Colpito da razzi di Hezbollah il quartiere generale del contingente italiano, sud del Libano -La protesta italiana

 

Otto razzi da 107 millimetri hanno colpito il quartier generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil a Shama, nel sud del Libano. Razzi che, secondo quanto apprende Adnkronos da fonti locali, apparterrebbero alle dotazioni di Hezbollah. Colpite anche alcune aree all’aperto e il magazzino ricambi della base dove non era presente alcun soldato. Non si registrano feriti.

Cinque militari italiani sono feriti, sotto osservazione nell’infermeria della base e le loro condizioni non sono preoccupanti . Sono in corso gli accertamenti per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili.     Resta il fatto che fra i militari italiani serpeggia adesso tanta incertezza sul loro futuro.

“La tipologia dei missili riconduce a Hezbollah che ha voluto  colpire la base Unifil”, secondo il Ministero degli esteri italiano…..

Unifil, feriti 4 militari ghanesi

Unifil ha comunicato che quattro caschi blu ghanesi della forza delle Nazioni Unite per il sud del Libano sono stati feriti da un razzo lanciato contro la loro base a Ramia molto probabilmente da attori non statali libanesi.

Argentina ritira i suoi soldati dalla missione di pace

L’Argentina ha intanto notificato all’Unifil il ritiro dei suoi soldati dalla missione di pace delle Nazioni Unite in Libano. Lo ha reso noto il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, secondo cui “l’Argentina ha chiesto ai suoi ufficiali di rientrare”. Nulla ha precisato sulle motivazioni dietro a questo annuncio, con il portavoce che ha invitato a chiedere al governo di Buenos Aires.

Il mondo si capovolge, adesso la protesta pro-Palestina si allarga in tutte le Università del pianeta

Proteste pro-Gaza nelle università - (Afp)

 

 

Il mondo si è capovolto. Tutti dalla parte di Israele dopo l’attacco a sorpresa di Hamas con i missili lo scorso 7 ottobre, oggi la gran parte reclama         uno “Stato” per la Palestina.

La protesta contro la guerra a Gaza sta incendiando le università americane, con proteste e occupazioni in oltre 60 campus dove da metà di aprile sono state arrestate oltre 2mila persone. E le immagini della polizia in tenuta antisommossa che sgombra la Columbia e Ucla sono la dimostrazione che la faccenda diventa preoccupante, dove si sta allargando la protesta, con università occupate in Europa, Asia, Oceania e Medio Oriente.

AUSTRALIA

Nelle ultime settimane, si sono registrate proteste pro Palestina in almeno sette università in Australia. In particolare all’università del Queensland a Brisbane si è creata una situazione di tensione tra due accampamenti, a circa 100 metri di distanza, uno degli studenti solidali con i palestinesi ed un altro, più piccolo, con le bandiere di Israele, animato da gruppi di studenti ebrei che accusano gli studenti pro Palestina di creare tensioni nel campus.

Si apprende che il  gruppo Students for Palestine UQ chiede ai vertici dell’Università di rendere pubblici tutti i rapporti con società israeliane e di tagliare quelli con l’industria bellica israeliana. Dal 23 aprile, da Brisbane la protesta si è diffusa in altri campus, tra i quali l’università di Sydney, dove sono state montate una cinquantina di tende con un centinaio di studenti che vi trascorrono la notte. Oggi un gruppo di studenti ebrei ha portato avanti una contro manifestazione contro quelle che definiscono “preoccupanti attività antisemite e anti Israele”. Oltre 200 persone, con bandiere australiane e israeliane, si sono radunate nel campus di Sidney, ma non vi sono stati scontri con i gruppi pro Palestina.

REGNO UNITO

Manifestazioni in solidarietà con i palestinesi si sono svolte sin dall’inizio della guerra a Gaza, ma negli ultimi giorni anche in alcuni campus britannici sono iniziate occupazioni ed accampamenti. Alla Newcastle University, un piccolo accampamento con bandiere palestinesi è stato montato nel centro del campus da un gruppo che si definisce “una coalizione guidata da studenti per mettere fine alla partnership dell’università di Newcastle con le società di difesa israeliane”.

Tende sono state montate anche da studenti che protestano nelle università di Leeds, Bristol e Warwick. Le proteste nei campus britannici sono state criticate dall’Union of Jewish Student che affermano che questi accampamenti “creano un’atmosfera ostile e tossica per gli studenti ebrei”.

