Disco verde sulla Brexit del governo britannico: fuori dall’Ue nel 2019

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Disco verde sulla Brexit  a Bruxelles del governo britannico   ..

Secondo la premier May  “questo è un passo decisivo che ci permette di andare avanti e di finalizzare l’accordo nei prossimi giorni” La .decisione collettiva è che il governo deve sostenere il progetto di accordo di uscita” dall’Unione Europea

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(Foto Archivio -Regno Unito)
” Questo accordo afferma ancora May -esprime il voto del referendum, ci riporta al controllo dei nostri soldi, delle leggi e dei confini, pone fine alla libera circolazione, protegge i posti di lavoro, la sicurezza e la nostra unione”. May difenderà questa bozza di accordo  in Parlamento. “Sono pronta a fare questo per il bene del nostro Paese. L’alternativa era ripartire da zero, con più divisioni, più incertezza e l’incapacità di esprimere il referendum”, ha spiegato, mentre aumentano le voci nella maggioranza pronte a votare contro questo testo.

Il capo negoziatore dell’Ue per la Brexit, Michel Barnier, in conferenza stampa a Bruxelles ha spiegato che il Regno Unito “lascerà l’Ue il 29 marzo 2019, ma fino al 31 dicembre 2020 ci siamo messi d’accordo per mantenere la situazione attuale, per quanto riguarda l’unione doganale, il mercato unico e le politiche europee, con i loro diritti e i loro doveri. Questo permetterà ai cittadini, alle amministrazioni pubbliche e alle imprese di prepararsi e di adattarsi al cambiamento una volta sola, prima della messa in opera della relazione futura. Ci sarà la possibilità di estendere questo periodo di transizione una volta, per un periodo limitato, attraverso un accordo congiunto”.

“Stasera, come negoziatore capo, considero che abbiamo fatto progressi decisivi” ha sottolineato Barnier, riferendo inoltre che è stata trovata “una soluzione per evitare un hard border, un confine fisico, sull’isola d’Irlanda”.  “Le squadre dei negoziatori si sono prese le loro responsabilità. Il governo britannico si è assunto le proprie. Ora tutti, da entrambe le parti, devono assumersi le proprie responsabilità”.

 

Legalità, viaggio della Sicilia in barca a vela

 

 

 

 

 

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LA LEGALITÀ VIAGGIA CON IL “VENTO DA SUD” A POPPA

Prosegue la navigazione a vele spiegate del progetto promosso da Centro Koros, Eterotopia Laboratorio Navigante e Unione Italiana Vela Solidale

CATANIA – È mare piatto dopo il temporale: la prua solca le acque e taglia in due la brezza autunnale che scompiglia i capelli. Intorno il silenzio, solo il rumore dello sciabordare dell’acqua accompagna i pensieri. «Ma quanto è bello trovare ridosso dopo la buriana? Capire che è meglio trovar riparo per mettersi al sicuro senza troppi rischi. Adesso, dopo una doccia calda, un bel giro a Mazara e gelato! Abbiamo anche pescato, è emozionante quando senti la frizione della canna che parte e devi diminuire la velocità della barca e ritirare piano la lenza per far stancare il pesce. Anche la pesca ci ha dato la possibilità di confrontarci e conoscerci a fondo». Sono gli appunti sul diario di bordo dei ragazzi che, da mercoledì 3 ottobre, stanno vivendo l’avventura di “Vento da Sud”, il viaggio di circumnavigazione della Sicilia in barca a vela – promosso da Centro Koros ed Eterotopia Laboratorio Navigante con l’Unione italiana Vela Solidale – nato per recuperare nove minori a rischio che hanno provato l’esperienza del carcere.

Un semplice quadernone che è diventato custode dei segreti del capitano, di aneddoti raccontati in coperta dopo una giornata di navigazione, ma anche di entusiasmo, nuove riflessioni, storie di cambiamento che meritano di essere raccontate, perché portano con sé un messaggio sociale che fluttua tra le coscienze. Perché “Vento da Sud”, tra le onde del mare, parla a vele spiegate di quella Sicilia martoriata che però si rigenera grazie a chi promuove iniziative di responsabilità civile, lotta contro il silenzio, sostiene movimenti antimafia e incoraggia la legalità. Raccontando, giorno dopo giorno, la vita di una barca “Viva” – questo il nome dell’imbarcazione – che offre a nove giovani provenienti dal circuito penale minorile, una seconda possibilità per crescere, formarsi e cambiare rotta, dando un taglio col passato.

