartimento Famiglia e politiche sociali e il professore Costantino Visconti, direttore del dipartimento di Scienze politiche e relazioni internazionali dell’Ateneo di Palermo.
Palermo,
La Giunta Schifani ha approvato oggi pomeriggio il nuovo accordo di programma per l’area di crisi industriale complessa di Gela, finalizzato a garantire la prosecuzione degli interventi di riconversione e di sviluppo dell’area. L’intesa si pone in continuità con quello precedentemente firmato e scaduto il 30 ottobre scorso.
L’accordo, siglato tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture, il Ministero del Lavoro, la Regione Siciliana, il Comune di Gela, il Libero consorzio di Caltanissetta e Invitalia, prevede la modifica della fonte di finanziamento dell’intervento regionale. La dotazione finanziaria è stata infatti rimodulata in 9 milioni e 650 mila euro. Le risorse, inizialmente previste a valere sul Poc 2014-2020, saranno ora garantite attraverso il Fondo Sicilia che consente un orizzonte temporale per l’attuazione degli interventi più ampio.
L’obiettivo principale è il rilancio delle attività produttive nell’area, favorendo investimenti strategici in tutti i settori industriali e contrastando gli effetti della crisi economica.
«L’approvazione di questo nuovo Accordo di Programma – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo – è un passo fondamentale per il rilancio economico e produttivo di Gela e delle aree limitrofe. Con la rimodulazione delle risorse finanziarie garantiamo maggiore certezza agli investimenti e sostegno concreto alle imprese che vogliono contribuire alla riconversione industriale del territorio. Il nostro obiettivo è creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione, rendendo Gela un polo strategico per la produzione industriale in Sicilia. Continueremo a lavorare con il governo nazionale e gli enti locali affinché queste misure abbiano un impatto positivo e duraturo sull’economia del territorio».
«Collegare Palermo e Milano, due aree metropolitane a vocazione diversa e due grandi regioni della nostra Nazione, è l’occasione per rafforzare la relazione feconda e reciproca fra le due realtà, rafforzare capacità di dialogo e confronto su prospettive di crescita e orientare le azioni della Regione sul capoluogo per migliorare la competitività dell’Italia».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenendo al “Forum Milano Palermo Genio Mediterraneo“, che si è svolto stamani al Teatro Massimo di Palermo, a cui hanno partecipato esponenti delle istituzioni pubbliche, i sindaci di Palermo e Milano e operatori culturali ed economici.
«Questa città sta facendo grandi sforzi – ha aggiunto il governatore – ha avuto momenti di crisi, ma sta iniziando un percorso di industrializzazione, cresce il Pil, cresce l’occupazione. Per l’area metropolitana di Palermo la Regione è intervenuta finanziariamente per quasi 700 milioni a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 che proprio in questo teatro, la scorsa estate, abbiamo sottoscritto con la presidente Meloni, ai quali vanno aggiunti investimenti europei, nazionali e regionali. Abbiamo tanti interventi in corso d’opera, fra cui la realizzazione del termovalorizzatore di Bellolampo, per il quale a brevissimo sarà pubblicata la gara per la progettazione, insieme a quello di Catania. Potremo liberare la Sicilia dalle discariche ma occorre accelerare il passo, fare di tutto perché Palermo raggiunga il target del 60 per cento di raccolta differenziata previsto, cosi da eliminare la spesa per l’invio all’estero dei rifiuti, produrre energia per la città e ridurre i costi per i siciliani».
In materia di impianti per l’energia rinnovabile, il presidente ha sottolineato nel suo intervento «la consapevolezza che la diffusione delle fonti debba contribuire alla riduzione del costo delle forniture elettriche per cittadini ed imprese, favorendo condizioni di mercato tali da rendere più vantaggiosa l’attrazione di investimenti. Purtroppo – ha proseguito Schifani – questo non accade ancora, e in tal senso avvieremo uno specifico confronto con il governo centrale e con gli operatori di settore per la drastica riduzione dei costi energetici della Sicilia chiamata a offrire il maggiore spazio per l’allocazione degli impianti.