FRANCIA

A Parigi a fine aprile sono scoppiate le proteste a Sciences Po e alla Sorbonne. La polizia è intervenuta in entrambi gli atenei per sgombrare gli accampamenti. Ed oggi è intervenuta di nuovo a Science Po dove una cinquantina di studenti erano tornati ad occupare. “Siamo ispirati da Columbia, Harvard, Yale, Vanderbilt”, ha detto una studentessa di Sciences Po, uno dei più prestigiosi atenei francesi, alma mater di diversi presidenti, tra i quali l’attuale, Emmanuel Macron. I

“Tutte queste università si sono mobilitate, ma la nostra solidarietà rimane prima di tutto e principalmente con il popolo palestinese”, ha aggiunto Louise, parlando con la Cnn. Samuel Lejoyeaux, presidente dell’unione degli studenti ebrei di Francia, ha chiesto un maggiore dialogo con i dimostranti che devono –  “denunciare chiaramente l’antisemitismo”. 

INDIA

Proteste pro Palestina, e in solidarietà con gli studenti della Columbia, sono scoppiate anche nella prestigiosa Jawaharlal Nehru University (JNU) di Nuova Delhi, proprio nel giorno in cui era atteso nell’ateneo l’ambasciatore Usa, Eric Garcetti. La visita è stata poi rimandata. “Il nostro ateneo non deve fornire una piattaforma ad amministratori e personale che rappresentano nazioni complici del terrorismo e del genocidio commesso da Israele”, si legge in una dichiarazione dell’unione degli studenti della Jnu, diffusa il 29 aprile, con un chiaro riferimento agli Usa. L’ateneo, uno dei migliori del Paese, è stato sempre all’avanguardia nei movimenti di protesta, tra i quali quello del 2019 contro la legge considerata discriminatoria contro i musulmani.

Solidarietà ai palestinesi è stata espressa anche dalla Federazione degli studenti dell’India, affiliata al partito comunista, che “denuncia la posizione assunta dal governo guidato da Bjp in sostegno di Israele, che devia da una posizione storica dell’India”.

CANADA

Alla McGill University, nel centro di Montreal, studenti pro Palestina hanno montato un accampamento nel centro del campus, chiedendo – come stanno facendo praticamente tutte le università in rivolta – che l’ateneo dismetta i legami con società israeliane. La polizia ha tentato di disperdere i dimostranti, affermando di aver ricevuto la richiesta di intervento dai vertici dell’università dopo che è fallito il dialogo con i rappresentati degli studenti.

Ma ieri un giudice di una corte superiore del Quebec ha rigettato la richiesta di ingiunzione che avrebbe costretto i dimostranti pro Palestina a lasciare l’accampamento. Proteste  sono in corsi anche all’università di Toronto e alla University of British Columbia a Vancouver.

LIBANO

Centinaia di studenti alla fine di aprile hanno iniziato a protestare all’American University di Beirut chiedendo che l’università boicotti le società che fanno affari con Israele. “Vogliamo mostrare al mondo intero che non abbiamo dimenticano la causa palestinese”, ha dichiarato uno degli studenti che partecipano alla protesta ispirata a quella dei campus Usa.

Il Consiglio europeo riesce ad avere l’Ok anche dell’Ungheria (con quale ha un contenzioso sui fondi europei per violazioni di diritto) per il pacchetto di aiuti all’Ucraina

FOTO - Protesta degli agricoltori, trattori in corteo su via ...

 

 I trattori giganti hanno bloccato le strade di Bruxelles,per protestare ai leader dei 27 Paesi dell’Unione. La protesta degli agricoltori, che va avanti da mesi in tutta l’Europa, è arrivata così alla porta delle istituzioni europee, mentre capi di governo e di Stato hanno provato a sbloccare l’impasse sulla revisione del bilancio a lungo termine per il periodo 2021-2027, compreso il pacchetto di aiuti all’Ucraina da 50 miliardi di euro sul quale l’Ungheria di Viktor Orban aveva posto il veto nell’ultimo summit di dicembre.

