L’appello agli imprenditori: “Denunciate, nonostante tutto denunciate. Io credo sempre in quello che ho fatto, lo rifarei di nuovo. Anche se questa terra continuando così non ha nessun futuro”
Ignazio Cutrò- ricorderemo- è entrato nel “vortice” della Giustizia quando gli inquirenti, intercettando alcune telefonate, scoprono che è costretto a sottostare allo scacco mafioso. Da lì la proposta di collaborare alle indagini, ma in assoluto segreto: nessuno saprà che lui sta parlando con gli inquirenti. Poco dopo c’è una fuga di notizie e la sua collaborazione diventa di pubblico dominio. Anche durante il successivo dibattimento, per paura delle ritorsioni, Ignazio nega alcuni aspetti che riguardano la sua collaborazione, e per questa sua prudenza viene perfino indagato ed accusato di falsa testimonianza. E’ lì che decide di abbandonare ogni cautela e di raccontare tutto, sia delle vessazioni mafiose, sia della vicenda giudiziaria che lo vede protagonista. In pochi giorni diventa l’imprenditore “coraggio”.
Adesso il paradosso. Lo Stato si è dimenticato di lui.“Stanno tornando indietro le cartelle esattoriali che ben sei Governi avevano promesso di annullare ma da come ho capito, mi hanno solo preso in giro. Mi hanno dato cinque giorni di tempo per saldare il debito pena l’arrivo dell’ufficiale giudiziario, il lo aspetterò con sei bombole di gas, ciascuna per ogni governo, e salderò così i miei conti. Io non mi sono pentito di aver denunciato e lo rifarei altre mille volte e a tutti gli imprenditori dico di denunciare, fatelo per i vostri figli”. Queste sono le parole che il testimone di giustizia Ignazio Cutrò pronuncia in un video messaggio dopo che si è visto recapitare, per l’ennesima volta, una delle cartelle esattoriali per debiti contrattidalla ditta edile che lo stesso ha dovuto chiudere per l’inattività scaturita dopo le denunce che portarono all’operazione antimafia “Face Off”.
Il Ministro dell’Interno aveva promesso a Cutrò di annullare l’intero debito ma ad oggi nulla di nulla
L’imprenditore bivonese , abbandonato dallo Stato, afferma che sarà costretto a chiudere se lo Stato non gli tende una mano.
La politica italiana è una palude dove tutti gli opportunisti affondano nella melma. Nella palude è affondato ora Matteo Renzi che minaccia, paralizza, sconfessa il governo dove ha suoi ministri. . Lui, il premier più giovane della storia italiana che voleva abbattere i totem consacrati del comunismo radicale, avversario ,a parole, dei fatti e misfatti della Prima Repubblica, il rottamatore , è lui l’uomo che con un piccolo plotone di esecuzione -il 3 per cento – vuol risalire a Palazzo Chigi per riprendersi il ruolo di protagonista assoluto. E’ lui che recita il ruolo del dittatore -Sì, una specie di AntiCristo in terra politica. “Se vogliono i nostri voti – ha sottolineato ieri – si prendano anche le nostre idee”.
Non basta. Con Forza Italia Renzi scrive anche l’Italicum. Roberto Speranza è contrario e la Corte Costituzionale gli da ragione cancellando la riforma.
Roberto Speranza parla di “identità a rischio”,poi il referendum , quello che vede Renzi sconfitto convinto poi di avere ancora il 40 per cento con sé, Ancora oggi risuonano i cori unanimi e vibrati del popolo comunista: “Fuori fuori”.
Non prova più vergogna neppure con la sconfitta al referendum costituzionale Avrebbe dovuto lasciare la carica di segretario, come aveva promesso, prima della campagna referendaria, e poi lasciare la poltrona di premier. Ma questa cose le fanno solo i veri signori della politica. Non certo un uomo che mescola le carte per far uscire l’asso vincente sotto il tavolino dove gioca con alleati ed avversari. Oggi Renzi lancia proclami, ha i suoi sostenitori presso la Rai, riesce a prenotare una intervista con Bruno Vespa nella rubrica politica di “Porta a porta”. E’ questo adesso il suo palcoscenico perchè è diventato il re delle minoranze. Anche le reti Mediaset sostengono il suo progetto. Quale? Di far togliere Conte dalla poltrona di premier … Poi il centro destra , con Salvini e Berlusconi, forti della comunicazione pubblica e delle reti del Cavaliere, proporranno la loro candidatura quella più accreditata numericamente rispetto ad Italia viva dove stanno per nascere dissidenti.
L’ultimo proclama di Renzi: “Conte verifichi se il suo governo va avanti, noi pronti a sfiduciare Bonafede, via reddito di cittadinanza ed elezione diretta del premier”. Dal canto suo Conte vuol confrontarsi con Renzi a livello istituzionale fuori dai salotti tv e anche delle trattative al chiuso di Palazzo Chigi: «Farò delle comunicazioni al Parlamento, preannuncerò le misure che riteniamo servano al Paese», spiega il premier che assicura di non essere in cerca di nuove maggioranze. Con ogni probabilità non chiederà, spiegano fonti di maggioranza, un voto di fiducia al governo. Ma un voto su una risoluzione che recepisca il programma 2020-2023.
Altro spunto. Perchè Renzi vuol togliere il Reddito di cittadinanza, così anche Berlusconi e Salvini…? Il reddito di cittadinanza è il progetto politico più moderno e giusto per sostenere i giovani in cerca di occupazione. Non si deve boicottare nelle regioni, e nei comuni. Renzi e bande affini sanno bene che il reddito è un caposaldo di consensi del partito della maggioranza . Abolendo questo i c onsensi calerebbero a vista d’occhio e si tornerebbe ai fatti e misfatti della Prima Repubblica con i personaggi che girano oggi attorno a Conte e pentastellati. Un comune italiano ne ha favorito l’attuazione, è il Comune di Cattolica, amministrato dal sindaco Mariano Gennari , è il primo in provincia di Rimini e tra i primi in tutta Italia ad aver individuato i PUC (i Progetti utili alla Collettività) per rendere “attivo” chi percepisce il Reddito di Cittadinanza.
Durante la recente seduta, -apprendiamo -la Giunta Comunale di Cattolica ha approvato un atto di indirizzo per individuare i primi 12 progetti nei quali sarà possibile prestare la propria opera per la comunità. Si tratta della nuova fase attraverso la quale chi riceve il sussidio è chiamato a prestare la propria opera per la comunità in accordo con Palazzo Mancini.
“Un contributo fattivo, in ausilio degli uffici comunali, mettendo in atto azioni positive per Cattolica che incideranno sulla qualità del vivere quotidiano. La realizzazione di questi progetti – ha commentato il Sindaco Mariano Gennari – può produrre, già da subito, benefici e vantaggi per la collettività. D’altra parte mi pare la migliore maniera per dare la possibilità di sentirsi integrati ed utili, protagonisti, all’interno dei processi della nostra comunità. ….”
Tali azioni avranno una diversa durata temporale, prenderanno avvio durante il corso del 2020 e potranno essere implementati in futuro. A breve i progetti saranno inseriti nel catalogo della piattaforma GEPI, l’applicazione per la gestione dei Patti per l’Inclusione sociale. Se anche altri enti comunali e regionali seguissero questo esempio la disoccupazione non sarebbe più la cancrena dell’ultimo quarto di secolo e tantissimi giovani non sarebbero spinti dallo stimolo di studiare e ricercare un posto all’estero.
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