RAGUSA, LA MADRE UCCISA CON VIOLENZA ED ATROCITA’ DAL FIGLIO: EMESSO OGGI L’ORDINE DI CUSTODIA IN CARCERE

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Raccolte le prove ,i carabinieri di Ragusa hanno eseguito stamane un provvedimento cautelare in carcere emesso dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di un 48enne accusato dell’omicidio della madre al culmine di una lite per futili motivi, L’anziana donna era stata colpita ripetutamente con violenza a mani nude dal figlio. Ricoverata in ospedale in condizioni traumatiche, la vittima spirò dopo venti giorni di agonia.

Il presunto omicida è Carmelo Chessari, 48 anni, con precedenti penali per spaccio di droga. L’aggressione risale all’aprile scorso quando la madre del pregiudicato, Santa Trovato, venne ricoverata in ospedale a Ragusa con gravi ferite e tumefazioni provocate secondo i medici da una serie di pugni.

L’anziana donna morì dopo una lunga agonia durata venti giorni. I sospetti si concentrarono subito sul figlio, che fu indagato, ma solo oggi, in seguito ad alcuni esami e riscontri effettuati dagli inquirenti che inchioderebbero Chiessari, prove raccolte,è stato possibile emettere un ordine di custodia cautelare in carcere .

Ragusa-Catania: la Polizia disarticola la “Stidda” -Rifiuti -di Claudio Carbonaro

Traffico illecito di rifiuti, arresti nel ragusano

 

La Polizia di Stato di Ragusa informa di numerose ordinanze di custodia cautelare in corso di esecuzione e sequestri preventivi di aziende nel settore del riciclo plastiche su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania.

Le indagini della Polizia di Ragusa e Catania, coordinati dal Servizio Centrale Operativo, stanno consentendo di disarticolare un’associazione per delinquere, di stampo mafioso, denominata “stidda”, promossa da Claudio Carbonaro,finalizzata al traffico illecito di rifiuti aggravato. Le accuse vertono sul consumo di  reati  quali  l’estorsione pluriaggravata, l’illecita concorrenza con minaccia, le lesioni aggravate, la ricettazione, la detenzione ed il porto di armi da sparo ed il danneggiamento seguito da incendio.  Finora sono 15 arresti, dieci in carcere e cinque ai domiciliari.

 

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Secondo gli investigatori  le materie plastiche di scarto – provenienti dal territorio ibleo – venivano recuperate prevalentemente dai teloni di copertura degli impianti serricoli del vittoriese, e risultavano inquinate da agenti altamente tossici come fitofarmaci e pesticidi.

 Di “conseguenza vi era una forte concorrenza tra le aziende che si occupavano della raccolta della plastica, le quali cercavano di ottenere il monopolio, anche attraverso il ricorso all’intimidazione mafiosa”

 

Il sistema messo in atto dagli indagati “era finalizzato ad ottenere il conferimento, in via esclusiva, della plastica dismessa dalle serre alla SIDI della famiglia Donzelli, tanto che il gip ha applicato la misura cautelare nei loro confronti per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa”. I Donzelli, titolari di più impianti per il riciclo di materie plastiche, riuscivano ad ottenere tale vantaggio economico attraverso l’intimidazione sistematica dei serricoltori e dei raccoglitori di plastica, messa in atto dal clan, acquisendo una posizione di sostanziale monopolio nel settore.

Il controllo dell’intera vicenda passava da  Claudio Carbonaro, il quale, “dopo aver completato il percorso come collaboratore di giustizia, ha fatto ritorno dal 2013 a Vittoria, dove negli anni 80/90 si era reso responsabile di più di 60 omicidi, assumendo un ruolo fondamentale per l’associazione mafiosa e ponendosi a capo dello storico clan Carbonaro-Dominante” e ha promosso, organizzato e diretto l’associazione, d’intesa con Giovanni Donzelli e con l’ausilio di Salvatore D’Agosta detto “Turi Mutanna”, reclutando e coordinando l’attività di raccolta della plastica svolta dai Minardi; quest’ultimi, detti i “barbani”, avvalendosi della capacità di intimidazione promanante dall’appartenenza al clan e dalla conseguente condizione di assoggettamento e omertà, si assicuravano in via esclusiva la raccolta del prodotto, per poi conferirlo, in esecuzioni dei precedenti accordi, esclusivamente presso le imprese della famiglia Donzelli.