«Sono giorni intensi per il gruppo – spiega la psicologa Francesca Andreozzi, presidente di Centro Koros e vice presidente Fondazione Fava, anche lei in viaggio con il gruppo – un battesimo in mare che darà a questi ragazzi la possibilità di tornare in terra più arricchiti, con una storia in più, scritta nel segno della libertà e della fiducia». Pioggia, vento, sole non li hanno fermati in questi prima metà del viaggio: nei giorni scorsi il giovane equipaggio supportato da psicoterapeuti, skipper e operatori di vela solidale ha fatto tappa a San Vito lo CapoFavignanaMazara del Vallo (breve fuori programma) e Sciacca, dove i ragazzi hanno potuto visitare i luoghi simbolo delle città, partecipare alle diverse attività sul territorio e incontrare realtà come Casa Macondo (Isole Egadi) e Casa della Musica di Riesi. «L’idea di mettersi alla prova con coraggio, andare controcorrente – afferma Bianca Maria Colmone, marinaio e operatore di vela solidale dell’associazione Eterotopia Laboratorio Navigante ASD – per loro significa gridare di fronte alla forza del mare e al mondo intero: noi esistiamo, noi ci siamo».

Licata e Portopalo saranno le mete di questi prossimi giorni (8-9-10-11 ottobre) dove “Viva” sarà inoltre ospite del Marina di Cala del Sole, il nuovo porto turistico di Licata. Poi l’imbarcazione farà rotta verso Siracusa (13 ottobre) – dove verrà imbarcato il secondo gruppo – continuando verso Catania(14 ottobre), Reggio Calabria (15-16 ottobre), Lipari (17 ottobre). Dopo il giro alle Isole Eolie, “Vento da Sud” ormeggerà a Cefalù (19-20 ottobre) eTermini Imerese (21 ottobre), ultima tappa di questo lungo itinerario, terminando la sua rotta a Palermo il 23 ottobre.

REGIONE SICILIA: FRANCESCA GAROFFOLO , DIRIGENTE GENERALE, DECRETA LA RIQUALIFICAZIONE DI 62 EX DIPENDENTI

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Un bagliore di luce nel Dipartimento Lavoro della Regione Siciliana. Progettata infatti l’attivazione di urgenti percorsi di politiche attive a favore di dipendenti ed ex dipendenti delle aziende delle aree di crisi complessa, fruitori di cassa integrazione in coerenza della condizione posta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche  sociali per l’erogazione delle misure di sostegno dei lavoratori che rientrano nelle aree di crisi complessa.

Il progetto – si apprende – viene ricondotto al Protocollo d’Intesa per l’area di Gela, sottoscritto tra Regione Sicilia, MISE, Comune di Gela e ENI   S.p.A, – ENI idrocarburi Mediterranea S.p.A,  Raffinerie di Gela S.p.A, Versali S.p.A, Syndical S.p.A e rappresentanze delle Organizzazioni sindacali e  Confindustria Centro Sicilia  e pone in luce la necessità di una profonda revisione del modello industriale del sito produttivo di Gela, con conseguente piano di riconversione dell’intera areaa

Inoltre- informa il dirigente generale Francesca Garoffolo      nel mese di giugno scorso presso la sede del Dipartimento Lavoro- si è svolta una riunione con le organizzazioni di categoria relative all’Area di crisi industriale complessa come Gela in cui è stata manifestata l’urgenza di attivare nell’immediato un’attività di rafforzamento delle competenze e riqualificazione per gli ex dipendenti messi in mobilità Ecco perchè abbiamo pensato –prosegue la Garoffolo-          -di procedere alla prosecuzione dell’erogazione di politiche attive per i lavoratori di Gela per l’urgente bilanciamento dell’erogazione delle misure di sostegno di reddito da parte del ministero    del Lavoro

Il rafforzamento delle competenze riguarda 62 ex lavoratori dell’area complessa Gela inseriti in un apposito elenco, decretato, nei moduli formativi generici e specifici per un totale di 120 ore che è il percorso completo. 

