Progetto Estate Catania 2021, partono le attività dei centri di aggregazione per mille ragazzi dai 6 ai 17 anni

Centri estivi

CATANIA

Disco verde per le attività gratuite dei centri di aggregazione estivi per mille ragazzi dai 6 ai 17 anni residenti nel comune di Catania.
Parte il primo luglio, per concludersi il 30 settembre, il progetto “Catania Estate 2021”, promosso dall’assessore ai servizi sociali Giuseppe Lombardo d’intesa con il sindaco Salvo Pogliese per impegnare i giovani in iniziative di educazione alla salute, allo sport, alle arti, alla legalità anche nel periodo estivo attraverso attività sportive, ricreative, laboratori manuali, artistici e musicali, cineforum, teatro, giochi in spiaggia. Da settembre ci sarà anche il recupero scolastico.

Le attività, finanziate dal Ministero delle Pari opportunità e della Famiglia, si svolgeranno nei tredici centri di aggregazione convenzionati con il Comune, sotto il  coordinamento della direzione Famiglia e politiche sociali. I genitori interessati possono effettuare le iscrizioni direttamente nei centri estivi dislocati nei sei municipi.

Il programma, messo a punto tenendo conto del pieno rispetto delle misure anti-Covid, va dal lunedì al venerdì, per due giorni a settimana con orario dalle 9 alle  13, e possibilità  di gite, passeggiate in montagna, mare, percorsi guidati in siti di interesse culturale e paesaggistico. Per tre giorni  l’orario sarà pomeridiano, dalle 15,30 alle 19,30.

Il progetto  mira a sviluppare ambiti differenti: l’educazione alla salute e l’educazione ai valori tramite lo sport; l’arte come strumento di narrazione e di trasformazione del conflitto; la musica come dialogo interculturale. Nella consapevolezza che il valore strategico dell’educazione risiede nel suo potere di promozione e di inclusione sociale, il minore verrà posto al centro dell’accompagnamento educativo, inteso come protagonista attivo del suo percorso di crescita. E’ prevista anche un’attività di educazione rivolta alla legalità in collaborazione con enti del pubblico e del privato sociale che si occupano di educazione alla legalità e di azioni di contrasto alla cultura mafiosa, utilizzando forme e linguaggi adeguati ai giovani con l’obiettivo di promuovere un’adesione a modelli culturali positivi che non possono essere imposti dall’alto, ma che è necessario costruire attraverso il dialogo, la partecipazione, il confronto, la pratica dei valori.

Questi i centri convenzionati:

1) COLLEGIO MARIA AUSILIATRICE – VIALE GRIMALDI N.13 – MUNICIPIO 6

2) SOC. COOP. SOC. PROSPETTIVA – VIA SAN LUCA EVANGELISTA N.6 – MUNICIPIO 4

3) ORATORIO SAN FILIPPO NERI – VIA ALTAVILLA N.5 – MUNICIPIO 2

4) ISPETTORIA SALESIANA SICULA SAN PAOLO S.M.DELLE SALETTE – VIA S. MARIA DELLE SALETTE N.116 – MUNICIPIO 1

5) ISPETTORIA SALESIANA SICULA ORATORIO SACRO CUORE – VIA DEL BOSCO N.71 – MUNICIPIO 2

6) ISPETTORIA SALESIANA SICULA SAN FRANCESCO DI SALES – VIA CIFALI N.7 – MUNICIPIO 4

7) SOC.COOP. MARIANELLA GARCIA – VIA MONTEPALMA N.35 – MUNICIPIO 5

8) I GIRASOLI SOC. COOP – VIA ANFUSO N.33 – MUNICIPIO 2

9) SOC COOP. SOC. GIOVANNI PAOLO II – VIALE NITTA N.3 – MUNICIPIO 6

10) SOC.COOP. SOLIDARIETA’ CHE PASSIONE – VIA ETNEA N.595 – MUNICIPIO 3

11) APS DUSMET – VIA TEATRO GRECO N.32 – MUNICIPIO 1

12) CONSORZIO SOL.CO – VILLA FAZIO LIBRINO – MUNICIPIO 6

13) SPAZIO 47 – VIA VILLASCABROSA N. 128 – 

 