Le conclusioni studiate per avere il beneplacito anche di  Orban. : “in caso di necessità, tra due anni il Consiglio europeo inviterà la Commissione a fare una proposta di revisione” nel contesto del prossimo quadro finanziario.Altro punto inserito:  “il Consiglio europeo richiama le proprie conclusioni del dicembre 2020 sull’applicazione del meccanismo di condizionalità” dello Stato di diritto impegnandosi a garantire un giusto trattamento degli Stati membri (l’Ungheria ha ancora circa 20 miliardi di fondi europei congelati dalla Commissione che le contesta violazioni dello Stato di diritto, ndr.). Alla fine la resistenza del premier ungherese viene abbattuto e il Consiglio dà il via libera all’accordo raggiunto.     Soddisfazione della premier italiana Giorgia Meloni che rivendica il suo ruolo di mediatore nella difficile trattativa con Budapest.

La protesta dei trattori agricoli: vicini a Bruxelles, “si rischia una grave crisi alimentare, forse mangeremo davvero cavallette e vermi”….

 

 

 

La marcia dei trattori   sta petr approdare    a Bruxelles…

. La rabbia degli agricoltori nostrani si è accresciuta in seguito a quella scoppiata in Germania   sui tagli ai sussidi agricoli da parte del governo di Olaf Scholz.

Da inizio gennaio infatti, trattori e autotrasportatori invadono le principali città e arterie italiane e tedesche per manifestare la propria rabbia nei confronti dell’aumento del prezzo del carburante, del carovita, delle tasse e della svendita dei terreni.

Nelle ultime settimane il malcontento ha contagiato anche i Paesi Bassi e la Francia dove, a Palmiers, una donna di 35 anni è stata addirittura uccisa da un auto che si è lanciata sulla folla di manifestanti. Feriti gravemente anche la figlia di 14 anni e il marito.

Nel caso italiano, la protesta mette al centro l’inefficienza dei sindacati (Coldiretti e Confagricoltura in primis) che spalleggiano il governo Meloni e si arricchiscono alle spalle dei lavoratori; le politiche agricole europee – dalle importazioni di cibi extracomunitari senza controllo sul piano sanitario e ambientale – alle innovazioni green (i cosiddetti “novel food”) che a breve dovrebbero entrare in commercio: la carne coltivata in laboratorio (creata a partire da cellule staminali di animali vivi) le farine di insetti, gli innumerevoli fermentati.

Coro unanime della protesta è anche quella di non avere più rappresentanze sindacali. Le grandi confederazioni agricole  hanno tradito gli agricoltori.    I metodi dei sindacati del settore erano di alleanza governativa ed incapacità pura          .” Si rischia – dicono qui – una gravissima crisi alimentare a meno che non cominceremo a mangiare cavallette, vermi e carne sintetica.

. Nel frattempo a Bruxelles si continua a discutere: l’Italia insieme alla Francia e all’Austria, con il sostegno delle delegazioni ceca, cipriota, greca, ungherese, lussemburghese, maltese, rumena, lituana e slovacca, ha appena firmato il “modello agricolo europeo” per portare all’attenzione del Consiglio Agricoltura e Pesca la forte opposizione al cibo coltivato in laboratorio.

Il documento è intitolato “Il ruolo della Pac nel salvaguardare una produzione alimentare di qualità e primaria basata sull’agricoltura” ma in realtà riguarda il tentativo delle delegazioni di contrastare queste “nuove pratiche che includono la produzione di carne con la tecnologia delle cellule staminali, che richiede tessuti di animali vivi”.

I ministri vogliono in sostanza che la Commissione europea avvii una consultazione pubblica sulla questione e una vera e propria valutazione d’impatto prima di autorizzare qualunque tipo di vendita. “Lo sviluppo di questa nuova produzione di alimenti coltivati in laboratorio solleva molte questioni che devono essere discusse a fondo tra gli Stati membri, la Commissione, le parti interessate e il pubblico in generale” …..

 

 

L’Inferno a Parigi – e altre città francesi- per la”protesta “contro la riforma delle pensioni

 

C’è l’inferno a Parigi messa sottosopra dai manifestanti. Disordini anche in altre città francesi  Sono 234 le persone arrestate ieri sera , nel corso di manifestazioni spontanee di protesta contro la riforma delle pensioni che vede elevare l’età pensionabile da 62 a 64 anni..   Guerriglie iniziate dopo l’annuncio dell’esito del voto all’Assemblea Nazionale, con la sfiducia respinta per nove voti. Ci sono stati inoltre -si apprende – 240 interventi a seguito di incendi, soprattutto di cassonetti o cestini dei rifiuti.