Regione Siciliana: progetti di bonifica aree inquinate in Sicilia

 

 

Occorre restituire all’uso produttivo le aree inquinate


 


Immagine articolo: Misura 6.2.1 PO FESR: possibile presentare progetti di bonifica aree inquinate in Sicilia fino a novembre 2018



PALERMO

Rimbocchiamoci le maniche, sarà possibile presentare  progetti relativi all’Azione di  ” Bonifica di aree inquinate secondo le priorità previste dal Piano Regionale di Bonifica”  che ha come obiettivo la restituzione all’uso produttivo di aree inquinate. La Regione siciliana, Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti ha infatti pubblicato  nei giorni scorsiil decreto con cui concede tempo fino al 20 novembre di quest’anno  per poter presentare i progetti.

L’Azione   mira quindi a realizzare interventi di risanamento ambientale di quelle aree del territorio regionale che risultano inquinate, con conseguenti situazioni di rischio sia ambientale che sanitario, tali da determinare l’inibizione del territorio e/o delle sue risorse per attività produttive, turistiche o di servizi a favore della collettività.

Le risorse disponibili, messe a disposizione di Regione, Enti locali ed Enti pubblici, ammontano per l’esattezza ad 35.412.757,55 € .

Le operazioni ammissibili al contributo finanziario di cui al presente Avviso sono gli interventi di “ messa in sicurezza permanente” , “ bonifica” e “ ripristino e ripristino ambientale” , sui seguenti siti contaminati:
• Discariche pubbliche dismesse censite nel Piano Regionale delle Bonifiche.
• Discariche pubbliche dismesse rientranti nelle perimetrazioni nazionali.

Ammessi a presentare la domanda saranno la Regione , i comuni e gli enti pubblici e locali.

Sono considerate ammissibili le spese effettivamente sostenute dal Beneficiario direttamente imputabili all’operazione come successivamente specificato e sostenute e pagate dal Beneficiario nel periodo di ammissibilità della spesa del Programma.

Il costo dell’operazione è determinato nel rispetto delle seguenti categorie di spese ammissibili:

  • esecuzione dei lavori relativi alle opere, agli impianti, acquisto delle forniture e dei servizi connessi all’esecuzione stessa;
  • spese relative all’esecuzione del monitoraggio nel corso e dopo il completamento delle attività di bonifica/MISP che dovranno rappresentare specifica voce da esporre nel quadro economico dell’intervento tra le somme a disposizione;
  • acquisizione di immobili necessari per la realizzazione dell’opera
  • indennità e contributi dovuti ad enti pubblici e privati come per legge (permessi, concessioni, autorizzazioni, finalizzate all’esecuzione delle opere);
  • spese generali.
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Il contributo finanziario in conto capitale viene concesso fino al 100% dei costi totali ammissibili dell’operazione.

L’intero processo di valutazione – dal ricevimento delle istanze alla pubblicazione degli esiti definitivi della selezione – sarà proporzionato al numero delle domande di finanziamento pervenute e non si protrarrà oltre 180 giorni dopo la scadenza dell’Avviso. L’iter valutativo si concluderà con l’approvazione di una graduatoria basata sui criteri predefiniti.

 


DISTRIBUZIONE DI “PREMI” AL PARCO ARCHEOLOGICO DI NAXOS.: SI RAFFORZA LA CASTA DEGLI AMICI DEI BENI CULTURALI

 

di   Raffaele Lanza

Un premio per essere considerato tale deve avere un riscontro popolare e un giudizio qualificato esterno per qualcosa in cui una persona ha brillato o ha fatto positivamente conoscere alla Società.          I promotori probabilmente avvertono un bisogno di identificazione. Intrappolati nel loro ego reclamano a gran voce – con il premio- un senso di appartenenza nonchè l’approvazione di chi li circonda.   La loro attività quindi sfocia nell’autoesaltazione e convinzioni limitate.     

Nell’esperienza del premio i dirigenti dei beni culturali interessati troveranno la loro autogratificazione.  Che volete’?  E’ tutto gratis pure.  L’autoesaltazione del proprio lavoro rappresenta uno schiaffo- come affermava Sandro Pertini , Presidente e Partigiano – alla gente c he lavora quotidianamente per il bene pubblico e non chiede di andare in vetrina.  Soprattutto non chiede un premio.   Inutile premio certamente perchè non ideato da competenti Istituzioni esterne e addirittura “promosso”con disinvoltura  dal direttore del Parco Vera Greco con finanziamenti pubblici per consolidare la propria appartenenza e quella degli “amici”alla “Casta del settore dirigenziale Beni culturali”.

