In manette a Ragusa i braccianti agricoli che abusarono di una ragazzina di 13 anni

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Una storia incredibile , di povertà, che spinge una madre snaturata  a condurre alla prostituzione la propria  figlia 13enne 

Le indagini conclusive della Procura distrettuale di Catania, mettono in luce che la piccola aveva avuto rapporti sessuali con braccianti agricoli dopo aver lavorato in campagne di Acate, in provincia di Ragusa, dove vi sono migliaia di metri quadri destinati alle coltivazioni in serra.

I fatti criminosi sono ricondotti proprio dentro le serre dove  la ragazzina consumava rapporti sessuali con braccianti agricoli nord africani, rumeni e italiani.  I “clienti” fermati sono stati identificati attraverso intercettazioni telefoniche.

Gli illeciti si sono verificati dunque in un ambiente degradato: la madre che spesso non aveva dove dormire ha offerto la figlia in cambio di un tetto, ma anche di soldi, vino, birra, sigarette o di una doccia. La bambina era così abituata ad avere rapporti sessuali con adulti che da poco tempo, hanno scoperto gli uomini della squadra mobile di Ragusa, si era anche “fidanzata” con un marocchino di 30 anni. Un 61enne pretendeva persino l’esclusiva della ragazzina in cambio dell’uso di una sua casa a mare.

La Procura distrettuale di Catania ha subito  disposto il fermo della madre e di quattro clienti, due italiani e due marocchini.

Gli arresti sono stati convalidati dal Gip, che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per quattro di loro e l’obbligo di firma nel comune di residenza per il novantenne.

 

Vittoria del demonio ad Aversa? Il vescovo sospende sacerdote esorcista intento a “liberare” una ragazza posseduta dai “demoni”

 

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Il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo(nella foto), ha Sospeso per un anno dal ministero pubblico il sacerdote Michele Barone che avrebbe “turbato gravemente i fedeli in ragione di alcune pratiche di esorcismo“. Così ha operato il vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo stanco dei richiami fatti al sacerdote.             Don Michele Barone, prete di Casapesenna nel casertano, praticava in sostanza degli esorcismi, a richiesta degli interessati, per “liberare” una ragazzina posseduta dai demoni per colpa dell’omosessualità della sorella. Don Michele Barone, scrive il vescovo Spinillo nel decreto di sospensione, “è stato fonte di grave turbativa presso i fedeli a ragione della pratica di strane preghiere di esorcismi da lui compiuti nei confronti di minori e di persone da lui definite ‘possedute’“.

Lo stesso “dopo numerosi inviti e richiami personalmente condotti, in data 19 dicembre dell’anno 2017, alla presenza di altri sacerdoti della Diocesi è stato ammonito canonicamente, e gli è stato proibito di praticare preghiere di guarigione e di esorcismi e, contemporaneamente, è stato invitato a ravvedersi da tali comportamenti e a intraprendere un serio cammino di revisione”. Nonostante l’ammonizione, si legge nel decreto, “il reverendo Barone ha continuato a praticare preghiere di esorcismo particolarmente nei confronti di una ragazza minorenne e con serie problematiche personali”.

 Sappiamo che il sacerdote esorcista praticava la liberazione di Satana o del demone a richiesta degli interessati indemoniati. Intanto il

vescovo ha tagliato corto e per anno il sacerdote non potrà, quindi, “celebrare in pubblico sacramenti o sacramentali, in specie di celebrare la Santa Messa, ascoltare le confessioni e predicare, in Chiese e Oratori o in occasione di riunioni di fedeli”.   C’ è lo zampino del diavolo?