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Foto Ag.
Il presidente francese Emmanuel Macron interverrà personalmente , pubblicamente,domani sul tema della contestata riforma delle pensioni – finora gestita in prima linea dalla premier Elisabeth Borne -…..

Chiamato più volte direttamente in causa, anche dai sindacati, che hanno chiesto inutilmente di essere ricevuti dal capo dello Stato per discutere del progetto di riforma, Macron si è finora tirato indietro, dicendo di voler lasciare la parola al Parlamento e aprendo al confronto, ma attraverso i ministri del suo esecutivo.

L’inquilino dell’Eliseo ha però deciso ora di intervenire personalmente, all’indomani del voto in Assemblea Nazionale che ha visto la sfiducia respinta per appena nove voti e la riforma approvata, con l’immediata reazione di protesta della piazza.

Oggi, il capo dello Stato riceve la premier Borne alle 9, avrà poi una colazione con i presidenti dell’Assemblea e del Senato, Yaël Braun-Pivet e Gérard Larcher, mentre in serata ha in programma una riunione con i parlamentari della maggioranza presidenziale.

Vertenza Pfizer, contrattazione sindacale senza risultati, 130 dipendenti in mobilità- Oggi giornata di sciopero

 

Catania, sciopero ad oltranza dei lavoratori della Pfizer - Giornale di  Sicilia

 

I  lavoratori della Pfizer da ieri sono in sciopero – per il momento di 24 ore –  per porre sotto riflettori la grave situazione occupazionale  dello stabilimento di Catania contro la mobilità dichiarata dalla multinazionale del farmaco per 130 dipendenti del sito etneo.

La protesta, indetta da tutte le organizzazioni sindacali anche per chiedere un piano industriale di sviluppo che garantisca l’occupazione, è in atto visibile  davanti  alla struttura, nella zona industriale di Catania.

La vertenza finora non ha prodotto risultati , la contrattazione si svolge secondo le norme del diritto al lavoro, nella  prefettura e nella sede di Confindustria etnea tra vertici della Pfizer, rappresentanze dei lavoratori, l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone e il prefetto Maria Carmela Librizzi. I sindacati hanno ritenuto insufficienti le risposte fornite dall’azienda.
 

Il Sindaco (dimissionario) Cateno De Luca protesta contro la burocrazia -inaudita- del Green Pass sullo Stretto. Ironia: Non ho visto Nello Musumeci”

Blitz anti-prostituzione, la (nuova) risposta di Cateno De Luca
Cateno De Luca si candida alla Presidenza della Regione Sicilia

 

Da oggi inizierà lo sciopero della fame  per richiamare l’attenzione dei siciliani sulla burocrazia del Green pass sullo Stretto. Seconda notte in tenda per il sindaco Cateno De Luca, che da domenica mattina si è accampato alla rada San Francesco 

Afferma il candidato alla Presidenza -presto- della Regione siciliana: “Stamattina mi sento tutto rotto. C’è un’età per tutto, fisicamente ne risento…”, pronto, però, ad alzare il livello della protesta in assenza di risposte da Roma. “Vediamo se arriva qualche segnale. Abbiamo dato dei tempi. Se dobbiamo arrivare alla rottura la scadenza sarà sabato mattina – avverte -. Arriveranno delegazioni da tutta le città della Sicilia, perché il problema della continuità territoriale non è solo di Messina, ma riguarda tutti. Bloccheremo la città. Spero di non arrivare a questo corto circuito”. Intanto da oggi parte lo sciopero della fame di Cateno De Luca.

“Proprio perché l’Italia non può fermarsi a Reggio Calabria – – mi trovo qui per protestare, pazienterò ancora qualche giorno e se la sfida che lo Stato vuole fare alla Sicilia è questa io la accolgo, ma, arrivati a questo punto, dall’occupazione pacifica si passerà a un’altra reazione. Una reazione voluta da chi, in questo momento, con un semplice colpo di penna, non vuole rendere giustizia alle nostre prerogative della continuità territoriale, al diritto dei cittadini di tornare al proprio domicilio, alla propria abitazione”.