Oltre al piano energetico, l’impegno del governo regionale è crescente anche sul fronte del digitale. La Sicilia, e in particolare Palermo, costituiscono un hub della connettività digitale del Mediterraneo; l’obiettivo è quello di rafforzare il percorso proficuamente intrapreso adesso dalla Sicilia, che aveva maturato troppi ritardi in passato, nella convinzione che la transizione ecologica e la digitalizzazione siano mete ineludibili per la modernizzazione».
«La Regione è al fianco dei territori per portare avanti progetti di sviluppo e realizzare tutti gli interventi spendendo al meglio le risorse a disposizione. I fondi già ci sono, tutto sta nella capacità di canalizzare la spesa. La programmazione regionale delle risorse destinate alle aggregazioni territoriali, come le tre Aree funzionali metropolitane e quelle medie così come per tutte le altre modalità previste, vede il governo regionale disponibile a un’interlocuzione preventiva per condividere e discutere della fattibilità dei progetti che si intendono realizzare. Oggi, ai sindaci dei Comuni della Fua metropolitana di Messina, abbiamo assicurato il nostro impegno nel rafforzamento delle risorse umane destinate a potenziare gli organici del territorio e nell’applicazione del metodo di una completa cooperazione e collaborazione. Un metodo che confermerò anche per le altre Fua e che intendo adottare in generale verso tutte le amministrazioni territoriali».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, durante l’incontro con i sindaci dei Comuni dell’Area urbana funzionale (Fua) metropolitana di Messina che si è svolto questa mattina nella Prefettura del capoluogo peloritano.
Schifani, accompagnato dall’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata e dal dirigente generale del dipartimento della Programmazione, Vincenzo Falgares, è stato accolto dal prefetto, Cosima Di Stani. Presenti i primi cittadini Federico Basile (Messina, Comune capofila), Daniele Laudini (Itala), Antonino Cirino (Rometta), Giuseppe Merlino (Saponara), Gianfranco Moschella (Scaletta Zanclea), Letterio Pistone (Spadafora) e il vice sindaco di Alì Terme, Nino Melato.
Nel corso della riunione è stata illustrata la strategia territoriale approvata dall’assemblea della Fua Messina a novembre 2024. Le risorse disponibili per questa aggregazione di territori contigui del Messinese, con una popolazione totale di circa 250 mila abitanti, ammontano nel complesso a 72,5 milioni di euro più una quota premiale del 15% da assegnare. Il sindaco metropolitano di Messina, Basile, ha spiegato che il cronoprogramma elaborato dalla Fua prevede una ripartizione della spesa sino al 2028.
Il dipartimento regionale della Programmazione, lo scorso dicembre, ha stabilito la ripartizione delle risorse finanziarie destinate alle otto Aree urbane funzionali (Fua) individuate nell’Isola: si tratta delle aggregazioni territoriali metropolitane di Palermo, Catania e Messina, e di quelle di Trapani, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta e Gela, riconosciute dalla Regione come “Autorità urbane” per l’attuazione delle relative strategie territoriali e la selezione degli interventi da finanziare all’interno del Pr Fesr 2021/2027, per un ammontare complessivo di 647,8 milioni di euro (oltre ad alcune somme accantonate).
L’Area urbana funzionale è un sistema di enti locali territoriali finalizzato a impiegare le risorse europee della programmazione 21-27. Nell’ambito di tre assi – innovazione e competitività, attrattività e vivibilità, transizione ecologica e digitale – la strategia messa a punto dalla Fua di Messina prevede: interventi per la ricerca collaborativa e l’incontro tra gli agenti dell’innovazione e il rafforzamento del tessuto produttivo, nell’ambito del primo asse; rigenerazione urbana, rafforzamento dei sistemi di accoglienza turistica, accessibilità e fruibilità degli attrattori turistici, riqualificazione del patrimonio storico, artistico e culturale, infrastrutture verdi e misure per conciliare vita e lavoro e contro il disagio abitativo, per il secondo asse; trasporto pubblico locale, logistica e intermodalità, riduzione dei consumi pubblici di energia, miglioramento del servizio idrico e riduzione della produzione di rifiuti e potenziamento della raccolta, per quanto riguarda il terzo asse.