 

Campagna vaccinale a Messina per le fasce deboli, senzatetto, migranti oggi, venerdì 11, al Palazzo Satellite

MESSINA

Senzatetto, senza fissa dimora, fasce deboli della popolazione, migranti, ospiti dei centri accoglienza oggi, venerdì 11, potranno ricevere il vaccino nella struttura “Mai più ultimi” al Palazzo Satellite, accanto alla Stazione Centrale, senza prenotazione e sino alle ore 22. Un’iniziativa proposta dall’Ufficio guidato dal Commissario Covid di Messina Alberto Firenze e condivisa dal Comune, rappresentato dagli Assessori alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore e all’Emergenza Covid Dafne Musolino, con il prezioso supporto di numerose associazioni di volontariato del territorio. Saranno circa 200 le persone meno abbienti pronte a ricevere la somministrazione e per maggiore comodità è stato previsto il vaccino Janssen, che ha un’unica dose, per evitare di dover tornare una seconda volta.

Ho convocato il tavolo della povertà – ha spiegato  l’Assessore Calafiore – con l’obiettivo di coinvolgere al massimo tutte le organizzazioni e i volontari presenti nella Città di Messina per raggiungere i bisognosi e dare loro la possibilità di tutelare la propria salute attraverso il vaccino. Il centro scelto, presente a Palazzo Satellite, rientra in un progetto ancora più ampio di aiuto e supporto alle fasce più deboli della popolazione che, a causa della pandemia, hanno vissuto un periodo particolarmente drammatico. Il Comune di Messina fin dall’inizio è stato vicino a questa parte della comunità e continua a farlo anche in occasione della campagna vaccinale”.
Particolarmente soddisfatto di questa “giornata speciale” il commissario Firenze ha aggiunto: “Stiamo cercando ogni giorno di incentivare in tutti modi le vaccinazioni di massa e arrivare a tutti, specialmente coloro che hanno maggiori difficoltà ad aderire alla campagna”.

Nella struttura saranno presenti anche mediatori culturali per aiutate gli stranieri a compilare i moduli, assistenti sociali dell’amministrazione comunale, la coordinatrice di Messina Social City per l’area povertà Giovanna Smedile, volontari di Croce Rossa, Help Center, Comunità di Sant’Egidio, Santa Maria della Strada e Frati Francescani.

Da domani sarà possibile visitare “Le vetrine dell’arte contemporanea a Messina..”

 

Da domani, martedì 25, nella sede del comitato “Casa-Museo dello Stretto” di via Felice Bisazza n. 65, sarà possibile visitare la collezione d’arte contemporanea collettiva di Giuseppe Maggio dal titolo “Le vetrine dell’arte contemporanea a Messina tra artisti locali, nazionali e internazionali”, coniato da Antonio Cogode, rappresentante del Comitato promotore e organizzatore dell’iniziativa, condivisa e patrocinata dall’Amministrazione comunale. Un progetto che ha l’obiettivo di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio artistico-culturale, ma anche quello di incentivare il turismo. Nelle vetrine saranno esposte le opere degli artisti locali, di Messina e provincia, in simbiosi a quelle di artisti di fama internazionale del panorama culturale del Novecento italiano. Tra le firme più prestigiose e poliedriche si annovera quella Ugo Attardi, artista di Sori –GE che nel 1948 ha fatto parte del movimento di orientamento astratto “Forma Uno” insieme a Pietro Consagra, Carla Accardi ed altri autorevoli nomi; Cesare Berlingeri, “Il lupo silano”, maestro concettuale di Cittanova (RC), presente alle biennali più giovanili e avanguardiste (Pechino, Brasile, Anversa, il Cairo); Nes Lerpa, ceramista danese, apprezzato per le sue mostre personali e collettive tenute in Europa, negli Stati Uniti, in India e in Cina; Mimmo Rotella, catanzarese, famoso per i suoi “strappi”, è stato legato ai movimenti del Nouveau Realisme e della Pop Art internazionale.