 

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L’assessore regione S.Tusa “assente “alla Cerimonia
Ecco il Comunicato :

Comunicare l'antico

Una serata all’insegna dell’archeologia, dell’arte e della musica. Il progetto “Comunicare l’antico”, ideato da Naxoslegge e promosso dal Parco Archeologico di Naxos Taormina, è giunto all’atto finale: al Parco di Naxos sono stati consegnati i premi a sei istituzioni che si sono distinte nella comunicazione della cultura classica. «Il premio rappresenta il punto di partenza – spiega il direttore del Parco Vera Greco – per nuove iniziative che si pongono come obiettivo la valorizzazione e la fruizione dell’area archeologica. Nei prossimi giorni verrà presentata la nuova offerta didattica alle scuole e alle famiglie per rendere il Parco di Naxos Taormina un luogo vivo e accessibile prima di tutto ai cittadini. Con queste finalità ultime cercheremo, con il contributo di studiosi della cultura classica, di continuare a comunicare l’antico, di far conoscere la storia della prima colonia greca di Sicilia e degli altri siti archeologici del territorio intorno a Naxos». La prima edizione del premio “Comunicare l’antico” arriva a conclusione di un ciclo di conversazioni sul mondo classico, curate dall’archeologa del Parco Maria Grazia Vanaria e dal direttore artistico di Naxoslegge, Fulvia Toscano«Con il premio “Comunicare l’antico” – sottolinea Fulvia Toscano – abbiamo voluto dare un riconoscimento a quelle istituzioni, sia pubbliche che private, che si pongono come obiettivo di far arrivare i contenuti del mondo classico ad un pubblico sempre più vasto, stratificato e giovane. E a Naxos, prima colonia greca di Sicilia, questo interrogarsi sulle nuove forme di comunicazione dell’antico ha una valenza simbolica importante».

Premiazione Archeoclub Sicilia

Durante la serata al Parco archeologico di Naxos sono state premiati l’Archeoclub di Sicilia, il Cnr-Ibam di Catania, la Missione archeologica delle Domus di Villa San Pancrazio di Taormina e Moisa«Siamo orgogliosi di ricevere questo riconoscimento per un’attività di promozione e divulgazione dei siti archeologici siciliani che dura da oltre quarant’anni», ha ricordato Vincenzo Piazzese, coordinatore di Archeoclub Sicilia. «È un risultato importante per una istituzione che fa ricerca scientifica – ha commentato il direttore del Cnr-Ibam di Catania, Daniele Malfitana – In questi anni abbiamo fatto la scelta di comunicare all’esterno i risultati dell’attività di ricerca e questo ci ha premiati perché i nostri studi sui monumenti e sui documenti del passato sono diventati patrimonio della società e supporto agli studenti e alle associazioni che operano sul territorio». Dello stesso avviso anche il direttore scientifico,Lorenzo Campagna, e il coordinatore della Missione archeologica delle Domus di Villa San Pancrazio di Taormina: «Comunicare l’antico per noi ricercatori è diffondere i risultati delle indagini storico-archeologiche, condividerle anche attraverso i social con la comunità locale e con il pubblico di appassionati di archeologia». Un riconoscimento è stato assegnato anche all’Inda di Siracusa, assente per motivi istituzionali. Premiata un’istituzione internazionale, Moisa, che si occupa di preservare e valorizzare la musica e la teoria musicale greca e romana. «Siamo orgogliosi di questo riconoscimento – hanno evidenziato Angelo Meriani e Massimo Raffa – perché una delle dimensioni della nostra attività è quello della comunicazione dell’eredità musicale del mondo classico non solo attraverso convegni scientifici ma anche con concerti di musiche antiche».

Premiazione Missione archeologica Domus Taormina

Uno speciale riconoscimento alla carriera è stato conferito alla dottoressa Maria Costanza Lentini, ex direttore del Parco di Naxos, per l’impegno profuso a promuovere e divulgare la cultura classica. «Abbiamo pensato –  ha detto il direttore del Parco, Vera Greco – ad un premio speciale per la dottoressa Lentini, che insieme all’archeologa Paola Pelagatti, ha fatto rivivere la prima colonia greca di Sicilia, proteggendola dalle speculazioni edilizie degli anni Settanta». La cerimonia di premiazione è stata anche l’occasione per conferire alla dottoressa Maria Costanza Lentini la cittadinanza onoraria del comune di Giardini Naxos. «