Stamattina al molo è previsto l’arrivo del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè. “Verrà a trovarmi per manifestare la sua presa di posizione che sarà poi tradotta in Aula con un dibattito nel pomeriggio e forse con una mozione. Credevo stamattina, uscendo dalla tenda di trovare qui il presidente Musumeci, ma non è venuto. Ancora è in tempo…”, conclude,  ironicamente, De Luca.

Protesta del sindaco De Luca contro l’obbligo di green pass rafforzato per l’attraversamento dello Stretto

Protesta del primo cittadino alla rada San Francesco

 

Cateno De Luca: "Non consentirò più l'attraversamento indiscriminato dello  Stretto" - AMnotizie.it - Quotidiano di informazione
Protesta di Cateno De Luca

 

Ho mantenuto l’impegno. Avevo detto che oggi avrei consegnato le mie dimissioni da sindaco e l’ho fatto poco fa. Le mie dimissioni sono state protocollate”. Così il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che da ieri mattina occupa pacificamente la rada San Francesco per protestare contro l’obbligo di green pass rafforzato per attraversare lo Stretto di Messina.

Il Sindaco De Luca, , con una lettera indirizzata al Segretario Generale e al Presidente del Consiglio Comunale ha rassegnato fomalmente le proprie dimissioni dalla carica di Sindaco della Città di Messina. “Le motivazioni saranno rese note prima dell’efficacia definitiva della presente e dunque, non oltre il prossimo 6 febbraio”, si legge nel documento. De Luca ha firmato la nota di dimissioni alla rada San Francesco, dove prosegue la sua protesta pacifica del blocco dello Stretto di Messina, avviata ieri domenica 16, per manifestare il proprio dissenso contro la norma che prevede
l’obbligo del green pass rafforzato per l’attraversamento dello Stretto.

Le dimissioni da sindaco erano state annunciate già nelle scorse settimane dal primo cittadino pronto a candidarsi alla Presidenza della Regione siciliana. “Avrei preferito passare la notte a casa mia con la mia famiglia e che non venisse messa in discussione una sacrosanta prerogativa, quella della continuità territoriale – dice adesso De Luca -. Ma continuiamo questa battaglia e se non arriveranno risposte da Roma siamo pronti ad alzare il livello della nostra protesta”.

Si apprende pure :”Mi hanno appena informato che il sindaco facente funzione della città metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, verrà a trovarci perché il problema che abbiamo sollevato vale anche per i calabresi che hanno la necessità di venire in Sicilia per questioni lavorative: il famoso pendolarismo sconosciuto a Roma” dice durante una diretta Facebook.

“Noi restiamo in attesa di avere notizie da Roma – aggiunge – che il ministro Speranza con un colpo di penna corregga una stortura normativa. Qualche parlamentare messinese è riuscito a parlare con lui ma pare avrebbe detto che non se ne parla. Hanno fatto una stronz… legislativa e per pura presunzione non vogliono correggerla. Mi auguro non sia così. Intanto, noi restiamo sotto sequestro di Stato”.

TRA SINDACALISTI “IN PIGIAMA” E POTENTI DELLA REGIONE, E’ IN ATTO LA PROTESTA DEI DIPENDENTI “FUCILATI” DALL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO

 

Ambelia, ecco altri soldi da Musumeci - Buttanissima Sicilia

 

DI  RAFFAELE    LANZA

 

Catania  ( Militello)

La Tenuta Ambelia, oggi teatro di manifestazioni di gare  fino al 5 settembre- come pubblicato su SUD LIBERTA’ , è anche protagonista di una manifestazione di protesta -Sit-in  di dipendenti “licenziati” , o tecnicamente definiti “in disponibilità”.
Nel caso specifico delle tappe catanesi, saranno due i momenti che coinvolgeranno cavalieri e allevatori, quello del Circuito Classico di salto ad ostacoli e quello dedicato al Circuito Allevatoriale.  