Presente anche nella collezione Peggy Guggenheim; Pierre Soulegas, incisore francese la cui tecnica e passione sono strettamente legate all’accostamento tra il colore nero e la luce, elementi che gli hanno fatto ottenere numerosi premi e onorificenze, fra cui il Premio Rembrandt, il Premio Imperiale per la pittura e la medaglia per le scienze e per le arti austriache; Bruno Ceccobelli, di Monte Castello di Vibio (PG), artista simbolista spirituale e sacrale di fama internazionale, i cui dipinti sono depositati anche nella Galleria degli Uffizi; Saverio Terruso, maestro palermitano, cresciuto artisticamente al fianco di Guttuso, Sassu e Fiume, titolare di cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, apprezzato in importanti sedi italiane ed europee, ma anche negli Stati Uniti, in Florida, in California, a New York, in Messico e a Hong Kong. Tra le altre grandi firme presenti nella Casa-Museo, si annoverano quella di: Antonio Sciacca, pittore catanese, selezionato dalla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma per la mostra internazionale dell’ Arte Moderna di Glasgow; Renzo Crociara, autoritrattista di Codigoro (FE), che riproduce temi a sfondo sociale, passando dallo stile iperrealista degli anni ’70 alla rarefazione delle immagini attraverso il colore dando prevalenza al particolare e tornando al figurativo; Franco Coppa, di Acireale (CT), neo-realista, che con la sua impronta minimalista e dallo stile estremamente corsivo, quasi bozzettistico, si è poi accostato ad un’estetica iperrealista e metafisica; Felice Canonico, messinese, che ha esposto le sue tele in Germania e al Louvre; Alessandro Papetti, milanese, famoso per i suoi ritratti, per la ricerca dei temi di archeologia industriale, per le figure riprese dall’alto e per essersi fatto apprezzare nelle varie fiere in Europa e negli Stati uniti, oltre che in Italia e in particolare tra Milano e Parigi; Bruno Donzelli, un napoletano raffinatissimo cantastorie dell’arte, la cui pittura è narrativa, il cui “casellario dell’arte” si ritrova nelle varie esposizioni tra cui quella di Dusseldorf, nella galleria Loanne di Ginevra, al museo di Saragoza e nelle principali città europee; Stefano Pizzi, professore pavese, insegnante di cattedra all’accademia di belle arti di Brera; Gianni Dova, romano, che aderisce al manifesto del realismo e con altri colleghi di fama internazionale, tra cui Renato Guttuso, Giuseppe Migneco e Guido Cassinari, vede nell’opera di Pablo Picasso il simbolo della lotta degli artisti contro le barbarie della guerra; Rinaldo Pigola, pittore, scultore e scrittore bergamasco che dal figurativo, con predominanza del colore giallo, passa all’astrattismo; Marco Sudati, in arte Geremia, pittore e scrittore cremonese, le cui opere sono state scelte dall’Unesco di Parigi; Antonello Arena, messinese, informale-romantico e scultore, che ha esposto alcuni lavori alla biennale di Venezia e nelle gallerie più prestigiose; Nuccio Bolignano, reggino meritevole con le sue tavole lignee sagomate, convesse, ritagliate, modellate in un caos figurativo immaginifico, delicato e poetico; Antonio Freiles, pittore e operatore culturale messinese, che è stato a contatto e si è confrontato con i maggiori protagonisti internazionali dell’arte contemporanea, tra i quali Alberto Burri, Victor Pasmore e Je Tilson. Alle opere delle grandi firme verranno esposte e accorpate, quelle di artisti locali, quali Guglielmo Bambino, Giovanni Calabrese, Francesco Contino, Antonio Cucinotta, Luigi Di Bella, Carlo Giogianni, Antonino Giulietti, Domenico Gusmano, Pietro Mantilla, Luigi Marino, Pasquale Marino, Giuseppe Minissale, Franco Palmieri, Sebastiano Parasiti in arte Seba, Giuseppe Pittaccio, Giancarlo Privitera, Stello Quartarone e Bruno Samperi.