Catacombe Cappuccini: ricercatori scoprono una malattia (Marfan) in una mummia

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Le mummie delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo sotto i riflettori. Il  Progetto Mummie Siciliane, diretto dall’antropologo Dario Piombino-Mascali, un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto e diagnosticato su una mummia i segni di una patologia detta  sindrome di Marfan.
Si tratta di una patologia scoperta dal celebre pediatra francese Antoine Marfan, le cui caratteristiche, oltre a interessare, tra l’altro, il sistema scheletrico, gli occhi, il cuore e i polmoni, si manifestano con il segno dell’aracnodattilia, cioè la conformazione delle dita “a ragno”

Le Mummie dei Cappuccini rappresentano un inusitato luogo turistico di non poco conto…Sussiste il “mistero” della mummia bambina (nella foto)

Dopo il caso della sindrome di Robinow, da noi rilevato nel 2010 – osserva Piombino-Mascali, che è anche conservatore delle Catacombe dei Cappuccini – questa condizione patologica aggiunge un tassello importantissimo alle nostre conoscenze sulle mummie siciliane. Oltre ad aver rivelato particolari su traumi, patologie dentarie e tecniche di imbalsamazione, questi preziosi reperti ci permettono adesso di conoscere meglio una malattia come quella di Marfan, finora solo ipotizzata su alcuni personaggi storici, come Abramo Lincoln, Charles De Gaulle, Niccolò Paganini e il faraone Akhenaton”.

Afferma  Padre Salvatore Zagone, Ministro provinciale dei CappucciniAncora una volta, le Catacombe di Palermo si confermano un autentico scrigno di informazioni – un tesoro inestimabile da ogni punto vista”.

“Il progetto è in corso da ben undici anni e si apprende  presto sarà inaugurata la terza edizione della Mummy Studies Field School – tra Palermo, Piraino, Savoca e Santa Lucia del Mela (dove fa base il gruppo di studiosi) – che coinvolge gli studenti dell’Università del Nebraska.
Il progetto – patrocinato dall’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana – rappresenta ormai un’eccellenza consolidata nello studio delle mummie isolane, esplorate da un punto di vista medico-scientifico senza tralasciare l’aspetto culturale, facendo della Sicilia la patria d’eccellenza della mummiologia.

Bandiere di vita: il Valore dell’essere- Un progetto della Fondazione Fiumara d’Arte

 

 

Domani ì 8 marzo, ore 10.00, cappella dell’Ospedale S. Vincenzo di Taormina

 

“BANDIERE DI VITA: IL VALORE DELL’ESSERE”
COLLEZIONE PERMANENTE DI OPERE REALIZZATE DA MIGLIAIA STUDENTI

La Fondazione Fiumara d’Arte incontra l’Ospedale San Vincenzo di Taormina per dar vita a un lavoro incentrato sul valore della conoscenza come “cura” per una società anestetizzata dall’individualismo.

Domani  8 marzo 2018 alle ore 10.00 presso la Cappella dell’Ospedale S. Vincenzo di Taormina, si terrà la conferenza stampa di avvio del progetto “Bandiere di Vita: il Valore dell’essere”, donazione di una installazione permanente di centinaia di bandiere-quadro realizzate da oltre 3mila studenti delle scuole del comprensorio ionico-etneo.

La conferenza si svolgerà alla presenza del direttore dell’Asp di Messina Gaetano Sirna, del direttore del Presidio Ospedaliero S. Vincenzo di Taormina Rosario Cunsolo, del mecenate e presidente della Fondazione Antonio Presti-Fiumara d’Arte Antonio Presti, del cappellano dell’Ospedale S. Vincenzo Don Francesco Venuti, dei dirigenti degli Istituti Scolastici del comprensorio ionico-etneo coinvolti nel progetto e di una rappresentanza di studenti.

 

Semplificazione dei documenti tra organi di vigilanza ed operatori

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Siglato protocollo tra Asp, Ispettorato Lavoro, Ente Scuola e Cassa Edile,

alla presenza dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza

PROGETTO PILOTA IN SICILIA PER LA SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI

SINERGIA “DIGITALE” CONTRO L’INCREMENTO DI MORTI BIANCHE

Al via nel territorio di Catania il sistema delle notifiche preliminari on line
per ottimizzare la comunicazione tra organi di vigilanza e operatori dell’edilizia

CATANIA – «La Regione Siciliana sta lavorando in maniera attenta al tema delle infrastrutture, perché sa di poter mettere in campo risorse importanti: l’auspicio è che nella nostra Isola i cantieri edili possano essere sempre più numerosi, per dare nuovo slancio all’economia. Il governo si sta impegnando infatti attivamente per garantire alle imprese la celerità delle procedure, in un percorso di crescita che, con il progetto che avviamo oggi, tutela la salvaguardia sui luoghi di lavoro, allineando le procedure ai modelli europei». Queste le parole dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che questa mattina (26 febbraio) ha siglato il protocollo d’intesa “Notifica preliminare on line” nella sede catanese della Regione Siciliana, insieme ai rappresentanti dell’Azienda sanitaria provinciale, dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, dell’Ente Scuola Edile di Catania e della Cassa Edile A.M.I.Ca.