L’intervento di Carbonaro nel 2015 ha inoltre “permesso di raggiungere un accordo criminale con la famiglia gelese dei Trubia (anche loro colpiti da provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria nissena nel 2016 per i medesimi fatti) per la spartizione dei terreni: difatti i Minardi ottenevano l’esclusiva per la provincia di Ragusa”, dicono gli inquirenti. Tra gli episodi accertati, nel 2015 Salvatore D’Agosta e Gaetano Tonghi “appiccavano il fuoco ad un autocarro di proprietà di una ditta di raccolta plastica al fine di intimidirli e non farli operare sul territorio vittoriese. Nel 2017 Antonino Minardi e Giuseppe Ingala danneggiavano l’autovettura di uno dei responsabili di un’azienda agricola, reo, a loro dire, di aver fatto prelevare la plastica dismessa ad un’altra impresa di raccolta plastica. In quella occasione, venivano arrestati dalla Squadra Mobile di Ragusa due soggetti per detenzione di armi rubate, immediatamente dopo aver commesso il grave atto intimidatorio“.

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. Tra i reati contestati oltre al possesso di armi (Giovanni Donzelli, Raffaele Donzelli, Andrea Marcellino, Francesco Farruggia e Giovanni Longo), figura la gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti. Gli indagati smaltivano abusivamente i fanghi speciali provenienti dal lavaggio della plastica, nocivi in quanto costituiti da terra mista a fertilizzanti e pesticidi. I rifiuti venivano interrati e ricoperti con cemento e asfalto o occultati mediante sversamento abusivo nei terreni adiacenti la SIDI dei Donzelli o in altri terreni di Vittoria provocando danni di non poco conto di natura ambientalde

 

Quel criminale-vigliacco che ha travolto i due cuginetti, uno dei quali è morto, l’altro è nelle mani di Dio

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Rosario Greco, criminale mafioso e pure vigliacco: travolge i due cuginetti e scappa via: Quanta immondizia nella società

VITTORIA

E’ già in carcere interrogato ancora dagli inquirenti  il pirata-mafioso (nella foto della Polizia) – Rosario Greco , figlio di un imprenditore anch’esso mafioso, noto alle forze dell’ordine, con numerosi precedenti penali ,che nella tarda serata di ieri ha travolto con una  Jeep Renegade due cuginetti di 12 e 11 anni che giocavano sull’uscio di casa.   Vittoria da stamani ancora è scossa per quanto è successo.. Il 12enne è morto sul colpo, mentre l’11enne versa in condizioni disperate. Dopo un intervento di oltre 5 ore è stato trasferito in elisoccorso in una struttura specializzata del policlinico di Messina: scena raccapricciante e da chiedere aiuto a Dio, l’auto gli ha tranciato le gambe.

Quel criminale -è stato accertato- aveva tasso alcolemico quasi 4 volte superiore al limite consentito e, come confessato, aveva fatto uso anche di cocaina.  Risuonano ancora le parole degli investigatori: “A forte velocità il pirata ha azzardato un sorpasso in pieno centro città a Vittoria perdendo il controllo dell’auto e travolgendo due cuginetti seduti sul gradino di casa dei vicini mentre giocavano con il telefono cellulare”

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Altro punto gravissimo per il conducente di anni 37, è quello di non aver  prestato alcun soccorso alle vittime dandosi alla fuga

Gli altri 3 occupanti del veicolo sono fuggiti anche loro e per questo sono stati denunciati , per aver favorito il criminale dagli uomini del Commissariato di Vittoria e della Squadra mobile.

I tre passeggeri hanno deciso di fornire un’esatta dinamica di quanto accaduto addebitando ogni responsabilità al conducente: sono stati denunciati in stato di libertà per omissione di soccorso e favoreggiamento personale. Interrogati tutta la notte negli uffici del Commissariato di Vittoria, gli amici dell’arrestato sono stati rimessi in libertà in attesa anche delle dichiarazioni che renderà l’indagato al giudice in sede di udienza di convalida.

Preziose per gli accertamenti e anche le immagini di alcuni impianti di videosorveglianza acquisiti che hanno ripreso le fasi del sinistro stradale.