I visitatori saranno accompagnati da una musica di sottofondo in filodiffusione tra le stanze che renderà il percorso più emozionale, si sentiranno contemplati dai giochi di colori, circondati da immagini inquietanti, immersi da sfondi surreali, quasi fiabeschi per la varietà di stili, di riflessi, di luci e di ombre, di sfumature e di prospettive. È una full-immersion in una casa che ricorda l’ambientazione respirata, anche se in epoche diverse, in quella di Rembrandt, dove Lí il tempo pare si sia fermato in una splendida pinacoteca accostata ad altre mostre contemporanee, basti pensare alla piccola, mirabile casa di Depero, poliedrico uomo di teatro, di musica e artista futurista per avere un’idea di come verrebbe concepita una casa d’arte.

Questi parallelismi, sostiene Cogode, non devono apparire strani, così come non deve apparire strano se nell’arte rinascimentale e pre-rinascimentale vi sono stati artisti, come Paolo Uccello, che nelle loro opere hanno fatto intravedere i primi caratteristici segnali dello stile surrealista e cubista (La pittura moderna di Giorgio De Chirico, come quella di Carrà, ad esempio, si è rifatta a quella di Masaccio e di Paolo Uccello).

Lo stesso Raffaello, con il capolavoro dello “Sposalizio della Vergine” (magistrale scena religiosa incentrata sulle nozze di Giuseppe e Maria), è fuoriuscito dalla realtà. (Dal 4 Giugno 2021 sarà proiettato il filmato per spiegare la grande modernità dell’opera unitamente al: “Je ne sais quoi”). La collezione sarà aperta domani, 25 maggio, in quanto coincide con la giornata mondiale del “Towel Day”, che viene ricordata dagli appassionati dei libri di Douglas Adams. Ed è la data che collega, simbolicamente, la fatidica asciugamano, per gli appassionati della serie televisiva e di racconti: “Guida galattica per gli autostoppisti” alle “piegature” presenti nelle opere d’arte di Cesare Berlingeri, o in diverse “Opere Morte” di Renzo Crociara.

Alla realizzazione dell’iniziativa hanno contribuito, oltre al Sindaco Cateno De Luca ed all’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, la Società “Duferco Energia SpA”; l’Associazione “Filarmonica Laudamo”; e la Societá sportiva di pallavolo “Akademia Sant’Anna”.

Gli ambienti della galleria sono stati sanificati con l’unico sistema di disinfestazione ad alto livello Anti Covid-19, usato attualmente dalle aziende ospedaliere pubbliche e private.

Giovedì 15 Protocollo d’intesa per il ” Patto di Giustizia della Città di Catania”

municipio

Giovedì 15 aprile 2021 alle 10:30 nella sala giunta di palazzo degli elefanti il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore all’informatizzazione Alessandro Porto, insieme al presidente del Tribunale di Catania Francesco Mannino e al presidente della sezione Civile fallimentare del tribunale etneo Mariano Sciacca, sottoscriveranno il protocollo d’intesa per l’attuazione del progetto “Patto per la Giustizia della Città di Catania.

L’iniziativa risponde alla necessità di favorire l’innovazione organizzativa della Pubblica Amministrazione locale, in termini di maggiore efficienza di funzionamento del sistema Giustizia e assicurare una offerta più tempestiva e di qualità, dei servizi offerti agli enti e ai cittadini.

Si tratta di un percorso condiviso, fondato sul concetto di cooperazione fra enti pubblici e soggetti sociali organizzati del territorio, che ha come finalità principale la semplificazione delle procedure di informazione, accesso e fruizione dei servizi della Giustizia con riduzione dei relativi costi economici e organizzativi per le strutture e gli utenti.

“Un sorriso in mezzo al mare”, disabili in carrozzina

PORTO

Sabato 10 aprile alle ore 9,45 nella banchina del porto di Catania, alla presenza del sindaco Salvo Pogliese e dell’assessore al mare Michele Cristaldi, prenderà avvio il progetto ”Un sorriso in mezzo al mare”, patrocinato dal Comune di Catania e realizzato grazie al contributo del Movimento Cristiano Lavoratori di Catania e all’associazione l’ Angelo Federico onlus.

Dieci ragazzi disabili, insieme agli accompagnatori, con due imbarcazioni confiscate per trasporto illegale di migranti concesse dalla Lega navale di Catania, effettueranno una breve traversata a mare lungo la costa catanese, con una sosta nel porto turistico “Rossi” nella zona Caito nei pressi di piazza Europa.