Due milioni di euro per sostenere la promozione per il rafforzamento della competitività del settore agricolo siciliano. È stato pubblicato il bando a valere della sottomisura 3.2 del Psr Sicilia 2014/2022 rivolto ad associazioni di consumatori e consorzi. L’obiettivo è incentivare le attività di informazione e promozione rivolte ai consumatori e migliorare ulteriormente le prestazioni economiche delle aziende agricole siciliane, promuovendo le produzioni regionali di qualità.
«Con questa misura – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo – stimoliamo la promozione delle nostre aziende nel mercato interno ed europeo. È un modo per dare slancio alla produzione di qualità che potrà fare da volano per la crescita delle nostre imprese».
I progetti dovranno riguardare campagne di partecipazione a fiere in Paesi Ue, iniziative di informazione e promozione rivolte ai consumatori esclusivamente sul mercato nazionale, regionale e dell’Unione (punti vendita, workshop, incontri B2b, seminari, eventi promozionali), campagne di partecipazione a fiere in regioni Italiane. La spesa massima ammissibile a finanziamento non potrà superare la somma di 750mila euro. Le istanze vanno presentate entro il 10 di marzo.
DI RAFFAELE LANZA
Nicolosi (Catania)
Ci risiamo .Una comunicazione in Redazione di un Comitato(di Via Ragalidda a Nicolosi) pone in luce un serio problema .
Le lamentele sui lampioni spenti lasciati in via Ragalidda, dal mese di settembre scorso – e non mantenere la quantità di luce necessaria e stabilita dalla legge, dunque, può rappresentare un serio problema in primis per i proprietari di case e villette nella zona che si collega dal campo sportivo Pulvirenti alla via Guardia Ragala ma anche per chi vi transita occasionalmente, per gli stessi Vigili urbani e Carabinieri che combattono contro la delinquenza e i numerosi furti – sappiamo dal Comando Carabinieri – avvenuti in questa zona- e chi si deve occupare della gestione degli impianti.
Il corretto funzionamento dell’illuminazione pubblica, e quindi fare il possibile per evitare che ci siano dei lampioni spenti, e integrare i pali dove risultano mancanti le lampade , si sa, è a carico del Comune ed esattamente dei gestori-Vigili urbani – delle strade. Sono loro che devono garantire che nelle vie urbane o extraurbane, a seconda della propria competenza, vi siano le condizioni di sicurezza per pedoni e automobilisti e la serenità per gli abitanti-proprietari delle abitazioni.
Quello dell’illuminazione-e della sua integrazione – sembra diventato un affare di Stato. Ne abbiamo già parlato a dicembre del 2021 Ora il problema è diventato cancrenoso e pure fastidioso..
Il sindaco Angelo Pulvirenti in maniera incomprensibile infatti ha tolto recentemente la luce da oltre 15 lampioni circa in Via Ragalidda – un servizio quindi già esistente da numerosissimi anni, dice il Comitato in una Nota – creando fortissimi disagi alle famiglie
Singolare che questo amministratore, accusato di inettitudine dalla gran parte degli abitanti, chieda di tanto in tanto, la “collaborazione” dei cittadini interessati al problema. Il sistema equivale a dire: “parliamone nella segreteria del sindaco: vediamo cosa si può fare e vediamo – in altre parole – se il cittadino è presente nella lista dei votanti a Nicolosi …. Una spiegazione plausibile e testimoniale rappresentata dall’attivazione di due lampioni- comunica il Comitato Via Ragalidda- presso probabili propri“clienti”
Non si può accettare un ragionamento del genere da parte di chi amministra un comune anche se in esso vi sono solo circa cinquemila abitanti residenti
Ma la gente , qui in Via Ragalidda, veniamo informati, chiedono che il sindaco cambi soprattutto metodi e modi. Si sa che il Pulvirenti abbia inserito il Comune di Nicolosi in programma di”riduzione dei consumi energetici per l’illuminazione pubblica” per avere contributi pubblici cospicui.