Dalle immagini è possibile appurare che l’arrestato, a folle velocità, ha effettuato un sorpasso in prossimità di un incrocio di Via IV Aprile per poi perdere il controllo e travolgere i bambini, manovra di sicuro dettata dallo stato di ebbrezza alcolica – comunica la Polizia

– Nelle more delle attività investigative condotte mediante la verbalizzazione delle dichiarazioni dei testimoni, un altro team ha portato l’indagato presso il pronto soccorso di Vittoria per gli accertamenti sanitari volti a verificare la presenza di sostanze alcoliche e/o stupefacenti nel sangue”. “Lo stesso arrestato durante le analisi ha riferito ai poliziotti di aver fatto uso di cocaina e di aver bevuto una birra – dicono ancora gli inquirenti – Dalle analisi strumentali effettuate dal laboratorio dell’ASP di Ragusa è risultato positivo al test con un tasso alcolemico pari a quasi 4 volte quello consentito, elemento di un’inaudita gravità“.

Dulcis in fundo la polizia durante il controllo del veicolo, che è stato sequestrato e in seguito confiscato, si sono accorti che l’uomo deteneva un manganello telescopico ed una mazza da baseball La Polizia ha denunciato anche questo all’Autorità giudiziaria ritendendo che questi oggetti servissero al conducente considerato “pericoloso e aggressivo”

 

RAGUSA : TROVATA DONNA CON IL CRANIO FRACASSATO, PORTAVA LA COMUNIONE AI MALATI

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Una donna di 66 anni, Maria Zarba, è stata trovata morta all’interno della sua abitazione a Ragusa: aveva il cranio fracassato. Sul posto sono intervenuti gli uomini del 118 e la squadra mobile della polizia. La questura ha confermato che si tratta di omicidio. Quando il personale medico è giunto sul posto, la donna era già morta.Con lei viveva un nipote che, al rientro, ha trovato la nonna riversa per terra in una pozza di sangue nella stanza adibita a soggiorno-cucina: ha urlato per il dolore e alcuni vicini lo hanno sentito e sono usciti in strada.

La vittima era molto nota nel rione – La donna era molto nota nel suo rione, nel centro della città, perché era una ministrante, portava la comunione alle persone malate ,una fedele laica che svolgeva un servizio alla comunità cristiana, ai sacerdoti e ai diaconi durante la liturgia e nelle altre celebrazioni di preghiera.  L’omicidio solleva tanti interrogativi.

 – Nell’abitazione, secondo i primi rilievi, non manca nulla di prezioso e la polizia al momento ha escluso la motivazione della  rapina. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giulia Bisello. Personale della squadra mobile ha interrogato familiari e conoscenti per ricostruire la personalità della vittima e le sue frequentazioni. Sul posto anche la polizia scientifica per accertare la dinamica dell’accaduto e trovare elementi utili alle indagini.

 

 

 

 

 

Il CICLONE INVESTE CATANIA, ACICASTELLO, ACITREZZA: DISTRUTTI STABILIMENTI BALNEARI

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Previsioni rispettate. Un ciclone si è abbattuto sulla Sicilia e la Calabria Il comunicato della Protezione civile e d’agenzia parla di ” allerta a Sampieri, frazione marinara di Scicli (Ragusa), per una violenta mareggiata che sta investendo la borgata dal pomeriggio di oggi. Sul posto sono intervenuti Protezione civile, Polizia locale, carabinieri e le squadre di operai del Comune al fine di transennare il lungomare Miramare. Sul posto il sindaco Giannone, l’assessore Carpino e i dirigenti dell’ufficio tecnico. “Si raccomanda ai cittadini di mantenere la massima distanza dal lungomare e dalle aree limitrofe, evitando atteggiamenti di curiosita’ e il desiderio di filmare gli eventi calamitosi, ancora in corso di svolgimento – si legge in una nota del Comune di Scicli -. L’evolversi del ciclone marino sara’ monitorato durante tutta la notte”.

Il sindaco di Scicli ha vietato, da ora e per le prossime ore, sino a nuove disposizioni, l’accesso ai luoghi entro i 200 metri dal fronte mare lungo tutto il litorale di Sampieri.

Mareggiate anche sul lungomare di Catania e Acitrezza, dove le onde hanno invaso la strada e distrutto gli stabilimenti balneari. “Domani mattina sentiro’ la Giunta comunale per valutare il da farsi visti i danni ingenti a imbarcazioni, strutture, passerelle e stabilimenti balneari –  -. Chiederemo il riconoscimento dello stato di calamita’ ai governi, nazionale e regionale, considerata la straordinarieta’ dell’evento. In tal senso i privati e le attivita’ commerciali purtroppo interessate saranno chiamate a produrre materiale fotografico e la relativa relazione circa il danno subito”.