L’ auspicio dell’associazione l’Angelo Federico Onlus è che questa iniziativa sensibilizzi per la realizzazione di imbarcazioni italiane che consentano l’accesso ai disabili direttamente con la carrozzina.

RISCHI COSTIERI: BOE E RADAR PER MONITORARE LE MAREGGIATE 

 

Università “Kore” di Enna, Università degli Studi di Catania e di Malta
  


IL PROGETTONEWS” SELEZIONATO PER RAPPRESENTARE IL SUD EUROPA

Mitigare gli effetti delle mareggiate e limitare i danni alle popolazioni provocati dai cambiamenti climatici attraverso un sistema innovativo di monitoraggio e di early warning, mettendo a disposizione degli utenti un’App per rimanere informati ed avere segnalazioni in anticipo su possibili inondazioni, erosione di litorali sabbiosi e crollo di falesie (coste rocciose).

 

Tutto questo è NEWS – “Nearshore hazard monitoring and Early Warning System” – finanziato nell’ambito del Programma INTERREG V-A Italia-Malta, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) l’Università di Catania, l’Università “Kore” di Enna, quella di Malta e il Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Un progetto sperimentale selezionato per rappresentare il Sud Europa nel Maritime Roadshow & EMD 2021, ossia l’annuale appuntamento organizzato dall’Unione Europea, in cui si incontrano i principali esperti nel settore marittimo per discutere e programmare azioni congiunte sulla blue-economy sostenibile.

 

NEWS ha preso vita tre anni fa dalla «consapevolezza del grande impatto che i cambiamenti climatici produrranno su scala globale, a cominciare dall’aumento della temperatura e degli effetti che quest’ultima avrà sull’alterazione del livello del mare e del  moto ondoso, con notevoli ricadute sulle zone costiere, a causa dei molteplici fenomeni che ne possono derivare: mareggiate, erosione, inondazioni – spiega il direttore del Dicar Enrico Foti, professore ordinario di Idraulica – anche nel Mar Mediterraneo assisteremo con sempre maggior frequenza a mareggiate severe, con ripercussioni sulle coste e conseguenti rischi per la popolazione. Certamente tra le aree maggiormente interessate è possibile annoverare quelle della Sicilia Sud-Orientale e del territorio maltese».

 

Come ottenere questi risultati? «Adottando misure specifiche per la riduzione dei rischi e facendo affidamento su sistemi di early warning, frutto di raccolte dati e analisi – aggiunge il coordinatore del progetto e professore di Geotecnica presso l’Università “Kore” di Enna Francesco Castelli – Nello specifico il progetto mira a realizzare una linea di intervento, comune ai due Paesi target, che va dal monitoraggio alla proposta di azioni e opere specifiche, per fare fronte a queste situazioni e per costruire comunità resilienti nei confronti di catastrofi dovute al rischio-mare»

Entrando più nello specifico e nella parte operativa «abbiamo due centri di controllo, uno a Enna ed uno a Catania, per la raccolta dei dati, l’elaborazione di tecniche avanzate e l’analisi di algoritmi – commenta Rosaria Musumeci, professore associato di Idraulica del Dicar – un mix che si trasformerà in informazioni fruibili agli utenti attraverso una applicazione web». Punto di forza del progetto e dello studio, dunque, «un monitoraggio dello stato del mare, per valutare le caratteristiche del moto ondoso durante le mareggiate: cosa resa possibile attraverso due boe – una posizionata a Santa Maria del Focallo ed una a Gozo – e quattro radar HF – due per parte (Sicilia Orientale e Malta)» conclude Luca Cavallaro, ricercatore di idraulica del Dicar.

«I primi risultati del progetto sono stati già inseriti nel Piano Regionale contro l’erosione costiera – concludono Foti e Castelli – una strategia complessiva adottata per intervenire su tutti quei tratti costieri maggiormente a rischio, con l’obiettivo di mettere in sicurezza litorali, salvaguardando la popolazione e i territori rivieraschi».

