Foto Eleonora Evi deputata Movimento 5 Stelle Europa
Riceviamo e pubblichiamo:
Giù le mani dall’acqua potabile. La nuova direttiva sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano, che verrà votata a fine ottobre durante la plenaria di Strasburgo, ci mostrerà il vero volto dell’Europa.
Noi stiamo dalla parte di tutti i cittadini europei che hanno chiesto all’UE di riconoscere l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari di base come un diritto umano fondamentale e dei 27 milioni di italiani che hanno votato a favore del referendum sull’acqua pubblica L’acqua è di tutti!
Vogliamo ribaltare il voto della Commissione Ambiente che lo scorso 10 settembre ha fatto un clamoroso passo indietro sull’accesso universale all’acqua. Il testo approvato peggiora addirittura la proposta di partenza della Commissione europea che, sebbene in ritardo di circa 6 anni, aveva cercato di rispondere alle richieste di quanti avevano firmato l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) stabilendo una serie di obblighi per gli Stati membri per assicurare l’accesso all’acqua a tutti i cittadini, anche quelli in condizione di povertà ed esclusione sociale.
Purtroppo, invece, e nella commissione Ambiente ha vinto la linea conservatrice che toglie l’obbligatorietà e concede un’ampia discrezionalità ai governi nazionali nello scegliere quali misure realizzare per aumentare l’accesso all’acqua per chi ne è privo o per chi ha un accesso parziale e limitato. Ogni Stato farà a modo suo e deciderà cosa fare o non fare per garantire l’accesso all’acqua (se assicurare la presenza di punti di ricarica, cioè fonti accessibili al pubblico, se incoraggiare o meno la messa a disposizione di acqua potabile negli edifici pubblici, se incoraggiare o meno la messa a disposizione gratuita di acqua potabile nei ristoranti, nelle mense, e nei servizi di ristorazione, se lanciare campagne informative sulla qualità dell’acqua del rubinetto e sull’uso delle bottiglie e i contenitori riutilizzabili ecc.)
In poche parole, per gli eurodeputati popolari e conservatori è sufficiente “promuovere” l’accesso all’acqua ai cittadini. L’accesso all’acqua, in quanto diritto umano fondamentale, deve essere invece “garantito” a tutti. E un diritto, in quanto tale, non è opinabile né assoggettabile a considerazioni economiche, sociali o di altra natura, ed è, dunque, obbligatorio tutelarlo!