La tenuta si trova in contrada Albanazzo in territorio di Militello Val di Catania; due parole su questa area ai più sconosciuta perchè molto distante dalla sede catanese dell’Istituto Incremento ippico. E’ ubicata a circa 4,7 km ad Est dal centro abitato e a 2,5 km a Sud del Comune di Scordia.  Dista circa 43,00 km dal capoluogo Catania e si raggiunge procedendo da Scordia sulla SP29 in direzione Sud verso Francofonte (SR).
L’area su cui insiste si trova in un ambito paesaggistico di aperta campagna a vocazione agricola, con prevalente coltura di ulivi  secolari e agrumeti, e degrada in direzione Sud–Nord verso la valle del fiume Loddiero.   Insomma se si volesse far visita alla struttura ci vorrebbe un pullmino turistico che si parte dall’Istituto incremento ippico di Catania dove ha sede in via Vittorio Emanuele ed arriva qui con sicurezza.  Perchè il visitatore da solo incontrerebbe nell’intero percorso disagi e difficoltà di individuazione.
Oggi, all’interno della tenuta, la presenza di colture di pregio è assente, se si escludono le poche presenze di ulivi, avendo perso la vocazione agricola a vantaggio della destinazione zootecnica per la quale si privilegiano le colture foraggere, in particolare erba d’erbaio, destinate all’alimentazione degli equini.
Dal punto di vista ambientale il sito non è direttamente interessato da vincoli afferenti ai Siti “NATURA 2000” non essendovi presenza di Zone di Protezione Speciale (ZPS) e/o di Siti di Interesse Comunitario (SIC) se si esclude il Lago di Lentini che dista circa 9 km in direzione Nord–Est (ZPS).  Altri spunti di rilievo.

Dal 1884 l’intera struttura è sede del regio deposito stalloni del Ministero della Guerra e viene gestita alla stregua di un istituto militare, fino a quando, negli Anni ’60 la Regione subentra alla gestione del Ministro della Difesa.
Essa, con l’antico “baglio padronale”, già appartenuto ai Principi Branciforti, con le scuderie,edificate con l’Unità d’Italia, quando è divenuta sede del “Regio Deposito “talloni” per l’allevamento del cavallo Puro “angue Orientale, ubicata in un contesto agricolo caratterizzato da un ambiente naturale, rappresenta un classico esempio architettonico della Val di Noto di notevole turistico naturale.  Affidata la Presidenza dell’Istituto-abbiamo detto altre occasioni- alla Nobile Principessa Caterina  Grimaldi di Nixima, discendente di una delle famiglie più antiche di allevatori di cavalli

Video dell’Istituto Incremento Ippico che qui riportiamo  perchè questa struttura – e qui concordiamo con il Presidente Musumeci  – rivela di essere un borgo rurale del Cinquecento  attuale centro di importanti attività sportive legate al mondo degli equidi, nonchè di manifestazioni di respiro nazionale e internazionale,- come quella in corso – oltre che regionale.

Oggi l’intero Centro, nell’ambito di una valorizzazione che la Regione Sicilia intende portare avanti, necessita di un vero popolo di dipendenti se è vero com’è vero che la struttura  destinata all’allevamento e al mantenimento delle razze equine e asinine autoctone siciliane con particolare attenzione al Purosangue Orientale, espressione attuale più tipica del cavallo siciliano, vuole aprirsi anche al turismo nazionale ed internazionale.    Quale occasione migliore- rilanciamo ai sindacati -per revocare il provvedimento di “disponibilità” agli otto  coraggiosi dipendenti per affidare loro compiti istituzionali afferenti il settore turistico?    
La struttura Ambelia assolve anche al compito di allevare e mantenere il cavallo puro sangue orientale,razza in via d’estinzione, con caratteristiche e doti uniche rispetto al patrimonio equino mondiale.
Nella tenuta che si estende su una superficie di circa 45 ettari, coltivati attualmente a foraggere e uliveto, sono presenti numerosi caseggiati di notevole valore storico ed artistico.
Gli stalloni, allevati presso l’Istituto, vengono annualmente impiegati presso le stazioni di monta pubbliche ed erariali dislocate sul territorio.    Lo spunto adesso della protesta dei dipendenti collocati “in disponibilità

ECCO PERCHE’-    SIGNORI POTENTI  DELLA REGIONE SICILIA (On. Nello Musumeci ,dirigenti Dario Cartabellotta, Carmen Madonia) E SIGNORI   SINDACALISTI CONFEDERALI  (G.del Popolo- Luca Crimi)- “IN PIGIAMA” – E’ UN DOVERE UTILIZZARE GLI OTTO  (MAGNIFICI) DIPENDENTI “FUCILATI”