Mimose e “Maggiu sicilianu”: un progetto del comune di Aci S.Antonio che ha valore di contrasto alla criminalità e di supporto alle vittime

Aspettando l'Otto marzo, festa di tutte le donne | SOS Donna - Centro  antiviolenza di Faenza (RA)

 

Caruso: “Obiettivo importantissimo: giustizia, libertà e futuro”

Tre alberi di mimosa donati da un ditta locale e piantati nei plessi delle scuole ‘Fabrizio De André’ e ‘Alcide De Gasperi’, e la consegna dei lavori del progetto ‘Maggiu Sicilianu’: questo è il modo scelto dal Comune di Aci Sant’Antonio per celebrare la Giornata internazionale dei diritti della donna, fra gesti simbolici e azioni concrete.
Da un lato tre momenti di riflessione fra i giovani studenti attorno al fiore scelto come simbolo da Teresa Mattei, la partigiana che partecipò alla stesura della Costituzione e fu poi dirigente dell’‘Unione delle Donne Italiane’ scomparsa nel 2013 e che quest’anno avrebbe compiuto cento anni: “Scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne”, suggerì all’allora segretario del Partito Comunista Italiano, Luigi Longo, considerandolo più opportuno delle violette con le quali in
Francia celebravano quella giornata, e attorno a questo pensiero i ragazzi delle scuole santantonesi rinverdiranno la memoria dell’otto marzo.
Dall’altro lato la consegna dei lavori del progetto ‘Maggiu sicilianu’,cioè il modo forse più concreto per cerchiare di rosso questo giorno.
Realizzato dal Comune di Aci Sant’Antonio con il cofinanziamento dell’Unione Europea, Programma Operativo Nazionale ‘Legalità’ 2014-2020, Fondo Sociale europeo e Fondo europeo di Sviluppo Regionale, si tratta di un progetto volto alla riqualificazione di un bene confiscato alla mafia per la creazione di una Casa Rifugio destinata alle donne vittime
di violenza e ai loro figli. Il nome ‘Maggiu sicilianu’ richiama un verso della canzone ‘Duminica matina’ del cantautore siciliano Mario Incudine, brano dedicato a chi trova la forza di denunciare i crimini della mafia, provando a cambiare le cose e ricominciare, ed è al contempo legato al mese di maggio, inteso come esplosione dei colori, del ritorno alla vita e del sole, mese della Madonna e delle mamme: un nome, quindi, che accoglie i due aspetti del progetto, cioè la lotta alla violenza di genere e mafiosa.
La consegna dei lavori avverrà non sul luogo della struttura, che rimarrà protetta e ad indirizzo segreto, ma nel Palazzo Municipale, alla presenza del Sindaco, Santo Caruso, dell’Assessore con delega alla Gestione beni confiscati alla mafia, Quintino Rocca, del Responsabile unico del procedimento, Rosa Mammino, del Responsabile del III Settore – Ufficio Tecnico Comunale, Eugenio Ciancio, e del Geom. Salvatore Vassallo in rappresentanza della ditta ‘I&T Società Cooperativa’ di Balestrate, che si è aggiudicata l’appalto per i lavori di recupero e rifunzionalizzazione del bene confiscato per un importo complessivo di
circa 615.000 euro.
L’assessore Rocca, che in occasione delle celebrazioni dell’otto marzo ha voluto ringraziare la ditta locale che ha deciso di sposare l’iniziativa degli alberi di mimose, sottolineando come “anche in questi piccoli gesti si evidenzia la capacità di trovarsi in sinergia col territorio e con iniziative sociali”, ha dichiarato, in riferimento alla Casa rifugio: “In questo modo si intende dare una prima risposta al bisogno di accoglienza, di protezione, di legalità, e si intende dare supporto ai minori nel territorio e alle donne coinvolte. ‘Maggiu sicilianu’ ha una fortissima valenza simbolica, ma è anche una straordinaria risposta da parte di un ente pubblico, tanto nel contrasto alla criminalità quanto nell’aiuto alle vittime di violenza, anche nell’ottica della sensibilizzazione, e per questo possiamo dirci orgogliosi come comunità”.
Il primo cittadino evidenzia l’importanza del risultato: “Si tratta di un nuovo importantissimo obiettivo raggiunto da questa Amministrazione,forse uno dei più importanti fra quelli che questo territorio ha visto e vede in quest’ultimo periodo, un risultato fatto di 400 metri quadri di spazi interni e quasi 1.800 di spazi esterni, capace di ospitare un massimo di 10 persone fra donne e minori, offrendo loro giustizia, libertà e futuro. Un risultato che permette, tra le altre cose, anche il coinvolgimento del tessuto sociale locale, e questo di certo ci aiuterà a coltivare una maggiore coscienza civica, in simbiosi fra istituzioni e
cittadinanza. Per questo ringrazio tutti quelli che hanno permesso il raggiungimento di tutto questo in questa giornata così carica di significato.”