Si apprende pure che per il Comune di Nicolosi la Regione Siciliana, il Dipartimento Regionale dell’Energia abbia effettuato la verifica sulla “Lista inadempienti agli obblighi di monitoraggio al 30/04/2024” che, a seguito della nota acquisita (al prot. n. 19770 del 17.06.2024 del Dipartimento Regionale dell’Energia ), abbia avuto esito positivo, . informa la Regione, il dipartimento reg.le cioè- avendo l’amministrazione comunale di Nicolosi comunicato di aver adempiuto agli obblighi “di monitoraggio e sanato le inadempienze “segnalate sul Sistema Informativo “Caronte”;
Quale monitoraggio abbia effettuato il Comune di Nicolosi resta un mistero per noi se è vero com’è vero che la Regione siciliana si sia ritenuta soddisfatta solo con una nota del Comune di Nicolosi senza un riscontro commissariale esterno… Problemi di burocrazia….E quelli dell’illuminazione pubblica ?
Sono questi i controlli della Regione siciliana e del dirigente di servizio arch Rosaria Calagna che ha firmato la concessione contributo e relazionato in varie fasi con il sindaco Pulvirenti per l’accredito anche di euro circa 510 mila euro…. ‘? Non si dovrebbe consultare l’altra parte della popolazione interessata, nel caso vittima del pubblico potere latitante
Non scherziamo Signori…!
E chi controlla l’operato del sindaco Pulvirenti se l’opposizione del Consiglio comunale preferisce il silenzio sulla problematica della luce? Sono fantasmi…o persone coscienziose?..
E i Vigili urbani di Nicolosi? Affermano: “il sindaco ha conservato la delega alla Polizia municipale. Come dire: comanda lui! Ma i vigili non dicono niente sui pali “spenti”, sulla “sicurezza” di Via Ragalidda” al buio dove avvengono furti e rapine oltrechè incidenti? Si limitano a “raccogliere in un quadernetto le segnalazioni telefoniche…..”
E il Prefetto di Catania? Non dovrebbe intervenire per le omissioni del caso ? Su questo terreno quindi possono germogliare tante ipotesi ma condirle con l’ottimismo sarebbe davvero sciocco.
«La Conferenza Stato-Regioni ha dato parere favorevole alla rimodulazione del piano sanitario per le strutture ospedaliere da finanziare con le risorse ex articolo 20 in Sicilia. Si sbloccano sostanzialmente 800 milioni di euro per l’edilizia sanitaria che serviranno per costruire tre nuovi ospedali e ristrutturarne un quarto nella città di Palermo».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha partecipato in videoconferenza alla riunione.
«Oggi – ha aggiunto il governatore – compie un fondamentale passo in avanti l’azione del mio governo, che oggi ha trovato la condivisione dello Stato, per riqualificare e innovare la sanità siciliana, partendo dalle opere infrastrutturali, premessa essenziale per un’assistenza efficiente e adeguata agli standard moderni che vogliamo garantire ai nostri concittadini Per questo, a luglio scorso, abbiamo già stipulato una convenzione con Invitalia che ci supporterà nella realizzazione degli interventi, garantendo tempi veloci. Abbiamo chiara la strategia complessiva per dotare la Sicilia, utilizzando anche i fondi del Pnrr e quelli del Fsc, di un sistema sanitario che garantisca cure adeguate ai cittadini, fermando, e magari invertendo, i flussi della migrazione ospedaliera, diventando un punto di riferimento nel bacino del Mediterraneo, come avviene già nel settore dei trapianti, che è un’eccellenza della nostra sanità».
