Stoltenberg: la Nato svolge un ruolo maggiore negli sforzi bellici: e la Russia che ha iniziato il conflitto più sanguinoso dalla seconda guerra mondiale deve capire che l’Ucraina ha diritto di difendersi”

Guerra Ucraina, Jens Stoltenberg riponde alle minacce della Russia – Il  Tempo

 

 

 

Stoltenberg sembra vestire i panni di uno stratega europeo.  Vuol fermare ad ogni costo la Russia e la sua arroganza.Il futuro dell’Ucraina? “E’ nella Nato” e l’Alleanza è determinata a fare “progressi” su questo fronte. Così il segretario generale Jens Stoltenberg, oggi a Praga per una riunione informale dei ministri degli Esteri dei Paesi dell’Alleanza Atlantica. Per quanto riguarda invece il diritto all’autodifesa di Kiev questo “include colpire obiettivi militari legittimi in Russia“. L’autodifesa, rimarca, “non è escalation, è diritto fondamentale”.

Vogliamo tutti fermare” la guerra in Ucraina, “ma il paradosso è che, meglio ci prepariamo per il lungo periodo, prima la guerra potrà finire“, ha spiegato Stoltenberg al termine della Ministeriale Esteri convocata in vista del summit di Washington. “Le nostre discussioni – ha continuato – si sono incentrate sul sostegno all’Ucraina. La Russia deve capire che non può contare sui tempi lunghi. Oggi non sono state prese decisioni finali, ma abbiamo fatto progressi significativi su alcune questioni”.

Innanzitutto sui “piani della Nato di svolgere un ruolo di maggiore coordinamento nella fornitura di attrezzature e nell’addestramento. Praticamente tutti gli aiuti militari all’Ucraina, il 99%, proviene dagli alleati della Nato. Quindi è logico che la Nato svolga un ruolo maggiore in questi sforzi: ciò ci consentirà di utilizzare le strutture della Nato per fornire sostegno su basi più solide, fornire maggiore prevedibilità a Kiev e affrontare le esigenze sia immediate che di lungo termine”. Gli alleati Nato dovranno mantenere gli aiuti militari all’Ucraina a un livello di “almeno 40 miliardi di euro l’anno“, per tutto il tempo necessario, è la proposta in vista del summit di Washington a luglio.

Difendendosi dagli attacchi russi l’Ucraina, lungi dal provocare una “escalation” del conflitto, non fa altro che esercitare un “diritto fondamentale”, ha sottolineato Stoltenberg secondo il quale “l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia ha dato inizio al conflitto più sanguinoso in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale”.

“La Russia colpisce ospedali, scuole e centri commerciali – ha proseguito – la Russia bombarda le infrastrutture elettriche e idriche. La Russia uccide civili ucraini. L’Ucraina si sta difendendo dalla spaventosa brutalità russa, quindi sarò chiaro: la difesa non è un’escalation; l’autodifesa è un diritto fondamentale è sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. L’Ucraina ha il diritto e la responsabilità di proteggere il suo popolo e noi abbiamo il diritto di aiutare l’Ucraina a far valere il suo diritto all’autodifesa”.

“Ovviamente – ha proseguito – alla Russia questo non piace. In ogni fase di questa guerra, la Russia si è lamentata di essere minacciata e spesso Vladimir Putin” ha tentato di dissuadere “gli alleati della Nato dal sostenere l’Ucraina. Ma noi non ci facciamo intimorire. La Russia è quella che attacca; la Russia è quella che sta intensificando” gli attacchi, “aprendo nuovi fronti nel regione di Kharkiv. Con l’evolversi della guerra, il nostro sostegno si è evoluto e continuerà ad evolversi. Sono lieto che gli alleati stiano fornendo diversi tipi di assistenza. Al vertice della Nato, il sostegno dell’Alleanza” a Kiev “verrà posto su una base solida, per il lungo termine”, conclude.