“Cre-Attivi”, nasce ad Aci Sant’Antonio progetto di contrasto alle solitudini involontarie

 

Il Sindaco  Caruso: “Un’iniziativa simile ha un valore doppio in questo periodo”

Prende il via il progetto ‘Cre-Attivi’, realizzato dall’associazione ‘Life Onlus’ in partenariato con le associazioni ‘104 Orizzontale’,‘Pane, Amore e tulipani’ e ‘Progetto Grazia’. Finanziato dalla Regione
Siciliana e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il progetto trova la collaborazione del Comune di Aci Sant’Antonio, oltre che di quelli di Acireale e Valverde e delle associazioni
‘Guardastelle’, ‘Accademia Acese OdV’ e ‘Comunicare è vita’.
Della durata di un anno, intende contrastare le solitudini involontarie attraverso una serie di attività culturali, artistiche e ricreative di interesse sociale, solitudini insite in special modo nella popolazione anziana (la cui fascia sociale verrà coinvolta attivamente), attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento partecipato.
A cura dell’associazione ‘Progetto Grazia’, e in collaborazione con l’associazione ‘Guardastelle’ , sarà attivo un laboratorio di teatro e danza ‘Cre-Attiva’ all’interno del quale verrà data vita ad un gruppo
coeso attraverso la drammatizzazione e l’espressione corporea delle proprie esperienze, dei ricordi e delle memorie.
Ci sarà poi il laboratorio ‘Nonni Cre-Attivi’, sempre a cura dell’associazione ‘Progetto Grazia’ e in collaborazione con l’‘Accademia Acese OdV’, che porterà alla luce la memoria e i vissuti personali degli utenti attraverso la riscoperta di abiti, libri, gioielli,canzoni,filastrocche, poesie e musiche.
E poi l’‘Orto Cre-Attivo’, attività a cura dell’associazione ‘104 Orizzontale’ che mira alla realizzazione di un orto sociale gestito interamente dagli utenti, supportati dall’equipe di progetto. I prodotti
ricavati dalla coltivazione potranno essere immessi nel mercato locale attraverso la creazione di un gruppo di acquisto solidale.
Infine: ‘Riqualifichi-amo il territorio’, che sarà curata dall’associazione ‘Pane, Amore e tulipani’: verranno individuate alcune aree che necessitano di essere riqualificate e gli anziani daranno vita
a un comitato permanente di cura e di valorizzazione del patrimonio urbano.
Sono tutte attività di sicuro interesse, che di certo riscuoteranno successo – ha dichiarato l’Assessore ai Servizi Sociali, Antonio Scuderi – Il progetto ha una grande valenza sociale, e assume ancora più valore in questo momento storico che vede gli anziani per tanti, troppi motivi
sotto la lente d’ingrandimento, e spesso con meno attenzioni rispetto a quelle che realmente sarebbero necessarie. Oltre queste attività – ha concluso – contiamo di realizzare almeno tre manifestazioni, tre eventi pubblici che mostrino l’incontro tra presente e futuro, così come
previsto dallo stesso progetto”.
Il Sindaco, Santo Caruso, evidenzia l’importanza della collaborazione: Si tratta di un progetto dal valore doppio in questo momento, e affiancarlo è quasi un dovere per un Ente. Sono diverse le associazioni coinvolte, e mi preme ringraziare tutti gli attori che daranno vita alle attività che coinvolgeranno gli anziani: c’è stato un grande lavoro dietro, e di certo ci sarà un grande lavoro in presenza durante l’arco dell’anno di programmazione. Sono certo che tutti gli sforzi profusi
porteranno importanti frutti”.