Le opere inserite nell’accordo tra Stato e Regione hanno un valore complessivo di 747,7 milioni di euro. In particolare, 120 milioni di euro saranno destinati alla costruzione del nuovo Polo di eccellenza pediatrico, che farà capo all’azienda ospedaliera Arnas Civico-Di Cristina; 348 milioni serviranno per la realizzazione del nuovo Policlinico, per offrire all’utenza elevati livelli prestazionali in ambienti idonei e accoglienti ma anche sicuri per gli operatori impiegati; 240 milioni saranno destinati alla costruzione del nuovo Polo oncoematologico degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, che avrà l’obiettivo di costruire percorsi assistenziali di prevenzione, diagnosi, cura e follow-up, fornendo ad ogni paziente le cure sperimentali più avanzate; infine, 39,7 milioni serviranno per i lavori di adeguamento e messa a norma del Polo chirurgico e delle emergenze dell’ospedale Cervello (padiglione A).
Il prossimo passo sarà la firma di un accordo di programma-quadro tra Ministero della Salute e Regione per avviare la fase che porterà alla predisposizione dei bandi di gara e alla esecuzione dei lavori.
La convenzione firmata a luglio scadrà nel dicembre 2026 e prevede che Invitalia supporti la Regione nella realizzazione dei quattro interventi, svolgendo attività di Centrale di committenza e di supporto tecnico-operativo nella predisposizione e nella gestione delle procedure di gara e attività per accelerare la realizzazione di questi investimenti. Il rispetto dei tempi di attuazione sarà sottoposto al costante monitoraggio della Regione per il tramite del dipartimento di Pianificazione strategica, guidato da Salvatore Iacolino.
Un’azione strategica per contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa degli studenti siciliani del primo ciclo di istruzione. È l’obiettivo della circolare firmata dall’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano, che stanzia 1,5 milioni di euro in favore delle scuole primarie con un indice di dispersione, nell’anno scolastico 2023/24, pari o superiore a 1,5.
«Il fenomeno dell’abbandono della scuola – dice l’assessore Turano – è ancora troppo diffuso in Sicilia e la Regione punta a intervenire su alcune delle cause, coinvolgendo le stese istituzioni scolastiche, le famiglie e gli altri attori del mondo dell’educazione che operano sul territorio. La dispersione penalizza i nostri giovani, non soltanto sul piano della crescita educativa e delle competenze, ma impoverisce anche la formazione di una cultura sociale e relazionale, oltre a limitare lo sviluppo emotivo. Per questo l’azione strategica che abbiamo avviato punta sul dialogo con i nuclei familiari, ma anche su attività sportive e culturali che si affianchino a quelle didattiche».
Le scuole statali potranno redigere e presentare i progetti entro quindici giorni dalla pubblicazione della circolare, avvenuta oggi, prevedendo iniziative in favore di ragazzi e ragazze a rischio di esclusione dai percorsi scolastici. Le attività, che potranno essere realizzate anche con il ricorso a organizzazioni non profit, prevedono la costituzione di equipe di supporto che dovranno mirare a individuare eventuali casi di disagio e conflittualità, promuovendo interventi a sostegno di docenti, studenti e famiglie, fornire assistenza per orientare gli alunni nella scelta dei cicli scolastici successivi. I progetti dovranno prevedere anche attività co-curriculari per il rafforzamento delle competenze e di didattica esperienziale extracurricolare come visite guidate, corsi di orienteering, di problem solving, lavoro di squadra, per lo sviluppo di competenze critiche, abilità manageriali, autonomia e autostima.
Il contributo per le scuole è ripartito tra una quota fissa di cinquemila euro e una variabile proporzionata al numero di studenti iscritti al primo ciclo.