Sappiamo altri compiti istituzionali dell’Istituto :la selezione regionale e la tenuta dei registri anagrafici per le razze o popolazioni asinine e cavalline isolane e la valorizzazione delle razze autoctone,     Gli otto dipendenti potrebbero essere incaricati di incrementare il settore turistico e con la qualifica di “Istruttore direttivi”  curare  tutte  quelle iniziative sponsor che avvicinerebbero i turisti e i cittadini a far visita a Tenuta Ambelia.
Organizzare manifestazioni di pubblico interesse, le aste per l’alienazione di equini, tenere i rapporti con gli allevatori,elaborare indagini di mercato, Curare i rapporti con le scuole, visite tecniche ,le Università, suggerire al Presidente Musumeci, di  creare delle attrazioni  tali da polarizzare l’attenzione -non diciamo della Sicilia-ma del mondo intero.  E visto che la gran parte di essi conosce la lingua inglese, e le relazioni pubbliche, potrebbero iniziare subito questa nuova attività.     

GALLERIA FOTOGRAFICA 

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l‘INGRESSO DI TENUTA AMBELIA

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Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, attività all'aperto e il seguente testo "Archeoparch ed Ecomusei del Calatino Istituto Incremento Ippico "Tenuta per la Sicilia Ambelia' ASSESSORE SCILLA LE-PROMESSE SIMANTENCONO"

 

Sicilia, rimpasto in giunta: Toni Scilla nuovo assessore all'Agricoltura

L’assessore regionale siciliano  Toni  Scilla

 

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Nella foto Salvo Soldano, esponente della lotta contro i vertici della Regione,ed ex dirigente sindacale provinciale del SIAD autonomo di Catania , autore di numerose denunce tutte vincenti

 

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Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto

 

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Sotto pubblichiamo anche il documento sindacale-inviatoci da rappresentanti – di “Assemblea sindacale” della Cgil, Uil, Sadirs, Ugl  . In esso i Sindacati scrivono pure di “non aver sottoscritto alcun accordo sindacale che abbia determinato la decisione dell’Amministrazione”.       Aggiungiamo noi di SUD LIBERTA’:  “I sindacati non hanno neppure  sottoscritto o firmato con la controparte della Regione, alcun  verbale sindacale di richiesta Revoca decisione di “licenziamento” dei dipendenti interessati”…..

 

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Il documento sindacale inviato a SUD LIBERTA’

 

 

“LIBERTA’,LIBERTA’ : RIAPRIRE SUBITO”-TROPPE TENSIONI

Marcia su Roma", manifestazione di protesta: "Abbiamo fame" - Foto Tgcom24

Troppe tensioni, adesso si organizzano manifestazioni non autorizzate ,per sicurezza, dalla Prefettura.Scontri, fumogeni e bombe carta alla manifestazione  del movimento dei ristoratori ‘Io Apro’  Ci sono state alcune cariche di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine per respingere il tentativo di alcuni manifestanti di forzare il blocco per raggiungere Montecitorio

Manifestazione contro il coprifuoco a Roma, bombe carta e lacrimogeni:  diversi i fermi

Poichè i manifestanti forzavano il blocco delle forze dell’ordine per arrivare a Montecitorio.venivano chiusi dai militari tutti gli ingressi che conducevano a piazza di Montecitorio…  Tafferugli e scontri con la Polizia
La richiesta è gridata , riaprire subito bar, ristoranti, dare ristori adeguati, partite Iva eccetera
Al punto che  i manifestanti si  raggruppavano  a piazza San Lorenzo in Lucina e poi a piazza San Silvestro al grido di “libertà, libertà”. “Ci stanno negando il diritto a manifestare – grida una signora proprietaria di un ristorante a Firenze – sarebbe questa la vostra democrazia?”.

“Fateci passare, fateci passare” grida Mohamed ‘Momi’ El Hawi, 34 anni, ristoratore di Firenze, leader del movimento ‘Io Apro’, che si è ammanettato in piazza San Silvestro chiedendo alle forze dell’ordine di far passare i manifestanti.

“Riaperture subito”, gridano i manifestanti. “Noi dobbiamo riaprire per i nostri figli. Perché alcune attività posso aprire e altre no?

In piazza San Silvestro circa 500 persone. .