Pompei, riaffiora un Termopolio intatto nei colori

VIDEO – Eccezionale ritrovamento Pompei: ecco il Termopolio della Regio V |  Bonvivre

 

Pompei:  un’altra notizia di importante scoperta durante scavi.           Oggi  riaffiora un Termopolio perfettamente conservato con l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali con colori talmente accesi da sembrare tridimensionali .

Con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati al mondo in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa”, afferma il ministro per i Beni e per le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.

 

Oltre a trattarsi di un’ulteriore testimonianza della vita quotidiana a Pompei, le possibilità di analisi di questo Termopolio sono eccezionali, perché per la prima volta si è scavato un itero ambiente con metodologie e tecnologie all’avanguardia che stanno restituendo dati inediti”, dichiara Massimo Osanna, Direttore Generale ad interim del Parco archeologico di Pompei. “All’opera è un team interdisciplinare composto da: antropologo fisico, archeologo, archeobotanico, archeozoologo, geologo, vulcanologo: alle analisi già effettuate in situ a Pompei saranno affiancate ulteriori analisi chimiche in laboratorio per comprendere i contenuti dei dolia (contenitori in terracotta)”.

L’impianto commerciale dove è riaffiorato il Termopolio era stato indagato solo in parte nel 2019, durante gli interventi del Grande Progetto Pompei per la messa in sicurezza e consolidamento dei fronti di scavo storici. Considerata l’eccezionalità delle decorazioni e al fine di restituire la completa configurazione del locale, ubicato nello slargo all’incrocio tra il vicolo delle Nozze d’argento e il vicolo dei Balconi, si è deciso di estendere il progetto e di portare a termine lo scavo dell’intero ambiente in modo da proteggere con un restauro adeguato l’intero contesto.

Di fronte al Termopolio, nella piazzetta antistante, erano già emerse una cisterna, una fontana e una torre piezometrica per la distribuzione dell’acqua, dislocate a poca distanza dalla bottega già nota per l’affresco dei gladiatori in combattimento.

Le decorazioni del bancone – le prime emerse dallo scavo – presentano sul fronte l’immagine di una Nereide a cavallo in ambiente marino e, sul lato più corto, l’illustrazione probabilmente della stessa bottega alla stregua di un’insegna commerciale. Al momento dello scavo, il ritrovamento di anfore poste davanti al bancone rifletteva non a caso l’immagine dipinta.

In questa nuova fase di scavo sono emerse altre pregevoli scene di nature morte con rappresentazioni di animali, probabilmente macellati e venduti nel locale. Frammenti ossei, pertinenti gli stessi animali, sono stati inoltre rinvenuti all’interno di recipienti ricavati nello spessore del bancone contenenti cibi destinati alla vendita. Come le due anatre germane esposte a testa in giù, pronte per essere preparate e consumate, un gallo e un cane al guinzaglio, quasi un monito alla maniera del famoso Cave Canem.

Altro dato interessante è il rinvenimento di ossa umane, ritrovate parzialmente sconvolte a causa del passaggio di cunicoli realizzati in età moderna da scavatori clandestini in cerca di oggetti preziosi. Alcune sono di un individuo di almeno 50 anni che verosimilmente, al momento dell’arrivo della corrente piroclastica, era posizionato su un letto di cui restano tracce.

Altre ossa, ancora da indagare, sono di un altro individuo e sono state rinvenute all’interno di un grande dolio, forse qui riposte sempre dai primi scavatori. Inoltre nel Termopolio è stato rinvenuto diverso materiale da dispensa e da trasporto: nove anfore, una patera di bronzo, due fiasche, un’olla di ceramica comune da mensa. Il piano pavimentale di tutto l’ambiente è costituito da uno strato di cocciopesto (rivestimento impermeabile composto da frammenti in terracotta), in cui in alcuni punti sono stati inseriti frammenti di marmi policromi (alabastro, portasanta, breccia verde e bardiglio).

I termopoli, dove si servivano bevande e cibi caldi, come indica il nome di origine greca, conservati in grandi dolia (giare) incassati nel bancone in muratura, erano molto diffusi nel mondo romano, dove era abitudine consumare il prandium (il pasto) fuori casa.