Con la sigla del documento sarà ufficialmente avviato, entro trenta giorni, il Sistema Inserimento Notifiche Preliminari (Sinop) che consente di ottimizzare tramite piattaforma digitale la comunicazione tra organi di vigilanza e operatori dell’edilizia, relativa ai cantieri aperti e da avviare in tutti i Comuni della provincia etnea. La notifica preliminare, obbligatoria ai sensi del decreto legislativo 81/2008, è la “carta d’identità” del cantiere con cui la committenza, o il professionista responsabile, denuncia l’inizio delle attività al servizio Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asp (Spresal), alla direzione territoriale Lavoro, e in copia all’amministrazione concedente.

Il software è stato finanziato dall’Ente Scuola Edile di Catania, in collaborazione con la Cassa Edile provinciale: «Si tratta di un cambiamento epocale nel settore, anche in termini di trasparenza e legalità – ha affermato il presidente dell’Ente Marcello La Rosa – tramite l’uso di posta elettronica certificata e la compilazione on line dei moduli, l’invio e la raccolta dei documenti verranno semplificati con netta riduzione di tempi e costi. La costruzione della banca dati, protetta da accessi non autorizzati, agevolerà i nostri enti paritetici nella consulenza gratuita alle imprese per tutto ciò che riguarda la prevenzione e la formazione sulla sicurezza nel cantiere».

Vantaggi concreti anche per l’Azienda sanitaria provinciale di Catania, capofila di questo progetto pilota: «Il primo in tutta la regione – ha dichiarato il direttore generale Asp Giuseppe Giammanco – che supporta concretamente l’obiettivo primario della prevenzione per la tutela della salute. L’Asp e gli enti di controllo potranno infatti programmare gli interventi di vigilanza, analizzando in tempo reale il livello di rischiosità di ciascun cantiere. La dematerializzazione del processo garantisce inoltre la certezza della consegna contemporanea delle informazioni a tutti i soggetti coinvolti. Faremo da apripista a livello regionale, per favorire un’ulteriore passo verso gli obiettivi dei livelli essenziali di assistenza». Una risposta significativa e concreta anche all’incremento delle morti bianche registrato nel 2017 rispetto all’anno precedente, come sottolineato dal direttore del Dipartimento Prevenzione Asp Antonio Leonardi, il quale ha rimarcato anche il triste primato delle cadute dall’alto nei cantieri tra le cause degli incidenti mortali: «L’iniziativa di oggi – ha aggiunto – conferma l’importanza che l’Azienda sanitaria dà all’innovazione digitale nella sanità. La digitalizzazione delle notifiche è uno degli obiettivi del Piano regionale della prevenzione 2014/18 e del Piano che coordiniamo a livello nazionale».

Altri dati sono quelli annunciati dal direttore dell’Ispettorato Domenico Amich: «Nel 2018 sono già 90 le morti bianche registrate in Italia, di cui il 20% nel settore edile. Questo protocollo – ha detto – ci aiuta a razionalizzare la nostra attività di controllo, che non è soltanto repressiva e sanzionatoria, ma mira a verificare per prevenire gli incidenti».

I referenti di tutti i soggetti coinvolti costituiranno un comitato tecnico operativo; «l’Asp e la Direzione territoriale del Lavoro provvederanno a includere nei propri siti web il link di accesso al Sinop, mentre la Scuola e la Cassa inseriranno nell’archivio digitale anche i contenuti delle notifiche cartacee di cui hanno avuto copia» ha aggiunto vicepresidente dell’Ente Scuola Edile Nunzio Turrisi, affiancato dal presidente della Cassa Edile Rosario Fresta e dal vice Giovanni Pistorio. Presenti anche i direttori Giacomo Giuliano (Scuola Edile) e Antonio Piana (Cassa).